FOSINOPRIL ID MY 14CPR 20+12,5

3,75 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: FOSINOPRIL SODICO/IDROCLOROTIAZIDE
  • ATC: C09BA09
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 16/10/2015

Trattamento dell’ipertensione essenziale. Fosinopril e Idroclorotiazide Mylan Generics è indicato per il trattamento della ipertensione essenziale in pazienti che hanno risposto in modo insufficiente al trattamento con il fosinopril in monoterapia. La dose fissa può anche sostituire l’associazione di 20 mg di fosinopril e 12,5 mg di idroclorotiazide in pazienti stabilizzati con i singoli principi attivi, somministrati nelle stesse proporzioni come cure separate.
Ogni compressa contiene 20 mg di fosinopril sodico e 12,5 mg di idroclorotiazide. Eccipiente con effetto noto: 222,1 mg di lattosio monoidrato/compressa Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Fosinopril e Idroclorotiazide Mylan Generics 20 mg/12,5 mg non deve essere utilizzato nei seguenti casi: - ipersensibilità al principio attivo, agli altri ACE-inibitori, all’idroclorotiazide, a qualsiasi altra tiazide o sulfonamide (notare che sono possibili reazioni crociate) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Reazioni di ipersensibilità possono avvenire con più probabilità in pazienti con un’anamnesi di allergia o di asma bronchiale; - edema angioneurotico associato a un precedente trattamento con un ACE inibitore; - edema angioneurotico ereditario o idiopatico; - grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min); - grave compromissione epatica (precoma/coma epatico); - pazienti anurici; - secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6); - l’uso concomitante di Fosinopril e Idroclorotiazide Mylan Generics con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione della funzione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
- Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan.
Fosinopril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).

Posologia

Posologia: L’associazione a dose fissa non è adatta per una terapia iniziale.
È raccomandata una individuale titolazione della dose dei componenti.
Se clinicamente appropriato può essere preso in considerazione un cambiamento diretto dalla monoterapia all’associazione fissa.
Adulti: La dose abituale nei pazienti per i quali è indicata la terapia combinata è 1 compressa di Fosinopril e Idroclorotiazide Mylan Generics 20 mg/12,5 mg al giorno.
In pazienti con deplezione di sali e/o di liquidi (ad es.
vomito/diarrea, trattamento concomitante con diuretici) che accompagna insufficienza cardiaca o grave ipertensione può presentarsi una eccessiva diminuzione della pressione del sangue.
Compromissione renale: La dose abituale di fosinopril/idroclorotiazide è raccomandata nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina> 30 ml / min, creatinina sierica ≤ circa 3 mg/dl o 265 m mol/l).
Tuttavia, fosinopril/idroclorotiazide non è raccomandato nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) poiché i diuretici dell'ansa sono preferibili ai tiazidici.
Popolazione pediatrica: L’associazione di fosinopril e idroclorotiazide non è raccomandata per bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni a causa della insufficienza di dati di sicurezza ed efficacia.
Pazienti anziani: Non è necessaria una riduzione della dose in pazienti con funzione epatica e renale clinicamente normale, così come non sono state trovate significative differenze nei parametri farmacocinetici o nell’effetto antiipertensivo con rispetto a soggetti più giovani.
Modo di somministrazione: Il medicinale può essere assunto indipendentemente dai pasti.
La dose giornaliera deve essere presa in dose singola al mattino con un po’ di liquido.
Durata del trattamento: Il trattamento con queste compresse può essere continuato senza limiti di tempo a seconda della risposta clinica, se non intervengono effetti indesiderati.
La durata della somministrazione è determinata dal medico curante.

Avvertenze e precauzioni

Angioedema del collo e della testa: Con l'impiego degli ACE-Inibitori, incluso fosinopril sodico, sono stati segnalati casi di angioedema.
Se l'angioedema si sviluppa con interessamento della lingua, della glottide o della laringe può dar luogo all'ostruzione delle vie aeree e può essere fatale.
Richiede pertanto la pronta adozione di idonee misure d’emergenza.
Il gonfiore di faccia, mucose della bocca, labbra e estremità si risolve solitamente con l’interruzione della terapia con fosinopril; alcuni casi richiedono una terapia medica.
Anche in quei casi in cui è coinvolto solo l’ingrossamento della lingua, senza difficoltà respiratorie, i pazienti possono richiedere un’osservazione prolungata, poiché il trattamento con antiistaminici e corticosteroidi può non essere sufficiente.
Molto raramente sono stati segnalati casi fatali dovuti ad angioedema associato con edema della laringe o edema della lingua.
