ESMYA 28CPR 5MG
222,09 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 15/08/2014
Ulipristal acetato è indicato nel trattamento intermittente dei sintomi da moderati a gravi di fibromi dell’utero in donne adulte che non hanno raggiunto la menopausa quando l'embolizzazione di fibroma uterino e/o le opzioni di trattamento chirurgico non sono adatte o hanno fallito.
Una compressa contiene 5 mg di ulipristal acetato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Gravidanza e allattamento.
Sanguinamento vaginale di eziologia ignota o per motivi diversi dal fibroma uterino.
Carcinoma uterino, della cervice, ovarico o mammario.
Patologia epatica sottostante. Posologia
- Il trattamento con Esmya deve essere iniziato e supervisionato da medici esperti nella diagnosi e nel trattamento di fibromi uterini.
Posologia Il trattamento consiste in una compressa da 5 mg da assumere una volta al giorno per cicli di trattamento pari a un periodo massimo di 3 mesi ciascuno.
Le compresse possono essere assunte con o senza cibo.
I trattamenti devono iniziare solo quando si è verificata la mestruazione: - Il primo ciclo di trattamento deve iniziare durante la prima settimana della mestruazione.
- I cicli successivi devono iniziare il prima possibile durante la prima settimana della seconda mestruazione successiva al completamento del precedente ciclo di trattamento.
Il medico curante deve spiegare alla paziente che è necessario rispettare gli intervalli di sospensione del trattamento.
Il trattamento ripetuto intermittente è stato studiato fino ad un massimo di 4 cicli di trattamento intermittenti.
Se una paziente dimentica di assumere una dose, deve assumere ulipristal acetato non appena possibile.
Se sono passate più di 12 ore dal momento in cui la dose è stata saltata, la paziente non deve più assumere la dose dimenticata, bensì deve semplicemente riprendere lo schema posologico abituale.
Popolazioni speciali Insufficienza renale In pazienti con insufficienza renale lieve o moderata non è raccomandato alcun aggiustamento della dose.
In assenza di studi specifici, ulipristal acetato non è raccomandato in pazienti con insufficienza renale grave a meno di attuare un monitoraggio rigoroso della paziente (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di ulipristal acetato nella popolazione pediatrica.
La sicurezza e l’efficacia di ulipristal acetato sono state determinate esclusivamente in donne di almeno 18 anni di età.
Modo di somministrazione Uso orale.
Le compresse devono essere inghiottite con acqua. Avvertenze e precauzioni
- Ulipristal acetato deve essere prescritto solo dopo attenta diagnosi.
Prima del trattamento è necessario escludere la gravidanza.
Eseguire un test di gravidanza qualora si sospetti una gravidanza prima dell’inizio di un nuovo ciclo di trattamento.
Contraccezione L’uso concomitante di pillola progestinica, di dispositivo intrauterino a rilascio di progestinico o di pillola anticoncezionale orale combinata non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Sebbene la maggioranza delle donne che assumono una dose terapeutica di ulipristal acetato presentino anovulazione, durante il trattamento si raccomanda l’uso di un metodo contraccettivo non ormonale.
Alterazioni endometriali Ulipristal acetato esercita un’azione farmacodinamica specifica sull’endometrio: In pazienti trattate con ulipristal acetato possono essere osservate alterazioni dell’istologia dell’endometrio.
Queste alterazioni sono reversibili dopo la cessazione del trattamento.
Tali alterazioni istologiche sono definite “Alterazioni endometriali associate a modulatori dei recettori del progesterone” (PAEC) e non vanno considerate erroneamente iperplasia endometriale (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Nel corso del trattamento può inoltre verificarsi un aumento reversibile dello spessore dell’endometrio.
In caso di trattamento ripetuto intermittente, si raccomanda il monitoraggio periodico dell’endometrio.
Ciò prevede un’ecografia annuale, da eseguire dopo la ripresa delle mestruazioni durante il periodo di sospensione del trattamento.
