LANSOPRAZOLO ALT 14CPR ORO30MG

6,18 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: LANSOPRAZOLO
  • ATC: A02BC03
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 15/10/2015

- Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali. - Trattamento dell’esofagite da reflusso. - Profilassi dell’esofagite da reflusso. - Eradicazione dell’Helicobacter pylori (H. pylori) somministrato in concomitanza con appropriata terapia antibiotica per il trattamento delle ulcere associate a H. pylori.- Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali benigne associate all’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) in pazienti che richiedono un trattamento cronico con FANS. - Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.2) che richiedono un trattamento cronico. - Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica. - Sindrome di Zollinger-Ellison. Lansoprazolo Laboratori Alter è indicato negli adulti.
Ogni compressa orodispersibile contiene 15 mg di lansoprazolo. Ogni compressa orodispersibile contiene 30 mg di lansoprazolo. Eccipienti: Ogni compressa da 15 mg contiene circa 15 mg di saccarosio. Ogni compressa da 30 mg contiene circa 30 mg di saccarosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Posologia Trattamento dell’ulcera duodenale: La dose raccomandata è di 30 mg una volta al giorno per 2 settimane.
Nei pazienti non completamente guariti entro questo periodo, la somministrazione va proseguita alla stessa dose per altre due settimane.
Trattamento dell’ulcera gastrica: La dose raccomandata è di 30 mg una volta al giorno per 4 settimane.
L’ulcera guarisce solitamente entro 4 settimane, ma nei pazienti non completamente guariti entro questo periodo, il trattamento può essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.
Trattamento dell’esofagite da reflusso: La dose raccomandata è di 30 mg una volta al giorno per 4 settimane.
Nei pazienti non completamente guariti entro questo periodo, è possibile continuare la somministrazione alla stessa dose per altre 4 settimane.
Profilassi dell’esofagite da reflusso: 15 mg una volta al giorno.
Se necessario, è possibile aumentare la dose fino a 30 mg una volta al giorno.
Eradicazione di Helicobacter pylori: La scelta della terapia di combinazione adeguata dovrà tener conto delle linee guida ufficiali locali relativamente alla resistenza batterica, alla durata del trattamento (solitamente 7 giorni, ma talvolta fino a 14 giorni) e all’uso appropriato degli agenti antibatterici.
La dose raccomandata è di 30 mg di Lansoprazolo Laboratori Alter due volte al giorno per 7 giorni in combinazione con una delle seguenti opzioni: claritromicina 250-500 mg due volte al giorno + amoxicillina 1 g due volte al giorno; claritromicina 250 mg due volte al giorno + metronidazolo 400-500 mg due volte al giorno.
Si ottengono tassi di eradicazione dell’H.
pylori
fino al 90% quando la claritromicina è associata ad amoxicillina o metronidazolo e Lansoprazolo Laboratori Alter.
Sei mesi dopo il trattamento di successo dell’eradicazione, il rischio di reinfezione è basso e, di conseguenza, eventuali recidive risultano improbabili.
È stato inoltre esaminato un regime che include lansoprazolo 30 mg somministrato due volte al giorno, amoxicillina 1 g due volte al giorno e metronidazolo 400-500 mg due volte al giorno.
I risultati di tale combinazione hanno portato a tassi più bassi di eradicazione rispetto ai regimi a base di claritromicina.
Di conseguenza, quest’opzione potrebbe essere adatta a pazienti che non possono assumere claritromicina come parte della terapia di eradicazione, in presenza di bassi tassi di resistenza locale al metronidazolo.
Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali benigne associate all’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) nei pazienti che richiedono un trattamento cronico con FANS: 30 mg una volta al giorno per 4 settimane.
Nei pazienti non completamente guariti, è possibile proseguire il trattamento per altre 4 settimane.
Per i pazienti a rischio o affetti da ulcere difficili da trattare, deve essere considerato un periodo di trattamento più lungo e/o un trattamento con dosi più alte.
Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS nei pazienti a rischio (ad es.
età > 65 anni o storia di ulcera gastrica o duodenale) che richiedono un trattamento prolungato con FANS
: 15 mg una volta al giorno.
Se il trattamento fallisce, deve essere utilizzata una dose da 30 mg una volta al giorno.
Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica: La dose raccomandata è di 15 mg o 30 mg una volta al giorno.
Il miglioramento dei sintomi si ottiene rapidamente.
Si deve considerare un aggiustamento individuale della dose.
Se i sintomi non migliorano entro 4 settimane con una dose di 30 mg una volta al giorno, si raccomandano ulteriori esami.
Sindrome di Zollinger-Ellison: La dose iniziale raccomandata è di 60 mg una volta al giorno.
La dose deve essere aggiustata individualmente e il trattamento deve essere continuato per il tempo necessario.
Sono state utilizzate dosi giornaliere fino a 180 mg.
Se la dose giornaliera richiesta supera i 120 mg, la somministrazione deve essere effettuata in due dosi separate.
Compromissione della funzionalità renale: Non è necessario aggiustare la dose nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.
Compromissione della funzionalità epatica: I pazienti affetti da malattia epatica moderata o grave devono essere monitorati regolarmente si raccomanda una riduzione del 50% della dose giornaliera (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Anziani: A causa della riduzione della clearance del lansoprazolo negli anziani potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose su base individuale.
Negli anziani non deve essere superata una dose giornaliera di 30 mg a meno che non vi siano indicazioni cliniche impellenti.
Bambini: L’uso di Lansoprazolo Laboratori Alter nei bambini non è raccomandato, poiché i dati clinici sono limitati (vedere anche paragrafo 5.2).
La somministrazione ai bambini al di sotto di un anno d’età deve essere evitata in quanto i dati disponibili non hanno evidenziato benefici nel trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo.
Modo di somministrazione Per un effetto ottimale, Lansoprazolo Laboratori Alter deve essere assunto una volta al giorno al mattino, tranne che per la terapia di eradicazione dell’H.
pylori
, che prevede due assunzioni al giorno, una la mattina e una la sera.
Lansoprazolo Laboratori Alter deve essere assunto almeno 30 minuti prima dei pasti (vedere paragrafo 5.2).
Lansoprazolo Laboratori Alter deve essere posizionato sulla lingua e quindi succhiato con delicatezza.
La compressa si dissolve rapidamente nel cavo orale rilasciando microgranuli gastroresistenti che vengono inghiottiti con l’aiuto di un bicchiere d’acqua.
Le compresse orodispersibili possono inoltre venire miscelate con una piccola quantità d’acqua e quindi somministrate mediante un sondino nasogastrico o una siringa orale.

