IBITAZINA IM 1FL 2G+250MG/4ML

6,66 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: PIPERACILLINA SODICA/TAZOBACTAM SODICO
  • ATC: J01CR05
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 12/10/2011

Ibitazina è indicata per il trattamento delle seguenti infezioni negli adulti e nei bambini sopra i 2 anni di età (vedere paragrafi 4.2 e 5.1): Adulti e adolescenti • Polmonite grave, inclusa polmonite nosocomiale e da ventilazione meccanica • Infezioni delle vie urinarie complicate (inclusa pielonefrite) • Infezioni intra-addominali complicate • Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (incluse le infezioni del piede diabetico) Trattamento di pazienti con batteriemia in associazione, o in associazione sospetta, ad una delle infezioni riportate sopra. Ibitazina è indicata nel trattamento di pazienti neutropenici con febbre che possa essere riconducibile a infezione batterica. Bambini da 2 a 12 anni • Infezioni intra-addominali complicate Ibitazina è indicata nel trattamento di bambini neutropenici con febbre che possa essere riconducibile a infezione batterica. L’uso appropriato di agenti antibatterici deve essere conforme alle linee guida ufficiali.
Ogni flaconcino di polvere contiene piperacillina sodica 2,085 g, equivalente a piperacillina 2 g e tazobactam sodico 268,3 mg, equivalente a tazobactam 250 mg. Ogni flaconcino di Ibitazina 2 g/250 mg contiene 4,70 mmol (108 mg) di sodio Una fiala solvente contiene 4 ml di lidocaina cloridrato Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1

Controindicazioni

Ipersensibilità ai principi attivi, ad altre penicilline o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1.
Anamnesi positiva di gravi reazioni allergiche acute ad altri prodotti beta-lattamici (es.
cefalosporine, monobactami o carbapenemi).
Ipersensibilità alla lidocaina (solvente per uso intramuscolare).

