OCULATAX COLL 2,5ML
6,98 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 10/04/2012
Riduzione della pressione intraoculare elevata in pazienti con glaucoma ad angolo aperto e in pazienti con ipertensione oculare.
1 ml di soluzione collirio contiene 50 microgrammi di latanoprost. Una goccia contiene circa 1,5 microgrammi di latanoprost. Eccipienti con effetti noti: Benzalconio cloruro 0,02% come conservante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità accertata verso il principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Dose raccomandata negli adulti (inclusi pazienti anziani)La terapia raccomandata è una goccia di OCULATAX una volta al giorno nell’occhio(i) da trattare.
L’effetto ottimale si ottiene somministrando OCULATAX alla sera.
È opportuno non instillare OCULATAX più di una volta al giorno, in quanto è stato dimostrato che somministrazioni più frequenti diminuiscono l’effetto ipotensivo sulla pressione intraoculare.
In caso di mancata somministrazione di una dose, il trattamento deve continuare normalmente con la dose successiva.
Come con altri colliri, al fine di ridurre il possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale a livello del canto mediale (occlusione puntale) per un minuto.
Ciò deve essere effettuato subito dopo l’instillazione di ogni singola goccia.
Le lenti a contatto devono essere rimosse prima dell’instillazione del collirio e possono essere riapplicate dopo 15 minuti.
Se si usa più di un farmaco oftalmico ad uso topico, i farmaci devono essere somministrati almeno cinque minuti l’uno dall’altro.
Bambini e adolescenti: Non sono disponibili dati di sicurezza ed efficacia in età pediatrica.
Pertanto l’uso di OCULATAX nei bambini e negli adolescenti (età inferiore a 18 anni) non è raccomandato. Avvertenze e precauzioni
- OCULATAX può alterare gradualmente il colore dell’occhio aumentando la quantità di pigmento marrone dell’iride.
Prima dell’inizio del trattamento i pazienti devono essere informati circa la possibilità di cambiamento permanente del colore dell’occhio.
Il trattamento unilaterale può causare eterocromia permanente.
Questo cambiamento di colore dell’occhio è stato notato soprattutto in pazienti con iridi di colore misto, ad es.
blu-marrone, grigio-marrone, giallo-marrone e verde-marrone.
Negli studi con latanoprost, l’insorgenza del cambiamento avviene di solito entro i primi 8 mesi di trattamento, raramente durante il secondo o il terzo anno e non è stato riscontrato dopo il quarto anno di trattamento.
La percentuale di progressione della pigmentazione dell’iride diminuisce nel tempo ed è stabile per cinque anni.
Non sono stati valutati gli effetti dell’aumentata pigmentazione dell’iride oltre i cinque anni.
In uno studio in aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, la pigmentazione dell’iride è stata riscontrata nel 33% dei pazienti (vedere paragrafo 4.8).
Nella maggioranza dei casi il cambiamento del colore dell’iride è lieve e spesso non osservabile clinicamente.
L’incidenza varia dal 7 all’85% in pazienti con iridi di colore misto con la più alta incidenza in pazienti con iridi giallo-marrone.
Nessun cambiamento è stato riscontrato in pazienti con occhi di colore omogeneo blu, cambiamenti sono stati riscontrati solo raramente in pazienti con occhi di colore omogeneo grigio, verde o marrone.
Il cambiamento di colore è dovuto ad un aumento della melanina contenuta nei melanociti dello stroma dell’iride e non ad un aumento del numero dei melanociti.
Tipicamente, la pigmentazione marrone attorno alla pupilla si diffonde concentricamente verso la zona periferica dell’occhio interessato, ma può scurirsi tutta l’iride o parte di essa.
Dopo la sospensione del trattamento non si è riscontrata un ulteriore aumento nella pigmentazione marrone dell’iride.
Dati su studi clinici hanno dimostrato che il cambiamento di colore non è riferibile ad alcun sintomo o ad alterazioni patologiche.
