INOVELON OS FL 460ML 40MG/ML
188,36 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 24/04/2019
Inovelon è indicato come terapia aggiuntiva nel trattamento di crisi epilettiche associate a sindrome di Lennox-Gastaut (LGS), in pazienti di età pari o superiore a 1 anno.
Ogni ml di sospensione orale contiene 40 mg di rufinamide. 1 flacone da 460 ml contiene 18400 mg di rufinamide. Eccipienti con effetti noti: Ogni ml di sospensione orale contiene: 175 mg di sorbitolo (E420), 1,2 mg di metilparaidrossibenzoato (E218), 0,3 mg di propilparaidrossibenzoato, meno di 0,01 mg di acido benzoico (E210). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, ai derivati triazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Il trattamento con rufinamide deve essere iniziato da un medico specialista in pediatria o neurologia, con esperienza nel trattamento dell’epilessia.
Inovelon sospensione orale e Inovelon compresse rivestite con film possono essere intercambiate, a parità di dose.
I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione durante il periodo di passaggio alla diversa forma farmaceutica.
Posologia Uso nei bambini di età compresa tra 1 anno a meno di 4 anni Pazienti che non assumono valproato: Il trattamento deve essere iniziato alla dose di 10 mg/kg/die (0,25 mL/kg/die) somministrata in due dosi egualmente suddivise a distanza di circa 12 ore.
Secondo la risposta clinica e la tollerabilità, la dose può essere aumentata al massimo di 10 mg/kg/die (0,25 mL/kg/die) ogni tre giorni fino a una dose target di 45 mg/kg/die (1,125 mL/kg/die) somministrata in due dosi egualmente suddivise a distanza di circa 12 ore.
Per questa popolazione di pazienti, la dose massima raccomandata è di 45 mg/kg/die (1,125 mL/kg/die).
Pazienti che assumono valproato: Poiché il valproato riduce in misura significativa la clearance della rufinamide, si raccomanda una dose massima di Inovelon più bassa per i pazienti a cui viene somministrato valproato in concomitanza.
Il trattamento deve essere iniziato alla dose di 10 mg/kg/die (0,25 mL/kg/die) somministrata in due dosi egualmente suddivise a distanza di circa 12 ore.
Secondo la risposta clinica e la tollerabilità, la dose può essere aumentata al massimo di 10 mg/kg/die (0,25 mL/kg/die) ogni tre giorni fino a una dose target di 30 mg/kg/die (0,75 mL/kg/die) somministrata in due dosi egualmente suddivise a distanza di circa 12 ore.
Per questa popolazione di pazienti, la dose massima raccomandata è di 30 mg/kg/die (0,75 mL/kg/die).
Se non è possibile ottenere la dose raccomandata calcolata di Inovelon, somministrare la dose arrotondandola ai 0,5 mL di rufinamide più vicini.
Uso nei bambini di età pari o superiore a 4 anni e di peso inferiore a 30 kg Pazienti < 30 kg che non assumono valproato: Il trattamento deve essere iniziato con una dose giornaliera di 200 mg (5 ml di sospensione devono essere somministrati in due dosi da 2,5 ml, una la mattina e una la sera).
Secondo la risposta clinica e la tollerabilità, la dose può essere aumentata con incrementi di 200 mg/die, ogni tre giorni, fino a una dose massima raccomandata di 1.000 mg/die (25 ml/die).
Dosi fino a 3.600 mg/die (90 ml/die) sono state studiate in un numero limitato di pazienti.
Pazienti < 30 kg che assumono anche valproato: Poiché il valproato riduce in misura significativa la clearance di rufinamide, si raccomanda una dose massima di Inovelon più bassa per i pazienti < 30 kg a cui viene somministrato valproato in concomitanza.
Il trattamento deve essere iniziato a una dose giornaliera di 200 mg.
Secondo la risposta clinica e la tollerabilità, dopo un minimo di 2 giorni la dose può essere aumentata di 200 mg/die, fino alla dose massima raccomandata di 600 mg/die (15 ml/die).
Uso negli adulti, negli adolescenti e nei bambini di età pari o superiore a 4 anni di peso pari o superiore a 30 kg Pazienti > 30 kg che non assumono valproato: Il trattamento deve essere iniziato a una dose giornaliera di 400 mg (10 ml di sospensione devono essere somministrati in due dosi da 5 ml).
Secondo la risposta clinica e la tollerabilità, la dose può essere aumentata con incrementi di 400 mg/die, a giorni alterni, fino a una dose massima raccomandata indicata nella tabella seguente.