I pazienti con coinvolgimento della lingua, della glottide o della laringe possono facilmente presentare ostruzione delle vie respiratorie, specialmente nei pazienti con anamnesi di chirurgia respiratoria.
In questi casi deve essere somministrata prontamente una terapia di emergenza.
Questa può includere somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree.
Il paziente deve essere tenuto sotto stretta supervisione medica fino a completa e permanente scomparsa dei sintomi.
Gli ACE inibitori causano una maggior incidenza di angioedema nei pazienti di etnia nera piuttosto che in quelli di altre etnie.I pazienti con anamnesi di angioedema non associato alla somministrazione di un ACE inibitore possono presentare un maggior rischio di sviluppare un angioedema durante l’assunzione di ACE inibitori (vedere paragrafo 4.3).
Ipersensibilità/Angioedema : L’uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan è controindicato in considerazione dell’aumento del rischio di angioedema.
Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di fosinopril.
Il trattamento con fosinopril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
L’uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficoltà respiratorie) (vedere paragrafo 4.5).
Occorre cautela nell’iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta già assumendo un ACE-inibitore.
Reazioni anafilattoidi in pazienti in emodialisi: Sono state segnalate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (es.
AN69) in trattamento concomitante con un ACE inibitore.
In questi pazienti si deve prendere in considerazione l’uso di tipi diversi di membrane da dialisi o di una differente classe di agenti antiipertensivi.
Reazioni anafilattoidi durante l’aferesi con proteine a bassa densità (LDL): Raramente, pazienti in trattamento con ACE inibitori durante l’LDL aferesi con destrano solfato, hanno presentato reazioni anafilattoidi con rischio per la vita.
Queste reazioni possono essere evitate sospendendo temporaneamente la terapia con l’ACE inibitore prima di ogni aferesi.
Angioedema intestinale: Nei pazienti in trattamento con ACE-Inibitori è stato segnalati raramente angioedema intestinale.
Questi pazienti si presentavano con dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non c'era storia di angioedema del viso e i livelli di esterasi C-1 erano normali.
L'angioedema è stato diagnosticato tramite TAC addominale o ultrasuoni, o con la chirurgia, e i sintomi si sono risolti dopo la sospensione dell'ACE-Inibitore.
L'angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale di pazienti in trattamento con ACE-Inibitori che presentino dolore addominale.
Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione: In due pazienti in trattamento desensibilizzante al veleno di imenotteri, la contemporanea somministrazione di un altro ACE-Inibitore, l’enalapril, ha provocato reazioni anafilattoidi gravi e sostenute.
In questi pazienti, tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente gli ACE inibitori ma sono ricomparse dopo aver riusato inavvertitamente il medicinale.
Perciò, è necessario esercitare cautela nei pazienti trattati con ACE-Inibitori sottoposti a tali procedure di desensibilizzazione.
Neutropenia/agranulocitosi: In pazienti trattati con ACE inibitori sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia.
In pazienti con funzione renale normale e nessun altro fattore complicante, la neutropenia compare raramente.
Agranulocitosi e depressione del midollo osseo si verificano più frequentemente in pazienti con compromissione renale, specialmente se soffrono anche di una malattia collageno-vascolare come lupus eritematoso sistemico o sclerodermia.
Neutropenia e agranulocitosi sono reversibili dopo interruzione del trattamento con l’ACE inibitore.
Il fosinopril deve essere usato con estrema cautela in pazienti con malattia vascolare del collagene, in pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva, in pazienti trattati con allopurinolo o procainamide e in pazienti con una associazione di questi fattori complicanti, specialmente se vi è una pregressa insufficienza renale.
Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato gravi infezioni, che in pochi casi non hanno risposto a un trattamento intensivo con antibiotici.
Se si usa il fosinopril in pazienti di questo tipo si raccomanda il monitoraggio dei leucociti e i pazienti devono essere istruiti a riferire ogni segno di infezione.
Agranulocitosi e depressione del midollo osseo sono state segnalate raramente come causa di tiazidi diuretici.
Ipotensione: In pazienti ipertesi senza complicazioni è stata osservata raramente ipotensione sintomatica.
In pazienti ipertesi in trattamento con fosinopril sodico è più probabile che si presenti ipotensione se il paziente ha una deplezione di liquidi e/o sali, a seguito di una prolungata terapia diuretica, una dieta povera di sali, dialisi, diarrea o vomito, o se presenta una grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafo 4.5 e paragrafo 4.8).
La deplezione di liquidi e/o sali deve essere corretta prima di iniziare la terapia con fosinopril/idroclorotiazide.
