ENTRESTO 56CPR RIV 49MG+51MG
201,94 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/01/2019
Insufficienza cardiaca nell’adulto Entresto è indicato in pazienti adulti per il trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica cronica con ridotta frazione di eiezione (vedere paragrafo 5.1). Insufficienza cardiaca pediatrica Entresto è indicato in bambini ed adolescenti da un anno di età in poi per il trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica cronica con disfunzione sistolica ventricolare sinistra (vedere paragrafo 5.1).
Entresto 24 mg/26 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 24,3 mg di sacubitril e 25,7 mg di valsartan (come sacubitril valsartan complesso di sale sodico). Entresto 49 mg/51 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 48,6 mg di sacubitril e 51,4 mg di valsartan (come sacubitril valsartan complesso di sale sodico). Entresto 97 mg/103 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 97,2 mg di sacubitril e 102,8 mg di valsartan (come sacubitril valsartan complesso di sale sodico). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • Uso concomitante di ACE inibitori (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Entresto non deve essere somministrato fino a 36 ore dopo la sospensione della terapia con ACE inibitore; • Storia nota di angioedema correlato a precedente terapia con ACE inibitore o ARB (vedere paragrafo 4.4); • Angioedema ereditario o idiopatico (vedere paragrafo 4.4); • Uso concomitante di medicinali contenenti aliskiren in pazienti con diabete mellito o in pazienti con compromissione renale (eGFR <60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5); • Grave compromissione epatica, cirrosi biliare e colestasi (vedere paragrafo 4.2); • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Posologia
- Posologia Considerazioni generali Entresto non deve essere somministrato in associazione ad un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) o un bloccante del recettre dell’angiotensina II (ARB).
A causa del rischio potenziale di angioedema quando è utilizzato in concomitanza con un ACE inibitore, non deve essere iniziato per almeno 36 ore dopo la sospensione della terapia con ACE inibitore (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5).
Il valsartan contenuto in Entresto ha una biodisponibilità maggiore rispetto al valsartan in altre formulazioni in compressa in commercio (vedere paragrafo 5.2).
Nel caso venga dimenticata una dose, il paziente deve assumere la dose successiva quando previsto.
Insufficienza cardiaca nell’adulto La dose iniziale raccomandata di Entresto è una compressa da 49 mg/51 mg due volte al giorno, ad eccezione delle condizioni descritte di seguito.
La dose deve essere raddoppiata ogni 2-4 settimane fino al raggiungimento della dose ottimale di una compressa da 97 mg/103 mg due volte al giorno, in base alla tollerabilità del paziente (vedere paragrafo 5.1).
Se i pazienti manifestano problemi di tollerabilità (pressione arteriosa sistolica [PAS] ≤95 mmHg, ipotensione sintomatica, iperkaliemia, disfunzione renale), si raccomanda un aggiustamento della dose dei medicinali somministrati in concomitanza, la temporanea riduzione della dose o l’interruzione di Entresto (vedere paragrafo 4.4).
Nello studio PARADIGM HF, Entresto è stato somministrato in associazione ad altre terapie per l’insufficienza cardiaca, al posto di un ACE inibitore o di un altro ARB (vedere paragrafo 5.1).
Vi è una limitata esperienza in pazienti che non stanno assumendo un ACE inibitore o un ARB o che stanno assumendo basse dosi di questi medicinali, pertanto in questi pazienti sono raccomandati un dosaggio iniziale di 24 mg/26 mg due volte al giorno e un lento incremento della dose (raddoppio della dose ogni 3-4 settimane) (vedere “Titration” nel paragrafo 5.1).
Il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con livello sierico di potassio >5,4 mmol/l o con PAS <100 mmHg (vedere paragrafo 4.4).
Una dose iniziale di 24 mg/26 mg due volte al giorno deve essere considerata per i pazienti con PAS da ≥100 a 110 mmHg.
Insufficienza cardiaca pediatrica La tabella 1 mostra la dose raccomandata per i pazienti pediatrici.
