ESOMEPRAZOLO TIL EV 10FL 40MG
64,35 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 12/05/2020
Esomeprazolo Tillomed è indicato negli adulti per:• il trattamento antisecretivo gastrico, quando la somministrazione orale non è possibile, come nei casi di: - malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) nei pazienti con esofagite e/o sintomi gravi da reflusso - guarigione delle ulcere gastriche associate alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) - prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei nei pazienti a rischio • prevenzione delle recidive di sanguinamento in seguito a trattamento endoscopico per sanguinamento acuto da ulcere gastriche o duodenali. Esomeprazolo Tillomed è indicato nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 1 e 18 anni per: • il trattamento antisecretivo gastrico, quando la somministrazione orale non è possibile, come nei casi di: - malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) nei pazienti con esofagite erosiva da reflusso e/o sintomi gravi da reflusso.
Ogni flaconcino contiene 40 mg di esomeprazolo (come sale sodico). 1 ml di concentrato ricostituito contiene 8 mg. Eccipienti con effetti noti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per 40 mg, pertanto è essenzialmente “privo di sodio”. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, verso sostituti benzimidazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Esomeprazolo non deve essere usato in concomitanza con nelfinavir (vedere paragrafo 4.5). Posologia
- Posologia Adulti Trattamento antisecretivo gastrico, quando la somministrazione orale non è possibile I pazienti che non possono assumere farmaci per via orale possono essere trattati per via parenterale con 20-40 mg una volta al giorno.
I pazienti con esofagite da reflusso devono essere trattati con 40 mg una volta al giorno.
I pazienti trattati in modo sintomatico per malattia da reflusso devono essere trattati con 20 mg una volta al giorno.
Per la guarigione delle ulcere gastriche associate alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei, la dose usuale è di 20 mg una volta al giorno.
Per la prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei, i pazienti a rischio devono essere trattati con 20 mg una volta al giorno.
Normalmente il trattamento endovenoso è di breve durata e il passaggio alla terapia orale deve avvenire il più presto possibile.
Prevenzione delle recidive di sanguinamento di ulcere gastriche e duodenali Dopo la terapia endoscopica per sanguinamento acuto da ulcere gastriche o duodenali, somministrare 80 mg mediante infusione in bolo per 30 minuti, seguita da un’infusione endovenosa continua di 80 mg/h per 3 giorni (72 ore).
Al periodo di trattamento parenterale deve seguire una terapia di soppressione acida per via orale.
Modo di somministrazione Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Iniezione Dose da 40 mg Somministrare 5 ml della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti.
Dose da 20 mg Somministrare 2,5 ml o metà della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti.
La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.
Infusione Dose da 40 mg La soluzione ricostituita deve essere somministrata come infusione endovenosa della durata di 10-30 minuti.
Dose da 20 mg Metà della soluzione ricostituita deve essere somministrata come infusione endovenosa della durata di 10-30 minuti.
La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.
Dose in bolo da 80 mg La soluzione ricostituita deve essere somministrata come infusione endovenosa continua per 30 minuti.
Dose da 8 mg/h La soluzione ricostituita deve essere somministrata come infusione endovenosa continua per un periodo di 71,5 ore (con una velocità di infusione calcolata di 8 mg/h.
Vedere paragrafo 6.3 per il periodo di validità della soluzione ricostituita).
Popolazioni speciali Compromissione renale Nei pazienti con funzionalità renale compromessa non sono necessari aggiustamenti della dose.
A causa della limitata esperienza in pazienti con grave insufficienza renale, questi pazienti devono essere trattati con cautela (vedere paragrafo 5.2.).
Compromissione epatica Malattia da reflusso gastroesofageo, MRGE: nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata non sono necessari aggiustamenti della dose.
Nei pazienti con grave compromissione epatica, non deve essere superata la dose massima giornaliera di 20 mg (vedere paragrafo 5.2).
Ulcere sanguinanti: nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata non sono necessari adattamenti della dose.
