EPREX 1SIR 6000UI 0,6ML
99,19 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/10/2006
EPREX è indicato per il trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC): • in pazienti adulti e pediatrici di età compresa tra 1 e 18 anni in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale; • in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi per il trattamento dell’anemia grave di origine renale, accompagnata da sintomi clinici nei pazienti. EPREX è indicato in pazienti adulti in chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia) per il trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale. EPREX è indicato in pazienti adulti che fanno parte di un programma di predonazione per aumentare la quantità di sangue autologo Il trattamento è indicato solo in pazienti con anemia di grado moderato (concentrazione di emoglobina nell’intervallo compreso tra 10-13 g/dL [ 6,2 - 8,1 mmol/L], nessuna carenza di ferro) se le procedure di conservazione del sangue non sono disponibili o sono insufficienti in caso di intervento elettivo di chirurgia maggiore che richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità per le donne o 5 o più unità per gli uomini). EPREX è indicato in pazienti adulti, che non presentino carenze di ferro, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, ritenuti a elevato rischio di complicazioni da trasfusione, per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico. L’uso deve essere limitato a pazienti con anemia di grado moderato (concentrazione di emoglobina nell’intervallo compreso tra 10-13 g/dL), per i quali non sia disponibile un programma di predonazione di sangue autologo, e per i quali si preveda una perdita di sangue moderata (da 900 a 1800 mL). EPREX è indicato per il trattamento dell’anemia sintomatica (concentrazione di emoglobina ≤10 g/dL) in adulti con sindromi mielodisplastiche (MDS) primarie a rischio basso o intermedio-1 e con bassa eritropoietina sierica (<200 mU/mL).
EPREX 2.000 UI/ mL soluzione iniettabile in siringa preriempita:Epoetina alfa 2.000 IU/ml (16,8 microgrammi per ml) prodotta con la tecnologia del DNA ricombinante in cellule ovariche di criceto cinese (CHO); Una siringa preriempita da 0,5 mL contiene 1.000 UI (8,4 microgrammi) di epoetina alfa. EPREX 4.000 UI/ mL soluzione iniettabile in siringa preriempita:Epoetina alfa 4.000 IU/mL (33,6 microgrammi per ml) prodotta con la tecnologia del DNA ricombinante in cellule ovariche di criceto cinese (CHO); Una siringa preriempita da 0,5 mL contiene 2.000 UI (16,8 microgrammi) di epoetina alfa. EPREX 10.000 UI/ mL soluzione iniettabile in siringa preriempita: Epoetina alfa 10.000 UI/mL (84,0 microgrammi per ml) prodotta con la tecnologia del DNA ricombinante in cellule ovariche di criceto cinese (CHO); Una siringa preriempita da 0,3 mL contiene 3.000 UI (25,2 microgrammi) di epoetina alfa; Una siringa preriempita da 0,4 mL contiene 4.000 UI (33,6 microgrammi) di epoetina alfa; Una siringa preriempita da 0,5 mL contiene 5.000 UI (42,0 microgrammi) di epoetina alfa; Una siringa preriempita da 0,6 mL contiene 6.000 UI (50,4 microgrami) di epoetina alfa; Una siringa preriempita da 0,8 mL contiene 8.000 UI (67,2 microgrammi) di epoetina alfa; Una siringa preriempita da 1,0 mL contiene 10.000 UI (84,0 microgrammi) di epoetina alfa. EPREX 40.000 UI/ mL soluzione iniettabile in siringa preriempita: Epoetina alfa: 40.000 UI/mL (corrispondenti a 336,0 microgrammi per ml), prodotta con la tecnologia del DNA ricombinante in cellule ovariche di criceto cinese (CHO); Una siringa preriempita da 0,5 mL contiene 20.000 UI (168,0 microgrammi) di epoetina alfa; Una siringa preriempita da 0,75 mL contiene 30.000 UI (252,0 microgrammi) di epoetina alfa; Una siringa preriempita da 1,0 mL contiene 40.000 UI (336,0 microgrammi) di epoetina alfa. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
I pazienti che sviluppano Aplasia Pura delle Cellule della serie Rossa (PRCA) a seguito del trattamento con qualsiasi eritropoietina, non devono essere trattati con EPREX o con altre eritropoietine (vedere paragrafo 4.4 PRCA).
Ipertensione non controllata.
Devono essere tenute presenti, nei pazienti trattati con EPREX, tutte le controindicazioni associate al programma di predeposito di sangue autologo.
L’impiego di EPREX è controindicato in presenza di gravi disturbi vascolari a livello coronarico, arterioso periferico, carotideo o cerebrale in pazienti candidati ad interventi di chirurgia maggiore ortopedica elettiva e non facenti parte di un programma di predonazione autologa.
L’impiego è altresì controindicato in pazienti con recenti episodi di infarto del miocardio o altre complicazioni cerebro-vascolari.
Pazienti candidati a interventi chirurgici che per qualunque motivo non possano ricevere una adeguata profilassi antitrombotica. Posologia
- Posologia: Prima di iniziare il trattamento con epoetina alfa e quando si decide di aumentare la dose, devono essere valutate e trattate tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine).
Al fine di garantire una risposta ottimale ad epoetina alfa, devono essere garantite riserve adeguate di ferro e, se necessario, deve essere somministrata l’integrazione di ferro (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti con insufficienza renale cronica (IRC): Sintomi e sequele dell’anemia possono variare in base al sesso, all’età e alle comorbidità in atto; è necessaria la valutazione delle condizioni cliniche del singolo paziente da parte del medico.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 g/dL e 12 g/dL (6,2 a 7,5 mmol/L).