La dose raccomandata deve essere assunta per via orale due volte al giorno.
La dose deve essere aumentata ogni 2-4 settimane fino alla dose target, in base alla tollerabilità del paziente.
Le compresse rivestite con film di Entresto non sono adatte a bambini che pesano meno di 40 kg.
Per questi pazienti sono disponibili i granuli di Entresto.
Tabella 1 Titolazione raccomandata della dose
* Dimezzare la dose iniziale è raccomandato in pazienti che non hanno assunto un ACE inibitore o un ARB o che hanno assunto basse dosi di questi medicinali, pazienti che hanno compromissione renale (Velocità di filtrazione glomerulare stimata [eGFR] <60 ml/min/1,73 m²) e pazienti che hanno compromissione epatica moderata (vedere popolazioni speciali).Peso del paziente Da somministrare due volte al giorno Dose iniziale dimezzata* Dose iniziale Dose intermedia Dose target Pazienti pediatrici meno di 40 kg 0,8 mg/kg# 1,6 mg/kg# 2,3 mg/kg# 3,1 mg/kg# Pazienti pediatrici di almeno 40 kg e meno di 50 kg 0,8 mg/kg# 24 mg/26 mg 49 mg/51 mg 72 mg/78 mg Pazienti pediatrici di almeno 50 kg 24 mg/26 mg 49 mg/51 mg 72 mg/78 mg 97 mg/103 mg
#0,8 mg/kg, 1,6 mg/kg, 2,3 mg/kg e 3,1 mg/kg si riferiscono alla quantità combinata di sacubitril/valsartan e son da somministrare utilizzando i granuli.
In pazienti che attualmente non assumono un ACE inibitore o un ARB o che assumono basse dosi di questi medicinali, è raccomandata la metà della dose iniziale.
Per pazienti pediatrici che pesano da 40 kg a meno di 50 kg, è raccomandata una dose iniziale di 0,8 mg/kg due volte al giorno (somministrata come granuli).
Dopo aver iniziato, la dose deve essere aumentata fino alla dose iniziale standard seguendo la titolazione raccomandata della dose in Tabella 1 e adattata ogni 3-4 settimane.
Ad esempio, un paziente pediatrico del peso di 25 kg che non ha precedentemente assunto un ACE inibitore deve iniziare con metà della dose iniziale standard, che corrisponde a 20 mg (25 kg x 0,8 mg/kg) due volte al giorno, somministrata come granulato.
Arrotondando al numero più vicino di capsule intere, ciò corrisponde a 2 capsule da 6 mg/6 mg di sacubitril/valsartan due volte al giorno.
Il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con livello di potassio serico >5,3 mmol/l o con PAS <5° percentile per l’età del paziente.
Se i pazienti sviluppano problemi di tollerabilità (PAS <5° percentile per l’età del paziente, ipotensione sintomatica, iperkaliemia, disfunzione renale), è raccomandato un adattamento dei medicinali concomitanti, una temporanea titolazione al ribasso o una sospensione di Entresto (vedere paragrafo 4.4).
Popolazioni speciali Anziani La dose deve essere in linea con la funzione renale del paziente anziano.
Compromissione renale Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con lieve compromissione renale (eGFR 60-90 ml/min/1,73 m²).
La metà della dose iniziale deve essere considerata nei pazienti con moderata compromissione renale (eGFR 30-60 ml/min/1,73 m²).
Poiché c’è una esperienza clinica molto limitata in pazienti con grave compromissione renale (eGFR <30 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafo 5.1), Entresto deve essere usato con cautela e si raccomanda la metà della dose iniziale.
In pazienti pediatrici che pesano da 40 kg a meno di 50 kg, è raccomandata una dose iniziale di 0,8 mg/kg due volte al giorno (somministrata come granuli).
Dopo aver iniziato, la dose deve essere aumentata seguendo la titolazione raccomandata della dose in Tabella 1 ogni 2-4 settimane.
Non vi è esperienza in pazienti con malattia renale allo stadio terminale e l’uso di Entresto non è raccomandato.
