EMTRICITABINA TEN DR 30CPR FL

60,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: EMTRICITABINA/TENOFOVIR DISOPROXIL SUCCINATO
  • ATC: J05AR03
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 17/07/2020

Trattamento dell’infezione da HIV-1: Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr. Reddy’s è indicato nella terapia antiretrovirale di associazione per il trattamento di pazienti adulti affetti da HIV-1 (vedere paragrafo 5.1). Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr. Reddy’s è inoltre indicato per il trattamento di adolescenti con infezione da HIV-1, di età compresa tra 12 e 18 anni, con resistenza agli NRTI o tossicità che precludono l’utilizzo di agenti di prima linea (vedere paragrafo 5.1). Profilassi pre-esposizione (PrEP): Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr. Reddy’s è indicato, in associazione con pratiche sessuali sicure, per la profilassi pre-esposizione al fine di ridurre il rischio di infezione da HIV-1 acquisita per via sessuale in adulti ad alto rischio (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg di emtricitabina e 245 mg di tenofovir disoproxil (equivalente a 300,6 mg di tenofovir disoproxil succinato o 136 mg di tenofovir). Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa contiene 96 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
L’uso di Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s per la profilassi pre-esposizione in soggetti con stato HIV-1 positivo o sconosciuto.

Posologia

Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s deve essere iniziato da un medico con esperienza nel campo della infezione da HIV.
Posologia Trattamento dell’HIV in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età, del peso di almeno 35 kg: Una compressa, una volta al giorno.
Prevenzione dell’HIV negli adulti: Una compressa, una volta al giorno.
Sono disponibili formulazioni separate di emtricitabina e tenofovir disoproxil per il trattamento dell’infezione da HIV-1 se si rende necessaria l’interruzione o la modifica della dose di uno dei componenti di Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s.
Si rimanda al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di questi medicinali.
Se viene dimenticata una dose di Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s entro 12 ore dall’ora abituale di assunzione, Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s deve essere assunto al più presto e deve essere proseguito lo schema di dosaggio abituale.
Se viene dimenticata una dose di Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s per oltre 12 ore ed è quasi l’ora della dose successiva, non si deve assumere la dose dimenticata e si deve proseguire con lo schema di dosaggio abituale.
Se si manifesta vomito entro 1 ora dall’assunzione di Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s, deve essere assunta un’altra compressa.
Se si verifica vomito oltre 1 dopo l’assunzione di Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s, non deve essere assunta una seconda dose.
Popolazioni speciali Anziani: Non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale: Emtricitabina e tenofovir sono eliminati per escrezione renale e l’esposizione a emtricitabina e tenofovir aumenta in soggetti con disfunzione renale (vedere paragrafi 4.4 and 5.2).
Adulti con compromissione renale: Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s deve essere utilizzato nei soggetti con clearance della creatinina (CrCl) <80 mL/min solo se i benefici potenziali si possono considerare superiori ai potenziali rischi.
Vedere Tabella 1.
Tabella 1: Posologia raccomandata per gli adulti con danno renale
  Trattamento della infezione da HIV-1 Profilassi pre-esposizione
Danno renale lieve (CrCl 50-80mL/min) Dati limitati ottenuti da studi clinici supportano la somministrazione di una dose unica giornaliera di emtricitabina e tenofovir disoproxil (vedere paragrafo 4.4). Dati limitati ottenuti da studi clinici supportano la somministrazione di emtricitabina e tenofovir disoproxil una volta al giorno in soggetti non infetti da HIV-1 con CrCl compresa tra 60 e 80 ml/min.
Emtricitabina e tenofovir disoproxil non è raccomandata in soggetti non infetti da HIV-1 con CrCl < 60ml/min in quanto non è stato studiato in questa popolazione (vedere paragrafi 4.4 e 5.2)
Danno renale moderato (CrCl 30-49mL/min) La somministrazione di emtricitabina e tenofovir disoproxil ogni 48 ore è raccomandata sulla base dei modelli di farmacocinetica a dose singola con emtricitabina e tenofovir disoproxil in soggetti non infetti da HIV con diversi livelli di danno renale (vedere paragrafo 4.4). L’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil non è raccomandato in questa popolazione.