In pazienti con un aumentato rischio di ipotensione sintomatica, l’inizio della terapia e l’aggiustamento della dose devono essere strettamente monitorati.
Considerazioni simili devono essere applicate a pazienti con ischemia cardiaca o malattie cerebrovascolari nei quali un eccessivo abbassamento della pressione può causare un infarto del miocardio o un accidente cerebrovascolare.
In soggetti con scompenso cardiaco congestizio, sia in presenza che in assenza di insufficienza renale, gli ACE-Inibitori possono causare ipotensione eccessiva, talora associata a oliguria, azotemia e raramente insufficienza renale acuta e morte.
In questi pazienti la terapia con fosinopril sodico/idroclorotiazide deve essere instaurata sotto attenta sorveglianza medica.
I pazienti devono essere seguiti soprattutto nel corso delle prime due settimane di trattamento ed in occasione degli incrementi della dose.
I tiazidici possono potenziare l’azione dei farmaci antipertensivi, e a loro volta possono essere potenziati nell’effetto nel paziente sottoposto a simpaticectomia.
Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve ricevere una infusione endovenosa di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione.
Una reazione ipotensiva transitoria non è una controindicazione per la somministrazione di ulteriori dosi, che possono abitualmente essere somministrate senza difficoltà, una volta che la pressione è aumentata in seguito a espansione del volume.
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Gravidanza: La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Morbidità e mortalità fetale/neonatale: La somministrazione di ACE-inibitori durante la gravidanza può causare danno e perfino morte del feto.
Insufficienza epatica: In pazienti con funzione epatica compromessa si possono avere concentrazioni plasmatiche elevate di fosinopril.
Raramente, gli ACE inibitori sono stati associati a una sindrome che esordisce con ittero colestatico o epatite e progredisce verso una necrosi fulminante, talora con esito fatale.
Il meccanismo di questa sindrome non è conosciuto.
Pazienti in trattamento con ACE inibitori che sviluppano ittero o marcati incrementi degli enzimi epatici, devono interrompere il trattamento e ricevere un appropriato follow-up medico.
Compromissione della funzione epatica: Fosinopril/idroclorotiazide deve essere impiegato con cautela in pazienti con compromissione della funzione epatica o patologie epatiche progressive, perché alterazioni minime dell’equilibrio di liquidi ed elettroliti possono portare rapidamente al coma epatico (vedere paragrafo 4.3).
I pazienti con funzione epatica compromessa possono presentare elevate concentrazioni plasmatiche di fosinopril.
In uno studio condotti su pazienti con cirrosi alcolica o biliare, la clearance corporea apparente totale del fosinoprilato si è ridotta e l'AUC plasmatica circa raddoppiata.
Compromissione della funzione renale: In caso di compromissione renale, non è necessario un aggiustamento del dosaggio iniziale di fosinopril sodico.
Un monitoraggio routinario del potassio e della creatinina fa parte della normale pratica medica per questi pazienti (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.3).
L’associazione fosinopril/idroclorotiazide deve essere somministrata con cautela nei pazienti con grave patologia renale (clearance della creatinina <30 ml/min/1,73m²).
Nei pazienti con compromissione della funzione renale possono svilupparsi effetti cumulativi dell’idroclorotiazide e precipitazione dell’azotemia associata all’idroclorotiazide.
Quindi, come conseguenza dell'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone di fosinopril, alterazioni della funzione renale possono insorgere in soggetti sensibili.
In pazienti che hanno avuto un arresto cardiaco, l’ipotensione conseguente all’inizio della terapia con ACE inibitore può causare alcune ulteriori compromissioni della funzione renale.
In questa situazione è stato segnalato un collasso renale, usualmente reversibile.
Nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale in uno o entrambi i reni, che sono stati trattati con ACE inibitori, sono stati osservati aumenti dell’azoto ureico nel sangue e della creatinina sierica, di solito reversibili dopo la sospensione della terapia.
Ciò è particolarmente probabile in pazienti con insufficienza renale.
Se è presente anche ipertensione renovascolare, vi è un aumentato rischio di grave ipotensione e insufficienza renale.
In questi pazienti, il trattamento deve iniziare sotto attenta supervisione medica.
Poiché il trattamento con diuretici può essere un fattore che contribuisce a questa situazione, il trattamento con diuretici deve essere sospeso e la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con fosinopril sodico.
Alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia vascolare renale preesistente hanno sviluppato aumenti dell’urea e della creatinina sierica, di solito lievi e transitori, specialmente quando il fosinopril sodico è stato somministrato assieme ai diuretici.
