ENALAPRIL LER MY 28CPR 20+20MG
7,19 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 24/09/2024
Trattamento dell’ipertensione essenziale come terapia sostitutiva in pazienti adulti la cui pressione arteriosa è adeguatamente controllata con enalapril 20 mg e lercanidipina 20 mg somministrati contemporaneamente in compresse separate.
Ogni compressa rivestita con film contiene 20 mg di enalapril maleato (equivalenti a 15,29 mg di enalapril) e 20,28 mg di lercanidipina cloridrato emiidrato (equivalenti a 18,88 mg di lercanidipina). Eccipiente con effetti noti: ogni compressa rivestita con film contiene 154,00 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità a qualsiasi ACE-inibitore o calcio-antagonista diidropiridinico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 • Anamnesi di angioedema associato alla terapia con ACE-inibitori • Angioedema ereditario o idiopatico • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6) • Ostruzione all’eiezione ventricolare sinistra • Insufficienza cardiaca congestizia non trattata • Angina pectoris instabile o infarto miocardico recente (avvenuto da meno di un mese) • Grave compromissione epatica • Grave compromissione renale (GFR <30 ml/min), compresi pazienti sottoposti a dialisi • Trattamento concomitante con: - potenti inibitori di CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5) - ciclosporina (vedere paragrafo 4.5) - pompelmo o succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5) • Uso concomitante con una terapia a base di sacubitril/valsartan.
Il trattamento con enalapril non deve essere iniziato prima che siano trascorse 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).
L’uso di Enalapril e Lercanidipina Mylan in associazione con prodotti contenenti aliskiren è controindicato in pazienti con diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1) Posologia
- Posologia La dose raccomandata è una compressa una volta al giorno almeno 15 minuti prima di un pasto.
Anziani: La dose dipende dalla funzionalità renale del paziente (vedere “Uso in caso di compromissione renale”).
Pazienti con compromissione renale: Enalapril e Lercanidipina Mylan è controindicato in pazienti affetti da grave disfunzione renale (clearance della creatinina <30 ml/min) o in pazienti sottoposti a emodialisi (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Si raccomanda particolare cautela all’inizio del trattamento in pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata.
Pazienti con compromissione epatica: Enalapril e Lercanidipina Mylan è controindicato in caso di grave disfunzione epatica.
Si raccomanda particolare cautela all’inizio del trattamento in pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata.
Popolazione pediatrica: Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Enalapril e Lercanidipina Mylan nella popolazione pediatrica per l’indicazione dell’ipertensione.
Modo di somministrazione Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale: - Il trattamento deve essere somministrato preferibilmente al mattino, almeno 15 minuti prima della colazione.
- Questo medicinale non deve essere assunto con succo di pompelmo (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Avvertenze e precauzioni
- Ipotensione sintomatica L’ipotensione sintomatica è stata raramente osservata in pazienti con ipertensione non complicata.
Nei pazienti ipertesi trattati con l’enalapril, è più probabile che l’ipotensione sintomatica si verifichi se il paziente è ipovolemico, ad esempio in caso di terapia con diuretici, limitazione del sale nella dieta, dialisi, diarrea o vomito (vedere paragrafo 4.5).
È stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti affetti da insufficienza cardiaca, con o senza insufficienza renale associata.
È più probabile che ciò accada nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca più grave, a seguito dell’uso di elevate dosi di diuretici dell’ansa, iponatriemia o compromissione renale.
In questi pazienti, la terapia deve essere iniziata sotto controllo medico e i pazienti devono essere seguiti attentamente in caso di aggiustamento della dose di enalapril e/o del diuretico.
Considerazioni simili si applicano a pazienti con ischemia cardiaca o patologie cerebrovascolari per i quali un’eccessiva diminuzione della pressione arteriosa potrebbe dar luogo a infarto miocardico o a un accidente cerebrovascolare.
Qualora dovesse verificarsi ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, sottoposto a infusione endovenosa di soluzione fisiologica.
Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione a ulteriori dosi, che possono essere somministrate generalmente senza difficoltà non appena la pressione arteriosa sarà aumentata dopo l’espansione della volemia.
In alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca con pressione arteriosa normale o ridotta, la somministrazione di enalapril può provocare un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistemica.
Questo effetto è previsto e generalmente non costituisce un motivo di interruzione del trattamento.
Se l’ipotensione diventa sintomatica, può rendersi necessaria la riduzione della dose e/o l’interruzione del diuretico e/o dell’enalapril.
Sindrome da disfunzione del nodo del seno La lercanidipina deve essere somministrata con cautela nei pazienti con sindrome da disfunzione del nodo del seno (senza pacemaker).