Nevi o areole dell’iride non sono stati influenzati dal trattamento.
Gli studi clinici non hanno evidenziato accumulo di pigmento nel trabecolato sclero-corneale o in qualsiasi altra parte della camera anteriore.
Sulla base di un’esperienza clinica di 5 anni, l’aumento della pigmentazione dell’iride non ha mostrato determinare alcuna conseguenza di natura clinica negativa e la somministrazione di OCULATAX può essere continuata se si manifesta la pigmentazione dell’iride.
I pazienti, comunque, devono essere controllati regolarmente e in caso il quadro clinico lo giustifichi, il trattamento con OCULATAX può essere interrotto.
Vi è un’esperienza limitata di OCULATAX nel glaucoma cronico ad angolo chiuso, in pazienti pseudofachici con glaucoma ad angolo aperto e nel glaucoma pigmentario.
Non c’è esperienza di OCULATAX nel glaucoma infiammatorio e neovascolare o in condizioni di infiammazione oculare.
OCULATAX non ha alcuno o lievi effetti sulla pupilla, ma non si ha esperienza in merito ad attacchi acuti di glaucoma ad angolo chiuso.
Quindi, si deve usare cautela nell’impiego di OCULATAX in queste circostanze, finché non sarà osservata più esperienza.
Sono disponibili dati limitati circa l’uso di OCULATAX durante la fase peri-operatoria della chirurgia di estrazione della cataratta.
OCULATAX deve essere usato con cautela in questi pazienti.
OCULATAX deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi di cheratite erpetica e deve essere evitato nei casi di cheratite da herpes simplex in fase attiva e nei pazienti con anamnesi di cheratite erpetica ricorrente associata in modo specifico agli analoghi delle prostaglandine.
Sono stati riportati casi di edema maculare (vedere paragrafo 4.8) soprattutto in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore, o in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema maculare cistoide (come la retinopatia diabetica e l’occlusione venosa retinica).
OCULATAX deve essere usato con cautela in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore e in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema maculare cistoide.
In pazienti con nota predisposizione a fattori di rischio per iriti/uveiti, OCULATAX può essere usato con cautela.C’è una limitata esperienza in pazienti con asma, ma sono stati segnalati alcuni casi di esacerbazione di asma e/o dispnea dopo la commercializzazione.
I pazienti asmatici devono quindi essere trattati con prudenza in attesa di sufficienti esperienze (vedere anche paragrafo 4.8).
È stata osservata una discolorazione della cute periorbitale, riportata nella maggioranza delle segnalazioni in pazienti giapponesi.
Ad oggi i dati hanno mostrato che la discolorazione della cute periorbitale non è permanente e in qualche caso è reversibile mentre si continua il trattamento con OCULATAX.
Latanoprost può gradualmente modificare le ciglia e la peluria dell’occhio trattato e dell’area circostante; questi cambiamenti includono un aumento nell’allungamento, nell’ispessimento, nella pigmentazione e nell’infoltimento delle ciglia o della peluria e la crescita di ciglia con orientamento anomalo.
I cambiamenti delle ciglia sono reversibili con la sospensione del trattamento.
OCULATAX contiene benzalconio cloruro che comunemente viene utilizzato come conservante nei prodotti oftalmici.
È stato segnalato che il benzalconio cloruro è causa di cheratopatia puntata e/o cheratopatia ulcerativa tossica, può causare irritazione oculare ed una alterazione del colore delle lenti a contatto morbide.
Si richiede un attento monitoraggio nei pazienti affetti da secchezza oculare che utilizzano OCULATAX frequentemente o per periodi prolungati, o nei casi in cui la cornea sia compromessa.
Le lenti a contatto possono assorbire il benzalconio cloruro, per cui devono essere rimosse prima dell’applicazione di OCULATAX, ma possono essere riapplicate dopo 15 minuti (vedere paragrafo 4.2). Interazioni
- Non sono disponibili risultati conclusivi per valutare l’interazione del farmaco.