Ciò si verifica con maggior probabilità nei pazienti con preesistente compromissione renale.
Può essere richiesta una riduzione del dosaggio e/o sospensione del diuretico e/o dell’ACE inibitore.
Disturbi dell’equilibrio elettrolitico: Come per ogni paziente che riceva una terapia diuretica, deve essere effettuata una periodica determinazione degli elettroliti sierici ad opportuni intervalli.
Le tiazidi, inclusa la idroclorotiazide, possono causare uno squilibrio di liquidi ed elettroliti (ipokaliemia, iponatriemia e alcalosi ipocloremica).
I pazienti devono essere periodicamente osservati per trovare segni di avvertimento di uno squilibrio di liquidi ed elettroliti quali secchezza delle fauci, sete, stanchezza, letargia, sonnolenza, agitazione, dolore muscolare o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea e vomito.
Anche se con l’uso di diuretici tiazidici si può sviluppare ipokaliemia, la terapia concomitante con il fosinopril può ridurre l’ipokaliemia da diuretici.
Il rischio di ipokaliemia è maggiore in pazienti con cirrosi epatica, che abbiano avuto una forte diuresi, in pazienti che stanno assumendo un inadeguato apporto orale di elettroliti e in pazienti che stanno ricevendo una terapia contemporanea con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5).
In pazienti edematosi può insorgere iponatriemia da diluizione nei climi caldi.
L'effetto netto di fosinopril/idroclorotiazide può essere quello di innalzare, ridurre o lasciare il potassio sierico invariato.
La carenza di cloruro è generalmente moderata e di solito non necessita un trattamento.
Le tiazidi possono diminuire l’escrezione urinaria di calcio e causare un’intermittente e leggero incremento del calcio sierico in assenza di disordini noti del metabolismo del calcio.
In alcuni pazienti sottoposti ad una terapia prolungata con le tiazidi sono stati osservati cambiamenti patologici della ghiandola paratiroidea, con ipercalcemia ed ipofosfatemia.
Non sono state osservate complicazioni più severe di iperparatiroidismo (nefrolitiasi, riassorbimento osseo, ed ulcera peptica).
La terapia tiazidica deve essere sospesa prima di effettuare prove di funzionalità paratiroidea.
È stato dimostrato che i diuretici tiazidici aumentano l'escrezione urinaria di magnesio e che possono provocare ipomagnesiemia.
Alterazioni metaboliche: Nel corso di terapia con diuretici tiazidici, in alcuni pazienti possono insorgere iperuricemia e un attacco acuto di gotta.
Nei pazienti diabetici gli effetti della terapia insulinica possono essere alterati dai diuretici tiazidici ed una condizione di diabete latente può divenire manifesta.
Aumenti della colesterolemia e della trigliceridemia possono verificarsi nel corso della terapia con alte dosi di diuretici tiazidici.
Tosse: Con l’uso degli ACE inibitori incluso fosinopril è stata segnalata tosse.
È una tosse caratteristicamente non produttiva, persistente che si risolve dopo l’interruzione della terapia.
La tosse indotta dagli ACE inibitori va considerata come parte della diagnosi differenziale della tosse.
Chirurgia/anestesia: In pazienti che sono sottoposti a chirurgia maggiore o anestesia con agenti che producono ipotensione, il fosinopril può bloccare la formazione di angiotensina II che è secondaria al rilascio compensatorio di renina.
Se si verifica ipotensione che si ritiene dovuta a questo meccanismo, può essere corretta mediante espansione della volemia.
Lupus Eritematoso Sistemico: È stato segnalato che i diuretici tiazidici possono causare un aggravamento o un’attivazione di un LES.
Stenosi della valvola aortica e mitrale/ cardiomiopatia ipertrofica: Come con altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), il fosinopril sodico deve essere prescritto con cautela nei pazienti con stenosi della valvola mitrale e con una ostruzione del flusso ventricolare sinistro come stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica.
Popolazione pediatrica: Non sono state ancora stabilite sicurezza ed efficacia nei bambini.
Uso geriatrico: Nei pazienti trattati con fosinopril/idroclorotiazide in studi clinici, il 20% erano di età compresa fra 65 e 75 anni.
Non sono state osservate differenze generali di efficacia o sicurezza in questi pazienti e in pazienti più giovani; tuttavia, non si può escludere una maggiore sensibilità in alcuni individui più anziani.
Pazienti che hanno subito un trapianto di rene: Poiché non c’è esperienza in merito all’uso del fosinopril in pazienti che hanno subito da poco un trapianto di rene, in questo gruppo di pazienti la somministrazione del fosinopril non è raccomandata.