Danno renale grave (CrCl < 30 mL/min) e pazienti in emodialisi Emtricitabina e tenofovir disoproxil non è raccomandato in quanto l’appropriata riduzione della dose non può essere ottenuta con le compresse dell’associazione. L’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil non è raccomandato in questa popolazione.
Pazienti pediatrici con compromissione renale: L’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil non è raccomandato in pazienti pediatrici con infezione da HIV-1 di età inferiore a 18 anni con compromissione renale (vedere sezione 4.4).
Compromissione epatica: Non è richiesta alcuna modifica della dose nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di emtricitabina e tenofovir disoproxil nei bambini al di sotto di 12 anni di età non sono ancora state stabilite (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione Somministrazione orale.
È preferibile assumere Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s con il cibo.
Le compresse rivestite con film di Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s possono essere frantumate e disciolte in circa 100 mL di acqua, succo di arancia o succo d’uva e assunte immediatamente.

Avvertenze e precauzioni

Generali Trasmissione dell’HIV: Anche se è stato dimostrato che un’efficace soppressione virale con terapia antiretrovirale riduce notevolmente il rischio di trasmissione sessuale, non po’ essere escluso un rischio residuo.
Devono essere prese precauzioni per impedire la trasmissione in accordo con le linee guida nazionali.
Pazienti che presentano ceppi di HIV-1 con mutazioni Emtricitabina e tenofovir disoproxil deve essere evitato in pazienti con esperienze di trattamento antiretrovirale che presentano ceppi HIV-1 con la mutazione K65R (vedere paragrafo 5.1).
Strategia generale di prevenzione dell’infezione da HIV-1 Emtricitabina e tenofovir disoproxil non è sempre efficace nella prevenzione dell’acquisizione dell’HIV-1.
Il tempo all’esordio della protezione dopo l’inizio della terapia con emtricitabina e tenofovir disoproxil non è noto.
Emtricitabina e tenofovir disoproxil deve essere usato per la profilassi pre-esposizione solo nel quadro di una terapia generale di prevenzione dell’infezione da HIV-1 che includa l’uso di altre misure preventive dell’HIV-1 (ad es.
uso costante e corretto dei profilattici, conoscenza dello stato HIV-1, analisi regolare di altre infezioni sessualmente trasmesse).
Rischio di resistenza in caso di infezione da HIV-1 non rilevata: Emtricitabina e tenofovir disoproxil deve essere usato solo per ridurre il rischio di acquisizione dell’HIV-1 in soggetti per cui è stata confermata la negatività all’HIV (vedere paragrafo 4.3).
Durante assunzione di Emtricitabina e tenofovir disoproxil per la profilassi pre-esposizione, la negatività dei soggetti all’HIV deve essere riconfermata a intervalli frequenti (ad es.
almeno ogni 3 mesi) usando un testo combinato antigene/anticorpo.
Emtricitabina e tenofivir disoproxil da solo non costituisce un regime completo per il trattamento dell’HIV-1 e, in soggetti con infezione da HIV-1 non rilevata che stanno assumendo solo emtricitabina e tenofovir disoproxil, sono emerse mutazioni resistenti all’HIV1.
Se sono presenti sintomi clinici coerenti con un’infezione virale acuta e si sospettano esposizioni recenti (< 1 mese) all’HIV-1, l’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil deve essere ritardato di almeno un mese e lo stato HIV-1 deve essere riconfermato prima di iniziare il trattamento con emtricitabina e tenofovir disoproxil per la profilassi pre-esposizione.
Importanza dell’aderenza al trattamento: Ai soggetti non infetti da HIV-1 deve essere consigliato di aderire strettamente alla posologia raccomandata di emtricitabina e tenofovir disoproxil.
L’efficacia di emtricitabina e tenofovir disoproxil per la riduzione del rischio di acquisizione dell’HIV-1 è fortemente correlata all’adesione al trattamento, come dimostrato dai livelli misurabili di farmaco nel sangue.
