LIBTAYO INFUS 1FL 350MG

10.935,96 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: CEMIPLIMAB
  • ATC: L01FF06
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/07/2021

Carcinoma cutaneo a cellule squamose LIBTAYO in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma cutaneo a cellule squamose metastatico o localmente avanzato (mCSCC o laCSCC) che non sono candidati ad intervento chirurgico curativo o radioterapia curativa. Carcinoma basocellulare LIBTAYO, in monoterapia, è indicato per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma basocellulare localmente avanzato o metastatico (laBCC o mBCC) la cui malattia è progredita o che sono intolleranti a un inibitore del pathway di Hedgehog (HHI). Carcinoma del polmone non a piccole cellule LIBTAYO in monoterapia è indicato per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC), con espressione di PD-L1 (in ≥50% delle cellule tumorali), senza aberrazioni EGFR, ALK o ROS1, che presentano: • NSCLC localmente avanzato e non sono candidati per la chemioradioterapia definitiva, oppure • NSCLC metastatico. LIBTAYO in associazione a chemioterapia a base di platino è indicato per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con NSCLC che esprimono PD-L1 (in ≥1% delle cellule tumorali), senza aberrazioni di EGFR, ALK o ROS1, che presentano: • NSCLC localmente avanzato che non sono candidati per la chemioradioterapia definitiva, oppure • NSCLC metastatico. Carcinoma della cervice uterina LIBTAYO in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma della cervice uterina recidivante o metastatico con progressione di malattia durante o dopo un precedente trattamento con chemioterapia a base di platino.
Un mL di concentrato contiene 50 mg di cemiplimab. Ogni flaconcino contiene 350 mg di cemiplimab in 7 mL. Cemiplimab è prodotto mediante tecnologia del DNA ricombinante in colture di cellule ovariche di criceto cinese (Chinese hamster ovary, CHO) in sospensione. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

La terapia deve essere iniziata e monitorata da medici esperti nel trattamento di tumori.
Analisi di PD-L1 in pazienti con NSCLC I pazienti con NSCLC devono essere valutati per il trattamento in base all’espressione tumorale di PD- L1 confermata da un test validato (vedere paragrafo 5.1).
Posologia Dose raccomandata La dose raccomandata è 350 mg di cemiplimab ogni 3 settimane (Q3W), somministrata mediante infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti.
Il trattamento può essere continuato fino a progressione di malattia o tossicità inaccettabile.
Modifiche della dose Non sono raccomandate riduzioni della dose.
In base alla sicurezza e tollerabilità individuale, potrebbe essere necessario ritardare o interrompere la somministrazione.
Le modifiche raccomandate per gestire eventuali reazioni avverse sono riportate nella Tabella 1.
Linee guida dettagliate per la gestione di reazioni avverse immuno-mediate sono descritte nella Tabella 1 (vedere anche i paragrafi 4.4 e 4.8).
Tabella 1: Modifiche terapeutiche raccomandate
Reazione avversaa Gravitàb Modifica della dose Intervento aggiuntivo
Reazioni avverse immuno-mediate
Polmonite Grado 2 Sospendere LIBTAYO Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Riprendere LIBTAYO se la polmonite migliora e rima ne a Gra do da 0 a 1 dopo aver ridotto gradualmente la dose della terapia corticosteroidea a ≤10 mg/giorno di prednisone o equivalente
Grado 3 o 4 oppure Grado 2 ricorrente Interrompere definitivamente Dose inizia le di 2- 4 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Colite Grado 2 o 3 Sospendere LIBTAYO Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Riprendere LIBTAYO se la colite o la dia rrea migliora e rimane a Grado da 0 a 1 dopo aver ridotto gradualmente la dose della terapia corticosteroidea a ≤10 mg/giorno di prednisone o equivalente
Grado 4 oppure Grado 3 ricorrente Interrompere definitivamente Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Epatite Grado 2 con AST o ALT >3 e ≤5 x ULN oppure bilirubina totale >1,5 e ≤3 x ULN Sospendere LIBTAYO Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Riprendere LIBTAYO se l’epatite migliora e rima ne a Gra do da 0 a 1 dopo aver ridotto gradualmente la dose della terapia corticosteroidea a ≤10 mg/giorno di prednisone o equivalente o ritorna ai valori basali di AST o ALT dopo aver completato la riduzione graduale della dose di terapia corticosteroidea
Grado ≥3 con AST o ALT >5 x ULN oppure bilirubina totale >3 x ULN Interrompere definitivamente Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Ipotiroidismo Grado 3 o 4 Sospendere LIBTAYO Inizia re la terapia ormonale sostitutiva con ormoni tiroidei se clinica mente indica to
Riprendere LIBTAYO quando l’ipotiroidismo ritorna a Grado da 0 a 1 o risulta altrimenti clinica mente stabile
Ipertiroidismo Grado 3 o 4 Sospendere LIBTAYO Inizia re la gestione dei sintomi
Riprendere LIBTAYO quando l’ipertiroidismo ritorna a Grado da 0 a 1 o risulta altrimenti clinica mente stabile
Tiroidite Grado da 3 a 4 Sospendere LIBTAYO Inizia re la gestione dei sintomi
Riprendere LIBTAYO quando la tiroidite ritorna a Grado da 0 a 1 o, altrimenti, risulta clinica mente stabile
Ipofisite Grado da 2 a 4 Sospendere LIBTAYO Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale e una terapia ormonale sostitutiva se clinica mente indica to
Riprendere LIBTAYO se l’ipofisite migliora e rimane a Grado da 0 a 1 dopo aver ridotto gradualmente la dose della terapia corticosteroidea a ≤10 mg/giorno di prednisone o equivalente o risulta altrimenti clinica mente stabile
Insufficienza surrenalica Grado da 2 a 4 Sospendere LIBTAYO Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente, seguita da una riduzione graduale della dose e terapia ormonale sostitutiva come clinica mente indica to
Riprendere LIBTAYO se l’insufficienza surrena lica migliora e rima ne a Grado da 0 a 1 dopo aver ridotto gradualmente la dose della terapia corticosteroidea a ≤10 mg/giorno di prednisone o equivalente o risulta altrimenti clinica mente stabile
Diabete mellito di tipo 1 Grado 3 o 4 (iperglicemia ) Sospendere LIBTAYO Iniziare il trattamento con anti-iperglicemici se clinica mente indica to
Riprendere LIBTAYO quando il diabete mellito ritorna a Grado da 0 a 1 o risulta altrimenti clinica mente stabile