Etnia: Come per gli altri ACE inibitori, il fosinopril sodico può essere meno efficace nel diminuire la pressione sanguigna nei pazienti di etnia nera che negli altri, probabilmente a causa di una maggior prevalenza di condizioni di ridotti livelli di renina nella popolazione nera ipertesa.
Potassio sierico: Gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiché inibiscono il rilascio di aldosterone.
I pazienti con rischio di iperkaliemia comprendono quelli con funzionalità renale compromessa o diabete mellito.
Tale effetto, non è solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma.
Tuttavia, nei pazienti con una funzione renale compromessa e/o nei pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale), diuretici risparmiatori del potassio, (trimetoprim o cotrimoxazolo, noto anche come trimetoprim/sulfametoxazolo), e soprattutto antagonisti dell’aldosterone o bloccanti del recettore dell’angiotensina, si può verificare iperkaliemia.
I diuretici risparmiatori del potassio e i bloccanti del recettore dell’angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e si devono contestualmente monitorare il potassio sierico e la funzione renale (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti diabetici: Nei diabetici che sono stati trattati con antidiabetici orali o insulina, il controllo glicemico deve essere attentamente monitorato durante il primo mese di trattamento con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.5).
Idroclorotiazide.
Cancro della pelle non melanoma: In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta.
L’effetto fotosensibilizzante dell’HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC.
I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette.
Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata.
Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie.
Può essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
Effetti metabolici ed endocrini: La terapia con tiazidi può ridurre la tolleranza al glucosio.
Possono essere necessari aggiustamenti della dose di insulina o degli ipoglicemizzanti orali (vedere paragrafo 4.5).
Nel corso del trattamento con tiazidi si può manifestare un diabete mellito latente.
Sono stati associati alla terapia con diuretici tiazidici aumento dei livelli di colesterolo e di trigliceridi.
In alcuni pazienti la terapia con tiazidi può indurre rapidamente iperuricemia e/o gotta.
Effusione coroidale, miopia acuta e glaucoma ad angolo chiuso secondario: I farmaci sulfamidici o derivati da sulfamidici possono causare una reazione idiosincrasica che determina effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso.
I sintomi comprendono diminuzione dell’acuità visiva a insorgenza acuta o dolore oculare e in genere si manifestano entro ore fino a settimane dall'inizio della somministrazione del farmaco.
Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare a perdita permanente della vista.
Il trattamento primario consiste nel sospendere la somministrazione del farmaco il prima possibile.
Se la pressione intraoculare rimane incontrollata può essere necessario considerare un rapido trattamento medico o chirurgico.
Un’anamnesi di allergia alle sulfonamidi o alle penicilline può considerarsi fattore di rischio per lo sviluppo di glaucoma acuto ad angolo chiuso.
Altro: Reazioni di ipersensibilità possono avvenire in pazienti con o senza un’anamnesi di allergia o di asma bronchiale.
Fosinopril sodico/Idroclorotiazide.
Rischio di ipokaliemia: L’associazione di un ACE inibitore con un diuretico tiazidico non esclude l’evenienza di ipokaliemia.
Deve essere eseguito un monitoraggio regolare del potassio sierico.
Eccipienti.
Sodio: Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
Lattosio: I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Fosinopril sodico.
Diuretici: Quando si aggiunge un diuretico alla terapia di un paziente che sta assumendo fosinopril sodico, l’effetto antiipertensivo è solitamente additivo.
Pazienti già in terapia con diuretici, specialmente quelli in cui la terapia è stata istituita recentemente, possono occasionalmente manifestare una riduzione eccessiva della pressione sanguigna quando viene aggiunto fosinopril sodico.
La possibilità di ipotensione sintomatica con fosinopril sodico può essere minimizzata interrompendo il diuretico prima di iniziare il trattamento con fosinopril sodico (vedi paragrafo 4.2 e paragrafo 4.4).
Diuretici risparmiatori del potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con fosinopril si può sviluppare iperkaliemia.
I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico.
Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare fosinopril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto è noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l’amiloride.
L’associazione di fosinopril con i farmaci sopra citati non è pertanto raccomandata.
Se è indicato l’uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico.
Ciclosporina: Durante l’uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si può manifestare iperkaliemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Eparina: Durante l’uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si può manifestare iperkaliemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo): I pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti a un maggiore rischio di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: L’uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan è controindicato poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Litio: Durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori è stato segnalato un aumento reversibile delle concentrazioni di litio nel siero e della sua tossicità.
