EPLERENONE KRKA 30CPR RIV 50MG

29,07 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: EPLERENONE
  • ATC: C03DA04
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 26/03/2019

Eplerenone è indicato: - in aggiunta alla terapia standard inclusi i betabloccanti, per la riduzione del rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare (CV) in pazienti stabili con disfunzione ventricolare sinistra (LVEF ≤ 40%) ed evidenze cliniche di scompenso cardiaco a seguito di recente infarto del miocardio (IM). - in aggiunta alla terapia standard, per la riduzione del rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare (CV) nei pazienti adulti con insufficienza cardiaca (cronica) in Classe NYHA II e disfunzione sistolica ventricolare sinistra (LVEF ≤ 30%) (vedere paragrafo 5.1).
25 mg: Ogni compressa rivestita con film contiene 25 mg di eplerenone. 50 mg: Ogni compressa rivestita con film contiene 50 mg di eplerenone. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato 25 mg: Ogni compressa rivestita con film contiene 34,5 mg di lattosio monoidrato. 50 mg: Ogni compressa rivestita con film contiene 69 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Pazienti con livelli di potassio sierico > 5,0 mmol/l all’inizio del trattamento.
- Pazienti con insufficienza renale grave (eGFR<30mL al minuto per 1,73m²).
- Pazienti con insufficienza epatica grave (Punteggio Child-Pugh C).
- Pazienti che assumono diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o inibitori potenti del CYP3A4 (per es.
itraconazolo, ketoconazolo, ritonavir, nelfinavir, claritromicina, telitromacina e nefazodone) (vedere paragrafo 4.5).
- Combinazione di eplerenone con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e un bloccante del recettore dell’angiotensina (ARB).

Posologia

Posologia Sono disponibili dosaggi da 25 mg e 50 mg per l’aggiustamento individuale della dose.
La dose massima giornaliera è 50 mg al giorno.
Pazienti con scompenso cardiaco a seguito di IM La dose di mantenimento raccomandata di eplerenone è di 50 mg una volta al giorno.
Il trattamento deve essere iniziato alla dose di 25 mg una volta al giorno e gradualmente aumentato alla dose raccomandata di 50 mg una volta al giorno preferibilmente entro 4 settimane, tenendo in considerazione i livelli di potassio sierico (vedere Tabella 1).
La terapia con eplerenone deve iniziare normalmente entro 3-14 giorni da un episodio di IM acuto.
Pazienti con insufficienza cardiaca (cronica) in Classe NYHA II Per i pazienti con insufficienza cardiaca cronica in Classe NYHA II, il trattamento deve essere iniziato alla dose di 25 mg una volta al giorno e gradualmente aumentato alla dose raccomandata di 50 mg una volta al giorno preferibilmente entro 4 settimane; tenendo conto dei livelli di potassio sierico (vedere Tabella 1 e paragrafo 4.4).
I pazienti con livelli di potassio sierico> 5,0 mmol/l non devono iniziare la terapia con eplerenone (vedere paragrafo 4.3).
Il potassio sierico deve essere misurato prima di iniziare la terapia con eplerenone, entro la prima settimana di trattamento ed un mese dopo l’inizio del trattamento o dell’aggiustamento posologico.
Successivamente, il potassio sierico deve essere valutato al bisogno su base periodica.
Dopo l’inizio della terapia, la dose deve essere aggiustata in base al livello del potassio sierico come indicato nella Tabella 1.
Tabella 1: Tabella per l'aggiunstamento posologico dopo l'inizio del trattamento
Potassio sierico (mmol/l) Azione Aggiustamento posologico
< 5,0AumentoDa 25 mg EOD* a 25 mg OD
Da 25 mg OD a 50 mg OD
5,0 - 5,4MantenimentoNessun aggiustamento posologico
5,5 - 5,9RiduzioneDa 50 mg OD a 25 mg OD
Da 25 mg OD a 25 mg EOD*
Da 25 mg EOD* a sospensione del trattamento
≥ 6,0SospensioneNon applicabile
* EOD: a giorni alterni Dopo la sospensione di eplerenone a causa di livelli di potassio sierico ≥ 6,0 mmol/l, eplerenone può essere ripreso alla dose di 25 mg a giorni alterni quando i livelli di potassio siano scesi al di sotto di 5,0 mmol/l.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di eplerenone nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite.
I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2.
Anziani Non è necessario un aggiustamento della dose iniziale negli anziani.
A causa di una diminuzione della funzionalità renale correlato all’età, il rischio di iperkaliemia aumenta nei pazienti anziani.
Tale rischio può aumentare quando è presente una co-morbidità associata ad una aumentata esposizione sistemica, in particolare in presenza di compromissione epatica da lieve- moderata.
Si raccomanda in questi pazienti il monitoraggio periodico del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).
Danno renale Non è necessario un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con danno renale moderato.
Si raccomanda in questi pazienti il monitoraggio periodico del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4) e l’aggiustamento della dose secondo la Tabella 1.
I pazienti con danno renale moderato (CrCl 30-60 ml/min) devono iniziare il trattamento con 25 mg a giorni alterni e l’aggiustamento della dose deve avvenire in base ai livelli di potassio (vedere Tabella 1).
Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).
Non c’è esperienza nei pazienti con insufficienza cardiaca a seguito di infarto miocardico con CrCl<50 ml/min.
L’uso di eplerenone in questi pazienti deve essere effettuato con cautela.
Dosi al di sopra di 25 mg al giorno non sono state studiate nei pazienti con CrCl<50 ml/min.
L’uso nei pazienti con danno renale grave (CrCl <30 ml/min) è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Eplerenone non è dializzabile.
Compromissione epatica Non è necessario un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata.
A causa di un aumento dell’esposizione sistemica all’eplerenone, in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, specialmente se anziani, si raccomanda un monitoraggio frequente e regolare del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4) Uso concomitante In caso di trattamento concomitante con inibitori deboli o moderati del CYP3A4, ad esempio amiodarone, diltiazem e verapamil, si può iniziare il trattamento con 25 mg al giorno.
La dose non deve superare 25 mg al giorno (vedere paragrafo 4.5).
L’eplerenone può essere somministrato con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).