Compromissione epatica Non è richiesto un aggiustamento della dose quando Entresto è somministrato a pazienti con lieve compromissione epatica (classificazione Child-Pugh A).
Vi è una limitata esperienza clinica in pazienti con compromissione epatica moderata (classificazione Child-Pugh B) o con valori di aspartato transaminasi (AST)/alanina transaminasi (ALT) più di due volte il limite superiore dell’intervallo di normalità.
Entresto deve essere usato con cautela in questi pazienti ed è raccomandata la metà della dose iniziale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
In pazienti pediatrici che pesano da 40 kg a meno di 50 kg, è raccomandata una dose iniziale di 0,8 mg/kg due volte al giorno (somministrata come granuli).
Dopo aver iniziato, la dose deve essere aumentata seguendo la titolazione raccomandata della dose ogni 2-4 settimane.
Entresto è controindicato in pazienti con grave compromissione epatica, cirrosi biliare e colestasi (classificazione Child-Pugh C) (vedere paragrafo 4.3).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Entresto nei bambini di età inferiore a 1 anno non sono state stabilite..
I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Modo di somministrazione Uso orale.
Entresto può essere somministrato con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).
Le compresse devono essere deglutite con un bicchiere di acqua.
La divisione o la frantumazione delle compresse non sono raccomandate. Avvertenze e precauzioni
- Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) • L’associazione di sacubitril/valsartan con un ACE inibitore è controindicata a causa dell’aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.3).
Sacubitril/valsartan non deve essere iniziato fino a 36 ore dopo l’assunzione dell’ultima dose della terapia con ACE inibitore.
Se il trattamento con sacubitril/valsartan viene interrotto, la terapia con ACE inibitore non deve essere iniziata fino a 36 ore dopo l’assunzione dell’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.5).
• L’associazione di sacubitril/valsartan con inibitori diretti della renina come aliskiren non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
L’associazione di sacubitril/valsartan con medicinali contenenti aliskiren è controindicata in pazienti con diabete mellito o in pazienti con compromissione renale (eGFR <60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
• Entresto contiene valsartan e pertanto non deve essere co-somministrato con un altro medicinale contenente ARB (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Ipotensione Il trattamento non deve essere iniziato a meno che il valore della PAS sia ≥100 mmHg per pazienti adulti o PAS ≥5° percentile per l’età del paziente pediatrico.
I pazienti con PAS inferiore a questi valori non sono stati studiati (vedere paragrafo 5.1).
Sono stati riportati casi di ipotensione sintomatica in pazienti adulti trattati con sacubitril/valsartan durante gli studi clinici (vedere paragrafo 4.8), specialmente in pazienti di età ≥65 anni, in pazienti con malattia renale e in pazienti con bassa PAS (<112 mmHg).
Quando si inizia la terapia o durante la titolazione della dose di sacubitril/valsartan, la pressione del sangue deve essere monitorata di routine.
Se si verifica ipotensione, si raccomanda una temporanea riduzione della dose o la sospensione di sacubitril/valsartan (vedere paragrafo 4.2).
Si deve considerare un aggiustamento del dosaggio dei diuretici, degli antipertensivi concomitanti e il trattamento di altre cause di ipotensione (es.
ipovolemia).
È più probabile che l’ipotensione sintomatica insorga se il paziente è stato volume depleto, es.
da terapia diuretica, restrizioni saline dietetiche, diarrea o vomito.
La deplezione di sodio e/o volume deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con sacubitril/valsartan, tuttavia, tale azione correttiva deve essere attentamente valutata rispetto al rischio di un sovraccarico di volume.
Compromissione renale La valutazione di pazienti con insufficienza cardiaca deve comprendere sempre l’esame della funzione renale.
I pazienti con compromissione renale da lieve a moderata sono più a rischio di sviluppare ipotensione (vedere paragrafo 4.2).
C’è un’esperienza clinica molto limitata in pazienti con grave compromissione renale (GFR stimata<30 ml/min/1,73m²) e questi pazienti possono presentare il rischio più elevato di ipotensione (vedere paragrafo 4.2).
