JYSELECA 30CPR RIV 100MG FL

1.064,41 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: FILGOTINIB MALEATO
  • ATC: L04AF04
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 10/03/2023

Artrite reumatoide Jyseleca è indicato per il trattamento dell’artrite reumatoide in fase attiva da moderata a severa in pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata o che sono intolleranti a uno o più farmaci antireumatici modificanti la malattia (disease-modifying anti-rheumatic drugs, DMARD). Jyseleca può essere usato in monoterapia o in associazione a metotrexato (methotrexate, MTX). Colite ulcerosa Jyseleca è indicato per il trattamento della colite ulcerosa in fase attiva da moderata a severa in pazienti adulti che hanno manifestato una risposta inadeguata, hanno avuto una perdita di risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o a un medicinale biologico.
Jyseleca 100 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene filgotinib maleato, equivalente a 100 mg di filgotinib. Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film da 100 mg contiene 76 mg di lattosio (come monoidrato). Jyseleca 200 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene filgotinib maleato, equivalente a 200 mg di filgotinib. Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film da 200 mg contiene 152 mg di lattosio (come monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Tubercolosi (TB) attiva o infezioni gravi attive (vedere paragrafo 4.4).
Gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

Posologia

La terapia con filgotinib deve essere avviata da un medico con esperienza nel trattamento dell'artrite reumatoide o della colite ulcerosa.
Posologia Artrite reumatoide La dose raccomandata di filgotinib per i pazienti adulti è di 200 mg una volta al giorno.
Negli adulti che presentano un aumentato rischio di TEV, MACE e neoplasie maligne (vedere paragrafo 4.4), la dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno, che può essere incrementata a 200 mg una volta al giorno in caso di insufficiente controllo di malattia.
Per il trattamento a lungo termine deve essere utilizzata la dose minima efficace.
Colite ulcerosa Trattamento di induzione La dose raccomandata per il trattamento di induzione è 200 mg una volta al giorno.
Per i pazienti con colite ulcerosa che non mostrano un beneficio terapeutico adeguato nelle prime 10 settimane di trattamento, ulteriori 12 settimane di trattamento di induzione con filgotinib 200 mg una volta al giorno possono alleviare ulteriormente i sintomi (vedere paragrafo 5.1).
I pazienti che non mostrano alcun beneficio dopo 22 settimane di trattamento devono interrompere filgotinib.
Trattamento di mantenimento La dose raccomandata per il trattamento di mantenimento è 200 mg una volta al giorno.
Negli adulti che presentano un rischio aumentato di TEV, MACE e neoplasie maligne (vedere paragrafo 4.4), la dose raccomandata per il trattamento di mantenimento è 100 mg una volta al giorno.
In caso di riacutizzazione della malattia, la dose può essere incrementata a 200 mg una volta al giorno.
Per il trattamento a lungo termine deve essere utilizzata la dose minima efficace.
Monitoraggio di laboratorio e avvio o interruzione del trattamento Nella Tabella 1 sono fornite le indicazioni per il monitoraggio di laboratorio e l'avvio o l’interruzione del trattamento.
Se il paziente sviluppa un’infezione grave, il trattamento deve essere interrotto fino a quando l’infezione non è sotto controllo (vedere paragrafo 4.4).
Tabella 1: Indicazioni per il monitoraggio e parametri di laboratorio
Parametro di laboratorio Azione Indicazioni per il monitoraggio
Conta assoluta dei neutrofili (ANC) Se la ANC è < 1 x 109 cellule/L, il trattamento non deve essere avviato o deve essere interrotto.
Una volta che la ANC torna al di sopra di questo valore, il trattamento può essere ripreso
Prima dell'avvio del trattamento e successivamente, in base alla gestione di routine del paziente
Conta assoluta dei linfociti (ALC) Se la ALC è < 0,5 x 109 cellule/L, il trattamento non deve essere avviato o deve essere interrotto.
Una volta che la ALC torna al di sopra di questo valore, il trattamento può essere ripreso
Emoglobina (Hb) Se il livello di Hb è < 8 g/dL, il trattamento non deve essere avviato o deve essere interrotto.