Avvertenze e precauzioni

Iperkaliemia In accordo con il suo meccanismo d’azione, con la somministrazione di eplerenone può verificarsi iperkaliemia.
I livelli di potassio sierico devono essere monitorati in tutti i pazienti all’inizio del trattamento ed in seguito a modifica del dosaggio.
Successivamente, si raccomanda di effettuare un monitoraggio periodico specialmente nei pazienti a rischio di iperkaliemia, come i pazienti anziani con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2) ed i pazienti diabetici.
L’uso di integratori di potassio dopo che è stato avviato il trattamento con eplerenone non è raccomandato a causa di un maggiore rischio di iperkaliemia.
È stato osservato che la riduzione del dosaggio di eplerenone riduce i livelli di potassio sierico.
Nel corso di uno studio è stato osservato che l’aggiunta di idroclorotiazide al trattamento con eplerenone ha compensato gli incrementi del potassio sierico.
Il rischio di iperkaliemia può aumentare quando eplerenone viene usato in combinazione con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e/o un bloccante del recettore dell’angiotensina (ARB).
La combinazione di un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e di un bloccante del recettore dell’angiotensina (ARB) con eplerenone, non deve essere utilizzata (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Funzionalità renale compromessa I livelli di potassio devono essere monitorati regolarmente nei pazienti con funzionalità renale compromessa, inclusi i pazienti con microalbuminuria diabetica.
Il rischio di iperkaliemia aumenta con la riduzione della funzionalità renale.
Sebbene i dati dello studio Eplerenone Post-acute Myocardial Infarction Heart failure Efficacy and Survival Study (EPHESUS) in pazienti con diabete di tipo 2 e microalbuminuria siano limitati, in questo piccolo numero di pazienti è stato osservato un aumento di iperkaliemia.
Pertanto, questi pazienti devono essere trattati con cautela.
L’eplerenone non viene eliminato mediante emodialisi Funzionalità epatica compromessa Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica lieve-moderata (Punteggio Child Pugh A e B) non sono stati osservati incrementi del potassio sierico al di sopra di 5,5 mmol/l.
I livelli elettrolitici devono essere monitorati nei pazienti con compromissione epatica lieve- moderata.
L’uso di eplerenone in pazienti con compromissione epatica grave non è stato valutato e il suo uso è pertanto controindicato (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
Induttori del CYP3A4 La somministrazione concomitante di eplerenone con gli induttori potenti del CYP3A4 non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Litio, ciclosporina, tacrolimus devono essere evitati durante il trattamento con eplerenone (vedere paragrafo 4.5).
Eplerenone Krka contiene lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, totale deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Eplerenone Krka contiene sodio.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Interazioni farmacodinamiche Diuretici risparmiatori di potassio e integratori di potassio A causa del rischio aumentato di iperkaliemia, l’eplerenone non deve essere somministrato nei pazienti in trattamento con altri diuretici risparmiatori di potassio e integratori di potassio (vedere paragrafo 4.3).
I diuretici risparmiatori di potassio possono anche potenziare l’effetto di agenti antiipertensivi e di altri diuretici.
ACE inibitori, bloccanti del recettore dell’angiotensina (ARB) Il rischio di iperkaliemia può aumentare quando eplerenone viene usato in combinazione con un ACE inibitore e/o un ARB.
Si raccomanda un attento monitoraggio del potassio sierico e della funzionalità renale, specialmente nei pazienti a rischio per la funzionalità renale compromessa, come ad esempio gli anziani.
La triplice associazione di inibitori ACE e ARB con eplerenone non deve essere utilizzata (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Litio Non sono stati condotti studi di interazione con il litio.
Tuttavia la tossicità da litio è stata segnalata in pazienti che assumevano litio contemporaneamente a diuretici e ACE-inibitori (vedere paragrafo 4.4).
La somministrazione concomitante di eplerenone e litio deve essere evitata.
Se questa combinazione è necessaria, occorre monitorare le concentrazioni plasmatiche di litio (vedere paragrafo 4.4).
Ciclosporina, tacrolimus Ciclosporina e tacrolimus possono portare alla funzionalità renale compromessa e aumentare il rischio di iperkaliemia.