Disfunzione del ventricolo sinistro Sebbene studi controllati di emodinamica non abbiano dimostrato alcuna compromissione della funzione ventricolare, è necessario prestare cautela in pazienti affetti da disfunzione del ventricolo sinistro.
Cardiopatia ischemica È stato suggerito che alcune diidropiridine a breve durata d’azione possano essere associate a un aumento del rischio cardiovascolare nei pazienti con cardiopatia ischemica.
Sebbene la lercanidipina abbia una lunga durata d’azione, in tali pazienti è richiesta cautela.
Alcune diidropiridine possono raramente causare dolore precordiale o angina pectoris.
Molto raramente, in pazienti con angina pectoris pre-esistente, potrebbe verificarsi un aumento della frequenza, durata o gravità di questi attacchi.
Potrebbero essere osservati isolati casi di infarto miocardico (vedere paragrafo 4.8).
Uso in caso di compromissione renale È richiesta particolare cautela durante la fase iniziale del trattamento con l’enalapril in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata.
Il monitoraggio di routine di potassio e creatinina nel siero fa parte della normale pratica medica per questi pazienti.
È stata riportata insufficienza renale in associazione con l’uso di enalapril, principalmente in pazienti con grave insufficienza cardiaca o malattia renale sottostante, compresa la stenosi dell’arteria renale.
Se tempestivamente riconosciuta e adeguatamente trattata, l’insufficienza renale quando associata a una terapia con l’enalapril risulta generalmente reversibile.
Alcuni pazienti ipertesi, senza apparente malattia renale pre-esistente, hanno sviluppato aumenti dei livelli di urea e creatinina nel sangue quando enalapril è stato somministrato in concomitanza con un diuretico.
Potrebbe essere necessaria una riduzione della dose dell’enalapril e/o la sospensione del diuretico.
Questa situazione dovrebbe aumentare la possibilità di una stenosi latente dell’arteria renale (vedere paragrafo 4.4, Ipertensione renovascolare).
Ipertensione renovascolare Esiste un aumento del rischio di ipotensione e insufficienza renale quando i pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria di un singolo rene funzionante vengono trattati con ACE-inibitori.
La perdita della funzione renale può verificarsi solo con lievi alterazioni della creatinina sierica.
In questi pazienti, la terapia deve essere iniziata sotto stretto controllo medico, con dosi ridotte, accurata titolazione e monitoraggio della funzionalità renale.
Trapianto di rene Non esiste esperienza clinica riguardo all’uso della lercanidipina o dell’enalapril in pazienti recentemente sottoposti a trapianto di rene.
Il trattamento con Enalapril e Lercanidipina Mylan, in questi pazienti, non è pertanto raccomandato.
Insufficienza epatica L’effetto antipertensivo della lercanidipina può risultare potenziato nei pazienti affetti da insufficienza epatica.
Raramente, gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con itterizia colestatica o epatite e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e talvolta alla morte.
Il meccanismo di questa sindrome non è noto.
I pazienti in trattamento con ACE-inibitori che sviluppano itterizia o un marcato aumento degli enzimi epatici devono interrompere l’assunzione dell’ACE-inibitore e ricevere un trattamento adeguato.Dialisi peritoneale Lercanidipina è stata associata allo sviluppo di un fluido peritoneale torbido in pazienti sottoposti a dialisi peritoneale.
La torbidità è dovuta a una maggiore concentrazione di trigliceridi nel fluido peritoneale.
Sebbene il meccanismo sia sconosciuto, la torbidità tende a risolversi subito dopo la sospensione di lercanidipina.
Questa è un’associazione importante da riconoscere poiché il fluido peritoneale torbido può essere confuso con una peritonite infettiva con conseguente ospedalizzazione non necessaria e terapia antibiotica empirica.
Neutropenia/agranulocitosi Neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia sono state riscontrate in pazienti che ricevevano gli ACE-inibitori.
Nei pazienti con funzionalità renale normale e senza altri fattori complicanti, la neutropenia si verifica raramente.
L’enalapril deve essere usato con estrema cautela nei pazienti affetti da malattia vascolare del collagene, in terapia con immunosoppressori, trattati con allopurinolo, procainamide o con una combinazione di questi fattori complicanti, particolarmente se vi è una pre-esistente funzionalità renale compromessa.
Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi che in alcuni casi non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva.
Se l’enalapril viene usato in tali pazienti, si consiglia il monitoraggio periodico della conta dei globuli bianchi e i pazienti devono essere informati della necessità di riferire qualsiasi segno di infezione.
Ipersensibilità/edema angioneurotico Sono stati riportati casi di edema angioneurotico del volto, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe in pazienti trattati con ACE-inibitori, enalapril incluso.