Il trattamento può essere ripreso quando l’Hb torna al di sopra di questo valore
Parametri lipidici I pazienti devono essere gestiti secondo le linee guida cliniche internazionali per l’iperlipidemia Dodici (12) settimane dopo l’avvio del trattamento e successivamente, secondo le linee guida cliniche internazionali per l’iperlipidemia
Popolazioni speciali Anziani Artrite reumatoide Nei pazienti con artrite reumatoide di età pari o superiore a 65 anni, la dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno, che può essere incrementata a 200 mg una volta al giorno in caso di insufficiente controllo di malattia (vedere paragrafo 4.4).
Per il trattamento a lungo termine deve essere utilizzata la dose minima efficace.
Colite ulcerosa Nei pazienti con colite ulcerosa di età pari o superiore a 65 anni, la dose raccomandata è 200 mg una volta al giorno per il trattamento di induzione e 100 mg una volta al giorno per il trattamento di mantenimento (vedere paragrafo 4.4).
In caso di riacutizzazione della malattia, la dose può essere incrementata a 200 mg una volta al giorno.
Per il trattamento a lungo termine deve essere utilizzata la dose minima efficace.
Filgotinib non è raccomandato nei pazienti di età pari o superiore a 75 anni poiché non sono disponibili dati in questa popolazione.
Compromissione renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina [CrCl] ≥ 60 mL/min).
Per i pazienti con compromissione renale da moderata a severa (CrCl da 15 a < 60 mL/min) si raccomanda una dose di 100 mg di filgotinib una volta al giorno.
Filgotinib non è stato studiato nei pazienti con nefropatia in stadio terminale (CrCl < 15 mL/min) e pertanto il suo utilizzo in questi pazienti non è raccomandato (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (Child-Pugh A o B).
Filgotinib non è stato studiato nei pazienti con compromissione epatica severa (Child-Pugh C) e, pertanto, il suo utilizzo in questi pazienti non è raccomandato (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di filgotinib nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Uso orale.
Jyseleca può essere assunto con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).
Non è stato studiato se le compresse possano essere divise, frantumate o masticate e si raccomanda di deglutire le compresse intere.

Avvertenze e precauzioni

Filgotinib deve essere usato solo se non sono disponibili trattamenti alternativi appropriati nei pazienti: - di età pari o superiore a 65 anni; - con un’anamnesi di malattia cardiovascolare aterosclerotica o altri fattori di rischio cardiovascolare (come chi è attualmente fumatore o chi lo è stato per un lungo periodo di tempo); - con fattori di rischio per neoplasia maligna (ad es.
presenza o anamnesi di neoplasia maligna).
Medicinali immunosoppressori L’utilizzo di filgotinib in associazione ad altri potenti immunosoppressori, come ciclosporina, tacrolimus, medicinali biologici o altri inibitori delle Janus chinasi (JAK), non è raccomandato in quanto non è possibile escludere il rischio di un effetto immunosoppressivo aggiuntivo.
Infezioni Nei pazienti trattati con filgotinib sono state segnalate infezioni, incluse infezioni gravi.
L’infezione grave segnalata più frequentemente con filgotinib è stata la polmonite (vedere paragrafo 4.8).
Tra le infezioni opportunistiche segnalate durante il trattamento con filgotinib figurano TB, candidiasi esofagea e criptococcosi.
Prima di iniziare il trattamento con filgotinib devono essere considerati i rischi e i benefici del trattamento per i pazienti: • con infezione cronica o ricorrente • che sono stati esposti alla TB • con anamnesi di infezione grave od opportunistica • che hanno vissuto o viaggiato in aree in cui la tubercolosi o le micosi sono endemiche, oppure • con patologie di fondo che possono predisporli alle infezioni.
I pazienti devono essere monitorati attentamente per individuare lo sviluppo di segni e sintomi di infezione durante e dopo il trattamento con filgotinib.
Se si sviluppa un’infezione durante il trattamento con filgotinib, il paziente deve essere attentamente monitorato e il trattamento con filgotinib deve essere momentaneamente interrotto se il paziente non risponde alla terapia antimicrobica standard.
Sarà possibile riprendere il trattamento con filgotinib una volta che l’infezione è sotto controllo.
Poiché l’incidenza di infezioni è maggiore nelle popolazioni anziana e diabetica in generale, si deve prestare cautela durante il trattamento negli anziani e nei pazienti diabetici.
Nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni, filgotinib deve essere usato solo se non sono disponibili trattamenti alternativi appropriati (vedere paragrafo 4.2).