EPREX deve essere somministrato in modo da raggiungere una concentrazione di emoglobina non superiore a 12 g/dL (7,5 mmol/L).
Un incremento di emoglobina superiore a 2 g/dL (1,25 mmol/L) in un periodo di quattro settimane deve essere evitato.
In caso accadesse, deve essere effettuato un appropriato aggiustamento di dose.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare valori di emoglobina superiori e inferiori alla concentrazione di emoglobina auspicata.
Tale variabilità deve essere gestita attraverso aggiustamenti della dose, nel rispetto dell’intervallo di concentrazione di emoglobina compreso fra 10 g/dL (6,2 mmol/L) e 12 g/dL (7,5 mmol/L).
Deve essere evitato un livello di emoglobina costantemente superiore a 12 g/dL (7,5 mmol).
Se l'emoglobina aumenta più di 2 g/dL (1,25 mmol/L) al mese, o se livello di emoglobina eccede costantemente i 12 g/dL (7,5 mmol) ridurre la dose di EPREX del 25%.
Se l’emoglobina supera i 13 g/dL (8,1 mmol/L) sospendere la terapia finchè non ritorni al di sotto di 12 g/dL (7,5 mmol/L) e poi riprendere EPREX a dosi inferiori del 25% delle precedenti.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per assicurare che la dose più bassa efficace autorizzata di EPREX venga utilizzata per assicurare l’adeguato controllo dell’anemia e dei sintomi correlati mantenendo una concentrazione di emoglobina al di sotto o uguale a 12 g/dL (7,5 mmol/L).
Deve essere prestata cautela nell’aumentare la dose di ESA in pazienti con insufficienza renale cronica.
Per i pazienti con una scarsa risposta emoglobinica agli ESA, deve essere ricercata una causa alternativa della scarsa risposta (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Il trattamento con EPREX è diviso in due fasi - fase di correzione e fase di mantenimento. Pazienti adulti in emodialisi: In pazienti in emodialisi in cui gli accessi venosi sono immediatamente disponibili, è preferibile l’utilizzo della via di somministrazione endovenosa.
Fase di correzione: La dose iniziale è 50 UI/kg di peso, 3 volte la settimana.
Se è necessario, aumentare o diminuire la dose di 25 UI/kg (3 volte la settimana) fino al raggiungimento della concentrazione di emoglobina auspicata nell’intervallo compreso tra 10 g/dL e 12 g/dL (6,2 a 7,5 mmol/L) (questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane).
Fase di mantenimento: La dose settimanale totale raccomandata è fra 75 UI/kg e 300 UI/kg.
Deve essere effettuato un appropriato aggiustamento della dose per mantenere i valori di emoglobina entro la concentrazione di emoglobina auspicata tra 10 g/dL e 12 g/dL (6,2 a 7,5 mmol/L).
Pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dL o < 3,75 mmol/L) possono richiedere dosi di mantenimento più alte dei pazienti con un grado iniziale di anemia meno grave (> 8 g/dL o > 5 mmol/L).
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi: Nei pazienti in cui gli accessi venosi non sono immediatamente disponibili, EPREX può essere somministrato per via sottocutanea.
Fase di correzione: La dose iniziale è 50 UI/kg di peso, 3 volte la settimana seguito, se è necessario, da un aumento della dose di 25 UI/kg (3 volte la settimana) fino al raggiungimento della concentrazione di emoglobina auspicata (questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane).
Fase di mantenimento: Durante la fase di mantenimento, EPREX può essere somministrato 3 volte alla settimana e, in caso di somministrazione sottocutanea, una volta alla settimana o una volta ogni due settimane.
La dose e gli intervalli di somministrazione devono essere adattati correttamente per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb fra 10 e 12 g/dL (6,2-7,5 mmol/L).
L’estensione dell’intervallo di somministrazione può richiedere un aumento della dose.
La dose massima non deve superare 150 UI/kg 3 volte la settimana, 240 UI/kg (fino ad un massimo di 20.000 UI) una volta la settimana o 480 UI/kg (fino ad un massimo di 40.000 UI) una volta ogni 2 settimane.
Pazienti adulti in dialisi peritoneale: Nei pazienti in cui gli accessi venosi non sono immediatamente disponibili, EPREX può essere somministrato per via sottocutanea.
Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg, 2 volte la settimana.
Fase di mantenimento: La dose di mantenimento raccomandata è compresa tra 25 IU/kg e 50 IU/kg, 2 volte la settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.
Deve essere effettuato un appropriato aggiustamento della dose per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: emoglobina fra 10 g/dL e 12 g/dL (6,2-7,5 mmol/L).
Trattamento dei pazienti adulti con anemia indotta da chemioterapia: I sintomi e sequele dell’anemia possono variare in base all’età, al sesso e alla situazione generale della malattia; è necessaria la valutazione da parte del medico delle condizioni cliniche del singolo paziente.
EPREX deve essere somministrato a pazienti anemici (ad es.
concentrazione di emoglobina ≤10 g/dL (6,2 mmol/L).
La dose iniziale è 150 UI/kg, somministrata per via sottocutanea, 3 volte la settimana.
In alternativa, EPREX può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana.
Deve essere effettuato un appropriato aggiustamento della dose per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: emoglobina fra 10 g/dL e 12 g/dL (6,2-7,5 mmol/L).
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare valori di emoglobina superiori e inferiori alla concentrazione di emoglobina auspicata.
Tale variabilità deve essere gestita attraverso aggiustamenti della dose, nel rispetto dell’intervallo della concentrazione di emoglobina auspicata compreso fra 10 g/dL (6,2 mmol/L) e 12 g/dL (7,5 mmol/L).
