KETAMINA MOLT 5F 2ML 50MG/ML
24,58 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 23/05/2010
- Come unico anestetico per manovre chirurgiche e diagnostiche. Nonostante sia più indicato per interventi brevi, KETAMINA MOLTENI può essere usato, con dosi addizionali, per interventi di maggiore durata. Qualora si desideri rilasciamento della muscolatura scheletrica, si usi un miorilassante e si tenga sotto controllo la respirazione. - Per indurre l'anestesia prima di somministrare altri anestetici generali. - Come supplemento ad altri anestetici. Campi specifici di applicazione o tipi di intervento: 1. Sbrigliamento, medicazioni dolorose, innesti cutanei negli ustionati e altri interventi chirurgici superficiali. 2. Manovre neurodiagnostiche, quali pneumoencefalogrammi, ventricologrammi, mielogrammi e punture lombari. 3. Procedure diagnostiche e chirurgiche su occhio, orecchio, naso e bocca, comprese le avulsioni dentarie. Avvertenza: possono persistere movimenti dell'occhio durante le manovre oftalmologiche. 4. Procedure diagnostiche e chirurgiche sulla faringe, laringe e albero bronchiale. Avvertenza: si consiglia l'uso di miorilassanti in questi interventi (vedere paragrafo 4.4). 5. Sigmoidoscopie e chirurgia minore dell'ano e del retto, circoncisione. 6. Interventi extraperitoneali in ginecologia, quali dilatazione e raschiamento. 7. Interventi ostetrici compresi parti distocici e taglio cesareo. 8. Interventi ortopedici quali riduzioni incruente, inchiodamento del femore, amputazioni e biopsie. 9. Anestesia in pazienti ad elevato rischio operatorio con depressione delle funzioni vitali. 10. Cateterismo cardiaco. 11. Quando la via intramuscolare è preferita.
1 ml di soluzione iniettabile contiene 57,67 mg di ketamina cloridrato, pari a 50 mg di ketamina base. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- KETAMINA MOLTENI è controindicato: - nei soggetti nei quali un aumento della pressione sanguigna può rappresentare un grave rischio (vedere paragrafo 4.8); - in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; - nelle pazienti affette da eclampsia o pre-eclampsia; - nei pazienti soggetti a disturbi cerebrovascolari o a traumi cerebrali; - in caso di gravi disturbi del miocardio e nell’insufficienza cardiaca grave.
KETAMINA MOLTENI è generalmente controindicato in caso di gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Posologia
- Preparazione pre-operatoria: Ketamina è stata usata da sola senza disturbi anche a stomaco pieno, e se ne consiglia l'uso nei pazienti non digiuni quando l'anestesista giudichi che i vantaggi del farmaco superano i possibili svantaggi (benché sia stata segnalata la comparsa di vomito dopo somministrazione di Ketamina, la protezione delle vie aeree è generalmente assicurata dalla presenza dei riflessi faringo-laringei).
Ad ogni modo, poiché non si può prevedere se occorrerà somministrare altri anestetici e miorilassanti, nella preparazione agli interventi è consigliabile non fare ingerire niente per almeno 6 ore prima dell'intervento.
Atropina, scopolamina o altri farmaci antisecretori devono essere somministrati ad adeguato livello prima dell'induzione.
La somministrazione di Droperidolo (0,1 mg/Kg intramuscolo) o l’uso di benzodiazepine a breve durata d’azione si è dimostrata premedicazione efficace per ridurre la frequenza delle reazioni da risveglio.
Inizio e durata dell'anestesia: Come con altri anestetici generali, la risposta individuale a KETAMINA MOLTENI varia a seconda della dose, della via di somministrazione, dell'età del paziente, del concomitante uso di altri farmaci per cui non è possibile fissare schemi posologici.
Il farmaco deve essere dosato a seconda delle esigenze di ogni singolo caso.
A causa della rapidità dell'induzione dopo iniezione endovenosa, il paziente deve essere in adeguata posizione durante la somministrazione.
Una dose endovena di 2 mg/Kg di solito provoca l'anestesia chirurgica entro 30 secondi dopo l'iniezione, e l'effetto anestetico generalmente si protrae per 5-10 minuti.
Una dose di 10 mg/Kg, per via intramuscolare, solitamente provoca anestesia chirurgica entro 3-4 minuti dopo l'iniezione, e l'effetto anestetico si protrae per 12-25 minuti.
Il ritorno alla coscienza è graduale.
- Come anestetico unico per manovre chirurgiche e diagnostiche.
Induzione dell’anestesia: Via endovenosa: la dose iniziale di KETAMINA MOLTENI può variare da 1 mg/Kg a 4,5 mg/Kg di ketamina base.