L’utilizzo di fosinopril sodico con il litio non è raccomandato, ma se l’associazione si dimostra necessaria, deve essere effettuato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio.
Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), compreso acido acetilsalicilico ≥3 g/giorno: La somministrazione cronica di FANS può ridurre l’effetto antiipertensivo degli ACE inibitori.
I FANS e gli ACE inibitori possono avere un effetto additivo sull’incremento del potassio sierico e possono determinare un deterioramento della funzione renale.
Solitamente questi effetti sono reversibili.
Raramente si può verificare insufficienza renale, specialmente in pazienti con funzione renale compromessa, come anziani o disidratati.
Altri antiipertensivi: L’associazione con altri antiipertensivi come beta-bloccanti, metildopa, calcio antagonisti, e diuretici può aumentare l’efficacia antiipertensiva.
L’uso concomitante di nitroglicerina e altri nitrati, o altri vasodilatatori, può ridurre ulteriormente la pressione sanguigna.
Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici: L’uso concomitante con ACE inibitori di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici può comportare una ulteriore riduzione della pressione sanguigna (vedi paragrafo 4.4).
Simpaticomimetici: I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE inibitori.
Antidiabetici: Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) può causare un aumento dell’effetto ipoglicemizzante, con rischio di ipoglicemia.
Tale fenomeno sembra avvenire con più probabilità durante le prime settimane di trattamento combinato e nei pazienti con compromissione renale.
Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati: Fosinopril sale sodico può essere utilizzato in concomitanza con acido acetilsalicilico (a dosi per patologie cardiache), trombolitici, beta bloccanti e/o nitrati.
Immunosoppressori, citostatici, corticosteroidi sistemici o procainamide, allopurinolo: L’associazione di fosinopril sodico con immunosoppressori e/o medicinali che possono causare leucopenia deve essere evitata.
Alcol: L’alcol favorisce l’effetto ipotensivo del fosinopril sodico.
Antiacidi: Gli antiacidi (es.
alluminio idrossido, magnesio idrossido, simeticone) possono compromettere l’assorbimento del fosinopril sodico e così la somministrazione dei due medicinali deve essere separata di almeno 2 ore.
Interazioni di laboratorio: Il fosinopril sodico può causare una misurazione falsamente bassa dei livelli di digossina sierica con test basati sul metodo di assorbimento su carbone (Kit RIA Digi-Tabâ per digossina).
Al loro posto possono essere usati altri kit, che utilizzano provette ricoperte con anticorpi.
Si raccomanda di sospendere il trattamento con fosinopril sodico alcuni giorni prima di effettuare gli esami delle paratiroidi.
Idroclorotiazide.
Alcol, barbiturici, e analgesici stupefacenti: Si può verificare un aumento dell’ipotensione ortostatica.
Amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, corticosteroidi, corticotropina (ACTH) o lassativi stimolanti: L’idroclorotiazide può intensificare lo squilibrio elettrolitico, in particolar modo l’ipokaliemia.
Ipoglicemizzanti (orali e insuline): I tiazidi possono aumentare i livelli di glucosio nel sangue; quindi, può essere necessario aggiustare il dosaggio degli antidiabetici (vedi paragrafo 4.4).
Sali di calcio e vitamina D: Quando vengono somministrati insieme ai diuretici tiazidici si può verificare un aumento dei livelli di calcio dovuto a diminuita escrezione.
Glicosidi digitatici: Aumento del rischio di intossicazione da digitalici associato con l’ipokaliemia da tiazidici.
Colestiramina e colestipolo: Possono ritardare o diminuire l’assorbimento di idroclorotiazide.
I diuretici solfonamidici devono essere inoltre assunti almeno 1 ora prima, o 4-6 ore dopo questi medicinali.
Amine pressorie (es.
adrenalina)
: Probabile una ridotta reazione ai vasopressori ma non in modo da precludere il loro uso a priori.
Agenti citostatici (ciclofosfamide, fluorouracile, metotrexato): Aumento della tossicità nel midollo osseo (in particolare granulocitopenia) dovuto alla ridotta escrezione renale di queste sostanze citotossiche causata da idroclorotiazide.
Farmaci antigotta (es.
allopurinolo, benzbromarone)
: Può essere necessario aumentare il dosaggio di questi, dal momento che l'idroclorotiazide tende ad innalzare il livello dell'acido urico.
Può essere necessario aumentare il dosaggio di probenecid o sulfinpirazone.
Medicinali associati a torsioni di punta: A causa del rischio di ipokaliemia, si deve prestare attenzione quando l’idroclorotiazide viene co-somministrata con medicinali associati a torsioni di punta, es.
alcuni antiaritmici, alcuni antipsicotici e altri medicinali noti per indurre torsioni di punta.