Deve essere evitata una concentrazione di emoglobina costantemente superiore a 12 g/dL (7,5 mmol).
Le istruzioni per un corretto aggiustamento della dose nel caso in cui l'emoglobina raggiungesse concentrazioni superiori a 12 g/dL (7,5 mmol) sono riportate qui di seguito.
Se, dopo 4 settimane di trattamento la concentrazione dell'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dL (0,62 mmol/L), o la conta dei reticolociti è aumentata di un valore ≥ 40.000 cellule/ml rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 150 UI/kg 3 volte la settimana o di 450 UI/kg 1 volta a settimana.
Se l'aumento della concentrazione dell’emoglobina è < 1 g/dL (<0,62 mmol/L) e quello della conta dei reticolociti è < 40.000 cellule/ml rispetto ai valori basali, aumentare la dose a 300 UI/kg 3 volte la settimana.
Se, dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte la settimana, la concentrazione dell'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dL (0,62 mmol/L) o la conta dei reticolociti è aumentata di un valore ≥ 40.000 cellule/ml, la dose deve rimanere a 300 UI/kg 3 volte la settimana.
Se l'aumento della concentrazione dell’emoglobina è stata < 1g/dL (< 0,62 mmol/L) e l'incremento dei reticolociti < 40.000 cellule/ml rispetto ai valori basali, significa che probabilmente non ci sarà risposta e il trattamento deve essere sospeso.
Aggiustamento della dose per mantenere le concentrazioni di emoglobina tra 10 g/dL - 12 g/dL: Se la concentrazione dell’emoglobina aumenta più di 2 g/dL (1,25 mmol/L) al mese, o se l’emoglobina eccede i 12 g/dL (7,5 mmol/L), ridurre la dose di EPREX, di circa il 25 -50%.
Se la concentrazione dell’emoglobina supera i 13 g/dL (8,1 mmol/L), interrompere la terapia fino a quando la concentrazione scende sotto i 12 g/dL (7,5 mmol/L) e quindi riprendere la terapia con EPREX ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
Il dosaggio raccomandato è descritto nel seguente diagramma: I pazienti devono essere monitorati attentamente per garantire che la dose più bassa approvata di agenti stimolanti l'eritropoiesi (ESA) sia utilizzata per fornire un adeguato controllo dei sintomi dell'anemia.
La terapia con EPREX deve essere continuata per un mese dopo il termine della chemioterapia.
Trattamento dei pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione di sangue autologo: Pazienti lievemente anemici (ematocrito fra 33-39%) che richiedono un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg di EPREX per via endovenosa, 2 volte la settimana, durante le 3 settimane precedenti l'intervento.
EPREX deve essere somministrato dopo il completamento della procedura di donazione del sangue.
Trattamento dei pazienti adulti candidati ad intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore: La dose raccomandata è di 600 UI/kg di EPREX somministrata per via sottocutanea, una volta la settimana durante le tre settimane precedenti l’intervento (-21 giorni, -14 giorni e -7 giorni) ed il giorno dell’intervento.
Qualora vi sia la necessità da un punto di vista medico di ridurre il tempo di attesa prima dell’intervento chirurgico ad un periodo inferiore alle tre settimane, una dose di 300 UI/kg di EPREX deve essere somministrata per via sottocutanea giornalmente per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei 4 giorni immediatamente successivi ad esso.
Qualora l’emoglobina raggiunga un valore pari o superiore a 15 g/dL, durante il periodo preoperatorio, la somministrazione di EPREX deve essere sospesa e non devono essere somministrate ulteriori dosi.
Trattamento di pazienti adulti con MDS a rischio basso o intermedio-1: EPREX deve essere somministrato a pazienti con anemia sintomatica (ad esempio concentrazione di emoglobina ≤10 g/dL (6,2 mmol/L)).
La dose iniziale raccomandata di EPREX è di 450 UI/kg (per una dose totale massima di 40.000 UI) somministrata per via sottocutanea una volta alla settimana, con intervalli fra le dosi non inferiori a 5 giorni.
Devono essere apportati adeguati aggiustamenti del dosaggio al fine di mantenere le concentrazioni di emoglobina entro il target range di 10-12 g/dL (6,2-7,5 mmol/L).
Si raccomanda di valutare la risposta eritroide iniziale a distanza di 8-12 settimane dall'inizio del trattamento.
Gli aumenti e le riduzioni del dosaggio devono essere fatti gradualmente, volta per volta (attenersi allo schema seguente).
Devono essere evitate concentrazioni di emoglobina superiori a 12 g/dL (7,5 mmol/L).
Aumento della dose: la dose non deve essere aumentata oltre il massimo di 1050 UI/kg (dose totale di 80.000 UI) a settimana.
Se il paziente non risponde più oppure la concentrazione di emoglobina diminuisce di ≥1 g/dL in seguito alla riduzione della dose, questa deve essere aumentata di un livello.
Devono intercorrere minimo 4 settimane tra gli aumenti della dose.
Mantenimento e riduzione della dose: quando la concentrazione di emoglobina supera i 12 g/dL (7,5 mmol/L), l'epoetina alfa deve essere sospesa.
Quando il livello di emoglobina è <11 g/dL, è possibile riprendere la somministrazione allo stesso dosaggio o a un dosaggio inferiore, a discrezione del medico.
Qualora si verificasse un aumento rapido dell'emoglobina (>2 g/dL nel corso di 4 settimane), va presa in considerazione la riduzione del dosaggio di un livello.
I sintomi e le complicanze dell’anemia possono variare in base all'età, al sesso e alle concomitanti comorbilità; è necessaria la valutazione da parte di un medico del decorso clinico e della condizione del singolo paziente.
Popolazione pediatrica.