Pazienti con HIV e co-infezione da virus dell’epatite B o C I pazienti infetti da HIV-1 e con epatite cronica B o C sottoposti a trattamento con terapia antiretrovirale presentano un rischio maggiore di reazioni avverse epatiche gravi e potenzialmente fatali.
I medici devono fare riferimento alle attuali linee guida terapeutiche per il trattamento dell’infezione da HIV in pazienti co-infetti con virus dell’epatite B (HBV) o virus dell’epatite C (HCV).
La sicurezza e l’efficacia di emtricitabina e tenofovir disoproxil per la PrEP in pazienti con infezione da HBV o HCV non sono state stabilite.
In caso di terapia antivirale concomitante per l’epatite B o C, si rimanda anche al relativo riassunto delle caratteristiche del prodotto di queste specialità medicinali.
Vedere anche sotto Uso con ledipasvir e sofosbuvir o sofosbuvir e velpatasvir.
Tenofovir (disoproxil) è indicato per il trattamento dell’HBV e emtricitabina ha dimostrato attività nei confronti di HBV in studi farmacodinamici, ma la sicurezza e l’efficacia di emtricitabina e tenofovir disoproxil non sono state stabilite in modo specifico in pazienti con infezione da HBV cronica.
Nei pazienti infetti da HBV, l’interruzione della terapia con emtricitabina e tenofovir disoproxil può essere associata a gravi esacerbazioni acute dell’epatite.
I pazienti infetti da HBV che hanno interrotto la terapia con emtricitabina e tenofovir disoproxil devono essere tenuti sotto stretta osservazione, con un follow-up sia clinico che di laboratorio per almeno diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento.
Se appropriato, può essere giustificata la ripresa della terapia per l’epatite B.
Nei pazienti con malattia epatica avanzata o cirrosi, l’interruzione del trattamento non è raccomandata in quanto l’esacerbazione dell’epatite post-trattamento può condurre a scompenso epatico.
Malattia epatica La sicurezza e l’efficacia di emtricitabina e tenofovir disoproxil non sono state stabilite in pazienti con significative alterazioni epatiche al basale.
La farmacocinetica di tenofovir è stata studiata in pazienti con compromissione epatica e non è richiesta una modifica della dose.
La farmacocinetica di emtricitabina non è stata studiata in pazienti con compromissione epatica.
Considerato il metabolismo epatico minimo e la via di eliminazione renale di emtricitabina, è improbabile che sia necessaria una modifica della dose di emtricitabina e tenofovir disoproxil in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
I pazienti infetti da HIV-1 con disfunzioni epatiche preesistenti, compresa l’epatite cronica attiva, durante la terapia antiretrovirale di associazione (combination antiretroviral therapy, CART) mostrano un aumento nella frequenza delle alterazioni della funzionalità epatica e dovrebbero essere controllati secondo la comune pratica clinica.
Se si manifesta un peggioramento della patologia epatica in tali pazienti, si deve prendere in considerazione l’eventualità di interrompere o sospendere il trattamento.
Effetti a livello renale e osseo negli adulti Effetti a livello renale Emtricitabina e tenofovir vengono eliminati principalmente dai reni tramite una combinazione di filtrazione glomerulare e secrezione tubulare attiva.
Con l’impiego di tenofovir disoproxil sono stati riportati casi di insufficienza renale, danno renale, creatinina elevata, ipofosfatemia e tubulopatia prossimale (inclusa sindrome di Fanconi) (vedere paragrafo 4.8).
Monitoraggio della funzionalità renale Prima di iniziare la terapia con emtricitabina e tenofovir per il trattamento dell’infezione da HIV-1 o per la profilassi pre-esposizione si raccomanda la misurazione della clearance della creatinina in tutti i soggetti.
Nei soggetti senza fattori di rischio renali, si raccomanda che la funzionalità renale (clearance della creatinina e fosfato sierico) sia monitorata dopo due-quattro settimane di utilizzo, dopo tre mesi di utilizzo e in seguito ogni tre-sei mesi.
Nei soggetti a rischio di malattia renale è necessario un controllo più frequente della funzionalità renale.
