FUNGUS 7CPS 200MG
33,52 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 23/04/2011
FUNGUS è indicato nelle seguenti infezioni micotiche (vedere paragrafo 5.1). FUNGUS è indicato negli adulti per il trattamento di: • Meningite criptococcica (vedere paragrafo 4.4); • Coccidioidomicosi (vedere paragrafo 4.4); • Candidiasi invasiva; • Candidiasi delle mucose, incluse candidiasi orofaringea, candidiasi esofagea, candiduria e candidiasi mucocutanea cronica; • Candidiasi orale atrofica cronica (stomatite da protesi dentale), nel caso in cui igiene dentale e trattamento topico siano insufficienti; • Candidiasi vaginale, acuta o ricorrente, quando la terapia locale non è appropriata; • Balanite da Candida, quando la terapia locale non è appropriata; • Dermatomicosi, incluse tinea pedis, tinea corporis, tinea cruris, tinea versicolor e infezioni cutanee da Candida, quando sia indicata la terapia sistemica; • Tinea unguinium (onicomicosi), quando altri trattamenti non siano considerati appropriati. FUNGUS è indicato negli adulti per la profilassi di: • Recidiva di meningite criptococcica in pazienti ad alto rischio di ricaduta; • Recidiva di candidiasi orofaringea o esofagea in pazienti affetti da HIV ad alto rischio di presentare ricadute; • Per ridurre l’incidenza della candidiasi vaginale ricorrente (4 o più episodi all’anno); • Profilassi delle candidemie nei pazienti con neutropenia prolungata (es. pazienti con patologie ematologiche maligne sottoposti a chemioterapia o pazienti che ricevono trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche (vedere paragrafo 5.1)). FUNGUS è indicato nei neonati a termine, lattanti, infanti, bambini e adolescenti da 0 a 17 anni: FUNGUS è usato nel trattamento delle candidiasi delle mucose (orofaringee e esofagee), candidiasi invasive, meningite criptococcica e nella profilassi delle candidiasi nei pazienti immunocompromessi. FUNGUS può essere usato come terapia di mantenimento per prevenire le ricadute di meningite criptococcica nei bambini ad alto rischio di recidiva (vedere paragrafo 4.4). La terapia può essere istituita prima che si conoscano i risultati delle colture o di altri test di laboratorio, ma, quando i risultati diventano disponibili, la terapia anti-infettiva deve essere adeguata conseguentemente. Bisogna tenere in considerazione le linee guida ufficiali per l’uso appropriato degli antimicotici.
Ogni capsula rigida contiene fluconazolo 100 mg Eccipienti: ogni capsula rigida contiene anche 115 mg lattosio monoidrato. Ogni capsula rigida contiene fluconazolo 150 mg Eccipienti: ogni capsula rigida contiene anche 172,5 mg lattosio monoidrato. Ogni capsula rigida contiene fluconazolo 200 mg Eccipienti: ogni capsula rigida contiene anche 230 mg lattosio monoidrato. Eccipiente con effetti noti: lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, ai composti azolici correlati, o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1).
La somministrazione concomitante di terfenadina è controindicata nei pazienti sottoposti a terapia con FUNGUS a dosi multiple ≥ 400 mg/die, sulla base dei risultati di uno studio di interazione con dosi multiple.
La somministrazione concomitante di altri farmaci che prolungano l’intervallo QT e che sono metabolizzati tramite il citocromo P450 (CYP) 3A4, come cisapride, astemizolo, pimozide, chinidina e eritromicina, è controindicata nei pazienti sottoposti a terapia con fluconazolo (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Posologia
- Posologia La dose giornaliera di fluconazolo dovrebbe essere basata sulla natura e severità dell'infezione micotica.
La terapia per le infezioni che richiedono dosi multiple dovrebbe proseguire fino a quando i parametri clinici ed i test di laboratorio non indicano che l'infezione micotica attiva è risolta.
Un periodo inadeguato di trattamento può portare alla recidiva dell'infezione attiva.
Adulti
Popolazioni speciali Anziani Il dosaggio deve essere adeguato in base alla funzionalità renale (vedere “Compromissione renale”).Indicazioni Posologia Durata del trattamento Criptococcosi Trattamento della meningite criptococcica. Dose di carico: 400 mg al giorno 1 Generalmente da 6 a 8 settimane.
Nelle infezioni che costituiscono rischio per la vita la dose può essere aumentata fino a 800 mg.Dose successiva: da 200 mg a 400 mg/die Terapia di mantenimento per prevenire le ricadute di meningite criptococcica nei pazienti ad alto rischio di recidiva. 200 mg/die Indefinitamente alla dose giornaliera di 200 mg Coccidioidomicosi Da 200 mg a 400 mg 11 mesi fino a 24 mesi o più, in base ai pazienti.
800 mg/die possono essere considerati per alcune infezioni e specialmente per le meningitiCandidiasi invasive Dose di carico: 800 mg il giorno 1 In genere, la durata della terapia raccomandata per la candidemia è di 2 settimane dopo i risultati della prima emocoltura negativa e la risoluzione dei segni e sintomi attribuibili alla candidemia. Dose successiva: 400 mg/die Trattamento della candidiasi delle mucose Candidiasi orofaringea Dose di carico: da 200 mg a 400 mg il giorno 1 Da 7 a 21 giorni (fino a quando la candidasi orofaringea non è in remissione).
Nei pazienti con grave compromissione immunitaria si possono usare periodi più lunghi.Dose successiva: da 100 mg a 200 mg/die Candidiasi esofagea Dose di carico: da 200 mg a 400 mg il giorno 1 Da 14 a 30 giorni (fino a quando la candidasi esofagea non è in remissione).
Nei pazienti con grave compromissione immunitaria si possono usare periodi più lunghi.Dose successiva: da 100 mg a 200 mg/die Candiduria Da 200 mg a 400 mg/die Da 7 a 21 giorni.
Nei pazienti con grave compromissione immunitaria si possono usare periodi più lunghi.Candidiasi atrofica cronica 50 mg/die 14 giorni Candidiasi mucocutanea cronica Da 50 mg a 100 mg/die Fino a 28 giorni.