Ciò può verificarsi in qualunque momento durante la terapia.
In tali casi, la somministrazione di enalapril deve essere interrotta immediatamente e deve essere istituito un monitoraggio appropriato per garantire la completa risoluzione dei sintomi prima di dimettere il paziente.
Anche nei casi in cui è coinvolto il gonfiore della sola lingua, senza sofferenza respiratoria, i pazienti possono richiedere un’osservazione prolungata poiché il trattamento con antistaminici e corticosteroidi potrebbe non essere sufficiente.
Molto raramente sono riportati eventi fatali dovuti ad angioedema associato con edema laringeo o edema della lingua.
È più probabile che provino ostruzione delle vie respiratorie i pazienti con il coinvolgimento della lingua, glottide o laringe, specialmente quelli con storia di chirurgia delle vie aeree.Qualora vi sia il coinvolgimento della lingua, della glottide o della laringe che potrebbe provocare l’ostruzione delle vie aeree, si dovrebbe somministrare prontamente un’adeguata terapia che può includere la somministrazione di una soluzione di adrenalina sottocutanea 1:1 000 (da 0,3 ml a 0,5 ml) e/o adottare tutte le misure necessarie a garantire la pervietà delle vie aeree.
È stato segnalato che i pazienti neri in trattamento con ACE-inibitori presentano una maggiore incidenza di angioedema rispetto ai pazienti non neri.
I pazienti con anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori possono presentare un rischio maggiore di comparsa di angioedema quando trattati con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.3).
L’uso concomitante di ACE-inibitori con sacubitril/valsartan è controindicato a causa dell’aumento del rischio di angioedema.
Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse 36 ore dall’ultima dose di enalapril.
Il trattamento con enalapril non deve essere iniziato prima che siano trascorse 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
L’uso concomitante di ACE-inibitori con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può portare a un aumento del rischio di angioedema (ad esempio gonfiore delle vie aeree o della lingua, con o senza compromissione respiratoria) (vedere paragrafo 4.5).
Si deve usare cautela quando si inizia il trattamento con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che già assume un ACE-inibitore.
Reazioni anafilattoidi durante la desensibilizzazione da imenotteri Raramente, i pazienti trattati con ACE-inibitori durante la desensibilizzazione con veleno di imenotteri hanno manifestato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali.
Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con l’ACE-inibitore prima di ogni trattamento di desensibilizzazione.
Reazioni anafilattoidi durante l’aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) Raramente, i pazienti trattati con ACE-inibitori durante l’aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destrano solfato hanno manifestato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali.
Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con l’ACE-inibitore prima di ogni aferesi.
Ipoglicemia Ai pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o con insulina che iniziano il trattamento con un ACE-inibitore, deve essere consigliato di monitorare attentamente l’ipoglicemia, soprattutto durante il primo mese di uso combinato (vedere paragrafo 4.5).
Tosse È stata osservata tosse con l’uso degli ACE-inibitori.
Normalmente tale tosse è di tipo non-produttivo, persistente e si risolve dopo l’interruzione della terapia.
Anche la tosse indotta dagli ACE-inibitori deve essere considerata come parte della diagnosi differenziale della tosse.
Chirurgia/Anestesia Nei pazienti sottoposti a interventi chirurgici maggiori o durante l’anestesia con agenti che causano ipotensione, l’enalapril inibisce la formazione di angiotensina II, secondaria al rilascio compensatorio di renina.
Se si verifica ipotensione ed è considerata essere una conseguenza di questo meccanismo, è possibile correggerla espandendo la volemia.
Potassio sierico Gli ACE-inibitori possono causare iperkaliemia perché inibiscono il rilascio di aldosterone.
L’effetto è generalmente non significativo nei pazienti con funzionalità renale normale.
Tuttavia, nei pazienti con compromissione della funzionalità renale e/o che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale), diuretici risparmiatori di potassio, trimetoprim o cotrimossazolo, anche noto come trimetoprim/sulfametossazolo, e in particolare antagonisti dell’aldosterone o antagonisti del recettore dell’angiotensina, può verificarsi iperkaliemia.
Diuretici risparmiatori di potassio e antagonisti del recettore dell’angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti trattati con ACE-inibitori e devono essere monitorati potassio sierico e funzionalità renale (vedere paragrafo 4.5).
Litio L’uso combinato di litio ed enalapril non è generalmente raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione arteriosa.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Induttori di CYP3A4 Gli induttori di CYP3A4 come gli anticonvulsivanti (es.
fenitoina, carbamazepina) e la rifampicina possono ridurre i livelli plasmatici di lercanidipina e quindi l’efficacia della lercanidipina può essere inferiore a quella attesa (vedere paragrafo 4.5).