Farmaci utilizzati durante interventi chirurgici: Gli effetti dei miorilassanti non depolarizzanti preanestetici e anestetici utilizzati in chirurgia (per esempio, cloruro tubocurarina e gallamina triiodoetilato) possono essere potenziati dall’idroclorotiazide; possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio.
Squilibri dei liquidi e degli elettroliti devono essere monitorati e corretti prima di un intervento chirurgico, se possibile.
Deve essere usata cautela nei pazienti che assumono fosinopril/idroclorotiazide e amine pressorie (ad esempio, noradrenalina) che si sottopongono a un intervento chirurgico.
Pre-anestetici e agenti anestetici devono essere somministrati a dosaggio ridotto, e, se possibile, la terapia con idroclorotiazide deve essere interrotta una settimana prima di un intervento chirurgico.
Chimica clinica: L’idroclorotiazide può interferire con il test della bentiromide.
Le tiazidi possono diminuire i livelli di PBI (iodio legato alle proteine) senza sintomi di disturbi tiroidei.
Altri diuretici e medicinali antipertensivi: La componente tiazidica di Fosinopril e Idroclorotiazide Mylan Generics 20 mg/12,5 mg può potenziare l'azione di altri farmaci antipertensivi, soprattutto i bloccanti gangliari o i recettori adrenergici periferici.
L’idroclorotiazide può interagire con la diazoxide; il glucosio nel sangue, i livelli sierici di acido urico e la pressione arteriosa devono essere monitorati.
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Fosinopril sodico/idroclorotiazide.
Diuretici risparmiatori di potassio e integratori di potassio: Gli ACE inibitori diminuiscono la perdita di potassio indotta dai diuretici.
I diuretici risparmiatori di potassio (es.
spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono aumentare in modo significativo il potassio sierico, in particolar modo in pazienti con compromissione della funzione renale.
Se l’uso concomitante è indicato a causa di provata ipokaliemia, devono essere utilizzati con attenzione con un monitoraggio frequente del potassio sierico (vedi paragrafo 4.4).
Litio: Durante la concomitante somministrazione di litio e ACE inibitori sono stati evidenziati un aumento reversibile delle concentrazioni di litio nel siero e della tossicità.
L’uso concomitante di diuretici tiazidici può favorire il rischio già aumentato di tossicità del litio con gli ACE inibitori.
Quindi l’associazione di fosinopril sodico/idroclorotiazide con litio non è raccomandata e, se l’associazione si dimostra necessaria, deve essere effettuato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio.
Inibitori della sintesi endogena delle prostaglandine: In alcuni pazienti, questi farmaci possono ridurre l’effetto dei diuretici.
È stato inoltre segnalato che l’indometacina può ridurre gli effetti antiipertensivi di altri ACE inibitori, specialmente in soggetti con ipertensione a renina bassa.
Altri agenti antiinfiammatori non steroidei (per es.: aspirina) possono avere questo stesso effetto.

Effetti indesiderati

Durante il trattamento con fosinopril sodico o altri ACE inibitori o idroclorotiazide sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati: La frequenza degli effetti indesiderati sottoelencati è definita utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100<1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse
Infezioni ed infestazioni Comune Infezione del tratto respiratorio superiore
Non comune Rinite
Raro Scialoadenite
Non nota Faringite
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Non nota cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose)
Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune Diminuzione transitoria dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito
Raro Eosinofilia, depressione midollare
Non nota Linfoadenopatia, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia (comprese anemia aplastica e anemia emolitica)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Iperglicemia, glicosuria, iperuricemia, squilibrio elettrolitico (incluse iponatremia e ipokaliemia), aumento del colesterolo e dei trigliceridi
Non comune Anoressia, iperkaliemia
Non nota Gotta, alcalosi ipocloremica, alcalosi metabolica
Disturbi psichiatrici Non comune Confusione
Raro Irrequietezza, disturbi del sonno,
Non nota Depressione, disturbi della libido
Patologie dell’occhio Comune Mal di testa, vertigini,
Non comune Disturbi del gusto, tremore
Raro Disfasia, disturbi della memoria, disorientamento
Non nota Sonnolenza, parestesia, ipoestesia, sincope, accidente cerebrovascolare
Patologie dell’occhio Non nota Disturbi visivi, xantopsia, visione offuscata transitoria, effusione coroidale, miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune Dolore alle orecchie
Non nota Tinnito, vertigini
Patologie cardiache Comune Tachicardia, palpitazioni
Non comune Arresto cardiaco, disturbi della conduzione
Non nota Aritmia, angina pectoris, infarto del miocardio
Patologie vascolari Non comune Ipertensione, shock, attacco ischemico transitorio