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti con insufficienza renale cronica in emodialisi: Sintomi e sequele dell’anemia possono variare in base all’età, al sesso e alle comorbidità in atto; è necessaria la valutazione da parte del medico delle condizioni cliniche del singolo paziente.
Nei pazienti pediatrici la concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 9,5 g/dL e 11 g/dL (5,9 a 6,8 mmol/L).
EPREX deve essere somministrato in modo da raggiungere una concentrazione di emoglobina non superiore a 11 g/dL (6,8 mmol/L).
Un incremento di emoglobina superiore a 2 g/dL (1,25 mmol/L) in un periodo di quattro settimane deve essere evitato.
In caso accadesse, deve essere effettuato un appropriato aggiustamento di dose.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per assicurare che la dose più bassa autorizzata di EPREX venga utilizzata per assicurare l’adeguato controllo dell’anemia e dei sintomi correlati.
Il trattamento con EPREX è diviso in due fasi: fase di correzione e fase di mantenimento.
Nei pazienti pediatrici in emodialisi dove l’accesso endovenoso è normalmente disponibile, è preferibile la somministrazione per via endovenosa.
Fase di correzione: La dose iniziale è 50 UI/kg di peso per via endovenosa, 3 volte la settimana.
Se è necessario, aumentare o diminuire la dose di 25 UI/kg (3 volte la settimana) fino al raggiungimento della concentrazione di emoglobina auspicata nell’intervallo compreso tra 9,5 g/dL e 11g/dL (5,9 a 6,8 mmol/L) (questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane).
Fase di mantenimento: Deve essere effettuato un appropriato aggiustamento della dose per mantenere i valori di emoglobina entro la concentrazione di emoglobina auspicata tra 9,5 g/dL e 11 g/dL (5,9 a 6,8 mmol/L).
Generalmente, i bambini con peso corporeo inferiore ai 30 kg richiedono dosi più elevate di mantenimento rispetto ai bambini con peso superiore ai 30 kg ed agli adulti.
Pazienti pediatrici con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dL o < 4,25 mmol/L) possono richiedere dosi di mantenimento più alte dei pazienti con livelli iniziali di emoglobina più elevati (> 6,8 g/dL o > 4,25 mmol/L).
Anemia in pazienti con insufficienza renale cronica prima di iniziare la dialisi o in dialisi peritoneale: La sicurezza e l’efficacia di EPREX in pazienti con insufficienza renale cronica con anemia prima di iniziare la dialisi o in dialisi peritoneale non sono state stabilite.
I dati attualmente disponibili per l’uso sottocutaneo di EPREX in queste popolazioni sono descritti nel paragrafo 5.1 ma non può essere fatta nessuna raccomandazione sulla posologia.
Trattamento dei pazienti pediatrici con anemia indotta da chemioterapia: La sicurezza e l’efficacia di EPREX nei pazienti pediatrici che ricevono chemioterapia non sono state stabilite (vedere paragrafo 5.1).
Trattamento dei pazienti chirurgici pediatrici facenti parte di un programma di predonazione autologa: La sicurezza e l’efficacia di EPREX nei pazienti pediatrici non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Trattamento dei pazienti pediatrici in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore: La sicurezza e l’efficacia di EPREX nei pazienti pediatrici non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione: Prestare attenzione prima di manipolare o somministrare il medicinale.
Prima dell’uso, lasciare la siringa di EPREX a riposo fino a quando non raggiunge la temperatura ambientale.
Questa operazione solitamente richiede tra i 15 e 30 minuti.
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti con insufficienza renale cronica: Nei pazienti con insufficienza renale cronica dove l’accesso endovenoso è normalmente disponibile (pazienti in emodialisi) è preferibile la somministrazione di EPREX per via endovenosa.
Dove l’accesso endovenoso non è subito disponibile (pazienti non ancora sottoposti a dialisi e pazienti in dialisi peritoneale) EPREX può essere somministrato per via sottocutanea.
Trattamento dei pazienti adulti con anemia indotta da chemioterapia: EPREX deve essere somministrato per via sottocutanea.
Trattamento dei pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa: EPREX deve essere somministrato per via endovenosa.
Trattamento dei pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore EPREX deve essere somministrato per via sottocutanea.
Trattamento di pazienti adulti con MDS a rischio basso o intermedio-1: EPREX deve essere somministrato per via sottocutanea.
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti pediatrici con insufficienza renale cronica in emodialisi: Nei pazienti pediatrici con insufficienza renale cronica dove l’accesso endovenoso è normalmente disponibile (pazienti in emodialisi), è preferibile la somministrazione di EPREX per via endovenosa.
Somministrazione per via endovenosa: La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti a seconda della dose totale.
In pazienti emodializzati, l'iniezione in bolo può essere effettuata, durante la dialisi, attraverso un accesso venoso adeguato nella linea di dialisi.
In alternativa, l’iniezione può essere fatta al termine della dialisi, attraverso l’accesso alla fistola, seguita da somministrazione di 10 mL di soluzione fisiologica per sciacquare le vie di accesso e assicurare una soddisfacente immissione del prodotto nel circolo ematico.
In pazienti che hanno presentato reazioni di tipo influenzale, è preferibile una somministrazione più lenta (vedere paragrafo 4.8).
Non somministrare EPREX per infusione endovenosa o in soluzione con altri farmaci.
Somministrazione per via sottocutanea: Non si deve generalmente superare il volume massimo di 1 mL per ciascun sito di iniezione.
In caso di volumi maggiori si deve scegliere più di un sito di iniezione.
Le iniezioni devono essere fatte negli arti o nella parete addominale anteriore.