Tubercolosi Prima dell’avvio del trattamento con filgotinib i pazienti devono essere sottoposti a uno screening per la TB.
Filgotinib non deve essere somministrato ai pazienti con TB attiva (vedere paragrafo 4.3).
Nei pazienti con TB latente, prima della somministrazione di filgotinib deve essere somministrata la terapia antimicobatterica standard.
I pazienti devono essere monitorati per rilevare lo sviluppo di segni e sintomi della tubercolosi, inclusi i pazienti con esito negativo all’esame per l’infezione da tubercolosi latente prima dell'inizio della terapia.
Riattivazione virale Negli studi clinici sono stati riferiti casi di riattivazione virale, inclusi casi di riattivazione dell’herpes virus (ad es.
herpes zoster) (vedere paragrafo 4.8).
Negli studi clinici sull’artrite reumatoide, il rischio di herpes zoster è risultato più alto nelle pazienti donne, nei pazienti asiatici, nei pazienti di età ≥ 50 anni, nei pazienti con un’anamnesi di herpes zoster, nei pazienti con un’anamnesi di malattia polmonare cronica e nei pazienti trattati con filgotinib 200 mg una volta al giorno.
Se un paziente sviluppa herpes zoster, il trattamento con filgotinib deve essere temporaneamente interrotto fino alla risoluzione dell’episodio.
Lo screening per le epatiti virali ed il monitoraggio delle riattivazioni devono essere eseguiti in accordo alle linee guida cliniche prima di iniziare il trattamento con filgotinib e durante il trattamento stesso.
I pazienti positivi agli anticorpi dell’epatite C e all’RNA del virus dell’epatite C sono stati esclusi dagli studi clinici.
I pazienti risultati positivi all’antigene di superficie dell’epatite B o al DNA del virus dell’epatite B sono stati esclusi dagli studi clinici.
Neoplasie maligne Sono stati segnalati casi di linfoma e di altre neoplasie maligne nei pazienti che ricevevano inibitori delle JAK chinasi, incluso filgotinib.
In un ampio studio randomizzato con controllo attivo condotto con tofacitinib (un altro inibitore delle JAK chinasi) su pazienti di età pari o superiore a 50 anni con artrite reumatoide e almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare, è stato osservato un tasso più elevato di neoplasie maligne, soprattutto cancro del polmone, linfoma e tumore della pelle non melanoma (NMSC - Non-Melanoma Skin Cancer) con tofacitinib, rispetto agli inibitori del TNF.
Nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni, nei pazienti che sono attualmente fumatori o che lo sono stati per un lungo periodo di tempo, o con altri fattori di rischio per neoplasia maligna (ad es.
presenza o anamnesi di neoplasia maligna), filgotinib deve essere usato solo se non sono disponibili trattamenti alternativi appropriati.
Tumore della pelle non melanoma Sono stati segnalati casi di NMSC nei pazienti trattati con filgotinib.
Si raccomanda una valutazione periodica della cute in tutti i pazienti, soprattutto in quelli che presentano un rischio maggiore di tumore della pelle.
Anomalie ematologiche Nel ≤ 1% dei pazienti arruolati negli studi clinici sull’artrite reumatoide e nel < 3% dei pazienti arruolati negli studi clinici sulla colite ulcerosa sono state segnalate ANC < 1 x 109 cellule/L (vedere paragrafo 4.8) e ALC < 0,5 x 109 cellule/L.
Il trattamento non deve essere avviato o deve essere temporaneamente interrotto nei pazienti con ANC < 1 x 109 cellule/L, ALC < 0,5 x 109 cellule/L o emoglobina < 8 g/dL osservate durante la gestione routinaria del paziente (vedere paragrafo 4.2).
Vaccinazioni L’impiego di vaccini vivi durante il trattamento con filgotinib o immediatamente prima non è raccomandato.
Si raccomanda di completare i cicli di vaccinazione, incluse le vaccinazioni profilattiche per l’herpes zoster, in conformità alle vigenti linee guida per le vaccinazioni prima di iniziare il trattamento con filgotinib.
Lipidi Il trattamento con filgotinib è stato associato ad aumenti dose-dipendenti dei parametri lipidici, inclusi colesterolo totale e livelli della lipoproteina ad alta densità (HDL), mentre i livelli della lipoproteina a bassa densità (LDL) sono aumentati leggermente (vedere paragrafo 4.8).