Periodi più lunghi in base sia alla gravità dell’infezione sia all’immuno compromissione o all’infezione di base.Prevenzione delle recidive delle candidiasi delle mucose nei pazienti affetti da HIV che sono ad elevato rischio di recidiva Candidiasi orofaringea Da 100 mg a 200 mg/die o 200 mg 3 volte a settimana Periodo indefinito per i pazienti con immunosoppressione cronica. Candidiasi esofagea Da 100 mg a 200 mg/die o 200 mg 3 volte a settimana. Periodo indefinito per i pazienti con immunosoppressione cronica. Candidiasi genitale Candidasi vaginale acuta e Balanite da Candida 150 mg Dose singola Trattamento e profilassi delle ricadute della candidiasi vaginale (4 o più episodi all’anno) 150 mg ogni terzo giorno per un totale di 3 dosi (giorno 1, 4, e 7) seguiti da una dose di mantenimento di 150 mg una volta a settimana Dose di mantenimento: 6 mesi. Dermatomicosi tinea pedis, - tinea corporis, - tinea cruris, infezioni da Candida 150 mg una volta a settimana o 50 mg una volta al giorno Da 2 a 4 settimane, la tinea pedis può richiedere un trattamento fino a 6 settimane tinea versicolor Da 300 mg a 400 mg una volta a settimana Da 1 a 3 settimane. 50 mg una volta al giorno Da 2 a 4 settimane tinea unguium (onicomicosi) 150 mg una volta a settimana Il trattamento deve essere continuato finché l’unghia infetta non è sostituita (l’unghia sana ricresce).
La ricrescita delle unghie delle dita delle mani e dei piedi richiede normalmente da 3 a 6 mesi e da 6 a 12 mesi, rispettivamente.
Comunque la velocità della crescita può variare molto in base ai soggetti e all’età.
Dopo trattamento efficace di infezioni croniche di lungo termine, le unghie potrebbero restare alterate.Profilassi delle infezioni da Candida in pazienti con neutropenia prolungata Da 200 mg a 400 mg Il trattamento deve iniziare diversi giorni prima della prevista comparsa di neutropenia e continuare per 7 giorni dopo la ripresa dalla neutropenia, dopo che la conta dei neutrofili sarà salita oltre 1000 cellule per mm³.
Compromissione renale Non sono necessari adattamenti quando si effettua una terapia in unica dose.
Quando invece si effettua una terapia con dosi ripetute di fluconazolo nei pazienti con insufficienza renale (inclusa la popolazione pediatrica), dovrà essere somministrata una dose iniziale compresa tra 50 mg e 400 mg, sulla base della dose giornaliera raccomandata per l’indicazione.
Dopo questa dose iniziale di carico, il dosaggio giornaliero (a seconda dell’indicazione) dovrà essere modificato in base allo schema seguente:
I pazienti sottoposti a emodialisi devono ricevere il 100% della dose raccomandata dopo ogni seduta di emodialisi; nei giorni senza dialisi, i pazienti devono ricevere una dose ridotta in base alla clearance della creatinina.Clearance della creatinina (ml/min) Dose raccomandata (percentuale) > 50 100% ≤ 50 (nessuna emodialisi) 50% Emodialisi 100% dopo ogni seduta di emodialisi
Compromissione epatica Sono disponibili dati limitati nei pazienti con compromissione epatica, quindi fluconazolo deve essere somministrato con cautela nei pazienti con alterazione della funzionalità epatica (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Popolazione pediatrica Nella popolazione pediatrica non deve essere superata la dose massima giornaliera di 400 mg.
Come per le infezioni negli adulti, la durata del trattamento si basa sulla risposta clinica e micologica.
Il fluconazolo si somministra in dose singola giornaliera.
Per i pazienti pediatrici con compromissione della funzionalità renale, vedere il dosaggio riportato al paragrafo “Compromissione renale”.
La farmacocinetica del fluconazolo nella popolazione pediatrica con insufficienza renale non è stata studiata nella popolazione pediatrica con insufficienza renale (per i “neonati a termine” che spesso mostrano principalmente immaturità renale vedere di seguito).
Lattanti, infanti e bambini (da 28 giorni a 11 anni):
Adolescenti (da 12 a 17 anni) In base al peso e allo sviluppo puberale, il medico avrà bisogno di valutare quale posologia sia la più adeguata (adulti o bambini).Indicazione Posologia Raccomandazioni Candidiasi delle mucose Dose iniziale: 6 mg/kg La dose iniziale può essere usata il primo giorno per raggiungere più rapidamente i livelli di steady-state. Dose successiva: 3 mg/kg/die Candidiasi invasive Dose: da 6 a 12 mg/kg/die In base alla gravità della malattia Meningite criptococcica Terapia di mantenimento per la prevenzione di ricadute di meningite criptococcica nei bambini ad alto rischio di recidiva. Dose: 6 mg/kg/die In base alla gravità della malattia Profilassi della Candida nei pazienti immunocompromessi Dose: da 3 a 12 mg/kg/die In base all’entità e alla durata della neutropenia indotta (vedere posologia negli adulti)
I dati clinici indicano che i bambini hanno una clearance del fluconazolo più elevata di quella riscontrata negli adulti.
Una dose di 100, 200 e 400 mg negli adulti corrisponde a una dose di 3, 6 e 12 mg/kg nei bambini, per ottenere un’esposizione sistemica comparabile.
La sicurezza e l’efficacia per l’indicazione candidiasi genitale nella popolazione pediatrica non sono state stabilite.
I dati di sicurezza attualmente disponibili per le altre indicazioni pediatriche sono descritti al paragrafo 4.8.
Nei casi in cui sia assolutamente necessario il trattamento della candidiasi genitale negli adolescenti (da 12 a 17 anni), la posologia deve essere la stessa degli adulti.
Neonati a termine (da 0 a 27 giorni) L’escrezione di fluconazolo nei neonati avviene lentamente.