La dose media necessaria per ottenere 5-10 minuti di anestesia chirurgica è di 2 mg/Kg.
Si raccomanda di praticare l'iniezione endovenosa lentamente (in un tempo superiore ai 60 secondi).
Una somministrazione più rapida può portare depressione respiratoria e una più evidente risposta pressoria.
Via intramuscolare: la dose iniziale di KETAMINA MOLTENI può variare da 6,5 a 13 mg/Kg, in termini di ketamina base.
Una dose di 10 mg/Kg generalmente provoca 12-25 minuti di anestesia chirurgica.
Mantenimento dell'anestesia: L'alleggerimento dell'anestesia può rendersi manifesto con nistagmo, con movimenti conseguenti a stimolazioni o vocalizzazione.
L'anestesia viene mantenuta mediante la somministrazione di dosi addizionali di KETAMINA MOLTENI per via endovenosa o intramuscolare, indipendentemente dalla via di somministrazione usata per l'induzione.
Se si sceglie la via endovenosa per il mantenimento dell'anestesia, ogni singola dose addizionale può variare da metà dose alla dose piena endovenosa succitata.
Se si sceglie la via intramuscolare per il mantenimento dell'anestesia, ogni singola dose addizionale può variare da metà dose alla dose piena intramuscolare succitata.
Quanto maggiore sarà stata la dose totale iniettata, tanto più lungo sarà il tempo per il risveglio completo.
Durante l'anestesia possono comparire movimenti irrazionali e tonico-clonici.
Questi movimenti non implicano un piano superficiale di anestesia e non indicano che occorre una dose addizionale di anestetico.
- Per indurre l’anestesia prima di somministrare altri anestetici generali: L'induzione si attua con una dose piena endovenosa o intramuscolare di KETAMINA MOLTENI come sopra detto.
A ciò segue la somministrazione dell'anestetico principale.
Il tempo di somministrazione dell'anestetico principale dipende dalla via di somministrazione di KETAMINA MOLTENI e dall'intervallo di tempo necessario perché l'anestetico principale manifesti pienamente il suo effetto.
Se KETAMINA MOLTENI è stato somministrato per via endovenosa e l'anestetico principale è ad azione lenta, può essere necessaria una seconda dose di KETAMINA MOLTENI 5-8 minuti dopo la dose iniziale.
Se KETAMINA MOLTENI è stato iniettato per via intramuscolare e l'anestetico principale è ad azione rapida, la somministrazione dell'anestetico principale può essere ritardata fino a 15 minuti dopo l'iniezione di KETAMINA MOLTENI.
- Come coadiuvante di altri anestetici: KETAMINA MOLTENI è compatibile clinicamente con i comuni anestetici in uso e con gli anestetici locali, se la respirazione si mantiene adeguata.
La dose di KETAMINA MOLTENI da usare unitamente ad altri anestetici rientra nei medesimi limiti della dose per induzione sopra precisata: però l'uso di un altro anestetico può consentire una riduzione della dose di KETAMINA MOLTENI.
Per il trattamento dei pazienti durante il risveglio, vedere paragrafo 4.4. Avvertenze e precauzioni
- Generali: KETAMINA MOLTENI deve essere somministrato sotto la direzione di medici esperti nella somministrazione di anestetici generali, nel mantenimento della pervietà delle vie aeree, nel controllo della respirazione.
Le attrezzature per la rianimazione devono essere disponibili ed efficienti, come per qualsiasi altro anestetico generale.
L'iniezione endovenosa deve essere eseguita lentamente, in un periodo di oltre 60 secondi.
Una somministrazione più rapida può provocare depressione respiratoria o apnea e una più pronunciata risposta pressoria.
In letteratura, è stata descritta aspirazione del mezzo di contrasto durante anestesia con ketamina; sebbene nella pratica clinica questo fatto sia estremamente raro, è opportuno tenere in considerazione questa possibilità.
Il sovradosaggio di Ketamina può provocare depressione respiratoria, nel qual caso è necessaria una ventilazione assistita.
E' preferibile a tale scopo, un supporto meccanico alla respirazione, piuttosto che l'uso di analettici.
KETAMINA MOLTENI non deve essere usato da solo negli interventi chirurgici o diagnostici su faringe, laringe o albero bronchiale, poiché i riflessi faringo-laringei generalmente rimangono attivi.
Qualora si usi solo KETAMINA MOLTENI, si eviti, se possibile, di stimolare meccanicamente la faringe.
In questi casi può essere necessario somministrare miorilassanti, con adeguato controllo della respirazione.
