FOSINOPRIL ZENT 14CPR 20MG
3,73 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 18/10/2015
Trattamento dell’ipertensione. Trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica.
Ogni compressa contiene 20 mg di fosinopril sodico. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato e sodio. Ciascuna compressa contiene 108 mg di lattosio monoidrato ed un massimo di 1,14 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo, a un qualsiasi altro inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencato al paragrafo 6.1.
• Anamnesi di angioedema associato a pregressa terapia con ACE-inibitori.
• Edema angioneurotico ereditario o idiopatico.
• L’uso concomitante con una terapia a base di sacubitril/valsartan (vedere paragrafo 4.5).
Il trattamento con Fosinopril Zentiva non deve essere iniziato prima di 36 ore dall’ultima dose di sacubritil/valsartan assunta.
Sacubritil/ valsartan non deve essere iniziato prima di 36 ore dall’ultima dose di Fosinopril Zentiva assunta.
• Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
• L'uso concomitante di Fosinopril Zentiva con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Posologia
- Posologia Fosinopril sodico deve essere assunto per via orale, in un’unica somministrazione giornaliera.
Come tutti gli altri medicinali destinati alla monosomministrazione giornaliera, deve essere assunto approssimativamente alla stessa ora.
L’assorbimento di fosinopril sodico non viene influenzato dal cibo.
La dose deve essere stabilita individualmente in base al profilo del paziente e alla risposta della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.4).
Ipertensione Fosinopril sodico può essere somministrato in monoterapia o in associazione ad altre classi di farmaci antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
Pazienti ipertesi non in trattamento con diuretici Dose iniziale La dose iniziale raccomandata è pari a 10 mg una volta al giorno.
I pazienti con un sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato (in particolare in caso di ipertensione nefrovascolare, deplezione salina e/o volemica, scompenso cardiaco, o ipertensione grave) possono manifestare un calo eccessivo della pressione sanguigna in seguito all’assunzione della dose iniziale.
Il trattamento deve essere istituito sotto sorveglianza medica.
Dose di mantenimento La dose giornaliera abituale va da 10 mg fino ad un massimo di 40 mg in monosomministrazione.
In generale, se una determinata dose non consente di ottenere l’effetto terapeutico desiderato nell’arco di 3-4 settimane, essa può essere ulteriormente incrementata.
Pazienti ipertesi in trattamento concomitante con diuretici L’istituzione della terapia con fosinopril sodico può dare luogo ad ipotensione sintomatica.
Ciò è più probabile nei pazienti in trattamento concomitante con diuretici.
Pertanto, si raccomanda cautela, dal momento che questi pazienti possono presentare deplezione volemica e/o salina.
Se possibile, il diuretico deve essere sospeso 2 o 3 giorni prima dell’inizio della terapia con fosinopril sodico.
Nei pazienti ipertesi nei quali il diuretico non possa essere sospeso, la terapia con fosinopril sodico deve essere iniziata con una dose di 10 mg.
Devono essere monitorati la funzionalità renale e il potassio plasmatico.
La dose successiva di fosinopril sodico deve essere aggiustata in base alla risposta della pressione sanguigna.
Se necessario, la terapia diuretica potrà essere ripresa (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Nel caso in cui il trattamento con fosinopril sodico venga istituito in pazienti che fanno già uso di diuretici, si raccomanda che esso venga iniziato sotto sorveglianza medica per alcune ore e fino a quando la pressione arteriosa non si sarà stabilizzata.
Insufficienza cardiaca Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, fosinopril sodico deve essere usato in aggiunta alla terapia diuretica e, ove opportuno, a quella digitalica.
La dose iniziale raccomandata è pari a 10 mg una volta al giorno, da istituire sotto stretta sorveglianza medica.
Se la dose iniziale è ben tollerata, in base alla risposta clinica, la dose del paziente può essere aumentata sino a 40 mg una volta al giorno.
La comparsa di ipotensione successivamente alla dose iniziale non preclude un cauto aumento della dose di fosinopril sodico in seguito a un efficace controllo dell’ipotensione.
Nei pazienti ad alto rischio di ipotensione sintomatica, p.
es.
i pazienti con deplezione salina accompagnata o meno da iponatriemia, nei pazienti con ipovolemia o in quelli sottoposti a forti terapie diuretiche, queste condizioni devono essere corrette, se possibile, prima di iniziare la terapia con fosinopril sodico.