Vedere anche quanto sotto riportato in Co-somministrazione di altri medicinali Gestione della funzionalità renale in pazienti infetti da HIV-1: Se il fosfato sierico è < 1,5 mg/dl (0,48 mmol/L) o la clearance della creatinina risulta inferiore a 50 mL/min in ciascun paziente che assume emtricitabina e tenofovir disoproxil, la funzione renale deve essere valutata nuovamente entro una settimana, includendo la misurazione delle concentrazioni di glucosio, potassio ematico e di glucosio nelle urine (vedere paragrafo 4.8, tubulopatia prossimale).
Si deve anche prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con emtricitabina e tenofovir disoproxil in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 50 ml/min o con decrementi del fosfato sierico a< 1,0 mg/dL (0,32 mmol/L).
L’interruzione del trattamento con emtricitabina e tenofovir disoproxil deve essere presa in considerazione anche in caso di declino progressivo della funzionalità renale qualora non sia stata identificata alcuna altra causa.
La sicurezza renale con emtricitabina e tenofovir disoproxil è stata studiata solo limitatamente in pazienti infetti da HIV-1 con compromissione della funzione renale (clearance della creatinina < 80 mL/min).
Adattamenti dell’intervallo tra le dosi sono raccomandati nei pazienti infetti da HIV-1 con clearance della creatinina tra 30 e 49 ml/min (vedere paragrafo 4.2).
Pochi dati provenienti da studi clinici suggeriscono che il prolungamento degli intervalli tra le dosi non sia ottimale e potrebbe portare ad un aumento della tossicità e ad una possibile risposta inadeguata.
Inoltre, in un piccolo studio clinico, un sottogruppo di pazienti con clearance della creatinina compresa tra 50 e 60 ml/min in trattamento con tenofovir disoproxil in associazione con emtricitabina ogni 24 ore ha avuto un’esposizione a tenofovir da 2 a 4 volte più elevata ed un peggioramento della funzione renale (vedere paragrafo 5.2).
Pertanto, una valutazione accurata del rapporto rischio-beneficio è necessaria quando emtricitabina e tenofovir disoproxil viene utilizzato nei pazienti con clearance della creatinina < 60 ml/min, e la funzionalità renale deve essere attentamente controllata.
Inoltre, nei pazienti che assumono emtricitabina e tenofovir disoproxil ad intervalli di dose prolungati, deve essere strettamente monitorata la risposta clinica al trattamento.
L’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil non è raccomandato in pazienti con compromissione renale severa (clearance della creatinina < 30 mL/min) e in pazienti che richiedono emodialisi, dal momento che l’appropriata riduzione di dosaggio non può essere ottenuta con le compresse dell’associazione (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Gestione della funzionalità renale nella PrEP: Emtricitabina e tenofovir disoproxil non è stato studiato in soggetti non infetti da HIV-1 con clearance della creatinina < 60 ml/min e non è quindi raccomandato per l’uso in questa popolazione.
Se il fosfato sierico è < 1,5 mg/dl (0,48 mmol/l) o la clearance della creatinina risulta inferiore a 60 mL/min in ciascun paziente che assume emtricitabina e tenofovir disoproxil per la profilassi pre-esposizione, la funzione renale deve essere valutata nuovamente entro una settimana, includendo la misurazione delle concentrazioni di glucosio e, potassio ematico e di glucosio nelle urine (vedere paragrafo 4.8, tubulopatia prossimale).
Si deve anche prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con emtricitabina e tenofovir disoproxil in soggetti con clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min o con decrementi del fosfato sierico a< 1,0 mg/dl (0,32 mmol/l).
L’interruzione del trattamento con emtricitabina e tenofovir disoproxil deve essere presa in considerazione anche in caso di declino progressivo della funzionalità renale qualora non sia stata identificata alcuna altra causa.
Effetti a livello osseo Le anomalie delle ossa (che raramente conducono a fratture) possono essere associate a tubulopatia renale prossimale (vedere paragrafo 4.8).
Se si sospettano anomalie delle ossa, si deve richiedere un consulto appropriato.
