EZETIMIBE SIM AUR 30CPR10+40MG
18,40 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 12/12/2019
Prevenzione degli eventi cardiovascolari Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo è indicato per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari (vedere paragrafo 5.1) in pazienti con malattia cardiaca coronarica (CHD) ed una storia di sindrome coronarica acuta (ACS), trattati in precedenza con una statina o meno. Ipercolesterolemia Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo è indicato come terapia aggiuntiva alla dieta in pazienti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non-familiare) o con iperlipidemia mista ove sia indicato l’uso di un prodotto di associazione: • pazienti non adeguatamente controllati con una statina da sola; • pazienti già trattati con una statina ed ezetimibe. Ipercolesterolemia familiare omozigote (IF omozigote) Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo è indicato come terapia aggiuntiva alla dieta in pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote. I pazienti possono essere sottoposti anche ad ulteriori trattamenti (ad esempio, l’aferesi delle lipoproteine a bassa densità [LDL]).
Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo 10 mg/10 mg compresse Ogni compressa contiene 10 mg di ezetimibe e 10 mg di simvastatina. Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa contiene 56,05 mg di lattosio e 0,0083 mmol (0,19 mg) di sodio. Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo 10 mg/20 mg compresse Ogni compressa contiene 10 mg di ezetimibe e 20 mg di simvastatina. Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa contiene 121,6 mg di lattosio e 0,0165 mmol (0,38 mg) di sodio. Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo 10 mg/40 mg compresse Ogni compressa contiene 10 mg di ezetimibe e 40 mg di simvastatina. Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa contiene 252,7 mg di lattosio e 0,0331 mmol (0,76 mg) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- - Ipersensibilità al(ai) principio(i) attivo(i) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).
- Epatopatia attiva o valori elevati, persistenti e di natura indeterminata delle transaminasi sieriche.
- Somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4 (agenti che aumentano l’AUC di circa 5 volte o più) (ad es.
itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, voriconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori dell’HIV proteasi (ad.
es nelfinavir), boceprevir, telaprevir, nefazodone e medicinali contenenti cobicistat) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
- Somministrazione concomitante di gemfibrozil, ciclosporina o danazolo (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
- In pazienti con IF omozigote, somministrazione concomitante di lopitamide con dosi di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo > 10 mg/40 mg (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 4.5). Posologia
- Posologia Non tutte le posologie sono possibili con i dosaggi approvati di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo.
Ipercolesterolemia Il paziente deve seguire un adeguato regime dietetico a basso contenuto lipidico e deve proseguire la dieta nel corso del trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo.
Il medicinale deve essere somministrato per via orale.
L’intervallo posologico di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo va da 10 mg/10 mg/die a 10 mg/80 mg/die alla sera.
La dose abituale è 10 mg/20 mg/die o 10 mg/40 mg/die somministrati alla sera in singola dose.
La dose di 10 mg/80 mg/die è raccomandata solo nei pazienti con ipercolesterolemia grave e ad alto rischio di complicazioni cardiovascolari, che con dosi più basse non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici, e quando ci si aspetta che i benefici siano superiori ai potenziali rischi (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
All’inizio del trattamento, o quando viene modificata la dose, occorre prendere in cosiderazione il livello di colesterolo lipoproteico a bassa densità (C-LDL), il rischio di cardiopatia coronarica e la risposta alla terapia ipocolesterolemizzante in corso del paziente.
La dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve essere individualizzata sulla base dell’efficacia riconosciuta dei diversi dosaggi di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo (vedere paragrafo 5.1, Tabella 2) ed in base alla risposta alla terapia ipocolesterolemizzante in corso.
Gli aggiustamenti della dose, se richiesti, devono essere effettuati ad intervalli non inferiori alle 4 settimane.
Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo può essere somministrato indipendentemente dai pasti.
La compressa non deve essere divisa.
Pazienti con malattia cardiaca coronarica e storia di ACSNello studio per la riduzione dell’evento cardiovascolare (IMPROVE-IT), la dose iniziale era di 10 mg/40 mg una volta al giorno alla sera.
La dose di 10 mg/80 mg è raccomandata solo quando ci si aspetta che i benefici siano superiori ai potenziali rischi.
Ipercolesterolemia familiare omozigote La dose iniziale raccomandata per i pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote è di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo 10 mg/40 mg/die alla sera.
La dose di 10 mg/80 mg è raccomandata solo quando ci si aspetta che i benefici siano superiori ai potenziali rischi (vedere sopra e paragrafi 4.3 e 4.4).
Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo può essere utilizzato in questi pazienti come adiuvante per altri trattamenti ipolipidemizzanti (ad es.
LDL-aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili.
Nei pazienti che assumono lopitamide in concomitanza con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, la dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve superare i 10 mg/40 mg/die (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5).
Somministrazione concomitante con altri medicinali La somministrazione di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve avvenire ≥ 2 ore prima o ≥ 4 ore dopo la somministrazione di un sequestrante degli acidi biliari.
In pazienti che assumono amiodarone, amlodipina, verapamil, diltiazem o prodotti contenenti elbasvir o grazoprevir in concomitanza a Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, la dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve superare i 10 mg/20 mg/die (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
In pazienti che assumono dosi ipolipidemizzanti di niacina (≥ 1 g/die) in concomitanza a Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, la dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve superare i 10 mg/20 mg/die (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Anziani Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica L’inizio del trattamento deve essere effettuato sotto il controllo di uno specialista.
Adolescenti ≥ 10 anni (stato puberale: ragazzi in stadio di Tanner II e stadi superiori e ragazze che sono in post-menarca da almeno un anno): l’esperienza clinica in pazienti pediatrici e adolescenti (dai 10 ai 17 anni) è limitata.
La dose iniziale abituale raccomandata è di 10 mg/10 mg una volta al giorno alla sera.
Il range di dosaggio raccomandato va da 10 mg/10 mg fino ad un massimo di 10 mg/40 mg/die (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Bambini < 10 anni: l’uso di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non è raccomandato nei bambini di età inferiore ai 10 anni per l’insufficienza dei dati su sicurezza ed efficacia (vedere paragrafo 5.2).
L’esperienza nei bambini in età pre-puberale è limitata.
Compromissione epatica Non è richiesto alcun aggiustamento della dose in pazienti con compromissione epatica lieve (punteggio di Child-Pugh da 5 a 6).
Il trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non è raccomandato in pazienti con disfunzione epatica moderata (punteggio di Child-Pugh da 7 a 9) o grave (punteggio di Child-Pugh > 9) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Compromissione renale Nessuna modifica della dose è necessaria in pazienti con compromissione renale lieve (tasso di filtrazione glomerulare stimato ≥ 60 mL/min/1,73 m²).
Nei pazienti con malattia renale cronica e tasso di filtrazione glomerulare stimato < 60 mL/min/1,73 m², la dose raccomandata di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo è 10 mg/20 mg una volta al giorno alla sera (vedere paragrafi 4.4, 5.1 e 5.2).
Dosi più elevate devono essere somministrate con cautela.
Modo di somministrazione Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo va somministrato per via orale.
Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo può essere somministrato come dose singola alla sera. Avvertenze e precauzioni
- Miopatia/rabdomiolisi Sono stati segnalati casi di miopatia e rabdomiolisi nell’esperienza post-marketing con ezetimibe.
La maggior parte dei pazienti che ha sviluppato rabdomiolisi era in terapia concomitante con ezetimibe ed una statina.
La rabdomiolisi è stata tuttavia segnalata molto raramente con la monoterapia con ezetimibe e molto raramente con l’aggiunta di ezetimibe ad altri agenti noti per essere associati ad un incremento del rischio di rabdomiolisi.
Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo contiene simvastatina.
La simvastatina, come altri inibitori dell’HMG-CoA reduttasi, occasionalmente causa miopatia, che si manifesta con dolore, sensibilità o debolezza muscolari associati ad innalzamenti dei livelli della creatinchinasi (CK) al di sopra di 10 volte il limite superiore alla norma (LSN).
La miopatia si manifesta a volte come rabdomiolisi con o senza insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, e molto raramente si sono verificati esiti fatali.
Il rischio di miopatia è aumentato da alti livelli di attività inibitoria della HMG-CoA reduttasi nel plasma (cioè elevati livelli plasmatici di simvastatina e simvastatina acida), che possono essere dovuti, in parte, a farmaci interagenti che interferiscono con il metabolismo e/o le vie del trasportatore della simvastatina (vedere paragrafo 4.5).
Come per altri inibitori dell’HMG-CoA reduttasi, il rischio di miopatia/rabdomiolisi è correlato alla dose di simvastatina.
In una banca dati di studi clinici in cui 41.413 pazienti sono stati trattati con simvastatina, 24.747 (circa il 60%) dei quali sono stati arruolati in studi con un follow-up mediano di almeno 4 anni, l’incidenza di miopatia è stata di circa 0,03%, 0,08% e 0,61% a 20, 40 e 80 mg/die, rispettivamente.
In questi studi, i pazienti sono stati attentamente monitorati e alcuni medicinali interagenti sono stati esclusi.
In uno studio clinico nel quale i pazienti con anamnesi di infarto del miocardio sono stati trattati con simvastatina 80 mg/die (follow-up medio di 6,7 anni), l’incidenza di miopatia è stata approssimativamente dell’1,0% rispetto ad un’incidenza dello 0,02% riscontrata nei pazienti trattati con 20 mg/die.
Approssimativamente la metà di questi casi di miopatia si è verificata durante il primo anno di trattamento.
L’incidenza di miopatia durante ogni anno successivo di trattamento è stata approssimativamente dello 0,1% (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Il rischio di miopatia è più elevato nei pazienti trattati con ezetimibe e simvastatina 10 mg/80 mg rispetto alle altre terapie a base di statine con efficacia simile nel ridurre il C-LDL.
Pertanto, la dose di 10 mg/80 mg di ezetimibe e simvastatina deve essere usata soltanto in pazienti con grave ipercolesterolemia e ad alto rischio di complicazioni cardiovascolari che non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici con dosi più basse e quando ci si aspetta che i benefici siano superiori ai potenziali rischi.
In pazienti trattati con ezetimibe e simvastatina 10 mg/80 mg per i quali è necessario un agente che interagisce, deve essere usata una dose più bassa di ezetimibe e simvastatina o un regime alternativo a base di statine con un più basso potenziale di interazioni farmaco-farmaco (vedere sotto Misure per ridurre il rischio di miopatia causata da interazioni con i medicinali ed i paragrafi 4.2, 4.3 e 4.5).
Nello studio IMProved Reduction of Outcomes: Vytorin Efficacy International Trail, IMPROVE-IT 18.144 pazienti con malattia cardiaca coronarica e storia di evento SCA sono stati randomizzati a ricevere ezetimibe/simvastatina 10/40 mg al giorno (n=9067) o simvastatina 40 mg al giorno (n=9077).
Durante un follow-up mediano di 6 anni, l’incidenza di miopatia è stata dello 0,2% per ezetimibe/simvastatina e dello 0,1% per simvastatina, laddove la miopatia è stata definita come inspiegabile debolezza o dolore muscolare con CK plasmatica ≥ 10 volte il LSN o due consecutive osservazioni di CK ≥ 5 e < 10 volte il LSN.
L’incidenza di rabdomiolisi è stata dello 0,1% per ezetimibe/simvastatina e dello 0,2% per simvastatina, laddove la rabdomiolisi è stata definita come inspiegabile debolezza o dolore muscolare con CK plasmatica ≥ 10 volte il LSN con evidenza di danno renale, ≥ 5 volte il LSN e < 10 volte il LSN in due occasioni consecutive con evidenza di danno renale o CK ≥ 10.000 UI/l senza evidenza di danno renale (vedere paragrafo 4.8).
In uno studio clinico nel quale oltre 9.000 pazienti con malattia renale cronica sono stati randomizzati a ricevere ezetimibe e simvastatina 10 mg/20 mg al giorno (n=4.650) o placebo (n=4.620) (follow-up mediano di 4,9 anni), l’incidenza di miopatia è stata 0,2% per ezetimibe e simvastatina e 0,1% per il placebo (vedere paragrafo 4.8).
In uno studio clinico nel quale pazienti ad alto rischio di malattia cardiovascolare sono stati trattati con simvastatina 40 mg/die (follow-up mediano di 3,9 anni), l’incidenza di miopatia è stata approssimativamente dello 0,05% per i pazienti non cinesi (n=7.367) rispetto allo 0,24% per i pazienti cinesi (n=5.468).
Sebbene l’unica popolazione asiatica valutata in questo studio clinico fosse quella cinese, si deve usare cautela quando si prescrive ezetimibe e simvastatina a pazienti asiatici e si deve necessariamente utilizzare la dose più bassa.
Ridotta funzionalità delle proteine di trasporto La ridotta funzionalità delle proteine di trasporto epatiche OATP può aumentare l’esposizione sistemica alla simvastatina acida e accrescere il rischio di miopatia e rabdomiolisi.
Una ridotta funzionalità può verificarsi sia come risultato di inibizione dovuta a farmaci interagenti (ad es.
ciclosporina) sia in pazienti portatori del genotipo SLCO1B1 c.521T>C.
I pazienti portatori dell’allele del gene SLCO1B1 (c.521T>C) che codifica per una proteina OATP1B1 meno attiva hanno un’aumentata esposizione sistemica alla simvastatina acida ed un maggior rischio di miopatia.
Il rischio di miopatia correlato ad un alto dosaggio (80 mg) di simvastatina è di circa l’1% in generale, senza test genetici.
Sulla base dei risultati dello studio SEARCH, i portatori dell’allele C omozigote (detto anche CC) trattati con 80 mg hanno un rischio del 15% di sviluppare miopatia entro un anno, mentre il rischio nei portatori eterozigoti dell’allele C (CT) è 1,5%.
Il rischio relativo è 0,3% in pazienti con il genotipo più comune (TT) (vedere paragrafo 5.2).
Ove disponibile, la genotipizzazione per la presenza dell’allele C dovrebbe essere considerata come parte della valutazione beneficio-rischio prima di prescrivere 80 mg di simvastatina ai singoli pazienti e le alte dosi, in quelli in cui si riscontra genotipo CC, dovrebbero essere evitate.
Tuttavia, l’assenza di questo gene nella genotipizzazione non esclude che possa svilupparsi miopatia.
Misurazione dei livelli di creatinchinasi I livelli di creatin kinasi (CK) non devono essere misurati dopo esercizio intenso o in presenza di qualsiasi causa alternativa di aumento di CK poiché ciò può rendere i dati di difficile interpretazione.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5 x LSN), questi devono essere misurati di nuovo entro 5-7 giorni per una conferma dei risultati.
Prima del trattamento Tutti i pazienti che iniziano la terapia con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, o che aumentano la dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, devono essere informati del rischio di miopatia ed istruiti a segnalare immediatamente qualsiasi tipo di dolore muscolare, dolorabilità e debolezza inspiegati.
Si deve agire con cautela con i pazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi.
Allo scopo di stabilire un valore di riferimento al basale, si deve misurare il livello di CK prima di iniziare il trattamento nei seguenti casi: - Anziani (età ≥ 65 anni).
