GALNORA 28CPS 8MG RP
31,02 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 29/11/2011
Galnora è indicato per il trattamento sintomatico della demenza da Alzheimer da lieve a moderatamente grave.
Ciascuna capsula rigida da 8 mg a rilascio prolungato contiene 8 mg di galantamina (come bromidrato). Ciascuna capsula rigida da 16 mg a rilascio prolungato contiene 16 mg di galantamina (come bromidrato). Ciascuna capsula rigida da 24 mg a rilascio prolungato contiene 24 mg di galantamina (come bromidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Poiché non ci sono dati disponibili sull’utilizzo di galantamina in pazienti con grave insufficienza epatica (punteggio Child-Pugh > 9) ed in pazienti con clearance della creatinina < 9 ml/min, la galantamina è controindicata in queste tipologie di pazienti.
La galantamina è controindicata nei pazienti che presentano contemporaneamente disfunzioni renali ed epatiche significative. Posologia
- Adulti/Anziani Posologia Prima di iniziare il trattamento La diagnosi di probabile demenza da Alzheimer deve essere adeguatamente confermata sulla base delle attuali linee guida cliniche (vedere paragrafo 4.4).
Dose iniziale La dose iniziale raccomandata è di 8 mg/die per 4 settimane.
Dose di mantenimento • La tollerabilità ed il dosaggio di galantamina devono essere rivalutati ad intervalli regolari, preferibilmente entro tre mesi dall’inizio del trattamento.
Successivamente, il beneficio clinico di galantamina e la tollerabilità del paziente al trattamento devono essere rivalutati periodicamente secondo le attuali linee guida cliniche.
La terapia di mantenimento può essere continuata finché i benefici terapeutici sono favorevoli e il paziente tollera il trattamento con galantamina.
La sospensione del trattamento con galantamina deve essere presa in considerazione quando l’effetto terapeutico non è più evidente o se il paziente non tollera il trattamento.
• La dose iniziale di mantenimento è di 16 mg/die; i pazienti devono essere mantenuti a 16 mg/die per almeno 4 settimane.
• L’aumento della dose di mantenimento a 24 mg/die deve essere preso in considerazione, per ciascun paziente, dopo un’appropriata valutazione che tenga conto del beneficio terapeutico e della tollerabilità.
• Per quei pazienti che non mostrano un’aumentata risposta o che non tollerano la dose di 24 mg/die, si deve prendere in considerazione la riduzione della dose a 16 mg/die.
Sospensione del trattamento • Non si osserva effetto “di rimbalzo ” in seguito all’interruzione improvvisa del trattamento (ad esempio, in preparazione ad un intervento chirurgico).
Passaggio a Galnora capsule a rilascio prolungato da galantamina compresse o galantamina soluzione orale. Si raccomanda di somministrare ai pazienti la stessa dose giornaliera totale di galantamina.
I pazienti che passano alla mono-somministrazione giornaliera devono assumere la loro ultima dose di galantamina compresse o soluzione orale alla sera ed iniziare Galnora capsule a rilascio prolungato una volta al giorno il mattino seguente.
Compromissione renale Le concentrazioni plasmatiche di galantamina possono essere aumentate nei pazienti affetti da insufficienza renale da moderata a grave (vedere paragrafo 5.2).
Per i pazienti con una clearance della creatinina ≥9 ml / min, non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio.
L’uso della galantamina è controindicato nei pazienti con clearance della creatinina inferiore a 9 ml/min (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione epatica Le concentrazioni plasmatiche di galantamina possono risultare aumentati nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave (vedere paragrafo 5.2).
Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica di grado moderato (Child-Pugh punteggio 7-9), sulla base di modelli farmacocinetici, si raccomanda di iniziare il trattamento con una capsula a rilascio prolungato da 8 mg a giorni alterni, preferibilmente al mattino, per una settimana.
Successivamente, i pazienti devono continuare il trattamento assumendo 8 mg una volta al giorno per 4 settimane.
In questa tipologia di pazienti, la dose giornaliera non deve superare i 16 mg.
Nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica (punteggio Child-Pugh > 9), l’uso di galantamina è controindicato (v.
paragrafo 4.3).
Nei pazienti con lieve compromissione della funzionalità epatica non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Trattamenti concomitanti Nei pazienti trattati con potenti inibitori del CYP2D6 o del CYP3A4, si deve considerare una riduzione delle dosi (vedere paragrafo 4.5).