Differenze etniche Come con altri ACE-inibitori, enalapril è apparentemente meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nei pazienti neri rispetto ai pazienti non neri, probabilmente perché i livelli plasmatici di renina sono spesso inferiori nella popolazione ipertesa nera.
Gravidanza L’uso di Enalapril e Lercanidipina Mylan non è raccomandato durante la gravidanza.
Il trattamento con gli ACE-inibitori, come l’enalapril, non deve essere iniziato durante la gravidanza.
A meno che la somministrazione di ACE-inibitori non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno pianificando una gravidanza dovrebbero passare ad un trattamento con farmaci antipertensivi alternativi, il cui uso risulti sicuro durante la gravidanza.
Non appena la gravidanza viene diagnosticata, il trattamento con gli ACE-inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se necessario, si deve iniziare una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).L’uso della lercanidipina non è raccomandato neanche durante la gravidanza o in donne che stanno pianificando una gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Allattamento L’uso di Enalapril e Lercanidipina Mylan non è raccomandato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di questa associazione non sono state dimostrate sui bambini.
Alcol L’assunzione di alcol deve essere evitata in quanto potrebbe potenziare l’effetto vasodilatatore dei farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.5).
Lattosio Questo medicinale contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere Enalapril e Lercanidipina Mylan.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- L’effetto antipertensivo di Enalapril e Lercanidipina Mylan potrebbe essere potenziato da altri farmaci ipotensivi, quali diuretici, beta-bloccanti, alfa-bloccanti e altre sostanze.
Inoltre, sono state osservate le seguenti interazioni con uno o l’altro componente dell’associazione.
Enalapril maleato Medicinali che aumentano il rischio di angioedema L’uso concomitante di ACE-inibitori con sacubitril/valsartan è controindicato poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’uso concomitante di ACE-inibitori con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può portare a un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato a una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio Sebbene generalmente il potassio sierico resti entro i limiti normali, alcuni pazienti trattati con enalapril possono manifestare iperkaliemia.
I diuretici risparmiatori di potassio (ad esempio spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono portare a un significativo aumento del livello di potassio sierico.
È necessaria cautela anche in caso di somministrazione concomitante di enalapril con altri agenti che aumentano il potassio sierico, quali trimetoprim e cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo), in quanto trimetoprim è notoriamente in grado di agire come diuretico risparmiatore di potassio come l’amiloride.
Pertanto l’associazione di enalapril con i suddetti farmaci non è raccomandata.
Se l’uso concomitante è indicato, devono essere usati con cautela e con un monitoraggio frequente del potassio sierico.
Ciclosporina Con l’uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina può verificarsi iperkaliemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Eparina Con l’uso concomitante di ACE inibitori ed eparina può verificarsi iperkaliemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Diuretici (tiazidi o diuretici dell’ansa) Un precedente trattamento con diuretici ad alte dosi può dare luogo a ipovolemia e a rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con l’enalapril (vedere paragrafo 4.4).
Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti tramite l’interruzione del diuretico, l’aumento della volemia o l’assunzione di sale oppure iniziando la terapia con una dose ridotta di enalapril.
Altri farmaci antipertensivi L’uso concomitante di questi agenti può aumentare gli effetti ipotensivi dell’enalapril.
L’uso concomitante di nitroglicerina e altri nitrati, o altri vasodilatatori, può comportare un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa.
Litio In caso di somministrazione concomitante di litio con gli ACE-inibitori, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche del litio e della tossicità.
L’uso concomitante di diuretici tiazidici può aumentare ulteriormente i livelli di litio, con conseguente aumento del rischio di tossicità da litio con ACE-inibitori.
L’uso dell’enalapril con il litio non è raccomandato, ma se l’associazione si dimostrasse necessaria, deve essere effettuato un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio (vedere paragrafo 4.4).
Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici/narcotici L’uso concomitante di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori può comportare un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (COX-2) I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (inibitori della COX-2) possono ridurre gli effetti dei diuretici e di altri farmaci antipertensivi.
Di conseguenza l’effetto antipertensivo degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II o degli ACE-inibitori può essere attenuato dai FANS inclusi gli inibitori selettivi della COX-2.
La co-somministrazione di FANS (inclusi gli inibitori della COX-2) e antagonisti del recettore dell’angiotensina II o ACE-inibitori esercita un effetto additivo sull’aumento di potassio sierico e possono dare luogo a un deterioramento della funzionalità renale.
Questi effetti sono solitamente reversibili.
In rari casi si può verificare insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con funzionalità renale compromessa (come gli anziani o i pazienti ipovolemici, inclusi i pazienti trattati con diuretici).