Negli interventi chirurgici che interessano le vie del dolore viscerale, si associ un farmaco efficace sul dolore viscerale.
KETAMINA MOLTENI non deve essere usato come unico anestetico negli interventi ostetrici nei quali si richieda rilasciamento della muscolatura uterina.
Se si usa KETAMINA MOLTENI in ambulatori ospedalieri ma in pazienti non ospedalizzati, questi devono essere trattenuti fintanto che si siano completamente ripresi dall'anestesia e devono essere accompagnati da un adulto responsabile.
La ketamina deve essere impiegata con cautela: - in soggetti con aumentata pressione endocranica, tranne che sotto idonea ventilazione, poiché durante anestesia con ketamina è stato descritto un aumento della pressione del liquido cerebrospinale; - in caso di etilismo cronico ed acuto; - in pazienti con cirrosi o altri tipi di insufficienza epatica.
Dato che la ketamina viene metabolizzata nel fegato, la clearance epatica è necessaria perchè i suoi effetti clinici abbiano termine.
Nei pazienti con cirrosi o altro tipo di insufficienza epatica, prendere in considerazione la riduzione della dose per evitare una durata di azione troppo prolungata.
Sono stati riferiti risultati anormali nei test di funzionalità epatica associati all'uso di ketamina, specialmente con l'uso prolungato (> 3 giorni) o con abuso del farmaco; - in caso di glaucoma, dato che la pressione intraoculare può aumentare significativamente dopo una singola dose di ketamina; - in soggetti che presentano lesioni perforanti dell’occhio; - in pazienti con una storia di disturbi psichiatrici (per esempio schizofrenia, psicosi acuta o disturbi nevrotici); - in pazienti con porfiria acuta intermittente; - in pazienti con precedenti di convulsioni; - in pazienti con ipertiroidismo o in terapia di sostituzione di ormoni tiroidei (aumento del rischio di ipertensione e tachicardia); - in pazienti con infezioni polmonari o delle vie aeree superiori, dato che la ketamina sensibilizza il riflesso del vomito e può dunque causare laringospasmo; - in pazienti con lesioni della massa intracranica, traumi cranio-encefalici o idrocefalo.
Trattamento dei pazienti durante il risveglio: In circa il 12% dei pazienti trattati si manifestano reazioni psicologiche durante il risveglio.
Queste reazioni possono variare in intensità e il paziente può lamentare una fase di eccitazione (agitazione postoperatoria) caratterizzata da allucinazioni, delirio, sogni vividi (piacevoli o spiacevoli), con o senza attività psicomotoria, che si manifesta con sintomi confusionali e comportamento irrazionale, ed essere ricordata da alcuni pazienti come un’esperienza sgradevole.
Queste reazioni sono simili a quelle che si possono osservare usando altri anestetici generali e si esauriscono di norma entro poche ore, tranne in rari casi in cui si sono verificate entro le 24 ore.
Non risulta che l’uso di ketamina provochi sequele psicologiche.
La frequenza di queste reazioni è minima nel giovane (15 anni o meno) e nell’anziano (oltre i 65 anni).
Inoltre sono meno frequenti quando il farmaco viene iniettato intramuscolo.
La frequenza delle reazioni psicologiche da risveglio, in particolare quelle collegate a sogni e delirio, può essere ridotta utilizzando bassi dosaggi di ketamina in associazione con diazepam per via endovenosa durante l'induzione e il mantenimento dell'anestesia.
Inoltre, la frequenza di tali reazioni può essere diminuita se si riduce al minimo la stimolazione tattile, verbale e visiva del paziente.
Dopo l'intervento il paziente deve essere tenuto sotto osservazione, ma lasciato tranquillo.
Ciò non esclude il monitoraggio dei segni vitali.
Se durante il risveglio il paziente manifesta qualche sintomo di agitazione, si prenda in considerazione la somministrazione di uno dei seguenti farmaci: Diazepam (5-10 mg endovena nell'adulto), o Droperidolo (2,5-7,5 mg endovena o intramuscolo).
Per interrompere una grave reazione da risveglio si può usare una dose ipnotica di un tiobarbiturico (50-100 mg endovena).
Quando si usano detti farmaci, il periodo di risveglio può essere prolungato.
Cardiovascolari: KETAMINA MOLTENI deve essere utilizzata con cautela in pazienti con ipovolemia, disidratazione, disturbi cardiaci, in particolare in pazienti con patologie coronariche (insufficienza cardiaca congestizia, ischemia miocardica e infarto del miocardio), perchè la ketamina causa un sensibile aumento del consumo di ossigeno da parte del miocardio.