Ci sono pochi dati farmacocinetici a sostegno di questa posologia nei neonati a termine (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione Il fluconazolo può essere somministrato sia per via orale che per via endovenosa.Età Posologia Raccomandazioni Neonati a termine (da 0 a 14 giorni) La stessa dose mg/kg prevista per lattanti, infanti e bambini deve essere somministrata ogni 72 ore Non deve essere superata la dose massima di 12 mg/kg ogni 72 ore Neonati a termine (da 15 a 27 giorni) La stessa dose mg/kg prevista per lattanti, infanti e bambini deve essere somministrata ogni 48 ore Non deve essere superata la dose massima di 12 mg/kg ogni 48 ore
La scelta della via di somministrazione dipenderà dalle condizioni cliniche del paziente.
Nel passare dalla somministrazione per via endovenosa a quella orale, o viceversa, non è necessario modificare il dosaggio giornaliero.
Le capsule devono essere deglutite intere e indipendentemente dall’assunzione di alimenti FUNGUS è commercializzato solo in capsule rigide per uso orale.
Non è disponibile in formulazioni iniettabili per uso endovenoso.
Avvertenze e precauzioni
- Tinea capitis Il fluconazolo è stato studiato per il trattamento della tinea capitis nei bambini.
È stato dimostrato che non è superiore alla griseofulvina e che il tasso generale di successo è stato inferiore al 20%.
Quindi FUNGUS non deve essere usato per la tinea capitis.
Criptococcosi L’evidenza dell’efficacia del fluconazolo nel trattamento della criptococcosi di altri siti (es.
criptococcosi cutanea e polmonare) è limitata, per cui non sono possibili raccomandazioni di dosaggio.
Micosi endemiche profonde L’evidenza dell’efficacia del fluconazolo nel trattamento delle micosi endemiche profonde quali paracoccidioidomicosi, sporotricosi linfocutanea e istoplasmosi è limitata, per cui non sono possibili raccomandazioni di dosaggio.
Sistema renale FUNGUS deve essere somministrato con cautela nei pazienti con alterazioni della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.2).
Sistema epatobiliare FUNGUS deve essere somministrato con cautela nei pazienti con alterazioni della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.2).
Il fluconazolo è stato associato a rari casi di grave tossicità epatica, talvolta fatali, soprattutto nei pazienti con gravi patologie di base.
Nei casi di epatotossicità associata al fluconazolo non è stato possibile stabilire una relazione con la dose giornaliera utilizzata, la durata della terapia, il sesso o l'età del paziente.
L’epatotossicità del fluconazolo si è generalmente rivelata reversibile alla sospensione del trattamento.
I pazienti che nel corso della terapia con fluconazolo evidenziano alterazioni della funzionalità epatica devono essere attentamente monitorati per la possibile insorgenza di danni epatici più gravi.
I pazienti devono essere informati dei sintomi indicativi di effetti epatici gravi (astenia significativa, anoressia, nausea persistente, vomito e itterizia).
Il trattamento con fluconazolo deve essere interrotto immediatamente e il paziente deve consultare il medico.
Candidiasi: Gli studi hanno mostrato un aumento della prevalenza di infezioni da specie di Candida diverse da C.
albicans, le quali spesso sono intrinsecamente resistenti (ad es., C.
krusei e C.
auris) o mostrano una sensibilità ridotta a fluconazolo (C.
glabrata).
Tali infezioni potrebbero richiedere una terapia antifungina alternativa secondaria al fallimento del trattamento.
Pertanto, si raccomanda ai medici prescrittori di tenere in considerazione la prevalenza della resistenza a fluconazolo in diverse specie di Candida.
Reazioni dermatologiche In corso di terapia con fluconazolo si sono verificati solo rari episodi di reazioni cutanee esfoliative tra cui la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica; i pazienti con AIDS sono maggiormente soggetti a sviluppare reazioni cutanee gravi a molti farmaci.
Qualora in un paziente in terapia con fluconazolo per infezioni micotiche superficiali si manifestasse rash cutaneo attribuibile al farmaco, il trattamento con questo agente dovrà essere interrotto.
Se i pazienti con infezioni micotiche invasive/sistemiche sviluppano rash cutaneo dovranno essere attentamente monitorati ed il trattamento con fluconazolo dovrà essere sospeso qualora si manifestassero lesioni bollose o un eritema multiforme.
Sono stati segnalati casi di reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS).
Ipersensibilità In rari casi è stata segnalata anafilassi (vedere paragrafo 4.3).
Citocromo P450 Il fluconazolo inibisce moderatamente il citocromo CYP2C9 e CYP3A4.
Il fluconazolo inibisce fortemente anche il citocromo CYP2C19.
I pazienti trattati con FUNGUS in terapia concomitante con farmaci che hanno una stretta finestra terapeutica e sono metabolizzati attraverso il CYP2C9, il CYP2C19 e il CYP3A4, devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.5).
Terfenadina La somministrazione concomitante di fluconazolo a dosi inferiori a 400 mg/die e terfenadina deve essere attentamente monitorata (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Sistema cardiovascolare Alcuni azoli, incluso il fluconazolo, sono stati associati ad un prolungamento dell’intervallo QT nell’elettrocardiogramma.
Il fluconazolo provoca il prolungamento dell’intervallo QT provocato da altri medicinali (come l’amiodarone) può essere amplificato mediante l’inibizione del citocromo P450 (CYP) 3A4.Durante la fase successiva alla commercializzazione, nei pazienti che assumevano fluconazolo si sono verificati casi molto rari di prolungamento dell’intervallo QT e di torsioni di punta.
Questi casi comprendevano pazienti gravemente malati con molteplici fattori di rischio confondenti, come malattie strutturali del cuore, anomalie elettrolitiche e farmaci concomitanti che possono aver contribuito alle anomalie del ritmo.
I pazienti con ipokaliemia e insufficienza cardiaca avanzata presentano un rischio maggiore di eventi di aritmie ventricolari e torsioni di punta potenzialmente fatali.
Il fluconazolo deve essere somministrato con cautela nei pazienti che presentano queste potenziali condizioni di proaritmia.
La somministrazione concomitante di altri medicinali che prolungano l’intervallo QT e che sono metabolizzati tramite il citocromo P450 (CYP) 3A4 è controindicata (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Alofantrina È stato dimostrato che l’alofantrina prolunga l’intervallo QTc alla dose terapeutica raccomandata ed è un substrato del CYP3A4.