Nei pazienti con grave compromissione epatica, dopo una dose iniziale in bolo di 80 mg di esomeprazolo, può essere sufficiente una dose di 4 mg/h per 71,5 ore somministrata come infusione endovenosa continua (vedere paragrafo 5.2).
Anziani Negli anziani non sono necessari aggiustamenti della dose.
Popolazione pediatrica Posologia Bambini e adolescenti di età compresa tra 1 e 18 anni Trattamento antisecretivo gastrico, quando la somministrazione orale non è possibile I pazienti che non possono assumere il medicinale per via orale possono essere trattati per via parenterale una volta al giorno, come parte di un periodo di trattamento completo per MRGE (vedere le dosi nella tabella seguente).
Il trattamento per via endovenosa deve essere solitamente di breve durata e il passaggio al trattamento per via orale deve avvenire il più presto possibile.
Dosi raccomandate di esomeprazolo per via endovenosa
Modo di somministrazione Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.Gruppo di età Trattamento dell’esofagite erosiva da reflusso Trattamento sintomatico della MRGE 1-11 anni Peso <20 kg: 10 mg una volta al giorno 10 mg una volta al giorno Peso ≥20 kg: 10 mg o 20 mg una volta al giorno 12-18 anni 40 mg una volta al giorno 20 mg una volta al giorno
Iniezione Dose da 40 mg Somministrare 5 ml della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti.
Dose da 20 mg Somministrare 2,5 ml o metà della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti.
La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.
Dose da 10 mg Somministrare 1,25 ml della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti.
La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.
Infusione Dose da 40 mg La soluzione ricostituita deve essere somministrata mediante infusione endovenosa della durata di 10-30 minuti.
Dose da 20 mg Metà della soluzione ricostituita deve essere somministrata mediante infusione endovenosa della durata di 10-30 minuti.
La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.
Dose da 10 mg Un quarto della soluzione ricostituita deve essere somministrare mediante infusione endovenosa della durata di 10-30 minuti.
La soluzione non utilizzata deve essere eliminata. Avvertenze e precauzioni
- In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (ad es.
significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di un’ulcera gastrica, la natura maligna dell’ulcera deve essere esclusa in quanto la terapia con esomeprazolo può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.
Infezioni gastrointestinali Il trattamento con gli inibitori della pompa protonica può portare a un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, quali quelle da Salmonella e Campylobacter (vedere paragrafo 5.1).
Assorbimento della vitamina B12 Esomeprazolo, come tutti i farmaci acido-bloccanti, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria.
Ciò deve essere preso in considerazione in pazienti in terapia a lungo termine con riserve corporee ridotte o con fattori di rischio per ridotto assorbimento della vitamina B12.
Ipomagnesiemia È stato riportato che gli inibitori della pompa protonica (IPP) come l’esomeprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia.
Si possono manifestare gravi sintomi di ipomagnesiemia come stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare, ma essi possono iniziare in maniera insidiosa ed essere trascurati.
Nella maggior parte dei pazienti, l’ipomagnesiemia migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica.
Nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o che assumono IPP insieme a digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad es.
diuretici), gli operatori sanitari devono prendere in considerazione la misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con IPP e periodicamente durante il trattamento.
Rischio di frattura Gli inibitori della pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosi elevate e per periodi prolungati (>1 anno), potrebbero causare un lieve aumento del rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, principalmente nei pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti.
Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura del 10-40%.
Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio.
I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS) Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS.
In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con esomeprazolo.
La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Combinazione con altri medicinali La somministrazione concomitante di esomeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Qualora si ritenga che l’associazione di atazanavir con un inibitore della pompa protonica sia inevitabile, si raccomanda un attento monitoraggio clinico in combinazione con un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose di esomeprazolo non deve superare i 20 mg.
L’esomeprazolo è un inibitore del CYP2C19.
All’inizio o alla fine del trattamento con esomeprazolo deve essere considerata la potenziale interazione con farmaci metabolizzati dal CYP2C19.
È stata osservata un’interazione tra clopidogrel ed esomeprazolo (vedere paragrafo 4.5).
La rilevanza clinica di questa interazione è incerta.
A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l’uso concomitante di esomeprazolo e clopidogrel.