Pertanto la combinazione deve essere somministrata con prudenza nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalità renale dopo l’inizio della terapia concomitante e periodicamente in seguito.
Oro Reazioni nitritoidi (i sintomi comprendono vampate di calore, nausea, vomito e ipotensione) sono state riportate raramente in pazienti sottoposti a terapia con oro iniettabile (aurotiomalato di sodio) e somministrazione concomitante di ACE-inibitori, incluso l’enalapril.
Farmaci simpaticomimetici I farmaci simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori.
Antidiabetici Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, farmaci ipoglicemizzanti orali) può causare un aumento dell’effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia.
Questo fenomeno sembrava verificarsi con maggiore probabilità durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Alcol L’alcol potenzia l’effetto ipotensivo degli ACE-inibitori.
Acido acetilsalicilico, trombolitici e b-bloccanti L’enalapril può essere somministrato in sicurezza in concomitanza con acido acetilsalicilico (a dosi cardiologiche), trombolitici e b-bloccanti.
Lercanidipina Controindicazioni all’uso concomitante Inibitori di CYP3A4 È noto che la lercanidipina viene metabolizzata dall’enzima CYP3A4 e pertanto gli inibitori del CYP3A4 somministrati contemporaneamente possono interagire con il metabolismo e l’eliminazione della lercanidipina.
Uno studio di interazione con un potente inibitore del CYP3A4, il ketoconazolo, ha mostrato un aumento considerevole dei livelli plasmatici di lercanidipina (un aumento di 15 volte dell’AUC e un aumento di 8 volte della Cmax per l’eutomero S-lercanidipina).
Deve essere evitata la prescrizione concomitante della lercanidipina in concomitanza con inibitori di CYP3A4 (es.
ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, eritromicina, troleandomicina, claritromicina) (vedere paragrafo 4.3).
Ciclosporina In seguito alla contemporanea somministrazione della lercanidipina e della ciclosporina, è stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di entrambi i principi attivi.
Uno studio condotto su giovani volontari sani ha dimostrato che quando la ciclosporina è stata somministrata 3 ore dopo l’assunzione di lercanidipina, i livelli plasmatici di lercanidipina non sono cambiati, mentre l’AUC della ciclosporina è aumentata del 27%.
Tuttavia, la co-somministrazione di lercanidipina e ciclosporina ha causato un aumento di 3 volte dei livelli plasmatici di lercanidipina e un aumento del 21% dell’AUC della ciclosporina.
La ciclosporina e la lercanidipina non devono essere somministrate insieme (vedere paragrafo 4.3).
Pompelmo o succo di pompelmo Come per le altre diidropiridine, la lercanidipina è sensibile all’inibizione del metabolismo da parte del pompelmo o del succo di pompelmo, con conseguente aumento della sua disponibilità sistemica e aumento dell’effetto ipotensivo.
La lercanidipina non deve essere assunta insieme al pompelmo o al succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.3).
Uso concomitante non raccomandato Induttori di CYP3A4 La co-somministrazione della lercanidipina con induttori del CYP3A4 come i farmaci anticonvulsivanti (es.
fenitoina, fenobarbitale, carbamazepina) e la rifampicina deve essere effettuata con cautela poiché l’effetto antipertensivo potrebbe essere ridotto e la pressione arteriosa deve essere controllata più frequentemente del solito (vedere paragrafo 4.4).
Alcol L’assunzione di alcol deve essere evitata in quanto potrebbe potenziare l’effetto vasodilatatore dei farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.4).
Precauzioni incluso aggiustamento della dose Substrati di CYP3A4 È necessario prestare cautela quando la lercanidipina viene prescritta insieme ad altri substrati del CYP3A4 come terfenadina, astemizolo, farmaci antiaritmici di classe III, come amiodarone, chinidina, sotalolo.
Midazolam Quando somministrato in concomitanza alla dose di 20 mg con midazolam p.o.
nei volontari anziani, l’assorbimento di lercanidipina è aumentato (di circa il 40%) e la velocità di assorbimento è diminuita (il tmax è stato ritardato da 1,75 a 3 ore).
Le concentrazioni di midazolam non sono state modificate.
Metoprololo In caso di co-somministrazione della lercanidipina e del metoprololo, un β-bloccante eliminato principalmente dal fegato, la biodisponibilità del metoprololo è rimasta invariata, mentre quella della lercanidipina si è ridotta del 50%.
Questo effetto potrebbe essere dovuto alla riduzione del flusso sanguigno epatico causato dai β-bloccanti, pertanto potrebbe verificarsi anche con altri farmaci di questa classe.