Non vi è esperienza in pazienti con malattia renale allo stadio terminale e l’uso di sacubitril/valsartan non è raccomandato.
Peggioramento della funzione renale L’uso di sacubitril/valsartan può essere associato a una diminuzione della funzione renale.
Il rischio può essere ulteriormente aumentato dalla disidratazione o dall’uso concomitante di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) (vedere paragrafo 4.5).
La riduzione della dose deve essere considerata nei pazienti che sviluppano una diminuzione clinicamente significativa della funzione renale.
Iperkaliemia Il trattamento non deve essere iniziato se il livello sierico di potassio è >5,4 mmol/l in pazienti adulti e >5.3 mmol/l in pazienti pediatrici.
L’uso di sacubitril/valsartan può essere associato a un aumento del rischio di iperkaliemia, anche se può verificarsi ipokaliemia (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico, specialmente nei pazienti che presentano fattori di rischio come compromissione renale, diabete mellito o ipoaldosteronismo o sono in dieta ad alto contenuto di potassio o in trattamento con antagonisti dei mineralcorticoidi (vedere paragrafo 4.2).
Se i pazienti manifestano un’iperkaliemia clinicamente rilevante, si raccomanda l’aggiustamento della dose dei medicinali concomitanti o la temporanea riduzione della dose o la sospensione.
Se il livello di potassio sierico è >5,4 mmol/l, si deve considerare l’interruzione.
Angioedema È stato riportato angioedema in pazienti trattati con sacubitril/valsartan.
Se si manifesta angioedema, sacubitril/valsartan deve essere immediatamente sospeso e si deve instaurare una terapia appropriata e il monitoraggio fino a risoluzione completa e permanente dei segni e sintomi.
Non deve essere più somministrato.
In casi di angioedema confermato dove il gonfiore è stato limitato al viso e alle labbra, in generale la condizione si è risolta senza trattamento, sebbene gli antistaminici siano stati utili nell’alleviare i sintomi.
L’angioedema associato a edema della laringe può essere fatale.
Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare l’ostruzione delle vie aeree, si deve subito somministrare una terapia appropriata, es.
soluzione di adrenalina 1 mg/1 ml (0,3-0,5 ml) per via sottocutanea e/o misure necessarie per assicurare la pervietà delle vie aeree.
Non sono stati studiati pazienti con una precedente storia di angioedema.
Poiché essi possono essere a maggior rischio di angioedema, si raccomanda cautela se sacubitril/valsartan è usato in questi pazienti.
Sacubitril/valsartan è controindicato in pazienti con una storia nota di angioedema associato a precedente terapia con ACE inibitore o ARB o con angioedema ereditario o idiopatico (vedere paragrafo 4.3).
I pazienti di razza nera hanno una maggiore suscettibilità a sviluppare angioedema (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti con stenosi dell’arteria renale Sacubitril/valsartan può aumentare i livelli di urea ematica e di creatinina sierica in pazienti con stenosi bilaterale o unilaterale dell’arteria renale.
In pazienti con stenosi dell’arteria renale si richiede cautela e si raccomanda il monitoraggio della funzione renale.
Pazienti con classificazione funzionale “New York Heart Association” (NYHA) IV Si deve usare cautela quando si inizia il trattamento con sacubitril/valsartan nei pazienti con classificazione funzionale NYHA IV a causa della limitata esperienza clinica in questa popolazione.
Peptide natriuretico di tipo B (BNP) Il BNP non è un marcatore adeguato dell’insufficienza cardiaca nei pazienti trattati con sacubitril/valsartan perché è un substrato della neprilisina (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti con compromissione epatica Vi è una limitata esperienza clinica in pazienti con compromissione epatica moderata (classificazione Child-Pugh B) o con valori di AST/ALT più di due volte il limite superiore dell’intervallo di normalità.
In questi pazienti, l’esposizione può essere aumentata e la sicurezza non è stabilità.
