LADIP 14CPR RIV 6MG
7,94 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 04/12/2014
Trattamento dell'ipertensione arteriosa come monoterapia o in associazione ad altri farmaci antiipertensivi quali beta-bloccanti, diuretici, ACE-inibitori.
LADIP 4 mg compresse rivestite con film Una compressa rivestita con film divisibile contiene: Principio attivo: lacidipina 4,00 mg LADIP 6 mg compresse rivestite con film Una compressa rivestita con film contiene: Principio attivo: lacidipina 6,00 mg Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Come le altre diidropiridine, la lacidipina è controindicata nei pazienti con grave stenosi aortica.
Poiché mancano dati sperimentali sulla sicurezza di impiego durante la gravidanza e l’allattamento, il farmaco è controindicato in tali condizioni. Posologia
- Adulti La dose iniziale è di 2 mg (mezza compressa da 4 mg) una volta al giorno.
Il trattamento va possibilmente adattato alla gravità della malattia ipertensiva in funzione delle necessità individuali e della risposta del singolo paziente.
La dose può essere aumentata a 4 mg e se necessario a 6 mg, dopo aver lasciato un tempo adeguato perché si instauri l’effetto farmacologico completo.
In pratica tale tempo non deve essere inferiore alle 3-4 settimane, a meno che la condizione clinica non richieda un più rapido passaggio ad un dosaggio superiore.
LADIP deve essere assunto alla stessa ora ogni giorno, preferibilmente la mattina, indifferentemente prima o dopo l’assunzione di cibo.
Insufficienza epatica Non è richiesta alcuna modificazione del dosaggio nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata.
Non sono disponibili sufficienti dati per fornire una raccomandazione relativamente ai pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza renale Poichè la lacidipina non è eliminata per via renale, il dosaggio nei pazienti con insufficienza renale non richiede alcuna modificazione.
Bambini Non esistono dati relativi all’uso di LADIP nei bambini.
Pazienti anziani Non è richiesta alcuna modificazione del dosaggio.
Il trattamento può essere continuato a tempo indeterminato. Avvertenze e precauzioni
- Negli studi specialistici effettuati è stato dimostrato che la lacidipina non altera la funzione spontanea del nodo seno-atriale nè prolunga il tempo di conduzione a livello del nodo atrio-ventricolare.
Tuttavia, deve essere tenuta in considerazione la potenzialità teorica dei calcio-antagonisti di influire sull’attività dei nodi SA e AV e pertanto la lacidipina deve essere usata con cautela nel trattamento di pazienti con preesistenti anomalie nell’attività dei nodi SA e AV.
Come riportato per altri calcio-antagonisti diidropiridinici, la lacidipina deve essere usata con cautela in pazienti con prolungamento congenito o acquisito e documentato dell’intervallo QT.
La lacidipina deve essere usata con cautela anche in pazienti trattati contemporaneamente con farmaci noti per prolungare l’intervallo QT, come antiaritmici di classe I e III, antidepressivi triciclici, alcuni antipsicotici, antibiotici (ad es.
eritromicina) e alcuni antistaminici (ad es.
terfenadina).
Come per altri calcio-antagonisti, LADIP deve essere usato con cautela in pazienti con ridotta riserva cardiaca.
Come per altri calcio-antagonisti diidropiridinici, LADIP deve essere usato con cautela nei pazienti con angina pectoris precedentemente diagnosticata così come in pazienti che sviluppano un’angina pectoris instabile durante il trattamento.
LADIP deve essere usato con cautela in pazienti reduci da infarto miocardico recente.
Non esistono dati che documentino che lacidipina sia utile per la prevenzione secondaria dell’infarto miocardico.
L’efficacia e la sicurezza della lacidipina nel trattamento dell’ipertensione maligna non sono state stabilite.
LADIP deve essere usato con particolare attenzione nei pazienti con compromissione della funzione epatica, poiché l'effetto antiipertensivo può essere aumentato.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Ladip.
Ladip contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Interazioni
- La somministrazione contemporanea di LADIP con altri agenti noti per avere un effetto ipotensivo, inclusi farmaci antiipertensivi (quali diuretici, betabloccanti o ACE-inibitori), può aumentarne l’effetto ipotensivo.
Il livello plasmatico di lacidipina può essere aumentato con la somministrazione simultanea di cimetidina.
