GOPTEN 28CPS 0,5MG

5,42 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: TRANDOLAPRIL
  • ATC: C09AA10
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 01/10/2006

Ipertensione arteriosa. Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico, in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra con o senza segni di insufficienza cardiaca.
GOPTEN 0,5 mg capsule rigide Una capsula contiene: • principio attivo: trandolapril 0,5 mg; • eccipienti con effetti noti: lattosio. GOPTEN 2 mg capsule rigide Una capsula contiene: • principio attivo: trandolapril 2 mg; • eccipienti con effetti noti: lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo, ad un qualsiasi altro ACE inibitore o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Precedenti di ipersensibilità incluso edema angioneurotico (edema di Quincke) correlati ad un precedente trattamento con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitore).
• Angioedema ereditario/idiopatico.
• Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
• L’uso concomitante di GOPTEN con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
• Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan.
Trandolapril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).

Posologia

Posologia Adulti Nell’ipertensione arteriosa : la posologia è di 1 capsula da 2 mg in una singola somministrazione giornaliera.
Questa dose può essere raddoppiata, se necessario, dopo 2 o 4 settimane dall’inizio del trattamento.
Nel soggetto anziano con funzione renale nella norma, non è necessario alcun adattamento posologico.
In caso sia stato precedentemente instaurato un trattamento diuretico è necessario osservare alcune precauzioni (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1) ed iniziare la terapia con GOPTEN 0,5 mg, 1 capsula al giorno.
Nei pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina compresa tra 30 ml/min.
e 10 ml/min., il trattamento inizierà con la dose giornaliera da 0,5 mg che potrà essere aumentata ad 1 mg, se necessario.
Nei pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min., così come negli emodializzati, la posologia è di 1 capsula da 0,5 mg in un’unica somministrazione giornaliera.
In questi soggetti si raccomanda un controllo periodico della potassiemia e della creatininemia.
Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico : il trattamento potrà essere iniziato da 3 a 7 giorni dopo l’infarto miocardico.
La dose iniziale dovrà essere valutata sulla base della pressione arteriosa.
Il trattamento sarà iniziato alla dose di 0,5 mg.
Questa dose potrà essere aumentata il giorno seguente a 1 mg (sempre in monosomministrazione) e mantenuta per due giorni e poi progressivamente aumentata fino ad un massimo di 4 mg, sempre in un’unica somministrazione.
Questo aumento posologico potrà essere temporaneamente sospeso in base alla tollerabilità emodinamica, come per esempio in caso di ipotensione arteriosa.
In caso di ipotensione è necessario rivedere le terapie ipotensive associate (ad esempio i vasodilatatori, nitrati compresi, i diuretici, ecc.) e ridurne possibilmente i dosaggi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
Modo di somministrazione Per uso orale.
Dato che l'assorbimento di GOPTEN non è influenzato dal cibo, le capsule possono essere somministrate prima, durante o dopo i pasti.

Avvertenze e precauzioni

GOPTEN non deve essere usato in pazienti affetti da stenosi od ostruzione aortica.
Precauzioni di carattere generale: in alcuni pazienti già sottoposti a trattamento a base di diuretici, in particolare nel caso in cui questo trattamento sia stato istituito solo di recente, la diminuzione della pressione arteriosa all’inizio del trattamento a base di trandolapril può risultare eccessiva.
Ipotensione sintomatica: nei pazienti che presentano ipertensione non associata a complicanze, dopo l’assunzione della dose iniziale di trandolapril, raramente è stata osservata la comparsa di ipotensione sintomatica come anche dopo l’aumento della dose di trandolapril.
È più probabile che l’ipotensione sintomatica si manifesti in pazienti che presentino una deplezione di volume e di sodio causata da una terapia prolungata con diuretici, da una dieta iposodica, da dialisi, dalla presenza di diarrea o vomito.
Di conseguenza, in questi pazienti, la terapia a base di diuretici dovrebbe essere sospesa e la deplezione di volume e/o di sodio corretta prima di dare inizio alla terapia a base di trandolapril.
Simili considerazioni possono essere applicate a pazienti con cardiopatia ischemica o con malattie cerebrovascolari nei quali una eccessiva caduta di pressione potrebbe provocare un infarto del miocardio o un accidente cerebrovascolare.
