IRINOTECAN KABI 1FL 500MG 25ML

767,20 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: IRINOTECAN CLORIDRATO TRIIDRATO
  • ATC: L01CE02
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 11/06/2011

Irinotecan è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma avanzato del colon-retto: • in associazione con 5-fluorouracile e acido folinico in pazienti che non sono stati trattati precedentemente con chemioterapia per la malattia avanzata; • come monoterapia in pazienti nei quali non abbia avuto effetto un trattamento convenzionale contenente 5-fluorouracile. Irinotecan in associazione con cetuximab è indicato per il trattamento dei pazienti con tumore colon rettale metastatico con l’espressione del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) e con gene RAS non mutato (wild-type) che non abbiano già ricevuto un precedente trattamento per la malattia metastatica o dopo fallimento di terapia citotossica contenente irinotecan (vedi paragrafo 5.1). Irinotecan in associazione con 5-fluorouracile, acido folinico e bevacizumab è indicato per il trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma metastatico del colon o retto. Irinotecan in associazione con capecitabina con o senza bevacizumab è indicato per il trattamento di prima linea dei pazienti con carcinoma metastatico colorettale.
Ogni ml contiene 20 mg di irinotecan cloridrato triidrato, equivalente a 17,33 mg di irinotecan. Ogni flaconcino da 2 ml contiene 40 mg di irinotecan cloridrato triidrato. Ogni flaconcino da 5 ml contiene 100 mg di irinotecan cloridrato triidrato. Ogni flaconcino da 15 ml contiene 300 mg di irinotecan cloridrato triidrato. Ogni flaconcino da 25 ml contiene 500 mg di irinotecan cloridrato triidrato. Eccipiente(i) con effetto noto: Ogni ml contiene 45 mg di sorbitolo. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Malattia infiammatoria cronica dell’intestino e/o occlusione intestinale (vedere paragrafo 4.4); • Ipersensibilità al(i) principio(i) attivo(i) o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1; • Allattamento (vedere paragrafi 4.4 e 4.6); • Bilirubina > 3 volte il limite superiore dei livelli normali (vedere paragrafo 4.4); • Grave insufficienza midollare; • Grado di performance OMS > 2; • Uso concomitante di Erba di San Giovanni (vedere paragrafo 4.5); • Vaccini vivi attenuati (vedere paragrafo 4.5).
Per ulteriori controindicazioni di cetuximab o bevacizumab o capecitabina, fare riferimento alle informazioni relative al prodotto di questi medicinali.

Posologia

Posologia: Da utilizzare solo in pazienti adulti.
Irinotecan soluzione per infusione deve essere infuso in una vena periferica o centrale.
Dosaggio raccomandato In monoterapia (per pazienti trattati in precedenza) Il dosaggio raccomandato di irinotecan cloridrato triidrato è 350 mg/m² somministrati mediante infusione endovenosa di durata compresa tra 30 e 90 minuti ogni tre settimane (vedere paragrafi 4.4 e 6.6).
In terapia di associazione (per pazienti non trattati in precedenza) La sicurezza e l’efficacia dell’irinotecan in associazione con 5-fluorouracile (5FU) e acido folinico (FA) sono state stabilite con il seguente schema di trattamento (vedere paragrafo 5.1): • irinotecan + 5FU/FA ogni due settimane.
La dose di irinotecan cloridrato triidrato raccomandata è 180 mg/m² somministrati una volta ogni due settimane come infusione endovenosa di durata compresa tra 30 e 90 minuti, seguiti da infusione di acido folinico e 5-fluorouracile.
Per la posologia ed il modo di somministrazione di cetuximab in associazione, fare riferimento alle informazioni di questo medicinale.
Normalmente viene utilizzata la stessa dose di irinotecan somministrata negli ultimi cicli del precedente regime contenente irinotecan.
Irinotecan non deve essere somministrato prima di un’ora dopo la fine dell’infusione di cetuximab.
Per la posologia ed il modo di somministrazione di bevacizumab riferirsi al riassunto delle caratteristiche del prodotto di bevacizumab.
Per la posologia ed il modo di somministrazione di capecitabina in associazione, vedere il paragrafo 5.1 e fare riferimento ai paragrafi appropriati nel riassunto delle caratteristiche del prodotto di capecitabina.
Adattamento del dosaggio L’irinotecan deve essere somministrato dopo che tutti gli effetti indesiderati siano tornati nei gradi 0 o 1 della scala NCI-CTC (National Cancer Institute Common Toxicity Criteria) e una volta risolta completamente la diarrea associata al trattamento.
All’inizio di una successiva infusione della terapia, la dose di irinotecan e di 5FU, ove applicabile, deve essere ridotta in base al grado più elevato degli eventi avversi osservati nell’infusione precedente.
Il trattamento deve essere ritardato di 1 o 2 settimane per consentire il recupero dagli effetti indesiderati associati al trattamento.
Nel caso in cui si verifichino i seguenti effetti indesiderati, applicare una riduzione della dose di irinotecan e/o 5FU, ove applicabile, del 15-20%: • tossicità ematologica [neutropenia di Grado 4, neutropenia febbrile (neutropenia di Grado 3-4 e febbre di Grado 2-4), trombocitopenia e leucopenia (di Grado 4)]; • tossicità non ematologica (di Grado 3-4).