Reazioni avverse cutanee gravi Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR) come eritema multiforme (EM), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) e reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono essere pericolose per la vita, sono state riportate molto raramente in associazione al trattamento con esomeprazolo.
I pazienti devono essere informati in caso di segni e sintomi di reazioni cutanee gravi EM/SJS/TEN/DRESS e devono consultare immediatamente un medico quando osservano segni o sintomi indicativi.
Esomeprazolo deve essere interrotto immediatamente in caso di segni e sintomi di reazioni cutanee gravi e, se necessario, devono essere fornite ulteriori cure mediche/attento monitoraggio.
La ri-somministrazione del farmaco non deve essere effettuata in pazienti con EM/SJS/TEN/DRESS.
Interferenza con gli esami di laboratorio Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini.
Per evitare tale interferenza, il trattamento con esomeprazolo deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima del dosaggio della CgA (vedere paragrafo 5.1).
Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con l’inibitore della pompa protonica. Interazioni
- Effetti di esomeprazolo sulla farmacocinetica di altri medicinali Inibitori della proteasi Sono state segnalate interazioni di omeprazolo con alcuni inibitori della proteasi.
La rilevanza clinica e i meccanismi di tali interazioni non sono sempre noti.
Un aumento del pH gastrico durante il trattamento con omeprazolo può modificare l’assorbimento degli inibitori della proteasi.
Altri possibili meccanismi di interazione avvengono attraverso l’inibizione del CYP2C19.
È stata segnalata una diminuzione dei livelli sierici di atazanavir e nelfinavir quando somministrati con omeprazolo e pertanto la somministrazione concomitante non è raccomandata.
La somministrazione concomitante di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg nei volontari sani ha determinato una sostanziale riduzione dell’esposizione ad atazanavir (una diminuzione di circa il 75% dell’AUC, Cmax e Cmin).
L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto dell’omeprazolo sull’esposizione ad atazanavir.
La somministrazione concomitante di omeprazolo (20 mg/die) con atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una diminuzione di circa il 30% dell’esposizione ad atazanavir rispetto all’esposizione osservata con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg/die senza omeprazolo 20 mg/die.
La somministrazione concomitante di omeprazolo (40 mg/die) ha ridotto l’AUC, la Cmax e la Cmin medie di nelfinavir del 36-39% e l’AUC, la Cmax e la Cmin medie del metabolita farmacologicamente attivo M8 del 75-92%.
La somministrazione concomitante di esomeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4) e la somministrazione concomitante di esomeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere paragrafo 4.3) a causa degli effetti farmacodinamici e delle proprietà farmacocinetiche simili di omeprazolo ed esomeprazolo.
Sono stati segnalati aumentati livelli sierici (80-100%) di saquinavir (in associazione alla somministrazione di ritonavir) durante il trattamento concomitante con omeprazolo (40 mg/die).
Il trattamento con omeprazolo 20 mg/die non ha avuto effetti sull’esposizione di darunavir (in associazione alla somministrazione di ritonavir) e amprenavir (in associazione alla somministrazione di ritonavir).
Il trattamento con omeprazolo 20 mg/die non ha avuto effetti sull’esposizione di darunavir (in somministrazione concomitante con e senza ritonavir) e amprenavir (in co-somministrazione con ritonavir).
Il trattamento con omeprazolo 40 mg/die non ha avuto effetti sull’esposizione di lopinavir (in associazione alla somministrazione di ritonavir).
Metotressato In alcuni pazienti è stato riportato che i livelli di metotressato aumentano se somministrato insieme a inibitori della pompa protonica.
Nella somministrazione di alte dosi di metotressato, può essere necessario prendere in considerazione la sospensione temporanea di esomeprazolo.
Tacrolimus È stato segnalato che i livelli sierici di tacrolimus aumentano se somministrato in concomitanza con esomeprazolo.
Si deve eseguire un monitoraggio rinforzato delle concentrazioni di tacrolimus e della funzionalità renale (clearance della creatinina), e, nel caso sia necessario, si deve aggiustare il dosaggio di tacrolimus.
