LANSOPRAZOLO ARI 14CPR ORO30MG
6,18 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 14/09/2019
• Trattamento dell’ulcera duodenale e gastrica • Trattamento dell’esofagite da reflusso • Profilassi dell’esofagite da reflusso • Eradicazione dell'Helicobacter pylori (H. pylori) somministrato in concomitanza con appropriata terapia antibiotica per il trattamento delle ulcere associate a H. pylori • Trattamento delle ulcere gastriche benigne e delle ulcere duodenali associate all’uso di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) in pazienti che richiedono un trattamento continuo con FANS • Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.2) che richiedono una terapia continua • Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica • Sindrome di Zollinger-Ellison.
Lansoprazolo Aristo Pharma 15 mg compresse orodispersibili: Ogni compressa orodispersibile contiene 15 mg di lansoprazolo. Eccipiente(i): Ogni compressa orodispersibile da 15 mg contiene 5,250 mg di aspartame. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Lansoprazolo Aristo Pharma 30 mg compresse orodispersibili: Ogni compressa orodispersibile contiene 30 mg di lansoprazolo. Eccipiente(i): Ogni compressa orodispersibile da 30 mg contiene 10,500 mg di aspartame. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Trattamento dell’ulcera duodenale: La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno per 2 settimane.
In pazienti non completamente guariti entro questo periodo, il trattamento viene continuato alla stessa dose per altre due settimane.
Trattamento dell’ulcera gastrica: La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno per 4 settimane.
L’ulcera solitamente cicatrizza entro 4 settimane, ma in pazienti non completamente guariti entro questo periodo, il trattamento può essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.
Esofagite da reflusso: La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno per 4 settimane.
In pazienti non completamente guariti entro questo periodo, il trattamento può essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.
Profilassi dell’esofagite da reflusso: 15 mg una volta al giorno.
Se necessario, la dose può essere aumentata fino a 30 mg al giorno.
Eradicazione dell’Helicobacter pylori : Nel selezionare la terapia di combinazione appropriata, deve essere fatto riferimento alle linee guida ufficiali locali relative alla resistenza batterica, alla durata del trattamento (più comunemente 7 giorni ma talvolta fino a 14 giorni) e all’uso appropriato di agenti antibatterici.
La dose raccomandata è 30 mg di Lansoprazolo Aristo Pharma due volte al giorno per 7 giorni in associazione con una delle seguenti combinazioni: Claritromicina 250-500 mg due volte al giorno + amoxicillina 1 g due volte al giorno.
Claritromicina 250 mg due volte al giorno + metronidazolo 400-500 mg due volte al giorno.
Tassi di eradicazione dell’H.
pylori fino al 90% si ottengono in caso di terapia combinata, quando la claritromicina è associata con Lansoprazolo Aristo Pharma, amoxicillina o metronidazolo.
Sei mesi dopo un trattamento di eradicazione con esito positivo, il rischio di reinfezione è basso e la recidiva è pertanto improbabile.
È stato anche esaminato l'uso di un terapia di combinazione che include lansoprazolo 30 mg due volte al giorno, amoxicillina 1 g due volte al giorno e metronidazolo 400-500 mg due volte al giorno.
Sono stati evidenziati tassi di eradicazione più bassi utilizzando questa combinazione rispetto ai regimi che utilizzano claritromicina.
Questa combinazione può essere adatta a coloro che non possono assumere claritromicina come parte della terapia di eradicazione, quando i tassi di resistenza locale al metronidazolo sono bassi.
Trattamento delle ulcere gastriche benigne e delle ulcere duodenali associate all’uso di FANS in pazienti che richiedono un trattamento continuo con FANS: 30 mg una volta al giorno per quattro settimane.
In pazienti non completamente guariti il trattamento può essere continuato per altre quattro settimane.
Per i pazienti a rischio o con ulcere difficili da cicatrizzare, è consigliabile utilizzare un ciclo di trattamento più lungo e/o una dose più alta.
Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (come età> 65 anni o con storia di ulcera gastrica o duodenale) che richiedono un trattamento prolungato con FANS: 15 mg una volta al giorno.
Se il trattamento non ha successo, deve essere utilizzata la dose da 30 mg una volta al giorno.
Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica: La dose raccomandata è 15 mg o 30 mg una volta al giorno.
Il sollievo dei sintomi si ottiene rapidamente.
Deve essere preso in considerazione l’aggiustamento del dosaggio su base individuale.
Se i sintomi non sono risolti entro 4 settimane con una dose giornaliera di 30 mg, si raccomandano ulteriori esami.Sindrome di Zollinger-Ellison: La dose iniziale raccomandata è 60 mg una volta al giorno.
La dose deve essere modificata su base individuale e il trattamento deve essere prolungato per il tempo necessario.
Sono state utilizzate dosi giornaliere fino a 180 mg.
Se la dose giornaliera richiesta supera 120 mg, questa deve essere somministrata in due dosi frazionate.
Danno renale: Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con compromissione della funzione renale.
Compromissione epatica: I pazienti con malattia epatica moderata o grave devono essere monitorati regolarmente e deve essere raccomandata una riduzione del 50% della dose giornaliera (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Anziani: A causa della clearance ridotta di lansoprazolo negli anziani può essere necessario un aggiustamento della dose sulla base delle esigenze individuali.
Non deve essere superata una dose giornaliera di 30 mg negli anziani, a meno che non vi siano indicazioni cliniche convincenti.
Popolazione pediatrica: I dati attualmente disponibili sono descritti al paragrafo 5.2 ma non è possibile formulare raccomandazioni sulla posologia.
Il trattamento di bambini di età inferiore ad un anno deve essere evitato, poichè i dati disponibili non hanno mostrato effetti benefici nel trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo.
Modo di somministrazione: Per un effetto ottimale, Lansoprazolo Aristo Pharma deve essere assunto una volta al giorno al mattino, eccetto quando viene utilizzato per l’eradicazione dell’H.
pylori, nel qual caso il trattamento prevede la somministrazione di Lansoprazolo Aristo Pharma due volte al giorno, una volta al mattino e una volta la sera.
Lansopraolo Aristo deve essere preso almeno 30 minuti prima di assumere del cibo (vedere paragrafo 5.2).
Le compresse di Lansoprazolo Aristo Pharma sono aromatizzate alla fragola e devono essere poste sulla lingua e succhiate lentamente.
La compressa si disperde rapidamente in bocca, rilasciando microgranuli gastro-resistenti, che sono deglutiti con la saliva del paziente.
In alternativa, la compressa può essere deglutita intera con dell’acqua.
Le compresse orodispersibili possono essere disciolte in una piccola quantità di acqua e somministrate mediante una sonda nasogastrica o una siringa orale. Avvertenze e precauzioni
- Come per le altre terapie anti-ulcera, deve essere esclusa la presenza di tumori gastrici maligni quando si effettua il trattamento di un’ulcera gastrica con lansoprazolo, perché lansoprazolo può mascherare i sintomi e ritardare la diagnosi.
Lansoprazolo, come tutti gli inibitori di pompa protonica (PPI), può aumentare la carica batterica gastrica normalmente presente nel tratto gastrointestinale.
Questo può aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali causate da batteri come Salmonella, Campylobacter e, specialmente nei pazienti ospedalizzati, Clostridium difficile.
La somministrazione concomitante di lansoprazolo non è raccomandata con gli inibitori della proteasi di HIV, come atazanavir e nelfinavir, il cui assorbimento dipende dal pH acido intragastrico, a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.5).
Se la somministrazione concomitante di lansoprazolo con gli inibitori della proteasi di HIV è inevitabile, si raccomanda un attento monitoraggio clinico del paziente.