Nel caso in cui il medico ritenga che il paziente o la persona che lo assiste siano in grado di somministrare EPREX per via sottocutanea in modo sicuro e appropriato, devono essere fornite le istruzioni per una corretta dose e somministrazione.
Come per altri prodotti iniettabili, controllare che non vi siano particelle nella soluzione o variazioni di colore.
Scala graduata: L'etichetta della siringa contiene una scala graduata numerata per consentire la somministrazione di una parte della dose (vedere paragrafo 6.6).
Tuttavia, il prodotto è solo per uso singolo.
Deve essere presa solo una dose di EPREX da ciascuna siringa Avvertenze e precauzioni
- Tracciabilità: Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome commerciale e il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere chiaramente registrati.
Generali: In tutti i pazienti che ricevono epoetina alfa, la pressione deve essere attentamente monitorata e controllata come necessario.
Epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in modo inadeguato o difficilmente controllabile.
Può essere necessario iniziare o intensificare un trattamento antiipertensivo.
Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con epoetina alfa deve essere interrotto.
Si sono verificate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, che hanno richiesto una attenzione immediata da parte di un medico e cure mediche intensive, durante il trattamento con epoetina alfa anche nei pazienti con precedente pressione sanguigna normale o bassa.
Deve essere prestata particolare attenzione a fitte improvvise simili all’emicrania come possibile segnale di avvertenza (vedere paragrafo 4.8).
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in pazienti con epilessia, storia di convulsioni o condizioni mediche associate alla predisposizione all’attività convulsiva come infezioni del sistema nervoso centrale e metastasi cerebrali.L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in pazienti con insufficienza epatica cronica.
La sicurezza di epoetina alfa non è stata stabilita nei pazienti con disfunzione epatica.
Un aumento dell’incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) è stato osservato in pazienti che hanno ricevuto gli ESA (vedere paragrafo 4.8).
Questi includono trombosi venosa ed arteriosa ed embolia (tra i quali alcuni con esito fatale) come trombosi venosa profonda, embolia polmonare, trombosi retinica ed infarto del miocardio.
In aggiunta, sono stati segnalati accidenti cerebrovascolari (inclusi infarto cerebrale, emorragia cerebrale e attacchi ischemici transitori).
Il rischio di queste TVE deve essere attentamente pesato verso il beneficio che deriva dal trattamento con epoetina alfa in particolare nei pazienti con fattori di rischio preesistenti di TVE, inclusa l’obesità e la precedente storia di TVE (ad esempio trombosi venose profonde, embolia polmonare e accidenti cerebrovascolari) In tutti i pazienti devono essere attentamente monitorati i livelli di emoglobina a causa di un potenziale aumento del rischio di eventi tromboembolici ed esiti fatali quando i pazienti vengono trattati a livelli di emoglobina superiori alla concentrazione indicata per l’uso del medicinale.
Durante il trattamento con epoetina alfa si può verificare un moderato aumento dose-dipendente, seppure entro la norma, della conta piastrinica.
Questo fenomeno regredisce nel corso della terapia.
Inoltre, è stata segnalata trombocitemia superiore all’intervallo considerato normale.
Si raccomanda di monitorare regolarmente le piastrine durante le prime 8 settimane di terapia.
Tutte le possibili cause di anemia (carenza di ferro, folati o carenza di vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue, emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine) devono essere valutate e trattate prima di iniziare il trattamento con epoetina alfa e quando si decide di aumentarne la dose.
Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all'aumento dei valori di ematocrito.
Al fine di assicurare una risposta ottimale ad epoetina alfa, devono essere assicurate adeguate riserve di ferro e, se necessario, devono essere somministrate integrazioni di ferro (vedere paragrafo 4.2): • Per i pazienti con insufficienza renale cronica, è raccomandata l’integrazione con il ferro se i livelli di ferritina sono inferiori a 100 ng/mL (ferro elementare per gli adulti da 200 a 300 mg/giorno per via orale e per i bambini da 100 a 200 mg/giorno per via orale); • Per i pazienti oncologici, è raccomandata l’integrazione con il ferro se i valori di saturazione della transferrina sono inferiori al 20% (ferro elementare da 200 a 300 mg/giorno per via orale); • Per i pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa, deve essere somministrata l’integrazione con il ferro (ferro elementare 200 mg/giorno per via orale) alcune settimane prima dell’inizio del predeposito autologo al fine di raggiungere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con epoetina alfa e durante il corso della terapia con epoetina alfa; • Per i pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, deve essere somministrata l’integrazione con il ferro (ferro elementare 200 mg/giorno per via orale) nel corso della terapia con epoetina alfa.
Se possibile, deve essere iniziata l’integrazione con il ferro prima di iniziare la terapia con epoetina alfa al fine di raggiungere una adeguata riserva di ferro.
In pazienti trattati con epoetina alfa è stata osservata molto raramente l’insorgenza o l’esacerbazione di porfiria.
L’epoetina alfa deve essere utilizzata con cautela in pazienti con porfiria.
In associazione al trattamento con epoetina, sono state segnalate reazioni avverse cutanee severe (SCAR), incluse la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi tossica epidermica (TEN), che possono essere fatali o rappresentare un rischio per la vita.
Sono stati osservati casi più severi con epoetine a lunga durata d’azione.
Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere informati in merito ai segni e ai sintomi e si deve attuare un attento monitoraggio al fine di verificare potenziali reazioni cutanee.
Se si manifestano segni e sintomi riconducibili a queste reazioni, la somministrazione di EPREX deve essere immediatamente sospesa e si dovrà prendere in considerazione un trattamento alternativo.
Se il paziente ha sviluppato una reazione cutanea severa come SJS o TEN a causa dell’uso di EPREX, il trattamento con EPREX non dovrà mai essere ripreso in quel paziente.