Reazioni avverse cutanee Grado 2 di durata superiore a 1 settimana, Grado 3 oppure sospetto di sindrome di Stevens-Johnson (Stevens-Johnson Syndrome, SJS) o necrolisi epidermica tossica (NET) Sospendere LIBTAYO Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Riprendere LIBTAYO se la reazione cutanea migliora e rimane a Grado da 0 a 1 dopo aver ridotto gradualmente la dose della terapia corticosteroidea a ≤10 mg/giorno di prednisone o equivalente
Grado 4 oppure SJS o NET confermata Interrompere definitivamente Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Reazione cutanea immuno- media ta o altre reazioni avverse immuno-media te in pazienti precedentemente trattati con idelalisib Grado 2 Sospendere LIBTAYO Inizia re immediatamente la gestione, compresa una dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Riprendere LIBTAYO se la reazione cutanea o altra reazione avversa immuno-mediata migliora e rimane a Grado da 0 a 1 dopo aver ridotto gradualmente la dose della terapia corticosteroidea a ≤10 mg/giorno di prednisone o equivalente
Grado 3 o 4 (escluse le endocrinopatie) o Grado 2 ricorrente Interrompere definitivamente Iniziare immediatamente la gestione, compresa una dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Nefrite con disfunzione rena le Creatinina aumentata Grado 2 Sospendere LIBTAYO Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Riprendere LIBTAYO se la nefrite migliora e rimane a Grado da 0 a 1 dopo aver ridotto gradualmente la dose della terapia corticosteroidea a ≤10 mg/giorno di prednisone o equivalente
Creatinina aumentata Grado 3 o 4 Interrompere definitivamente Dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente seguita da una riduzione graduale della dose
Altre reazioni avverse immuno-media te (comprese ma non limitate a encefalomielite paraneoplastica, meningite, miosite, rigetto del trapianto di organo solido, malattia del trapianto contro l’ospite, sindrome di Guillain-Ba rré, infiammazione del sistema nervoso centrale, poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica , encefalite, miastenia grave, neuropatia periferica, miocardite, pericardite, trombocitopenia immune, vasculite, artralgia, artrite, debolezza muscolare, mialgia, polimialgia reumatica, Sindrome di Sjogren, prurito, cheratite, gastrite immuno-mediata, stomatite e linfoistiocitosi emofagocitica) Grado 2 o 3 sulla base del tipo di reazione Sospendere LIBTAYO Iniziare la gestione dei sintomi inclusa una dose inizia le di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente come clinica mente indicato, seguita da una riduzione graduale della dose
Riprendere LIBTAYO se l’altra reazione avversa immuno-mediata migliora e rimane a Grado da 0 a 1 dopo aver ridotto gradualmente la dose della terapia corticosteroidea a ≤ 10 mg/giorno di prednisone o equivalente
- Grado 3, sulla base del tipo di reazione o Grado 4 (escluse endocrinopatie); - Tossicità neurologica di Grado 3 o 4 - Miocardite o pericardite di Grado 3 o 4; - Linfoistiocitosi emofagocitica confermata; - Reazione avversa immuno-mediata ricorrente di Grado 3; - Reazioni avverse persistenti immuno- media te di Grado 2 o 3, della durata di ≥ 12 settimane (escluse le endocrinopatie); - Impossibilità di ridurre la dose dei corticosteroidi a ≤ 10 mg al giorno di prednisone o equivalente entro 12 settimane Interrompere definitivamente Dose iniziale di 1- 2 mg/kg/giorno di prednisone o equivalente come clinica mente indica to seguita da una riduzione graduale della dose
Reazioni correlate a infusione a
Reazione correlata a infusione Grado 1 o 2 Interrompere o rallentare la velocità di infusione Iniziare la gestione dei sintomi
Grado 3 o 4 Interrompere definitivamente
ALT: alanina aminotransferasi; AST: aspartato aminotransferasi; ULN: upper limit of normal (limite superiore del valore normale).
a Vedere anche paragrafi 4.4 e 4.8.
b La tossicità deve essere classificata secondo la versione attuale dei Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi del National Cancer Institute (National Cancer Institute Common Terminology Criteria for Adverse Events, NCI CTCAE).
Scheda di Allerta per il paziente Tutti i medici che prescrivono LIBTAYO devono avere dimestichezza con il materiale educazionale e informare i pazienti in merito alla Scheda di Allerta per il paziente che spiega loro come comportarsi qualora dovessero manifestare qualsiasi sintomo di reazioni avverse immuno-mediate o reazioni correlate a infusione.
Il medico consegnerà la Scheda di Allerta per il paziente a tutti i pazienti.
Popolazioni speciali Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di LIBTAYO nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite.
I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1 e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Anziani Nei pazienti anziani non sono raccomandate modifiche della dose.
L’esposizione a cemiplimab è simile in tutti i gruppi di pazienti per età (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Nei pazienti di età ≥75 anni trattati con cemiplimab in monoterapia, i dati sono limitati.
Compromissione renale Non sono raccomandate modifiche della dose di LIBTAYO nei pazienti con compromissione renale.
I dati relativi all’uso di LIBTAYO in pazienti con compromissione renale grave (CLcr da 15 a 29 mL/min), sono limitati (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata non sono raccomandate modifiche della dose.
LIBTAYO non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica grave.
Non vi sono dati sufficienti in pazienti con compromissione epatica grave per poter formulare raccomandazioni posologiche (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione LIBTAYO è per uso endovenoso.
Va somministrato attraverso infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti attraverso una linea endovenosa dotata di filtro in linea o di un filtro aggiuntivo, sterili, apirogeni, a bassa affinità proteica (con pori di dimensioni comprese tra 0,2 e 5 micron).
Non deve essere effettuata la somministrazione concomitante di altri medicinali attraverso la stessa linea di infusione.
Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Reazioni avverse immuno-mediate Sono state osservate reazioni avverse immuno-mediate gravi e fatali con cemiplimab (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Tali reazioni immuno-mediate possono interessare qualsiasi organo.