Dosi fino a 4.000 mg/die (100 ml/die) nel range 30-50 kg o di 4.800 mg/die (120 ml/die) nella categoria oltre i 50 kg sono state studiate in un numero limitato di pazienti.Range ponderale 30,0 - 50,0 kg 50,1 - 70,0 kg ≥70,1 kg Dose massima raccomandata 1.800 mg/die o 45 ml/die 2.400 mg/die o 60 ml/die 3.200 mg/die o 80 ml/die
Pazienti > 30 kg che assumono anche valproato: Il trattamento deve essere iniziato a una dose giornaliera di 400 mg (10 mL di sospensione devono essere somministrati in due dosi da 5 mL).
Secondo la risposta clinica e la tollerabilità, la dose può essere aumentata con incrementi di 400 mg/die, a giorni alterni, fino a una dose massima raccomandata indicata nella tabella seguente.
Anziani Vi sono informazioni limitate sull’uso di rufinamide negli anziani.Range ponderale 30,0 - 50,0 kg 50,1 - 70,0 kg ≥ 70,1 kg Dose massima raccomandata 1.200 mg/die o 30 mL/die 1.600 mg/die o 40 mL/die 2.200 mg/die o 55 mL/die
Dato che la farmacocinetica della rufinamide non è alterata negli anziani (vedere paragrafo 5.2), non è richiesto un aggiustamento del dosaggio nei pazienti di età superiore a 65 anni.
Insufficienza renale Uno studio effettuato su pazienti con grave insufficienza renale ha indicato che non è necessario un aggiustamento del dosaggio in questi pazienti (vedere paragrafo 5.2).
Insufficienza epatica L’uso nei pazienti con insufficienza epatica non è stato studiato.
Si raccomanda cautela e un’attenta titolazione della dose nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata.
L’uso nei pazienti con grave insufficienza epatica non è raccomandato.
Sospensione del trattamento Quando il trattamento con rufinamide deve essere sospeso, la sospensione deve essere effettuata gradualmente.
Negli studi clinici, la sospensione del trattamento con rufinamide è stata effettuata riducendo la dose di circa il 25% ogni due giorni (vedere paragrafo 4.4).
Nel caso di una o più dosi saltate, è necessaria una valutazione clinica personalizzata.
Studi clinici in aperto non controllati indicano una prolungata efficacia a lungo termine, sebbene non siano stati condotti studi controllati per un periodo superiore a tre mesi.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia della rufinamide nei neonati e nei bambini di età inferiore a 1 anno non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione La rufinamide è per uso orale.
La sospensione deve essere assunta due volte al giorno, la mattina e la sera, suddivisa in due dosi uguali.
Inovelon deve essere somministrato con il cibo (vedere paragrafo 5.2).
La sospensione orale deve essere agitata energicamente prima di ogni somministrazione.
Per ulteriori dettagli, vedere il paragrafo 6.6.
La dose prescritta di Inovelon sospensione orale può essere somministrata mediante un tubo di alimentazione enterale.
Seguire le istruzioni del produttore del tubo di alimentazione per somministrare il medicinale.
Per assicurare un dosaggio adeguato dopo la somministrazione della sospensione orale, il tubo di alimentazione enterale deve essere lavato almeno una volta con 1 mL di acqua. Avvertenze e precauzioni
- Status epilepticus Casi di status epilepticus sono stati osservati durante il trattamento con rufinamide negli studi di sviluppo clinico, mentre tali casi non sono stati osservati con il placebo.
Questi eventi hanno comportato la sospensione della rufinamide nel 20% dei casi.
Se i pazienti sviluppano nuovi tipi di crisi epilettiche e/o manifestano un aumento della frequenza dello stato epilettico, diversa dalla condizione basale del paziente, il rapporto rischio-beneficio della terapia deve essere rivalutato.
Sospensione della rufinamide La rufinamide deve essere sospesa gradualmente per ridurre la possibilità di crisi epilettiche al momento della sospensione.
Negli studi clinici, la sospensione è stata effettuata riducendo la dose di circa il 25% ogni due giorni.
Vi sono dati insufficienti sulla sospensione di medicinali antiepilettici concomitanti, una volta ottenuto il controllo delle crisi con l’aggiunta di rufinamide.
Reazioni a carico del sistema nervoso centrale Il trattamento con la rufinamide è stato associato a capogiri, sonnolenza, atassia e disturbi dell’andatura, che potrebbero aumentare la possibilità che si verifichino cadute accidentali in questa popolazione (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti e le persone che li assistono devono prestare cautela fino a quando non abbiano acquisito familiarità con i potenziali effetti di questo medicinale.