L’uso concomitante di eplerenone e ciclosporina o tacrolimus deve essere evitato.
Se necessario, si raccomanda un attento monitoraggio del potassio sierico e della funzionalità renale quando la ciclosporina e il tacrolimus vengono somministrati durante il trattamento con eplerenone (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) Il trattamento con FANS può causare insufficienza renale acuta attraverso un’azione diretta sulla filtrazione glomerulare, specialmente nei pazienti a rischio (anziani e/o pazienti disidratati).
I pazienti in trattamento con eplerenone e FANS devono essere adeguatamente idratati e la funzionalità renale deve essere controllata prima di iniziare il trattamento.
Trimetoprim La somministrazione concomitante di trimetoprim e eplerenone aumenta il rischio di iperkaliemia.
Deve essere effettuato il monitoraggio del potassio sierico e della funzionalità renale, specialmente in pazienti con compromissione renale e negli anziani.
Alfa-1 bloccanti (per es.
prazosina, alfuzosina)
Quando gli alfa-1 bloccanti vengono somministrati in associazione ad eplerenone, può verificarsi un aumento dell’effetto ipotensivo e/o ipotensione posturale.
Si raccomanda pertanto un monitoraggio clinico dell’ipotensione posturale in caso di somministrazione concomitante con gli alfa-1 bloccanti.
Antidepressivi triciclici, neurolettici, amifostina, baclofene La somministrazione concomitante di questi medicinali con eplerenone può aumentare potenzialmente gli effetti antiipertensivi e il rischio di ipotensione posturale.
Glucocorticoidi, tetracosactide La somministrazione concomitante di questi medicinali con eplerenone può diminuire potenzialmente gli effetti antiipertensivi (ritenzione di sodio e di liquidi).
Interazioni farmacocinetiche Gli studi in vitro indicano che l’eplerenone non è un’inibitore degli isoenzimi del CYP1A2, CYP2C19, CYP2C9, CYP2D6 o CYP3A4.
L’eplerenone non è un substrato o un inibitore della glicoproteina-P.
Digossina L’esposizione sistemica (AUC) alla digossina aumenta del 16% (90% IC: 4%-30%) se somministrata assieme all’eplerenone.
Si raccomanda cautela quando la digossina viene somministrata a dosi vicine al limite terapeutico superiore.
Warfarin Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative con warfarin.
Si raccomanda cautela quando il warfarin viene somministrato a dosi vicine al limite terapeutico superiore.
Substrati del CYP3A4 I risultati degli studi di farmacocinetica sui substrati specifici del CYP3A4, ad esempio midazolam e cisapride, non hanno mostrato alcuna interazione farmacocinetica significativa quando questi medicinali sono stati somministrati insieme all’eplerenone.
Inibitori del CYP3A4 - Inibitori potenti del CYP3A4: quando l’eplerenone viene somministrato insieme a medicinali che inibiscono l’enzima CYP3A4 possono verificarsi interazioni farmacocinetiche significative.
Un potente inibitore del CYP3A4 (ketoconazolo 200 mg BID) ha determinato un aumento del 441% nell’AUC dell’eplerenone (vedere paragrafo 4.3).
L’uso concomitante di eplerenone con forti inibitori del CYP3A4, quali ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, nelfinavir, claritromicina, telitromicina e nefazadone è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
- Inibitori deboli-moderati del CYP3A4: la somministrazione concomitante di eritromicina, saquinavir, amiodarone, diltiazem, verapamil e fluconazolo ha determinato interazioni farmacocinetiche significative con aumenti dell’AUC dal 98% al 187%.
Pertanto, il dosaggio di eplerenone non deve superare 25 mg quando gli inibitori deboli-moderati del CYP3A4 vengono somministrati insieme all’eplerenone (vedere paragrafo 4.2).
Induttori del CYP3A4 La somministrazione contemporanea dell’Erba di S.
Giovanni (un potente induttore del CYP3A4) con l’eplerenone ha causato una diminuzione del 30% nell’AUC dell’eplerenone.
Una diminuzione più pronunciata dell’AUC dell’eplerenone può verificarsi con induttori più potenti del CYP3A4, quali la rifampicina.
A causa del rischio di una ridotta efficacia dell’eplerenone, l’uso concomitante di induttori potenti del CYP3A4 (rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, Erba di S.
Giovanni) con eplerenone non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Antiacidi Sulla base dei risultati di uno studio clinico di farmacocinetica, non si prevedono interazioni significative quando gli antiacidi vengono somministrati con eplerenone.