Il medico curante può considerare di somministrare una dose iniziale pari a 5 mg per valutare l’effetto ipotensivo nei pazienti ad alto rischio.
La dose va poi aggiustata fino ad ottenere una risposta ottimale.
Devono essere monitorati la funzionalità renale e il potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con insufficienza renale La dose iniziale raccomandata è pari a 10 mg/die, tuttavia si consiglia cautela, specialmente se la velocità di filtrazione glomerulare (GFR) è inferiore a 10 ml/min.
Pazienti con compromissione della funzionalità epatica La dose iniziale raccomandata è pari a 10 mg/die, tuttavia si consiglia cautela.
Nei pazienti con compromissione epatica, l’entità dell’idrolisi non viene ridotta in maniera apprezzabile, sebbene possa esserlo la velocità dell’idrolisi.
In questo gruppo di pazienti vi è evidenza di una ridotta clearance epatica del fosinoprilato compensata dall’aumento dell’escrezione renale.
Bambini e adolescenti (< 18 anni) Non sono state pienamente stabilite l’efficacia e la sicurezza dell’utilizzo di questo farmaco nei bambini e negli adolescenti.
Pertanto, l’uso nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato.
Uso nell’anziano Non è necessario ridurre la dose nei pazienti con funzionalità renale ed epatica clinicamente normali, dal momento che non sono emerse differenze significative nei parametri farmacocinetici o nell’effetto antipertensivo del fosinoprilato rispetto ai soggetti più giovani.
Quando la dose raccomandata è inferiore a 20 mg deve essere utilizzato un medicinale alternativo a base di fosinopril. Avvertenze e precauzioni
- Ipotensione sintomatica L’ipotensione sintomatica si osserva raramente nei pazienti con ipertensione non complicata.
Fra i soggetti ipertesi ai quali si somministra fosinopril sodico, l’insorgenza di ipotensione è più probabile in coloro che presentano deplezione volemica conseguente, per esempio, a terapia diuretica, dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito, o che presentano grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
È stata osservata ipotensione sintomatica nei pazienti con insufficienza cardiaca, associata o meno ad insufficienza renale.
Essa può insorgere con maggiore probabilità nei pazienti con insufficienza cardiaca di grado più severo (grave), come rispecchiato dall’uso di dosi elevate di diuretici dell’ansa, dall’iponatriemia o dalla compromissione della funzionalità renale.
Nei pazienti con aumentato rischio di ipotensione sintomatica, è necessario un attento monitoraggio al momento dell’istituzione della terapia e degli aggiustamenti posologici.
Simili considerazioni si applicano ai pazienti con cardiopatia ischemica o cerebrovasculopatia, nei quali un calo eccessivo della pressione arteriosa può provocare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare.
In caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% (9 mg/ml) per infusione endovenosa.
Una risposta ipotensiva transitoria non costituisce una controindicazione a ulteriori dosi, che possono generalmente essere somministrate senza difficoltà una volta che la pressione arteriosa sia aumentata in seguito all’espansione della volemia.
In taluni pazienti, normotesi o ipotesi, affetti da insufficienza cardiaca, fosinopril sodico può indurre un’ulteriore diminuzione della pressione arteriosa sistemica.
Si tratta di un effetto prevedibile e di norma non richiede l’interruzione del trattamento.
Qualora l’ipotensione diventasse sintomatica, può essere necessario ridurre la dose o sospendere la somministrazione di fosinopril sodico.
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Stenosi mitralica e aortica / cardiomiopatia ipertrofica Come altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), fosinopril sodico deve essere somministrato con cautela ai pazienti che presentano stenosi della valvola mitrale od ostruzione all’efflusso dal ventricolo sinistro quali stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica.
Compromissione della funzionalità renale In caso di compromissione della funzionalità renale non è necessario aggiustare la dose iniziale di fosinopril sodico.
Per tali pazienti la normale pratica clinica prevede il monitoraggio di routine dei livelli di potassio e creatinina.
Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca, l’ipotensione successiva all’inizio della terapia con ACE-inibitori può ulteriormente compromettere la funzionalità renale.
In tali situazioni sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta, generalmente reversibile.