Il colesterolo LDL è tornato ai livelli pre-trattamento nella maggior parte dei pazienti che hanno iniziato una terapia con statine durante l’assunzione di filgotinib.
L’effetto di questi aumenti dei parametri lipidici sulla morbidità cardiovascolare e sulla mortalità non è stato determinato (vedere paragrafo 4.2 per le linee guida sul monitoraggio).
Eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE) Sono stati osservati eventi di MACE nei pazienti trattati con filgotinib.
In un ampio studio randomizzato con controllo attivo condotto con tofacitinib (un altro inibitore delle JAK chinasi) su pazienti di età pari o superiore a 50 anni con artrite reumatoide e almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare, è stato osservato con tofacitinib un tasso più elevato di eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE), definiti come morte cardiovascolare, infarto del miocardio (IM) non fatale e ictus non fatale, rispetto agli inibitori del TNF.
Pertanto, nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni, nei pazienti che sono attualmente fumatori o che lo sono stati per un lungo periodo di tempo, e nei pazienti con un’anamnesi di malattia cardiovascolare aterosclerotica o altri fattori di rischio cardiovascolare, filgotinib deve essere usato solo se non sono disponibili trattamenti alternativi appropriati.
Tromboembolia venosa (TEV) Sono stati segnalati eventi di trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP) nei pazienti trattati con inibitori delle JAK chinasi, incluso filgotinib.
In un ampio studio randomizzato con controllo attivo condotto con tofacitinib (un altro inibitore delle JAK chinasi) su pazienti di età pari o superiore a 50 anni con artrite reumatoide e almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare, è stato osservato un tasso più elevato dose-dipendente di TEV, comprese trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP), con tofacitinib rispetto agli inibitori del TNF.
Nei pazienti con fattori di rischio cardiovascolare o per neoplasia maligna (vedere anche paragrafo 4.4 “Eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE)” e “Neoplasie maligne”), filgotinib deve essere usato solo se non sono disponibili trattamenti alternativi appropriati.
Nei pazienti con fattori di rischio noti per TEV diversi da fattori di rischio cardiovascolare o per neoplasia maligna, filgotinib deve essere usato con cautela.
I fattori di rischio per TEV diversi da fattori di rischio cardiovascolare o per neoplasie maligne includono anamnesi di TEV, pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore, immobilizzazione, uso di contraccettivi ormonali combinati o terapia ormonale sostitutiva, disturbo ereditario della coagulazione.
I pazienti devono essere rivalutati periodicamente durante il trattamento con filgotinib per valutare i cambiamenti del rischio per TEV.
Valutare tempestivamente i pazienti con segni e sintomi di TEV e interrompere il trattamento con filgotinib nei pazienti con sospetta TEV, indipendentemente dalla dose.
Uso nei pazienti di età pari o superiore a 65 anniConsiderato il rischio aumentato di MACE, neoplasie maligne, infezioni gravi e mortalità per tutte le cause nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni, come osservato in un ampio studio randomizzato condotto con tofacitinib (un altro inibitore delle JAK chinasi), filgotinib deve essere usato in questi pazienti solo se non sono disponibili trattamenti alternativi appropriati.
Contenuto di lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Effetti di altri medicinali su filgotinib Filgotinib viene metabolizzato principalmente dalla carbossilesterasi 2 (CES2), che può essere inibita in vitro da farmaci come fenofibrato, carvedilolo, diltiazem o simvastatina.
La rilevanza clinica di questa interazione non è nota.
Effetti di filgotinib su altri medicinali Filgotinib non è un inibitore o un induttore clinicamente rilevante della maggior parte degli enzimi o dei trasportatori comunemente coinvolti nelle interazioni, come gli enzimi del citocromo P450 (CYP) e le UDP-glucuronosiltransferasi (UGT).
Gli studi in vitro sul potenziale di induzione di CYP2B6 da parte di filgotinib non sono conclusivi.
Non si può escludere un’induzione in vivo.
Gli studi in vitro sul potenziale di induzione o inibizione di CYP1A2 da parte di filgotinib non sono conclusivi.
Non sono stati condotti studi clinici per analizzare le interazioni con i substrati di CYP1A2 e pertanto, il potenziale effetto in vivo della concomitante induzione e inibizione di CYP1A2 da parte di filgotinib non è noto.