L’uso concomitante di fluconazolo e alofantrina non è pertanto raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Insufficienza surrenale È noto che ketoconazolo causa insufficienza surrenale.
Ciò potrebbe valere anche per Fluconazolo, sebbene sia stato osservato raramente.
L’insufficienza surrenalica correlata al trattamento concomitante con prednisone è descritta al paragrafo 4.5 “Effetti di altri medicinali sul Fluconazolo”.
Eccipienti Le capsule contengono lattosio monoidrato: i pazienti affetti da rari problemi di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.
FUNGUS capsule contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- L’uso concomitante dei seguenti medicinali è controindicato : Cisapride Sono stati riportati casi di eventi cardiaci tra cui torsioni di punta in pazienti sottoposti a somministrazione concomitante di fluconazolo e cisapride.
Uno studio controllato ha riportato che una somministrazione concomitante di 200 mg di fluconazolo una volta al giorno e 20 mg di cisapride quattro volte al giorno porta ad un aumento significativo dei livelli plasmatici di cisapride ed un prolungamento dell’intervallo QTc.
La somministrazione contemporanea di cisapride e fluconazolo è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Terfenadina In seguito al verificarsi di gravi episodi di disritmia conseguente al protrarsi dell’intervallo QTc in pazienti sottoposti a terapia concomitante con altri antimicotici azolici e terfenadina, sono stati condotti studi di interazione.
Uno studio condotto con una dose giornaliera di 200 mg di fluconazolo non ha dimostrato un prolungamento dell’intervallo QTc.
Un altro studio con dosi giornaliere di fluconazolo pari a 400 mg e 800 mg ha dimostrato che la somministrazione di fluconazolo in dosi di 400 mg/die o superiori aumenta significativamente i livelli plasmatici della terfenadina nel caso di somministrazione concomitante.
L’uso concomitante di fluconazolo a dosi di 400 mg/die o superiori e terfenadina è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
La somministrazione concomitante di fluconazolo a dosi inferiori a 400 mg/die e terfenadina deve essere attentamente monitorata.
Astemizolo L’uso concomitante di fluconazolo e astemizolo può ridurre la clearance dell’astemizolo.
I conseguenti aumenti delle concentrazioni plasmatiche dell’astemizolo possono portare ad un prolungamento dell’intervallo QT e al verificarsi di rari casi di torsioni di punta.
La somministrazione concomitante di fluconazolo e astemizolo è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Pimozide Anche se non è stata studiata in vitro o in vivo, la somministrazione concomitante di fluconazolo e pimozide può determinare l’inibizione del metabolismo della pimozide.
I conseguenti aumenti delle concentrazioni plasmatiche possono portare ad un prolungamento dell’intervallo QT e al verificarsi di rari casi di torsioni di punta.
La somministrazione concomitante di fluconazolo e pimozide è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Chinidina Anche se non è stata studiata in vitro o in vivo, la somministrazione concomitante di fluconazolo e chinidina può determinare l’inibizione del metabolismo della chinidina.
L’uso della chinidina è stato associato al prolungamento dell’intervallo QT e al verificarsi di rari casi di torsioni di punta.
La somministrazione concomitante di fluconazolo e chinidina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Eritromicina L’uso concomitante di fluconazolo ed eritromicina potrebbe aumentare il rischio di cardiotossicità (prolungamento dell’intervallo QT, torsioni di punta) e quindi di morte cardiaca improvvisa.
La somministrazione concomitante di fluconazolo e di eritromicina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
L’uso concomitante dei seguenti medicinali non è raccomandato Alofantrina Il fluconazolo può aumentare le concentrazioni plasmatiche dell’alofantrina a causa dell’effetto inibitorio sul CYP3A4.
L’uso concomitante di fluconazolo e alofantrina potrebbe aumentare il rischio di cardiotossicità (prolungamento dell’intervallo QT, torsioni di punta) e quindi di morte cardiaca improvvisa.
L’uso di questi due farmaci in associazione deve pertanto essere evitato (vedere paragrafo 4.4).
Amiodarone La somministrazione concomitante di Fluconazolo con Amiodarone può aumentare il prolungamento dell’intervallo QT.
Pertanto, occorre cautela quando i due farmaci sono associati, in particolare con dosi elevate di Fluconazolo (800 mg).
L’uso concomitante dei seguenti medicinali comporta precauzioni e aggiustamenti posologici Effetti di altri medicinali sul fluconazolo Rifampicina La somministrazione concomitante di fluconazolo e rifampicina ha comportato una riduzione del 25% dell’AUC ed una riduzione del 20% dell’emivita del fluconazolo.
Pertanto, nei pazienti che assumono contemporaneamente rifampicina, un incremento del dosaggio di fluconazolo deve essere preso in considerazione.Studi di interazione hanno mostrato che non si verificano variazioni clinicamente significative nell’assorbimento del fluconazolo durante la somministrazione concomitante di fluconazolo con alimenti, cimetidina, antiacidi oppure a seguito di irradiazione totale del corpo per trapianto di midollo.
Idroclorotiazide In uno studio di interazione farmacocinetica, la somministrazione concomitante di dosi multiple di idroclorotiazide a volontari sani in trattamento con fluconazolo ha aumentato le concentrazioni plasmastiche di fluconazolo del 40%.
Un effetto di tale entità non dovrebbe necessitare di una modifica del regime di dose di fluconazolo in soggetti in trattamento concomitante con diuretici.
Effetti del fluconazolo su altri medicinali Il fluconazolo è un potente inibitore dell’isoenzima 2C9 del citocromo P450 (CYP) e un moderato inibitore dell’isoenzima CYP3A4.
Il fluconazolo è anche un inibitore dell’isoenzima CYP2C19.
Oltre alle interazioni osservate/documentate riportate qui di seguito, esiste il rischio di aumenti delle concentrazioni plasmatiche di altri composti metabolizzati dagli isoenzimi CYP2C9 e CYP3A4 somministrati in associazione al fluconazolo.