È stato segnalata ipomagnesemia grave in pazienti trattati con inibitori di pompa protonica (PPI) come lansoprazolo per almeno 3 mesi, e nella maggior parte dei casi per un anno.
Possono verificarsi manifestazioni gravi di ipomagnesiemia come affaticamento, tetano, delirio convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare che possono iniziare in modo insidioso ed essere trascurate.
Nella maggior parte dei pazienti affetti, l’ipomagnesiemia migliora in seguito ad integrazione del magnesio e all’interruzione del PPI.
Per pazienti per i quali è previsto un trattamento prolungato, o che assumono PPI con digossina o medicinali che possono provocare ipomagnesiemia (ad es.
diuretici), il personale sanitario deve prendere in considerazione la misurazione dei livelli del magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento.
Interferenza con test di laboratorio Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini.
Per evitare tale interferenza, il trattamento con Lansoprazolo Aristo Pharma deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1).
Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.
Il trattamento giornaliero con qualsiasi medicinale acido-soppressore per un periodo prolungato di tempo (diversi anni) può portare al malassorbimento di cianocobalamina (vitamina B12), causata da ipo- o acloridria.
La carenza di cianocobalamina deve essere presa in considerazione nei pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison e con altre condizioni patologiche di ipersecrezione che richiedono un trattamento a lungo termine, nei soggetti con riserve corporee ridotte o con fattori di rischio per ridotto assorbimento di vitamina B12 (come gli anziani) in terapia a lungo termine o in presenza di sintomi clinici rilevanti.
Lansoprazolo deve essere usato con cautela in pazienti con disfunzione epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Ci si può attendere che la diminuita acidità gastrica dovuta a lansoprazolo possa causare un aumento della carica batterica gastrica normalmente presente nel tratto gastrointestinale.
Il trattamento con lansoprazolo può lievemente aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali sostenute da Salmonella e Campylobacter.
In pazienti affetti da ulcere gastro-duodenali, si deve considerare la possibilità di infezione da H.
pylori come fattore eziologico.
Se lansoprazolo è utilizzato in combinazione con antibiotici per la terapia di eradicazione di H.
pylori, è necessario attenersi alle istruzioni per l'uso di questi antibiotici.
Poiché i dati di sicurezza relativi ai pazienti in terapia di mantenimento per oltre 1 anno sono limitati, si consiglia una verifica periodica del trattamento e un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio in tali pazienti.
Molto raramente sono stati riportati casi di colite in pazienti che assumono lansoprazolo.
Pertanto, in caso di diarrea grave e/o persistente, deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento.
Ad eccezione dei pazienti trattati per l’eradicazione dell'infezione da H.
pylori, se la diarrea persiste, la somministrazione di lansoprazolo deve essere interrotta, a causa del possibile sviluppo di colite microscopica con ispessimento dei fasci di collagene o infiltrazione di cellule infiammatorie nella sottomucosa dell’intestino crasso.
Nella maggioranza dei casi, i sintomi di colite microscopica si risolvono con la sospensione del trattamento con lansoprazolo.
Il trattamento per la prevenzione di ulcere peptiche di pazienti che necessitano di un trattamento continuo con FANS deve essere limitato ai pazienti ad alto rischio (ad es., precedente sanguinamento, perforazione o ulcera gastrointestinale, età avanzata, uso concomitante di medicinali che aumentano la probabilità di eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore [ad es., corticosteroidi o anticoagulanti], presenza di un grave fattore di comorbilità o uso prolungato di FANS alle dosi massime raccomandate).
Gli inibitori della pompa protonica, soprattutto se utilizzati ad alti dosaggi e per lunghi periodi (>1 anno), possono aumentare leggermente il rischio di frattura dell’anca, del polso e colonna vertebrale, soprattutto negli anziani o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti.
Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio complessivo di frattura del 10-40%.
In alcuni casi, tale aumento può essere dovuto ad altri fattori di rischio.