La lacidipina ha un elevato legame proteico (>95%) con albumina e alfa-1-glicoproteina.
Non sono stati identificati particolari problemi di interazione negli studi con i comuni agenti antiipertensivi, come beta-bloccanti e diuretici o con digossina, tolbutamide o warfarin.
Come per altri farmaci diidropiridinici, LADIP non deve essere assunto assieme a succo di pompelmo, poiché la sua biodisponibilità può esserne alterata.
Studi clinici con pazienti in trattamento con ciclosporina a seguito di trapianto renale, hanno dimostrato che la lacidipina inverte il processo di riduzione del flusso ematico renale e del tasso di filtrazione glomerulare indotti dalla ciclosporina.
Ènoto che la lacidipina viene metabolizzata dal citocromo CYP3A4 e, pertanto, sostanze che possiedano una azione significativa di inibizione e di induzione del CYP3A4 (es.
rifampicina, itraconazolo), somministrate in concomitanza, possono interagire con il metabolismo e l’eliminazione della lacidipina.
L’uso concomitante di lacidipina e corticosteroidi o tetracosactide può diminuire l’effetto antiipertensivo. Effetti indesiderati
- Per determinare la frequenza delle reazioni avverse da molto comuni a non comuni sono stati impiegati dati da ampi studi clinici (sia interni che pubblicati).
È stata impiegata la seguente convenzione per la classificazione di frequenza: molto comune ≥ 1/10, comune ≥ 1/100 e < 1/10, non comune ≥ 1/1000 e < 1/100, raro ≥ 1/10000 e < 1/1000, molto raro < 1/10000, non noti (non stimabili dai dati disponibili).
La lacidipina è generalmente ben tollerata.
Alcuni soggetti possono presentare effetti collaterali di scarso rilievo, che sono correlati all’azione farmacologica nota di vasodilatazione periferica.
Tali effetti, indicati con il simbolo #, sono normalmente transitori e di solito scompaiono con il proseguimento della terapia con lacidipina alla medesima dose.
Disturbi psichiatrici.
Molto raro: depressione.
Patologie del sistema nervoso.
Comune: # cefalea, # vertigini; Molto raro: tremore.
Patologie cardiache.
Comune: # palpitazioni, tachicardia; Non comune: aggravamento di preesistente angina pectoris, sincope, ipotensione.
Come per altri farmaci diidropiridinici, in un ristretto numero di pazienti è stato riscontrato un aggravamento di preesistente angina pectoris, particolarmente dopo l’inizio del trattamento.
Tale riscontro risulta più probabile in pazienti affetti da cardiopatia-ischemica sintomatica.
Patologie vascolari.
Comune: # vampate.
Patologie gastrointestinali.
Comune: disturbi gastrici, nausea; Non comune: iperplasia gengivale.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Comune: rash cutaneo (incluso eritema e prurito); Raro: angioedema, orticaria.
Patologie renali e urinarie.
Comune: poliuria.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Comune: astenia, # edema.
Esami diagnostici.
Comune: aumento reversibile della fosfatasi alcalina (aumenti clinicamente significativi non sono comuni) Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non esistono dati sperimentali sulla sicurezza di impiego della lacidipina in gravidanza.
Studi sull’animale hanno dimostrato la mancanza di attività teratogenica o di danno a carico dell’accrescimento (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza).
Lacidipina dovrebbe essere usata in gravidanza solamente quando i benefici potenziali per la madre siano superiori alla possibilità che si manifestino effetti indesiderati a carico del feto o del neonato.
Dovrebbe essere tenuta in considerazione la possibilità che lacidipina causi rilassamento della parete muscolare uterina al termine della gravidanza (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza).
Allattamento Studi negli animali hanno dimostrato che è possibile che lacidipina (o suoi metaboliti) attraversino la barriera placentare e che siano escreti con il latte materno.
Lacidipina dovrebbe essere usata durante l’allattamento solamente quando i benefici potenziali per la madre siano superiori alla possibilità che si manifestino effetti indesiderati a carico del feto o del neonato. Conservazione
- Le compresse di LADIP devono essere protette dalla luce e conservate nel loro contenitore fino al momento della loro assunzione.
Conservare a temperatura non superiore a 30°C.
Nel caso di assunzione di metà compressa da 4 mg, la rimanente metà deve essere riposta nel blister e reinserita nell'astuccio per proteggerla dalla luce ed essere assunta entro 48 ore.
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