INFANRIX HEXA IM 10FL+10SIR+20
980,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 26/04/2016
Infanrix hexa è indicato per la vaccinazione primaria e di richiamo (booster) di lattanti e bambini della prima infanzia contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite e malattia causata da Haemophilus influenzae tipo b. L'uso di Infanrix hexa deve essere conforme alle raccomandazioni ufficiali.
Dopo ricostituzione, 1 dose (0,5 ml) contiene: Tossoide difterico¹ non meno di 30 Unità Internazionali (UI), Tossoide tetanico¹ non meno di 40 Unità Internazionali (UI). Antigeni della Bordetella pertussis: Tossoide pertossico (PT)¹ 25 microgrammi, Emoagglutinina filamentosa (FHA)¹ 25 microgrammi, Pertactina (PRN)¹ 8 microgrammi, Antigene di superficie dell’epatite B (HBs)2,3 10 microgrammi. Virus della poliomielite (inattivati) (IPV): tipo 1 (ceppo Mahoney)4 40 D-unità antigene, tipo 2 (ceppo MEF-1)4 8 D-unità antigene, tipo 3 (ceppo Saukett)4 32 D-unità antigene, Polisaccaride dell’Haemophilus influenzae tipo b (poliribosilribitol fosfato, PRP)³ 10 microgrammi, coniugato a tossoide tetanico come proteina carrier approssimativamente 25 microgrammi. ¹adsorbito su alluminio idrossido, idrato (Al(OH)3) 0,5 milligrammi Al3+. ²prodotto da cellule di lievito (Saccharomyces cerevisiae) tramite tecnologia del DNA ricombinante. ³adsorbito su fosfato di alluminio (AlPO4) 0,32 milligrammi Al3+. 4propagato in cellule VERO. Il vaccino può contenere tracce di formaldeide, neomicina e polimixina che sono impiegate durante il processo di produzione (vedere paragrafo 4.3). Eccipienti con effetti noti Il vaccino contiene 0,057 nanogrammi di acido para-aminobenzoico per dose e 0,0298 microgrammi di fenilalanina per dose (vedere paragrafo 4.4). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1 o a formaldeide, neomicina e polimixina; Ipersensibilità a seguito di una precedente somministrazione di vaccini per difterite, tetano, pertosse, epatite B, polio o Hib; Infanrix hexa è controindicato se il neonato o il bambino ha manifestato encefalopatia ad eziologia sconosciuta, verificatasi entro 7 giorni dalla precedente vaccinazione con un vaccino antipertossico.
In queste circostanze la vaccinazione antipertossica deve essere sospesa e la vaccinazione deve essere continuata con i vaccini antidifterico-tetanico, antiepatite B, antipolio e Hib.
Come con altri vaccini, la somministrazione di Infanrix hexa deve essere rimandata nei soggetti affetti da malattie febbrili acute gravi.
La presenza di una infezione lieve non costituisce controindicazione. Posologia
- Posologia La schedula per l’immunizzazione primaria consiste in due o tre dosi (di 0,5 ml) che devono essere somministrate sulla base delle raccomandazioni ufficiali (vedere la tabella di seguito ed il paragrafo 5.1 per le schedule valutate negli studi clinici).
Le dosi di richiamo devono essere somministrate in accordo con le raccomandazioni ufficiali, ma, come minimo, deve essere somminstrata una dose di vaccino coniugato Hib.
Infanrix hexa può essere preso in considerazione per il richiamo se la composizione dell’antigene è in accordo con le raccomandazioni ufficiali.
La schedula Expanded Program on Immunization (a 6, 10, 14 settimane di età), può essere utilizzata solo se è stata somministrata una dose di vaccino contro l’epatite B alla nascita.Vaccinazione primaria Vaccinazione di richiamo Considerazioni generali Bambini nati a termine 3-dosi Deve essere somministrata una dose di richiamo. • Si raccomanda un intervallo di almeno un mese tra le dosi primarie. • La dose di richiamo deve essere somministrata almeno 6 mesi dopo l’ultima dose primaria e preferibilmente prima dei 18 mesi di età. 2-dosi Deve essere somministrata una dose di richiamo. • Si raccomanda un intervallo di almeno due mesi tra le dosi primarie. • La dose di richiamo deve essere somministrata almeno 6 mesi dopo l’ultima dose primaria e preferibilmente tra gli 11 e i 13 mesi di età. Bambini nati pretermine dopo almeno 24 settimane di gestazione 3-dosi Deve essere somministrata una dose di richiamo. • Si raccomanda un intervallo di almeno un mese tra le dosi primarie. • La dose di richiamo deve essere somministrata almeno 6 mesi dopo l’ultima dose primaria e preferibilmente prima dei 18 mesi di età.