Pertanto si raccomanda cautela quando è usato in questi pazienti (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Sacubitril/valsartan è controindicato in pazienti con grave compromissione epatica, cirrosi biliare o colestasi (classificazione Child-Pugh C) (vedere paragrafo 4.3).
Disturbi psichiatrici Eventi di natura psichiatrica come allucinazioni, paranoia e disturbi del sonno, nel contesto di eventi psicotici, sono stati associati all'uso di sacubitril/valsartan.
Se un paziente manifesta tali eventi, si deve prendere in considerazione l'interruzione del trattamento con sacubitril/valsartan.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose di 97 mg/103 mg, per cui è essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- Interazioni con conseguente controindicazione ACE inibitori L’uso concomitante di sacubitril/valsartan e ACE inibitori è controindicato in quanto l’inibizione concomitante della neprilisina (NEP) e dell’ACE può aumentare il rischio di angioedema.
Sacubitril/valsartan non deve essere iniziato fino a 36 ore dopo l’assunzione dell’ultima dose della terapia con ACE inibitore.
La terapia con ACE inibitore non deve essere iniziata fino a 36 ore dopo l’assunzione dell’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
Aliskiren L’uso concomitante di sacubitril/valsartan e medicinali contenenti aliskiren è controindicato in pazienti con diabete mellito o in pazienti con compromissione renale (eGFR <60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafo 4.3).
L’associazione di sacubitril/valsartan con inibitori diretti della renina come aliskiren non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4).
La combinazione di sacubitril/valsartan con aliskiren è potenzialmente associata a una maggiore frequenza di reazioni avverse come ipotensione, iperkaliemia e diminuzione della funzione renale (inclusa insufficienza renale acuta) (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Interazioni con conseguente uso concomitante non raccomandato Sacubitril/valsartan contiene valsartan e pertanto non deve essere co-somministrato con un altro medicinale contenente ARB (vedere paragrafo 4.4).
Interazioni che richiedono precauzioni Substrati di OATP1B1 e OATP1B3, es.
statine Dati in vitro indicano che sacubitril inibisce i trasportatori OATP1B1 e OATP1B3.
Entresto può pertanto aumentare l’esposizione sistemica dei substrati di OATP1B1 e OATP1B3 come le statine.
La co-somministrazione di sacubitril/valsartan ha aumentato la Cmax di atorvastatina e dei suoi metaboliti fino a 2 volte e l’AUC fino a 1,3 volte.
Si deve prestare cautela quando sacubitril/valsartan è co- somministrato con le statine.
Quando simvastatina e Entresto sono stati co-somministrati, non sono state osservate interazioni farmaco-farmaco clinicamente rilevanti.
Inibitori della PDE5 incluso sildenafil In pazienti con ipertensione l’aggiunta di una dose singola di sildenafil a sacubitril/valsartan allo stato stazionario è stata associata a una riduzione della pressione arteriosa significativamente maggiore rispetto alla sola somministrazione di sacubitril/valsartan.
Pertanto si deve prestare cautela quando si inizia sildenafil o un altro inibitore della PDE5 in pazienti trattati con sacubitril/valsartan.
Potassio L’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (triamterene, amiloride), di antagonisti dei mineralcorticoidi (es.
spironolattone, eplerenone), di integratori del potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri agenti (come eparina) può portare ad aumenti del potassio e della creatinina sierica.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico se sacubitril/valsartan è co-somministrato con questi agenti (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2 (COX-2) In pazienti anziani, in pazienti volume depleti (inclusi quelli in terapia con diuretici) o in pazienti con funzione renale compromessa, l’uso concomitante di sacubitril/valsartan e FANS può portare a un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale.
Pertanto si raccomanda il monitoraggio della funzione renale quando si inizia o si modifica il trattamento di sacubitril/valsartan in pazienti che stanno assumendo in concomitanza FANS (vedere paragrafo 4.4).
Litio Durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori o antagonisti del recettore dell’angiotensina II, sacubitril/valsartan incluso, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicità.
Pertanto, questa associazione non è raccomandata.