- Sesso femminile.
- Compromissione renale.
- Ipotiroidismo non controllato.
- Anamnesi personale o familiare di disordini muscolari ereditari.
- Anamnesi di episodi pregressi di tossicità muscolare con una statina o un fibrato.
- Abuso di alcol.
In questi casi, il rischio che il trattamento comporta deve essere valutato in rapporto al possibile beneficio, e in caso di trattamento si raccomanda un più stretto monitoraggio del paziente.
Se il paziente ha avuto una precedente esperienza di disordini muscolari durante il trattamento con un fibrato o una statina, il trattamento con qualsiasi prodotto contenente statine (come Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo) deve essere iniziato solo con cautela.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5 x LSN), il trattamento non deve essere iniziato.
Durante il trattamento Se durante il trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo il paziente riferisce la comparsa di dolore, debolezza o crampi muscolari, occorre misurare i livelli di CK.
In caso di livelli significativamente elevati di CK (> 5 x LSN), in assenza di esercizio fisico intenso, si deve interrompere la terapia.
Si può prendere in considerazione l’interruzione del trattamento in caso di gravi sintomi muscolari che causino fastidio quotidiano, anche se i livelli di CK sono < 5 x LSN, si deve interrompere il trattamento in caso di sospetto di miopatia per qualsiasi altro motivo.
Vi sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine.
L’IMNM è caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da un’elevata creatinchinasi sierica, che permangono nonostante l’interruzione del trattamento con statine (vedere paragrafo 4.8).
Se la sintomatologia regredisce ed i livelli di CK tornano alla normalità, si può prendere in considerazione la reintroduzione di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, o di un altro prodotto contenente un’altra statina, alla dose più bassa e sotto stretto monitoraggio.
In pazienti titolati alla dose di 80 mg di simvastatina è stato riscontrato un più alto tasso d’incidenza di miopatia (vedere paragrafo 5.1).
Si raccomanda che i livelli di CK siano misurati periodicamente poiché essi possono essere utili per identificare casi subclinici di miopatia.
Tuttavia, non vi è alcuna certezza che tale monitoraggio possa prevenire la miopatia.
La terapia con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve essere temporaneamente interrotta qualche giorno prima di interventi di chirurgia maggiore e in caso di comparsa di qualsiasi condizione medica o chirurgica importante.
Misure per ridurre il rischio di miopatia causata da interazioni con i medicinali (vedere anche paragrafo 4.5) Il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato significativamente dall’uso concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo con i potenti inibitori del CYP3A4 (come itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, voriconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori dell’HIV-proteasi (ad es.
nelfinavir) boceprevir, telaprevir, nefazodone e medicinali contenenti cobicistat), come con ciclosporina, danazolo e gemfibrozil.
L’uso di questi medicinali è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
A causa della presenza di simvastatina in Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato anche dall’uso concomitante di altri fibrati, niacina a dosi ipolipemizzanti (≥ 1 g/die) o dall’uso concomitante di amiodarone, amlodipina, verapamil o diltiazem con alcune dosi di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, può aumentare in caso di somministrazione concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo con acido fusidico.
Nei pazienti con IF omozigote, questo rischio può essere aumentato dall’uso concomitante di lomitapide con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo (vedere paragrafo 4.5).
Di conseguenza, riguardo agli inibitori del CYP3A4, l’uso concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, voriconazolo, inibitori dell’HIV-proteasi (ad es.
nelfinavir), boceprevir, telaprevir, eritromicina, claritromicina, telitromicina, nefazodone e medicinali contenenti cobicistat è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Se la terapia con potenti inibitori del CYP3A4 (agenti che aumentano l’AUC di circa 5 volte o più) non può essere evitata, il trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve essere sospeso (e deve essere valutato l’uso di un’altra statina) durante la terapia.
Inoltre, si deve agire con cautela quando si associa Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo con alcuni altri inibitori meno potenti del CYP3A4: fluconazolo, verapamil, diltiazem (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
L’assunzione concomitante di succo di pompelmo e Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve essere evitata.
Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve essere co-somministrato con formulazioni di acido fusidico per via sistemica o entro 7 giorni dall’interruzione del trattamento con acido fusidico.
Nei pazienti in cui l’uso di acido fusidico per via sistemica è considerato essenziale, il trattamento con statine deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico.
Ci sono state segnalazioni di rabdomiolisi (tra cui alcuni decessi) in pazienti che ricevevano acido fusidico e statine in combinazione (vedere paragrafo 4.5).
Ai pazienti deve essere raccomandato di rivolgersi immediatamente al medico in caso di comparsa di sintomi di debolezza, dolore o dolorabilità muscolare.
La terapia con statina può essere reintrodotta sette giorni dopo l’ultima dose di acido fusidico.
In circostanze eccezionali, nelle quali è necessario l’uso prolungato di acido fusidico per via sistemica, ad esempio per il trattamento di gravi infezioni, la necessità di co-somministrazione di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo e acido fusidico deve essere valutata soltanto caso per caso sotto stretto controllo medico.
L’uso concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo a dosi superiori a 10 mg/20 mg al giorno e di niacina a dosi ipolipemizzanti (≥ 1 g/die) deve essere evitato a meno che i benefici clinici non siano verosimilmente superiori all’aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Rari casi di miopatia/rabdomiolisi sono stati associati alla somministrazione concomitante di inibitori della HMG-CoA reduttasi e di dosi di niacina (acido nicotinico) in grado di modificare il profilo lipidico (≥ 1 g/die), entrambi possono causare miopatia quando somministrati da soli.
In uno studio clinico (follow-up mediano di 3,9 anni) che ha coinvolto pazienti ad alto rischio di malattia cardiovascolare e con livelli di C-LDL ben controllati con simvastatina 40 mg/die con o senza ezetimibe 10 mg, non vi è stato alcun beneficio aggiuntivo sugli esiti cardiovascolari con l’aggiunta di dosi di niacina (acido nicotinico) in grado di modificare il profilo lipidico (≥ 1 g/die).
Pertanto, i medici che prendono in considerazione la terapia di associazione con simvastatina e dosi di niacina (acido nicotinico) in grado di modificare il profilo lipidico (≥ 1 g/die) o prodotti contenenti niacina devono soppesare attentamente i potenziali rischi e benefici e devono monitorare attentamente i pazienti per qualsiasi segno o sintomo di dolore, sensibilità o debolezza muscolare, in particolare durante i mesi iniziali della terapia e quando le dosi di uno o dell’altro medicinale vengono aumentate.
Inoltre, in questo studio, l’incidenza di miopatia è stata approssimativamente dello 0,24% per i pazienti cinesi trattati con simvastatina 40 mg o ezetimibe/simvastatina 10 mg/40 mg rispetto all’1,24% per i pazienti cinesi trattati con simvastatina 40 mg o ezetimibe/simvastatina 10 mg/40 mg co-somministrate con acido nicotinico/laropiprant 2.000 mg/40 mg a rilascio modificato.
Sebbene l’unica popolazione asiatica valutata in questo studio clinico fosse quella cinese, poiché l’incidenza di miopatia è più alta nei pazienti cinesi rispetto ai non cinesi, la somministrazione concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo con dosi di niacina (acido nicotinico) in grado di modificare il profilo lipidico (≥ 1 g/die) non è raccomandata nei pazienti asiatici.
Acipimox è strutturalmente correlato alla niacina.
Sebbene acipimox non sia stato studiato, il rischio di effetti tossici correlati ai muscoli può essere simile a quello della niacina.
L’uso concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo a dosi superiori a 10 mg/20 mg al giorno ed amiodarone, amlodipina, verapamil, o diltiazem deve essere evitato.