Sono stati riportati casi di innalzamento paradossale della pressione intraoculare in seguito alla concomitante somministrazione oftalmica di due analoghi delle prostaglandine.
Pertanto la somministrazione di due o più prostaglandine, analoghi delle prostaglandine o derivati delle prostaglandine non è raccomandata. Effetti indesiderati
- a.
Riassunto del profilo di sicurezza La maggioranza degli eventi avversi riguardano il sistema oculare.
In uno studio in aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, il 33% dei pazienti ha sviluppato la pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.4).
Gli altri eventi avversi oculari sono in genere transitori e si manifestano alla somministrazione della dose.
b.
Lista tabulata degli eventi avversi Gli eventi avversi sono classificati in base alla frequenza come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000) e molto raro (<1/10.000).
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Infezioni ed infestazioni • Non nota: cheratite erpetica.
Patologie del sistema nervoso • Non nota: cefalea, capogiri.
Patologie dell’occhio • Molto comune: aumentata pigmentazione dell’iride, iperemia congiuntivale di grado da lieve a moderato, irritazione oculare (bruciore, sensazione di sabbia, prurito, dolore puntorio e sensazione di corpo estraneo); alterazioni delle ciglia e della peluria (aumento nell’allungamento, nell’ispessimento, nella pigmentazione e nell’infoltimento), (la maggior parte dei casi segnalati in Giappone).
• Comune: erosione epiteliale punctata transitoria, nella maggior parte asintomatica; blefarite; dolore oculare, fotofobia.
• Non comune: edema palpebrale, secchezza oculare, cheratite, annebbiamento della vista, congiuntivite.
• Raro: iriti/uveiti (la maggior parte dei casi segnalati in pazienti con fattori predisponenti concomitanti), edema maculare, erosione ed edema corneale sintomatico, edema periorbitale, alterato orientamento delle ciglia talvolta risultante in irritazione oculare; ulteriore fila di ciglia all’apertura delle ghiandole di Meibomio (distichiasi).
• Molto raro: modifiche periorbitali e della palpebra, che determinano un incavamento del solco palpebrale.
• Non nota: ciste dell’iride.
Patologie cardiache • Molto raro: angina instabile • Non nota: palpitazioni.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche • Raro: asma, esacerbazione dell’asma, dispnea.
Patologie gastrointestinali • Non comune: nausea, vomito.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo • Non comune: eruzione cutanea • Raro: reazione cutanea localizzata delle palpebre, inscurimento della cute palpebrale.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo • Non nota: mialgia, artralgia.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione • Molto raro: dolore toracico c.
Descrizione degli eventi avversi selezionati Nessuna informazione è disponibile.
Molto raramente sono stati riportati casi di calcificazione della cornea in associazione all’impiego di colliri contenenti fosfati in alcuni pazienti con danno significativo delle cornee.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non è stata stabilita la sicurezza di questo medicinale in gravidanza.
Esiste la possibilità di rischio farmacologico in corso di gravidanza, sia per il feto che il neonato.
Pertanto OCULATAX non deve essere usato in gravidanza.
Allattamento Latanoprost e i suoi metaboliti possono passare nel latte materno e quindi OCULATAX non deve essere usato nelle donne che allattano con latte materno o l’allattamento al seno deve essere interrotto.
Fertilità Negli studi animali non è stato trovato che latanoprost abbia alcun effetto sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Conservare in frigorifero (2-8°C), nella confezione originale per riparare il medicinale dalla luce.
Dopo la prima apertura del flacone deve essere conservato a temperatura non superiore a 25°C e il medicinale deve essere utilizzato entro 28 giorni; trascorso tale periodo il medicinale residuo deve essere eliminato.
Riportare la data di prima apertura nell’apposito spazio previsto sulla scatola.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.