Le reazioni immuno-mediate si possono manifestare in qualsiasi momento durante il trattamento con cemiplimab; tuttavia, reazioni avverse immuno-mediate possono manifestarsi dopo l’interruzione di cemiplimab.
Le linee guida per le reazioni avverse immuno-mediate si applicano a cemiplimab, sia che venga somministrato in monoterapia che in associazione a chemioterapia.
In pazienti trattati con cemiplimab o altri inibitori PD-1/PD-L1, le reazioni avverse immuno-mediate che coinvolgono più di un distretto corporeo possono manifestarsi contemporaneamente, come miosite e miocardite o miastenia grave.
Monitorare i pazienti per segni e sintomi di reazioni avverse immuno-mediate.
Le reazioni avverse immuno-mediate devono essere gestite apportando modifiche alla posologia di cemiplimab, con una terapia ormonale sostitutiva (se clinicamente indicata) e con i corticosteroidi.
In caso di reazioni avverse immuno-mediate sospette, i pazienti devono essere valutati per confermare una reazione avversa immuno-mediata ed escludere altre cause, incluse le infezioni.
A seconda della gravità della reazione avversa, cemiplimab deve essere sospeso o interrotto definitivamente (vedere paragrafo 4.2).
Polmonite immuno-mediata In pazienti trattati con cemiplimab sono stati osservati casi di polmonite immuno-mediata, definita in base alla necessità di somministrare corticosteroidi senza evidente eziologia alternativa, in alcuni casi con esito fatale (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di polmonite e devono essere escluse cause diverse dalla polmonite immuno-mediata.
I pazienti con sospetta polmonite devono essere valutati con esami diagnostici per immagini se indicato in base alla valutazione clinica e gestiti con modifiche posologiche di cemiplimab e somministrazione di corticosteroidi (vedere paragrafo 4.2).
Colite immuno-mediata In pazienti trattati con cemiplimab sono state osservate coliti o diarrea immuno-mediate, definite in base alla necessità di somministrare corticosteroidi senza evidente eziologia alternativa (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di diarrea o colite e gestiti con modifiche alla posologia di cemiplimab, con agenti antidiarroici e corticosteroidi (vedere paragrafo 4.2).
Epatite immuno-mediata In pazienti trattati con cemiplimab sono stati osservati casi, alcuni dei quali fatali, di epatite immuno- mediata, definita dalla necessità di usare corticosteroidi senza alcuna evidente eziologia alternativa (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per alterazioni degli esami epatici prima dell’inizio del trattamento e periodicamente durante il trattamento come indicato in base alla valutazione clinica e gestiti con modifiche alla posologia di cemiplimab e con corticosteroidi (vedere paragrafo 4.2).
Endocrinopatie immuno-mediate In pazienti trattati con cemiplimab sono stati osservati casi di endocrinopatie immuno-mediate, definite come endocrinopatie verificatisi durante il trattamento senza alcuna evidente eziologia alternativa (vedere paragrafo 4.8).
Disturbi della tiroide (ipotiroidismo/ipertiroidismo/tiroidite) In pazienti trattati con cemiplimab sono stati osservati casi di disturbi della tiroide immuno-mediati.
La tiroidite può manifestarsi con o senza un’alterazione dei test di funzionalità tiroidea.
L’ipotiroidismo può comparire dopo l’ipertiroidismo.
I disturbi della tiroide possono manifestarsi in qualsiasi momento durante il trattamento.
I pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali alterazioni nella funzione tiroidea all’inizio del trattamento e periodicamente durante il trattamento se indicato in base alla valutazione clinica (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere gestiti con una terapia ormonale sostitutiva (se indicata) e apportando modifiche alla posologia di cemiplimab.
L’ipertiroidismo deve essere gestito secondo la terapia medica standard (vedere paragrafo 4.2).
Ipofisite In pazienti trattati con cemiplimab sono stati osservati casi di ipofisite immuno-mediata (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di ipofisite e gestiti con modifiche alla posologia di cemiplimab, corticosteroidi e terapia ormonale sostitutiva, come clinicamente indicato (vedere paragrafo 4.2).
Insufficienza surrenalica In pazienti trattati con cemiplimab sono stati osservati casi di insufficienza surrenalica (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di insufficienza surrenalica durante e dopo il trattamento e gestiti con modifiche alla posologia di cemiplimab, corticosteroidi e terapia ormonale sostitutiva, come clinicamente indicato (vedere paragrafo 4.2).
Diabete mellito di tipo 1 In pazienti trattati con cemiplimab sono stati osservati casi di diabete mellito di tipo 1 immuno-mediato, compresi casi di chetoacidosi diabetica (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per iperglicemia e segni e sintomi di diabete se indicato in base alla valutazione clinica e gestiti con anti-iperglicemici orali o insulina e modifiche alla posologia di cemiplimab (vedere paragrafo 4.2).
Reazioni cutanee avverse immuno-mediate In associazione con il trattamento con cemiplimab, sono stati osservati casi di reazioni avverse cutanee immuno-mediate, definite in base alla necessità di usare corticosteroidi sistemici senza alcuna evidente eziologia alternativa, compresi eruzione cutanea avversa grave (Severe Cutaneous Adverse Reactions, SCAR), come sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (NET) (alcuni casi hanno avuto esito fatale) e altre reazioni cutanee quali eruzione cutanea, eritema multiforme, pemfigoide (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per evidenza di reazioni cutanee gravi sospette e per escludere altre cause.
I pazienti devono essere gestiti con modifiche della posologia di cemiplimab e con corticosteroidi (vedere paragrafo 4.2).
In caso di segni o sintomi di SJS o NET, inviare il paziente a strutture specialistiche per la valutazione e il trattamento e gestire il paziente con modifiche del trattamento (vedere paragrafo 4.2).
Casi di SJS, NET fatale e stomatite si sono verificati dopo 1 dose di cemiplimab in pazienti precedentemente esposti a idelalisib che stavano partecipando a una sperimentazione clinica volta a valutare cemiplimab nel linfoma non-Hodgkin (Non-Hodgkin Lymphoma, NHL) e che recentemente erano stati esposti ad antibiotici contenenti zolfo (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere gestiti con modifiche alla posologia di cemiplimab e con corticosteroidi come descritto precedentemente (vedere paragrafo 4.2).