Devono essere seguite le raccomandazioni per modificare la dose di cetuximab quando somministrato in associazione con irinotecan in accordo alle informazioni del prodotto di questo medicinale.In associazione con capecitabina per i pazienti di 65 anni o più si raccomanda una riduzione della dose iniziale di capecitabina a 800 mg/m² due volte al giorno in accordo al riassunto delle caratteristiche del prodotto della capecitabina.
Fare riferimento anche alle raccomandazioni per la modifica della dose in regime di associazione riportate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto per la capecitabina.
Durata del trattamento Il trattamento con irinotecan deve essere continuato fino a progressione oggettiva della patologia o per tossicità inaccettabile.
Popolazioni speciali Pazienti con compromissione della funzionalità epatica In monoterapia: i livelli ematici della bilirubina [fino a tre volte il limite superiore dei livelli normali (LSN)] in pazienti con grado di performance ≤ 2 determinano la dose iniziale di irinotecan.
In questi pazienti con iperbilirubinemia e tempo di protrombina superiore al 50%, la clearance dell’irinotecan è ridotta (vedere paragrafo 5.2), quindi il rischio di epatotossicità viene aumentato.
In questa popolazione di pazienti è necessario un monitoraggio settimanale dell’emocromo completo.
• Nei pazienti con valori di bilirubina fino a 1,5 volte il LSN, il dosaggio raccomandato di irinotecan cloridrato triidrato è 350 mg/m².
• Nei pazienti con valori di bilirubina compresi tra 1,5 e 3 volte i LSN, il dosaggio raccomandato di irinotecan cloridrato triidrato è 200 mg/m².
• I pazienti con bilirubina superiore a 3 volte i LSN non devono essere trattati con irinotecan (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Per i pazienti con insufficienza epatica trattati con irinotecan in associazione non è disponibile nessun dato.
Pazienti con compromissione della funzionalità renale L'uso di irinotecan nei pazienti con compromissione della funzionalità renale non è raccomandato, dal momento che non sono stati condotti studi su tale popolazione (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Anziani Non è stato condotto nessuno studio farmacocinetico specifico negli anziani.
Tuttavia, a causa della maggiore frequenza di riduzione delle funzioni biologiche in questa popolazione, la dose deve essere scelta con cautela.
Si richiede una sorveglianza più attenta (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di irinotecan nei bambini non è stata stabilita.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Precauzioni da prendere prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale.
Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

L’uso di irinotecan deve essere riservato a unità specializzate nella somministrazione della chemioterapia citotossica e la somministrazione deve essere effettuata esclusivamente sotto la supervisione di un medico qualificato nell’uso della chemioterapia antitumorale.
Data la natura e l’incidenza degli effetti indesiderati, nei seguenti casi irinotecan deve essere prescritto solo dopo avere valutato i benefici attesi rispetto agli eventuali rischi terapeutici: • pazienti che presentano fattori di rischio, in particolare con grado di performance OMS=2; • nei rari casi in cui si preveda che i pazienti possano non attenersi alle raccomandazioni concernenti la gestione degli effetti indesiderati (necessità di immediato e prolungato trattamento antidiarroico, associato all'assunzione di grandi quantità di liquidi all’insorgere della diarrea ritardata).
Per tali pazienti si raccomanda una stretta sorveglianza ospedaliera.
Quando si usa irinotecan in monoterapia, esso è solitamente prescritto con uno schema di somministrazione ogni tre settimane.
Tuttavia, lo schema di somministrazione settimanale (vedere paragrafo 5) può essere preso in considerazione in pazienti che necessitino di un follow-up più attento o che siano particolarmente a rischio di neutropenia grave.
Diarrea ritardata I pazienti devono essere messi al corrente del rischio di diarrea ritardata, che può verificarsi a oltre 24 ore dalla somministrazione di irinotecan e in qualunque momento prima del ciclo successivo.
In monoterapia, il tempo mediano di insorgenza della prima evacuazione liquida è stato il quinto giorno dopo l’infusione di irinotecan.
I pazienti devono informare rapidamente il proprio medico di tale evenienza e iniziare immediatamente una terapia idonea.
I pazienti con un rischio maggiore di diarrea sono quelli sottoposti in precedenza a radioterapia addominale/pelvica, quelli con iperleucocitosi basale, quelli che presentano un grado di performance ≥ 2 e le donne.
Se non è trattata correttamente, la diarrea può essere potenzialmente fatale, specialmente se il paziente è anche neutropenico.
Appena compare la prima evacuazione liquida, il paziente deve iniziare ad assumere grandi quantità di bevande contenenti elettroliti e deve essere immediatamente iniziata un’idonea terapia antidiarroica.
Questa terapia antidiarroica sarà prescritta dal reparto in cui è stato somministrato irinotecan.
Dopo la dimissione dall’ospedale, ai pazienti devono essere consegnati i medicinali prescritti, in modo tale che possano trattare la diarrea al suo insorgere.
Inoltre devono informare il proprio medico o il reparto che ha somministrato irinotecan quando/se la diarrea compare.
La terapia antidiarroica attualmente raccomandata è costituita da alte dosi di loperamide (4 mg per la prima assunzione, quindi 2 mg ogni 2 ore).
Questa terapia deve continuare per 12 ore dopo l’ultima evacuazione liquida e non deve essere modificata.
In nessun caso la loperamide deve essere somministrata per più di 48 ore consecutive a queste dosi, a causa del rischio di ileo paralitico, né per meno di 12 ore.
