LONGASTATINA LAR FL 30MG+SIR+2
1.673,83 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/07/2011
Trattamento di pazienti con acromegalia in cui l'intervento chirurgico risulta inappropriato o non efficace, o in attesa che la radioterapia raggiunga la massima efficacia (vedere paragrafo 4.2). Trattamento di pazienti con sintomi associati a tumori endocrini funzionanti gastro-enteropancreatici come tumori carcinoidi con caratteristiche della sindrome del carcinoide (vedere paragrafo 5.1). Trattamento di pazienti con tumori neuroendocrini in stadio avanzato dell’intestino medio o con localizzazione del tumore primitivo non nota in cui sono stati esclusi i siti estranei all’intestino medio. Trattamento di adenomi ipofisari secernenti TSH: • quando la secrezione non si normalizza dopo chirurgia e/o radioterapia; • in pazienti in cui la chirurgia non è appropriata;• in pazienti irradiati, fino a quando la radioterapia raggiunga l’efficacia
Un flacone contiene 10 mg di octreotide (come octreotide acetato) Un flacone contiene 20 mg di octreotide (come octreotide acetato) Un flacone contiene 30 mg di octreotide (come octreotide acetato) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Acromegalia Si raccomanda di iniziare il trattamento con la somministrazione di Longastatina LAR 20 mg ad intervalli di 4 settimane per 3 mesi.
I pazienti in trattamento con Longastatina per via sottocutanea possono iniziare il trattamento con Longastatina LAR il giorno dopo l’ultima dose di Longastatina per via sottocutanea.
Successive modifiche del dosaggio devono basarsi sulle concentrazioni ematiche dell'ormone della crescita (GH) e del fattore di crescita insulino-simile 1/somatomedina C (IGF-1) e sulla sintomatologia clinica.
Nei pazienti nei quali, entro il periodo di 3 mesi, sia la sintomatologia clinica che i parametri biochimici (GH; IGF-1) non siano stati controllati in modo soddisfacente (concentrazioni di GH ancora superiori a 2,5 microgrammi/L), la dose può essere aumentata a 30 mg ogni 4 settimane.
Se dopo 3 mesi, GH, IGF-1, e/o la sintomatologia non risultassero ancora adeguatamente controllati alla dose di 30 mg, la dose può essere aumentata a 40 mg ogni 4 settimane.
Nei pazienti dove le concentrazioni di GH si mantengono costantemente al di sotto di 1 microgrammo/L, le concentrazioni sieriche di IGF-1 si normalizzano e si ha la scomparsa della maggior parte dei segni/sintomi reversibili dell’acromegalia, dopo 3 mesi di trattamento con 20 mg, può essere somministrata Longastatina LAR 10 mg ogni 4 settimane.
Tuttavia, particolarmente in questo gruppo di pazienti dove si usa questo basso dosaggio di Longastatina LAR, si raccomanda un adeguato controllo delle concentrazioni sieriche di GH e IGF-1 e dei segni e sintomi clinici.
Nei pazienti con una dose stabile di Longastatina LAR, si devono effettuare i controlli di GH e IGF-1 ogni 6 mesi.
Tumori endocrini gastro-entero-pancreatici Trattamento di pazienti con sintomi associati a tumori neuroendocrini gastro-enteropancreatici funzionanti Si raccomanda di iniziare il trattamento con la somministrazione di Longastatina LAR 20 mg ad intervalli di 4 settimane.
I pazienti in trattamento con Longastatina per via sottocutanea devono continuare il trattamento alla dose risultata in precedenza efficace per 2 settimane dopo la prima iniezione di Longastatina LAR.
Nei pazienti nei quali, sia la sintomatologia clinica che i parametri biochimici risultano ben controllati dopo 3 mesi di trattamento, la dose può essere ridotta a Longastatina LAR 10 mg ogni 4 settimane.
Nei pazienti nei quali, sia la sintomatologia clinica che i parametri biochimici risultano solo parzialmente controllati dopo 3 mesi di trattamento, la dose può essere aumentata a Longastatina LAR 30 mg ogni 4 settimane.