Nei pazienti con IF omozigote, l’uso combinato di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo a dosi superiori a 10 mg/40 mg al giorno con lomitapide deve essere evitato (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.5).
I pazienti che assumono altri medicinali di cui è nota la capacità di avere a dosi terapeutiche un moderato effetto inibitorio sul CYP3A4 quando usati in concomitanza con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, particolarmente con le dosi più alte di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, possono avere un aumento del rischio di miopatia.
In caso di cosomministrazione di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo con un moderato inibitore del CYP3A4 (agenti che aumentano la AUC di circa 2-5 volte), può essere necessario un aggiustamento della dose.
Per alcuni moderati inibitori del CYP3A4 ad esempio il diltiazem, è raccomandata una dose massima di 10 mg/20 mg di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo (vedere paragrafo 4.2).
La simvastatina è un substrato della proteina di resistenza del cancro al seno (BCRP) trasportatrice di efflusso.
La somministrazione concomitante di prodotti inibitori di BCRP (ad es.
elbasvir e grazoprevir) può determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di simvastatina e un aumento del rischio di miopatia; pertanto, si deve prendere in considerazione un aggiustamento della dose di simvastatina a seconda della dose prescritta.
La co-somministrazione di elbasvir e grazoprevir con simvastatina non è stata studiata; tuttavia, la dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve essere superiore a 10 mg/20 mg al giorno in pazienti in terapia concomitante con prodotti contenenti elbasvir o grazoprevir (vedere paragrafo 4.5).
La sicurezza e l’efficacia di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo somministrato con i fibrati non sono state studiate.
Vi è un rischio aumentato di miopatia quando viene fatto uso concomitante di simvastatina e fibrati (specialmente gemfibrozil).
Pertanto, l’uso concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo e gemfibrozil è controindicato (vedere paragrafo 4.3) e l’uso concomitante con altri fibrati non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Daptomicina Sono stati segnalati casi di miopatia e/o rabdomiolisi con inibitori della HMG-CoA reduttasi (ad es.
simvastatina ed ezetimibe/simvastatina) co-somministrati con daptomicina.
Occorre cautela quando si prescrivono inibitori della HMG-CoA reduttasi con daptomicina, poiché entrambi gli agenti possono causare miopatia e/o rabdomiolisi se somministrati da soli.
Si deve considerare la sospensione temporanea di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo nei pazienti che assumono daptomicina a meno che i benefici della somministrazione concomitante superino i rischi.
Consultare le informazioni sulla prescrizione di daptomicina per ottenere ulteriori informazioni su questa potenziale interazione con gli inibitori della HMG-CoA reduttasi (ad es.
simvastatina ed ezetimibe/simvastatina) e per ulteriori indicazioni relative al monitoraggio (vedere paragrafo 4.5).
Enzimi epatici In studi controllati di somministrazione combinata in cui i pazienti venivano trattati con ezetimibe e simvastatina, sono stati osservati aumenti consecutivi delle transaminasi (≥ 3 x LSN) (vedere paragrafo 4.8).
Nello studio IMPROVE-IT, 18.144 pazienti con malattia coronarica e storia di eventi di sindrome coronarica acuta (ACS) sono stati randomizzati per ricevere 10/40 mg die (n=9.067) o 40 mg die di simvastatina (n=9.077).
Durante un follow up mediano di 6 anni, l’incidenza degli aumenti consecutivi delle transaminasi (≥ 3 volte il LSN) è stato del 2,5% per ezetimibe/simvastatina e del 2,3% per la simvastatina (vedere paragrafo 4.8).In uno studio clinico controllato nel quale oltre 9.000 pazienti con malattia renale cronica sono stati randomizzati a ricevere ezetimibe/simvastatina 10 mg/20 mg al giorno (n=4.650) o placebo (n=4.620) (periodo di follow-up mediano di 4,9 anni), l’incidenza di aumenti consecutivi delle transaminasi (> 3 x LSN) è stata 0,7% per ezetimibe/simvastatina e 0,6% per il placebo (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda di eseguire test della funzionalità epatica prima di iniziare il trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo e successivamente quando clinicamente indicato.
I pazienti titolati alla dose di 10 mg/80 mg devono sottoporsi a un ulteriore test prima della titolazione, 3 mesi dopo la titolazione alla dose di 10 mg/80 mg, e in seguito con cadenza periodica (ad es., semestrale) per il primo anno di trattamento.
Deve essere rivolta particolare attenzione ai pazienti che sviluppano aumenti delle transaminasi sieriche ed in questi pazienti i test ematici devono essere ripetuti prontamente ed eseguiti con maggior frequenza in seguito.
Se i livelli di transaminasi mostrano evidenza di progressione, in particolare se aumentano fino a 3 x LSN e sono persistenti, il trattamento con il farmaco deve essere interrotto.
Si noti che le ALT possono derivare dal muscolo, pertanto un aumento di ALT e di CK può indicare miopatia (vedere sopra Miopatia/rabdomiolisi).
Sono state riportate rare segnalazioni post-marketing di insufficienza epatica fatale e non fatale in pazienti che assumevano statine, compresa la simvastatina.
Qualora si verifichi un grave danno epatico con sintomi clinici e/o iperbilirubinemia o ittero durante il trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo interrompere immediatamente la terapia.
Qualora non si trovi un’eziologia alternativa, non ricominciare la terapia con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo.
Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve essere utilizzato con cautela nei pazienti che consumano quantità rilevanti di alcol.
Compromissione epatica A causa degli effetti sconosciuti dell’aumento dell’esposizione all’ezetimibe in pazienti con compromissione epatica moderata o grave, Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non è raccomandato (vedere paragrafo 5.2).
Diabete mellito Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso a terapia antidiabetica.
Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento con statine.
I pazienti a rischio (glicemia a digiuno da 5,6 a 6,9 mmol/L, BMI > 30 kg/m², livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che biochimico in accordo con le linee guida nazionali.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ezetimibe co-somministrato con simvastatina in pazienti dai 10 ai 17 anni di età con ipercolesterolemia familiare eterozigote sono state valutate in uno studio clinico controllato, effettuato in ragazzi adolescenti (stadio di Tanner II o stadi superiori) e in ragazze in post-menarca da almeno un anno.
In questo studio controllato limitato, non è stato in genere individuato alcun effetto sulla crescita o sulla maturazione sessuale negli adolescenti ragazzi o ragazze, o alcun effetto sulla durata del ciclo mestruale nelle ragazze.
Tuttavia, non sono stati studiati gli effetti dell’ezetimibe per un periodo di trattamento > 33 settimane sulla crescita e sulla maturazione sessuale (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
La sicurezza e l’efficacia di ezetimibe co-somministrato con dosi di simvastatina superiori a 40 mg al giorno non sono stati studiati nei pazienti pediatrici dai 10 ai 17 anni di età.
Ezetimibe non è stato studiato in pazienti di età inferiore ai 10 anni o in ragazze in pre-menarca (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
L’efficacia a lungo termine della terapia con ezetimibe in pazienti di età inferiore a 17 anni per ridurre morbilità e mortalità in età adulta non è stata studiata.
Fibrati La sicurezza e l’efficacia di ezetimibe somministrato con i fibrati non sono state stabilite (vedere sopra e paragrafi 4.3 e 4.5).
Anticoagulanti Se Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo viene aggiunto al warfarin, un altro anticoagulante cumarinico o al fluindione, il valore dell’International Normalised Ratio (INR) deve essere adeguatamente monitorato (vedere paragrafo 4.5).