Pazienti con ipertensione nefrovascolare: gli ACE-inibitori possono essere utilizzati finché un trattamento curativo dell’ipertensione nefrovascolare viene effettuato, o se tale procedura non viene portata avanti.
Il rischio di una severa ipotensione arteriosa e insufficienza renale è aumentato in pazienti con precedente stenosi bilaterale o unilaterale dell’arteria renale in trattamento con un ACE-inibitore.
I diuretici possono ulteriormente aumentarne il rischio.
La perdita della funzione renale può verificarsi solo con piccole modifiche nella creatinina sierica, anche nei pazienti con stenosi unilaterale dell’arteria renale.
Per questi pazienti il trattamento dovrebbe essere iniziato in ospedale sotto stretta sorveglianza medica con basse dosi e un attento adeguamento della dose.
Il trattamento con diuretici dovrebbe essere sospeso, e la funzionalità renale e il potassio nel siero dovrebbero essere monitorati durante le prime settimane di trattamento.
Ipotensione arteriosa e/o insufficienza renale funzionale: una stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone è stata osservata in corso di deplezione idrosodica importante (regime iposodico o trattamento diuretico prolungato), di stenosi dell’arteria renale, di insufficienza cardiaca congestizia e di cirrosi ascitica.
Il blocco di tale sistema con l’impiego di un inibitore dell’enzima di conversione può provocare in tali casi una ipotensione considerevole, soprattutto dopo la prima somministrazione o nel corso delle prime 2 settimane di trattamento.
Più raramente può manifestarsi insufficienza renale funzionale che impone una particolare sorveglianza del soggetto.
Nel caso di precedenti trattamenti diuretici è consigliabile o interrompere il diuretico almeno 3 giorni prima dell’inizio del trattamento con GOPTEN o iniziare la terapia con 1 capsula al giorno di GOPTEN 0,5 mg.
Nel caso di ipertensione renovascolare si consiglia di iniziare il trattamento con la posologia giornaliera di 1 capsula da 0,5 mg.
Nel caso fosse necessario proseguire il trattamento diuretico, nell’insufficienza cardiaca congestizia e nell’ipertensione renovascolare, si raccomanda di sorvegliare la creatinina plasmatica, in particolare all’inizio del trattamento.
Ipersensibilità/Edema angioneurotico (edema di Quincke): trandolapril può causare angioedema che include edema del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe.
In tal caso, GOPTEN deve essere sospeso ed il paziente deve essere tenuto sotto controllo finché l’edema non sia sparito.
È stato dimostrato che gli ACE inibitori sono in grado di causare più frequentemente la comparsa di episodi di angioedema in pazienti neri piuttosto che nei pazienti non neri.
L’uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan è controindicato in considerazione dell’aumento del rischio di angioedema.
Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di trandolapril.
Il trattamento con trandolapril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
L’uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficoltà respiratorie) (vedere paragrafo 4.5).
Occorre cautela nell’iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta già assumendo un ACE-inibitore.
Nei pazienti trattati con ACE-inibitori è stato riportato angioedema intestinale.
Questo deve essere preso in considerazione nei pazienti in trattamento con trandolapril che presentano dolori addominali (con o senza nausea o vomito).
Pazienti che manifestano l’edema angioneurotico devono immediatamente sospendere la terapia e devono essere monitorati fino alla risoluzione dell’edema stesso.
Quando l’edema è limitato al viso, la condizione si risolve generalmente spontaneamente senza trattamento.
Quando l’edema coinvolge non solo il viso ma anche la glottide può dare luogo a complicazioni pericolose per la vita a causa del rischio di ostruzione delle vie aeree.
Angioedema che coinvolge la lingua, la glottide o la laringe richiede la somministrazione sottocutanea immediata di 0,3-0,5 ml di una soluzione di adrenalina (1:1000) unitamente ad altre misure terapeutiche appropriate.
Si deve prestare attenzione nei pazienti con una storia di edema angioneurotico idiopatico, e GOPTEN è controindicato se l’edema angioneurotico è una reazione avversa agli ACE inibitori (vedere paragrafo 4.3).