In taluni pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o con stenosi monolaterale trattati con ACE-inibitori, sono stati osservati aumenti dell’azotemia e della creatininemia, generalmente reversibili con l’interruzione della terapia.
Questo effetto è probabile soprattutto nei pazienti con insufficienza renale.
Se è presente anche ipertensione nefrovascolare vi è un aumento del rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale.
In tali pazienti, il trattamento deve essere istituito sotto stretto controllo medico con dosi ridotte e un’attenta titolazione del dosaggio.
Dal momento che il trattamento con diuretici può contribuire a produrre gli effetti sopra citati, esso deve essere interrotto e durante le prime settimane di terapia con fosinopril sodico è necessario monitorare la funzionalità renale.
In alcuni pazienti ipertesi senza apparente nefropatia vascolare preesistente si sono osservati aumenti dell’azotemia e della creatininemia, generalmente lievi e transitori soprattutto quando fosinopril sodico è stato somministrato in concomitanza con un diuretico.
Tali condizioni sono più probabili nei pazienti con compromissione della funzionalità renale preesistente.
Possono essere necessari la riduzione della dose e/o la sospensione del diuretico e/o dell’ACE-inibitore.
Proteinuria In casi rari nei pazienti con preesistente compromissione della funzionalità renale si può osservare proteinuria.
Nel caso di proteinuria clinicamente rilevante (superiore a 1 g/die), fosinopril deve essere somministrato esclusivamente dopo aver valutato molto criticamente il rapporto rischio/ beneficio e monitorando regolarmente i parametri clinici e di laboratorio.
Ipersensibilità / Angioedema Nei pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso fosinopril sodico, sono stati raramente segnalati casi di angioedema del volto, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe.
Questi casi possono verificarsi in qualsiasi momento nel corso della terapia.
In tali casi, la somministrazione di fosinopril sodico deve essere immediatamente interrotta e devono essere istituiti un trattamento e un monitoraggio adeguati per garantire che i sintomi si risolvano completamente prima di dimettere il paziente.
Anche nei casi in cui l’edema interessa soltanto la lingua e in assenza distress respiratorio, può essere richiesto un prolungamento del periodo di osservazione dei pazienti, poiché il trattamento con antistaminici e corticosteroidi può non essere sufficiente.
Molto raramente, sono stati segnalati casi letali provocati da angioedema associato ad edema della laringe o della lingua.
I pazienti con interessamento della lingua, della glottide o della laringe, soprattutto quelli con storia di chirurgia delle vie aeree, possono manifestare ostruzione delle stesse.
In tali casi deve essere tempestivamente istituita la terapia di emergenza.
Essa prevedere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree.
Il paziente deve essere tenuto sotto stretta sorveglianza medica fino a completa e accertata risoluzione dei sintomi.
La frequenza di episodi di angioedema causati dagli ACE-inibitori è superiore nei pazienti di razza nera rispetto a quelli di altre razze.
I pazienti con storia di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori possono avere un rischio superiore di sviluppare angioedema durante il trattamento con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.3).
Un aumento del rischio di angioedema è possibile con l’uso concomitante di altri medicinali che potrebbero causare angioedema (vedere paragrafo 4.3 e paragrafo 4.5).
Uso concomitante di inibitori di mTOR (ad es., sirolimus, everolimus, temsirolimus) I pazienti che assumono una terapia concomitante con inibitori di mTOR (ad es., sirolimus, everolimus, temsirolimus) possono essere esposti a un rischio maggiore di angioedema (ad es., gonfiore delle vie aeree o della lingua, con o senza compromissione respiratoria) (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni anafilattoidi in pazienti emodializzati Sono state segnalate reazioni anafilattoidi nei pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (p.
es.
AN 69) e in terapia concomitante con ACE-inibitori.
In tali pazienti va considerata l’opportunità di utilizzare un diverso tipo di membrana dialitica o una diversa classe di farmaci antipertensivi.
Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) Raramente, i pazienti in terapia con ACE-inibitori hanno sviluppato reazioni anafilattoidi potenzialmente pericolose per la vita in corso di LDL-aferesi con destrano solfato.
Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia a base di ACE-inibitori prima di ciascuna seduta di aferesi.
Desensibilizzazione I pazienti in terapia con ACE-inibitori durante trattamento desensibilizzante (es.
veleno di imenotteri) hanno sviluppato reazioni anafilattoidi.