Quando alla diarrea si associa neutropenia grave (conta neutrofili < 500 cellule/mm³), oltre al trattamento antidiarroico deve essere somministrato un antibiotico ad ampio spettro a scopo profilattico.
Nei seguenti casi, oltre al trattamento antibiotico, per la gestione della diarrea si raccomanda l'ospedalizzazione: - diarrea associata a febbre; - diarrea grave (che richiede reidratazione per via endovenosa);- diarrea persistente oltre le 48 ore dall’inizio della terapia con alte dosi di loperamide.
La loperamide non deve essere somministrata per profilassi, neppure nei pazienti che hanno avuto diarrea ritardata nei cicli precedenti.
Nei pazienti che hanno avuto diarrea grave si raccomanda una riduzione della dose per i cicli successivi (vedere paragrafo 4.2).Ematologia Negli studi clinici, la frequenza della neutropenia NCI CTC di grado 3 e 4 è stata significativamente maggiore nei pazienti che hanno ricevuto in precedenza irradiazione pelvica/addominale rispetto a quelli che non avevano ricevuto tale irradiazione.
I pazienti con livelli di bilirubina sierica totale basale di 1,0 mg/dl o più hanno anche avuto una significativamente maggiore probabilità di incorrere in neutropenia di grado 3 o 4 al primo ciclo rispetto a quelli con livelli di bilirubina meno di 1,0 mg/dl.
Durante il trattamento con irinotecan si raccomanda il monitoraggio settimanale dell’emocromo completo.
I pazienti devono essere consapevoli del rischio di neutropenia e del significato della febbre.
La neutropenia febbrile (temperatura > 38°C e conta neutrofili ≤ 1000 cellule/mm³) deve essere trattata urgentemente in ospedale con antibiotici ad ampio spettro per via endovenosa.
In pazienti che hanno avuto gravi eventi ematologici, si raccomanda una riduzione della dose per la somministrazione successiva (vedere paragrafo 4.2).
Esiste un rischio maggiore di infezioni e tossicità ematologica nei pazienti con diarrea grave.
In pazienti con diarrea grave si deve eseguire l’emocromo completo.
Insufficienza epatica Si devono eseguire esami della funzionalità epatica al basale e prima di ogni ciclo.
Si deve eseguire il monitoraggio settimanale dell'emocromo completo nei pazienti con bilirubina compresa tra 1,5 e 3 volte i LSN, per la ridotta clearance dell’irinotecan (vedere paragrafo 5.2) che aumenta il rischio di ematotossicità in questa popolazione.
Per pazienti con bilirubina > 3 volte i LSN vedere paragrafo 4.3.
Pazienti con ridotta attività UGT1A1 I pazienti che sono metabolizzatori lenti di UGT1A1, come i pazienti con sindrome di Gilbert (ad es.
omozigoti per le varianti UGT1A1*28 o *6) sono a maggior rischio di neutropenia grave e diarrea dopo il trattamento con irinotecan.
Questo rischio aumenta con il livello di dose di irinotecan.
Sebbene non sia stata stabilita una riduzione precisa della dose iniziale, si deve prendere in considerazione una riduzione della dose iniziale di irinotecan per i pazienti che sono metabolizzatori lenti di UGT1A1, in particolare i pazienti a cui vengono somministrate dosi >180 mg/m² o i pazienti fragili.
Occorre prendere in considerazione le linee guida cliniche applicabili per le raccomandazioni sulla dose in questa popolazione di pazienti.
Le dosi successive possono essere aumentate in base alla tolleranza individuale del paziente al trattamento.
La genotipizzazione dell'UGT1A1 può essere utilizzata per identificare i pazienti ad aumentato rischio di neutropenia grave e diarrea, tuttavia l'utilità clinica della genotipizzazione pre-trattamento è incerta, poiché il polimorfismo dell'UGT1A1 non tiene conto di tutta la tossicità osservata dalla terapia con irinotecan (vedere paragrafo 5.2).
Nausea e vomito Si raccomanda un trattamento profilattico con antiemetici prima di ogni trattamento con irinotecan.
Nausea e vomito sono stati riportati frequentemente.
I pazienti con vomito associato a diarrea ritardata devono essere ospedalizzati appena possibile per il trattamento.
Sindrome colinergica acuta Nel caso compaia la sindrome colinergica acuta (definita come diarrea precoce con vari altri segni e sintomi, quali sudorazione, crampi addominali, miosi e salivazione), si deve somministrare atropina solfato (0,25 mg per via sottocutanea), a meno che non sia controindicato da un punto di vista clinico (vedere paragrafo 4.8).
Questi sintomi possono essere osservati durante o subito dopo l'infusione di irinotecan, si pensa siano correlati all'attività anticolinesterasica del composto originario irinotecan e ci si aspetta che si verifichino più frequentemente con dosi più elevate di irinotecan.
Particolare cautela deve essere adottata nei pazienti asmatici.
Nei pazienti che hanno avuto una sindrome colinergica acuta e grave, con le somministrazioni successive di irinotecan si raccomanda l’uso profilattico di atropina solfato.
Disturbi respiratori La malattia polmonare interstiziale che si presenti sotto forma di infiltrati polmonare non è comune durante la terapia con irinotecan.
La malattia polmonare interstiziale può essere fatale.
Fattori di rischio possibilmente associati allo sviluppo della malattia polmonare interstiziale includono l’uso di medicinali pneumotossici, la radioterapia e i fattori stimolanti le colonie (CSF).