Reazioni anafilattoidi e possibili reazioni correlate durante trattamento di desensibilizzazione: nei pazienti che ricevono una terapia con ACE-inibitori, in concomitanza con un trattamento di desensibilizzazione ai veleni animali (es.
immunoterapia allergenica), si possono sviluppare reazioni anafilattoidi in alcuni casi ad esito fatale.
Reazioni anafilattoidi e possibili reazioni correlate durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL): nei pazienti che ricevono una terapia con ACE-inibitori, in concomitanza con aferesi delle LDL, si possono sviluppare reazioni anafilattoidi ad esito fatale.
Neutropenia: molto raramente sono stati segnalati casi di neutropenia senza che fosse stabilita una relazione di causa ed effetto.
Come per tutti gli inibitori dell’enzima di conversione si consigliano periodici controlli ematologici, in particolare nei pazienti affetti da collagenopatia con o senza compromissione della funzione renale.
Danno renale: la posologia dovrà essere ridotta nei soggetti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min; la funzionalità renale di questi pazienti deve essere attentamente monitorata (vedere paragrafo 4.2).
In pazienti affetti da insufficienza renale, insufficienza cardiaca congestizia o stenosi arteriosa renale unilaterale o bilaterale, aventi un unico rene così come dopo trapianto del rene, si corre il rischio di un peggioramento della funzione renale.
Alcuni pazienti ipertesi senza alcun segno apparente di patologie renali pre-esistenti possono sviluppare aumenti dell’azotemia plasmatica e della creatininemia sierica quando il trandolapril è assunto contemporaneamente ad un diuretico.
Si può verificare proteinuria particolarmente in pazienti con compromissione della funzionalità renale esistente o a dosi di ACE-inibitori relativamente alte.
Inoltre, nei pazienti con insufficienza renale deve essere considerato il rischio di iperkaliemia e deve essere controllato regolarmente lo stato elettrolitico del paziente.
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Insufficienza epatica: poiché il trandolapril è un profarmaco metabolizzato nel suo derivato attivo nel fegato, deve essere posta particolare attenzione e effettuato un accurato monitoraggio in quei pazienti con compromissione epatica.Le concentrazioni plasmatiche di farmaco aumentano e, pertanto, si consiglia di iniziare il trattamento con 1 capsula da 0,5 mg al giorno e di adattarlo in funzione della risposta terapeutica.Soggetti anziani: gli studi di farmacocinetica su GOPTEN nei soggetti ipertesi con età superiore a 65 anni, con funzione renale nella norma, indicano che non è necessario nessun adattamento posologico.
In quelli con funzione renale alterata vedere il paragrafo 4.2.
Chirurgia/Anestesia: in pazienti sottoposti a un intervento chirurgico o in caso di anestesia con agenti che possono causare ipotensione, gli inibitori dell’enzima di conversione possono provocare una ipotensione che può essere corretta mediante espansione della volemia.
Il trandolapril può inibire la formazione dell’angiotensina II secondaria al rilascio compensativo di renina.
Agranulocitosi e depressione del midollo spinale: in pazienti in terapia con ACE inibitori, sono stati osservati casi di agranulocitosi e depressione del midollo spinale.
ll rischio di neutropenia sembra essere dose- e tipo-correlato e dipende dallo stato clinico del paziente.
Queste reazioni sono più frequenti in pazienti con danno renale, specialmente quelli affetti da collagenopatie vascolari.
Tuttavia, in pazienti affetti da collagenopatie vascolari (ad esempio lupus erythematosus e sclerodermia), deve essere effettuato un attento monitoraggio della conta dei globuli bianchi e dei livelli proteici nell’urina, specialmente se associate a funzionalità renale ridotta e a terapia concomitante in particolare con corticosteroidi e antimetaboliti.
La neutropenia è reversibile dopo l’interruzione del trattamento con ACE inibitori.
Potassio sierico: gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiché inibiscono il rilascio di aldosterone.
Tale effetto non è solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma.