Il cappuccio protettivo dell'ago sulla siringa preriempita contiene gomma naturale secca (un derivato del lattice), che può causare gravi reazioni allergiche in soggetti sensibili al lattice.
Il cambio di terapia da un ESA ad un altro deve essere effettuato solo sotto appropriata supervisione.
Aplasia Pura delle Cellule della serie Rossa (PRCA): L’Aplasia Pura delle Cellule della serie Rossa (PRCA) mediata da anticorpi è stata riscontrata dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa.
Sono stati segnalati anche casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina, quando somministrati in associazione con ESA.
Epoetina alfa non è approvato nel trattamento dell’anemia associata a epatite C.
In pazienti che mostrano una perdita improvvisa di efficacia, definita come diminuzione dei valori di emoglobina (da 1 a 2 g/dL al mese) con un incremento della necessità di trasfusioni, deve essere effettuata una conta dei reticolociti e devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta (come carenza di ferro, folati e Vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdite di sangue, emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine).
Una diminuzione paradossa nei valori di emoglobina e lo sviluppo di una grave anemia associata ad una bassa conta dei reticolociti deve indurre ad interrompere il trattamento con epoetina alfa e ad eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina.
Deve inoltre essere valutata l’opportunità di effettuare un esame del midollo osseo per una diagnosi di PRCA.
Non deve essere iniziato alcun trattamento con altri ESA a causa del rischio di reazione crociata.
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica (IRC): Ai pazienti con insufficienza renale cronica in trattamento con epoetina alfa devono essere misurati regolarmente i livelli di emoglobina fino al raggiungimento di un livello stabile e successivamente misurati periodicamente.
In pazienti con insufficienza renale cronica per ridurre i rischi di aumenti pressori, l'emoglobina deve aumentare di circa 1 g/dL/mese (0,62 mmol/L) e non deve superare 2 g/dL/mese (1,25 mmol/L).
In pazienti con insufficienza renale cronica la concentrazione di emoglobina di mantenimento non deve superare il valore massimo dell’intervallo della concentrazione di emoglobina, come riportato al paragrafo 4.2.
Negli studi clinici è stato osservato un aumentato rischio di mortalità e di eventi cardiovascolari seri quando gli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESAs) erano somministrati per raggiungere un livello di concentrazione emoglobinica superiore a 12 g/dL (7,5 mmol/ml).
Studi clinici controllati non hanno evidenziato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine quando la concentrazione di emoglobina supera il livello necessario per il controllo dei sintomi dell’anemia e per evitare trasfusioni di sangue.
Si deve prestare cautela nell’aumentare la dose di EPREX in pazienti con insufficienza renale cronica dal momento che alte dosi cumulative di epoetina possono essere associate ad un rischio aumentato di mortalità, di gravi eventi cardiovascolari e cerebrovascolari.
Per i pazienti con una scarsa risposta emoglobinica alle epoetine, deve essere ricercata una causa alternativa per questa scarsa risposta (vedere paragrafi 4.2 e 5.1).
I pazienti con insufficienza renale cronica trattati con epoetina alfa per via sottocutanea devono essere monitorati regolarmente per perdita di efficacia, intesa come assenza o diminuzione della risposta ad epoetina alfa nei pazienti che precedentemente presentavano risposta al trattamento.
Questo fenomeno è caratterizzato da una persistente diminuzione dei valori di emoglobina a fronte di un incremento del dosaggio di epoetina alfa (vedere paragrafo 4.8).
Alcuni pazienti trattati con epoetina alfa ad intervalli di somministrazione più estesi (maggiori di una volta alla settimana) possono non mantenere livelli di emoglobina adeguati (vedere paragrafo 5.1) e possono richiedere un aumento della dose.
I livelli di emoglobina devono essere monitorati regolarmente.
Si sono presentate trombosi degli accessi vascolari, in pazienti in emodialisi, specialmente in pazienti con tendenza all'ipotensione e con complicanze delle fistole arterovenose (es.
stenosi, aneurismi, ecc.).
In questi pazienti si raccomanda un controllo preventivo degli accessi vascolari e una profilassi della trombosi con somministrazione ad es.
di acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperkaliemia, sebbene non sia stata stabilita la causalità.
Gli elettroliti sierici devono essere monitorati in pazienti affetti da insufficienza renale cronica.
Qualora si osservino valori elevati (o crescenti) del livello sierico di potassio, in aggiunta all’idoneo trattamento dell’iperkaliemia, deve essere considerata la possibilità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa finché non siano stati corretti i livelli sierici di potassio.
Frequentemente durante l'emodialisi è richiesto un aumento della dose di eparina in seguito all'aumento del valore di ematocrito.
Se l'aggiustamento delle dosi di eparina non è ottimale, si può verificare l'occlusione del dializzatore.In base ai dati finora disponibili la correzione dell'anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell'insufficienza renale.
Trattamento dei pazienti con anemia indotta da chemioterapia: Ai pazienti oncologici in trattamento con epoetina alfa devono essere misurati regolarmente i livelli di emoglobina fino al raggiungimento di un livello stabile e successivamente misurati periodicamente.
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano essenzialmente la produzione dei globuli rossi.
I recettori delle eritropoietine possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
Come per tutti i fattori di crescita, esiste preoccupazione teorica che le eritropoietine possano stimolare la crescita tumorale.
Il ruolo degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESAs) nella progressione tumorale o nella riduzione della sopravvivenza libera da progressione non può essere escluso.