Bisogna quindi usare molta cautela nel prescrivere queste associazioni e monitorare attentamente i pazienti.
L’effetto inibente del fluconazolo sull’enzima permane 4-5 giorni dopo l’interruzione del trattamento, a causa della lunga emivita del fluconazolo (vedere paragrafo 4.3).
Abrocitinib Il fluconazolo (inibitore di CYP2C19, 2C9, 3A4) ha aumentato l’esposizione della frazione attiva di abrocitinib del 155%.
In caso di co-somministrazione con fluconazolo, aggiustare la dose di abrocitinib secondo quanto indicato nelle informazioni prescrittive di abrocitinib.
Alfentanil Durante il trattamento concomitante con fluconazolo (400 mg) e alfentanil per via endovenosa (20 mcg/kg) in volontari sani, l’AUC10 dell’alfentanil è raddoppiata, probabilmente per l’inibizione del CYP3A4.
Potrebbe essere necessario un aggiustamento posologico dell’alfentanil.
Amitriptilina, nortriptilina Il fluconazolo aumenta l’effetto dell’amitriptilina e della nortriptilina.
La 5-nortriptilina e/o la S-amitriptilina possono essere misurate all’inizio della terapia concomitante e dopo una settimana di trattamento.
Se necessario, il dosaggio dell’amitriptilina/nortriptilina deve essere aggiustato.
Amfotericina B La somministrazione concomitante di fluconazolo e amfotericina B nei topi normali infetti e in quelli immunodepressi ha evidenziato i seguenti risultati: un lieve effetto antifungino additivo nelle infezioni sistemiche da C.
albicans, nessuna interazione nelle infezioni intracraniche da Cryptococcus neoformans, e un antagonismo dei due farmaci nelle infezioni sistemiche da A.
fumigatus.
Il significato clinico dei risultati ottenuti in questi studi non è noto.
Anticoagulanti Nell’esperienza post-marketing, come per altri antimicotici azolici, sono stati segnalati episodi di sanguinamento (contusioni, epistassi, sanguinamento gastrointestinale, ematuria e melena) in associazione al prolungamento del tempo di protrombina in pazienti sottoposti a terapia concomitante di fluconazolo e warfarin.
Durante il trattamento concomitante con fluconazolo e warfarin, il tempo di protrombina si è prolungato fino a raddoppiare, probabilmente a causa dell’inibizione del metabolismo del warfarin attraverso il CYP2C9.
Nei pazienti sottoposti a terapia con anticoagulanti cumarinici in concomitanza con fluconazolo, il tempo di protrombina deve essere attentamente monitorato.
Potrebbe anche essere necessario un aggiustamento posologico dell’ anticoagulante.
Benzodiazepine (effetto rapido), es.
midazolam, triazolamA seguito della somministrazione concomitante di midazolam per via orale e di fluconazolo, sono stati registrati notevoli incrementi delle concentrazioni di midazolam e effetti psicomotori.
L’assunzione concomitante di fluconazolo 200 mg e midazolam 7,5 mg per via orale ha aumentato l’AUC e l’emivita del midazolam di 3,7 e 2,2 volte rispettivamente.
Il fluconazolo 200 mg/die somministrato in concomitanza con triazolam 0,25 mg per via orale ha aumentato l’AUC e l’emivita del triazolam di 4,4 e 2,3 volte rispettivamente.
Durante il trattamento concomitante con fluconazolo, è stato osservato un potenziamento e un prolungamento degli effetti del triazolam.
Nel caso in cui nei pazienti in trattamento con fluconazolo sia necessaria una terapia concomitante di benzodiazepine, è opportuno considerare una diminuzione del dosaggio delle benzodiazepine e un adeguato monitoraggio del paziente.
Carbamazepina Il fluconazolo inibisce il metabolismo della carbamazepina ed è stato osservato un aumento del 30% dei livelli sierici di carbamazepina.
Esiste il rischio che si sviluppi un effetto tossico della carbamazepina.
Possono essere necessari aggiustamenti al dosaggio della carbamazepina a seconda delle misurazioni e/o dell’effetto delle concentrazioni.
Calcio -antagonisti Alcuni calcio-antagonisti (nifedipina, isradipina, amlodipina, verapamil e felodipina) sono metabolizzati dal CYP3A4.
Il fluconazolo può aumentare l’esposizione sistemica dei calcio-antagonisti.
Si consiglia un monitoraggio frequente degli eventi avversi.
Celecoxib Durante il trattamento concomitante con fluconazolo (200 mg/die) e celecoxib (200 mg), la Cmax e l’AUC del celecoxib sono aumentate rispettivamente del 68% e del 134%.
In associazione al fluconazolo, potrebbe essere necessario dimezzare la dose del celecoxib.
Ciclofosfamide Il trattamento concomitante con ciclofosfamide e fluconazolo determina un aumento della bilirubina sierica e della creatinina sierica.
I due farmaci possono essere usati in associazione, purché si tenga conto del rischio risultante dagli aumenti dei livelli sierici di bilirubina e creatinina.
Fentanil È stato segnalato un caso fatale di intossicazione da fentanil dovuta a possibile interazione tra fentanil e fluconazolo.
Inoltre, in volontari sani è risultato che il fluconazolo ha ritardato significativamente l’eliminazione del fentanil.
Elevate concentrazioni di fentanil possono portare a depressione respiratoria.
I pazienti devono essere monitorati attentamente per il rischio potenziale di depressione respiratoria.
Possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio di fentanil.
Inibitori della HMG-CoA reduttasi Il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta (dose-dipendente) quando il fluconazolo è somministrato contemporaneamente agli inibitori della HMG-CoA reduttasi metabolizzati tramite il CYP3A4, come atorvastatina e simvastatina, oppure tramite il CYP2C9, come la fluvastatina (ridotto metabolismo epatico della statina)..
Nel caso in cui la somministrazione concomitante sia necessaria, si deve tenere sotto controllo il paziente perché potrebbero comparire sintomi di miopatia e rabdomiolisi, e si deve monitorare la creatinina chinasi.