Medicinali con assorbimento dipendente dal pH La soppressione dell’acidità gastrica correlata al trattamento con esomeprazolo e altri inibitori della pompa protonica può diminuire o aumentare l’assorbimento di medicinali con assorbimento gastrico dipendente dal pH.
Come con altri medicinali che riducono l’acidità intragastrica, l’assorbimento di farmaci quali ketoconazolo, itraconazolo ed erlotinib può diminuire e l’assorbimento di digossina può aumentare durante il trattamento con esomeprazolo.
Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg al giorno) e digossina in soggetti sani ha aumento la biodisponibilità della digossina del 10% (fino al 30% in due soggetti su dieci).
È stata raramente segnalata tossicità per la digossina.
Tuttavia, occorre cautela quando esomeprazolo viene somministrato ad alte dosi ai pazienti anziani.
Il monitoraggio dell’uso terapeutico di digossina deve quindi essere rinforzato.
Medicinali metabolizzati dal CYP2C19 Esomeprazolo inibisce il CYP2C19, il suo principale enzima metabolizzante.
Di conseguenza, quando esomeprazolo viene associato a farmaci metabolizzati dal CYP2C19, quali diazepam, citalopram, imipramina, clomipramina, fenitoina ecc., le concentrazioni plasmatiche di questi farmaci possono aumentare e può essere necessaria una riduzione della dose.
Non sono stati condotti studi di interazione in vivo con il regime endovenoso a dosi elevate (80 mg + 8 mg/h).
L’effetto di esomeprazolo sui medicinali metabolizzati dal CYP2C19 potrebbe essere più pronunciato nel corso di questo regime, e i pazienti devono essere strettamente monitorati per individuare eventuali effetti avversi durante il periodo di trattamento endovenoso di 3 giorni.
Diazepam La somministrazione concomitante per via orale di 30 mg di esomeprazolo ha determinato una riduzione del 45% della clearance del diazepam, un substrato del CYP2C19.
Fenitoina La somministrazione concomitante per via orale di 40 mg di esomeprazolo e fenitoina ha determinato un aumento del 13% dei livelli plasmatici di fenitoina nei pazienti epilettici.
Si raccomanda di monitorare le concentrazioni plasmatiche di fenitoina all’inizio o alla sospensione del trattamento con esomeprazolo.
Voriconazolo L’omeprazolo (40 mg /die) ha aumentato la Cmax e l’AUCτ del voriconazolo (un substrato del CYP2C19) rispettivamente del 15% e del 41%.
Cilostazolo Omeprazolo, come pure esomeprazolo, agiscono da inibitori del CYP2C19.
Omeprazolo, somministrato a dosi di 40 mg in soggetti sani in uno studio in cross-over, ha aumentato la Cmax e l’AUC del cilostazolo del 18% e del 26%, rispettivamente, e di uno dei suoi metaboliti attivi del 29% e del 69%, rispettivamente.
Cisapride Nei volontari sani, la somministrazione concomitante per via orale di cisapride e di 40 mg di esomeprazolo ha causato un innalzamento del 32% dell’area sotto la curva concentrazione plasmatica/tempo (AUC) e un prolungamento del 31% dell’emivita di eliminazione (t1/2), ma non un aumento significativo dei picchi di concentrazione plasmatica della cisapride.
Il lieve prolungamento dell’intervallo QTc osservato dopo somministrazione di cisapride da sola, non ha subito un ulteriore prolungamento in seguito alla somministrazione di cisapride in combinazione con esomeprazolo.
Warfarin La somministrazione concomitante per via orale di 40 mg di esomeprazolo a pazienti trattati con warfarin in uno studio clinico ha dimostrato che i tempi di coagulazione rientravano nel range accettato.
Tuttavia, nel periodo successivo alla commercializzazione di esomeprazolo per uso orale, alcuni casi isolati di valori elevati di INR clinicamente significativi sono stati riportati durante il trattamento concomitante.
Si raccomanda il monitoraggio dei pazienti all’inizio e alla sospensione del trattamento concomitante con esomeprazolo e warfarin o altri derivati cumarinici.