Nefrite immuno-mediata In pazienti trattati con cemiplimab sono stati osservati casi di nefrite immuno-mediata, definita in base alla necessità di usare corticosteroidi senza alcuna evidente eziologia alternativa, incluso un caso fatale (vedere paragrafo 4.8).
Monitorare i pazienti per cambiamenti nella funzionalità renale.
I pazienti devono essere gestiti con modifiche alla posologia di cemiplimab e con corticosteroidi (vedere paragrafo 4.2).
Altre reazioni avverse immuno-mediate In pazienti trattati con cemiplimab sono state osservate altre reazioni avverse immuno-mediate fatali e potenzialmente letali, inclusa encefalomielite paraneoplastica, meningite, miosite e miocardite (vedere paragrafo 4.8 per altre reazioni avverse immuno-mediate).
Con altri inibitori di PD-1/PD-L1 è stata osservata cistite non infettiva.
Valutare le sospette reazioni avverse immuno-mediate al fine di escludere altre cause.
I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di reazioni avverse immuno-mediate e gestiti con modifiche alla posologia di cemiplimab e corticosteroidi, come clinicamente indicato (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Nella fase successiva all’immissione in commercio è stato segnalato il rigetto del trapianto d’organo solido in pazienti trattati con inibitori di PD-1.
Il trattamento con cemiplimab può aumentare il rischio di rigetto nei pazienti sottoposti a trapianto d’organo solido.
In questi pazienti devono essere considerati i benefici del trattamento con cemiplimab rispetto al rischio di un possibile rigetto dell’organo.
In pazienti trattati con altri inibitori di PD-1/PD-L1, in associazione con trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche, nella fase successiva all’immissione in commercio, sono stati osservati casi di malattia del trapianto contro l’ospite.
In pazienti trattati con cemiplimab è stata segnalata linfoistiocitosi emofagocitica (haemophagocytic lymphohistiocytosis, HLH) (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi clinici di HLH.
Se la HLH è confermata, la somministrazione di cemiplimab deve essere interrotta e deve essere iniziato il trattamento per la HLH (vedere paragrafo 4.2).
Reazioni correlate a infusione Cemiplimab può causare reazioni correlate a infusione, gravi o potenzialmente letali (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di reazioni correlate a infusione e gestiti con modifiche alla posologia di cemiplimab e corticosteroidi.
In presenza di reazioni correlate a infusione di entità lieve o moderata, il trattamento con cemiplimab deve essere interrotto o la velocità di infusione rallentata.
In presenza di reazioni correlate a infusione gravi (Grado 3) o potenzialmente letali (Grado 4), l’infusione deve essere interrotta e il trattamento con cemiplimab cessato definitivamente (vedere paragrafo 4.2).
Pazienti esclusi dagli studi clinici Negli studi clinici non sono stati inclusi pazienti con infezioni in corso, immunocompromessi, con anamnesi di malattie autoimmuni, PS ECOG ≥2 o anamnesi di malattia polmonare interstiziale.
Per un elenco completo dei pazienti esclusi dagli studi clinici, vedere paragrafo 5.1.
In assenza di dati, cemiplimab deve essere utilizzato con cautela in queste popolazioni dopo un’attenta valutazione del rapporto benefici/rischi per il paziente.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi farmacocinetici (PK) d’interazione farmacologica con cemiplimab.
L’uso di corticosteroidi sistemici o immunosoppressori, ad eccezione di dosi fisiologiche di corticosteroidi sistemici (≤10 mg/giorno di prednisone o equivalente) deve essere evitato prima di iniziare cemiplimab, a causa della loro potenziale interferenza con l’attività farmacodinamica e l’efficacia di cemiplimab.
Tuttavia, i corticosteroidi sistemici o altri immunosoppressori possono essere usati dopo l’inizio di cemiplimab per trattare eventuali reazioni avverse immuno-mediate (vedere paragrafo 4.2).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Con cemiplimab possono verificarsi reazioni avverse immuno-mediate.
La maggior parte di queste, comprese le reazioni gravi, si sono risolte dopo l’inizio di un’adeguata terapia medica o dopo la sospensione di cemiplimab (si veda “Descrizione di reazioni avverse selezionate” di seguito).
Cemiplimab in monoterapia La sicurezza di cemiplimab in monoterapia è stata valutata in 5 studi clinici, su 1 281 pazienti con tumori solidi maligni in stadio avanzato, trattati con cemiplimab, in monoterapia.
La durata mediana di esposizione a cemiplimab è stata di 28 settimane (intervallo: da 2 giorni a 144 settimane).
Negli studi clinici, si sono manifestate reazioni avverse immuno-mediate nel 21% dei pazienti trattati con cemiplimab, tra cui reazioni di Grado 5 (0,3%), Grado 4 (0,6%), Grado 3 (5,7%) e Grado 2 (11,2%).
Le reazioni avverse immuno-mediate hanno portato all’interruzione permanente di cemiplimab nel 4,6% dei pazienti.
Le reazioni avverse immuno-mediate più comuni sono state ipotiroidismo (6,8%), ipertiroidismo (3,0%), polmonite immuno-mediata (2,6%), epatite immuno- mediata (2,4%), colite immuno-mediata (2,0%) e reazioni avverse cutanee immuno-mediate (1,9%) (si veda “Descrizione di reazioni avverse selezionate” di seguito, “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego” nel paragrafo 4.4 e “Modifiche posologiche raccomandate” nel paragrafo 4.2).
Le reazioni avverse sono state gravi nel 32,4% dei pazienti.
Le reazioni avverse hanno portato all’interruzione permanente di cemiplimab nel 9,4% dei pazienti.
Casi di reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), comprese sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (NET), sono stati riportati in associazione al trattamento con cemiplimab (vedere paragrafo 4.4).
Cemiplimab in associazione a chemioterapia a base di platino La sicurezza di cemiplimab in associazione a chemioterapia a base di platino è stata valutata in uno studio clinico su 465 pazienti con NSCLC localmente avanzato o metastatico.