Se l’uso dell’associazione risultasse necessario, si raccomanda un monitoraggio accurato dei livelli sierici di litio.
Se si utilizza anche un diuretico, il rischio di tossicità del litio potrebbe essere ulteriormente incrementato.
Furosemide La co-somministrazione di sacubitril/valsartan e furosemide non ha avuto effetto sulla farmacocinetica di sacubitril/valsartan ma ha ridotto la Cmax e l’AUC della furosemide del 50% e del 28%, rispettivamente.
Mentre non c’è stato alcun cambiamento rilevante del volume delle urine, l’escrezione urinaria di sodio è stata ridotta entro 4 ore e 24 ore dopo la co-somministrazione.
La dose media giornaliera di furosemide è rimasta invariata dal basale fino alla fine dello studio PARADIGM HF nei pazienti trattati con sacubitril/valsartan.
Nitrati, es.
nitroglicerina Non vi è stata interazione tra sacubitril/valsartan e nitroglicerina somministrata per via endovenosa per quanto riguarda la riduzione della pressione arteriosa.
La co-somministrazione di nitroglicerina e sacubitril/valsartan è stata associata a una differenza di trattamento di 5 battiti/minuto nella frequenza cardiaca rispetto alla somministrazione della sola nitroglicerina.
Un simile effetto sulla frequenza cardiaca si può manifestare quando sacubitril/valsartan è co-somministrato con nitrati sublinguali, orali o transdermici.
In generale non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Trasportatori OATP1B1 e OATP1B3 Il metabolita attivo di sacubitril (LBQ657) e valsartan sono substrati di OATP1B1, OATP1B3, OAT1 e OAT3; valsartan è anche substrato di MRP2.
Pertanto la co-somministrazione di sacubitril/valsartan con inibitori di OATP1B1, OATP1B3, OAT3 (es.
rifampicina, ciclosporina), OAT1 (es.
tenofovir, cidofovir) o di MRP2 (es.
ritonavir) può incrementare l’esposizione sistemica di LBQ657 o di valsartan.
Si deve prestare appropriata attenzione quando si inizia o si termina il trattamento concomitante con questi medicinali.
Metformina La co-somministrazione di sacubitril/valsartan e metformina ha ridotto sia la Cmax sia l’AUC di metformina del 23%.
La rilevanza clinica di queste evidenze non è nota.
Pertanto, quando si inizia la terapia con sacubitril/valsartan in pazienti in trattamento con metformina, si deve valutare lo stato clinico del paziente.
Interazioni non significative Non sono state osservate interazioni clinicamente rilevanti quando sacubitril/valsartan è stato co- somministrato con digossina, warfarin, idroclorotiazide, amlodipina, omeprazolo, carvedilolo o una combinazione di levonorgestrel/etinil estradiolo. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequentemente riportate in adulti durante il trattamento con sacubitril/valsartan sono state ipotensione (17,6%), iperkaliemia (11,6%) e compromissione renale (10,1%) (vedere paragrafo 4.4).
È stato riportato angioedema in pazienti trattati con sacubitril/valsartan (0,5%) (vedere la descrizione di eventi avversi selezionati).
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e in ordini di frequenza, partendo dalle più frequenti, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1 000, <1/100); raro (≥1/10 000, <1/1 000); molto raro (<1/10 000).
All’interno di ciascun raggruppamento di frequenza, le reazioni avverse al farmaco sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 2 Elenco delle reazioni avverse
*Vedere la descrizione di reazioni avverse selezionate.Classificazione per sistemi e organi Termine preferito Categoria di frequenza Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia Comune Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Non comune Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperkaliemia* Molto comune Ipokaliemia Comune Ipoglicemia Comune Iponatriemia Non comune Disturbi psichiatrici Allucinazioni** Raro Disturbi del sonno Raro Paranoia Molto raro Patologie del sistema nervoso Capogiro Comune Cefalea Comune Sincope Comune Capogiro posturale Non comune Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini Comune Patologie vascolari Ipotensione* Molto comune Ipotensione ortostatica Comune Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Comune Patologie gastrointestinali Diarrea Comune Nausea Comune Gastrite Comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito Non comune Eruzione cutanea Non comune Angioedema* Non comune Patologie renali e urinarie Compromissione renale* Molto comune Insufficienza renale (insufficienza renale, insufficienza renale acuta) Comune Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Comune Astenia Comune
**Allucinazioni visive ed uditive incluse.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Angioedema Angioedema è stato riportato in pazienti trattati con sacubitril/valsartan.