In studi clinici controllati l’uso di epoetina alfa e di altri agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESAs) è stato associato ad una diminuzione del controllo locoregionale del tumore o a diminuzione della sopravvivenza globale: - ridotto controllo locoregionale in pazienti con tumore avanzato della testa-collo in radioterapia quando somministrati per raggiungere livelli di emoglobina superiori a 14 g/dL (8,7 mmol/L);- ridotta sopravvivenza globale e aumento di mortalità attribuibile a progressione della malattia a 4 mesi in pazienti con tumore metastatico della mammella in trattamento chemioterapico, quando somministrati per raggiungere livelli di emoglobina tra 12-14 g/dL (7,5-8,7 mmol/L); - aumentato rischio di mortalità quando somministrati per raggiungere livelli di emoglobina di 12 g/dL (7,5 mmol/L); in pazienti con neoplasia attiva non in trattamento chemio e/o radioterapico.
Il trattamento con agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESAs) non è indicato in questa popolazione di pazienti.
- Osservato aumento del rischio del 9% di progressione tumorale (PD) o morte nel gruppo epoetina alfa più Standard of Care (SOC) da una analisi primaria e aumento del rischio del 15% che non può essere statisticamente escluso nei pazienti con carcinoma mammario metastatico che ricevono chemioterapia quando somministrati per raggiungere una concentrazione emoglobinica tra 10 e 12 g/dL (6,2 - 7,5 mmol/L).
Alla luce di quanto sopra descritto, in alcune situazioni cliniche, per il trattamento dell’anemia in pazienti con cancro, la trasfusione di sangue deve essere preferita.
La decisione di somministrare eritropoietina ricombinante deve essere basata su una valutazione beneficio-rischio con il coinvolgimento individuale del paziente, che deve considerare il proprio particolare contesto clinico.
I fattori che devono essere considerati durante tale valutazione devono includere il tipo di tumore e il suo stadio d’avanzamento; il grado di anemia; l’aspettativa di vita; l’ambiente nel quale il paziente viene trattato; le preferenze del paziente (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre tra la somministrazione e la comparsa dei globuli rossi indotti dall’ESA deve essere attentamente considerato per la valutazione dell’appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione di sangue autologo: Devono essere rispettate tutte le avvertenze e le precauzioni speciali associate al programma di predonazione di sangue autologo, specialmente la sostituzione di routine del volume.
Pazienti candidati ad intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore.
Nel preoperatorio devono sempre essere seguite le buone pratiche di gestione del sangue.
I pazienti candidati a interventi elettivi di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, poiché eventi trombotici e vascolari possono manifestarsi in pazienti sottoposti a interventi chirurgici, specialmente in quelli con disturbi cardiovascolari di base.
Inoltre, devono essere assunte speciali precauzioni nei pazienti con predisposizione allo sviluppo di Trombosi Venose Profonde (TVP).
Inoltre, in pazienti con un’emoglobina basale > 13 g/dL, la possibilità che un trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un aumento del rischio di eventi trombotici/vascolari post-operatori non può essere esclusa.
Pertanto, epoetina alfa non deve essere impiegata in pazienti con emoglobina basale > 13 g/dL.
Eccipienti: Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, vale a dire essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- Non è provato che il trattamento con epoetina alfa alteri il metabolismo di altri farmaci.
Medicinali che diminuiscono l’eritropoiesi possono diminuire la risposta ad epoetina alfa.
Poiché la ciclosporina si lega ai globuli rossi, può esistere un'interazione con questo farmaco.
In caso di somministrazione concomitante, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questa aggiustata in base all'aumento dell’ematocrito.
Non risultano interazioni in vitro fra G-CSF, GM-CSF ed epoetina alfa per quanto riguarda la differenziazione ematologica o la proliferazione in vitro di campioni bioptici tumorali.
In pazienti adulti di sesso femminile con cancro alla mammella metastatico, la co-somministrazione sottocutanea di 40.000 UI/ml di epoetina alfa con trastuzumab 6 mg/kg non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di trastuzumab. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza: La più frequente reazione avversa al farmaco durante il trattamento con epoetina alfa è un aumento dose-dipendente della pressione, o l'aggravamento di ipertensione preesistente.Si raccomanda di monitorare l'andamento pressorio particolarmente all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4).
Le più frequenti reazioni avverse al farmaco che si sono verificate in studi clinici con epoetina alfa sono diarrea, nausea, vomito, piressia e mal di testa.
Sintomi simil-influenzali possono insorgere prevalentemente all’inizio della terapia.La congestione del tratto respiratorio, che include eventi di congestione del tratto respiratorio superiore, congestione nasale e rino- faringite, è stata segnalata negli studi clinici con estensione dell’intervallo della dose nei pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi.
È stato osservato un aumento dell’incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti che hanno ricevuto ESA (vedere paragrafo 4.4).
Tabella delle reazioni avverse: Di un totale di 3.417 pazienti in 25 studi clinici, randomizzati, in doppio cieco controllati con placebo o con lo standard di cura, il profilo generale di sicurezza di EPREX è stato valutato 2.094 pazienti anemici.
In 4 studi sull’insufficienza renale cronica, sono stati inclusi 228 pazienti ICR trattati con epoetina alfa (2 studi in pre-dialisi [N=131 pazienti ICR esposti] e 2 in dialisi [N=97 pazienti ICR esposti]; 1.404 pazienti oncologici esposti in 16 studi sull’anemia causata dalla chemioterapia; 147 pazienti esposti in 2 studi per la pre-donazione di sangue autologo; 213 pazienti esposti in 1 studio nel periodo perioperatorio e 102 pazienti esposti in 2 studi per MDS.
Le reazioni avverse al farmaco segnalate per ≥1% dei pazienti trattati con epoetina alfa in questi studi clinici sono mostrate nella tabella seguente.