La durata mediana dell’esposizione è stata di 38,5 settimane (da 10 giorni a 102,6 settimane) nel gruppo cemiplimab e chemioterapia e di 21,3 settimane (da 4 giorni a 95 settimane) nel gruppo chemioterapia.
Le reazioni avverse immuno-mediate si sono verificate nel 18,9% dei pazienti, comprese quelle di Grado 5 (0,3%), Grado 3 (2,6%) e Grado 2 (7,4%).
Le reazioni avverse immuno-mediate hanno portato all’interruzione definitiva di cemiplimab nell’1,0% dei pazienti.
Le reazioni avverse immuno- mediate più comuni sono state ipotiroidismo (7,7%), ipertiroidismo (5,1%), aumento dell’ormone tireostimolante nel sangue (4,2%), reazione cutanea immuno-mediata (1,9%), polmonite immuno- mediata (1,9%) e diminuzione dell’ormone tireostimolante nel sangue (1,6%) (vedere “Descrizione di reazioni avverse selezionate” di seguito, “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego” nel paragrafo 4.4 e “Modifiche terapeutiche raccomandate” nel paragrafo 4.2).
Sono stati registrati eventi avversi gravi nel 25,3% dei pazienti.
Gli eventi avversi hanno portato all’interruzione definitiva di cemiplimab nel 5,1% dei pazienti.
Elenco delle reazioni avverse La Tabella 2 elenca l’incidenza delle reazioni avverse nella serie di dati sulla sicurezza della monoterapia e nei pazienti trattati con cemiplimab in associazione a chemioterapia.
Le reazioni avverse sono presentate in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1 000, <1/100); raro (≥1/10 000, <1/1 000); molto raro (<1/10 000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Durante il trattamento in combinazione con chemioterapia possono insorgere reazioni avverse note per verificarsi con cemiplimab da solo o con i singoli componenti della terapia di associazione.
Tabella 2: Elenco delle reazioni avverse osservate nei pazienti trattati con cemiplimab in monoterapia e cemiplimab in associazione a chemioterapia
  Cemiplimab in monoterapia Cemiplimab in combinazione con chemioterapia
Classificazione per sistemi e organi Termine preferito Qualsiasi grado % Grado 3-5 (%) Qualsiasi grado % Grado 3-5 (%)
Infezioni ed infestazioni
Infezione delle vie respiratorie superioria Molto comune 10,9 0,4   
Infezione delle vie urinarieb Comune 8,4 2,3   
Patologie del sistema emolinfopoietico
Anemia Molto comune 15,0 5,2 Molto comune 43,6 9,9
Neutropenia    Molto comune 15,4 5,8
Trombocitopenia    Molto comune 13,1 2,6
Linfoistiocitosi emofagocitica d Non nota -- --   
Disturbi del sistema immunitario
Reazione correlata a infusione Comune 3,3 <0,1 Non comune 0,3 0
Trombocitopeniac Non comune 0,9 0   
Sindrome di Sjogren Non comune 0,2 0   
Rigetto del trapianto di organo solidod Non nota -- --   
Patologie endocrine
Ipotiroidismo Comune 6,8 <0,1 Comune 7,7 0,3
Ipertiroidismo Comune 3,0 <0,1 Comune 5,1 0
Tiroiditef Non comune 0,6 0 Non comune 0,6 0
Ipofisiteg Non comune 0,5 0,2   
Insufficienza surrenalica Non comune 0,5 0,5   
Diabete mellito di tipo 1h Ra ro <0,1 <0,1 Non comune 0,3 0
Patologie del sistema nervoso
Cefalea Comune 8,0 0,3   
Neuropatia perifericai Comune 1,3 <0,1 Molto comune 21,2 0
Meningitej Ra ro <0,1 <0,1   
Encefalite Ra ro <0,1 <0,1   
Miastenia grave Ra ro <0,1 0   
Encefalomielite paraneoplastica Ra ro <0,1 <0,1   
Poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica Ra ro <0,1 0   
Patologie dell’occhio
Cheratite Ra ro <0,1 0   
Uveite Ra ro <0,1 <0,1   
Patologie cardiache
Mioca rditek Non comune 0,5 0,3   
Perica rditel Non comune 0,3 0,2   
Patologie vascolari
Ipertensionem Comune 5,7 2,6   
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Appetito ridotto Molto comune 13,0 0,6 Molto comune 17,0 1,0
Iperglicemia    Molto comune 17,6 1,9
Ipoalbuminemia    Molto comune 10,3 0,6
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Tossen Molto comune 10,8 0,2   
Dispneao Comune 9,7 1,2 Molto comune 12,8 2,2
Polmonitep Comune 3,3 1,1 Comune 4,2 0,6
Patologie gastrointestinali
Nausea Molto comune 14,7 0,2 Molto comune 25,0 0
Dia rrea Molto comune 16,3 0,7 Molto comune 10,6 1,3
Stipsi Molto comune 12,3 0,2 Molto comune 13,8 0,3
Dolore addominaleq Molto comune 11,5 0,7   
Vomito Comune 9,9 0,2 Molto comune 12,2 0
Coliter Comune 2,0 0,8 Comune 1,0 0,3
Stomatite Comune 1,8 <0,1   
Gastrites Non comune 0,2 0   
Patologie epatobiliari
Epatitet Comune 2,7 1,8   
Disturbi psichiatrici
Insonnia    Molto comune 10,9 0
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Eruzione cutaneau Molto comune 21,4 1,6 Molto comune 12,5 1,3
Pruritov Molto comune 12,7 0,2 Comune 3,5 0
Cheratosi attinica Comune 3,7 0   
Alopecia    Molto comune 36,9 0
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Dolore muscoloscheletricow Molto comune 28,3 1,8 Molto comune 26,9 1,3
Artritex Non comune 0,9 0,2 Comune 1,0 0
Miositey Non comune 0,3 <0,1   
Debolezza muscolare Non comune 0, 2 0   
Polimialgia reumatica Non comune 0,2 0   
Patologie renali e urinarie
Nefritez Comune 1,2 0,2 Comune 2,6 0
Cistite non infettiva Non nota -- --   
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
Stanchezzaaa Molto comune 29,9 2,6 Molto comune 23,4 3,8
Piressia bb Comune 8,7 0,2   
Edemacc Comune 7,9 0,4   
Esami diagnostici
Alanina aminotransferasi aumentata Comune 4,6 0,5 Molto comune 16,3 2,2
Aspartato aminotransferasi aumentata Comune 4,4 0,7 Molto comune 14,7 0,3
Fosfatasi alcalina ematica aumentata Comune 1,9 0,2 Comune 4,5 0