Di conseguenza, la lercanidipina può essere somministrata in modo sicuro con farmaci bloccanti i recettori β-adrenergici, ma può essere necessario un aggiustamento della dose.
Digossina In pazienti sottoposti a trattamento cronico con β-metildigossina, la co-somministrazione di 20 mg di lercanidipina non ha evidenziato alcuna interazione farmacocinetica.
Tuttavia, è stato osservato un aumento medio del 33% nella Cmax della digossina, mentre l’AUC e la clearance renale non sono state modificate in modo significativo.
È opportuno monitorare attentamente pazienti in concomitante trattamento con la digossina per individuare eventuali segni di tossicità da digossina.
Uso concomitante con altri medicinali Fluoxetina Uno studio sull’interazione con fluoxetina (un inibitore di CYP2D6 e CYP3A4), condotto in volontari sani dell’età di 65 ± 7 anni (media ± d.s.), non ha mostrato alcuna variazione clinicamente rilevante delle proprietà farmacocinetiche della lercanidipina.
Cimetidina I livelli plasmatici della lercanidipina non subiscono variazioni significative nei pazienti in trattamento concomitante con 800 mg di cimetidina al giorno, tuttavia è necessario prestare attenzione in caso di dosi superiori, in quanto possono verificarsi aumenti sia della biodisponibilità della lercanidipina che del suo effetto ipotensivo.
Simvastatina Durante la ripetuta co-somministrazione di una dose di 20 mg di lercanidipina e di 40 mg di simvastatina, l’AUC della lercanidipina non ha riportato variazioni significative, mentre l’AUC di simvastatina è aumentata del 56% e quella del suo principale metabolita attivo, il β-idrossiacido, del 28%.
È improbabile che tali variazioni siano di rilevanza clinica.
Non è prevista alcuna interazione in caso di somministrazione della lercanidipina al mattino e della simvastatina alla sera, come indicato per questo farmaco.
Warfarin La co-somministrazione di 20 mg della lercanidipina assunta da volontari sani a digiuno non ha alterato la farmacocinetica del warfarin.
Diuretici e ACE-inibitori Lercanidipina è stata somministrata in sicurezza con diuretici e ACE-inibitori.
Altri medicinali che influiscono sulla pressione arteriosa Come per tutti i medicinali antipertensivi, si può osservare un aumento dell’effetto ipotensivo in caso di somministrazione di lercanidipina con altri farmaci che agiscono sulla pressione arteriosa, quali alfa-bloccanti per il trattamento dei sintomi urinari, antidepressivi triciclici, neurolettici.
Al contrario, con l’uso concomitante di corticosteroidi si può osservare una riduzione dell’effetto ipotensivo.
Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Effetti indesiderati
- Sintesi del profilo di sicurezza La sicurezza di Enalapril e Lercanidipina Mylan è stata valutata in cinque studi clinici controllati in doppio cieco e in due studi di estensione a lungo termine in aperto.
In totale, 1 141 pazienti hanno ricevuto Enalapril e Lercanidipina Mylan a una dose di 10 mg/10 mg, 20 mg/10 mg e 20 mg/20 mg.
Gli effetti indesiderati dell’associazione sono simili a quelli osservati a seguito della singola somministrazione di uno o dell’altro componente.
Le reazioni avverse più comunemente riportate durante il trattamento sono state: tosse (4,03%), capogiri (1,67%) e cefalea (1,67%).