Inoltre, la ketamina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con tachiaritmie e con ipertensione da lieve a moderata.
In pazienti con scompenso cardiaco o ipertensione, la funzione cardiaca deve essere monitorata durante l'intera procedura.
Appena dopo la somministrazione di KETAMINA MOLTENI ci sarà un aumento della pressione arteriosa, che raggiungerà il suo massimo dopo alcuni minuti, ritornando normalmente ai valori pre-anestesia entro 15 minuti dalla somministrazione.
Negli studi clinici, la media della variazione della pressione massima arteriosa ha oscillato tra il 20 e il 25% dei valori precedenti all'anestesia.
A seconda delle condizioni del paziente, questo incremento della pressione arteriosa può essere considerato in certi casi di beneficio o in altri casi come una reazione avversa.
Uso prolungato: In pazienti che hanno utilizzato la ketamina per lunghi periodi, soprattutto in contesti di abuso, sono stati segnalati casi di cistiti, comprese cistiti emorragiche, lesione traumatica renale acuta, idronefrosi e patologie dell’uretere.
Queste reazioni avverse si sviluppano in pazienti che ricevono ketamina per trattamenti a lungo termine, dopo un periodo di tempo variabile tra 1 mese e alcuni anni.
In caso di uso prolungato (> 3 giorni) è stata inoltre osservata epatotossicità.
La ketamina non è indicata per un uso prolungato. Abuso e dipendenza: La ketamina è un medicinale che dà problemi di abuso.
Se usata giornalmente per poche settimane, può svilupparsi dipendenza e tolleranza, in particolare in soggetti con una storia di abuso di farmaci e dipendenza.
La ketamina può causare una serie di sintomi che comprendono (ma che non si limitano a) ricordi di scene già vissute (flashback), allucinazioni, disforia, ansia, insonnia o disorientamento.
Sono stati osservati anche effetti indesiderati: vedere “Uso prolungato”.
Per questo motivo, occorre un’attenta supervisione durante l’uso e deve essere prescritta e somministrata con cautela. Interazioni
- KETAMINA MOLTENI è compatibile clinicamente con i comuni anestetici in uso e con gli anestetici locali, se la respirazione si mantiene adeguata.
La dose di KETAMINA MOLTENI da usare unitamente ad altri anestetici, rientra nei medesimi limiti della dose per induzione precisata: però l'uso di un altro anestetico può consentire una riduzione della dose di KETAMINA MOLTENI.
L’uso contemporaneo di ketamina con barbiturati e/o agonisti oppioidi può prolungare il tempo di risveglio, così come le benzodiazepine usate nella premedicazione.
Il diazepam aumenta l'emivita della ketamina e prolunga i suoi effetti farmacodinamici.
Pertanto, potrebbe essere necessario aggiustarne la dose.
La ketamina può potenziare gli effetti neuromuscolari dell'atracurio e della tubocurarina, portando a depressione respiratoria con apnea.
L’uso concomitante di anestetici alogenati (alotano o enflurano) può prolungare l’emivita della ketamina (rallentata distribuzione e ridistribuzione della ketamina e inibizione del suo metabolismo a livello epatico), ritardando pertanto il risveglio dall’anaestesia.
L’uso concomitante di ketamina (in particolare ad alte dosi o somministrata rapidamente) con anestetici alogenati può provocare una significativa depressione cardiovascolare (bradicardia, ipotensione o diminuzione della gittata cardiaca).
L'uso di ketamina con altri depressori del sistema nervoso centrale (ad es.
etanolo, fenotiazine, antagonisti dei recettori H1-sedativi o rilassanti muscolari) può potenziare la depressione del sistema nervoso centrale e/o aumentare il rischio di depressione respiratoria.
L’uso concomitante di ketamina e gallamina può provocare tachicardia, mentre l’associazione con pancuronio può provocare ipertensione.
Entrambi questi rilassanti non devono essere usati con ketamina.
L'uso concomitante di ketamina con altri ansiolitici, sedativi e ipnotici può richiedre l'impiego di dosi ridotte di ketamina.
Diazepam o altre benzodiazepine aumentano la concentrazione plasmatica e riducono la clearance della ketamina.
Il protossido d’azoto consente una riduzione della dose di ketamina.
La ketamina antagonizza l’effetto ipnotico del tiopentale.La ketamina deve essere usata con cautela in soggetti in cura con ormoni tiroidei per un accresciuto rischio di ipertensione e tachicardia.
L’uso concomitante con agenti antipertensivi aumenta il rischio di ipotensione.
I simpaticomimetici (ad azione diretta o indiretta) e la vasopressina possono aumentare gli effetti simpaticomimetici della ketamina.