Malattia interstiziale polmonare Con alcune statine, compresa la simvastatina, sono stati segnalati casi di malattia interstiziale polmonare, soprattutto con terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.8).
La sintomatologia può includere dispnea, tosse non produttiva e deterioramento dello stato di salute generale (affaticamento, perdita di peso e febbre).
Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato malattia interstiziale polmonare, la terapia con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve essere interrotta.
Eccipienti Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Questo medicianle contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè è essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Molteplici meccanismi possono contribuire a potenziali interazioni con gli inibitori dell’HMG-CoA reduttasi.
Farmaci o prodotti a base di erbe, che inibiscono alcuni enzimi (ad es., CYP3A4) e/o le vie dei trasportatori (ad es.
OATP1B), possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di simvastatina e simvastatina acida e possono determinare un aumento del rischio di miopatia/rabdomiolisi.
Consultare le informazioni sulla prescrizione di tutti i farmaci usati in concomitanza per ottenere ulteriori informazioni sulle loro potenziali interazioni con simvastatina e/o sulle potenziali alterazioni degli enzimi o dei trasportatori e sui possibili aggiustamenti della dose e dei regimi posologici. Interazioni farmacodinamiche Interazioni con medicinali ipolipemizzanti che possono causare miopatia se somministrati da soli Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, è aumentato durante la somministrazione concomitante di simvastatina con fibrati.
Inoltre un’interazione farmacocinetica di simvastatina con gemfibrozil causa un aumento dei livelli plasmatici di simvastatina (vedere sotto, Interazioni farmacocinetiche e paragrafi 4.3 e 4.4).
Rari casi di miopatia/rabdomiolisi sono stati associati con la somministrazione concomitante di simvastatina e di dosi di niacina in grado di modificare il profilo lipidico (≥ 1 g/die) (vedere paragrafo 4.4).
I fibrati possono aumentare l’escrezione del colesterolo nella bile, che porta alla colelitiasi.
In uno studio preclinico nei cani, ezetimibe ha aumentato il colesterolo nella bile della colecisti (vedere paragrafo 5.3).
Anche se la rilevanza di questi dati preclinici per l’uomo è sconosciuta, la somministrazione concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo con i fibrati non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4).Interazioni farmacocinetiche Le raccomandazioni per la prescrizione di agenti interagenti sono riassunte nella seguente tabella (ulteriori dettagli sono inclusi nel testo; vedere anche i paragrafi 4.2, 4.3 e 4.4).
Farmaci interagenti associati con aumento del rischio di miopatia/rabdomiolisi
Effetti di altri medicinali su ezetimibe/simvastatina Ezetimibe/simvastatina Niacina: in uno studio su 15 adulti sani, l’uso concomitante di ezetimibe/simvastatina (10 mg/20 mg al giorno per 7 giorni) ha prodotto un piccolo incremento nei valori medi di AUC della niacina (22%) e dell’acido nicotinurico (19%), somministrati come NIASPAN compresse a rilascio prolungato (1.000 mg per 2 giorni e 2.000 mg per 5 giorni assunti dopo una prima colazione a basso contenuto di grassi).Agenti interagenti Raccomandazioni per la prescrizione Potenti inibitori del CYP3A4, ad es. Controindicati con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo Itraconazolo Ketoconazolo Posaconazolo Voriconazolo Eritromicina Claritromicina Telitromicina Inibitori dell’HIV-proteasi (ad es.
nelfinavir)Boceprevir Telaprevir Nefazodone Cobicistat Ciclosporina Danazolo Gemfibrozil Altri fibrati Acido fusidico Non raccomandati con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo Niacina (acido nicotinico) (≥ 1 g/die) Per pazienti asiatici, non raccomandata con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo Amiodarone Non superare 10 mg/20 mg di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo al giorno Amlodipina Verapamil Diltiazem Niacina (≥ 1 g/die) Elbasvir Grazoprevir Lomitapide Nei pazienti con IF omozigote, non superare 10 mg/40 mg di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo al giorno Daptomicina Si deve considerare la sospensione temporanea di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo nei pazienti che assumono daptomicina, a meno che i benefici della somministrazione concomitante non superino il rischio (vedere paragrafo 4.4) Ticagrelor Dosi superiori a 10/40 mg di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo al giorno non sono raccomandate Succo di pompelmo Evitare il succo di pompelmo quando si assume Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo
Nello stesso studio, l’uso concomitante di NIASPAN ha prodotto un lieve incremento nei valori medi di AUC di ezetimibe (9%), di ezetimibe totale (26%), di simvastatina (20%) e di simvastatina acida (35%) (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Non sono stati effettuati studi di interazione con dosi più alte di simvastatina.
Ezetimibe Antiacidi: la somministrazione concomitante di antiacidi ha diminuito la velocità di assorbimento di ezetimibe ma non ha avuto effetto sulla biodisponibilità di ezetimibe.
Tale diminuzione della velocità di assorbimento non è considerata significativa dal punto di vista clinico.
Colestiramina: la somministrazione concomitante di colestiramina ha diminuito l’area media sotto la curva (AUC) dell’ezetimibe totale (ezetimibe + ezetimibe-glucuronide) di circa il 55%.
L’ulteriore riduzione del colesterolo lipoproteico a bassa densità (C-LDL) dovuta all’aggiunta di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo alla colestiramina può essere diminuita da questa interazione (vedere paragrafo 4.2).
Ciclosporina: in uno studio su otto pazienti post-trapianto renale con clearance della creatinina > 50 mL/min a dosi stabili di ciclosporina, la somministrazione di una dose singola di 10 mg di ezetimibe ha dato luogo a un incremento di 3,4 volte (intervallo di 2,3 - 7,9 volte) della AUC media per l’ezetimibe totale rispetto a una popolazione sana di controllo proveniente da un altro studio e trattata con ezetimibe da sola (n=17).
In un differente studio, un paziente con trapianto renale con danno renale grave in terapia con ciclosporina e con diversi altri medicinali, ha mostrato un’esposizione totale all’ezetimibe superiore di 12 volte comparata a quella dei relativi controlli trattati con ezetimibe da solo.
In uno studio crossover a due periodi, su dodici soggetti sani, la somministrazione giornaliera di 20 mg di ezetimibe per 8 giorni con ciclosporina 100 mg in dose singola al giorno 7 ha dato luogo ad un incremento medio del 15% della AUC della ciclosporina (intervallo compreso fra una diminuzione del 10% e un aumento del 51%) rispetto a una dose singola di 100 mg di ciclosporina da sola.
Non sono stati eseguiti studi controllati sull’effetto della somministrazione concomitante di ezetimibe sull’ esposizione a ciclosporina in pazienti con trapianto renale.
La somministrazione concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo e ciclosporina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Fibrati: la somministrazione concomitante di fenofibrato o gemfibrozil ha aumentato le concentrazioni totali di ezetimibe di circa 1,5 e 1,7 volte, rispettivamente.
Sebbene tali aumenti non siano ritenuti significativi dal punto di vista clinico, la somministrazione concomitante di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo con gemfibrozil è controindicata e con altri fibrati non è raccomandata (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Simvastatina La simvastatina è un substrato del citocromo P450 3A4.
I potenti inibitori del citocromo P450 3A4 aumentano il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumentando la concentrazione dell’attività inibitoria della HMG-CoA reduttasi nel plasma nel corso della terapia con simvastatina.
Tali inibitori includono itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, voriconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori dell’HIV-proteasi (ad es.
nelfinavir), boceprevir, telaprevir, nefazodone e medicinali contenenti cobicistat.
La somministrazione concomitante di itraconazolo ha dato luogo ad un incremento superiore a 10 volte dell’esposizione della simvastatina acida (il metabolita attivo beta-idrossiacido).