Se si osserva un ispessimento dell’endometrio che persiste dopo la ripresa delle mestruazioni durante i periodi di sospensione del trattamento o per oltre 3 mesi dopo il termine dei cicli di trattamento e/o si osserva un profilo di sanguinamento alterato (vedere paragrafo “Profilo di sanguinamento” di seguito), si devono eseguire indagini comprendenti la biopsia endometriale per escludere altre patologie sottostanti, compresa la neoplasia maligna endometriale.
In caso di iperplasia (senza atipia), si raccomanda il monitoraggio secondo la pratica clinica abituale (ad esempio controllo di follow-up dopo 3 mesi).
In casi di iperplasia atipica vanno eseguite le indagini e le procedure previste dalla pratica clinica abituale.
I cicli di trattamento non devono superare i 3 mesi ciascuno, poiché il rischio di effetti avversi sull’endometrio in caso di prosecuzione senza interruzione del trattamento è sconosciuto.
Profilo del sanguinamento Le pazienti devono essere informate che il trattamento con ulipristal acetato provoca generalmente una riduzione significativa della perdita di sangue mestruale o amenorrea entro i primi 10 giorni di trattamento.
Se il sanguinamento eccessivo dovesse persistere, la paziente deve informare il proprio medico.
Le mestruazioni si ripresenteranno generalmente entro 4 settimane dalla fine di ogni ciclo di trattamento.
Se, durante il trattamento ripetuto intermittente, dopo la riduzione iniziale del sanguinamento o l’amenorrea, si rileva un profilo di sanguinamento alterato persistente o inatteso, come il sanguinamento intermestruale, devono essere eseguite ulteriori indagini dell’endometrio, comprendenti la biopsia endometriale, per escludere altre patologie sottostanti, compresa la neoplasia maligna endometriale.
Il trattamento ripetuto intermittente è stato studiato fino ad un massimo di 4 cicli di trattamento intermittenti.
Insufficienza renale Non si prevede che l’insufficienza renale alteri in maniera significativa l’eliminazione di ulipristal acetato.
In assenza di studi specifici, ulipristal acetato non è raccomandato in pazienti con insufficienza renale grave a meno di attuare un monitoraggio rigoroso della paziente (vedere paragrafo 4.2).
Lesione epatica Durante l’esperienza di post-commercializzazione, sono stati segnalati casi di lesione epatica e insufficienza epatica, alcuni dei quali hanno richiesto il trapianto di fegato (vedere paragrafo 4.3).
I test di funzionalità epatica devono essere effettuati prima di iniziare il trattamento.
Il trattamento non deve essere iniziato se le transaminasi (alanina transaminasi (ALT) o l’aspartato aminotransferasi (AST)) superano 2 x ULN (isolate o in combinazione con bilirubina > 2 x ULN).
Durante il trattamento, i tests di funzionalità epatica devono essere effettuati una volta al mese durante i primi 2 cicli di trattamento.
Per i cicli di trattamento successivi, la funzionalità epatica deve essere testata una volta prima di ogni nuovo ciclo di trattamento e quando clinicamente indicato.
Qualora durante il trattamento una paziente mostri segni o sintomi compatibili con danno epatico (affaticamento, astenia, nausea, vomito, dolore dell’ipocondrio destro, anoressia, ittero), il trattamento deve essere interrotto e la paziente deve essere sottoposta immediatamente ad analisi e i tests di funzionalità epatica effettuati.
Le pazienti che sviluppano livelli di transaminasi (ALT o AST) > 3 volte il limite superiore di normalità durante il trattamento devono interrompere il trattamento ed essere sottoposte a monitoraggio approfondito.
Inoltre, i tests epatici devono essere eseguiti 2 - 4 settimane dopo l’interruzione del trattamento.