Posologia

Posologia Il dosaggio e la frequenza di somministrazione di Ibitazina dipendono dalla gravità e dalla sede dell’infezione e dei batteri sospetti.
Pazienti adulti e adolescenti Infezioni La dose abituale è 4 g piperacillina/0,5 g tazobactam ogni 8 ore da somministrare per via endovenosa.
La dose abituale di Ibitazina è da 2 g/0,25 g ogni 12 ore a 2 g/0,25 ogni 6 ore da somministrare con iniezione intramuscolare.
La fiala solvente contiene lidocaina, presente in ogni confezione di Ibitazina 2 g + 0,25 g / 4 ml deve essere usata esclusivamente per uso intramuscolare.
Non devono essere superati 2 g di piperacillina/0.25 g di Tazobactam per sito di iniezione.
Per la polmonite nosocomiale e le infezioni batteriche in pazienti neutropenici, la dose raccomandata è 4 g piperacillina/0,5 g tazobactam somministrati ogni 6 ore.
Questo regime posologico può essere applicabile anche per trattare pazienti affetti da altre infezioni comprese nelle indicazioni terapeutiche, quando particolarmente gravi.
La seguente tabella riepiloga la frequenza di somministrazione e la dose raccomandata per i pazienti adulti e adolescenti, secondo l’indicazione o la patologia.
Frequenza di somministrazione Piperacillina/Tazobactam 4 g/0,5 g
Ogni 6 ore Polmonite grave
Pazienti neutropenici adulti con sospetto di febbre riconducibile a infezioni batteriche
Ogni 8 ore Infezioni delle vie urinarie complicate (inclusa pielonefrite)
Infezioni intra-addominali complicate
Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (incluse le infezioni del piede diabetico)
Pazienti con compromissione renale Il dosaggio endovenoso deve essere adattato in funzione del grado di compromissione renale effettivo, secondo lo schema seguente (ogni paziente deve essere monitorato attentamente per rilevare segni di tossicità dovuti alla sostanza; i dosaggi endovenosi e gli intervalli di somministrazione del medicinale devono essere regolati di conseguenza):
Clearance della creatinina (ml/min) Dosaggio raccomandato
> 40 Non è necessario alcun adeguamento posologico
20-40 Posologia massima consigliata: 4 g/0,5 g ogni 8 ore
< 20 Posologia massima consigliata: 4 g/0,5 g ogni 12 ore
Poiché l'emodialisi rimuove dal 30% al 50% di piperacillina in 4 ore, i pazienti sottoposti a dialisi devono ricevere una dose aggiuntiva di Ibitazina 2 g/0,25 g dopo ogni trattamento dialitico.
Pazienti con compromissione epatica Non è necessario alcun aggiustamento posologico (vedere paragrafo 5.2).
Pazienti anziani Non è necessario alcun aggiustamento posologico negli anziani con funzione renale nella norma o con valori di clearance della creatinina superiore a 40 ml/min.
Popolazione pediatrica (2-12 anni) Infezioni La seguente tabella riepiloga la frequenza di somministrazione e il dosaggio per peso corporeo per i pazienti pediatrici da 2 a 12 anni, secondo l’indicazione o la patologia.
Dose per peso e frequenza del trattamento Indicazione/patologia
80 mg Piperacillina/10 mg Tazobactam per kg di peso corporeo/ogni 6 ore Bambini neutropenici con febbre che si sospetti riconducibile a infezioni batteriche*
100 mg Piperacillina/12,5 mg Tazobactam per kg di peso corporeo/ogni 8 ore Infezioni intra-addominali complicate *
* Non superare la dose massima di 4 g/0,5 g ogni 30 minuti.
Pazienti con compromissione renale Il dosaggio endovenoso deve essere adeguato in base al grado della residua funzionalità renale, secondo lo schema seguente (ogni paziente deve essere monitorato attentamente in caso di segni di sospetta tossicità; i dosaggi endovenosi e gli intervalli di somministrazione devono essere corretti conseguentemente):
Creatinine clearance (ml/min) Dosaggio raccomandato
>50 Non è necessario alcun adeguamento posologico
≤ 50 70 mg piperacillina/8,75 mg tazobactam/kg ogni 8 ore
I bambini sottoposti a dialisi devono ricevere una dose aggiuntiva di 40 mg piperacillina/5 mg tazobactam/Kg dopo ogni trattamento dialitico.
Uso nei bambini di età inferiore a 2 anni La sicurezza e l’efficacia Ibitazina nei bambini di età compresa tra 0 e 2 anni non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili provenienti da studi clinici controllati.
Durata del trattamento La durata abituale della terapia, per la maggior parte delle indicazioni, è compresa tra 5 e 14 giorni.
Comunque, la durata del trattamento deve essere stabilita in base alla gravità dell'infezione, agli agenti patogeni e all’evoluzione clinica e batteriologica del paziente.
Modo di somministrazione Ibitazina può essere somministrato sia per via intramuscolare che endovenosa.
La fiala di solvente con lidocaina acclusa alla confezione di Ibitazina 2 g + 250 mg, va impiegata solo per la somministrazione intramuscolare. Ibitazina, diluito con appositi solventi, può essere somministrato per infusione (durata 30 minuti).
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Nella scelta del trattamento di un paziente con piperacillina/tazobactam deve essere presa in considerazione l’appropriatezza sull’uso di una penicillina semi-sintetica ad ampio spettro, basata su fattori come la gravità dell’infezione e la prevalenza di resistenza rispetto ad altri prodotti antibatterici disponibili.
Prima di iniziare la terapia con Ibitazina, deve essere fatta un’attenta indagine su precedenti reazioni di ipersensibilità alle penicilline, ad altri antibiotici beta-lattamici (es.
cefalosporine, monobactami o carbapenemi) e ad altri allergeni.
Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità gravi e occasionalmente fatali (reazioni anafilattiche/anafilattoidi [incluso lo shock]) in pazienti sottoposti a terapia con penicilline, incluso piperacillina/tazobactam.
Queste reazioni avvengono più frequentemente in pazienti con un’anamnesi positiva di sensibilizzazione a diversi allergeni.
Le reazioni gravi di ipersensibilità richiedono l’interruzione dell’antibiotico, e possono richiedere la somministrazione di epinefrina e l’adozione di altre misure di emergenza.
Ibitazina può provocare reazioni avverse cutanee gravi, come sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi epidermica tossica, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici e pustolosi esantematica acuta generalizzata (vedere paragrafo 4.8).
Se i pazienti sviluppano un’eruzione cutanea devono essere monitorati attentamente e se le lesioni peggiorano Ibitazina deve essere sospesa.
La colite pseudomembranosa indotta da antibiotici può manifestarsi con diarrea grave e persistente e può essere potenzialmente letale.
I sintomi di colite pseudomembranosa possono insorgere durante o dopo il trattamento antibatterico.