La telitromicina ha causato un incremento pari a 11 volte dell’esposizione della simvastatina acida.
L’associazione con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, voriconazolo, inibitori dell’HIV proteasi (ad es.
nelfinavir), boceprevir, telaprevir, eritromicina, claritromicina, telitromicina, nefazodone e medicinali contenenti cobicistat è controindicata, come pure con gemfibrozil, ciclosporina e danazolo (vedere paragrafo 4.3).
Se il trattamento con potenti inibitori del CYP3A4 (agenti che aumentano l’AUC di circa 5 volte o più) non è evitabile, la terapia con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve essere sospesa (e deve essere valutato l’uso di un’altra statina) nel corso del trattamento.
Si deve agire con cautela quando si associa Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo con alcuni altri inibitori del CYP3A4 meno potenti: fluconazolo, verapamil, o diltiazem (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Fluconazolo: sono stati segnalati rari casi di rabdomiolisi associati alla somministrazione concomitante di simvastatina e fluconazolo (vedere paragrafo 4.4).
Ciclosporina: il rischio di miopatia/rabdomiolisi è aumentato dalla somministrazione concomitante di ciclosporina con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo; pertanto, l’uso con ciclosporina è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Sebbene il meccanismo non sia stato completamente compreso, è stato mostrato come la ciclosporina aumenti l’AUC degli inibitori dell’HMG-CoA reduttasi.
L’aumento dell’AUC di simvastatina acida è presumibilmente dovuto, in parte, all’inibizione del CYP3A4 e/o OATP1B1.
Danazolo: il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato dalla somministrazione concomitante di danazolo con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo; pertanto, l’uso con danazolo è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Gemfibrozil: gemfibrozil aumenta l’AUC del metabolita acido della simvastatina di 1,9 volte, probabilmente a causa dell’inibizione della glucuronidazione e/o OATP1B1 (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
La somministrazione concomitante con gemfibrozil è controindicata.
Acido fusidico: il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, può essere aumentato dalla somministrazione concomitante di acido fusidico per via sistemica con statine.
Il meccanismo di questa interazione (sia essa di farmacodinamica o di farmacocinetica, o di entrambe) è ancora sconosciuto.
Ci sono state segnalazioni di rabdomiolisi (tra cui alcuni decessi) in pazienti che ricevevano questa combinazione.
La co-somministrazione di questa combinazione può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di entrambi gli agenti.
Se è necessario il trattamento con acido fusidico per via sistemica, il trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico.
Vedere anche paragrafo 4.4.
Amiodarone: il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato dalla somministrazione concomitante di amiodarone con simvastatina (vedere paragrafo 4.4).
In uno studio clinico, è stata segnalata miopatia nel 6% dei pazienti trattati con simvastatina 80 mg e amiodarone.
Pertanto, la dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve essere superiore a 10 mg/20 mg al giorno in pazienti in terapia concomitante con amiodarone.
Calcio-antagonisti • Verapamil: il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato dalla somministrazione concomitante di verapamil con simvastatina 40 mg o 80 mg (vedere paragrafo 4.4).
In uno studio di farmacocinetica, la somministrazione concomitante di simvastatina con verapamil ha dato luogo a un incremento pari a 2,3 volte l’esposizione della simvastatina acida, presumibilmente, a causa, in parte, dell’inibizione del CYP3A4.
La dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve pertanto superare 10 mg/20 mg al giorno nei pazienti in terapia concomitante con verapamil.
• Diltiazem: il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato dalla somministrazione concomitante di diltiazem con simvastatina 80 mg (vedere paragrafo 4.4).
In uno studio di farmacocinetica, la somministrazione concomitante di diltiazem e simvastatina ha causato un aumento di 2,7 volte l’esposizione della simvastatina acida, probabilmente a causa dell’inibizione del CYP3A4.
La dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve pertanto superare 10 mg/20 mg al giorno in pazienti in terapia concomitante con diltiazem.
• Amlodipina: i pazienti in terapia concomitante con amlodipina e simvastatina hanno un aumentato rischio di miopatia.
In uno studio di farmacocinetica, la somministrazione concomitante di amlodipina ha causato un aumento di 1,6 volte l’esposizione della simvastatina acida.
La dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve pertanto superare 10 mg/20 mg al giorno in pazienti in terapia concomitante con amlodipina.
Lomitapide: il rischio di miopatia e rabdomiolisi può essere aumentato dalla somministrazione concomitante di lomitapide con simvastatina (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Pertanto, in pazienti con IF omozigote, la dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve superare 10 mg/40 mg al giorno nei pazienti in terapia concomitante con lomitapide.
Moderati inibitori del CYP3A4: i pazienti che assumono altri medicinali di cui è nota la capacità di avere un moderato effetto inibitorio sul CYP3A4 quando usati in concomitanza con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, particolarmente con le dosi più alte di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo, possono avere un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafo 4.4).
Ticagrelor: la co-somministrazione di ticagrlor con simvastatina ha aumentato la Cmax della simvastatina dell’81% e l’AUC del 56% e ha aumentato la Cmax della simvastatina acida del 64% e l’AUC del 52% con alcuni aumenti individuali pari a 2-3 volte.
La co-somministrazione di ticagrelor con dosi di simvastatina superiori a 40 mg al giorno può causare reazioni avverse alla simvastatina e deve essere valutata rispetto ai potenziali benefici.
Non è stato osservato alcun effetto della simvastatina sui livelli plasmatici di ticagrelor.
L’uso concomitante di ticagrelor con dosi di simvastatina superiori a 40 mg non è raccomandato.
Inibitori della proteina di trasporto OATP1B1: la simvastatina acida è un substrato della proteina di trasporto OATP1B1.
La somministrazione concomitante di medicinali che sono inibitori della proteina di trasporto OATP1B1 può portare ad un aumento delle concentrazioni plasmatiche di simvastatina acida e ad un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Inibitori della proteina di resistenza del cancro al seno (BCRP): la somministrazione concomitante di medicinali inibitori di BCRP, inclusi prodotti contenenti elbasvir o grazoprevir, può determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di simvastatina e un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Succo di pompelmo: il succo di pompelmo inibisce il citocromo P450 3A4.
L’assunzione concomitante di simvastatina e grandi quantità (più di un litro al giorno) di succo di pompelmo ha dato luogo ad un aumento di 7 volte dell’esposizione della simvastatina acida.
Anche l’assunzione di 240 mL di succo di pompelmo al mattino e simvastatina alla sera ha dato luogo a un aumento di 1,9 volte.
L’assunzione di succo di pompelmo durante il trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve pertanto essere evitata.
Colchicina: ci sono state segnalazioni di miopatia e rabdomiolisi con la somministrazione concomitante di colchicina e simvastatina, in pazienti con danno renale.
Si consiglia uno stretto monitoraggio clinico di tali pazienti che assumono questa combinazione.
Rifampicina: poiché la rifampicina è un potente induttore del CYP3A4, i pazienti che intraprendono una terapia a lungo termine con rifampicina (ad es.
il trattamento della tubercolosi) possono andare incontro a perdita di efficacia della simvastatina.
In uno studio di farmacocinetica in volontari sani, l’area sotto la curva di concentrazione plasmatica (AUC) per la simvastatina acida era diminuita del 93% con la somministrazione concomitante di rifampicina.
Niacina: casi di miopatia/rabdomiolisi sono stati osservati con simvastatina co-somministrata con dosi di niacina in grado di modificare il profilo lipidico (≥ 1 g/die) (vedere paragrafo 4.4).