Creatinina ematica aumentata Comune 1,6 0 Comune 8,7 0
Ormone tireostimolante ematico aumentato Non comune 0,8 0 Comune 4,2 0
Transaminasi aumentate Non comune 0,4 <0,1   
Bilirubina ematica aumentata Non comune 0,4 <0,1 Comune 1,6 0,3
Ormone tireostimolante ematico diminuito Ra ro <0,1 0 Comune 1,6 0
Peso diminuito    Molto comune 11,2 1,3
Gamma-glutamiltransferasi aumentata    Non comune 0,6 0,3
È stata utilizzata la Versione 4.03 dei criteri NCI CTCAE per definire il grado di tossicità. a Infezione delle vie respiratorie superiori include infezione delle vie respiratorie superiori, rinofaringite, sinusite, infezione delle vie respiratorie, rinite, infezione virale delle vie respiratorie superiori, infezione virale delle vie respiratorie, faringite, laringite, rinite virale, sinusite acuta, tonsillite e tracheite. b Infezione delle vie urinarie include infezione delle vie urinarie, cistite, pielonefrite, infezione renale, pielonefrite acuta, urosepsi, cistite batterica, infezione delle vie urinarie da Escherichia, pielocistite, infezione batterica delle vie urinarie e infezione delle vie urinarie da Pseudomonas. c Trombocitopenia include trombocitopenia e trombocitopenia immunitaria. d Evento successivo all’immissione in commercio. e Ipotiroidismo include ipotiroidismo e ipotiroidismo immuno-mediato. f Tiroidite include tiroidite, tiroidite autoimmune e tiroidite immuno-mediata. g Ipofisite include ipofisite e ipofisite linfocitica. h Diabete mellito di tipo 1 include chetoacidosi diabetica e diabete mellito di tipo 1. i Neuropatia periferica include neuropatia sensoriale periferica, neuropatia periferica, parestesia, polineuropatia, neurite e neuropatia motoria periferica. j Meningite include meningite asettica. k Miocardite include miocardite, miocardite autoimmune e miocardite immuno-mediata. l Pericardite include pericardite autoimmune e pericardite. m Ipertensione include ipertensione e crisi ipertensiva. n Tosse include tosse, tosse produttiva e sindrome delle vie aeree superiori con tosse. o Dispnea include dispnea e dispnea da sforzo. p Polmonite include polmonite, malattia polmonare immuno-mediata, malattia polmonare interstiziale e fibrosi polmonare. q Dolore addominale include dolore addominale, dolore addominale superiore, distensione addominale, dolore addominale inferiore, fastidio addominale e dolore gastrointestinale. r Colite include colite, colite autoimmune, enterocolite e enterocolite immuno-mediata. s Gastrite include gastrite e gastrite immuno-mediata. t Epatite include epatite autoimmune, epatite immuno-mediata, epatite, epatotossicità, iperbilirubinemia, traumatismo epatocellulare, insufficienza epatica e funzione epatica anormale. u Eruzione cutanea include eruzione cutanea, eruzione maculo-papulare, dermatite, eritema, eruzione cutanea pruriginosa, orticaria, esantema eritematoso, dermatite bollosa, dermatite acneiforme, eruzione cutanea maculare, psoriasi, eruzione cutanea papulare, eczema disidrosico, pemfigoide, dermatite autoimmune, dermatite allergica, dermatite atopica, eruzione da farmaci, eritema nodoso, reazione cutanea, tossicità cutanea, dermatite esfoliativa, dermatite esfoliativa generalizzata, dermatite psoriasiforme, eritema multiforme, eruzione esfoliativa, dermatite immuno-mediata, lichen planus e parapsoriasi. v Prurito include prurito e prurito allergico. w Dolore muscoloscheletrico include artralgia, dolore dorsale, dolore ad un arto, mialgia, dolore al collo, dolore toracico muscoloscheletrico, dolore osseo, dolore muscoloscheletrico, dolore spinale, rigidità muscoloscheletrica e fastidio muscoloscheletrico. x Artrite include artrite, poliartrite, artrite autoimmune e artrite immuno-mediata. y Miosite include miosite e dermatomiosite. z Nefrite include lesione renale acuta, compromissione renale, nefrite immuno-mediata, nefrite, insufficienza renale, nefrite tubulo-interstiziale e nefropatia tossica. aa Stanchezza include stanchezza, astenia e malessere. bb Piressia include piressia, ipertermia e iperpiressia. cc Edema include edema periferico, edema della faccia, tumefazione periferica, tumefazione del viso, edema localizzato, edema generalizzato e tumefazione. Descrizione di reazioni avverse selezionate Le reazioni avverse selezionate descritte di seguito si basano sul profilo di sicurezza di cemiplimab valutato in 1 281 pazienti nel corso di studi clinici in monoterapia.
Queste reazioni avverse selezionate erano coerenti quando cemiplimab veniva somministrato in monoterapia o in associazione a chemioterapia.
Reazioni avverse immuno-mediate (vedere paragrafi 4.2 e 4.4) Polmonite immuno-mediata Casi di polmonite immuno-mediata si sono verificati in 33 (2,6%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 4 (0,3%) pazienti con polmonite immuno-mediata di Grado 4 e 8 (0,6%) pazienti con Grado 3.
La polmonite immuno-mediata ha portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 17 (1,3%) dei 1 281 pazienti.
Tra i 33 pazienti con polmonite immuno-mediata, il tempo mediano all’esordio è stato di 2,7 mesi (intervallo: da 7 giorni a 22,2 mesi) e la durata mediana della polmonite è stata di 1,1 mesi (intervallo: da 5 giorni a 16,9 mesi).
Ventisette dei 33 pazienti (81,8%) hanno ricevuto corticosteroidi ad alto dosaggio per una mediana di 15 giorni (intervallo: da 1 giorno a 5,9 mesi).
