LEVOSIMENDAN KABI EV FL 5ML
1.719,63 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/02/2023
Levosimendan Kabi è indicato nel trattamento a breve termine dello scompenso cardiaco cronico grave, in fase di instabilità acuta (ADHF) e laddove la terapia convenzionale non sia sufficiente e in casi dove il supporto di un farmaco inotropo sia considerato appropriato (vedere paragrafo 5.1). Levosimendan Kabi è indicato negli adulti.
Ogni ml di concentrato contiene 2,5 mg di levosimendan. Un flaconcino da 5 ml contiene 12,5 mg di levosimendan. Eccipiente con effetti noti: Etanolo Questo medicinale contiene 785 mg/ml, che equivale a circa il 98 vol% di etanolo (alcol). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Grave ipotensione e tachicardia (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
• Significative ostruzioni meccaniche ventricolari che alterano il riempimento o l’eiezione o entrambe.
• Grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/minuto) • Grave compromissione epatica.
• Anamnesi di Torsione di Punta. Posologia
- Levosimendan Kabi è solo per uso ospedaliero.
Deve essere somministrato in ambiente ospedaliero dove siano disponibili adeguate apparecchiature di monitoraggio ed esperienza nell’uso di agenti inotropi.
Posologia La dose e la durata della terapia vanno individualizzate a seconda delle condizioni cliniche del paziente e della risposta al farmaco.
Il trattamento deve iniziare con un’infusione in bolo di 6-12 mcg/kg somministrati nell’arco di 10 minuti, seguiti da un’infusione continua di 0,1 mcg/kg/min (vedere paragrafo 5.1).
L’infusione in bolo più bassa di 6 microgrammi/kg è raccomandata per pazienti che all’inizio dell’infusione sono in concomitante trattamento con vasodilatatori o con inotropi per via endovenosa o con entrambi.
Dosi di carico più elevate, entro questo range, produrranno una risposta emodinamica maggiore ma possono essere associate con un aumento transitorio dell’incidenza di reazioni avverse.
La risposta del paziente va valutata durante la dose di carico o entro 30-60 minuti da un adattamento del dosaggio e in base alla risposta clinica.
Se questa appare eccessiva (ipotensione, tachicardia), la velocità di infusione può essere diminuita fino a 0,05 mcg/kg/min.
o interrotta (vedere paragrafo 4.4).
Se la dose iniziale viene tollerata e si richiede un aumento dell’effetto emodinamico si può aumentare la velocità di infusione a 0,2 mcg/kg/min.
La durata dell’infusione raccomandata nei pazienti con scompenso cardiaco cronico grave in fase di insufficienza acuta è di 24 ore.
Non sono stati osservati fenomeni di tolleranza o di rimbalzo dopo l’interruzione dell’infusione con Levosimendan Kabi.
Gli effetti emodinamici del farmaco persistono per almeno 24 ore e possono essere notati fino a 9 giorni dopo l’interruzione di un’infusione di 24 ore (vedere paragrafo 4.4).
L’esperienza su somministrazioni ripetute di levosimendan è limitata.
L’esperienza sull’uso concomitante di agenti vasoattivi, inclusi agenti inotropi (eccetto la digossina), è limitata.
Nel programma REVIVE, è stata somministrata una dose di carico minore (6 microgrammi/kg) con una infusione di base concomitante di agenti vasoattivi (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.1).
Monitoraggio del trattamento Come da corrente pratica medica, durante il trattamento, si devono monitorare l’ECG, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca e va misurata la produzione di urina.
Si raccomanda il monitoraggio di questi parametri per almeno 3 giorni dopo la fine dell’infusione o finché il paziente sia clinicamente stabile (vedere paragrafo 4.4).
Si raccomanda un monitoraggio per almeno 5 giorni in pazienti con compromissione epatica o renale da lieve a moderata.
Anziani Non sono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti anziani.
Compromissione renale Levosimendan Kabi va usato con cautela in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata.
Levosimendan Kabi non deve essere usato in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/minuto) (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
Compromissione epatica Levosimendan Kabi va usato con cautela in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, sebbene in questi pazienti non appare essere necessario alcun aggiustamento posologico.
Levosimendan Kabi non deve essere somministrato in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica Levosimendan Kabi non deve essere somministrato in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Modo di somministrazione Levosimendan Kabi deve essere diluito prima della somministrazione (vedere paragrafo 6.6).
L'infusione è solo per uso endovenoso e può essere somministrata per via periferica o centrale.