Nello studio PARADIGM- HF, angioedema è stato riportato nello 0,5% dei pazienti trattati con sacubitril/valsartan rispetto allo 0,2% dei pazienti trattati con enalapril.
Una maggiore incidenza di angioedema è stata osservata nei pazienti di razza nera trattati con sacubitril/valsartan (2,4%) e enalapril (0,5%) (vedere paragrafo 4.4).
Iperkaliemia e potassio sierico Nello studio PARADIGM-HF, iperkaliemia e concentrazioni di potassio sierico >5,4 mmol/l sono state riportate nell’11,6% e nel 19,7% dei pazienti trattati con sacubitril/valsartan e nel 14,0% e nel 21,1% dei pazienti trattati con enalapril, rispettivamente.
Pressione arteriosa Nello studio PARADIGM-HF, ipotensione e pressione arteriosa sistolica bassa clinicamente rilevante (<90 mmHg e diminuzione dal basale >20 mmHg) sono state riportate nel 17,6% e nel 4,76% dei pazienti trattati con sacubitril/valsartan rispetto all’11,9% e il 2,67% dei pazienti trattati con enalapril, rispettivamente.
Compromissione renale Nello studio PARADIGM-HF, una compromissione renale è stata riportata nel 10,1% dei pazienti trattati con sacubitril/valsartan e nell’11.5% dei pazienti trattati con enalapril.
Popolazione pediatrica La sicurezza di sacubitril/valsartan è stata confermata nello studio PANORAMA-HF, studio di 52 settimane, randomizzato, di controllo attivo verso enalapril, su 375 pazienti pediatrici con insufficienza cardiaca (IC) di età da 1 mese a <18 anni.
Il profilo di sicurezza in pazienti pediatrici di età da 1 mese a <18 anni che hanno ricevuto il trattamento con sacubitril/valsartan è stato simile a quello osservato nei pazienti adulti.
I dati di sicurezza in pazienti di età da 1 mese a <1 anno sono stati limitati.
I dati di sicurezza disponibili in pazienti pediatrici con compromissione epatica moderata o con compromissione renale da moderata a severa sono limitati.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza L’uso di sacubitril/valsartan non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Valsartan L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con ARBs, un simile rischio può esistere per questa classe di medicinali.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ARB.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ARBs deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che l’esposizione alla terapia con ARBs durante il secondo e terzo trimestre induce tossicità fetale nell’uomo (ridotta funzione renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad ARBs dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ARBs devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafo 4.3).
Sacubitril Non vi sono dati sull’uso di sacubitril in donne in gravidanza.
Studi in animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Sacubitril/valsartan Non vi sono dati sull’uso di sacubitril/valsartan in donne in gravidanza.
Studi in animali con sacubitril/valsartan hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Allattamento Non è noto se sacubitril/valsartan sia escreto nel latte materno.
I componenti di Entresto, sacubitril e valsartan, sono stati escreti nel latte di ratti che allattano (vedere paragrafo 5.3).
A causa del potenziale rischio di reazioni avverse in neonati/infanti allattati, questo non è raccomandato durante l’allattamento.
Si deve decidere se rinunciare all’allattamento al seno o sospendere la somministrazione di Entresto durante l’allattamento, tenendo in considerazione l’importanza del trattamento con sacubitril/valsartan per la madre.
Fertilità Non vi sono dati disponibili sull’effetto di sacubitril/valsartan sulla fertilità umana.
Non è stata dimostrata alcuna compromissione della fertilità in studi con il medicinale nei ratti di sesso maschile e femminile (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.