Infezione da HIV-1: In uno studio controllato condotto per 144 settimane, in cui tenofovir disoproxil è stato comparato con stavudina in associazione con lamivudina ed efavirenz in pazienti non precedentemente trattati con antiretrovirali, sono state osservate lievi diminuzioni della densità minerale ossea (bone mineral density, BMD) nell’anca e nella spina dorsale in entrambi i gruppi trattati.
Le diminuzioni della BMD nella spina dorsale e le variazioni dal basale nei bio-markers ossei sono state significativamente superiori nel gruppo trattato con tenofovir disoproxil alla 144a settimana.
Le diminuzioni della BMD dell’anca sono state significativamente più elevate in questo gruppo fino alla 96a settimana.
Tuttavia, non è stato rilevato un aumento del rischio di fratture o l’evidenza di rilevanti anomalie delle ossa dopo 144 settimane di trattamento.
In altri studi (prospettici e trasversali), le diminuzioni più marcate della BMD sono state osservate in pazienti trattati con tenofovir disoproxil come parte di un regime contenente un inibitore della proteasi potenziato.
Per i pazienti con osteoporosi che presentano un alto rischio di fratture devono essere presi in considerazione regimi terapeutici alternativi.
Emtricitabina e tenofovir disoproxil per la PrEP: In studi clinici su soggetti non infetti da HIV-1, sono state osservate piccole riduzioni della BMD.
In uno studio su 498 uomini, le variazioni medie della BMD dal basale alla settimana 24 sono state tra -0,4% e -1,0% per anca, spina dorsale, collo del femore e trocantere in uomini che avevano ricevuto una profilassi giornaliera con emtricitabina e tenofovir disoproxil (n=247) rispetto a placebo (n=251).
Effetti a livello renale e osseo nella popolazione pediatrica Vi sono incertezze associate agli effetti a lungo termine di tenofovir disoproxil sulla tossicità ossea e renale.
Inoltre, la reversibilità della tossicità renale non può essere verificata completamente.
Pertanto, si raccomanda un approccio multidisciplinare per valutare adeguatamente caso per caso il rapporto rischio/beneficio del trattamento, decidere il monitoraggio appropriato durante il trattamento (inclusa la decisione di sospendere il trattamento) e considerare la possibilità di integrazione.
Effetti a livello renale Reazioni avverse renali compatibili con una tubulopatia renale prossimale sono state riportate in pazienti pediatrici infetti da HIV-1 di età compresa tra 2 e 12 anni nello studio clinico GS-US104-0352 (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Monitoraggio della funzionalità renale La funzionalità renale (clearance della creatinina e fosfato sierico) deve essere valutata prima del trattamento e monitorata durante il trattamento analogamente agli adulti infetti da HIV-1 (vedere sopra).
Gestione della funzionalità renale Se il fosfato sierico è <3,0 mg/dL (0,96 mmol/L) in un paziente pediatrico che assume emtricitabina e tenofovir disoproxil, la funzionalità renale deve essere valutata nuovamente entro una settimana, includendo la misurazione delle concentrazioni di glucosio, potassio ematico e di glucosio nelle urine (vedere paragrafo 4.8, tubulopatia prossimale).
Se si sospettano o rilevano anomalie renali, si deve richiedere un consulto con un nefrologo per prendere in considerazione l’eventualità di interrompere il trattamento.
L’interruzione del trattamento con emtricitabina e tenofovir disoproxil deve essere presa in considerazione anche in caso di declino progressivo della funzionalità renale qualora non sia stata identificata un’altra causa.
Co-somministrazione e rischio di tossicità renale Si applicano le stesse raccomandazioni indicate per gli adulti (vedere Co-somministrazione di altri medicinali sotto).
Compromissione renale L’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil non è raccomandato in pazienti pediatrici con compromissione renale (vedere paragrafo 4.2).
Emtricitabina e tenofovir disoproxil non deve essere iniziato in pazienti pediatrici con compromissione renale e deve essere interrotto in pazienti pediatrici che sviluppano una compromissione renale durante la terapia con emtricitabina e tenofovir disoproxil.
Effetti a livello osseo Tenofovir disoproxil può causare una riduzione della BMD.
Non sono noti attualmente gli effetti dei cambiamenti della BMD associati all’uso di tenofovir disoproxil sulla salute delle ossa a lungo termine e sul rischio futuro di fratture (vedere paragrafo 5.1).