I pazienti con fattori di rischio devono essere monitorati attentamente per i sintomi respiratori prima e durante la terapia con irinotecan.
Stravaso Sebbene l’irinotecan non sia un noto agente vescicante, si deve usare cautela in modo da evitare lo stravaso e si deve monitorare il sito di infusione per quanto riguarda segni di infiammazione.
In caso di stravaso, si raccomanda il lavaggio del sito di infusione e l'applicazione di ghiaccio.
Anziani A causa della maggiore frequenza di riduzione delle funzioni biologiche, in particolare della funzionalità epatica, nei pazienti anziani, la scelta della posologia di irinotecan deve essere effettuata con cautela in questa popolazione (vedere paragrafo 4.2).
Infiammazione cronica intestinale e/o occlusione intestinale I pazienti non devono essere trattati con irinotecan fino alla risoluzione dell’occlusione intestinale (vedere paragrafo 4.3).
Funzionalità renale Sono stati osservati aumenti della creatinina sierica o azoto ureico nel sangue.
Ci sono stati casi di insufficienza renale acuta.
Questi eventi sono stati generalmente attribuiti a complicanze di infezione o di disidratazione correlate a nausea, vomito o diarrea.
Sono stati segnalati anche rari casi di disfunzione renale a causa della sindrome da lisi tumorale.
Terapia di irradiazione I pazienti che hanno precedentemente ricevuto irradiazione pelvica/addominale sono ad aumentato rischio di mielosoppressione dopo la somministrazione di irinotecan.
I medici devono usare cautela nel trattamento di pazienti con una precedente vasta irradiazione (ad esempio > 25% del midollo osseo irradiato e nel giro di 6 settimane prima dell'inizio del trattamento con irinotecan).
A questa popolazione si può applicare una regolazione del dosaggio (vedere paragrafo 4.2).
Patologie cardiache Sono stati osservati eventi ischemici del miocardio a seguito del trattamento con irinotecan prevalentemente in pazienti con patologie cardiache preesistenti, con altri noti fattori di rischio di malattie cardiache o che siano stati sottoposti ad una precedente chemioterapia citotossica (vedere paragrafo 4.8).
Di conseguenza, i pazienti con noti fattori di rischio devono essere attentamente monitorati e si devono intraprendere le azioni necessarie per cercare di minimizzare tutti i fattori di rischio modificabili (per esempio fumo, ipertensione e iperlipidemia).
Patologie vascolari Irinotecan è stato raramente associato ad eventi tromboembolici (embolia polmonare, trombosi venosa e tromboembolia arteriosa) in pazienti con molteplici fattori di rischio, oltre alle neoplasie sottostanti.
Altri Sono stati osservati casi non frequenti di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza circolatoria in pazienti che hanno avuto episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito o sepsi.
Contraccezione in donne in età fertile/uomini: A causa della potenziale genotossicità, occorre informare le pazienti in età fertile di utilizzare un metodo contraccettivo altamente efficace durante il trattamento e per 6 mesi dopo l'ultima dose di irinotecan.
A causa della potenziale genotossicità, occorre informare i pazienti di sesso maschile con partner di sesso femminile in età fertile, di utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e per 3 mesi dopo l'ultima dose di irinotecan (vedere paragrafo 4.6).
Allattamento A causa delle potenziali reazioni avverse nei lattanti, l'allattamento al seno deve essere sospeso per la durata della terapia con irinotecan (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). La somministrazione concomitante di irinotecan con un forte inibitore (ad es.
ketoconazolo) o un induttore (ad es.
rifampicina, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, apalutamide) del CYP3A4 può alterare il metabolismo dell’irinotecan e deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5).
Questo medicinale contiene 45 mg di sorbitolo in ogni ml di concentrato.
Ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio (HFI) non deve essere somministrato questo medicinale se non strettamente necessario.
Nei bambini con meno di 2 anni di età può non essere ancora stata diagnosticata l'intolleranza ereditaria al fruttosio.
I medicinali contenenti fruttosio somministrati per via endovenosa a pazienti con tale intolleranza possono mettere in pericolo la vita e devono essere controindicati in questi pazienti a meno che il bisogno clinico sia evidente e non ci siano alternative terapeutiche disponibili.
Deve essere raccolta la storia clinica dei pazienti con particolare attenzione ai sintomi di intolleranza ereditaria al fruttosio prima di somministrare questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, cioè è essenzialmente “privo di sodio”).

Interazioni

Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3) Erba di San Giovanni: diminuzione dei livelli plasmatici del metabolita attivo di irinotecan, SN-38.
In un piccolo studio di farmacocinetica (n=5), nel quale irinotecan 350 mg/m² era stato somministrato in concomitanza con l’Erba di San Giovanni (hypericum perforatum) 900 mg, è stata osservata una riduzione del 42% delle concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo di irinotecan, SN 38.
Quindi l’Erba di San Giovanni non dovrebbe essere somministrata assieme ad irinotecan.
Vaccini vivi attenuati (ad es.
vaccino contro la febbre gialla)
: rischio di reazione generalizzata ai vaccini, con possibilità di esito fatale.
L’uso concomitante è controindicato durante il trattamento con irinotecan e per 6 mesi dopo l’interruzione della chemioterapia.
Possono essere somministrati i vaccini uccisi o inattivati; tuttavia la risposta a tali vaccini può essere ridotta.