Daptomicina: il rischio di miopatia e/o rabdomiolisi può essere aumentato dalla somministrazione concomitante di inibitori della HMG-CoA reduttasi (ad es.
simvastatina ed ezetimibe/simvastatina) e daptomicina (vedere paragrafo 4.4).
Effetti di ezetimibe/simvastatina sulla farmacocinetica di altri medicinali Ezetimibe In studi preclinici, è stato dimostrato che l’ezetimibe non induce gli enzimi del citocromo P450 coinvolti nel metabolismo dei farmaci.
Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative fra l’ezetimibe e i farmaci soggetti a metabolismo da parte dei citocromi P450 1A2, 2D6, 2C8, 2C9 e 3A4, o N-acetiltransferasi.
Anticoagulanti: in uno studio su dodici uomini adulti sani la somministrazione concomitante di ezetimibe (10 mg in monosomministrazione giornaliera) non ha avuto effetti significativi sulla biodisponibilità di warfarin e sul tempo di protrombina.
Vi sono state, tuttavia, segnalazioni post-marketing di incrementi dell’International Normalised Ratio (INR) in pazienti che avevano aggiunto ezetimibe al warfarin o al fluindione.
Se Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo viene aggiunto al warfarin, un altro anticoagulante cumarinico o al fluindione, il valore dell’INR deve essere adeguatamente monitorato (vedere paragrafo 4.4).
Simvastatina La simvastatina non ha un effetto inibitorio sul citocromo P450 3A4.
Non è pertanto attesa una azione della simvastatina sulle concentrazioni plasmatiche delle sostanze metabolizzate attraverso il citocromo P450 3A4.
Anticoagulanti orali: in due studi clinici, uno in volontari normali e l’altro in pazienti ipercolesterolemici, la simvastatina 20-40 mg/die ha potenziato moderatamente l’effetto degli anticoagulanti cumarinici: il tempo di protrombina riportato come International Normalized Ratio (INR) è aumentato da un basale di 1,7 a 1,8 e da un basale di 2,6 a 3,4 nei volontari e nei pazienti dello studio, rispettivamente.
Sono stati segnalati casi molto rari di INR elevato.
Nei pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici, il tempo di protrombina deve essere determinato prima di iniziare il trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo e abbastanza frequentemente nel corso delle prime fasi della terapia in modo da assicurare che non si verifichi alcuna alterazione significativa del tempo di protrombina.
Una volta documentato un tempo di protrombina stabile, i tempi di protrombina possono essere monitorati ad intervalli raccomandati abitualmente per i pazienti in terapia con anticoagulanti cumarinici.
Se la dose di Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo viene modificata o la somministrazione viene interrotta, occorre ripetere la medesima procedura.
La terapia con simvastatina non è stata associata a sanguinamento o ad alterazioni del tempo di protrombina in pazienti non in terapia con anticoagulanti.
Popolazione pediatrica Studi d’interazione sono stati effettuati soltanto negli adulti. Effetti indesiderati
- - Molto comune (≥ 1/10).
- Comune (≥ 1/100 a < 1/10).
- Non comune (≥ 1/1.000 a < 1/100).
- Raro (≥ 1/10.000 a < 1/1.000).
- Molto raro (< 1/10.000).
- Non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di ezetimibe/simvastatina (o di una somministrazione concomitante di ezetimibe e simvastatina equivalente all’associazione ezetimibe/simvastatina) è stata valutata in circa 12.000 pazienti in studi clinici.
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati in studi clinici di ezetimibe/simvastatina nei pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina (n=2.404) con un’incidenza di molto superiore al placebo (n=1.340), nei pazienti trattati con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo (n=9.595) con un’incidenza maggiore rispetto alle statine somministrate da sole (n=8.883) negli studi clinici su ezetimibe o simvastatina, e/o riportati dall’uso post-marketing con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo o ezetimibe o simvastatina.
Queste reazioni sono presentate nella Tabella 1, secondo la classificazione per sistemi e organi e in base alla frequenza.
Tabella 1 Reazioni avverse
* In uno studio clinico, la miopatia si è verificata comunemente nei pazienti trattati con simvastatina 80 mg/die rispetto ai pazienti trattati con 20 mg/die (rispettivamente 1,0% vs 0,02%) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota Trombocitopenia, anemia Disturbi del sistema immunitario Molto raro Anafilassi Non nota Ipersensibilità Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non nota Diminuzione dell’appetito Disturbi psichiatrici Non comune Disturbi del sonno, insonnia Non nota Depressione Patologie del sistema nervoso Non comune Vertigini, mal di testa, parestesia Non nota Neuropatia periferica, compromissione della memoria Patologie dell’occhio Raro Visione offuscata, deficit visivo Patologie vascolari Non nota Vampate di calore, ipertensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota Tosse, dispnea, malattia polmonare interstiziale (vedi sezione 4.4) Patologie gastrointestinali Non comune Dolore addominale, disagio addominale, dolore addominale superiore, dispepsia, flatulenza, nausea, vomito, distensione addominale, diarrea, bocca secca, malattia da reflusso gastroesofageo Non nota Costipazione, panreatite, gastrite Patologie epatobiliari Non nota Epatite/ittero, insufficienza epatica fatale e non, colelitiasi, colecistite Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Prurito, eritema, orticaria Molto raro Eruzioni lichenoidi da farmaci Non nota Alopecia, eritema multiforme, angioedema Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Mialgia Non comune Artralgia, spasmi muscolari, debolezza muscolare, diagio muscoloscheletrico, dolore al collo, dolore alle estremità, dolore alla schiena, dolore muscoloscheletrico Molto raro Rottura muscolare Non nota Crampi muscolari, miopatia* (inclusa miosite), rabdomiolisi con o senza insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.4), tendinopatia a volte complicata da rottura, miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM)** Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Molto raro Ginecomastia Non nota Disfunzione erettile Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune Astenia, dolore al petto, fatica, malessere, edema periferico Non nota Dolore Esami diagnostici Comune ALT e/o AST aumentate, CK ematica aumentata Non comune Bilirubina ematica aumentata, acido urico ematico aumentato, gamma-glutamiltransferasi aumentata, INR aumentato, presenza di proteine nelle urine, peso diminuito Non nota Fosfatasi alcalina elevata, test di funzionalità epatica anormali
** Ci sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM), una miopatia autoimmune, durante o dopo il trattamento con alcune statine.
L’IMNM è clinicamente caratterizzata da: persistente debolezza muscolare prossimale ed elevata creatinchinasi sierica, che persistono nonostante l’interruzione del trattamento con statine; biopsia muscolare che mostra miopatia necrotizzante senza infiammazione significativa; miglioramento con agenti immunosoppressivi (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica In uno studio effettuato in pazienti adolescenti (dai 10 ai 17 anni di età) con ipercolesterolemia familiare eterozigote (n=248), aumenti dei valori delle ALT e/o AST (≥ 3 x LSN, consecutivi) sono stati osservati nel 3% (4 pazienti) dei pazienti del gruppo ezetimibe/simvastatina rispetto al 2% (2 pazienti) dei pazienti del gruppo simvastatina in monoterapia; le percentuali relative agli aumenti dei valori di CPK (≥ 10 x LSN) sono state rispettivamente del 2% (2 pazienti) e dello 0%.
Non sono stati segnalati casi di miopatia.
Questo studio non era adatto per confrontare reazioni avverse farmacologiche rare.
Pazienti con malattia cardiaca coronarica e storia di evento ACS Nello studio IMPROVE-IT (vedere paragrafo 5.1), che ha coinvolto 18.144 pazienti trattati o con ezetimibe/simvastatina 10/40 mg (n=9.067; di cui il 6% è stato portato ad ezetimibe/simvastatina 10/80 mg), o simvastatina 40 mg (n=9.077; di cui il 27% è stato portato a simvastatina 80 mg), i profili di sicurezza erano simili durante un periodo di follow-up mediano di 6,0 anni.