La somministrazione degli inibitori della HMG-CoA reduttasi deve essere interrotta se si riscontra un notevole aumento della creatinina chinasi oppure se vengono diagnosticate o sospettate miopatia o rabdiomiolisi.
Potrebbero essere necessarie dosi più basse di inibitori della HMG-CoA reduttasi come indicato nelle informazioni prescrittive delle statine.
Ibrutinib Inibitori moderati del CYP3A4, come il fluconazolo, aumentano le concentrazioni plasmatiche di ibrutinib e possono aumentare il rischio di tossicità.
Se non è possibile evitare la combinazione, ridurre la dose di ibrutinib a 280 mg una volta al giorno (2 capsule) per la durata dell’utilizzo dell’inibitore ed eseguire un attento monitoraggio clinico.
Ivacaftor (da solo o in combinazione con farmaci appartenenti alla stessa classe terapeutica): La somministrazione concomitante con ivacaftor, un potenziatore del regolatore della conduttanza trans-membrana della fibrosi cistica (CFTR), ha aumentato di 3 volte l’esposizione a ivacaftor e di 1,9 volte l’esposizione a idrossimetil-ivacaftor (M1).
È necessaria una riduzione della dose di ivacaftor (da solo o in combinazione) come indicato nelle informazioni prescrittive di ivacaftor (da solo o in combinazione).
Olaparib Inibitori moderati del CYP3A4 come il fluconazolo aumentano le concentrazioni plasmatiche di olaparib; non è raccomandato l’uso concomitante.
Se non è possibile evitare la combinazione, limitare la dose di olaparib a 200 mg due volte al giorno.
Immunosoppressori (es.
ciclosporina, everolimus, sirolimus e tacrolimus) Ciclosporina Il fluconazolo aumenta significativamente la concentrazione e l’AUC della ciclosporina.
Durante il trattamento concomitante di fluconazolo 200 mg/die e ciclosporina (2,7 mg/kg/die) si è verificato un aumento di 1,8 dell’AUC della ciclosporina.
I due farmaci possono essere usati in associazione, riducendo il dosaggio della ciclosporina in base alla concentrazione della ciclosporina stessa.
Everolimus Sebbene non siano disponibili studi in vivo o in vitro, il fluconazolo può aumentare le concentrazioni sieriche dell’everolimus attraverso l’inibizione del CYP3A4.
Sirolimus Il fluconazolo aumenta le concentrazioni plasmatiche del sirolimus, inibendo presumibilmente il metabolismo del sirolimus attraverso il CYP3A4 e la glicoproteina-P.
I due farmaci possono essere usati in associazione con un aggiustamento della dose del sirolimus, in base alle analisi effetto/concentrazione.
Tacrolimus Il fluconazolo può aumentare fino a un massimo di 5 volte le concentrazioni sieriche del tacrolimus somministrato per via orale, a causa dell’inibizione del metabolismo del tacrolimus attraverso il CYP3A4 nell’intestino.
Non sono state riscontrate alterazioni farmacocinetiche significative con la somministrazione endovenosa del tacrolimus.
Gli aumenti dei livelli del tacrolimus sono stati associati a nefrotossicità.
Il dosaggio del tacrolimus somministrato per via orale deve essere ridotto in base alle concentrazioni del tacrolimus stesso.
Losartan Il fluconazolo inibisce il metabolismo del losartan rispetto al suo metabolita attivo (E-31 74), il quale è alla base di gran parte dell’attività antagonista con i recettori dell’angiotensina II che si verifica durante il trattamento con losartan.
Bisogna sottoporre i pazienti a un monitoraggio continuo della pressione arteriosa.
Lurasidone Inibitori moderati del CYP3A4, come il fluconazolo, possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di lurasidone.
Se non è possibile evitare l’uso concomitante, ridurre la dose di lurasidone come indicato nelle informazioni prescrittive di lurasidone.
Metadone Il fluconazolo può potenziare le concentrazioni sieriche del metadone.
Potrebbe risultare necessario un aggiustamento posologico del metadone.
Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) La Cmax e l’AUC del flurbiprofen sono aumentate rispettivamente del 23% e dell’81% quando è stato somministrato in associazione al fluconazolo, rispetto alla somministrazione del flurbiprofen da solo.
Analogamente, la Cmax e l’AUC dell’isomero farmacologicamente attivo [S-(+)-ibuprofene] sono aumentate rispettivamente del 15% e dell’82%, quando il fluconazolo è stato somministrato in associazione all’ibuprofene racemico (400 mg) rispetto alla somministrazione dell’ibuprofene racemico da solo.
Anche se non sono stati condotti studi specifici, il fluconazolo può aumentare l’esposizione sistemica di altri FANS metabolizzati dal CYP2C9 (es.
naprossene, lornoxicam, meloxicam, diclofenac).
Si consiglia un monitoraggio frequente degli eventi avversi e della tossicità in correlazione ai FANS.
Potrebbero essere necessarie modifiche al dosaggio dei FANS.
Fenitoina Il fluconazolo inibisce il metabolismo epatico della fenitoina.
La somministrazione concomitante ripetuta di fluconazolo 200 mg e fenitoina 250 mg per via endovenosa ha causato un aumento del 75% dell’AUC24 e del 128% della Cmin della fenitoina.
Nel caso di somministrazione concomitante, è necessario monitorare le concentrazioni sieriche della fenitoina per evitare tossicità della fenitoina.
Prednisone È stato segnalato il caso di un paziente trapiantato al fegato in trattamento con prednisone che ha sviluppato insufficienza adrenocorticale acuta, dopo interruzione di una terapia di tre mesi con il fluconazolo.
L’interruzione del fluconazolo ha presumibilmente determinato un potenziamento dell’attività del CYP3A4, che ha portato ad un aumento del metabolismo del prednisone.
I pazienti in trattamento a lungo termine con fluconazolo e prednisone devono essere attentamente monitorati per la possibile comparsa di insufficienza adrenocorticale dopo interruzione del fluconazolo.
Rifabutina Il fluconazolo aumenta le concentrazioni sieriche della rifabutina, determinando un aumento dell’AUC della rifabutina fino all’80%.