Avvertenze e precauzioni

Come per altre terapie antiulcera, nel corso del trattamento dell’ulcera gastrica con lansoprazolo è necessario escludere la presenza di un tumore gastrico maligno, poiché il lansoprazolo può mascherarne i sintomi e ritardarne la diagnosi.
La somministrazione concomitante di lansoprazolo non è raccomandata con gli inibitori della proteasi del HIV il cui assorbimento dipende dal pH acido intragastrico, come atazanavir e nelfinavir, a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.5).
È stato osservato che gli inibitori della pompa protonica (PPI), come il lansoprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi ed in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesemia.
L’ipomagnesemia può manifestarsi con sintomi gravi quali stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare; tuttavia, tali sintomi possono essere di insorgenza insidiosa e pertanto potrebbero non venire rilevati.
Nella maggior parte dei pazienti affetti da ipomagnesemia sono stati osservati miglioramenti a seguito di supplementazione di magnesio e di interruzione dell'assunzione dei PPI.
Nei pazienti ai quali viene prescritto un regime di trattamento prolungato o una terapia a base di PPI associati a digossina o a farmaci che potrebbero causare ipomagnesemia (ad es.
diuretici), gli operatori sanitari devono valutare se effettuare una misurazione dei livelli di magnesio prima e durante il trattamento con i PPI ad intervalli regolari.
Influenza sull'assorbimento della vitamina B12: Lansoprazolo, come tutti i farmaci inibitori della secrezione acida, può ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipocloridia o acloridria.
Questo dovrebbe essere considerato nei pazienti con riserve corporee ridotte o fattori di rischio per ridotto assorbimento della vitamina B12 nella terapia a lungo termine o se si osservano i relativi sintomi.
Il lansoprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con disfunzione epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Lansoprazolo, come tutti gli inibitori di pompa protonica (PPI) può aumentare la conta dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale.
Questo può aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali causati da batteri come Salmonella, Campylobacter e Clostridium difficile.
L'infezione da H.
pylori
va considerata come un fattore eziologico nei pazienti che soffrono di ulcere gastro-duodenali.
In caso di impiego di lansoprazolo in associazione ad antibiotici per la terapia di eradicazione di H.
pylori,
seguire le istruzioni per l’impiego degli antibiotici utilizzati.
A causa della disponibilità limitata di dati sulla sicurezza dei pazienti che seguono una terapia di mantenimento per oltre 1 anno, sarà necessario effettuare delle revisioni regolari del trattamento nonché una valutazione accurata del rapporto rischi/benefici per tali pazienti.
Sono stati segnalati molto raramente casi di colite nei pazienti che assumono lansoprazolo.
Pertanto, nei pazienti con diarrea grave e/o persistente, si deve considerare l’interruzione della terapia.
La terapia per la prevenzione dell’ulcera peptica nei pazienti che hanno bisogno di un trattamento continuo con FANS deve essere limitata esclusivamente ai pazienti a rischio elevato (ad esempio storia di emorragia gastrointestinale, perforazione dell’ulcera, età avanzata, uso concomitante di medicinali che aumentano le probabilità di eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore [ad esempio, corticosteroidi o anticoagulanti], presenza di un grave fattore di comorbidità o uso prolungato di FANS alle dosi massime raccomandate).
Gli inibitori della pompa protonica, soprattutto se usati a dosi elevate e per periodi prolungati (>1 anno), possono aumentare lievemente il rischio di fratture d’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto nei pazienti anziani e in associazione ad altri noti fattori di rischio.
Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio globale di fratture del 10-40%.
Ad ogni modo, tale aumento potrebbe anche essere dovuto ad altri fattori di rischio.
I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere cure adeguate in conformità con le linee guida cliniche attuali e devono assumere una quantità adeguata di vitamina D e calcio.
Compromissione renale Nefrite tubolo-interstiziale (TIN) acuta è stata osservata in pazienti che assumevano dexlansoprazolo, lansoprazolo e può manifestarsi in qualsiasi momento durante la terapia con dexlansoprazolo, lansoprazolo (vedere paragrago 4.8).
La nefrite tubolo-interstiziale acuta può evolvere in insufficienza renale.
-Dexlansoprazolo, Lansoprazolo deve essere interrotto in caso di TIN sospetta e un trattamento appropriato deve essere tempestivamente avviato. Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS) Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS.