Quando viene somministrata una dose di vaccino contro l’epatite B alla nascita, Infanrix hexa può essere utilizzato in sostituzione di dosi supplementari di vaccino contro l’epatite B a partire dall’età di 6 settimane.
Se fosse necessaria una seconda dose di vaccino contro l’epatite B prima di questa età, deve essere utilizzato un vaccino monovalente contro l’epatite B.
Le misure di immunoprofilassi stabilite a livello nazionale contro l’epatite B devono essere mantenute.
Popolazione Pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Infanrix hexa in bambini di età superiore a 36 mesi non sono state stabilite.
Non sono disponibili dati.
Modo di somministrazione Infanrix hexa è indicato per somministrazione intramuscolare profonda, preferibilmente alternando i siti di somministrazione per iniezioni successive.
Per le istruzioni circa la ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Avvertenze e precauzioni
- La vaccinazione deve essere preceduta dall’esame dei rilievi anamnestici (con particolare riguardo alle precedenti vaccinazioni e al possibile manifestarsi di eventi indesiderati) e da una visita medica.
Come con ogni vaccino, può non essere indotta una risposta immunitaria protettiva in tutti i soggetti vaccinati (vedere paragrafo 5.1).
Infanrix hexa non previene la malattia causata da agenti patogeni diversi da Corynebacterium diphtheriae, Clostridium tetani, Bordetella pertussis, virus dell’epatite B, poliovirus o Haemophilus influenzae tipo b.
Tuttavia, ci si attende che ci sia prevenzione per l’epatite D in seguito ad immunizzazione, dato che l’epatite D (causata dall’agente delta) non si verifica in assenza di infezione da epatite B.
Se uno qualsiasi dei seguenti eventi si è verificato in relazione temporale alla somministrazione di vaccino contenente la componente pertossica, la decisione di somministrare ulteriori dosi di vaccini contenenti la componente pertossica deve essere attentamente valutata: • Temperatura ≥ 40,0°C entro 48 ore dalla vaccinazione, non dovuta ad altre cause identificabili, • Collasso o stato di shock (episodio ipotonico-iporesponsivo) entro 48 ore dalla vaccinazione, • Pianto persistente, inconsolabile della durata di ≥ 3 ore, che si verifichi entro 48 ore dalla vaccinazione, • Convulsioni con o senza febbre, che si manifestino entro 3 giorni dalla vaccinazione.
Possono esserci circostanze, come nel caso di una alta incidenza di pertosse, nelle quali i potenziali benefici superano i possibili rischi della vaccinazione.
Come per tutti i vaccini iniettabili, devono essere sempre immediatamente disponibili trattamento e assistenza medica adeguati, nel caso di raro evento anafilattico conseguente alla somministrazione del vaccino.
Come per qualsiasi vaccinazione, il rapporto rischio-beneficio dell’immunizzazione con Infanrix hexa o la decisione di posticipare questa vaccinazione devono essere attentamente ponderati in un neonato o in un bambino affetto da una malattia neurologica grave, sia di nuova insorgenza che di progressione di una patologia pre-esistente.
Infanrix hexa deve essere somministrato con cautela nei soggetti affetti da trombocitopenia o da alterazioni della coagulazione, poiché in questi soggetti può manifestarsi emorragia a seguito della somministrazione intramuscolare.
Non somministrare il vaccino per via intravascolare o per via intradermica.
Una storia di convulsioni febbrili, una storia familiare di convulsioni o di morte improvvisa del lattante (Sudden Infant Death Syndrome, SIDS) non costituisce controindicazione per la somministrazione di Infanrix hexa.
I soggetti vaccinati con una storia di convulsioni febbrili devono essere attentamente controllati dato che tali eventi avversi possono verificarsi fino a 2-3 giorni dopo la vaccinazione.