Popolazione pediatrica Non esiste un uso rilevante della galantamina nella popolazione pediatrica.
Metodo di somministrazione Galnora capsule a rilascio prolungato deve essere somministrato oralmente, una volta al giorno, al mattino, preferibilmente con del cibo.
Le capsule devono essere deglutite intere con l’aiuto di liquidi.
Non devono essere masticate né frantumate.
Per pazienti con difficoltà a deglutire: le capsule possono essere svuotate ed i nuclei delle compresse deglutiti interi con l’aiuto di liquidi.
Il contenuto delle capsule (nuclei delle compresse) non deve essere masticato né frantumato.
Durante il trattamento assicurare l’assunzione di quantità adeguate di liquidi (vedere paragrafo 4.8). Avvertenze e precauzioni
- Tipi di demenza Galnora è indicato per pazienti con demenza da Alzheimer da lieve a moderatamente grave.
Non sono stati dimostrati i benefici dell’uso di galantamina in pazienti con altre forme di demenza o di compromissione della memoria.
In due studi clinici della durata di 2 anni in pazienti con la così detta lieve compromissione delle facoltà cognitive (tipologie di compromissione della memoria più lievi, che non soddisfano i criteri della demenza di Alzheimer), la terapia con galantamina non ha dimostrato alcun beneficio né nel rallentare il declino cognitivo, né nel rallentare la conversione clinica a demenza.
Il tasso di mortalità nel gruppo trattato con galantamina era significativamente più alto rispetto al gruppo placebo, 14/1026 (1,4%) pazienti nel gruppo galantamina e 3/1022 (0,3%) pazienti nel gruppo placebo.
Le morti erano dovute a varie cause.
Circa la metà delle morti nel gruppo galantamina sembravano dovute a varie cause di origine vascolare (infarto del miocardio, ictus e morte improvvisa).
La rilevanza di questi risultati per il trattamento dei pazienti con demenza da Alzheimer non è nota.
Non è stato osservato nessun aumento della mortalità nel gruppo galantamina in una prospettiva a lungo termine, randomizzato, controllato con placebo in 2045 pazienti con lieve o moderata della malattia di Alzheimer.
Il tasso di mortalità nel gruppo placebo era significativamente più alto rispetto al gruppo galantamina.
C’erano 56/1021 (5,5%) decessi in pazienti trattati con placebo e 33/1024 (3,2%) decessi in pazienti trattati con galantamina (hazard ratio e il 95% intervallo di confidenza di 0,58 [0,37-0,89]; p = 0.011).
La diagnosi della demenza da Alzheimer deve essere effettuata, secondo le attuali linee guida, da un medico esperto.
La terapia con galantamina deve avvenire sotto la supervisione di un medico ed essere iniziata solo nel caso in cui sia disponibile una persona che assista il paziente e che controlli regolarmente l’assunzione del farmaco.
Gravi reazioni cutanee Reazioni cutanee gravi (sindrome di Stevens Johnson e pustolosi esantematica generalizzata acuta) sono state riportate in pazienti trattati con Galnora (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda di informare i pazienti circa i sintomi di reazioni cutanee gravi e sul fatto che l'uso di Galnora debba essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo.
Controllo del peso I pazienti con morbo di Alzheimer perdono peso.
Il trattamento con inibitori della colinesterasi, inclusa galantamina, è stato associato a perdita di peso in questi pazienti.
Durante la terapia, è opportuno monitorare il peso corporeo del paziente.
Condizioni che richiedono cautela Come con altri colinomimetici, la galantamina deve essere somministrata con cautela nelle seguenti condizioni: Patologie cardiache A causa della loro azione farmacologica, i colinomimetici possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (inclusa bradicardia e tutti i tipi di blocco del nodo atrioventricolare (vedere paragrafo 4.8)).
Questo potenziale effetto può essere particolarmente rilevante nei pazienti con “sindrome del nodo del seno” o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, o in quelli che contemporaneamente fanno uso di farmaci che riducono significativamente la frequenza cardiaca, come la digossina ed i beta bloccanti o in pazienti con disturbi elettrolitici non controllati (es.
iperpotassiemia, ipopotassiemia).
Deve essere usata cautela nella somministrazione di galantamina in pazienti con malattie cardiovascolari, es.
nel periodo immediatamente successivo ad un infarto miocardico, nuova insorgenza di fibrillazione atriale, blocco di conduzione cardiaca di secondo grado o maggiore, angina pectoris instabile o scompenso cardiaco congestizio, specialmente NYHA gruppo III-IV.