Tuttavia, nei pazienti con una funzione renale compromessa, nei pazienti ipertesi e/o con insufficienza cardiaca e/o nei pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale), diuretici risparmiatori del potassio, trimetoprim o cotrimoxazolo, noto anche come trimetoprim/sulfametoxazolo, agenti per il trattamento dell’ipokaliemia, e soprattutto antagonisti dell’aldosterone o bloccanti del recettore dell’angiotensina, nei pazienti con diabete mellito e/o disfunzione ventricolare sinistra dopo infarto miocardico oppure in pazienti che assumono altre sostanze attive associate ad aumenti nei livelli sierici di potassio (ad es., eparina, cotrimossazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo), si può verificare iperkaliemia Qualora l’uso concomitante degli agenti summenzionati venga considerato appropriato, si raccomanda un regolare monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
I diuretici risparmiatori del potassio e i bloccanti del recettore dell’angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e si devono contestualmente monitorare il potassio sierico e la funzione renale (vedere paragrafo 4.5).
Tosse: durante il trattamento con ACE-inibitori può presentarsi una tosse secca non produttiva che scompare dopo l’interruzione del trattamento.
Gravidanza: la terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Allattamento: l’uso di trandolapril durante l’allattamento al seno non è raccomandato (vedere paragrafo 4.6).
Popolazione pediatrica Si raccomanda di non impiegare GOPTEN nei soggetti in età pediatrica poiché la sicurezza e l’efficacia del trandolapril nei bambini non è stata studiata.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti: Lattosio GOPTEN 0,5 mg capsule rigide e GOPTEN 2 mg capsule rigide contengono lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.
Sodio (come sodio stearil fumarato e sodio lauril solfato) GOPTEN 0,5 mg capsule rigide e GOPTEN 2 mg capsule rigide contengono meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Medicinali che aumentano il rischio di angioedema L’uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan è controindicato, poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Sacubitril/valsartan non deve essere somministrato prima che siano trascorse 36 ore dall’assunzione dell’ultima dose di trandolapril.
La terapia con trandolapril non deve essere iniziata prima che siano trascorse 36 ore dall’assunzione dell’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Diuretici risparmiatori del potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio La combinazione con diuretici o altri farmaci antiipertensivi può potenziare la risposta antipertensiva a trandolapril.
Farmaci adrenergici-bloccanti devono essere combinati con trandolapril solo sotto attento controllo.
Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con trandolapril si può sviluppare iperkaliemia.
L’associazione di GOPTEN con i diuretici risparmiatori di potassio (come spironolattone, amiloride o triamterene), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico, soprattutto nei soggetti con insufficienza renale, diabete mellito, e/o disfunzione ventricolare sinistra a seguito di un infarto miocardico.
Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare trandolapril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto è noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l’amiloride.
L’associazione di trandolapril con i farmaci sopra citati non è pertanto raccomandata.
Se è indicato l’uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico.
Nello studio TRAndolapril Cardiac Evaluation (TRACE), uno studio randomizzato controllato con placebo a gruppi paralleli, in pazienti sopravvissuti a infarto del miocardio acuto con una residua disfunzione sistolica ventricolare sinistra, è stata osservata iperkaliemia come evento avverso nel 5% (0,2% related) e nel 3% (non related) dei soggetti nei guppi trattati con trandolapril e placebo rispettivamente.
Ottanta soggetti (80%) in questo studio hanno ricevuto diuretici.
Vedere paragrafo 4.4.
Il trandolapril può attenuare la perdita di potassio causata dai diuretici tiazidici.
Nei soggetti in trattamento con un diuretico, soprattutto quando è recente l’istituzione di tale trattamento, può esserci il rischio di ipotensione eccessiva, che può essere evitato sospendendo il diuretico qualche giorno prima dell’inizio del trattamento con GOPTEN.
Se la contemporanea somministrazione di diuretico è indispensabile, occorre sorvegliare il paziente almeno nelle prime 2 ore dopo l’assunzione di GOPTEN (vedere paragrafi 4.4 e 4.2).
Ciclosporina Durante l’uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si può manifestare iperkaliemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Eparina Durante l’uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si può manifestare iperkaliemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Agenti antidiabetici Nei soggetti diabetici si raccomanda un controllo della glicemia.
Infatti, come con tutti gli ACE inibitori, l’uso concomitante di farmaci antidiabetici (insulina o agenti ipoglicemici orali) può potenziare l’effetto ipoglicemizzante con grave rischio di ipoglicemia.
Antagonisti del recettore dell’angiotensina II, Aliskiren I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Litio Il trandolapril può ridurre l’eliminazione del Litio.