Raro Emorragie, malattia vascolare periferica
Non nota Ipotensione, ipotensione ortostatica, claudicatio intermittens, vasculite necrotizzante, vampate di calore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Tosse,
Non comune Dispnea, tracheobronchite, sinusite,
Raro Epistassi, laringite/raucedine, polmonite
Non nota Congestione sinusale, difficoltà respiratoria, polmonite, edema polmonare, broncospasmo
Patologie gastrointestinali Comune Stipsi, irritazione gastrica
Non comune Secchezza della bocca, flatulenza
Raro Lesioni orali, lingua gonfia, distensione addominale, disfagia
Molto raro Angioedema intestinale, (sub) ileo
Non nota Nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, dispepsia, gastrite, esofagite, pancreatite, disgeusia
Patologie epatobiliari Molto raro Insufficienza epatica
Non nota Epatite, ittero colestatico
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Dermatite
Non comune Iperidrosi
Raro Reazioni simili al lupus eritematoso cutaneo, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo, reazioni anafilattiche, necrolisi epidermica tossica
Non nota Angioedema, eruzione cutanea, sindrome di Stevens-Johnson, porpora, prurito, orticaria, reazioni di fotosensibilità, complesso di sintomi*
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Dolore muscoloscheletrico
Raro Artrite
Non nota Mialgia, spasmi muscolari, artralgia
Patologie renali e urinarie Non comune Nefrite interstiziale, proteinuria
Raro Disfunzione renale, disturbi prostatici
Molto raro Insufficienza renale acuta
Non nota Pollachiuria, disuria, insufficienza renale
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non nota Disfunzione sessuale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Affaticamento, debolezza
Non comune Piressia, edema periferico, morte improvvisa, dolore toracico
Raro Debolezza di una estremità
Non nota Edema, dolore toracico, astenia
Esami diagnostici Comune Aumento reversibile di sostanze solitamente eliminate con le urine (creatinina, urea).
Non nota Aumento di peso
Raro Lieve aumento dell'emoglobina, iponatriemia
Non nota Test di funzionalità epatica anormali (aumento delle transaminasi, della lattato deidrogenasi ematica, della fosfatasi alcalina e bilirubina ematica), elettroliti ematici anormali, acido urico ematico anormale, glucosio ematico anormale, magnesio ematico anormale, colesterolo ematico anormale, trigliceridi ematici anormali, calcio ematico anormale
* È stato segnalato un complesso di sintomi che può includere uno o più dei seguenti: si possono verificare febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, test positivo agli anticorpi antinucleari (ANA), velocità di eritrosedimentazione elevata (VES), eosinofilia e leucocitosi, eruzione cutanea, fotosensibilità o altre manifestazioni dermatologiche.
Descrizione di reazioni avverse selezionate: Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4.
e 5.1).
Negli studi clinici realizzati con fosinopril/idroclorotiazide l’incidenza degli eventi avversi non differiva fra i pazienti anziani (età superiore ai 65 anni) e quelli più giovani.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza.
ACE-inibitori: L'uso degli ACE-inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L'uso degli ACE-inibitori è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con gli ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad un ACE inibitore durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Idroclorotiazide: L'esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza è limitata, soprattutto durante il primo trimestre.
Gli studi sugli animali sono insufficienti.
L'idroclorotiazide attraversa la barriera placentare.
In base al meccanismo d'azione farmacologico dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e il terzo trimestre può compromettere la perfusione feto-placentare e può causare effetti fetali e neonatali come ittero, squilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
L'idroclorotiazide non deve essere usata nell'edema gestazionale, nell'ipertensione gestazionale o nella preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza effetti benefici sul decorso della malattia.
L'idroclorotiazide non deve essere usata per l’ipertensione essenziale nelle donne in gravidanza, salvo che in rare eccezioni quando non possono essere utilizzati altri trattamenti.
Allattamento.
Fosinopril sodico: Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di fosinopril sodico durante l’allattamento, Fosinopril e Idroclorotiazide Mylan Generics 20 mg/12,5 mg non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri.
Idroclorotiazide: L'idroclorotiazide è escreta in piccole quantità nel latte materno.
I tiazidici ad alte dosi possono inibire la produzione del latte causando intensa diuresi.
L'uso dell’idroclorotiazide durante l'allattamento non è raccomandato.
Se l’idroclorotiazide è usata durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute le più basse possibili.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.