Reazioni di ipersensibilità Una grave sindrome da ipersensibilità indotta da medicinali antiepilettici che include la sindrome di DRESS (Drug Reaction with Eosinophilia and Systemic Symptoms) e la sindrome di Steven Johnson si è verificata in associazione alla terapia con rufinamide.
I segni e i sintomi di questo disturbo sono stati diversi; tuttavia, i pazienti presentavano tipicamente, sebbene non esclusivamente, febbre ed eruzione cutanea con coinvolgimento di altri organi.
Altre manifestazioni associate sono state linfoadenopatia, anomalie nei test della funzione epatica ed ematuria.
Dato che il disturbo si manifesta in modo variabile, possono comparire segni e sintomi a carico di altri organi, non annotati in questa sede.
Questa sindrome da ipersensibilità si è verificata in stretta associazione temporale con l’inizio della terapia con rufinamide e nella popolazione pediatrica.
Se si sospetta questa reazione, la rufinamide deve essere sospesa e deve essere iniziato un trattamento alternativo.
Tutti i pazienti che sviluppano eruzione cutanea durante l’assunzione di rufinamide devono essere tenuti sotto stretta osservazione.
Riduzione dell’intervallo QT In uno studio approfondito sul QT, la rufinamide ha prodotto una riduzione dell’intervallo QTc proporzionale alla concentrazione.
Sebbene non siano noti il meccanismo di base e l’importanza ai fini della sicurezza di questo risultato, i medici devono usare il proprio giudizio clinico nel valutare se prescrivere la rufinamide a pazienti per i quali l’ulteriore riduzione della durata del QTc rappresenta un rischio (ad es.
sindrome congenita del QT corto o pazienti con anamnesi familiare positiva per tale sindrome).
Donne in età fertile Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive durante il trattamento con Inovelon.
I medici devono cercare di assicurare che sia utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e valutare, sulla base del giudizio clinico, se i contraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi orali, siano adeguati rispetto alla situazione clinica delle singole pazienti (vedere paragrafi 4.5 e 4.6).
Paraidrossibenzoati Inovelon sospensione orale contiene paraidrossibenzoati, che possono causare reazioni allergiche (anche tardive).
Sorbitolo (E420) Ogni mL di Inovelon sospensione orale contiene 175 mg di sorbitolo (E420).
Ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio (HFI) non deve essere somministrato questo medicinale.
Occorre prestare attenzione quando si combina Inovelon sospensione orale con altri medicinali antiepilettici contenenti sorbitolo, poiché un’assunzione combinata di oltre 1 grammo di sorbitolo può compromettere l’assorbimento di alcuni farmaci.
Acido benzoico (E210) Ogni mL di Inovelon sospensione orale contiene meno di 0,01 mg di acido benzoico (E210).
L’acido benzoico può determinare il distacco della bilirubina dall’albumina, con conseguente aumento della bilirubinemia.
Ciò può aumentare l’ittero neonatale che può evolvere in kernittero (depositi di bilirubina non coniugata nel tessuto cerebrale).
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose giornaliera, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
Ideazione suicidaria Ideazione e comportamento suicidari sono stati segnalati in pazienti trattati con agenti antiepilettici in diverse indicazioni.
Anche una meta-analisi di studi clinici randomizzati controllati verso placebo, condotti su farmaci antiepilettici, ha dimostrato un piccolo aumento del rischio di ideazione e comportamento suicidari.
Non è noto il meccanismo di questo rischio e i dati disponibili non escludono la possibilità di un aumentato rischio per Inovelon.
Pertanto, si devono tenere sotto osservazione i pazienti per rilevare segni di ideazione e comportamento suicidari e si deve considerare un trattamento opportuno.
I pazienti (e le persone che se ne prendono cura) devono essere informati della necessità di consultare il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. Interazioni
- Potenziale influenza di altri medicinali sulla rufinamide Altri medicinali antiepilettici Le concentrazioni di rufinamide non subiscono variazioni clinicamente significative in caso di somministrazione concomitante con medicinali antiepilettici noti induttori enzimatici.
Per i pazienti sottoposti a trattamento con Inovelon che iniziano l’assunzione di valproato, può verificarsi un aumento significativo delle concentrazioni plasmatiche di rufinamide.
Pertanto, si deve prendere in considerazione la possibilità di ridurre la dose di Inovelon nei pazienti che iniziano una terapia con valproato (vedere paragrafo 4.2).
L’aggiunta o la sospensione, o l’aggiustamento della dose, di questi farmaci durante la terapia con rufinamide può richiedere un aggiustamento del dosaggio di rufinamide (vedere paragrafo 4.2).