Effetti indesiderati

In due studi (EPHESUS e Eplerenone in Mild Patients Hospitalization and Survival Study in Heart Failure [EMPHASIS-HF]), l’incidenza complessiva degli eventi avversi segnalati con eplerenone è risultata simile al placebo.
Gli eventi avversi sotto riportati sono quelli di cui si sospetta una correlazione con il trattamento e che si presentano con una frequenza maggiore che con il placebo, o che sono gravi e si presentano con una frequenza significativamente maggiore che con il placebo, o ancora che sono stati osservati durante la sorveglianza post-marketing.
Gli eventi avversi sono elencati per sistema e in base alla frequenza assoluta.
Le frequenze vengono definite come: - Molto comune (≥1/10) - Comune (≥1/100, < 1/10) - Non comune (≥1/1000, < 1/100) - Raro (≥1/10.000, <1/1000) - Molto raro (<1/10.000) - Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 2: Frequenza delle reazioni avverse in studi controllati Eplerenone/Placebo
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Reazione avversa
Infezioni e infestazioni 
Non comunepielonefrite, infezione, faringite
Patologie del sistema emolinfopoietico 
Non comuneeosinofilia
Patologie endocrine 
Non comuneipotiroidismo
Disturbi del metabolismo e della nutrizione 
Comuneiperkaliemia (vedere paragrafi 4.3 e 4.4), ipercolesterolemia,
Non comuneiponatriemia, disidratazione, ipertrigliceridemia
Disturbi psichiatrici 
Comuneinsonnia
Patologie del sistema nervoso 
Comunesincope, capogiro, cefalea
Non comuneipoestesia
Patologie cardiache 
Comuneinsufficienza ventricolare sinistra, fibrillazione atriale
Non comunetachicardia
Patologie vascolari 
Comuneipotensione
Non comunetrombosi arteriosa di un arto, ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche 
Comunetosse
Patologie gastrointestinali 
Comunediarrea, nausea, costipazione, vomito
Non comuneflatulenza
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo 
Comuneeruzione cutanea, prurito
Non comuneangioedema, iperidrosi
Patologie muscoloscheletriche e del tessuto connettivo 
Comunespasmo muscolare, mal di schiena
Non comunedolore muscoloscheletrico
Patologie renali ed urinarie 
Comunedanno renale (vedere paragrafi 4.4 e 4.5)
Patologie epatobiliari 
Non comunecolecisti
Patologie del sistema riproduttivo e della mammella 
Non comuneginecomastia
Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione 
Comuneastenia
Non comunemalessere
Indagini 
Comuneaumento dell'urea ematica, aumento della creatinina ematica
Non comunediminuzione del recettore del fattore di crescita epidermico, aumento della glicemia
Nello studio EPHESUS, si è verificato un maggior numero di casi di ictus nel gruppo di pazienti molto anziani (≥75 anni).
Non è stata comunque osservata una differenza significativa tra l’incidenza di ictus nel gruppo trattato con eplerenone (30) rispetto a placebo (22).
Nello studio EMPHASIS-HF, il numero dei casi di ictus in pazienti molto anziani (≥75 anni) è stato 9 nel gruppo eplerenone e 8 nel gruppo placebo.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non vi sono dati sufficienti sull’uso di eplerenone in donne in gravidanza.
Gli studi effettuati su animali non hanno indicato eventi avversi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrio-fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3).
Si richiede cautela nel prescrivere eplerenone alle donne in gravidanza.
Allattamento Non è noto se l’eplerenone venga escreto nel latte materno dopo somministrazione orale.
Tuttavia, i dati preclinici evidenziano che l’eplerenone e/o i suoi metaboliti sono presenti nel latte dei ratti e che i piccoli dei ratti esposti a questa via di somministrazione si sviluppano normalmente.
Poiché non sono noti i possibili eventi avversi sul bambino durante l’allattamento al seno, si deve decidere se interrompere l’allattamento o il trattamento, tenendo conto dell’importanza del medicinale per la madre.
Fertilità Non sono disponibili dati sulla fertilità umana.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.