In questi casi Ibitazina deve essere sospesa.
La terapia con Ibitazina può causare lo sviluppo di batteri resistenti, che potrebbero causare super-infezioni.
Manifestazioni di tipo emorragico sono state riportate in alcuni pazienti trattati con antibiotici beta-lattamici.
Queste reazioni sono state associate, talvolta, ad anormalità delle prove di coagulazione, quali tempo di sanguinamento, aggregazione piastrinica e tempo di protrombina; tali fenomeni si verificano più frequentemente nei pazienti con insufficienza renale.Se si manifestano episodi emorragici, l’antibiotico deve essere sospeso e deve essere istituita una terapia idonea.
Possono manifestarsi leucopenia e neutropenia, soprattutto durante una terapia prolungata, perciò si raccomandano controlli periodici della funzione ematopoietica.
Come con altre penicilline si possono verificare, in caso di somministrazione di dosi più elevate di quelle raccomandate, eccitabilità neuromuscolare o convulsioni, specialmente in pazienti con funzionalità renale alterata.
Può verificarsi ipokaliemia nei pazienti che hanno ridotte riserve di potassio o nei pazienti che assumono contemporaneamente altri farmaci che possono abbassare i livelli di potassio; in tali pazienti sono consigliabili determinazioni periodiche dell'elettrolita.
Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) Sono stati segnalati casi di Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) in pazienti trattati con piperacillina/tazobactam, spesso dopo un trattamento di durata superiore a 10 giorni.
L’HLH è una sindrome da attivazione immunitaria patologica potenzialmente letale, caratterizzata da segni e sintomi clinici di infiammazione sistemica eccessiva (ad es.
febbre, epatosplenomegalia, ipertrigliceridemia, ipofibrinogenemia, ferritina sierica elevata, citopenie ed emofagocitosi).
I pazienti che manifestano i primi segni di attivazione immunitaria patologica devono essere esaminati immediatamente.
In presenza di diagnosi di HLH, il trattamento con piperacillina/tazobactam deve essere interrotto.
Danno renale A causa della sua potenziale nefrotossicità (vedere paragrafo 4.8), piperacillina/tazobactam deve essere utilizzato con attenzione in pazienti con insufficienza renale o in emodialisi.
I dosaggi per via endovenosa e gli intervalli di somministrazione devono essere aggiustati in base al grado di compromissione della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.2).
In un’analisi secondaria utilizzando dati di un grande studio multicentrico controllato randomizzato, quando è stata esaminata la velocità di filtrazione glomerulare (GFR) dopo la somministrazione di antibiotici frequentemente utilizzati in pazienti in condizioni critiche, l’uso di piperacillina/tazobactam è stato associato a un tasso inferiore di miglioramento reversibile della GFR rispetto ad altri antibiotici.
Questa analisi secondaria ha portato a concludere che piperacillina/tazobactam era una causa di ritardo nel recupero della funzionalità renale in questi pazienti.
L'uso combinato di piperacillina/tazobactam e vancomicina può essere associato ad un'aumentata incidenza di danno renale acuto (vedere paragrafo 4.5).
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene 108 mg di sodio per flaconcino, equivalente a 5,4% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Miorilassanti non depolarizzanti La piperacillina quando utilizzata contemporaneamente con il vecuronio è stata coinvolta nel prolungamento del blocco neuromuscolare indotto dal vecuronio.
A causa del loro meccanismo d'azione simile, si prevede che il blocco neuromuscolare prodotto da uno qualsiasi dei rilassanti muscolari non depolarizzanti può essere prolungato in presenza di piperacillina.
Anticoagulanti orali Durante la somministrazione simultanea di eparina, anticoagulanti orali ed altri farmaci che possono interferire con la coagulazione del sangue, compresa la funzione trombocitica, i parametri della coagulazione devono essere controllati più frequentemente e monitorati regolarmente.
Metotressato La piperacillina può ridurre l’eliminazione del metotressato.
Pertanto, i livelli sierici del metotressato devono essere monitorati per evitare gli effetti tossici del farmaco.
Probenecid Come per altre penicilline, la somministrazione contemporanea di probenecid e piperacillina/ tazobactam determina una più lunga emivita e una più bassa clearance renale sia di piperacillina che del tazobactam.
Tuttavia, ciò non influisce sui picchi di concentrazione plasmatica delle due sostanze.
Aminoglicosidi La piperacillina sia sola che con tazobactam non produce importanti alterazioni cliniche sulla farmacocinetica della tobramicina in pazienti con funzione renale normale e con insufficienza renale lieve o moderata.
La farmacocinetica della piperacillina, del tazobactam e del metabolita M1 non viene modificata significativamente dalla somministrazione di tobramicina.
L’inattivazione di tobramicina e gentamicina da parte della piperacillina è stata dimostrata in pazienti con grave insufficienza renale.
Per informazioni relative alla somministrazione di piperacillina e tazobactam con gli aminoglicosidi fare riferimento ai paragrafi 6.2 e 6.6.
Vancomicina Alcuni studi hanno rilevato un aumento dell'incidenza di lesione renale acuta in pazienti ai quali venivano somministrati in concomitanza piperacillina/tazobactam e vancomicina rispetto alla sola vancomicina (vedere paragrafo 4.4).
Alcuni di questi studi hanno riportato che l'interazione è vancomicina dose dipendente.
Non sono state rilevate importanti interazioni farmacocinetiche tra piperacillina/tazobactam e vancomicina.
Effetti sui test di laboratorio Come con altre penicilline, l’adozione di metodi non-enzimatici per la misurazione della glicosuria può determinare falsi-positivi.
Pertanto, in caso di terapia con Ibitazina, è necessaria la misurazione della glicosuria mediante metodi enzimatici.
Diversi metodi chimici per la determinazione della proteinuria possono dare falsi-positivi.
La misurazione delle proteine con strisce reattive (dip stick) non subisce alcuna influenza.
Il test di Coombs diretto può risultare positivo.
Sono stati riportati dei risultati positivi utilizzando il test Platelia Aspergillus EIA della Bio-Rad Laboratories in pazienti trattati con Ibitazina.
Sono state riportate reazioni crociate di polisaccaridi non-Aspergillus e polifuranosi con il test Platelia Aspergillus EIA della Bio-Rad Laboratories.
Pertanto, i risultati positivi nei pazienti che ricevono Ibitazina devono essere interpretati con cautela e confermati da altri metodi diagnostici.