Nei giorni nei quali, durante il trattamento con Longastatina LAR, i sintomi associati ai tumori gastro-entero-pancreatici peggiorano, si raccomanda la somministrazione in aggiunta di Longastatina per via sottocutanea alla dose usata prima dell’inizio del trattamento con Longastatina LAR.
Questa evenienza può verificarsi soprattutto nei primi 2 mesi di trattamento, fino a quando non vengono raggiunte le concentrazioni terapeutiche di octreotide.
Trattamento di pazienti con tumori neuroendocrini in stadio avanzato dell’intestino medio o con localizzazione del tumore primitivo non nota in cui sono stati esclusi i siti estranei all’intestino medio La dose raccomandata di Longastatina LAR è 30 mg somministrata ogni 4 settimane (vedere paragrafo 5.1).
Il trattamento con Longastatina LAR per il controllo del tumore deve essere continuato anche in assenza di progressione del tumore.
Trattamento di adenomi ipofisari secernenti TSH. Il trattamento con Longastatina LAR deve essere iniziato alla dose di 20 mg ad intervalli di 4 settimane per 3 mesi prima di considerare un aggiustamento della dose.
La dose sarà poi regolata sulla base della risposta del TSH e dell’ormone tiroideo.
Uso nei pazienti con funzionalità renale compromessa La funzionalità renale compromessa non modifica l'esposizione totale ad octreotide (AUC) se somministrato per via sottocutanea come Longastatina.
Di conseguenza, non è necessario modificare la dose di Longastatina LAR.
Uso nei pazienti con funzionalità epatica compromessa In uno studio in cui Longastatina è stata somministrata sia per via sottocutanea che endovenosa, si è visto che la capacità di eliminazione del farmaco può essere ridotta in pazienti con cirrosi epatica, ma non in quelli con steatosi epatica.
In alcuni casi in pazienti con funzione epatica compromessa può essere richiesto un aggiustamento del dosaggio.
Uso nei pazienti anziani In uno studio con Longastatina somministrata per via sottocutanea non è stata necessaria alcuna modifica del dosaggio in soggetti con età ≥ 65 anni.
Di conseguenza, non è richiesta alcuna modifica del dosaggio di Longastatina LAR in questo gruppo di pazienti.
Uso nei bambini L’esperienza nell’uso di Longastatina LAR nei bambini è limitata.
Modo di somministrazione Longastatina LAR può essere somministrata solo con iniezioni in sede intramuscolare profonda.
La sede per le iniezioni intramuscolari ripetute deve essere alternata tra il gluteo sinistro e quello destro (vedere paragrafo 6.6). Avvertenze e precauzioni
- Generali Poiché i tumori ipofisari GH-secernenti possono talvolta espandersi causando serie complicazioni (ad esempio alterazioni del campo visivo), è essenziale un attento monitoraggio di tutti i pazienti.
In caso di espansione del tumore deve essere valutata la possibilità di procedure alternative.
In pazienti femmine acromegaliche, i benefici terapeutici di una riduzione dei livelli dell’ormone della crescita (GH) e la normalizzazione del fattore di crescita insulino-simile 1 (IGF-1) possono potenzialmente ripristinare la fertilità.
Le pazienti in età fertile devono essere informate di utilizzare, se necessario, durante il trattamento con octreotide un’adeguata contraccezione (vedere anche paragrafo 4.6).
Nei pazienti in trattamento prolungato con octreotide deve essere controllata la funzione tiroidea.
Durante la terapia con octreotide deve essere controllata la funzione epatica.
Eventi correlati all’apparato cardiovascolare Sono stati riportati casi comuni di bradicardia.
Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio di farmaci quali beta-bloccanti, calcio antagonisti, o agenti per il controllo del bilancio idro-elettrolitico (vedere paragrafo 4.5).
Colecisti ed eventi correlati La calcolosi biliare è un evento molto comune durante il trattamento con Longastatina LAR e può essere associata a colecistite e dilatazione del dotto biliare (vedere paragrafo 4.8).
Inoltre, sono stati segnalati casi di colangite come complicanza della calcolosi biliare in pazienti che assumevano Longastatina LAR nel contesto post-marketing.