Sintesi tabellare delle reazioni avverse Nella tabella sottostante le reazioni avverse riportate negli studi clinici con somministrazione di Enalapril e Lercanidipina Mylan 10 mg/10 mg, 20 mg/10 mg e 20 mg/20 mg e per le quali sia stata stabilita una ragionevole relazione causale vengono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e in accordo alla frequenza: molto comune (>1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1 000, <1/100), raro (≥1/10 000, <1/1 000), molto raro (<1/10 000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Effetti indesiderati che si verificano in un solo paziente sono riportati sotto la frequenza rara.Disturbi del sistema emolinfopoietico Non comune: Trombocitopenia Raro: Emoglobina diminuita Disturbi del sistema immunitario Raro: Ipersensibilità Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non comune: Iperkaliemia Disturbi psichiatrici Non comune: Ansia Patologie del sistema nervoso Comune: Capogiro, cefalea Non comune: Capogiro posturale Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune: Vertigine Raro: Tinnito Patologie cardiache Non comune: Tachicardia, palpitazioni Patologie vascolari Non comune: Rossore, ipotensione Raro: Collasso circolatorio Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: Tosse Raro: Gola secca, dolore orofaringeo Patologie gastrointestinali Non comune: Dolore addominale, stipsi, nausea Raro: Dispepsia, edema delle labbra, disturbo della lingua, diarrea, bocca secca, gengivite Patologie epatobiliari Non comune: ALT aumentata, AST aumentata Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune: Eritema Raro: Angioedema, tumefazione del viso, dermatite, eruzione cutanea, orticaria Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune: Artralgia Patologie renali e urinarie Non comune: Pollachiuria Raro: Nicturia, poliuria Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Raro: Disfunzione erettile Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune: Astenia, stanchezza, sensazione di caldo, edema periferico
Descrizione di reazioni avverse selezionate Nella tabella seguente è riportata l’incidenza di reazioni avverse selezionate osservate frequentemente con enalapril e lercanidipina in monoterapia, come riportato in uno studio clinico fattoriale, randomizzato, in doppio cieco:
Informazioni aggiuntive sui singoli componenti Le reazioni avverse riportate con uno dei singoli componenti (enalapril o lercanidipina) possono essere un potenziale effetto indesiderato anche con Enalapril e Lercanidipina Mylan, anche se non sono stati osservati negli studi clinici o durante il periodo post-marketing.Placebo E20 L20 E20/L20 (n=113) (n=111) (n=113) (n=116) Soggetto con qualsiasi ADR 5,3% 10,8% 8,8% 8,6% Tosse 1,8% 3,6% - 1,7% Capogiro - 1,8% - 0,9% Cefalea 0,9% 0,9% 1,8% 0,9% Edema periferico 0,9% - 1,8% - Tachicardia - 1,8% 3,5% 0,9% Palpitazioni - 0,9% 0,9% - Rossore - - 1,8% 0,9% Eruzione cutanea - 0,9% 0,9% - Stanchezza - - - 0,9%
Enalapril da solo Le reazioni avverse da farmaci riportate per l’enalapril sono: Patologie del sistema emolinfopoietico.
Non comune: anemia (comprese le forme aplastiche ed emolitiche);Raro: neutropenia, diminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione midollare, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni.
Patologie endocrine.
Non nota: sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Non comune: ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Disturbi psichiatrici.
Comune: depressione; Non comune: confusione, nervosismo, insonnia; Raro: sogni anormali, disturbi del sonno.
Patologie del sistema nervoso.
Molto comune: capogiro; Comune: cefalea, sincope, alterazione del gusto; Non comune: sonnolenza, parestesia, vertigine.
Patologie dell’occhio.
Molto comune: visione annebbiata.
Patologie dell’orecchio e del labirinto.
Non comune: tinnito.
Patologie cardiache.
Comune: dolore toracico, disturbi del ritmo, angina pectoris, tachicardia; Non comune: palpitazioni, infarto miocardico o accidente cerebrovascolare*, possibilmente conseguente all’eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4).
* Negli studi clinici, i tassi di incidenza erano paragonabili a quelli osservati nei gruppi trattati con placebo e con controllo attivo.
Patologie vascolari.
Comune: ipotensione (inclusa ipotensione ortostatica); Non comune: rossore, ipotensione ortostatica; Raro: fenomeno di Raynaud.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.
Molto comune: tosse; Comune: dispnea; Non comune: rinorrea, mal di gola e raucedine, broncospasmo/asma; Raro: infiltrati polmonari, rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila.
Patologie gastrointestinali.
Molto comune: nausea; Comune: diarrea, dolore addominale; Non comune: ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stipsi, anoressia, irritazione gastrica, bocca secca, ulcera peptica; Raro: stomatite/ulcerazioni aftose, glossite; Molto raro: angioedema intestinale.
Patologie epatobiliari.
Raro: insufficienza epatica, epatite epatocellulare o colestatica, epatite inclusa necrosi, colestasi (compresa itterizia).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Comune: eruzione cutanea, ipersensibilità/edema angioneurotico: sono stati riportati casi di edema angioneurotico al volto, alle estremità, alle labbra, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe (vedere paragrafo 4.4); Non comune: diaforesi, prurito, orticaria, alopecia; Raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, pemfigo, eritroderma.
È stato riportato un complesso sintomatologico che può includere alcune o tutte le seguenti condizioni: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positività per anticorpi antinucleari (ANA), elevata velocità di sedimentazione degli eritrociti (VES), eosinofilia e leucocitosi.
Possibilità di comparsa di eruzione cutanea, fotosensibilità o altre manifestazioni dermatologiche.
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa.
Non comune: crampi muscolari.
Patologie renali e urinarie.
Non comune: disfunzione renale, insufficienza renale, proteinuria; Raro: oliguria.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella.
Non comune: impotenza; Raro: ginecomastia.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Molto comune: astenia; Comune: stanchezza; Non comune: malessere, febbre.
Esami diagnostici.