È necessario monitorare i livelli sierici di litio.
Altre interazioni In pazienti trattati con ACE-inibitori, si sono verificate delle reazioni anafilattoidi alle membrane di poliacrilonitrile ad alto-flusso usate in emodialisi.
Come per gli altri antipertensivi appartenenti a questa classe, questa combinazione deve essere evitata quando si prescrivono ACE-inibitori a pazienti sottoposti a dialisi renale.
Co-somministrazione con FANS: l’uso concomitante di ACE inibitori e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale.
La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all’inizio della terapia concomitante.
Come con tutti gli antiipertensivi, gli ACE inibitori somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es.
Inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si può verificare un’attenuazione dell’effetto anti-ipertensivo.
Pertanto, deve essere intensificato il monitoraggio della pressione sanguigna quando si assume qualsiasi antinfiammatorio non steroideo oppure quando se ne interrompa l’assunzione nel caso di un paziente in trattamento con trandolapril.
I FANS, incluso l’acido acetilsalicilico, a meno che quest’ultimo venga usato a più basse dosi come anti-aggregante piastrinico, devono essere evitati con ACE-inibitori in pazienti con insufficienza cardiaca.
L’effetto ipotensivo di certi anestetici inalatori può essere aumentato dagli ACE-inibitori.
Allopurinolo, agenti citostatici o immunosoppressori, corticosteroidi sistemici oppure procainamide possono aumentare il rischio di leucopenia, se usati in concomitanza con gli ACE-inibitori.
Gli antiacidi possono causare una riduzione della biodisponibilità degli ACE-inibitori.
L’alcol aumenta il rischio di ipotensione.
L’effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori può essere ridotto dai simpaticomimetici, per cui i pazienti devono essere attentamente monitorati.
Come per tutti i trattamenti con antipertensivi, l’associazione con un neurolettico o con un antidepressivo imipraminico aumenta il rischio di ipotensione ortostatica.
La co-somministrazione degli ACE-inibitori e degli inibitori dell’mTOR (target della rapamicina nei mammiferi), come ad esempio temsirolimus, sirolimus e everolimus, può aumentare il rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Nessuna interazione farmacocinetica è stata evidenziata associando GOPTEN alla digossina, furosemide e nifedipina a lento rilascio.
Non è stata evidenziata alcuna modifica delle proprietà anticoagulanti della warfarina.
Non sono state osservate interazioni cliniche in pazienti post-infartuati con disfunzione ventricolare sinistra dopo somministrazione di GOPTEN in associazione a trombolitici, aspirina, b-bloccanti, calcio-antagonisti, nitrati, anticoagulanti, diuretici o digossina.
I farmaci b-bloccanti devono essere associati a trandolapril solo tenendo i pazienti sotto stretto controllo.
Non sono state riscontrate interazioni cliniche tra trandolapril e cimetidina.
Auroterapia: sono state raramente segnalate reazioni nitritoidi (i cui sintomi includono arrossamento del volto, nausea, vomito ed ipotensione) in pazienti trattati con sali d’oro per via iniettabile (es.
aurotiomalato di sodio) in concomitanza con ACE inibitori.
Nessuna interazione si manifesta con la contemporanea assunzione di cibo.

Effetti indesiderati

La seguente tabella mostra le reazioni avverse riportate durante studi clinici con il trandolapril sull’ipertensione (n=2,520) e sul post-infarto del miocardio (n=876) e dall’esperienza post marketing.
Le reazioni considerate come possibilmente correlate a trandolapril sono raggruppate per classe organo-sistemica e frequenza usando la seguente convenzione: comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), rara (≥1/10000, <1/1000), molto rara (<1/10000) e non nota (reazioni avverse dall’esperienza post-marketing che non possono essere definite sulla base dei dati disponibili).
Le reazioni avverse sono riportate in ordine di gravità decrescente, all’interno di ciascun gruppo di frequenza, quando la gravità può essere valutata.