Uso concomitante non raccomandato (vedere paragrafo 4.4) La somministrazione in concomitanza di irinotecan con un forte inibitore o induttore del citocromo P450 3A4 (CYP3A4) può alterare il metabolismo di irinotecan e deve essere evitata (vedere paragrafo 4.4): Potenti induttori di CYP3A4 e/o UGT1A1: (e.g.
rifampicina, carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina o apalutamide): Rischio di esposizione ridotta a irinotecan, SN-38 e glucuronide SN-38 e ridotti effetti farmacodinamici.
Diversi studi hanno dimostrato che la somministrazione concomitante dei medicinali anticonvulsivanti induttori di CYP3A4 porta a un’esposizione ridotta ad irinotecan, SN-38 e glucuronide SN-38 e ad effetti farmacodinamici ridotti.
Gli effetti di tali medicinali anticonvulsivanti sono stati evidenziati da una diminuzione del 50% o più nella AUC di SN-38 e SN-38G.
In aggiunta all’induzione degli enzimi CYP3A4, una glucoronidazione aumentata e un’escrezione biliare aumentata possono giocare un ruolo nell’esposizione ridotta a irinotecan e ai suoi metaboliti.
In aggiunta alla fenitoina: rischio di esarcebazione delle convulsioni derivanti dalla diminuzione dell’assorbimento digestivo della fenitoina da parte dei medicinali citotossici.
Potenti inibitori di CYP3A4: (e.g.
ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi, claritromicina, eritromicina, telitromicina): Uno studio ha dimostrato che la somministrazione concomitante di ketoconazolo ha determinato una diminuzione della AUC dell’APC dell’87% e un aumento dell’AUC di SN-38 del 109% in confronto ad irinotecan somministrato da solo.
Inibitori di UGT1A1: (e.g.
atazanavir, ketoconazolo, regorafenib) Rischio di aumento dell'esposizione sistemica a SN-38, il metabolita attivo di irinotecan.
I medici dovrebbero tenerne conto se l’associazione è inevitabile.
Altri inibitori di CYP3A4: (e.g.
crizotinib, idelalisib) Rischio di aumento della tossicità dell'irinotecan, a causa di una diminuzione del metabolismo dell'irinotecan da parte di crizotinib o idelalisib.
Cautela per l’uso Antagonisti della vitamina K: aumento del rischio di emorragia ed eventi trombotici nelle malattie tumorali.
Se è indicato un antagonista della vitamina K, è necessaria una maggiore frequenza nel monitoraggio dell'INR (International Normalized Ratio).
Uso concomitante da prendere in considerazione Agenti immunosoppressori: (e.g.
ciclosporina, tacrolimus): eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione.
Agenti bloccanti neuromuscolari: l’interazione tra irinotecan ed i bloccanti neuromuscolari non può essere esclusa.
Poiché Irinotecan ha attività anticolinesterasica, i medicinali con attività anticolinesterasica possono prolungare gli effetti di blocco neuromuscolare del suxametonio e può essere antagonizzato il blocco neuromuscolare dei medicinali non depolarizzanti.
Altre associazioni 5-fluorouracile/acido folinico: la somministrazione concomitante di 5-fluorouracile / acido folinico nel regime di associazione non modifica la farmacocinetica di irinotecan.
Bevacizumab: i risultati di uno studio di interazione farmaco-farmaco dedicato non hanno dimostrato effetti significativi di bevacizumab sulla farmacocinetica di irinotecan e del suo metabolita attivo SN-38.
Tuttavia, ciò non esclude qualche aumento di tossicità dovuto alle loro proprietà farmacologiche.
Cetuximab: non ci sono prove che il profilo di sicurezza dell'irinotecan sia influenzato dal cetuximab o viceversa.
Agenti antineoplastici (inclusa la flucitosina come profarmaco per il 5-fluorouracile) Gli eventi avversi di irinotecan, come la mielosoppressione, possono essere esacerbati da altri agenti antineoplastici con un profilo di eventi avversi simile.

Effetti indesiderati

STUDI CLINICI I dati relativi alle reazioni avverse sono stati ampiamente raccolti da studi nel tumore del colon-retto metastatico; le frequenze sono presentate di seguito.
Le reazioni avverse per altre indicazioni ci si aspetta siano simili a quelle per il cancro del colon-retto.
Le più comuni (≥ 1/10) reazioni avverse dose-limitanti di irinotecan sono diarrea in ritardo (che si verifica più di 24 ore dopo la somministrazione) e malattie del sangue, tra cui neutropenia, anemia e trombocitopenia.
La neutropenia è un effetto tossico dose-limitante.
La neutropenia era reversibile e non cumulativa; il giorno medio al nadir è stato di 8 giorni qualunque sia l'uso in monoterapia o in terapia di combinazione.
Molto comunemente è stata osservata sindrome colinergica acuta transitoria.
I sintomi principali sono stati definiti come diarrea precoce e vari altri sintomi come dolori addominali, sudorazione, meiosi e aumento della salivazione che si verificano durante o entro le prime 24 ore dopo l'infusione di irinotecan.
Questi sintomi scompaiono dopo la somministrazione di atropina (vedere paragrafo 4.4).
MONOTERAPIA I seguenti effetti indesiderati considerati come possibilmente o probabilmente associati alla somministrazione di irinotecan sono stati segnalati a partire da 765 pazienti trattati con la dose raccomandata di 350 mg/m² in monoterapia.
In ogni gruppo di frequenza le reazioni sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000).