La tabella 1 fornisce dati dettagliati, relativamente alla velocità di infusione sia per le dosi in bolo che per quelle di mantenimento di una preparazione da 0,05 mg/ml di Levosimendan Kabi per infusione: Tabella 1
La tabella 2 fornisce dati dettagliati, sulla velocità di infusione sia per la dose di carico che per quella di mantenimento di una preparazione di 0,025 mg/ml di Levosimendan Kabi per infusione: Tabella 2Peso del paziente (kg) Dose di carico somministrata per infusione nell’arco di 10 minuti con una velocità d’infusione (ml/h) di seguito riportata Velocità di infusione continua (ml/h) Dose di carico 6 microgrammi/ kg Dose di carico 12 microgrammi/ kg 0,05 microgrammi/ kg/minuto 0,1 microgrammi/ kg/minuto 0,2 microgrammi/ kg/minuto 40 29 58 2 5 10 50 36 72 3 6 12 60 43 86 4 7 14 70 50 101 4 8 17 80 58 115 5 10 19 90 65 130 5 11 22 100 72 144 6 12 24 110 79 158 7 13 26 120 86 173 7 14 29 Peso del paziente (kg) Dose di carico somministrata per infusione nell’arco di 10 minuti con una velocità d’infusione (ml/h) di seguito riportata Velocità di infusione continua (ml/h) Dose di carico 6 microgrammi/ kg Dose di carico 12 microgrammi/ kg 0,05 microgrammi/ kg/minuto 0,1 microgrammi/ kg/minuto 0,2 microgrammi/ kg/minuto 40 58 115 5 10 19 50 72 144 6 12 24 60 86 173 7 14 29 70 101 202 8 17 34 80 115 230 10 19 38 90 130 259 11 22 43 100 144 288 12 24 48 110 158 317 13 26 53 120 173 346 14 29 58 Avvertenze e precauzioni
- Come effetto emodinamico iniziale si può verificare una diminuzione della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica; pertanto, levosimendan deve essere usato con cautela in pazienti con valori basali di pressione arteriosa sistolica e diastolica bassi oppure in coloro i quali sono a rischio di episodi ipotensivi.
Per questi pazienti sono raccomandati regimi posologici più conservativi.
I medici devono adattare la posologia e la durata della terapia alla condizione e alla risposta del paziente (vedere paragrafi 4.2, 4.5 e 5.1).
Prima della somministrazione per infusione di levosimendan deve essere corretta l’ipovolemia grave.
Se si riscontrano eccessive variazioni della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca, occorre diminuire la velocità di infusione o interrompere l’infusione stessa.
La durata esatta di tutti gli effetti emodinamici non è stata determinata, tuttavia gli effetti emodinamici, durano generalmente per 7-10 giorni.
Ciò è dovuto in parte alla presenza di metaboliti attivi che raggiungono le loro concentrazioni plasmatiche massime circa 48 ore dopo il termine dell’infusione.
Si raccomanda un monitoraggio non invasivo per almeno 4-5 giorni dopo la fine dell’infusione.
Si raccomanda di proseguire il monitoraggio fino a quando la riduzione della pressione arteriosa non ha raggiunto il suo massimo e non inizia a salire nuovamente e tale monitoraggio può durare più di 5 giorni qualora ci sia qualsiasi segno di continua diminuzione di pressione arteriosa, ma può essere più corto di 5 giorni se il paziente è clinicamente stabile.
Può essere necessario un periodo di monitoraggio esteso in pazienti con compromissione epatica o renale da lieve a moderata.
Levosimendan Kabi deve essere somministrato con cautela in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata.
Sono disponibili dati limitati relativamente all’eliminazione dei metaboliti attivi in pazienti con funzionalità renale compromessa.
La funzione renale compromessa può condurre ad un aumento della concentrazione dei metaboliti attivi, che può causare un effetto emodinamico più pronunciato e prolungato (vedere paragrafo 5.2).
Levosimendan Kabi deve essere somministrato con cautela in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata.
La ridotta funzionalità epatica può condurre ad una esposizione più prolungata ai metaboliti attivi, che può causare un effetto emodinamico più pronunciato e prolungato (vedere paragrafo 5.2).
L’infusione di Levosimendan Kabi può causare una diminuzione delle concentrazioni sieriche di potassio.
Pertanto, le basse concentrazioni di potassio sierico devono essere corrette prima della somministrazione di Levosimendan Kabi ed il potassio sierico deve essere monitorato durante il trattamento.
Come con gli altri farmaci per l’insufficienza cardiaca, le infusioni di Levosimendan Kabi possono essere accompagnate da diminuzioni dei livelli di emoglobina ed ematocrito e si deve esercitare cautela nei pazienti con ischemia cardiovascolare e anemia concomitante.
L’infusione di Levosimendan Kabi deve essere effettuata con cautela nei pazienti con tachicardia, fibrillazione atriale con rapida risposta ventricolare o con aritmie potenzialmente fatali.
L’esperienza sulla somministrazione ripetuta di levosimendan è limitata.
L’esperienza sulla somministrazione concomitante di agenti vasoattivi, inclusi agenti inotropi (eccetto la digossina) è limitata.
Si deve valutare per ogni singolo paziente il beneficio ed il rischio.
Levosimendan Kabi deve essere utilizzato con cautela e sotto stretto monitoraggio ECG nei pazienti con ischemia coronarica in corso o lunghi intervalli QTc indipendentemente dalla causa, e quando somministrato contemporaneamente a farmaci che prolungano l’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.9).
Non è stato studiato l’utilizzo di Levosimendan nello shock cardiogeno.
Non sono disponibili informazioni sull’uso del Levosimendan Kabi nelle seguenti patologie: cardiomiopatia restrittiva, cardiomiopatia ipertrofica, grave insufficienza della valvola mitralica, rottura miocardica, tamponamento cardiaco e infarto ventricolare destro.