Classificazione per sistemi ed organi Frequenza
Comune Non comune Rara Molto Rara Non nota
Infezioni e infestazioni  Infezioni delle vie respiratorie superiori Bronchite Infezioni delle vie urinarie  
Faringite
Patologie del sistema emolinfopoietico   Leucopenia  Agranulocitosi
Anemia Pancitopenia
Patologia piastrinica
Patologia dei leucociti
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Iperglicemia  Iperkaliemia
Ipercolesterolemia
Iperlipidemia
Iperuricemia
Gotta
Anoressia
Appetito aumentato
Anomalia enzimatica
Disturbi psichiatrici  Insonnia Allucinazione  
Libido diminuita Depressione
Disturbo del sonno
Ansia
Agitazione
Apatia
Patologie del sistema nervoso Cefalea Sonnolenza Accidente cerebrovascolare  Attacco ischemico transitorio
Capogiro Sincope Emorragia cerebrale
Mioclono
Parestesia Disturbo dell’equilibrio
Emicrania
Emicrania senza aura
Disgeusia
Patologie dell’occhio   Blefarite  
Edema congiuntivale
Acuità visiva ridotta
Patologia dell’occhio
Patologie dell’orecchio e del labirinto  Vertigine Tinnitus  
Patologie cardiache  Palpitazioni Infarto miocardico  Blocco atrioventricolare
Ischemia miocardica Arresto cardiaco
Angina pectoris Aritmia
Insufficienza cardiaca
Tachicardia ventricolare
Tachicardia
Bradicardia
Patologie vascolari Ipotensione* Vampata di calore Ipertensione  
Angiopatia
Ipotensione ortostatica
Disturbo vascolare periferico
Vena varicosa
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Infiammazione delle vie respiratorie superiori Dispnea  Broncospasmo
Congestione delle vie respiratorie superiori Epistassi
Dolore orofaringeo
Tosse produttiva
Patologia respiratoria
Patologie gastrointestinali  Nausea Ematemesi  Ileo
Diarrea Gastrite Pancreatite
Dolore gastrointestinale Dolore addominale
Costipazione Vomito
Patologie gastrointestinali Dispepsia
Bocca secca
Flatulenza
Patologie epatobiliari   Epatite Colestasi Ittero
Iperbilirubinemia
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Prurito Angioedema Dermatite Alopecia
Eruzione cutanea Psoriasi Orticaria
Iperidrosi Sindrome di Stevens- Johnson
Eczema Necrolisi tossica epidermale
Acne
Cute secca
Patologie della pelle
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  Dolore dorsale Artralgia  Mialgia
Spasmi muscolari Dolore osseo
Dolore agli arti Osteoartrite
Patologie renali ed urinarie   Insufficienza nella funzione renale  
Azotemia
Poliuria
Pollachiuria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella  Disfunzione erettile   
Patologie congenite, familiari e genetiche   Malformazione arteriosa congenita  
Ittiosi vulgaris
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Dolore toracico Edema  Piressia
Edema periferico Affaticamento
Malessere
Esami diagnostici   Sodio ematico diminuito Potassio ematico aumentato Conta delle piastrine diminuita
Gamma-glutamiltransferasi aumentata Emoglobina ridotta
Lipasi aumentata Ematocrito ridotto
Immunoglobuline aumentate Fosfatasi alcalina ematica aumentata
Latticodeidrogenasi ematica aumentata
Prova di funzione epatica anormale
Transaminasi aumentate
Elettrocardiogramma anormale
Creatinina ematica aumentata
Urea ematica aumentata
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura   Traumatismo  
* Dallo studio clinico TRACE (n=876) l’ipotensione ha una frequenza comune nei pazienti con una disfunzione ventricolare sinistra in seguito a infarto del miocardio.
Tuttavia ha una frequenza non comune negli stessi pazienti da studi clinici sull’ipertensione (n = 2,520).
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate con una frequenza non nota per gli ACE-inibitori come classe.
Classificazione per sistemi ed organi Tipo
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia emolitica
Eosinofilia
Patologie del sistema nervoso Stato confusionale
Patologie dell’occhio Visione offuscata
Infezioni ed infestazioni Sinusite
Rinite
Patologie gastrointestinali Angioedema intestinale
Glossite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema multiforme
Dermatite psoriasiforme
Esami diagnostici Anticorpi antinucleo aumentati
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L’uso degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di GOPTEN durante l’allattamento al seno, GOPTEN non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento al seno, specialmente in casi di allattamento di neonati o prematuri.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 25 °C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.