Nei pazienti in terapia concomitante con fluconazolo e rifabutina sono stati segnalati casi di uveite.
Nel trattamento in associazione bisogna quindi tenere in considerazione i sintomi di tossicità della rifabutina.
Saquinavir Il fluconazolo aumenta l’AUC e la Cmax del saquinavir approssimativamente del 50% e del 55% rispettivamente, a causa dell’inibizione del metabolismo epatico del saquinavir da parte del CYP3A4 e dell’inibizione della glicoproteina-P.
L’interazione con saquinavir/ritonavir non è stata studiata e potrebbe essere più marcata.
Potrebbero essere necessarie modifiche al dosaggio del saquinavir.
Sulfoniluree Il fluconazolo somministrato a volontari sani ha determinato un prolungamento dell’emivita sierica delle sufoniluree somministrate contemporaneamente per via orale (clorpropamide, glibenclamide, glipizide e tolbutamide).
Durante la somministrazione concomitante, si consiglia un frequente monitoraggio dei livelli ematici di glucosio e un’adeguata riduzione del dosaggio della sulfonilurea.
Teofillina Nel corso di uno studio di interazione controllato verso placebo, la somministrazione di 200 mg di fluconazolo per 14 giorni ha comportato una riduzione del 18% della clearance plasmatica media della teofillina.
I pazienti in terapia con alti dosaggi di teofillina o che sono maggiormente a rischio per episodi di tossicità indotti dalla teofillina devono essere attentamente controllati per i segni di tossicità da teofillina quando assumono contemporaneamente il fluconazolo, e la terapia dovrà essere adeguatamente modificata qualora tali segni dovessero manifestarsi.
Tofacitinib L’esposizione a tofacitinib aumenta quando tofacitinib viene somministrato in concomitanza con medicinali che comportano sia una moderata inibizione CYP3A4 sia una potente inibizione del CYP2C19 (ad esempio il fluconazolo).
Pertanto, si raccomanda di ridurre il dosaggio di tofacitinib a 5 mg una volta al giorno, quando assunto in combinazione con questi medicinali.
Tolvaptan L’esposizione a tolvaptan aumenta significativamente (200% in AUC; 80% in Cmax) quando tolvaptan, un substrato del CYP3A4, viene somministrato in concomitanza con fluconazolo, un inibitore moderato del CYP3A4, con il rischio di un aumento significativo delle reazioni avverse, in particolare diuresi significativa, disidratazione e insufficienza renale acuta.
In caso di uso concomitante, la dose di tolvaptan deve essere ridotta come indicato nelle informazioni prescrittive di tolvaptan e il paziente deve essere monitorato frequentemente per eventuali reazioni avverse associate a tolvaptan.
Vinca alcaloidi Anche se non sono stati condotti studi specifici, il fluconazolo può aumentare i livelli plasmatici dei vinca alcaloidi (es.
vincristina e vinblastina), determinando neurotossicità, il che è possibile a causa dell’effetto inibitorio sul CYP3A4.
Vitamina A In un caso segnalato su un paziente in terapia concomitante con acido tutto trans-retinoico (una forma acida della vitamina A) e fluconazolo, si sono sviluppati effetti indesiderati correlati al sistema nervoso centrale sotto forma di pseudotumor cerebri, che è scomparso dopo l’interruzione del trattamento con fluconazolo.
I due farmaci possono essere usati in associazione, ma bisogna tenere in considerazione l’incidenza degli effetti indesiderati correlati al sistema nervoso centrale.
Voriconazolo (inibitore del CYP2C9, CYP2C19 e CYP3A4) La somministrazione concomitante di voriconazolo orale (400 mg Q12h per 1 giorno, poi 200 mg Q12h per 2,5 giorni) e di fluconazolo orale (400 mg il 1° giorno, poi 200 mg Q24h per 4 giorni) a 8 soggetti maschi sani ha determinato un aumento della Cmax e dell’AUCτ del voriconazolo di una media del 57% (90% IC: 20%, 107%) e del79% (90% IC: 40%, 128%), rispettivamente.
Non è stato definito quali riduzioni della dose e/o della frequenza di voriconazolo e fluconazolo potrebbero eliminare questo effetto.
Se il voriconazolo è usato in sequenza dopo il fluconazolo, si raccomanda il monitoraggio degli eventi avversi associati al voriconazolo.
Zidovudina Il fluconazolo aumenta la Cmax e l’AUC della zidovudina rispettivamente dell’84% e del 74%, a causa di una riduzione di circa il 45% della clearance della zidovudina orale.
Analogamente, l’emivita della zidovudina si è prolungata di circa il 128% a seguito di somministrazione concomitante con il fluconazolo.
I pazienti sottoposti a questa terapia concomitante devono essere monitorati per la possibile insorgenza di reazioni avverse correlate alla zidovudina.
Si può inoltre considerare la possibilità di una riduzione delle dosi di zidovudina.
Azitromicina Uno studio aperto, randomizzato, crossover a tre bracci in 18 volontari sani, ha determinato gli effetti di una dose orale singola di 1200 mg di azitromicina sulla farmacocinetica di una dose orale singola di 800 mg di fluconazolo così come gli effetti del fluconazolo sulla farmacocinetica dell’azitromicina.
Non c’è stata interazione farmacocinetica significativa tra il fluconazolo e l’azitromicina.
Contraccettivi orali Sono stati condotti due studi di farmacocinetica con una terapia combinata a base di contraccettivi orali somministrati in associazione a dosi multiple di fluconazolo.
Non sono stati riscontrati effetti rilevanti nei livelli dei due ormoni dei pazienti in terapia con fluconazolo 50 mg, mentre le AUC dell’etinilestradiolo e del levonorgestrel nel gruppo che assumeva fluconazolo 200 mg/die hanno evidenziato un incremento del 40% e del 24% rispettivamente.
Pertanto, è improbabile che l'impiego di dosi multiple di fluconazolo a questi dosaggi modifichi l'efficacia del contraccettivo orale combinato. Effetti indesiderati
- È stata segnalata una reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) correlata al trattamento con fluconazolo (vedere paragrafo 4.4).