Clopidogrel I risultati ottenuti da studi condotti su soggetti sani hanno mostrato un’interazione farmacocinetica (PK)/farmacodinamica (PD) tra clopidogrel (dose di carico 300 mg/dose di mantenimento 75 mg al giorno) ed esomeprazolo (40 mg p.o.
al giorno), con conseguente diminuzione media del 40% dell’esposizione al metabolita attivo del clopidogrel e diminuzione media del 14% dell’inibizione massima (indotta dall’ADP) dell’aggregazione piastrinica.
Uno studio condotto su soggetti sani ha mostrato che l’esposizione al metabolita attivo del clopidogrel è diminuita quasi del 40% quando clopidogrel è stato somministrato in concomitanza con una dose fissa della combinazione di 20 mg di esomeprazolo + 81 mg di ASA rispetto a quando somministrato da solo.
Tuttavia, in questi soggetti, il livello massimo d’inibizione (indotta dall’ADP) dell’aggregazione piastrinica è risultata la stessa nei gruppi trattati con clopidogrel e con clopidogrel + combinazione (esomeprazolo + ASA).
Sono stati riportati dati divergenti, provenienti da studi osservazionali e clinici, sulle implicazioni cliniche di un’interazione PK/PD di esomeprazolo in termini di eventi cardiovascolari maggiori.
A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l’uso concomitante di clopidogrel.
Medicinali con interazioni non clinicamente rilevanti studiati Amoxicillina o chinidina Esomeprazolo ha dimostrato di non avere alcun effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di amoxicillina o di chinidina.
Naprossene o rofecoxib Non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti negli studi a breve termine in cui è stata valutata la somministrazione concomitante di esomeprazolo con naprossene o con rofecoxib.
Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica dell’esomeprazolo Medicinali che inibiscono il CYP2C19 e/o il CPY3A4 Esomeprazolo è metabolizzato dal CYP2C19 e dal CYP3A4.
La somministrazione concomitante per via orale di esomeprazolo e un inibitore del CYP3A4, claritromicina (500 mg b.i.d.), ha determinato un raddoppiamento dell’esposizione (AUC) all’esomeprazolo.
La somministrazione concomitante di esomeprazolo e di un inibitore combinato del CYP2C19 e del CYP3A4 può comportare un’esposizione dell’esomeprazolo più che raddoppiata.
Voriconazolo, inibitore del CYP2C19 e del CYP3A4, ha aumentato del 280% i valori dell’AUCτ dell’omeprazolo.
In entrambe queste situazioni non è di norma richiesto un aggiustamento della dose di esomeprazolo.
Tuttavia, un aggiustamento della dose deve essere preso in considerazione nei pazienti con grave compromissione epatica e qualora fosse indicato il trattamento a lungo termine.
Medicinali che inducono il CYP2C19 e/o il CPY3A4 I farmaci noti per indurre CYP2C19 o CYP3A4 o entrambi (come la rifampicina e l’erba di S.
Giovanni) possono portare a una diminuzione dei livelli sierici di esomeprazolo aumentando il metabolismo dell’esomeprazolo.
Popolazione pediatrica Gli studi di interazione sono stati condotti soltanto negli adulti. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Mal di testa, dolori addominali, diarrea e nausea sono tra le reazioni avverse che sono state più comunemente riportate negli studi clinici (e anche nell’utilizzo post-marketing).
Inoltre, il profilo di sicurezza è simile per diverse formulazioni, indicazioni di trattamento, gruppi di età e popolazioni di pazienti.
Non sono state identificate reazioni avverse correlate alla dose.
Tabella delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse al medicinale sono state identificate o sospettate durante il programma di studi clinici condotti con esomeprazolo somministrato per via orale o endovenosa e dopo la commercializzazione della formulazione orale.
Le reazioni sono state classificate in base alla frequenza: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 e <1/10); non comune (≥1/1.000 e <1/100); raro (≥1/10.000 e <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere stimata in base ai dati disponibili).