La polmonite si è risolta in 20 (60,6%) dei 33 pazienti al momento del cut-off dei dati (limite per la raccolta dei dati).
Colite immuno-mediata Casi di diarrea o colite immuno-mediate si sono verificati in 25 (2,0%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 10 (0,8%) con diarrea o colite immuno-mediate di Grado 3.
La diarrea o la colite immuno-mediate hanno portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 5 (0,4%) dei 1 281 pazienti.
Tra i 25 pazienti con diarrea o colite immuno-mediate, il tempo mediano all’esordio è stato di 3,8 mesi (intervallo: da 1 giorno a 16,6 mesi) e la durata mediana della diarrea o colite immuno-mediate è stata di 2,1 mesi (intervallo: da 4 giorni a 26,8 mesi).
Diciannove dei 25 pazienti (76,0%) con diarrea o colite immuno-mediate hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi per un tempo mediano di 22 giorni (intervallo: da 2 giorni a 5,2 mesi).
La risoluzione della diarrea o colite immuno- mediate si è verificata in 14 (56,0%) dei 25 pazienti al momento del cut-off dei dati.
Epatite immuno-mediata Casi di epatite immuno-mediata si sono verificati in 31 (2,4%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 1 (<0,1%) paziente con epatite immuno-mediata di Grado 5, 4 (0,3%) pazienti con epatite immuno-mediata di Grado 4 e 21 (1,6%) pazienti con epatite immuno-mediata di Grado 3.
L’epatite immuno-mediata ha portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 18 (1,4%) dei 1 281 pazienti.
Tra i 31 pazienti con epatite immuno-mediata, il tempo mediano all’esordio è stato di 2,8 mesi (intervallo: da 7 giorni a 22,5 mesi) e la durata mediana dell’epatite è stata di 2,3 mesi (intervallo: da 5 giorni a 8,7 mesi).
Ventisette dei 31 pazienti (87,1%) con epatite immuno-mediata hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi per un tempo mediano di 24 giorni (intervallo: da 2 giorni a 3,8 mesi).
L’epatite si è risolta in 12 (38,7%) dei 31 pazienti al momento del cut-off dei dati.
Endocrinopatie immuno-mediate Casi di ipotiroidismo si sono verificati in 87 (6,8%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, incluso 1 paziente (< 0,1%) con ipotiroidismo di Grado 3.
Tre (0,2%) dei 1 281 pazienti hanno interrotto il trattamento con cemiplimab a causa dell’ipotiroidismo.
Tra gli 87 pazienti con ipotiroidismo, il tempo mediano all’esordio è stato di 4,0 mesi (intervallo: da 15 giorni a 18,9 mesi), con una durata mediana di 9,2 mesi (intervallo: da 1 giorno a 37,1 mesi).
L’ipotiroidismo si è risolto in 5 (5,7%) degli 87 pazienti al momento del cut-off dei dati.
Casi di ipertiroidismo si sono verificati in 39 (3,0%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 1 (<0,1%) paziente con ipertiroidismo di Grado 3 e 11 (0,9%) pazienti con ipertiroidismo di Grado 2.
Nessun paziente ha interrotto il trattamento con cemiplimab a causa dell’ipertiroidismo.
Tra i 39 pazienti con ipertiroidismo, il tempo mediano all’esordio è stato di 1,9 mesi (intervallo: da 20 giorni a 23,8 mesi) e la durata mediana è stata di 1,9 mesi (intervallo: da 9 giorni a 32,7 mesi).
L’ipertiroidismo si è risolto in 22 (56,4%) dei 39 pazienti al momento del cut-off dei dati.
Casi di tiroidite si sono verificati in 8 (0,6%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 4 (0,3%) pazienti con tiroidite di Grado 2.
Nessun paziente ha interrotto il trattamento con cemiplimab a causa della tiroidite.
La risoluzione della tiroidite è avvenuta in 1 (12,5%) degli 8 pazienti al momento del cut-off dei dati.
Casi di insufficienza surrenalica si sono verificati in 6 (0,5%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 6 (0,5%) pazienti con insufficienza surrenalica di Grado 3.
Uno (<0,1%) dei 1 281 pazienti ha interrotto il trattamento con cemiplimab a causa dell’insufficienza surrenalica.
Tra i 6 pazienti con insufficienza surrenalica, il tempo mediano all’esordio è stato di 7,5 mesi (intervallo: da 4,2 mesi a 18,3 mesi) e la durata mediana è stata di 2,9 mesi (intervallo: da 22 giorni a 6,1 mesi).
Due dei 6 pazienti (33,3%) hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi.
La risoluzione dell’insufficienza surrenalica è avvenuta in 1 (16,7%) dei 6 pazienti al momento del cut-off dei dati.
Casi di ipofisite immuno-mediata si sono verificati in 7 (0,5%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 3 (0,2%) pazienti con ipofisite immuno-mediata di Grado 3.
Uno (<0,1%) dei 1 281 pazienti ha interrotto il trattamento con cemiplimab a causa dell’ipofisite.
Tra i 7 pazienti con ipofisite, il tempo mediano all’esordio è stato di 7,4 mesi (intervallo: da 2,5 mesi a 10,4 mesi), con una durata mediana di 2,7 mesi (intervallo: da 9 giorni a 34,9 mesi).
Tre dei 7 pazienti (42,9%) hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi.
La risoluzione dell’ipofisite è avvenuta in 1 (14,3%) su 7 pazienti al momento del cut-off dei dati.
Casi di diabete mellito di tipo 1 senza un’eziologia alternativa si sono verificati in 1 (<0,1%) dei 1 281 pazienti (Grado 4).
Reazioni cutanee avverse immuno-mediate Casi di reazioni avverse cutanee immuno-mediate si sono verificati in 24 (1,9%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 11 (0,9%) pazienti con reazioni avverse cutanee immuno-mediate di Grado 3.
Le reazioni avverse cutanee immuno-mediate hanno portato all’interruzione permanente del trattamento con cemiplimab in 3 (0,2%) dei 1 281 pazienti.