Il medico deve essere informato che, quando Infanrix hexa viene somministrato in concomitanza con un vaccino pneumococcico coniugato (PCV7, PCV10, PCV13), o con un vaccino morbillo-parotite-rosolia-varicella (MMRV), il tasso di reazioni febbrili è più elevato in confronto a quello che si verifica a seguito della somministrazione di Infanrix hexa da solo.
Tali reazioni sono state per lo più moderate (febbre inferiore o uguale a 39°C) e transitorie (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
È stato osservato un incremento del tasso di segnalazioni di convulsioni (con o senza febbre) e di episodi ipotonici-iporesponsivi a seguito della somministrazione concomitante di Infanrix hexa e di Prevenar 13 (vedere paragrafo 4.8).
La somministrazione di antipiretici a scopo profilattico prima o immediatamente dopo la somministrazione del vaccino può ridurre l’incidenza e l’intensità delle reazioni febbrili successive alla vaccinazione.
I dati clinici generati con paracetamolo e ibuprofene suggeriscono che l’uso profilattico di paracetamolo può ridurre il tasso di febbre, mentre l’uso profilattico di ibuprofene ha mostrato un effetto limitato nel ridurre il tasso di febbre.
L’uso di un medicinale antipiretico a scopo profilattico è raccomandato in bambini con disturbi convulsivi o con una precedente anamnesi di convulsioni febbrili.
Deve essere iniziata una terapia antipiretica, secondo quanto previsto dalle linee-guida di trattamento locali.
Popolazioni speciali L'infezione da HIV non è considerata controindicazione.
La risposta immunitaria attesa può non essere raggiunta a seguito di vaccinazione in pazienti immunosoppressi.
Dati clinici indicano che Infanrix hexa può essere somministrato a bambini nati pretermine, tuttavia, come atteso in questa popolazione, per alcuni antigeni è stata osservata una risposta immunitaria inferiore (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Quando la immunizzazione primaria viene effettuata in neonati molto pretermine (nati a 28 settimane di gestazione o prima), ed in particolare per i neonati con una precedente storia di insufficienza respiratoria, deve essere considerato il rischio potenziale di insorgenza di apnea e la necessità di monitorare la respirazione per le 48-72 ore successive alla vaccinazione.
Poichè il beneficio della vaccinazione in questi neonati è elevato, la vaccinazione non deve essere sospesa o rimandata.
Interferenza con i test di laboratorio Dato che l’antigene polisaccaridico capsulare Hib viene escreto nelle urine, si può osservare un risultato positivo al test delle urine entro 1-2 settimane dalla vaccinazione.
Devono essere effettuati altri test diagnostici per confermare la presenza di infezione da Hib durante questo periodo.
Eccipienti con effetti noti Infanrix hexa contiene acido para-aminobenzoico il quale può causare reazioni allergiche (anche ritardate) e, eccezionalmente, broncospasmo.
Il vaccino contiene 0,0298 microgrammi di fenilalanina per dose.
La fenilalanina può esserle dannosa se è affetto da fenilchetonuria, una rara malattia genetica che causa accumulo di fenilalanina in quanto il corpo non riesce a smaltirla correttamente.
Il vaccino contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Il vaccino contiene potassio, meno di 1 mmol (39 mg) per dose, cioè essenzialmente “senza potassio”.
Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati. Interazioni
- Infanrix hexa può essere somministrato in concomitanza con un vaccino pneumococcico coniugato (PCV7, PCV10 e PCV13), con un vaccino meningococcico di sierogruppo C coniugato (coniugati CRM197 e TT), con un vaccino meningococcico di sierogruppi A, C, W-135 e Y coniugati (coniugato TT), con un vaccino meningococcico di sierogruppo B (MenB), con un vaccino orale per il rotavirus e vaccini per morbillo, parotite, rosolia e varicella (MMRV).
I dati non hanno dimostrato in modo clinicamente rilevante alcuna interferenza nella risposta anticorpale a ciascuno dei singoli antigeni, sebbene siano state osservate risposte anticorpali inconsistenti al polio virus di tipo 2 somministrato in concomitanza con Synflorix (tasso di siero protezione da 78% al 100%) e i tassi di risposta immunitaria all’antigene PRP (Hib) di Infanrix hexa dopo due dosi somministrate a 2 e 4 mesi di età erano più alti se co-somministrato con un vaccino pneumococcico coniugato con tossoide tetanico o un vaccino meningococcico (vedere paragrafo 5.1).