Levosimendan Kabi non deve essere somministrato a bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni poiché l'esperienza d'uso in questo gruppo di età è molto limitata (vedere paragrafo 5.2).
È disponibile un'esperienza limitata sull’uso di Levosimendan Kabi nello scompenso cardiaco grave in pazienti in attesa di trapianto cardiaco.
Questo medicinale contiene 3925 mg di alcol (etanolo anidro) in ogni flaconcino da 5 ml, che equivale a circa il 98 vol%.
La quantità in un flaconcino da 5 ml di questo medicinale equivale a 99,2 ml di birra e 41,3 ml di vino.
Nocivo per chi soffre di alcolismo.
Da tenere in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio come i pazienti con malattie del fegato o epilessia.
La quantità di alcol in questo medicinale può alterare gli effetti di altri medicinali.
Poiché questo medicinale viene solitamente somministrato lentamente nell'arco di 24 ore, gli effetti dell'alcol possono essere ridotti. Interazioni
- Come da corrente pratica medica, levosimendan deve essere usato con cautela quando somministrato con altri medicinali vasoattivi per via endovenosa in quanto aumenta il rischio potenziale di ipotensione (vedere paragrafo 4.4).
Non si sono verificate interazioni farmacocinetiche in pazienti trattati con un’infusione di digossina e l’infusione di Levosimendan Kabi.
L’infusione di Levosimendan Kabi può essere effettuata in pazienti sottoposti a trattamento con beta- bloccanti senza che si verifichi una perdita di efficacia.
La somministrazione contemporanea di isosorbide mononitrato e levosimendan in volontari sani ha dato luogo a un potenziamento significativo della risposta dell’ipotensione ortostatica.
Studi in vitro hanno dimostrato che levosimendan inibisce CYP2C8 quindi non si può escludere che il levosimendan possa aumentare l'esposizione di farmaci somministrati in concomitanza e che sono principalmente metabolizzati dal CYP2C8.
Pertanto, quando possibile deve essere evitata la co-somministrazione di levosimendan con substrati sensibili del CYP2C8 come loperamide, pioglitazone, repaglinide ed enzalutamide. Effetti indesiderati
- Durante studi clinici, controllati, versus placebo condotti sull’ADHF (programma REVIVE), il 53% dei pazienti ha riportato reazioni avverse, le più frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, ipotensione e cefalea.
Durante uno studio clinico controllato con dobutamina per l'ADHF (SURVIVE), il 18% dei pazienti ha manifestato reazioni avverse, le più frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale, ipotensione, extrasistole ventricolari, tachicardia e cefalea.
La tabella 3 descrive le reazioni avverse osservate nell’1% o più dei pazienti durante gli studi clinici REVIVE I, REVIVE II, SURVIVE, LIDO, RUSSLAN, 300105 e 3001024.
Nel caso in cui, in un singolo studio, un particolare evento si sia verificato con un’incidenza superiore rispetto a quanto osservato attraverso gli altri studi, la tabella riporta l’incidenza più alta.
Gli eventi considerati almeno possibilmente correlati al levosimendan sono riportati per classe e frequenza per sistemi e organi, utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Tabella 3 Riassunto delle Reazioni avverse Studio clinico SURVIVE, Programma REVIVE e combinazione degli studi clinici LIDO/RUSSLAN/300105/3001024
Reazioni avverse post-marketing: Durante l’esperienza post-marketing, è stata segnalata fibrillazione ventricolare in pazienti in trattamento con levosimendan.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Termine riportato Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Ipokalemia Disturbi psichiatrici Comune Insonnia Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea Comune Vertigini Patologie cardiache Molto comune Tachicardia ventricolare Comune Fibrillazione atriale, Tachicardia, Extrasistolia ventricolare, Insufficienza cardiaca, Ischemia miocardica, Extrasistolia Patologie vascolari Molto comune Ipotensione Patologie gastrointestinali Comune Nausea, Costipazione, Diarrea, Vomito Esami diagnostici Comune Diminuzione dell’emoglobina
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non esistono studi relativi all’infusione di levosimendan nelle donne in gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Di conseguenza, il levosimendan va usato in gravidanza solo nel caso in cui i benefici potenziali per la gestante superino i rischi per il feto.
Allattamento Le informazioni derivanti dall’utilizzo post-marketing nelle donne che allattano indicano che i metaboliti attivi di levosimendan OR-1896 e OR-1855 sono escreti nel latte materno e sono stati rilevati nel latte per almeno 14 giorni dopo l'inizio dell'infusione di levosimendan di 24 ore.
Le donne che ricevono levosimendan non devono allattare al seno al fine di evitare potenziali effetti avversi cardiovascolari nel neonato.
Fertilità Gli studi sugli animali hanno mostrato effetti tossici sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Conservare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Il colore del concentrato può diventare più arancione durante la conservazione, ma ciò non implica una perdita di efficacia: il farmaco può quindi essere utilizzato fino alla data di scadenza indicata se si seguono le istruzioni per la conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.