Nei medesimi pazienti, queste reazioni sono state evitate con la temporanea sospensione degli ACE-inibitori, ma le stesse sono ricomparse in seguito all’involontaria somministrazione di tali farmaci.
Insufficienza epatica Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica fosinopril può raggiungere concentrazioni plasmatiche elevate.
In casi molto rari, gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che esordisce con ittero colestatico o epatite ed evolve in necrosi epatica fulminante e (talvolta) morte.
Il meccanismo alla base di tale sindrome non è chiaro.
I pazienti in terapia con fosinopril sodico che sviluppano ittero o marcati innalzamenti degli enzimi epatici, devono interromperne l’assunzione ed essere sottoposti ad un adeguato controllo medico.
Neutropenia / Agranulocitosi Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori sono state segnalate neutropenia / agranulocitosi, trombocitopenia e anemia.
Nei pazienti con funzionalità renale nella norma e privi di altri fattori di rischio, la neutropenia si manifesta raramente.
La neutropenia e l’agranulocitosi sono reversibili dopo la sospensione dell’ACE-inibitore.
Fosinopril sodico deve essere somministrato con estrema cautela nei pazienti con collagenopatie vascolari, in terapia immunosoppressiva, trattati con l’allopurinolo o la procainamide, o che presentano una combinazione dei suddetti fattori di rischio, specialmente in caso di preesistente compromissione della funzionalità renale.
Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi che in qualche caso non hanno risposto ad una terapia antibiotica intensiva.
Se fosinopril sodico viene somministrato a tali pazienti, si consiglia un monitoraggio periodico della conta dei leucociti e i pazienti vanno istruiti in modo che riferiscano qualsiasi segno di infezione.
Razza Al pari di altri ACE-inibitori, fosinopril sodico può essere meno efficace nel ridurre la pressione sanguigna nei soggetti di razza nera rispetto a quelli di altre razze, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ridotte concentrazioni di renina nella popolazione ipertesa di razza nera.
Tosse A seguito dell’assunzione di ACE-inibitori è stata segnalata la comparsa di tosse.
Questa tosse è tipicamente non produttiva, persistente e si risolve alla sospensione del trattamento.
La tosse indotta dagli ACE-inibitori deve essere considerata come parte della diagnosi differenziale della tosse.
Chirurgia / Anestesia Nei pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o anestetizzati con farmaci che provocano ipotensione, fosinopril sodico può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina.
In caso si verifichi ipotensione e si ritenga che sia attribuibile al suddetto meccanismo, essa può essere corretta mediante espansione della volemia.
Iperpotassiemia In alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, compreso fosinopril sodico, sono stati osservati innalzamenti dei livelli sierici di potassio.
I pazienti a rischio di insorgenza di iperpotassiemia comprendono quelli con insufficienza renale o diabete mellito, ipoaldosteronismo o quelli che fanno uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, o quelli trattati con altri farmaci associati ad innalzamenti dei livelli sierici di potassio (es.
eparina, cotrimossazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo).
Qualora si ritenga appropriata la somministrazione concomitante dei suddetti farmaci, si raccomanda di monitorare regolarmente i livelli di potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti diabetici Nei pazienti in terapia con antidiabetici orali o con insulina, durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore è necessario un attento monitoraggio del controllo glicemico (vedere paragrafo 4.5).
Litio Generalmente non è raccomandata l’associazione di litio e fosinopril sodico (vedere paragrafo 4.5).
Gravidanza Durante la gravidanza non deve essere iniziato il trattamento con ACE-inibitori.
Tranne nel caso in cui il proseguimento della terapia con ACE-inibitori sia considerato essenziale, le pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono passare a trattamenti antipertensivi alternativi che presentano un profilo di sicurezza accertato per l’uso in gravidanza.
Quando la gravidanza è accertata, il trattamento con ACE-inibitori deve essere sospeso immediatamente, e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Avvertenze sugli eccipienti Questo medicinale contiene lattosio.
I pazienti con disturbi ereditari rari di intolleranza al galattosio, carenza totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè è essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- Sacubitril/valsartan L’uso concomitante di ACE-inibitori con sacubitril/valsartan è controindicato in quanto aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3).
Diuretici Quando un diuretico è aggiunto alla terapia di un paziente in trattamento con fosinopril sodico, l’effetto antipertensivo è solitamente additivo.