La rilevanza clinica di queste osservazioni rimane non nota.
Quando Infanrix hexa è stato somministrato in concomitanza con vaccini MenB e pneumococcici coniugati, sono stati osservati risultati incoerenti fra gli studi relativamente alle risposte a poliovirus di tipo 2 inattivato, antigene coniugato dello pneumococco di sierotipo 6B e antigene pertactina della pertosse, ma questi dati non suggeriscono il verificarsi di una interferenza clinicamente significativa.
I dati dagli studi clinici indicano che, quando Infanrix hexa viene somministrato in concomitanza con vaccini pneumococcici coniugati, il tasso di reazioni febbrili è maggiore in confronto a quello che si riscontra a seguito della somministrazione di Infanrix hexa da solo.
I dati da uno studio clinico indicano che quando Infanrix hexa viene somministrato in concomitanza con un vaccino MMRV, il tasso di reazioni febbrili è più elevato se confrontato con quello che si verifica a seguito della somministrazione di Infanrix hexa da solo e simile a quello che si verifica a seguito della somministrazione di un vaccino MMRV da solo (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Le risposte immunitarie sono rimaste inalterate.
A causa di un aumento del rischio di febbre, dolore al sito di iniezione, perdita di appetito ed irritabilità, quando Infanrix hexa è stato somministrato in concomitanza con un vaccino MenB ed un vaccino coniugato pneumococcico 7-valente, quando possibile deve essere presa in considerazione l’effettuazione di vaccinazioni separate.
Come per altri vaccini, in pazienti che sono in terapia con farmaci immunosoppresivi è possibile che non si ottenga una risposta adeguata al vaccino. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Come osservato per i vaccini DTPa o combinazioni contenenti DTPa, è stato riportato un aumento di reattogenicità locale e febbre dopo la vaccinazione di richiamo con Infanrix hexa, rispetto alla vaccinazione primaria.
Tabella delle reazioni avverse All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Le frequenze per dose sono state riportate come di seguito: Molto comune: (≥1/10), Comune: (≥1/100,<1/10), Non comune: (≥1/1.000,<1/100), Raro: (≥1/10.000,<1/1.000), Molto raro: (<1/10.000).
Le seguenti reazioni avverse correlate al farmaco sono state riportate nel corso degli studi clinici (dati provenienti da più di 16.000 soggetti) e durante la sorveglianza successiva alla commercializzazione.
¹ I bambini che hanno ricevuto un’immunizzazione primaria con vaccini antipertossici acellulari manifestano più facilmente reazioni di gonfiore dopo la somministrazione di richiamo rispetto ai bambini che hanno ricevuto un’immunizzazione primaria con vaccini a cellula intera.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse Infezioni ed infestazioni Non comune Infezione delle vie respiratorie superiori Patologie del istema emolinfopoietico Raro Linfoadenopatia², trombocitopenia² Disturbi del istema immunitario Raro Reazioni anafilattiche², reazioni anafilattoidi (compresa orticaria) ², Reazioni allergiche (compreso prurito)² Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Perdita di appetito Disturbi psichiatrici Molto comune Pianto anormale, irritabilità, irrequietezza Comune Nervosismo Patologie del sistema nervoso Molto comune Sonnolenza Raro Collasso o stato simile a shock (episodio ipotonico-iporesponsivo) ² Molto raro Convulsioni (con o senza febbre) Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche Non comune Tosse Raro Bronchite, apnea² [vedere paragrafo 4.4 per l’apnea in neonati molto pretermine (settimane di gestazione ≤ 28)] Patologie gastrointestinali Comune Diarrea, vomito Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Raro Eruzione cutanea, Angioedema² Molto raro Dermatite Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Febbre ≥ 38°C, dolore, rossore, tumefazione in sede di iniezione (≤ 50 mm) Comune Febbre >39,5°C, reazioni in sede di iniezione, compreso indurimento, tumefazione locale al sito di iniezione (> 50 mm)¹ Non comune Tumefazione diffusa dell’arto sede dell’iniezione, che a volte si estende all’articolazione adiacente¹, stanchezza Raro Tumefazione dell’intero arto sede di iniezione 1, 2, reazioni con tumefazioni estese ², massa in sede di iniezione², vesciche in sede di iniezione ²
Queste reazioni si risolvono in un periodo medio di 4 giorni.