Si applicano le seguenti definizioni per le diverse frequenze: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a < 1/10), non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100), raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (non può essere stimata dai dati degli studi clinici disponibili).
Descrizione delle reazioni avverse selezionate: Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità, incluso casi di eruzione cutanea (incluso orticaria), reazioni anafilattiche e edema angioneurotico.Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (CSO) Reazioni avverse (livello di termine preferito) Frequenza Patologie del sistema emolinfopoietico Aplasia pura delle cellule della serie rossa³, trombocitemia Rara Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperkaliemia¹ Non comune Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità³ Non comune Reazione anafilattica³ Rara Patologie del sistema nervoso Cefalea Comune Convulsioni Non comune Patologie vascolari Ipertensione, trombosi venose e arteriose² Comune Crisi ipertensive³ Non nota Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Comune Congestione delle vie respiratorie Non comune Patologie gastrointestinali Diarrea, nausea, vomito Molto comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Comune Orticaria³ Non comune Edema angioneurotico³ Non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, dolore osseo, mialgia, dolore alle estremità Comune Patologie congenite, familiari e genetiche Porfiria acuta³ Rara Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione Piressia Molto comune Brividi, sindrome simil-influenzale, reazioni al sito di iniezione, edema periferico Comune Inefficacia del farmaco³ Non nota Esami diagnostici Positivo all'anticorpo anti-eritropoietina Rara ¹ Comune in dialisi. ² Include eventi arteriosi e venosi, fatali e non fatali, come trombosi venosa profonda, embolia polmonare, trombosi della retina, trombosi arteriosa (fra cui infarto del miocardio), incidenti cerebrovascolari (fra cui infarto ed emorragia cerebrali), attacchi ischemici transitori, trombosi dello shunt (inclusi gli strumenti per la dialisi) e trombosi all’interno degli aneurismi dello shunt arterovenoso. ³ Discusso nel paragrafo seguente e/o al paragrafo 4.4.
In associazione al trattamento con epoetina, sono state segnalate reazioni avverse cutanee severe (SCAR), incluse la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi tossica epidermica (TEN), che possono essere fatali o rappresentare un rischio per la vita (vedere paragrafo 4.4).
Si sono verificate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, che hanno richiesto una attenzione immediata da parte di un medico e cure mediche intensive, durante il trattamento con epoetina alfa anche in pazienti con pressione del sangue precedente normale o bassa.
Deve essere prestata particolare attenzione ad improvvise fitte simili all’emicrania come possibile segnale di avvertenza (vedere paragrafo 4.4).
Aplasia Pura delle Cellule della serie Rossa mediata da anticorpi è stata riportata molto raramente in <1/10.000 casi per paziente anno dopo mesi o anni dal trattamento con EPREX (vedere paragrafo 4.4).
Sono stati riportati più casi con la via di somministrazione sottocutanea (SC), rispetto alla via endovenosa (EV).
Pazienti adulti con MDS a rischio basso o intermedio-1: In uno studio randomizzato, multicentrico, condotto in doppio cieco, e controllato con placebo, 4 soggetti (4,7%) hanno manifestato eventi trombo embolici vascolari (TVEs) (morte improvvisa, ictus ischemico, embolia e flebiti).
Tutti gli eventi tromboembolici vascolari (TVEs) si sono verificati nel gruppo trattato con epoetina alfa e nelle prime 24 settimane dello studio.
Sono stati confermati tre eventi tromboembolici vascolari (TVEs), mentre nel quarto caso (morte improvvisa), l'evento tromboembolico non è stato confermato.
Due soggetti presentavano fattori di rischio significativi (fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca e tromboflebiti).
Popolazione pediatrica con insufficienza renale cronica in emodialisi: L’esposizione dei pazienti pediatrici con insufficienza renale cronica in emodialisi negli studi clinici e nell’esperienza post marketing è limitata.
In questa popolazione non sono stati riportati eventi avversi specifici della popolazione pediatrica non menzionati nella tabella precedente o qualsiasi reazione avversa tipica della malattia di base.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: Non sono disponibili studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza.
Studi condotti sugli animali hanno mostrato tossicità sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3).
Di conseguenza, epoetina alfa deve essere usata in gravidanza solo se il beneficio atteso supera i rischi potenziali per il feto.
L'uso di epoetina alfa non è raccomandato in donne in gravidanza candidate a interventi chirurgici, che partecipano a un programma di predonazione di sangue autologo.
Allattamento: Non è noto se l’epoetina alfa esogena viene secreta nel latte materno umano.
Epoetina alfa deve essere utilizzata con cautela in donne che allattano.
La decisione di continuare/interrompere l’allattamento o continuare/interrompere la terapia con epoetina alfa deve essere presa considerando il beneficio dell’allattamento al seno per il neonato e il beneficio della terapia con epoetina alfa per la donna.
L'uso di epoetina alfa non è raccomandato in donne in allattamento candidate a interventi chirurgici, che partecipano a un programma di predonazione di sangue autologo.
Fertilità: Non ci sono studi che valutano l’effetto potenziale di epoetina alfa sulla fertilità maschile o femminile. Conservazione
- Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Tale intervallo di temperatura deve essere garantito fino al momento della somministrazione al paziente.
Conservare nel contenitore originale per proteggere il prodotto dalla luce.
Non congelare o agitare.
Per uso ambulatoriale il medicinale può essere tirato fuori dal frigorifero, senza essere sostituito, per un periodo massimo di 3 giorni a temperatura non superiore ai 25°C.
Se il medicinale non è stato utilizzato alla fine di questo periodo, deve essere smaltito.
Cerca farmaci per nome:
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.