I pazienti che stanno già assumendo diuretici e specialmente quelli in cui la terapia diuretica è stata recentemente istituita, possono occasionalmente manifestare un calo eccessivo della pressione arteriosa quando si aggiunge fosinopril sodico.
Sospendendo la somministrazione del diuretico prima di istituire il trattamento con fosinopril sodico si può ridurre al minimo la possibilità di ipotensione sintomatica indotta da quest’ultimo (vedere paragrafi 4.4 e 4.2).
Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri farmaci associati ad innalzamenti dei livelli sierici di potassio (es.
eparina) (vedere paragrafo 4.4, Iperpotassiemia).
Sebbene in studi clinici i livelli sierici di potassio si siano generalmente mantenuti entro limiti normali, in alcuni pazienti si è osservata iperpotassiemia.
I fattori di rischio per l’insorgenza di iperpotassiemia includono l’insufficienza renale, il diabete mellito, e l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (es.
spironolattone, triamterene o amiloride), integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o di altri farmaci associati ad innalzamenti dei livelli sierici di potassio (es.
eparina).
L’uso dei medicinali sopra citati, in particolare nei pazienti con funzionalità renale compromessa, può indurre un aumento significativo delle concentrazioni sieriche di potassio.
Se fosinopril sodico è somministrato con un diuretico potassio-disperdente, l’iperpotassiemia indotta dal diuretico può essere attenuata.
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Litio Sono stati segnalati incrementi reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e episodi di tossicità durante la somministrazione concomitante di litio ed ACE-inibitori.
L’uso concomitante di diuretici tiazidici può aumentare il rischio di tossicità da litio e incrementare la tossicità del litio già aumentata dagli ACE-inibitori.
Non è raccomandata la somministrazione concomitante di fosinopril sodico e litio, ma se essa dovesse essere necessaria, le concentrazioni sieriche di litio devono essere attentamente monitorate (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) incluso l’acido acetilsalicilico ≥ 3g/die La somministrazione cronica di FANS può ridurre l’effetto antipertensivo degli ACE-inibitori.
I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull’aumento del potassio sierico, e possono provocare un deterioramento della funzionalità renale.
Questi effetti sono generalmente reversibili.
Raramente può insorgere insufficienza renale acuta, in particolare nei pazienti con funzionalità renale compromessa, quali anziani o pazienti disidratati.
Altri farmaci antipertensivi L’associazione con altri farmaci antipertensivi quali beta-bloccanti, metildopa, calcioantagonisti e diuretici può incrementare l’efficacia antipertensiva.
La somministrazione concomitante di nitroglicerina e di altri nitrati o di altri vasodilatatori, può ridurre ulteriormente la pressione arteriosa.
Antidepressivi triciclici /Antipsicotici /Anestetici La somministrazione concomitante di alcuni farmaci anestetici, di antidepressivi triciclici e di antipsicotici con ACE-inibitori può ulteriormente ridurre la pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4.).
Simpaticomimetici I simpaticomimetici possono ridurre l’effetto antipertensivo degli ACE-inibitori.
Antidiabetici Studi epidemiologici hanno evidenziato che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) può causare un aumento dell’effetto di diminuzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia.
Tale fenomeno sembra manifestarsi con maggiore probabilità durante le prime settimane di trattamento concomitante e nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.
Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati Fosinopril sodico può essere somministrato in concomitanza all’acido acetilsalicilico (alle dosi impiegate in cardiologia), ai trombolitici, ai beta-bloccanti e/o ai nitrati.
Immunosoppressori, citostatici, corticosteroidi sistemici o procainamide, allopurinolo Deve essere evitata l’associazione di fosinopril sodico con farmaci immunosoppressori e/o con medicinali che possono provocare leucopenia.
Inibitori di mTOR (ad es., sirolimus, everolimus, temsirolimus) I pazienti che assumono una terapia con inibitori di mTOR possono essere esposti a un maggiore rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Inibitori di Neprilisina (NEP): Un maggior rischio di angioedema è stato rilevato con l’uso concomitante di ACE-inibitori e NEP inibitori (come racecadotril).
Cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo) I pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti a un maggiore rischio di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4).
Alcool L’alcool potenzia l’effetto ipotensivo di fosinopril sodico.