Si raccomanda di prestare cautela nel caso in cui filgotinib venga co-somministrato con substrati di CYP1A2 con un ristretto indice terapeutico.
In uno studio di farmacologia clinica non è stato osservato alcun effetto sulla farmacocinetica del contraccettivo combinato a base di etinilestradiolo e levonorgestrel quando co-somministrato con filgotinib; pertanto, non è necessario alcun aggiustamento della dose per i contraccettivi orali.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Artrite reumatoide Le reazioni avverse segnalate più frequentemente sono state nausea (3,5%), infezione delle vie respiratorie superiori (URTI, 3,3%), infezione delle vie urinarie (UTI, 1,7%), capogiro (1,2%) e linfopenia (1,0%).
Colite ulcerosa In linea generale, il profilo di sicurezza complessivo osservato nei pazienti affetti da colite ulcerosa trattati con filgotinib è stato generalmente simile al profilo di sicurezza osservato nei pazienti con artrite reumatoide.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse seguenti si basano su studi clinici (Tabella 2).
Le reazioni avverse sono elencate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: comune (≥ 1/100, < 1/10) e non comune (≥ 1/1 000, < 1/100).
Tabella 2: Reazioni avverse
Frequenzaa Reazione avversa
Infezioni ed infestazioni
Comune Infezione delle vie urinarie (UTI) Infezione delle vie respiratorie superiori (URTI)
Non comune Herpes zoster Infezione polmonare Sepsi
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comune Linfopenia
Non comune Neutropenia
Patologie del metabolismo e della nutrizione
Non comune Ipercolesterolemia
Patologie del sistema nervoso
Comune Capogiro
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comune Vertigine
Patologie gastrointestinali
Comune Nausea
Esami diagnostici
Non comune Creatinfosfochinasi ematica aumentata
a Frequenza basata sui dati aggregati relativi al periodo controllato con placebo precedente al rescue period (12a settimana) degli studi FINCH 1 e 2 e DARWIN 1 e 2 per i pazienti con artrite reumatoide che hanno ricevuto filgotinib 200 mg.
Le frequenze riferite nello studio SELECTION in pazienti affetti da colite ulcerosa che hanno ricevuto filgotinib 200 mg sono state generalmente simili a quelle riferite negli studi sull’artrite reumatoide.
Variazioni nei parametri di laboratorio Creatinina Durante il trattamento con filgotinib si è verificato un aumento nella creatinina sierica.
Alla 24a settimana, negli studi clinici di fase 3 (FINCH 1, 2 e 3), l’aumento medio (DS) dal basale della creatinina sierica era di 0,07 (0,12) e 0,04 (0,11) mg/dL rispettivamente per filgotinib 200 mg e 100 mg.
I valori medi della creatina si sono mantenuti nell’intervallo di normalità.
Lipidi Il trattamento con filgotinib era associato ad aumenti dose-dipendenti del colesterolo totale e dei livelli di HDL, mentre i livelli di LDL sono aumentati leggermente.
I rapporti LDL/HDL sono rimasti generalmente invariati.
Sono stati osservati cambiamenti dei valori lipidici nelle prime 12 settimane di trattamento con filgotinib; successivamente tali valori sono rimasti stabili.
Fosfato sierico Durante il trattamento con filgotinib si sono verificate riduzioni dei livelli di fosfato sierico generalmente di entità lieve, transitorie o intermittenti e dose-dipendenti, che si sono risolte senza interrompere il trattamento.
Alla 24a settimana, negli studi clinici di fase 3 (FINCH 1, 2 e 3), valori di fosfato sierico inferiori a 2,2 mg/dL (il limite inferiore della norma) sono stati segnalati nel 5,3% e nel 3,8% dei soggetti trattati, rispettivamente, con filgotinib 200 mg e 100 mg; non sono stati riportati valori inferiori a 1,0 mg/dL.
In studi di fase 3 controllati con placebo con DMARD come terapia di base (FINCH 1 e FINCH 2), livelli di fosfato sierico inferiori a 2,2 mg/dL sono stati riportati nel corso di 12 settimane, rispettivamente, nell’1,6%, nel 3,1% e nel 2,4% dei pazienti nei gruppi placebo, filgotinib 200 mg e filgotinib 100 mg.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Infezioni Artrite reumatoide In studi controllati con placebo con DMARD come terapia di base (FINCH 1, FINCH 2, DARWIN 1 e DARWIN 2), la frequenza delle infezioni nel corso di 12 settimane nel gruppo trattato con filgotinib 200 mg è stata del 18,1%, rispetto al 13,3% del gruppo placebo.