Non si osservano modificazioni significative nella concentrazione di rufinamide a seguito della co-somministrazione di lamotrigina, topiramato o benzodiazepine.
Potenziale influenza della rufinamide su altri medicinali Altri medicinali antiepilettici Le interazioni farmacocinetiche tra rufinamide e altri farmaci antiepilettici sono state valutate in pazienti affetti da epilessia, usando modelli farmacocinetici di popolazione.
La rufinamide non sembra avere effetti clinicamente rilevanti sulle concentrazioni allo steady-state di carbamazepina, lamotrigina, fenobarbital, topiramato, fenitoina o valproato.
Contraccettivi orali La co-somministrazione di rufinamide 800 mg due volte al giorno e un contraccettivo orale combinato (etinilestradiolo 35 mcg e noretindrone 1 mg) per 14 giorni ha comportato una riduzione media dell’AUC0-24 dell’etinilestradiolo del 22% e dell’AUC0-24 del noretindrone del 14%.
Non sono stati condotti studi con altri contraccettivi orali o impianti contraccettivi.
Alle donne in età fertile che usano contraccettivi ormonali si consiglia di utilizzare un metodo contraccettivo supplementare sicuro ed efficace (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
Enzimi del citocromo P450 La rufinamide è metabolizzata per idrolisi e non viene metabolizzata, in misura degna di nota, dagli enzimi del citocromo P450.
Inoltre, la rufinamide non inibisce l’attività degli enzimi del citocromo P450 (vedere paragrafo 5.2).
Pertanto, è improbabile che si verifichino interazioni clinicamente significative mediate dall’inibizione del sistema del citocromo P450 da parte della rufinamide.
È stato dimostrato che la rufinamide induce l’enzima CYP3A4 del citocromo P450 e può quindi ridurre le concentrazioni plasmatiche delle sostanze metabolizzate da questo enzima.
L’effetto è stato da modesto a moderato.
L’attività media del CYP3A4, valutata come clearance del triazolam, è risultata aumentata del 55% dopo 11 giorni di trattamento con rufinamide 400 mg due volte al giorno.
L’esposizione del triazolam era ridotta del 36%.
Dosi più elevate di rufinamide possono provocare un’induzione più pronunciata.
Non si può escludere la possibilità che la rufinamide riduca l’esposizione anche delle sostanze metabolizzate da altri enzimi, o trasportate da proteine di trasporto quali la P-glicoproteina.
Si raccomanda che i pazienti trattati con sostanze metabolizzate dal sistema dell’enzima CYP3A siano tenuti sotto attenta osservazione per due settimane all’inizio o alla fine del trattamento con rufinamide, o dopo qualsiasi modifica sostanziale della dose.
Potrebbe essere necessario prendere in considerazione un aggiustamento della dose del farmaco somministrato in concomitanza.
Di queste raccomandazioni si deve inoltre tenere conto quando la rufinamide è usata in concomitanza con sostanze che hanno una finestra terapeutica ristretta, quali warfarin e digossina.
Uno studio di interazione specifico, eseguito su soggetti sani, non ha rivelato alcuna influenza della rufinamide, a una dose di 400 mg due volte al giorno, sulla farmacocinetica dell’olanzapina, un substrato del CYP1A2.
Non sono disponibili dati sull’interazione tra rufinamide e alcool. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Il programma di sviluppo clinico ha coinvolto oltre 1.900 pazienti, con diversi tipi di epilessia, esposti alla rufinamide.
Le reazioni avverse segnalate più comunemente sono state in generale cefalea, capogiri, affaticamento e sonnolenza.
Le reazioni avverse più comuni, osservate con un’incidenza superiore rispetto al placebo nei pazienti con sindrome di Lennox-Gastaut, sono state sonnolenza e vomito.
Le reazioni avverse sono state di solito di lieve-moderata gravità.
Il tasso di interruzione dello studio, nella sindrome di Lennox-Gastaut, a causa di reazioni avverse, è stato dell’8,2% per i pazienti che assumevano rufinamide e dello 0% per i pazienti che ricevevano il placebo.
Le reazioni avverse più comuni, che hanno comportato la sospensione dal gruppo di trattamento con rufinamide, sono state eruzione cutanea e vomito.
Elenco tabulato delle reazioni avverse Le reazioni avverse segnalate con un’incidenza superiore rispetto al placebo, durante gli studi in doppio cieco sulla sindrome di Lennox-Gastaut o nella popolazione totale esposta alla rufinamide, sono elencate nella tabella seguente secondo il termine preferito MedDRA, la classificazione per sistemi e organi e la frequenza.