Sono stati riportati casi di prolungamento dell'intervallo QTc in pazienti che assumevano dosi terapeutiche di galantamina e di torsione di punta in associazione a sovradosaggi (vedere paragrafo 4.9).
La galantamina deve quindi essere usata con cautela in pazienti con prolungamento dell'intervallo QTc, in pazienti trattati con farmaci che influenzano l'intervallo QTc o in pazienti con malattie cardiache preesistenti rilevanti o disturbi elettrolitici.
L’analisi aggregata di studi controllati contro placebo condotti su pazienti con demenza di Alzheimer trattati con galantamina ha mostrato un’aumentata incidenza di alcuni eventi avversi cardiovascolari.
(vedere paragrafo 4.8) Patologie gastrointestinali I pazienti ad aumentato rischio per lo sviluppo di ulcere peptiche, ad esempio quelli con anamnesi di ulcera o quelli predisposti a questi disturbi, inclusi quelli cui vengono somministrati contemporaneamente farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), devono essere monitorati per l’insorgenza di eventuali sintomi.
L’uso di galantamina non è raccomandato nei pazienti con ostruzione gastro-intestinale o in fase di recupero da un intervento di chirurgia gastro-intestinale.
Patologie del sistema nervoso Sono state riportate crisi convulsive con galantamina (vedere paragrafo 4.8).
Le crisi convulsive possono anche essere una manifestazione del morbo di Alzheimer.
Un aumento del tono colinergico può peggiorare i sintomi correlati a disturbi extrapiramidali (vedere paragrafo 4.8).
In un’analisi aggregata di studi controllati contro placebo condotti su pazienti con demenza da Alzheimer trattati con galantamina, eventi cerebrovascolari sono stati osservati in modo non comune (vedere paragrafo 4.8); è necessario tener conto di ciò nella somministrazione di galantamina in pazienti con malattie cerebrovascolari.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche I colinomimetici devono essere prescritti con cautela nei pazienti con anamnesi di asma grave o di malattia polmonare ostruttiva o infezioni polmonari in atto (es.
polmonite).
Patologie renali ed urinarie L’uso di galantamina non è raccomandato nei pazienti con ostruzione del flusso urinario o in fase di recupero da un intervento chirurgico alla vescica.
Procedure mediche e chirurgiche La galantamina, essendo un colinomimetico, può esagerare il rilassamento muscolare di tipo succinilcolinico durante l’anestesia, specialmente nei casi di deficit di pseudocolinesterasi.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula a rilascio prolungato, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Interazioni farmacodinamiche A causa del suo meccanismo d’azione, la galantamina non deve essere somministrata in concomitanza con altri colinomimetici (quali ambenonio, donepezil, neostigmina, piridostigmina, rivastigmina o pilocarpina per via sistemica).
La galantamina può potenzialmente antagonizzare l’effetto dei farmaci anticolinergici.
In caso di interruzione improvvisa di terapie anticolinergiche quali l’atropina, esiste un potenziale rischio di esacerbazione dell’effetto della galantamina.
Come atteso con i colinomimetici, è possibile un’interazione farmacodinamica con i farmaci che riducono in maniera significativa la frequenza cardiaca, quali digossina, beta bloccanti, alcuni agenti di blocco dei canali del calcio e l’amiodarone.
Bisogna prestare attenzione con i farmaci potenzialmente in grado di causare torsione di punta.
In questi casi bisogna considerare la possibilità di eseguire un ECG.
La galantamina, essendo un colinomimetico, può esagerare il rilassamento muscolare di tipo succinilcolinico durante l’anestesia, specialmente nei casi di deficit di pseudo colinesterasi.
Interazioni farmacocinetiche Nell’eliminazione della galantamina intervengono percorsi metabolici multipli ed escrezione renale.
La possibilità di interazioni clinicamente rilevanti è bassa.
Tuttavia, il verificarsi di interazioni significative può assumere rilevanza clinica in singoli casi.
L’assunzione concomitante di cibo rallenta la velocità ma non influenza il grado di assorbimento di galantamina.
Si raccomanda di assumere Galnora con del cibo, per minimizzare gli effetti collaterali di tipo colinergico.
Altri farmaci che influenzano il metabolismo della galantamina Studi formali di interazione con altri farmaci hanno mostrato un aumento nella biodisponibilità della galantamina pari a circa il 40% in caso di somministrazione concomitante di paroxetina (un potente inibitore del CYP2D6) e al 30% e 12% rispettivamente in caso di terapia concomitante con ketoconazolo ed eritromicina (entrambi inibitori del CYP3A4).