Il tasso di interruzione dovuto a reazioni avverse è stato del 10,6% per i pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina e del 10,1% per i pazienti trattati con simvastatina.
L’incidenza di miopatia è stata dello 0,2% per ezetimibe/simvastatina e dello 0,1% per simvastatina, laddove la miopatia è stata definita come inspiegabile debolezza o dolore muscolare con CK plasmatica ≥ 10 il LSN o due osservazioni consecutive di CK ≥ 5 e < 10 volte il LSN.
L’incidenza di rabdomiolisi è stata dello 0,1% per ezetimibe/simvastatina e dello 0,2% per simvastatina, laddove la rabdomiolisi è stata definita come inspiegabile debolezza o dolore muscolare con CK plasmatica ≥ 10 il LSN con evidenza di danno renale, ≥ 5 e < 10 volte il LSN in due occasioni consecutive con evidenza di danno renale o CK ≥ 10.000 UI/l senza evidenza di danno renale.
L’incidenza di aumenti consecutivi di transaminasi (≥ 3 il LSN) è stata del 2,5% per ezetimibe/simvastatina e del 2,3% per simvastatina (vedere paragrafo 4.4).
Le reazioni avverse relative alla cistifellea sono state riportate nel 3,1% vs 3,5% dei pazienti assegnati ad ezetimibe/simvastatina e simvastatina, rispettivamente.
L’incidenza di ospedalizzazione per colecistectomia è stata dell’1,5% in entrambi i gruppi trattati.
Il cancro (definito come qualsiasi nuovo tumore maligno) è stato diagnosticato durante il trial nel 9,4% vs 9,5%, rispettivamente.
Pazienti con malattia renale cronica Nello Study of Heart and Renal Protection (SHARP) (vedere paragrafo 5.1), che ha coinvolto oltre 9.000 pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina 10 mg/20 mg al giorno (n=4.650) o con placebo (n=4.620), i profili di sicurezza sono stati paragonabili durante un periodo mediano di follow-up di 4,9 anni.
In questo studio, sono stati registrati soltanto gli eventi avversi seri e le interruzioni dovute a qualsiasi evento avverso.
I tassi di interruzione dovuta a eventi avversi sono stati paragonabili (10,4% nei pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina, 9,8% nei pazienti trattati con placebo).
L’incidenza di miopatia/rabdomiolisi è stata 0,2% nei pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina e 0,1% nei pazienti trattati con placebo.
Aumenti consecutivi delle transaminasi (> 3 x LSN) si sono verificati nello 0,7% dei pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina rispetto allo 0,6% dei pazienti trattati con placebo (vedere paragrafo 4.4).
In questo studio, non ci sono stati aumenti statisticamente significativi dell’incidenza di eventi avversi pre-specificati, compresi cancro (9,4% per ezetimibe/simvastatina; 9,5% per il placebo), epatite, colecistectomia o complicazioni di calcoli biliari o pancreatite.
Valori di laboratorio In studi di somministrazione combinata, l’incidenza di aumenti clinicamente importanti delle transaminasi sieriche (ALT e/o AST ≥ 3 x LSN, valori consecutivi) è stata di 1,7% nei pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina.
Questi aumenti sono stati generalmente asintomatici, non associati a colestasi, e sono rientrati ai valori basali dopo interruzione della terapia o nel corso del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Gli aumenti rilevanti dal punto di vista clinico della CK (≥ 10 x LSN) sono stati osservati nello 0,2% dei pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina.
Esperienza post-marketing È stata segnalata raramente un’apparente sindrome da ipersensibilità che ha incluso alcune delle seguenti caratteristiche: angioedema, sindrome lupus-simile, polimialgia reumatica, dermatomiosite, vasculite, trombocitopenia, eosinofilia, aumento della velocità di eritrosedimentazione, artrite e artralgia, orticaria, fotosensibilità, febbre, vampate, dispnea e malessere.
Aumenti della HbA1c e dei livelli sierici di glucosio a digiuno sono stati segnalati con le statine, compresa la simvastatina.
Sono state riportate rare segnalazioni post-marketing di compromissione cognitiva (ad es.
perdita della memoria, dimenticanza, amnesia, compromissione della memoria, confusione) associata all’uso di statina, compresa la simvastatina.
Le segnalazioni sono state generalmente non gravi, e reversibili dopo l’interruzione della terapia con statina, con tempi variabili per l’insorgenza dei sintomi (da 1 giorno ad anni) e la risoluzione dei sintomi (entro circa 3 settimane).
I seguenti ulteriori eventi avversi sono stati segnalati con alcune statine: - Disturbi del sonno, compresi incubi.
- Disfunzione sessuale.
- Diabete mellito: la frequenza dipenderà dalla presenza o dall’assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥ 5,6 mmol/l, BMI ≥ 30 kg/m², livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/en/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza L’aterosclerosi è un processo cronico e abitualmente l’interruzione di farmaci ipolipemizzanti durante la gravidanza deve avere un impatto trascurabile sul rischio a lungo termine associato con l’ipercolesterolemia primaria.
Ezetimibe/simvastatina Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo è controindicato durante la gravidanza.
Non sono disponibili dati clinici sull’uso di ezetimibe e simvastatina durante la gravidanza.
Studi sugli animali sulla terapia di associazione hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Simvastatina Non è stata stabilita la sicurezza della simvastatina nelle donne in gravidanza.
Non sono stati condotti studi clinici controllati con simvastatina nelle donne in gravidanza.
Sono state ricevute rare segnalazioni di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina agli inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Tuttavia, in un’analisi prospettica di circa 200 gravidanze esposte durante il primo trimestre alla simvastatina o a un altro inibitore della HMG-CoA reduttasi strettamente correlato, l’incidenza di anomalie congenite è risultata paragonabile a quella osservata nella popolazione generale.
Questo numero di gravidanze è stato statisticamente sufficiente da escludere un aumento nelle anomalie congenite pari a 2,5 volte o superiore rispetto all’incidenza di base.
Sebbene non vi sia alcuna evidenza che l’incidenza di anomalie congenite nella progenie dei pazienti trattati con simvastatina o altri inibitori della HMG-CoA reduttasi strettamente correlati differisca da quella osservata nella popolazione generale, il trattamento delle madri con simvastatina può ridurre nel feto i livelli del mevalonato, un precursore della biosintesi del colesterolo.
Per questa ragione, Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo non deve essere usato in donne in gravidanza, che desiderano una gravidanza o sospettino uno stato di gravidanza.
Il trattamento con Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo deve essere sospeso per la durata della gravidanza o fino a che non sia stato determinato che la donna non è in gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Ezetimibe Non sono disponibili dati di studi clinici sull’uso di ezetimibe durante la gravidanza.
Allattamento Ezetimibe e Simvastatina Aurobindo è controindicato durante l’allattamento.
Studi sui ratti hanno mostrato che l’ezetimibe viene escreto nel latte.
Non è noto se i componenti attivi di ezetimibe e simvastatina siano secreti nel latte umano (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità Ezetimibe Non sono disponibili dati di studi clinici relativi agli effetti di ezetimibe sulla fertilità nell’uomo.
Ezetimibe non ha avuto effetti sulla fertilità di ratti di sesso maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).
Simvastatina Non sono disponibili dati di studi clinici relativi agli effetti della simvastatina sulla fertilità nell’uomo.
Simvastatina non ha avuto effetti sulla fertilità effettuati di ratti di sesso maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.