Un controllo ecografico della colecisti è consigliabile sia prima che a intervalli di 6 mesi durante il trattamento con Longastatina LAR.
Metabolismo glucidico Per l'azione inibitoria sull'ormone della crescita, sul glucagone e sul rilascio di insulina, Longastatina LAR può influenzare la regolazione del metabolismo del glucosio.
La tolleranza glucidica postprandiale può essere alterata.
Come segnalato in pazienti trattati con Longastatina per via sottocutanea, in alcuni casi può essere indotto uno stato di iperglicemia persistente come conseguenza della somministrazione cronica del farmaco.
È stata riportata anche ipoglicemia.
Nei pazienti con concomitante diabete mellito di Tipo I, è probabile che Longastatina LAR influisca sulla regolazione del glucosio, e il fabbisogno di insulina potrebbe essere ridotto.
Nei pazienti non diabetici e nei pazienti con diabete di Tipo II con riserve di insulina parzialmente intatte, la somministrazione per via sottocutanea di Longastatina potrebbe provocare un aumento della glicemia postprandiale.
Si raccomanda dunque di monitorare la tolleranza glucidica e la terapia antidiabetica.
Nei pazienti con insulinoma, poiché octreotide ha una maggiore potenza relativa di inibizione della secrezione dell'ormone della crescita e di glucagone, rispetto all'insulina, e poiché la durata dell'effetto inibitorio sull'insulina è minore, octreotide potrebbe aumentare la severità e prolungare la durata dell'ipoglicemia.
Questi pazienti devono essere controllati attentamente.
Nutrizione In alcuni pazienti octreotide può alterare l’assorbimento dei grassi presenti nella dieta.
In alcuni pazienti in trattamento con octreotide si è osservato una diminuzione consistente dei livelli di vitamina B12 e risultati anormali del test di Schilling.
Si raccomanda di effettuare il monitoraggio dei livelli di vitamina B12 durante la terapia con Longastatina LAR in pazienti che abbiano avuto in precedenza episodi di carenza di vitamina B12.
Funzione pancreatica In alcuni pazienti in terapia con octreotide per il trattamento dei tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici è stata osservata insufficienza pancreatica esocrina (IPE).
I sintomi dell’IPE possono includere steatorrea, feci liquide, gonfiore addominale e perdita di peso.
Nei pazienti che manifestano tali sintomi occorre prendere in considerazione lo screening e il trattamento adeguato dell’IPE secondo le linee guida cliniche.
Contenuto di sodio Longastatina LAR contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flacone, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio di farmaci quali beta-bloccanti, calcioantagonisti, o agenti per il controllo del bilancio idro-elettrolitico quando Longastatina LAR è somministrata contemporaneamente (vedere paragrafo 4.4).
Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio di insulina e farmaci antidiabetici quando Longastatina LAR è somministrata contemporaneamente (vedere paragrafo 4.4).
È stato dimostrato che octreotide riduce l'assorbimento intestinale di ciclosporina e ritarda quello di cimetidina.
La somministrazione contemporanea di octreotide e bromocriptina aumenta la biodisponibilità della bromocriptina.
Limitati dati pubblicati indicano che gli analoghi della somatostatina potrebbero diminuire la clearance metabolica di composti che notoriamente sono metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450, a causa della soppressione dell'ormone della crescita.
Poiché non si può escludere che octreotide abbia questo effetto, si deve pertanto prestare cautela nell'uso di altri farmaci prevalentemente metabolizzati dal CYP3A4 e che hanno un basso indice terapeutico (esempio chinidina, terfenadina).
Uso concomitante con analoghi radioattivi della somatostatina La somatostatina e i suoi analoghi come l'octreotide si legano in modo competitivo ai recettori della somatostatina e possono interferire con l'efficacia degli analoghi radioattivi della somatostatina.
La somministrazione di Longastatina LAR deve essere evitata per almeno 4 settimane prima della somministrazione di lutezio (177Lu) oxodotreotide, un radiofarmaco che si lega ai recettori della somatostatina.
Se necessario, i pazienti possono essere trattati con analoghi della somatostatina a breve durata d'azione fino a 24 ore prima della somministrazione di lutezio (177Lu) oxodotreotide.