² Reazioni avverse derivanti dalla segnalazione spontanea.
• Esperienza in co-somministrazione L’analisi dei tassi delle segnalazioni, successive alla commercializzazione, suggerisce un potenziale aumento del rischio di convulsioni (con o senza febbre) e di episodi ipotonici-iporesponsivi, quando si confrontino gruppi con impiego riferito di Infanrix hexa in concomitanza a Prevenar 13 rispetto a gruppi con impiego riferito del solo Infanrix hexa.
Negli studi clinici in cui alcuni dei soggetti sono stati vaccinati con Infanrix hexa in concomitanza a Prevenar (PCV7) come dose di richiamo (4a) di entrambi i vaccini, è stata segnalata febbre ≥ 38.0°C nel 43,4% dei bambini vaccinati contemporaneamente con Prevenar e Infanrix hexa in confronto al 30,5% dei bambini vaccinati con il solo esavalente.
È stata osservata febbre ≥39,5°C nel 2,6% e nell’1,5% dei bambini vaccinati con Infanrix hexa associato o no a Prevenar, rispettivamente (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
L’incidenza e la gravità della febbre a seguito della co-somministrazione dei due vaccini nella vaccinazione primaria è stata inferiore rispetto a quella osservata dopo le dosi di richiamo.
I dati dagli studi clinici mostrano incidenze simili di febbre quando Infanrix hexa è somministrato in concomitanza con un altro vaccino pneumococcico saccaridico coniugato.
In uno studio clinico in cui alcuni dei vaccinati ricevevano una dose di richiamo di Infanrix hexa in concomitanza con un vaccino morbillo-parotite-rosolia-varicella (MMRV), è stata segnalata febbre ≥ 38.0°C nel 76,6% dei bambini che hanno ricevuto il vaccino MMRV ed Infanrix hexa contemporaneamente, rispetto al 48% dei bambini che hanno ricevuto Infanrix hexa da solo ed al 74,7% dei bambini che hanno ricevuto il vaccino MMRV da solo.
Febbre > a 39,5°C è stata segnalata nel 18% dei bambini che hanno ricevuto Infanrix hexa insieme ad un vaccino MMRV, rispetto al 3,3% dei bambini che hanno ricevuto Infanrix hexa da solo ed al 19,3% dei bambini che hanno ricevuto MMRV da solo (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
• Sicurezza in neonati pretermine In studi di vaccinazione primaria Infanrix hexa è stato somministrato in più di 1000 neonati pretermine (nati dopo un periodo di gestazione di 24-36 settimane) e in più di 200 neonati pretermine come dose di richiamo nel secondo anno di vita.
In studi clinici di confronto sono stati osservati tassi similari di sintomi in neonati pretermine e in neonati a termine (vedere paragrafo 4.4 per informazioni sulla apnea).
• Sicurezza in lattanti e bambini della prima infanzia nati da madri vaccinate con dTpa durante la gravidanza In due studi clinici, Infanrix hexa è stato somministrato a più di 500 soggetti nati da madri vaccinate con dTpa (n=341) o placebo (n=346) durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 5.1).
Il profilo di sicurezza di Infanrix hexa è stato simile indipendentemente dall’esposizione/non esposizione al dTpa durante la gravidanza.
• Esperienza con il vaccino antiepatite B: In casi estremamente rari sono state riportate reazioni allergiche che mimano la malattia da siero, paralisi, neuropatia, neurite, ipotensione, vasculite, lichen planus, eritema multiforme, artrite, debolezza muscolare, sindrome di Guillain-Barré, encefalopatia, encefalite e meningite.
La relazione causale con il vaccino non è stata stabilita.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito web dell’Agenzia Italiana del Farmaco, https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Poichè Infanrix hexa non è destinato all’uso per adulti, non sono disponibili dati adeguati sull’uomo sull’uso in gravidanza o allattamento e neppure adeguati studi di riproduzione negli animali.
Conservazione
- Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
I dati di stabilità indicano che i componenti del vaccino sono stabili fino alla temperatura di 25°C per 72 ore.
Alla fine di questo periodo Infanrix hexa deve essere usato oppure eliminato.
Questi dati sono destinati esclusivamente a guidare i professionisti del settore sanitario in caso di escursione termica temporanea.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.