Reazioni avverse segnalate con irinotecan in monoterapia (schema con 350 mg/m² ogni 3 settimane)
Classificazione Sistema Organo MedDRA Categoria di frequenza Termine appropriato
Infezioni e infestazioni Comune Infezione
Patologie del Sistema emolinfopoietico Molto comune Neutropenia
Molto comune Anemia
Comune Trombocitopenia
Comune Neutropenia febbrile
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Diminuzione dell’appetito
Patologie del Sistema nervoso Molto comune Sindrome colinergica
Patologie gastrointestinali Molto comune Diarrea
Molto comune Vomito
Molto comune Nausea
Molto comune Dolore addominale
Comune Costipazione
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Alopecia (reversibile)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Infiammazione alle mucose
Molto comune Piressia
Molto comune Astenia
Esami diagnostici Comune Aumento della creatinina ematica
Comune Aumento della transaminasi (ALT e AST)
Comune Aumento della bilirubina ematica
Comune Aumento della fosfatasi alcalina ematica
Descrizione delle reazioni avverse selezionate (monoterapia) È stata osservata diarrea grave nel 20% dei pazienti che hanno seguito le raccomandazioni per la gestione della diarrea.
Dei cicli valutabili, nel 14% è stata osservata diarrea grave.
Il tempo mediano di insorgenza della prima evacuazione liquida è stato il quinto giorno dopo l’infusione di irinotecan.
Nausea e vomito sono stati osservati approssimativamente nel 10% dei pazienti trattati con antiemetici.
La costipazione è stata osservata in meno del 10% dei pazienti.
La neutropenia è stata osservata nel 78,7% dei pazienti ed è risultata grave (conta neutrofili < 500 cellule/mm³) nel 22,6% dei pazienti.
Dei cicli valutabili, il 18% presentano conta dei neutrofili al di sotto di 1000 cellule/mm³ incluso un 7,6% con conta dei neutrofili < 500 cellule/mm³.
Il recupero totale è stato solitamente ottenuto entro il giorno 22.
La neutropenia febbrile è stata riferita nel 6,2% dei pazienti e nell’1,7% dei cicli.
Infezioni si sono verificate in circa il 10,3% dei pazienti (nel 2,5% dei cicli) e sono state associate a neutropenia grave in circa il 5,3% dei pazienti (nell’1,1% dei cicli), con esito fatale in 2 casi.
L’anemia è stata riferita in circa il 58,7% dei pazienti (8% con emoglobina < 8 g/dl e 0,9% con emoglobina <6,5 g/dl).
È stata osservata trombocitopenia (< 100.000 cellule/mm³) nel 7,4% dei pazienti e nell'1,8% dei cicli; nello 0,9% dei casi e nello 0,2% dei cicli la conta delle piastrine è risultata ≤ 50.000 cellule/mm³.
Quasi tutti i pazienti hanno mostrato un recupero al giorno 22.
Sindrome colinergica acuta La sindrome colinergica acuta transitoria grave è stata osservata nel 9% dei pazienti trattati in monoterapia.
L'astenia è stata grave in meno del 10% dei pazienti trattati in monoterapia.
Non è stata stabilita con chiarezza una relazione di causa associata all’irinotecan.
La piressia si è manifestata senza infezione e senza una concomitante neutropenia grave nel 12% dei pazienti trattati in monoterapia.
Esami di laboratorio È stato osservato un incremento transitorio da debole a moderato nei livelli sierici di una delle transaminasi, fosfatasi alcaline o bilirubina nel 9,2%, 8,1% e 1,8% dei pazienti, rispettivamente in assenza di metastasi epatiche in progressione.
Un aumento transitorio e da debole a moderato dei livelli sierici di creatinina è stato osservato nel 7,3% dei pazienti.
TERAPIA DI ASSOCIAZIONE Gli effetti indesiderati menzionati in questo paragrafo si riferiscono ad irinotecan.
Non c’è evidenza che il profilo di sicurezza di irinotecan sia influenzato da cetuximab o viceversa.
In associazione con cetuximab, sono stati riportati ulteriori effetti indesiderati rispetto a quelli attesi con cetuximab (ad esempio dermatite acneiformenell’88% dei casi).
Per le informazioni sugli effetti indesiderati di irinotecan in associazione con cetuximab, fare riferimento anche al loro rispettivo riassunto delle caratteristiche del prodotto.
Le reazioni avverse riportate in pazienti trattati con capecitabina in associazione con irinotecan in aggiunta a quelle osservate con capecitabina in monoterapia o appartenenti a un gruppo di frequenza più elevata rispetto alla capecitabina in monoterapia comprendono: molto comune, reazione avversa al farmaco di tutti i gradi: trombosi/embolia; comune, reazione avversa al farmaco di tutti i gradi: ipersensibilità, ischemia del miocardio/infarto; comune, reazione avversa al farmaco di Grado 3 e di Grado 4: neutropenia febbrile.
Per un’informazione completa sulle reazioni avverse della capecitabina, fare riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto.
Le reazioni avverse di Grado 3 e di Grado 4 riportate in pazienti trattati con capecitabina in associazione con irinotecan e bevacizumab in aggiunta a quelle osservate con capecitabina in monoterapia o appartenenti a un gruppo di frequenza più elevata rispetto alla capecitabina in monoterapia comprendono: Comune, reazione avversa di Grado 3 e di Grado 4: neutropenia, trombosi/embolia, ipertensione e ischemia del miocardio/infarto.