Nello studio MTX-controllato FINCH 3, la frequenza delle infezioni nel corso di 24 settimane nei gruppi filgotinib 200 mg in monoterapia e filgotinib 200 mg in associazione a MTX è stata, rispettivamente, del 25,2% e 23,1%, rispetto al 24,5% del gruppo trattato con MTX.
Il tasso d’incidenza complessivo aggiustato per l’esposizione (exposure-adjusted incidence rate - EAIR) delle infezioni per il gruppo filgotinib 200 mg in tutti e sette gli studi clinici di fase 2 e 3 (2 267 pazienti) è stato di 26,5 per 100 anni-paziente di esposizione (PYE).
In studi controllati con placebo con DMARD come terapia di base, la frequenza delle infezioni gravi nel corso di 12 settimane nel gruppo filgotinib 200 mg è stata dell’1,0%, rispetto allo 0,6% del gruppo placebo.
Nello studio MTX-controllato FINCH 3, la frequenza delle infezioni gravi nel corso di 24 settimane nei gruppi filgotinib 200 mg in monoterapia e filgotinib 200 mg più MTX è stata, rispettivamente, dell’1,4% e 1,0%, rispetto all’1,0% del gruppo trattato con MTX.
L’EAIR complessivo delle infezioni gravi per il gruppo filgotinib 200 mg in tutti e sette gli studi clinici di fase 2 e 3 (2 267 pazienti) è stato di 1,7 per 100 anni-paziente.
L’infezione grave più comune è stata la polmonite.
L’EAIR delle infezioni gravi si è mantenuto stabile con l’esposizione a lungo termine.
Negli studi clinici sull’artrite reumatoide, è stata riscontrata un’incidenza maggiore di infezioni gravi nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni.
Negli studi controllati con placebo con DMARD come terapia di base, le frequenze delle ADR infettive nel corso di 12 settimane per filgotinib 200 mg, rispetto al placebo, sono state le seguenti: URTI (3,3% vs 1,8%), UTI (1,7% vs 0,9%), polmonite (0,6% vs 0,4%) ed herpes zoster (0,1% vs 0,3%).
La maggior parte degli episodi di herpes zoster riguardava un singolo dermatoma e non erano gravi.
L’EAIR complessivo dell’herpes zoster in tutti i sette studi clinici di fase 2 e 3 (2 267 e 1 647 pazienti totali per 200 mg e 100 mg, rispettivamente) è stato di 1,6 e 1,1 per 100 anni-paziente nel gruppo 200 mg e 100 mg, rispettivamente.
Colite ulcerosa I tipi di infezioni serie negli studi clinici sulla colite ulcerosa sono stati generalmente simili a quelli riferiti negli studi clinici sull’artrite reumatoide con gruppi di trattamento con filgotinib in monoterapia.
Nei due studi di induzione controllati con placebo, la frequenza delle infezioni serie è stata dello 0,6% nel gruppo filgotinib 200 mg, dell’1,1% nel gruppo filgotinib 100 mg e dell’1,1% nel gruppo placebo.
Nello studio di mantenimento controllato con placebo, la frequenza delle infezioni serie nel gruppo filgotinib 200 mg è stata dell’1%, rispetto allo 0% del rispettivo gruppo placebo.
Nel gruppo filgotinib 100 mg dello studio di mantenimento, la frequenza delle infezioni serie è stata dell’1,7%, rispetto al 2,2% del rispettivo gruppo placebo.
Infezioni opportunistiche (esclusa TB) In studi sull’artrite reumatoide controllati con placebo con DMARD come terapia di base, non si sono verificate infezioni opportunistiche nel corso di 12 settimane nel gruppo filgotinib 200 mg o nel gruppo placebo.
Nello studio MTX-controllato FINCH 3, la frequenza di infezioni opportunistiche nel corso di 24 settimane è stata, rispettivamente, di 0, 0,2% e 0 nei gruppi filgotinib 200 mg in monoterapia, filgotinib 200 mg in associazione a MTX e MTX.