Trattamenti concomitanti La somministrazione concomitante di inibitori moderati (ad es.
eritromicina, succo di pompelmo, verapamil) o potenti (ad es.
chetoconazolo, ritonavir, nefazodone, itraconazolo, telitromicina, claritromicina) di CYP3A4 e ulipristal acetato non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
L’uso concomitante di ulipristal acetato e induttori potenti di CYP3A4 (ad es.
rifampicina, rifabutina, carbamazepina, oxcarbazepina, fenitoina, fosfenitoina, fenobarbital, primidone, erba di San Giovanni, efavirenz, nevirapina, uso a lungo termine di ritonavir) non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti asmatiche L’uso in donne con asma grave non adeguatamente controllata da glucocorticoidi per via orale non è raccomandato. Interazioni
- Potenziale capacità da parte di altri farmaci di interferire con ulipristal acetato: Contraccettivi ormonali Ulipristal acetato ha una struttura steroidea e agisce come modulatore selettivo del recettore del progesterone, con effetti prevalentemente inibitori sul recettore del progesterone.
È dunque probabile che contraccettivi ormonali e progestinici riducano l’efficacia di ulipristal acetato a causa di un’azione competitiva sul recettore del progesterone.
La somministrazione concomitante di prodotti medicinali contenenti progestinici non è quindi raccomandata (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
Inibitori di CYP3A4 In seguito alla somministrazione dell’inibitore moderato di CYP3A4 eritromicina propionato (500 mg due volte al dì per 9 giorni) a volontarie sane, Cmax e AUC di ulipristal acetato sono aumentate di 1,2 e 2,9 volte, rispettivamente; l’AUC del metabolita attivo di ulipristal acetato è aumentata di 1,5 volte, mentre la Cmax del metabolita attivo è diminuita (variazione di 0,52 volte).
In seguito alla somministrazione dell’inibitore potente di CYP3A4 chetoconazolo (400 mg una volta al dì per 7 giorni) a volontarie sane, Cmax e AUC di ulipristal acetato sono aumentate di 2 e 5,9 volte, rispettivamente; l’AUC del metabolita attivo di ulipristal acetato è aumentata di 2,4 volte mentre la Cmax del metabolita attivo è diminuita (variazione di 0,53 volte).
Nessun aggiustamento della dose è necessario quando ulipristal acetato è somministrato a pazienti che ricevono in concomitanza inibitori lievi di CYP3A4.
La somministrazione concomitante di inibitori moderati o potenti di CYP3A4 e ulipristal acetato non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4).
Induttori di CYP3A4 La somministrazione dell’induttore potente di CYP3A4 rifampicina (300 mg due volte al giorno per 9 giorni) a volontarie sane ha ridotto notevolmente Cmax e AUC di ulipristal acetato e del suo metabolita attivo del 90% od oltre e ha ridotto l’emivita di ulipristal acetato di 2,2 volte, corrispondente ad un calo dell’esposizione a ulipristal acetato di circa 10 volte.
L’uso concomitante di ulipristal acetato e induttori potenti di CYP3A4 (ad es.
rifampicina, rifabutina, carbamazepina, oxcarbazepina, fenitoina, fosfenitoina, fenobarbital, primidone, erba di San Giovanni, efavirenz, nevirapina, uso a lungo termine di ritonavir) non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Prodotti medicinali che influiscono sul pH gastrico La somministrazione di ulipristal acetato (compresse da 10 mg) in associazione all’inibitore della pompa protonica esomeprazolo (20 mg al giorno per 6 giorni) ha prodotto una riduzione di circa il 65% del valore medio di Cmax, un ritardo di tmax (da un valore mediano di 0,75 ore a 1,0 ore) e un aumento del 13% del valore medio di AUC.
Non si prevede che questo effetto dei prodotti medicinali che aumentano il pH gastrico sia rilevante a livello clinico nella somministrazione giornaliera di ulipristal acetato in compresse.
Potenziale capacità da parte di ulipristal acetato di interferire con altri medicinali: Contraccettivi ormonali Ulipristal acetato può interferire con l’azione di prodotti medicinali contraccettivi ormonali (solo progestinici, dispositivi a rilascio di progestinici o pillole anticoncezionali orali combinate) e progestinici somministrati per altre ragioni.
La somministrazione concomitante di prodotti medicinali contenenti progestinici non è quindi raccomandata (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
I prodotti medicinali contenenti progestinici non devono essere assunti per 12 giorni dopo la cessazione del trattamento con ulipristal acetato.