Dopo la somministrazione di lutezio (177Lu) oxodotreotide, il trattamento con Sandostatina LAR può essere ripreso entro 4-24 ore e deve essere interrotto di nuovo 4 settimane prima della somministrazione successiva di lutezio (177Lu) oxodotreotide. Effetti indesiderati
- Sintesi del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequentemente riportate durante la terapia con octreotide comprendono disturbi gastrointestinali, disturbi del sistema nervoso, disturbi epatobiliari e disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Le reazioni avverse più comunemente segnalate durante gli studi clinici con octreotide sono state diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, mal di testa, colelitiasi, iperglicemia e stipsi.
Altre reazioni avverse riportate comunemente sono state capogiri, dolore localizzato, sabbia biliare, disfunzione tiroidea (diminuzione dell’ormone tireotropo [TSH], diminuzione del T4 totale e del T4 libero), feci molli, alterata tolleranza al glucosio, vomito, astenia e ipoglicemia.
Tabella delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse al farmaco, elencate nella Tabella 1, sono state raccolte durante gli studi clinici con octreotide:Le reazioni avverse al farmaco (Tabella 1) sono elencate secondo la categoria di frequenza, riportando per prima la reazione più frequente, usando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000; molto raro (< 1/10.000), comprese le segnalazioni isolate.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Tabella 1 - Reazioni avverse al farmaco riportate negli studi clinici
Le reazioni avverse al farmaco riportate spontaneamente, presentate nella Tabella 2 sono state segnalate su base volontaria e non è sempre possibile determinare in modo affidabile la frequenza o una relazione causale con l’esposizione al farmaco.Patologie gastrointestinali Molto comune: Diarrea, dolore addominale, nausea, stipsi, flatulenza. Comune: Dispepsia, vomito, gonfiore addominale, steatorrea, feci molli, feci chiare. Patologie del sistema nervoso Molto comune: Mal di testa. Comune: Capogiri. Patologie endocrine Comune: Ipotiroidismo, disturbi della tiroide (diminuzione del TSH, diminuzione del T4 totale e del T4 libero). Patologie epatobiliari Molto comune: Colelitiasi. Comune: Colecistite, fango biliare, iperbilirubinemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune: Iperglicemia. Comune: Ipoglicemia, alterata tolleranza al glucosio, anoressia. Non comune: Disidratazione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune: Reazione nella sede di iniezione. Comune: Astenia. Esami diagnostici Comune: Aumento dei livelli di transaminasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: Prurito, rash, alopecia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: Dispnea. Patologie cardiache Comune: Bradicardia. Non comune: Tachicardia.
Tabella 2 - Reazioni avverse al farmaco provenienti da segnalazioni spontanee
Descrizione di reazioni avverse selezionate Colecisti ed eventi correlati Gli analoghi della somatostatina hanno dimostrato di inibire la contrattilità della colecisti e di diminuire la secrezione biliare, eventi che possono portare ad anomalie della colecisti o sabbia biliare.Disturbi del sistema ematico e linfatico Trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario: Anafilassi, reazioni di allergia/ipersensibilità. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Orticaria. Patologie epatobiliari: Pancreatite acute, epatite acuta senza colestasi, epatite colestatica, colestasi, ittero, ittero colestatico. Patologie cardiache: Aritmia. Esami diagnostici: Aumento dei livelli di fosfatasi alcalina, aumento dei livelli di gamma glutamiltransferasi.
Lo sviluppo di calcoli biliari è stato riscontrato nel 15-30% dei pazienti trattati a lungo termine con Longastatina s.c..
L’incidenza nella popolazione generale (dai 40 ai 60 anni) è del 5-20%.
L’esposizione a Longastatina LAR di pazienti con acromegalia o tumori gastro-enteropancreatici mostra che il trattamento con Longastatina LAR non aumenta l’incidenza della formazione di calcoli biliari rispetto al trattamento s.c..
Se si formano calcoli biliari, di solito sono asintomatici; i calcoli sintomatici dovrebbero essere trattati o con terapia di dissoluzione con acidi biliari o con intervento chirurgico.