L’EAIR complessivo delle infezioni opportunistiche per il gruppo filgotinib 200 mg in tutti e sette gli studi clinici di fase 2 e 3 sull’artrite reumatoide (2 267 pazienti) è stato di 0,1 per 100 anni-paziente.
Nausea La nausea è stata generalmente transitoria ed è stata segnalata durante le prime 24 settimane di trattamento con filgotinib.
Creatinfosfochinasi Aumenti dose-dipendenti della creatinfosfochinasi (CPK) si sono verificati nelle prime 12 settimane di trattamento con filgotinib e i valori sono rimasti successivamente stabili.
Alla 24a settimana, negli studi clinici di fase 3 (FINCH 1, 2 e 3), l’aumento medio (SD) dal basale della CPK era pari a -16 (449), 61 (260) e 33 (80) U/L rispettivamente per i gruppi placebo, filgotinib 200 mg e filgotinib 100 mg.
Negli studi di fase 3 controllati con placebo con DMARD come terapia di base (FINCH 1 e FINCH 2) nel corso di 12 settimane sono stati segnalati aumenti della CPK 5 volte maggiori rispetto al limite superiore della norma (ULN) nello 0,5%, 0,3% e 0,3% dei pazienti rispettivamente nei gruppi placebo, filgotinib 200 mg e filgotinib 100 mg.
La maggior parte degli aumenti > 5 x ULN non ha richiesto l’interruzione del trattamento.
Esperienza negli studi di estensione a lungo termine Artrite reumatoide Nello studio di estensione a lungo termine DARWIN 3, i pazienti arruolati dallo studio DARWIN 1 (N = 497) hanno ricevuto filgotinib una volta al giorno per un periodo mediano di 5,3 anni mentre i pazienti arruolati dallo studio DARWIN 2 (N = 242) hanno ricevuto filgotinib una volta al giorno per un periodo mediano di 5,6 anni.
Nello studio di estensione a lungo termine FINCH 4, 1 530 pazienti hanno ricevuto filgotinib 200 mg una volta al giorno e 1 199 pazienti hanno ricevuto filgotinib 100 mg una volta al giorno per un periodo mediano di 1,5 anni.
Il profilo di sicurezza di filgotinib è stato simile a quello degli studi di fase 2 e di fase 3.
Colite ulcerosa Nello studio di estensione a lungo termine (SELECTION LTE) in pazienti che hanno partecipato allo studio SELECTION, i pazienti hanno ricevuto filgotinib 200 mg (N = 871), filgotinib 100 mg (N = 157) o placebo (N = 133) per un periodo mediano di 55, 36 e 32 settimane, rispettivamente.
Il profilo di sicurezza di filgotinib è stato simile a quello degli studi SELECTION di induzione e di mantenimento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione: Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile/contraccezione Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante e per almeno 1 settimana dopo l’interruzione del trattamento con filgotinib.
Gravidanza I dati relativi all’uso di filgotinib in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
In base agli studi sugli animali, filgotinib può avere effetti dannosi sul feto ed è quindi controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento Non è noto se filgotinib sia escreto nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti allattati con latte materno non può essere escluso.
Pertanto, Jyseleca non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità Negli studi sugli animali sono stati osservati fertilità ridotta, compromissione della spermatogenesi ed effetti istopatologici sugli organi riproduttivi maschili (vedere paragrafo 5.3).
I dati di due studi clinici di fase 2 dedicati (MANTA e MANTA RAy, n = 240), che hanno valutato la sicurezza testicolare negli uomini con malattie infiammatorie articolari e malattie infiammatorie intestinali, non hanno evidenziato differenze tra i gruppi di trattamento per quanto riguarda la percentuale di pazienti che ha riportato una diminuzione del 50% o superiore nei parametri spermatici alla 13a settimana (endpoint primario aggregato: filgotinib 6,7%, placebo 8,3%) e alla 26a settimana, rispetto al basale.
Inoltre, i dati non hanno mostrato cambiamenti rilevanti nei livelli degli ormoni sessuali o nella variazione nei parametri spermatici tra i gruppi di trattamento, rispetto al basale.
In generale, questi dati clinici non hanno indicato effetti sulla funzione testicolare correlati a filgotinib.
Gli studi sugli animali non indicano effetti sulla fertilità femminile.

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Tenere il flacone ben chiuso.

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