Comune: iperkaliemia, aumento della creatinina sierica; Non comune: aumento dell’urea nel sangue, iponatriemia; Raro: aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina sierica.
Lercanidipina da sola Le reazioni avverse da farmaci più comunemente riportate negli studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono edema periferico, cefalea, rossore, tachicardia e palpitazioni.
Disturbi del sistema immunitario.
Raro: ipersensibilità.
Patologie del sistema nervoso.
Comune: cefalea; Non comune: capogiro; Raro: sonnolenza, sincope.
Patologie cardiache.
Comune: tachicardia, palpitazioni; Raro: angina pectoris.
Patologie vascolari.
Comune: rossore; Non comune: ipotensione.
Patologie gastrointestinali.
Non comune: nausea, dispepsia, dolore addominale superiore; Raro: vomito, diarrea; Non nota: ipertrofia gengivale¹, effluente peritoneale torbido¹.
Patologie epatobiliari.
Non nota: transaminasi sierica aumentata¹.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Non comune: eruzione cutanea, prurito; Raro: orticaria; Non nota: angioedema¹.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.
Non comune: mialgia.
Patologie renali e urinarie.
Non comune: poliuria; Raro: pollachiuria.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Comune: edema periferico; Non comune: astenia, stanchezza; Raro: dolore toracico.
¹reazioni avverse provenienti dalle segnalazioni spontanee nell’esperienza post-marketing in tutto il mondo Alcune diidropiridine possono raramente causare dolore precordiale o angina pectoris.
Molto raramente, in pazienti con angina pectoris pre-esistente, potrebbe verificarsi un aumento della frequenza, durata o gravità di questi attacchi.
Possono essere osservati casi isolati di infarto miocardico.
Non risultano effetti negativi della lercanidipina sulla glicemia o sui livelli dei lipidi sierici.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Enalapril L’uso degli ACE-inibitori (enalapril) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L’uso degli ACE-inibitori (enalapril) è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Non sono disponibili prove epidemiologiche definitive sul rischio di teratogenesi a seguito dell’esposizione agli ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza; tuttavia, non è possibile escludere un lieve aumento del rischio.
A meno che la somministrazione di ACE-inibitori non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno pianificando una gravidanza dovrebbero passare ad un trattamento con farmaci antipertensivi alternativi, il cui uso risulti sicuro durante la gravidanza.
Quando la gravidanza è accertata, il trattamento con gli ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, iniziare una terapia alternativa.
L’esposizione alla terapia con gli ACE-inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce fetotossicità umana (diminuzione della funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo dell’ossificazione cranica) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Si sono verificati casi di oligoidramnios materna, che presumibilmente indica una ridotta funzionalità renale fetale e che può causare contratture degli arti, deformazioni cranio-facciali e sviluppo di ipoplasia polmonare.
Qualora si fosse verificata un’esposizione agli ACE-inibitori dopo il secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I bambini le cui madri hanno assunto gli ACE-inibitori devono essere strettamente monitorati per verificare l’insorgenza di ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Lercanidipina Non sono disponibili dati riguardanti l’uso di lercanidipina in donne in gravidanza.
Gli studi sugli animali non hanno mostrato effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3), che invece sono stati osservati con l’uso di altri composti diidropiridinici.
La lercanidipina non è raccomandata durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non usano metodi contraccettivi (vedere paragrafo 4.4).
Associazione enalapril e lercanidipina I dati relativi all’uso di enalapril maleato/lercanidipina cloridrato in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Enalapril e Lercanidipina Mylan non deve essere usato nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Non è raccomandato nel primo trimestre di gravidanza e nelle donne in età fertile che non usano metodi contraccettivi.
Allattamento Enalapril Limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno (vedere paragrafo 5.2).
Sebbene queste concentrazioni sembrino essere clinicamente irrilevanti, l’uso di enalapril in allattamento non è raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perché non vi è abbastanza esperienza clinica.
Nei neonati più grandi, se ritenuto necessario per la madre, enalapril può essere assunto durante l’allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti avversi.
Lercanidipina Non è noto se lercanidipina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Lercanidipina non deve essere usata durante l’allattamento.
Associazione enalapril e lercanidipina Di conseguenza, Enalapril e Lercanidipina Mylan non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità Non sono disponibili dati clinici con lercanidipina.
In alcuni pazienti trattati con calcio-antagonisti sono state riportate variazioni biochimiche reversibili nella testa degli spermatozoi, che potrebbero pregiudicare la fecondazione.
A fronte di ripetute fecondazioni in-vitro non riuscite, e in mancanza di altre spiegazioni, è possibile attribuirne la causa ai calcio-antagonisti. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore a 25 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.