* Le reazioni nel sito di somministrazione sono state principalmente osservate in uno studio con esposizione ad alte dosi per 3 giorni (72 ore) (vedere paragrafo 5.3).Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetti indesiderati Patologie del sistema emolinfopoietico Raro Leucopenia, trombocitopenia Molto raro Agranulocitosi, pancitopenia Disturbi del sistema immunitario Raro Reazioni di ipersensibilità, ad es.
febbre, angioedema e reazione anafilattica/shock anafilatticoDisturbi del metabolismo e della nutrizione Non comune Edema periferico Raro Iponatremia Non nota Ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4); grave ipomagnesiemia può essere correlata a ipocalcemia.
L’ipomagnesiemia può anche essere associata a ipopotassemia.Disturbi psichiatrici Non comune Insonnia Raro Agitazione, confusione, depressione Molto raro Aggressività, allucinazioni Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea Non comune Capogiri, parestesia, sonnolenza Raro Disturbi del gusto Patologie dell’occhio Non comune Visione annebbiata Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune Vertigini Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Raro Broncospasmo Patologie gastrointestinali Comune Dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito, polipi della ghiandola fundica (benigni) Non comune Secchezza delle fauci Raro Stomatite, candidosi gastrointestinale Non nota Colite microscopica Patologie epatobiliari Non comune Innalzamento dei valori degli enzimi epatici Raro Epatite con o senza ittero Molto raro Insufficienza epatica, encefalopatia in pazienti con malattia epatica preesistente Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Reazioni nel sito di somministrazione* Non comune Dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria Raro Alopecia, fotosensibilità Molto raro Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) Non nota Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere paragrafo 4.4) Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4) Raro Artralgia, mialgia Molto raro Debolezza muscolare Patologie renali e urinarie Molto raro Nefrite interstiziale: in alcuni pazienti è stata riportata in concomitanza insufficienza renale. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Molto raro Ginecomastia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Raro Malessere, aumento della sudorazione
Compromissione irreversibile della visione è stata segnalata in casi isolati di pazienti gravemente malati che hanno ricevuto omeprazolo (forma racemica) per iniezione endovenosa, specialmente a dosi elevate, ma non è stata stabilita alcuna relazione di causalità con il farmaco.
Popolazione pediatrica È stato condotto uno studio randomizzato, in aperto, multinazionale per la valutazione della farmacocinetica di dosi ripetute di esomeprazolo somministrate per via endovenosa per 4 giorni una volta al giorno in pazienti pediatrici di età compresa tra 0 e 18 anni (vedere paragrafo 5.2).
Un totale di 57 pazienti (8 bambini nel gruppo di età 1-5 anni) sono stati inclusi per la valutazione di sicurezza.
I risultati di sicurezza sono coerenti con il profilo di sicurezza noto di esomeprazolo; non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Per esomeprazolo i dati clinici sull’esposizione in gravidanza sono insufficienti.
Una moderata quantità di dati relativi a donne in gravidanza (300-1.000 esiti di gravidanza) indica assenza di tossicità malformativa o fetale/neonatale di esomeprazolo.
Con omeprazolo, miscela racemica, non sono stati osservati effetti fetotossici o malformazioni negli studi epidemiologici condotti su un vasto numero di donne in gravidanza.
Studi condotti sugli animali con esomeprazolo non indicano effetti dannosi diretti o indiretti a carico dello sviluppo embriofetale.
Studi condotti sugli animali con la miscela racemica non indicano effetti dannosi diretti o indiretti a carico della gravidanza, del parto o dello sviluppo postnatale.
Quando si prescrive a donne in stato di gravidanza è necessaria cautela.
Allattamento Non è noto se l’esomeprazolo sia escreto nel latte materno.
Non esistono informazioni sufficienti relative agli effetti di esomeprazolo nei neonati/lattanti.
Esomeprazolo non deve essere usato durante l’allattamento al seno.
Fertilità Studi condotti sugli animali con la miscela racemica di omeprazolo, somministrato per via orale, non hanno evidenziato effetti sulla fertilità. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore a 25 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Tuttavia, flaconcini possono essere conservati in condizioni di normale illuminazione interna fuori dalla scatola per massimo 24 ore.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.