Le reazioni avverse più frequentemente segnalate (>1/10) sono cefalea, dolore addominale, diarrea, nausea, vomito, aumento dell’alanina aminostransferasi, aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento della fosfatasi alcalina ematica e rash.
Durante il trattamento con fluconazolo sono state osservate e segnalate le seguenti reazioni avverse, con le frequenze seguenti: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
*inclusa eruzione fissa da farmaco.Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Raro Non nota Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia Agranulocitosi, leucopenia, trombocitopenia, neutropenia Disturbi del sistema immunitario Anafilassi Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito Ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipokaliemia Disturbi psichiatrici Sonnolenza, insonnia Patologie del sistema nervoso Cefalea Convulsioni, parestesia, capogiri, alterazione del gusto Tremore Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigine Patologie cardiache Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4), prolungamento del QT (vedere paragrafo 4.4) Patologie gastrointestinali Dolore addominale, vomito, diarrea, nausea Stipsi, dispepsia, flatulenza, secchezza delle fauci Patologie epatobiliari Aumento dell’alanina aminotransferasi (vedere paragrafo 4.4), aumento dell’aspartato aminotransferasi (vedere paragrafo 4.4), aumento della fosfatasi alcalina ematica (vedere paragrafo 4.4) Colestasi (vedere paragrafo 4.4), ittero (vedere paragrafo 4.4), aumento della bilirubina (vedere paragrafo 4.4) Insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.4), necrosi epatocellulare (vedere paragrafo 4.4), epatite(vedere paragrafo 4.4), danno epatocellulare (vedere paragrafo 4.4) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash (vedere paragrafo 4.4) Eruzione * (vedere paragrafo 4.4), orticaria (vedere paragrafo 4.4), prurito, aumento della sudorazione Necrolisi epidermica tossica, (vedere paragrafo 4.4), sindrome di Stevens-Johnson (vedere paragrafo 4.4), pustolosi esantematosa generalizzata acuta (vedere paragrafo 4.4), dermatite esfoliativa, angioedema, edema facciale, alopecia Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Fatica, malessere, astenia, febbre
Popolazione pediatrica La tipologia e l’incidenza degli effetti indesiderati e delle alterazioni dei parametri di laboratorio riscontrati nel corso degli studi clinici pediatrici, ad esclusione dell’indicazione per la candidiasi genitale, sono paragonabili a quelli osservati negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile Prima di iniziare il trattamento, la paziente deve essere informata del potenziale rischio per il feto.
Dopo il trattamento in singola dose si raccomanda un periodo di sospensione di 1 settimana (corrispondente a 5-6 emivite) prima di provare a iniziare una gravidanza (vedere paragrafo 5.2).
Per cicli di trattamento più lunghi, nelle donne in età fertile si possono prendere in considerazione misure contraccettive, se del caso, per tutto il periodo di trattamento e per 1 settimana dopo l’ultima dose.
Gravidanza Studi osservazionali indicano un rischio aumentato di aborto spontaneo nelle donne trattate con fluconazolo durante il primo e/o secondo trimestre rispetto alle donne non trattate con fluconazolo o trattate con azoli topici durante lo stesso periodo. I dati relativi a diverse migliaia di donne in gravidanza trattate con una dose cumulativa ≤150 mg di fluconazolo, somministrato nel primo trimestre, non mostrano alcun aumento del rischio complessivo di malformazioni del feto.
In un ampio studio osservazionale di coorte, l’esposizione nel primo trimestre a fluconazolo orale era associata a un piccolo incremento del rischio di malformazioni muscoloscheletriche, corrispondente a circa 1 caso in più su 1000 donne trattate con dosi cumulative ≤450 mg rispetto a donne trattate con azoli topici e a circa 4 casi in più su 1000 donne trattate con dosi cumulative superiori a 450 mg.
Il rischio relativo aggiustato era pari a 1,29 (IC al 95%: da 1,05 a 1,58) per 150 mg di fluconazolo orale e 1,98 (IC al 95%: da 1,23 a 3,17) per dosi superiori a 450 mg di fluconazolo.
I risultati degli studi epidemiologici disponibili sulle malformazioni cardiache con l’uso di fluconazolo durante la gravidanza non sono coerenti.
Tuttavia una meta-analisi di cinque studi osservazionali condotti su diverse migliaia di donne in gravidanza esposte a fluconazolo durante il primo trimestre ha riscontrato un aumento di 1,8-2 volte del rischio di malformazioni cardiache rispetto al trattamento senza uso di fluconazolo e/o all’uso di azoli topici.
I case report descrivono un quadro ricorrente di difetti alla nascita tra i neonati le cui madri avevano assunto una dose elevata (da 400 a 800 mg/die) di fluconazolo durante la gravidanza per 3 mesi o più nel trattamento della coccidioidomicosi.
I difetti alla nascita osservati in questi neonati includono brachicefalia, displasi delle orecchie, fontanella anteriore gigante, curvatura congenita del femore e sinostosi radio-omerale.
Non è certa la relazione causale tra l’uso di fluconazolo e questi difetti alla nascita.
Fluconazolo a dosaggi standard e in trattamenti a breve termine non deve essere usato in gravidanza se non strettamente necessario.
Fluconazolo a dosaggi elevati e/o per periodi di trattamento prolungati non deve essere utilizzato durante la gravidanza tranne che per le infezioni potenzialmente letali.
Allattamento Il fluconazolo passa nel latte materno e raggiunge concentrazioni inferiori ai livelli plasmatici.
L’allattamento può essere continuato dopo la somministrazione di una dose singola di 150 mg di fluconazolo.
Si sconsiglia l’allattamento dopo l’uso ripetuto o dopo alti dosaggi di fluconazolo.
I benefici dell’allattamento in termini di sviluppo e salute devono essere considerati con i bisogni clinici della madre relativamente all’assunzione di Fungus, nonché ai potenziali eventi avversi derivanti dalla somministrazione di Fungus o dalla condizione materna preesistente sul neonato in allattamento.
Fertilità Il fluconazolo non ha avuto effetti sulla fertilità di ratti maschi o femmine (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Conservare a temperatura non superiore a 30 °C.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.