Pertanto, all’inizio di un trattamento con potenti inibitori del CYP2D6 (ad esempio: chinidina, paroxetina o fluoxetina) o del CYP3A4 (ad esempio: ketoconazolo o ritonavir) i pazienti possono andare incontro ad un’aumentata incidenza di reazioni avverse di tipo colinergico, soprattutto nausea e vomito.
In questi casi, sulla base della tollerabilità, si può considerare una riduzione della dose di mantenimento della galantamina (vedere paragrafo 4.2).
La memantina, un antagonista del recettore dell’N-metil-D- aspartato (NMDA), alla dose di 10 mg una volta al giorno per due giorni, seguita da una dose di 10 mg due volte al giorno per 12 giorni, non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica allo stato stazionario della galantamina (somministrata come galantamina capsule a rilascio prolungato 16 mg una volta al giorno).
Effetto della galantamina sul metabolismo di altri farmaci Dosi terapeutiche di galantamina pari a 24 mg/die non hanno avuto effetto sulla cinetica di digossina, sebbene possa esserci un’interazione farmacodinamica (v.
anche interazioni farmacodinamiche).
Dosi terapeutiche di galantamina 24 mg/die non hanno avuto effetto sulla cinetica e sul tempo di protrombina del warfarin. Effetti indesiderati
- La tabella seguente riflette i dati ottenuti con galantamina in otto studi clinici, in doppio cieco controllati con placebo (N = 6,502), cinque studi clinici in aperto (n = 1,454) e da segnalazioni spontanee postmarketing Le reazioni avverse più comunemente riportate sono state nausea (21%) e vomito (11%).
Si sono verificate principalmente durante i periodi di titolazione, nella maggior parte dei casi sono durate meno di una settimana e la maggioranza dei pazienti ha riportato un episodio.
In questi casi può essere utile la prescrizione di medicinali anti-emetici e un’adeguata assunzione di liquidi.
In uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato contro placebo, il profilo di sicurezza del trattamento con capsule di galantamina a rilascio prolungato in mono-somministrazione giornaliera era simile nella frequenza e nelle caratteristiche a quello osservato con le compresse.
La frequenza è definita come: - molto comune (≥1/10), - comune (≥1/100,<1/10), - non comune (≥1/1.000, <1/100), - raro (≥1/10.000, <1/1000), - molto raro (<1/10.000), - non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
* Effetti correlati alla classe segnalati con farmaci inibitori dell’acetilcolinesterasi anti-demenza che includono convulsioni / crisi epilettiche (vedere paragrafo 4.4).Classificazione per sistemi e organi Frequenza della reazione avversa al farmaco Molto comune Comune Non comune Raro Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito Disidratazione Disturbi psichiatrici Allucinazioni; depressione Allucinazioni visive; Allucinazioni uditive Patologie del sistema nervoso Sincope; capogiri; tremore; cefalea; sonnolenza; letargia Parestesia; disgeusia; ipersonnia; crisi convulsive*, disturbo extrapiramidale Patologie dell'occhio Visione offuscata Patologie dell'orecchio e del labirinto Tinnito Patologie cardiache Bradicardia Extrasistoli sopraventricolari; blocco atrioventricolare di primo grado; bradicardia Blocco atrioventricolare completo sinusale; palpitazioni Patologie vascolari Ipertensione Ipotensione; rossore Patologie gastrointestinali Vomito; nausea Dolore addominale; dolore all’addome superiore; diarrea; dispepsia; malessere addominale Conati di vomito Patologie epatobiliari Epatite Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Iperidrosi Sindrome di Stevens-Johnson, pustolosi acuta generalizzata esantematosa, eritema multiforme Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Spasmi muscolari Debolezza muscolare Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento; astenia; malessere Esami diagnostici Diminuzione di peso Aumento degli enzimi epatici Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Cadute, lacerazioni
Segnalazione di sospette reazioni avverse La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, consente un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non sono disponibili dati clinici sull’esposizione alla galantamina in gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il farmaco deve essere prescritto con cautela in caso di gravidanza.
Allattamento Non è noto se la galantamina sia escreta nel latte materno e non sono stati condotti studi clinici in donne che allattano.
Pertanto, le donne in terapia con galantamina non devono allattare.
Fertilità Gli effetti della galantamina sulla fertilità non sono stati valutati. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.