La frequenza è definita come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000).
* Vedere paragrafo 4.4.Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro Infezioni ed infestazioni Polmonite, Influenza, Rinofaringite, Infezione auricolare, Sinusite, Rinite Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità* Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia, Disturbi dell’alimentazione, Diminuzione dell’appetito Disturbi psichiatrici Ansia, Insonnia Patologie del sistema nervoso Sonnolenza*, Cefalea, Capogiri* Stato epilettico*, Convulsioni, Anomalie della coordinazione*, Nistagmo, Iperattività psicomotoria, Tremore Patologie dell’occhio Diplopia, Visione offuscata Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Epistassi Patologie gastrointestinali Nausea, Vomito Dolore all’addome superiore, Costipazione, Dispepsia, Diarrea Patologie epatobiliari Aumento degli enzimi epatici Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea*, Acne Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa Mal di schiena Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Oligomenorrea Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Disturbi dell’andatura* Esami diagnostici Dimagrimento Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Lesioni alla testa, Contusioni
Informazioni supplementari su popolazioni speciali Popolazione pediatrica (da 1 anno a meno di 4 anni) Uno studio multicentrico in aperto ha confrontato l’aggiunta di rufinamide a qualsiasi altro medicinale antiepilettico scelto dallo sperimentatore al regime esistente di 1-3 antiepilettici in pazienti pediatrici, da 1 a meno di 4 anni di età, con sindrome di Lennox-Gastaut (LGS) non adeguatamente controllata.
25 pazienti, 10 dei quali avevano un’età compresa tra 1 e 2 anni, sono stati esposti a rufinamide come terapia aggiuntiva per 24 settimane, a una dose massima di 45 mg/kg/die, in 2 dosi divise.
Gli eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE) più frequentemente segnalati nel gruppo rufinamide (verificatisi in ≥ 10% dei soggetti) sono stati infezione delle vie respiratorie superiori e vomito (28,0% ciascuno), polmonite e sonnolenza (20,0% ciascuno), sinusite, otite media, diarrea, tosse e piressia (16,0% ciascuno) e bronchite, costipazione, congestione nasale, eruzione cutanea, irritabilità e diminuzione dell’appetito (12,0% ciascuno).
La frequenza, il tipo e la severità di queste reazioni avverse sono stati simili a quelli riscontrati nei bambini di età pari o superiore a 4 anni, negli adolescenti e negli adulti.
La caratterizzazione dell’età nei pazienti al di sotto dei 4 anni non è stata identificata nel limitato database sulla sicurezza, a causa dell’esiguo numero di pazienti nello studio.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Rischio legato all’epilessia e ai medicinali antiepilettici in generale: È stato dimostrato che nella prole di donne affette da epilessia, la prevalenza di malformazioni è da due a tre volte superiore al valore di circa il 3% nella popolazione generale.
Nella popolazione trattata, è stato notato un aumento delle malformazioni con la politerapia; tuttavia, non è stato chiarito in quale misura siano responsabili il trattamento e/o la malattia.
Inoltre, una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta bruscamente, dal momento che l’aggravamento della malattia è dannoso sia per la madre che per il feto.
Il trattamento con medicinali antiepilettici durante la gravidanza deve essere attentamente discusso con il medico curante.
Rischio legato alla rufinamide: Gli studi effettuati sugli animali non hanno rivelato alcun effetto teratogeno, ma fetotossicità è stata osservata in presenza di tossicità materna (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Per la rufinamide non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte.
Tenendo in considerazione questi dati, la rufinamide non deve essere usata durante la gravidanza, o nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive, se non in caso di assoluta necessità.
Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive durante il trattamento con rufinamide.
I medici devono cercare di assicurare che sia utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e valutare, sulla base del giudizio clinico, se i contraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi orali, siano adeguati rispetto alla situazione clinica delle singole pazienti (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Se una donna trattata con rufinamide ha intenzione di iniziare una gravidanza, l’uso continuato di questo medicinale deve essere attentamente valutato.
Durante la gravidanza, l’interruzione di un antiepilettico efficace può essere dannoso sia per la madre che per il feto se produce un aggravamento della malattia.
Allattamento Non è noto se la rufinamide sia escreta nel latte umano.
A causa dei potenziali effetti pericolosi per il lattante, l’allattamento deve essere evitato durante il trattamento della madre con rufinamide.
Fertilità Non sono disponibili dati relativi agli effetti sulla fertilità in seguito al trattamento con rufinamide. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.