Tra i 24 pazienti con reazioni avverse cutanee immuno-mediate, il tempo mediano all’esordio è stato di 2,0 mesi (intervallo: da 2 giorni a 17,0 mesi) e la durata mediana è stata di 2,9 mesi (intervallo: da 8 giorni a 38,8 mesi).
Diciassette dei 24 pazienti (70,8%) con reazioni avverse cutanee immuno-mediate hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi per un tempo mediano di 10 giorni (intervallo: da 1 giorno a 2,9 mesi).
La risoluzione della reazione cutanea è avvenuta in 17 (70,8%) dei 24 pazienti al momento del cut-off dei dati.
Nefrite immuno-mediata Casi di nefrite immuno-mediata si sono verificati in 9 (0,7%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab, compreso 1 (<0,1%) paziente con nefrite immuno-mediata di Grado 5 e 1 (<0,1%) paziente con Grado 3.
La nefrite immuno-mediata ha portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 2 (0,2%) dei 1 281 pazienti.
Tra i 9 pazienti con nefrite immuno-mediata, il tempo mediano all’esordio è stato di 2,1 mesi (intervallo: da 14 giorni a 12,5 mesi) e la durata mediana della nefrite è stata di 1,5 mesi (intervallo: da 9 giorni a 5,5 mesi).
Sei dei 9 (66,7%) pazienti con nefrite immuno-mediata hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi per un tempo mediano di 18 giorni (intervallo: da 3 giorni a 1,3 mesi).
La nefrite si è risolta in 7 (77,8%) dei 9 pazienti al momento del cut-off dei dati.
Altre reazioni avverse immuno-mediate Le seguenti reazioni avverse immuno-mediate clinicamente significative si sono verificate con un’incidenza inferiore all’1% (se non diversamente specificato) nei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab in monoterapia.
Gli eventi sono stati di Grado ≤3, salvo diversamente specificato: Patologie del sistema nervoso: meningite asettica, encefalomielite paraneoplastica (Grado 5), poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica, encefalite, miastenia grave, neuropatia perifericaa.
Patologie cardiache: miocarditeb (Grado 5), pericarditec.
Disturbi del sistema immunitario: trombocitopenia immune.Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: artralgia (1,2%), artrited, debolezza muscolare, mialgia, miositee (Grado 4), polimialgia reumatica, sindrome di Sjogren.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: prurito.Patologie dell’occhio: cheratite, uveitef (Grado 4).
Patologie gastrointestinali: stomatite, gastrite immuno-mediata.
a Sono comprese neurite, neuropatia periferica, neuropatia sensoriale periferica e polineuropatia.
b Sono comprese miocardite autoimmune, miocardite immuno-media ta e mioca rdite.
c Sono comprese pericardite autoimmune e pericardite.d Sono comprese a rtrite, a rtrite immuno-media ta e polia rtrite.
e Sono comprese miosite e dermatomiosite.
f Segnalata in studi clinici al di fuori del set di dati raggruppati.
Negli studi clinici su pazienti trattati con la terapia di associazione, sono state osservate le seguenti reazioni avverse immuno-mediate: vasculite, sindrome di Guillain-Barré e infiammazione del sistema nervoso centrale e meningite (Grado 4), tutte con frequenza rara.
Effetti della classe di inibitori del checkpoint immunitario Durante il trattamento con altri inibitori del checkpoint immunitario sono stati segnalati casi delle seguenti reazioni avverse che potrebbero verificarsi anche durante il trattamento con cemiplimab: insufficienza esocrina pancreatica, malattia celiaca.
Reazioni correlate a infusione Casi di reazioni correlate a infusione si sono verificati in 94 (7,3%) dei 1 281 pazienti trattati con cemiplimab in monoterapia, compresi 2 (0,2%) pazienti con reazione correlata a infusione di Grado 3 o 4.
La reazione correlata a infusione ha portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 1 (<0,1%) paziente.
I sintomi comuni della reazione correlata a infusione hanno compreso nausea, piressia e vomito.
Novantatré dei 94 (98,9%) pazienti si sono ripresi dalla reazione correlata a infusione al momento del cut-off dei dati.
Immunogenicità Come per tutte le proteine ad uso terapeutico, anche con cemiplimab esiste il rischio di immunogenicità.
Negli studi clinici su 1 029 pazienti trattati con cemiplimab, il 2,1% dei pazienti ha sviluppato anticorpi contro cemiplimab derivanti dal trattamento e circa lo 0,3% ha presentato risposte anticorpali persistenti.
Non sono stati osservati anticorpi neutralizzanti.
Non vi è evidenza di un’alterazione della farmacocinetica o del profilo di sicurezza con sviluppo di anticorpi anti- cemiplimab.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con cemiplimab e per almeno 4 mesi dopo l’ultima dose di cemiplimab.
Gravidanza Non sono stati condotti studi con cemiplimab sulla riproduzione negli animali.
Non sono disponibili dati sull’uso di cemiplimab nelle donne in gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno dimostrato che l’inibizione del pathway di PD-1/PD-L1 può portare a un aumento del rischio di rigetto immuno-mediato del feto in via di sviluppo con conseguente morte fetale (vedere paragrafo 5.3).
L’immunoglobulina G4 (IgG4) umana è nota per attraversare la barriera placentare e cemiplimab è una IgG4; pertanto, cemiplimab può essere potenzialmente trasmesso dalla madre al feto in via di sviluppo.
Cemiplimab non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive efficaci, a meno che il beneficio clinico sia superiore al potenziale rischio.
Allattamento Non è noto se cemiplimab sia escreto nel latte materno.
È noto che gli anticorpi (compresi le IgG4) sono escreti nel latte materno; non è possibile escludere il rischio per i neonati allattati con latte materno.
Se la donna sceglie di essere trattata con cemiplimab, deve essere avvertita di non allattare durante il trattamento con cemiplimab e per almeno 4 mesi dopo l’ultima dose.
Fertilità Non sono disponibili dati clinici in merito ai possibili effetti di cemiplimab sulla fertilità.
In uno studio di 3 mesi di valutazione della fertilità con dosi ripetute condotto su scimmie cynomolgus sessualmente mature, non sono stati riscontrati effetti né sui parametri di valutazione della fertilità né sugli organi riproduttivi maschili e femminili.

Conservazione

Flaconcino non aperto Conservare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura o la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.