In presenza di lesioni, soprattutto in zone della pelle esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con Lansoprazolo Laboratori Alter.
La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Interferenza con esami di laboratorio Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini.
Per evitare tale interferenza, il trattamento con Lansoprazolo Laboratori Alter deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni di CgA (vedere paragrafo 5.1).
Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamentyo con inibitore della pompa protonica.
Dato che Lansoprazolo Laboratori Alter contiene saccarosio, i pazienti che presentano rara intolleranza ereditaria al fruttosio, malassorbimento di glucosio o galattosio o nei pazienti con deficienza di saccarosio-isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Effetti del lansoprazolo su altri medicinali Prodotti medicinali con assorbimento pH-dipendente Il lansoprazolo può interferire con l’assorbimento di farmaci nei quali il pH gastrico è fondamentale ai fini della biodisponibiltà.
Inibitori delle proteasi dell’HIV: La somministrazione concomitante di lansoprazolo non è raccomandata con gli inibitori della proteasi del HIV il cui assorbimento dipende dal pH acido intragastrico, come atazanavir e nelfinavir, a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.4).
Ketoconazolo e itraconazolo: La presenza di acido gastrico contribuisce a potenziare l’assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo dal tratto gastrointestinale.
La somministrazione di lansoprazolo può portare a concentrazioni sub-terapeutiche di ketoconazolo e itraconazolo; di conseguenza, tale combinazione deve essere evitata.
Digossina: La co-somministrazione di lansoprazolo e digossina può condurre ad un aumento dei livelli di digossina nel plasma.
I livelli plasmatici di digossina devono pertanto essere monitorati e, se necessario, la dose di digossina va aggiustata all'inizio ed al termine della terapia a base di lansoprazolo.
Metotrexato: L’uso concomitante con alte dosi di metotressato può aumentare e prolungare i livelli sierici di metotressato e/o del suo metabolita, che possono portare a tossicità da metotressato.
Warfarin: La somministrazione concomitante di lansoprazolo 60 mg e warfarin non ha influenzato la farmacocinetica di warfarin o INR.
Sono stati segnalati aumenti di INR e tempo di protombina in pazienti che assumevano PPI e warfarin contemporaneamente.
Gli aumenti di INR e tempo di protombina possono portare a un sanguinamento anomalo e persino al decesso.
I pazienti trattati contemporaneamente con lansoprazolo e warfarin necessitano di monitoraggio per l’aumento di INR e tempo di protombina.
Prodotti medicinali metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450: Il lansoprazolo può provocare un aumento delle concentrazioni plasmatiche dei farmaci metabolizzati dal CYP3A4.
Pertanto, è necessario adottare cautela nei casi di impiego di lansoprazolo in associazione a farmaci metabolizzati da questo enzima e con un basso indice terapeutico.
Teofillina: Il lansoprazolo riduce le concentrazioni plasmatiche della teofillina, con conseguente potenziale abbassamento degli effetti clinici previsti per la dose somministrata.
I pazienti che assumono contemporaneamente lansoprazolo e teofillina devono essere monitorati.
Tacrolimus: La co-somministrazione di lansoprazolo e tacrolimus (un substrato del citocromo CYP3A e della P-glicoproteina) provoca un aumento delle concentrazioni plasmatiche di quest’ultimo.
È stato osservato come l’esposizione al lansoprazolo possa condurre ad un aumento dell’esposizione media al tacrolimus pari a fino l’81%.
Pertanto, le concentrazioni plasmatiche del tacrolimus vanno monitorate attentamente all’inizio ed al termine del trattamento concomitante con lansoprazolo.
Medicinali trasportati dalla P-glicoproteina È stato osservato come il lansoprazolo possa inibire la proteina di trasporto P-glicoproteina (P-gp) in vitro.
Non sono però note le implicazioni cliniche di tale fenomeno.
Effetti di altri medicinali sul lansoprazolo Inibitori del CYP2C19 Fluvoxamina: Durante la terapia di combinazione con lansoprazolo e l’inibitore del CYP2C19 fluvoxamina, potrebbe esser necessario considerare una riduzione della dose.
Uno studio ha evidenziato infatti un aumento fino a 4 volte delle concentrazioni plasmatiche del lansoprazolo.
Induttori di CYP2C19 e CYP3A4 Gli induttori enzimatici di CYP2C19 e CYP3A4, come la rifampicina e l’erba di S.
Giovanni (Hypericum perforatum) possono ridurre sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche del lansoprazolo.
Altri Sucralfato/antiacidi: Il sucralfato e gli antiacidi possono diminuire la biodisponibilità del lansoprazolo.
Pertanto, il lansoprazolo deve essere assunto almeno un’ora prima della somministrazione di questi farmaci.
Non sono state dimostrate interazioni clinicamente significative tra il lansoprazolo ed i FANS, anche se non sono stati effettuati alcuni studi formali di interazione.