I pazienti a rischio di osteoporosi devono essere trattati secondo le attuali linee guida cliniche e devono assumenre quantità adeguate di vitamina D e calcio.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS): gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS.
In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare la possibilità di interrompere il trattamento con Lansoprazolo Aristo Pharma.
La comparsa di LECS in seguito ad un trattamento con un inibitore della pompa protonica può aumentare il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Compromissione renale Nefrite tubulo-interstiziale (TIN) acuta è stata osservata in pazienti che assumevano lansoprazolo e può manifestarsi in qualsiasi momento durante la terapia con dexlansoprazolo, lansoprazolo (vedere paragrafo 4.8).
La nefrite tubulo-interstiziale acuta può evolvere in insufficienza renale.
Lansoprazolo deve essere interrotto in caso di TIN sospetta e un trattamento appropriato deve essere tempestivamente avviato.
Lansoprazolo Aristo Pharma contiene una fonte di fenilalanina.
Può essere dannoso per chi è affetto da fenilchetonuria. Interazioni
- Effetti di lansoprazolo su altri medicinali Medicinali il cui assorbimento dipende dal pH Lansoprazolo può interferire con l’assorbimento di altri medicinali laddove il pH gastrico è essenziale per la loro biodisponibilità.
Inibitori della proteasi di HIV: La somministrazione concomitante di lansoprazolo non è raccomandata con gli inibitori della proteasi di HIV il cui assorbimento dipende dal pH acido intragastrico, come atazanavir e nelfinavir, a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.4).
Uno studio ha mostrato che la somministrazione concomitante di lansoprazolo (60 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg in volontari sani, ha causato una sostanziale diminuzione dell'esposizione ad atazanavir (approssimativamente una diminuzione del 90% dell'AUC e della Cmax).
Lansoprazolo non deve essere somministrato insieme ad atazanavir (vedere paragrafo 4.3).
Ketoconazolo and itraconazolo: L'assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo dal tratto gastrointestinale aumenta grazie alla presenza di acido gastrico.
La somministrazione di lansoprazolo può causare concentrazioni sub-terapeutiche di ketoconazolo e itraconazolo e la combinazione deve essere evitata.
Digossina: La somministrazione concomitante di lansoprazolo e digossina può determinare un aumento dei livelli plasmatici di digossina.
Si devono pertanto monitorare i livelli plasmatici di digossina, e aggiustare la dose di digossina, se necessario, all'inizio e alla fine del trattamento con lansoprazolo.
Medicinali metabolizzati dagli enzimi P450 Lansoprazolo può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei farmaci metabolizzati dal CYP3A4.
Si consiglia cautela quando lansoprazolo è associato a farmaci metabolizzati da questo enzima e che hanno una ristretta finestra terapeutica.
Warfarin: Sono stati segnalati casi di aumento di INR e tempo di protrombina in pazienti che assumevano inibitori di pompa protonica e warfarin contemporaneamente.
Gli aumenti di INR e tempo di protrombina possono portare ad un sanguinamento anomalo e persino al decesso.
I pazienti trattati contemporanemante con lansoprazolo e warfarin necessitano di esseere monitorati per l’aumento di INR e tempo di protrombina.
Teofillina: Lansoprazolo riduce le concentrazioni plasmatiche di teofillina, che può ridurre l'effetto clinico atteso per quella dose.
Si consiglia cautela nell’associazione dei due farmaci.
Tacrolimus: La somministrazione concomitante di lansoprazolo aumenta le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus (un substrato di CYP3A e della P-gp).
L’esposizione a lansoprazolo ha aumentato l’esposizione media di tacrolimus fino all'81%.
Si raccomanda di monitorare le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus all’inizio e alla fine del trattamento concomitante con lansoprazolo.
Medicinali trasportati dalla glicoproteina P È stato osservato che lansoprazolo inibisce il trasporto della proteina glicoproteina-P (P-gp) in vitro.