Per informazioni complete sulle reazioni avverse di capecitabina e bevacizumab, fare riferimento ai riassunti delle caratteristiche del prodotto rispettivamente di capecitabina e bevacizumab.L’ipertensione di Grado 3 è stato il rischio significativo principale associato all’l'aggiunta di bevacizumab al bolo irinotecan/5-FU/AF.
Inoltre, vi è stato un piccolo aumento negli eventi avversi da chemioterapia di Grado 3/4 quali diarrea e leucopenia con questo regime rispetto ai pazienti trattati con bolo di irinotecan/5FU/FA da solo.
Per altre informazioni sulle reazioni avverse in associazione con bevacizumab, consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto di bevacizumab.
Irinotecan è stato studiato in combinazione con 5-FU e AF per il tumore del colon-retto metastatico.
I dati di sicurezza delle reazioni avverse da studi clinici dimostrano molto comunemente eventi avversi di Grado 3 o 4 osservati da NCI possibilmente o probabilmente correlati, nel sangue e sistema linfatico, disturbi gastrointestinali e della pelle e del tessuto sottocutaneo secondo la Classificazione Sistema Organo MedDRA.
Le seguenti reazioni avverse considerate essere possibilmente o probabilmente correlate alla somministrazione di irinotecan sono state riportate da 145 pazienti trattati con irinotecan in terapia di associazione con 5-FU/AF in uno schema terapeutico ogni due settimane alla dose raccomandata di 180 mg/m².
Reazioni avverse segnalate con irinotecan in terapia di associazione (schema con 180 mg/m² ogni 2 settimane)
Classificazione Sistema Organo MedDRA Categoria di frequenza Termine appropriato
Infezioni e infestazioni Comune Infezione
Patologie del Sistema emolinfopoietico Molto comune Trombocitopenia
Molto comune Neutropenia
Molto comune Anemia
Comune Neutropenia febbrile
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Diminuzione dell’appetito
Patologie del Sistema nervoso Molto comune Sindrome colinergica
Patologie gastrointestinali Molto comune Diarrea
Molto comune Vomito
Molto comune Nausea
Comune Dolore addominale
Comune Costipazione
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Alopecia (reversibile)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Infiammazione alle mucose
Molto comune Astenia
Comune Piressia
Esami diagnostici Molto comune Aumento della transaminasi (ALT e AST)
Molto comune Aumento della bilirubina ematica
Molto comune Aumento della fosfatasi alcalina ematica
Descrizione delle reazioni avverse selezionate (terapia di associazione) È stata osservata diarrea grave nel 13,1% dei pazienti che hanno seguito le raccomandazioni per la gestione della diarrea.
Dei cicli valutabili, nel 3,9% è stata osservata diarrea grave.
È stata osservata un’incidenza inferiore di nausea grave e vomito (2,1% e 2,8% dei pazienti rispettivamente).
È stata osservata costipazione correlata a irinotecan e/o loperamide nel 3,4% dei pazienti.
La neutropenia è stata osservata nell'82,5% dei pazienti ed era grave (conta neutrofili < 500 cellule/mm³) nel 9,8% dei pazienti.
Dei cicli valutabili, il 67,3% presentano conta dei neutrofili al di sotto di 1.000 cellule/mm³ incluso un 2,7% con conta dei neutrofili < 500 cellule/mm³.
Il recupero totale è stato raggiunto solitamente entro 7-8 giorni.
Neutropenia febbrile è stata riferita nel 3,4% dei pazienti e nello 0,9% dei cicli.
Infezioni si sono verificate in circa il 2% dei pazienti (0,5% dei cicli) e sono state associate a neutropenia grave in circa il 2,1% dei pazienti (0,5% dei cicli), con esito fatale in 1 caso.
È stata riscontrata anemia nel 97,2% dei pazienti (2,1% con emoglobina < 8 g/dl).
La trombocitopenia (< 100.000 cellule/mm³) è stata osservata nel 32,6% dei pazienti e nel 21,8% dei cicli.
Non è stata osservata alcuna trombocitopenia grave (< 50.000 cellule/mm³).
Sindrome colinergica acuta È stata osservata sindrome colinergica acuta nell’1,4% dei pazienti trattati in terapia di associazione.
L’astenia era grave nel 6,2% dei pazienti trattati in terapia di associazione.
Non è stata stabilita con chiarezza una relazione causale con irinotecan.
Si è manifestata piressia senza infezione e senza una concomitante neutropenia grave nel 6,2% dei pazienti trattati in terapia di associazione.
Esami di laboratorio Sono stati osservati livelli sierici transitori (di Grado 1 e 2) di SGPT, SGOT, fosfatasi alcalina o bilirubine nel 15%, 11%, 11% e 10% dei pazienti, rispettivamente, in assenza di una metastasi epatica in progressione.
Livelli transitori di Grado 3 sono stati osservati nello 0%, 0%, 0% e 1% dei pazienti, rispettivamente.
Non è stato osservato alcun Grado 4.
Molto raramente sono stati riportati casi di aumento di amilasi e/o lipasi.
Sono stati segnalati rari casi di ipokaliemia o iponatriemia per la maggior parte correlati a diarrea e vomito.