L'uso concomitante con ergometrina può portare ad un aumento della pressione arteriosa.
Con la somministrazione concomitante di ketamina e teofillina o aminofillina, si può osservare una riduzione significativa della soglia convulsiva.
Sono state segnalate convulsioni di tipo estensore impreviste con la somministrazione concomitante di questi farmaci.
I farmaci che inibiscono l'attività dell'enzima CYP3A4 normalmente riducono la clearance epatica, determinando un aumento della concentrazione plasmatica dei farmaci che agiscono come substrato del CYP3A4, come la ketamina.
In caso di co-somministrazione di ketamina e farmaci inibitori dell'enzima CYP3A4, può essere necessario ridurre la dose di ketamina per ottenere la risposta clinica desiderata. Effetti indesiderati
- In generale, gli effetti indesiderati dipendono principalmente dal dosaggio e dalla velocità di somministrazione.
Gli effetti sul sistema nervoso centrale sono più comuni nel caso si usi ketamina come unico anestetico.
Gli effetti indesiderati più comunemente riscontrati sono un aumento transitorio della pressione, della frequenza del battito e della gittata cardiaca, agitazione post-operatoria ed ipersalivazione.
L'aumento massimo della pressione sanguigna si aggira su una media del 20-25% rispetto ai valori iniziali.
In base allo stato di salute del paziente, questo aumento della pressione sanguigna può essere considerato un effetto negativo oppure un effetto benefico.
In alcuni pazienti può comparire un aumento del tono della muscolatura scheletrica che si manifesta con movimenti tonici e clonici talvolta simili a convulsioni.
Questi movimenti non implicano un piano superficiale di anestesia e non indicano che occorre somministrare dosi addizionali di anestetico.
L’aumento della salivazione, con conseguente difficoltà respiratoria, è più comune se non si usa un antisialogogo.
Nonostante la respirazione venga frequentemente stimolata, può manifestarsi depressione respiratoria grave o apnea dopo iniezione endovenosa rapida di alte dosi di ketamina.
Le reazioni avverse al farmaco sono classificate in base alle seguenti frequenze: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 a < 1/10), non comune (≥ 1/1000 a < 1/100), raro (≥ 1/10.000 a < 1/1000) molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
* frequenza stimata sulla base dei dati di sicurezza post-commercializzazione.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetti indesiderati Disturbi del sistema immunitario Raro Reazioni anafilattiche* Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non comune Anoressia Disturbi psichiatrici Comune Allucinazioni, sogni anormali, incubi, confusione, agitazione, comportamento anormale Non comune Ansia Raro Delirio*, allucinazioni ricorrenti (flashback)*, disforia*, insonnia, disorientamento* Patologie del sistema nervoso Comune Nistagmo, ipertonia, movimenti tonico clonici Patologie dell'occhio Comune Diplopia Non nota Aumento della pressione intraoculare Patologie cardiache Comune Ipertensione, tachicardia Non comune Bradicardia, aritmia Raro Arresto cardiaco Patologie vascolari Non comune Ipotensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Aumento della frequenza respiratoria Non comune Depressione respiratoria, laringospasmo Raro Disturbi ostruttivi delle vie respiratorie*, apnea* Patologie gastrointestinali Comune Nausea, vomito Raro Ipersecrezione salivare* Patologie epatobiliari Non nota Risultati anomali nei test di funzionalità epatica Danno epatico indotto da farmaci ** Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eritema, eruzione morbilliforme Patologie renali e urinarie Raro Cistite*, cistite emorragica* Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune Dolore nella zona di iniezione, eruzione nella zona di iniezione
** uso per un periodo prolungato (> 3 giorni) o abuso del farmaco.
Casi di cistite, compresa cistite emorragica, sono stati segnalati in caso di abuso.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: Non sono stati condotti studi clinici durante la gravidanza.
Poiché un impiego sicuro in gravidanza non è stato stabilito, se ne sconsiglia l’uso.
La ketamina passa facilmente la barriera placentare e può causare depressione respiratoria nel neonato.
Alcuni neonati che durante il parto sono stati esposti alla ketamina, a dosi endovenose superiori o uguali a 1,5 mg/kg nella madre, hanno sofferto di depressione respiratoria e un basso punteggio di Apgar, necessitando rianimazione.
A dosi endovenose superiori a 2 mg/kg, sono stati osservati nella madre aumenti della pressione arteriosa e del tono uterino.
Allattamento: Non è noto se la ketamina viene escreta nel latte materno.
Poichè un impiego sicuro durante l’allattamento non è stato stabilito, se ne sconsiglia l’uso.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.