La rilevanza clinica non è nota.
Effetti degli altri medicinali su lansoprazolo Farmaci che inibiscono CYP2C19 Fluvoxamina: Deve essere presa in considerazione una riduzione della dose quando si associa lansoprazolo con fluvoxamina, inibitore del CYP2C19.
Uno studio dimostra che le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo aumentano fino a 4 volte.
Farmaci che inducono CYP2C19 e CYP3A4 Gli enzimi induttori che influenzano CYP2C19 e CYP3A4 come rifampicina ed erba di San Giovanni ( Ipericum perforatum ) possono ridurre marcatamente le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo.
Altri Metotressato: L'uso concomitante con alte dosi di metotressato può aumentare e prolungare i livelli sierici di metotressato e/o del suo metabolita, che possono portare a tossicità da metotressato.
Pertanto, in contesti in cui viene utilizzato metotrexato ad alte dosi, può essere necessario prendere in considerazione un’interruzione temporanea del lansoprazolo.
Sucralfato/Antiacidi: Sucralfato/antiacidi possono diminuire la biodisponibilità di lansoprazolo.
Quindi lansoprazolo deve essere assunto almeno un’ora dopo l’assunzione di questi medicinali.
Medicinali antinfiammatori non steroidei: Non è stata dimostrata alcuna interazione clinicamente significativa di lansoprazolo con i medicinali antinfiammatori non steroidei, sebbene finora non siano stati condotti studi formali di interazione. Effetti indesiderati
- Le frequenze sono definite come comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Comune Non comune Raro Molto raro Non nota Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia, eosinofilia, leucopenia Anemia Agranulocitosi, pancitopenia Patologie del sistema immuniario Shock anafilattico Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipomagnesiemia [vedere il paragrafo Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego (4.4)] Disturbi psichiatrici Depressione Insonnia, allucinazioni, confusione Allucinazioni visive Patologie del sistema nervoso Cefalea, capogiro Irrequietezza, vertigini, parestesia, sonnolenza, tremore Patologie dell’occhio Disturbi visivi Patologie gastrointestinali Nausea, diarrea, mal di stomaco, costipazione, vomito, flatulenza, bocca o gola secca, polipi della ghiandola fundica (benigni) Glossite, candidosi dell’esofago, pancreatite, alterazioni del gusto Colite, stomatite Disordini Epatobiliari Aumento del livello degli enzimi epatici Epatite, ittero Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, prurito, eruzione cutanea Petecchie, porpora, perdita di capelli, eritema multiforme fotosensibilità Sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica tossica Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere il paragrafo 4.4) Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, mialgia, frattura dell’anca, polso o colonna vertebrale (vedere il paragrafo 4.4) Patologie renali ed urinarie Nefrite tubulointerstiziale (con possibile progressione a insufficienza renale) Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Ginecomastia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Edema Febbre , iperidrosi, angioedema, anoressia, impotenza Esami diagnostici Aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, iponatriemia
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: I dati relativi all'esposizione a lansoprazolo durante la gravidanza sono limitati.
Gli studi sugli animali non indicano effetti nocivi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrio/fetale, parto o sviluppo post-natale.
Pertanto l’uso di lansoprazolo durante la gravidanza non è raccomandato.
Allattamento: Non è noto se il lansoprazolo sia escreto nel latte materno umano.
Studi sugli animali hanno dimostrato l'escrezione di lansoprazolo nel latte.
La decisione se continuare/interrompere l’allattamento o continuare/interrompere la terapia con lansoprazolo deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con lansoprazolo per la donna.
Fertilità: Non sono disponibili dati sull’uomo circa l’effetto di lansoprazolo sulla fertilità.
Studi sulla riproduzione in ratti e conigli in gravidanza non hanno rivelato alcuna compromissione della fertilità correlata al lansoprazolo. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore a 25 °C.
Conservare nella confezione originale.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.