Antiacidi Gli antiacidi (p.
es.
idrossido di alluminio, idrossido di magnesio, simeticone) possono ridurre l’assorbimento di fosinopril sodico, perciò i due farmaci devono essere assunti ad almeno 2 ore di distanza.
Interferenze con le analisi di laboratorio Fosinopril sodico può causare un falso abbassamento dei valori della digossina nel sangue, quando per il dosaggio si ricorre a metodiche di assorbimento su carbone attivo (Kit RIA Digi-Tabâ per la digossina).
Si raccomanda di interrompere la terapia con fosinopril sodico alcuni giorni prima dell’esecuzione di test di funzionalità tiroidea. Effetti indesiderati
- Nei pazienti trattati con fosinopril sodico si sono verificate reazioni avverse generalmente lievi e transitorie.
Le reazioni avverse sono classificate per frequenza, prima le più frequenti, usando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, <1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
È stata segnalata una sindrome complessa che può includere uno o più dei seguenti sintomi: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, titolo ANA (anticorpi antinucleo) positivo, VES (velocità di eritrosedimentazione) elevata, eosinofilia e leucocitosi, eruzione cutanea, fotosensibilità o altre manifestazioni di carattere dermatologico.Classificazione per sistemi ed organi secondo MedDRA Frequenza Reazioni avverse Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune Diminuzioni transitorie dei valori di emoglobina, diminuzione dei valori di ematocrito Raro anemia, eosinofilia, leucopenia, linfadenopatia, neutropenia, trombocitopenia transitoria Molto raro agranulocitosi Disturbi del metabolismo e nutrizione Non comune riduzione dell’appetito, gotta, iperpotassiemia Disturbi psichiatrici Non comune depressione, confusione Patologie del Sistema nervoso Comune capogiri, cefalea Non comune infarto cerebrale, parestesia, sonnolenza, ictus, sincope, alterazioni del gusto, tremore, disturbi del sonno Raro disfasia, disturbi della memoria, disorientamento. Patologie dell’occhio Non comune disturbi visivi Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune mal d’orecchio, tinnito, vertigini Patologie cardiache Comune tachicardia Non comune angina pectoris, infarto miocardico o eventi cerebrovascolari, palpitazioni, arresto cardiaco, disturbi del ritmo, disturbi della conduzione Patologie vascolari Comune ipotensione, ipotensione ortostatica Non comune ipertensione, shock, ischemia transitoria Raro rossori, emorragie, vasculopatie periferiche Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche Comune tosse Non comune dispnea, rinite, sinusiti, tracheobronchite Raro broncospasmo, epistassi, laringite/ raucedine, polmonite, congestione polmonare Patologie gastrointestinali Comune nausea, vomito, diarrea Non comune stipsi, secchezza della bocca, flatulenza Raro lesioni del cavo orale, pancreatite, tumefazione della lingua, distensione addominale, disfagia Molto raro angioedema intestinale, (sub) ileo Patologie epatobiliari Raro epatite Molto raro insufficienza epatica Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune eruzione cutanea, angioedema, dermatite Non comune iperidrosi, prurito, orticaria Raro ecchimosi Patologie del tessuto muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune mialgia Raro artrite Patologie renali e urinarie Non comune insufficienza renale, proteinuria Raro disturbi prostatici Molto raro insufficienza renale acuta Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune disfunzione sessuale Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune dolore toracico (non cardiaco), debolezza Non comune febbre, edema periferico, morte improvvisa, dolore toracico Raro debolezza in una delle estremità Esami diagnostici Comune aumento dei valori di fosfatasi alcalina, bilirubina, HDL, transaminasi Non comune aumento di peso, innalzamento dell’azotemia e della creatininemia sierica, iperpotassiemia Raro lieve aumento dell’emoglobina, iponatriemia
Negli studi clinici realizzati con fosinopril sodico l’incidenza degli eventi avversi non differiva fra i pazienti anziani (età superiore ai 65 anni) e quelli più giovani.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza L’uso di ACE-inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L’uso di ACE-inibitori è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).L’evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenicità in seguito a esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore.
Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo dell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda il rischio di ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento Poiché sono disponibili solo dati molto limitati relativi all’uso di Fosinopril Zentiva durante l’allattamento, Fosinopril Zentiva non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.
Blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.
Contenitore per compresse (PP): tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.
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