Effetti indesiderati

Le frequenze sono definite come comune (>1/100, <1/10), non comune (>1/1.000, <1/100), rara (>1/10.000, <1/1.000), molto rara (<1/10.000) o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
  Comune Non comune Rara Molto rara Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico  Trombocitopenia, eosinofilia, leucopenia Anemia Agranulocitosi, pancitopenia 
Disturbi del sistema immunitario    Shock anafilattico 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione     Ipomagnesemia (vedere paragrafo 4.4)
Disturbi psichiatrici  Depressione Insonnia, allucinazioni, confusione  Allucinazioni visive
Patologie del sistema nervoso Cefalee, capogiri  Irrequietezza, vertigini, parestesia, sonnolenza, tremore  
Patologie dell’occhio   Disturbi della vista  
Patologie gastrointestinali Nausea, diarrea, mal di stomaco, costipazione, vomito, flatulenza, secchezza delle fauci o della gola, polipi della ghiandola fundica (benigni)  Glossite, candidiasi esofagea, pancreatite, alterazioni del gusto Colite, stomatite 
Patologie epatobiliari Aumento dei livelli di enzimi epatici  Epatite, ittero  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, prurito, eruzione cutanea  Petecchie, porpora, alopecia, eritema multiforme, fotosensibilità Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidemica tossica Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere il paragrafo 4.4).
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  Artralgia, mialgia Fratture d’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)   
Patologie renali e urinarie   Nefrite tubolo interstiziale (con possibile progressione a insufficienza renale)  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella    Ginecomastia  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Edema Piressia, iperidrosi, angioedema, anoressia, impotenza  
Esami diagnostici    Aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, iponatriemia 
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Vi è una quantità limitata di dati relativi all’uso del lansoprazolo in donne in gravidanza.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti durante la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo post-natale.
Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso del lansoprazolo durante la gravidanza.
Allattamento Non è noto se il lansoprazolo sia escreto nel latte materno.
Studi sugli animali hanno evidenziato come il lansoprazolo venga escreto nel latte.
Deve essere presa la decisione se interrompere o meno l’allattamento o interrompere o meno la terapia con lansoprazolo tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia con lansoprazolo per la donna.
Fertilità Non sono disponibili dati sull’uomo dell’effetto di lansoprazolo sulla fertilità.
Gli studi sulla riproduzione in ratti e conigli gravidi non hanno rivelato alcuna compromissione della fertilità correlata al lansoprazolo.

Conservazione

Non conservare a temperature superiori ai 30°C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.