ALTRI EFFETTI INDESIDERATI RIPORTATI NEGLI STUDI CLINICI CON IL REGIME SETTIMANALE PER IRINOTECAN I seguenti ulteriori eventi correlati al farmaco sono stati riportati in studi clinici con irinotecan: dolore, sepsi, disturbi anorettali, infezioni da candida GI, ipomagnesiemia, eruzioni cutanee, segnali cutanei, disturbi della deambulazione, confusione, cefalea, sincope, vampate di calore, bradicardia, infezione del tratto urinario, dolore al seno, aumento della gamma-glutamiltransferasi, stravaso e sindrome da lisi tumorale, disturbi cardiovascolari (angina pectoris, arresto cardiaco, infarto del miocardio, ischemia miocardica, disturbi vascolari periferici, disturbi vascolari) e eventi tromboembolici (trombosi arteriosa, infarto cerebrale, accidente cerebrovascolare, trombosi venosa profonda, embolia periferica, embolia polmonare, tromboflebite, trombosi e morte improvvisa).
(Vedere paragrafo 4.4).
SORVEGLIANZA POST MARKETING Le frequenze di sorveglianza post marketing non sono note (non possono essere definite sulla base dei dati disponibili).
Classificazione Sistema OrganoMedDRA Termine preferito
Infezioni e infestazioni • Colite Pseudomembranosa una delle quali è stata documentata batteriologicamente (Clostridium difficile)
• Sepsi
• Infezione fungina*
• Infezione virale
Patologie del Sistema emolinfopoietico • Trombocitopenia con anticorpi antipiastrine
Disturbi del Sistema immunitario • Ipersensibilità
• Reazione anafilattica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione • Disidratazione (dovuta a diarrea e vomito)
• Ipovolemia
Patologie del Sistema nervoso • Disturbi del linguaggio in generale di natura transitoria, in alcuni casi l'evento è stato attribuito alla sindrome colinergica osservata durante o subito dopo l'infusione di irinotecan
• Parestesia
• Contrazione muscolare involontaria
Patologie cardiache • Ipertensione (durante o dopo l’infusione)
• Arresto cardio circolatorio*
Patologie vascolari • Ipotensione*
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche • La malattia polmonare interstiziale che si manifesta come infiltrati polmonari non è comune durante la terapia con irinotecan; sono stati segnalati effetti precoci come dispnea (vedere paragrafo 4.4).
• Dispnea (vedere paragrafo 4.4)
• Singhiozzo
Patologie gastrointestinali • Ostruzione intestinale
• Ileo: sono stati riportati anche casi di ileo senza precedenti coliti
• Megacolon
• Emorragia gastrointestinale
• Colite; in alcuni casi la colite è stata complicata da ulcere, sanguinamento, ileo o infezione.
• Tiflite
• Colite ischemica
• Colite ulcerativa: aumento sintomatico o asintomatico degli enzimi pancreatici
• Perforazione intestinale
Patologie epatobiliari • Steatoepatite
• Steatosi epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo • Reazioni cutanee
Patologie del Sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo • Crampi
Patologie renali e urinarie • Danno renale e insufficienza renale acuta in genere in pazienti che si infettano e/o presentano ipovolemia secondaria a grave tossicità gastrointestinale Insufficienza renale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione • Reazione nel sito di infusione
Esami diagnostici • Aumento delle amilasi
• Aumento delle lipasi
• Ipokaliemia
• Iponatriemia prevalentemente correlata a diarrea e vomito
• Transaminasi aumentate (i.e.
AST e ALT) sono state segnalate molto raramente in assenza di metastasi epatiche progressive
*e.g.
polmonite da pneumocisti jiroveci, aspergillosi broncopolmonare, candida sistemica.
e.g.
Herpes zoster, influenza, riattivazione dell’epatite B, colite da citomegalovirus.
infrequenti casi di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza cardio circolatoria sono state osservate in pazienti che hanno avuto episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito o sepsi.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati può aiutare a fornire più informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Gravidanza e allattamento

Contraccezione A causa della potenziale genotossicità, occorre informare le pazienti in età fertile di utilizzare un metodo contraccettivo altamente efficace durante il trattamento e per 6 mesi dopo l'ultima dose di irinotecan (vedere paragrafo 4.4).
A causa della potenziale genotossicità, occorre informare i pazienti di sesso maschile con partner di sesso femminile in età fertile, di utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e per 3 mesi dopo l'ultima dose di irinotecan (vedere paragrafo 4.4).
Gravidanza I dati relativi all'uso di irinotecan in donne in gravidanza sono limitati.
L’irinotecan si è dimostrato embriotossico e teratogeno negli animali (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto, sulla base dei risultati derivanti dagli studi sugli animali e del meccanismo d'azione di irinotecan, irinotecan non deve essere usato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario.
Le donne in età fertile non devono iniziare il trattamento con irinotecan fino a quando non viene esclusa una gravidanza.
La gravidanza deve essere evitata se uno dei due partner sta assumendo irinotecan.
Allattamento I dati disponibili sono limitati, ma suggeriscono che irinotecan e il suo metabolita sono escreti nel latte materno.
Di conseguenza, a causa delle possibili reazioni avverse nei lattanti, l’allattamento al seno deve essere interrotto per tutta la durata della terapia con irinotecan (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Fertilità Non ci sono dati sull'uomo circa l’effetto di irinotecan sulla fertilità.
Negli animali sono stati documentati effetti avversi di irinotecan sulla fertilità della prole (vedere paragrafo 5.3).
Prima di iniziare il trattamento con irinotecan, considerare l'opportunità di fornire una consulenza ai pazienti sulla conservazione dei gameti.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Non congelare.
Per le condizioni di conservazione del medicinale diluito, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.