Substrati di P-gp Dati in vitro indicano che ulipristal acetato può essere un inibitore di P-gp a concentrazioni clinicamente rilevanti sulla parete gastrointestinale durante l’assorbimento.
La somministrazione simultanea di ulipristal acetato e un substrato di P-gp non è stata studiata e non è possibile escludere un’interazione.
I risultati in vivo mostrano che ulipristal acetato (somministrato sotto forma di singola compressa da 10 mg) 1,5 ore prima della somministrazione del substrato di P-gp fexofenadina (60 mg) non ha effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica della fexofenadina.
Si raccomanda quindi che la co-somministrazione di ulipristal acetato e substrati di P-gp (ad es.
dabigatran etesilato, digossina, fexofenadina) sia distanziata nel tempo di almeno 1,5 ore. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di ulipristal acetato è stata valutata in 1.053 donne con fibromi uterini trattate con 5 mg o 10 mg di ulipristal acetato durante gli studi di Fase III.
L’effetto più comune nelle sperimentazioni cliniche è stato l’amenorrea (79, 2%), considerata un esito desiderabile per le pazienti (vedere paragrafo 4.4).
La reazione avversa più frequente è stata la vampata di calore.
La stragrande maggioranza delle reazioni avverse sono state lievi e moderate (95,0%), non hanno causato la sospensione del prodotto medicinale (98,0%) e si sono risolte spontaneamente.
In questo gruppo di 1.053 donne la sicurezza dei cicli di trattamento ripetuti intermittenti (ciascuno limitato a 3 mesi) è stata valutata in 551 donne con fibromi uterini trattate con 5 o 10 mg di ulipristal acetato in due studi di fase III (comprendenti 446 donne esposte a quattro cicli di trattamento intermittente, 53 delle quali esposte a otto cicli di trattamento intermittente), in cui il farmaco ha mostrato un profilo di sicurezza simile a quello osservato con un solo ciclo di trattamento.
Tabella delle reazioni avverse In base ai dati combinati di quattro studi di Fase III su pazienti con fibromi uterini trattate per 3 mesi, sono state riferite le seguenti reazioni avverse.
Le reazioni avverse elencate di seguito sono classificate per frequenza e per sistemi e organi.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine di gravità decrescente.
Le frequenze sono definite come molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
* vedere paragrafo “Descrizione di alcune reazioni avverse” ** il termine letterale “perdita di capelli lieve” è stato codificato con il termine “alopecia” Confrontando i cicli di trattamento ripetuti, la frequenza delle reazioni avverse è risultata complessivamente inferiore nei cicli di trattamento successivi rispetto al primo ciclo e ogni reazione avversa è stata meno frequente o è rimasta nella stessa categoria di frequenza (ad eccezione della dispepsia che era stata classificata come non comune nel ciclo di trattamento 3 poiché verificatasi in una paziente).Classificazione per sistemi e organi Reazioni avverse durante il ciclo di trattamento 1 Molto comune Comune Non comune Raro Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità al farmaco* Disturbi psichiatrici Ansia, Disturbo dello stato emotivo Patologie del sistema nervoso Cefalea* Capogiro Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigine Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Epistassi Patologie gastrointestinali Dolore addominale, Nausea Bocca secca, Costipazione Dispepsia, Flatulenza Patologie epatobiliari Insufficienza epatica* Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Acne Alopecia**, Cute secca, Iperidrosi Angioedema Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore muscoloscheletrico Dolore alla schiena Patologie renali e urinarie Incontinenza urinaria Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Amenorrea, Ispessimento dell’endometrio* Vampata di calore*, Dolore pelvico, Cisti ovarica*, Dolorabilità/dolore mammario Emorragia uterina*, Metrorragia, Secrezione genitale, Fastidio mammario Rottura di cisti ovarica*, Gonfiore mammario Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Edema, Astenia Esami diagnostici Aumento di peso Aumento del colesterolo ematico, Trigliceridi ematici aumentati
Descrizione di alcune reazioni avverse Insufficienza epatica Durante l'esperienza post-marketing, sono stati segnalati casi di insufficienza epatica.
In un piccolo numero di questi casi, è stato necessario il trapianto di fegato.