Patologie gastrointestinali In rari casi gli eventi avversi a carico dell’apparato gastrointestinale possono presentare le caratteristiche di un’occlusione intestinale acuta, con progressiva distensione addominale, grave dolore in sede epigastrica, dolorabilità addominale e reazione di difesa addominale.
La frequenza degli effetti indesiderati gastrointestinali è nota diminuire nel tempo con la continuazione del trattamento.
Ipersensibilità e reazioni anafilattiche Durante l’esperienza post-marketing sono state riscontrate ipersensibilità e reazioni allergiche.
Quando questi eventi si verificano, interessano prevalentemente la pelle, raramente la bocca e le vie respiratorie.
Sono stati segnalati casi isolati di shock anafilattico.
Reazioni nella sede di iniezione Nei pazienti in trattamento con Longastatina LAR sono state comunemente riportate reazioni correlate alla sede di iniezione comprendenti dolore, rossore, emorragia, prurito gonfiore o indurimento; comunque, questi eventi non hanno richiesto nella maggior parte dei casi nessun intervento clinico.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anche se l’escrezione è misurata dei grassi fecali può risultare aumentata, non c’è tuttavia ad oggi evidenza che il trattamento a lungo termine con octreotide abbia causato un deficit nutrizionale da malassorbimento.
Enzimi pancreatici In casi molto rari è stata riportata pancreatite acuta entro le prime ore o i primi giorni di trattamento con Longastatina per via sottocutanea che si è risolta con la sospensione del farmaco.
Inoltre, è stata riportata pancreatite indotta da colelitiasi nei pazienti in trattamento a lungo termine con Longastatina per via sottocutanea.
Patologie cardiache La bradicardia è una reazione avversa comune con gli analoghi della somatostatina.
Sia in pazienti con acromegalia sia in pazienti con sindrome carcinoide sono state osservate alterazioni elettrocardiografiche come prolungamento del QT, deviazione assiale, ripolarizzazione precoce, basso voltaggio, transizione R/S, progressione precoce dell’ onda R e alterazioni non specifiche dell’onda ST-T.
Non è stata stabilita la relazione tra questi eventi e il trattamento con octreotide acetato in quanto molti di questi pazienti presentano malattie cardiache sottostanti (vedere paragrafo 4.4).
Trombocitopenia Durante l'esperienza post-marketing è stata riportata trombocitopenia, in particolare durante il trattamento con Longastatina (e.v.) in pazienti con cirrosi epatica e durante il trattamento con Longastatina LAR.
Questa condizione è reversibile con l’interruzione del trattamento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse . Gravidanza e allattamento
- Gravidanza I dati relativi all’ uso di octreotide in donne in gravidanza sono in numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte) e in circa un terzo dei casi i risultati della gravidanza sono sconosciuti.
La maggior parte delle segnalazioni sono pervenute dopo la commercializzazione di octreotide e oltre il 50% di gravidanze esposte sono state riportate in pazienti acromegaliche.
La maggior parte delle donne è stata esposta a octreotide durante il primo trimestre di gravidanza a dosi variabili da 100 a 1200 microgrammi/die di Longastatina somministrata per via sottocutanea o da 10 a 40 mg/mese di Longastatina LAR.
In circa il 4% delle gravidanze con esito noto, sono state riportate anomalie congenite.
Per questi casi non è stata sospettata una relazione causale con l’octreotide.
Studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Come misura precauzionale, è preferibile evitare di usare Longastatina LAR durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
Allattamento Non è noto se l’octreotide venga escreto nel latte materno.
Studi su animali hanno mostrato che l’octreotide è escreto nel latte materno.
Le pazienti non devono allattare durante il trattamento con Longastatina LAR.
Fertilità Non è noto se l’octreotide ha un effetto sulla fertilità nell’uomo.
Nei maschi nati da madri trattate durante la gravidanza e l’allattamento è stato osservato un ritardo nella discesa dei testicoli.
L’octreotide comunque non ha compromesso la fertilità nei ratti maschi e femmine a dosi fino a 1 mg/kg di peso corporeo al giorno (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Non congelare.
Longastatina LAR deve essere conservata a temperatura inferiore a 25°C il giorno della somministrazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione, vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.