Effetti indesiderati

La reazione avversa segnalata più comunemente è la diarrea (che si verifica in 1 paziente su 10).
Tra le reazioni avverse più gravi, colite pseudomembranosa e necrolisi epidermica tossica si verificano in 1-10 pazienti su 10.000.
Le frequenze di pancitopenia, shock anafilattico e sindrome di Stevens-Johnson non possono essere definite sulla base dei dati attualmente disponibili.
Nella seguente tabella le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e secondo la nomenclatura MedDRA.
All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per Sistemi e Organi Molto comune ≥ 1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1.000, <1/100 Raro ≥1/10.000, <1/1.000 Frequenza non Nota (non definibile sulla base dei dati disponibili)
Infezioni e infestazioni  Infezione da Candida*  Colite Pseudomem branosa 
Patologie del sistema emolinfopoietico  Trombocitopenia, anemia* Leucopenia Agranulocitosi Pancitopenia*, neutropenia, anemia emolitica*, trombocitosi*, eosinofilia*
Disturbi del sistema immunitario     Shock anafilattoide*, shock anafilattico*, reazione anafilattoide*, reazione anafilattica*, ipersensibilità*
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Ipokaliemia  
Disturbi psichiatrici  Insonnia   Delirio*
Patologie del sistema nervoso  Mal di testa Crisi convulsive*  
Patologie vascolari   Ipotensione, flebite, tromboflebite, vampate  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche    Epistassi Polmonite eosinofila
Patologie gastrointestinali Diarrea Dolore addominale, vomito, stipsi, nausea, dispepsia  Stomatite 
Patologie epatobiliari     Epatite*, ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Rash, prurito Eritema multiforme*, orticaria, rash maculopapu lare* Necrolisi epidermica tossica* Sindrome di Stevens-Johnson*, dermatite esfoliativa, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)*, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP)*, dermatite bollosa, porpora
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Artralgia, mialgia  
Patologie renali e urinarie     Insufficienza renale, nefrite tubulo-inter stiziale*
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  Piressia, reazione nella sede di iniezione Brividi  
Esami diagnostici  Aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento dell’aspartato aminotransferasi, riduzione delle proteine totali, riduzione dell’albumina ematica, positività al test di Coombs diretto, aumento della creatinina ematica, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento dei livelli di urea nel sangue, prolungamento del tempo di tromboplastina parziale attivata Riduzione della glicemia, aumento della bilirubina ematica, prolungamento del tempo di protrombina  Prolungamento del tempo di sanguinamento, aumento della gamma-glutarniltransfe rasi
*ADR identificate post marketing La terapia con piperacillina è stata associata ad una aumentata incidenza di febbre e rash nei pazienti con fibrosi cistica.
Effetti della classe di antibiotici beta-lattamici Gli antibiotici beta-lattamici, incluso piperacillina tazobactam, possono portare a manifestazioni di encefalopatia e convulsioni (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati sull’uso di Ibitazina in donne in gravidanza non esistono o sono molto scarsi.
Studi sugli animali hanno dimostrato tossicità durante la fase dello sviluppo dell’animale ma nessuna evidenza di effetti teratogeni quando il medicinale è stato impiegato a dosi tossiche per la madre (vedere paragrafo 5.3).
Piperacillina e tazobactam attraversano la placenta.
Piperacillina/tazobactam in gravidanza deve essere usato solo se chiaramente indicato, ossia se il beneficio atteso supera i possibili rischi per la donna in gravidanza e per il bambino.
Allattamento La piperacillina è escreta in basse concentrazioni nel latte umano; le concentrazioni di tazobactam nel latte umano non sono state studiate.
Le donne in allattamento devono essere trattate solo se il beneficio atteso supera i possibili rischi per la donna ed il bambino.
Fertilità Uno studio di fertilità nel ratto non ha evidenziato alcun effetto sulla fertilità e sull’accoppiamento dopo somministrazione intraperitoneale di tazobactam o dell’associazione piperacillina/tazobactam (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 25 °C

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.