La frequenza di insorgenza di insufficienza epatica e dei fattori di rischio per il paziente non sono noti.
Ispessimento dell’endometrio Nel 10-15% delle pazienti, con ulipristal acetato è stato osservato ispessimento dell’endometrio (> 16 mm mediante ecografia o RM alla fine del trattamento) alla fine del primo ciclo di trattamento di 3 mesi.
Nei cicli di trattamento successivi l’ispessimento dell’endometrio è risultato meno frequente (pari al 4,9% e al 3,5% delle pazienti, rispettivamente alla fine del secondo e del quarto ciclo di trattamento).
L’ispessimento dell’endometrio scompare quando il trattamento viene interrotto e i cicli mestruali riprendono.
Inoltre, le alterazioni reversibili dell’endometrio sono definite PAEC e si differenziano dall’iperplasia endometriale.
In caso di invio di campioni da isterectomia o biopsia endometriale per l’esame istologico, il patologo deve essere informato che la paziente ha assunto ulipristal acetato (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Vampata di calore Le vampate di calore sono state riferite dall’8,1% delle pazienti, ma la frequenza è stata diversa a seconda della sperimentazione.
Nello studio controllato verso un agente di confronto attivo, i tassi sono stati del 24% (10,5% moderato o severo) con ulipristal acetato e del 60,4% (39,6% moderato o severo) per le pazienti trattate con leuprorelina.
Nello studio controllato verso placebo, il tasso di vampate di calore è stato dell’1,0% per ulipristal acetato e dello 0% per il placebo.
Nel primo ciclo di trattamento di 3 mesi delle due sperimentazioni a lungo termine di Fase III, la frequenza è stata rispettivamente del 5,3% e del 5,8% con ulipristal acetato.
Ipersensibilità al farmaco Sintomi di ipersensibilità al farmaco come: edema generalizzato, prurito, rash cutanei, gonfiore al volto o orticaria, sono stati riscontrati nello 0,4% dei pazienti nelle sperimentazioni di Fase III.
Cefalea La cefalea di gravità lieve o moderata è stata riferita dal 5,8% delle pazienti.
Cisti ovarica Sono state osservate cisti ovariche funzionali durante e dopo il trattamento nell’1,0% delle pazienti; nella maggior parte dei casi le cisti sono scomparse spontaneamente nel giro di qualche settimana.
Emorragia uterina Le pazienti con sanguinamento mestruale abbondante a causa di fibromi uterini sono a rischio di sanguinamento eccessivo, che può richiedere l’intervento chirurgico.
Ne sono stati segnalati alcuni casi durante il trattamento con ulipristal acetato ed entro 2-3 mesi dall’interruzione del trattamento con ulipristal acetato.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Contraccezione femminile È probabile che ulipristal acetato interagisca negativamente con pillole a base di soli progestinici, dispositivi a rilascio di progestinico o pillole anticoncezionali orali combinate; l’uso concomitante non è quindi raccomandato.
Sebbene la maggioranza delle donne che assumono una dose terapeutica di ulipristal acetato presentino anovulazione, durante il trattamento si raccomanda l’uso di un metodo contraccettivo non ormonale (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Gravidanza Ulipristal acetato è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
I dati sull’uso di ulipristal acetato in donne in gravidanza sono assenti o limitati.
Anche se non si è riscontrato alcun potenziale teratogeno, i dati su specie animali sono insufficienti per una valutazione della tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Allattamento I dati tossicologici disponibili sugli animali hanno mostrato che ulipristal acetato è escreto nel latte (per i dettagli vedere paragrafo 5.3).
Ulipristal acetato è escreto nel latte umano.
Gli effetti sui neonati non sono stati studiati.
Non può essere esclusa la presenza di rischi per il neonato.
Ulipristal acetato è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Fertilità La maggioranza delle donne che assumono una dose terapeutica di ulipristal acetato presentano anovulazione, tuttavia, il livello di fertilità durante l’assunzione di dosi multiple di ulipristal acetato non è stato studiato. Conservazione
- Tenere i blister nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Cerca farmaci per nome:
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.