Se si rilevano o sospettano anomalie delle ossa in pazienti pediatrici, è necessario richiedere un consulto con un endocrinologo e/o un nefrologo.
Peso e parametri metabolici Durante la terapia antiretrovirale si può verificare un aumento del peso e dei livelli ematici dei lipidi e del glucosio.
Tali cambiamenti potrebbero in parte essere correlati al controllo della malattia e allo stile di vita.
Per i lipidi, in alcuni casi vi è evidenza di un effetto del trattamento, mentre per l’aumento di peso non esiste un’evidenza forte che lo correli a un trattamento particolare.
Per il monitoraggio dei livelli dei lipidi ematici e del glucosio si fa riferimento alle linee guida stabilite per il trattamento dell’HIV.
I disturbi del metabolismo lipidico devono essere gestiti in maniera clinicamente appropriata.
Disfunzione mitocondriale dopo esposizione in utero Gli analoghi nucleos(t)idici possono influire sulla funzione mitocondriale a livelli variabili, più pronunciati con stavudina, didanosina e zidovudina.
Ci sono state segnalazioni di disfunzione mitocondriale in neonati HIV negativi esposti, in utero e/o dopo la nascita, ad analoghi nucleosidici; queste riguardavano prevalentemente regimi terapeutici contenenti zidovudina.
Le principali reazioni avverse riportate sono disturbi ematologici (anemia, neutropenia) e disturbi del metabolismo (iperlattatemia, iperlipasemia).
Questi eventi sono stati spesso transitori.
Raramente sono stati riportati disordini neurologici ad insorgenza tardiva (ipertonia, convulsioni, comportamento anormale).
Non è noto attualmente se tali disordini neurologici sono transitori o permanenti.
Questi risultati devono essere tenuti in considerazione per qualsiasi bambino esposto in utero ad analoghi nucleos(t)idici che presenta manifestazioni cliniche severe di eziologia non nota, in particolare manifestazioni neurologiche.
Questi risultati non modificano le attuali raccomandazioni nazionali di usare una terapia antiretrovirale nelle donne in gravidanza al fine di prevenire la trasmissione verticale dell’HIV.
Sindrome da riattivazione immunitaria In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento della istituzione della CART, può insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali, causando condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi.
Tipicamente, tali reazioni sono state osservate entro le primissime settimane o mesi dall’inizio della CART.
Esempi rilevanti di ciò sono le retiniti da citomegalovirus, le infezioni micobatteriche generalizzate e/o focali e la polmonite da Pneumocystis jirovecii.
Qualsiasi sintomo infiammatorio deve essere valutato e deve essere instaurato un trattamento, se necessario.
Nel contesto della riattivazione immunitaria è stato riportato anche il verificarsi di disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves e l’epatite autoimmune); tuttavia il tempo di insorgenza registrato è più variabile e questi eventi possono verificarsi anche molti mesi dopo l’inizio del trattamento.
Infezioni opportunistiche I pazienti affetti da HIV-1 che ricevono emtricitabina e tenofovir disoproxil o qualsiasi altra terapia antiretrovirale possono continuare a sviluppare infezioni opportunistiche e altre complicanze dell’infezione da HIV e quindi devono restare sotto stretta osservazione da parte di medici esperti nel trattamento di pazienti con malattie associate all’HIV Osteonecrosi Sebbene l’eziologia sia considerata multifattoriale (compreso l’impiego di corticosteroidi, il consumo di alcol, l’immunosoppressione grave, un più elevato indice di massa corporea), sono stati riportati casi di osteonecrosi soprattutto nei pazienti con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla CART.
Ai pazienti deve essere raccomandato di rivolgersi al medico in caso di comparsa di fastidi, dolore e rigidità alle articolazioni, o difficoltà nel movimento.
Co-somministrazione di altri medicinali L’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil deve essere evitato con l’uso concomitante o recente di medicinali nefrotossici (vedere paragrafo 4.5).
Nel caso in cui l’uso concomitante di emtricitabina e tenofovir disoproxil ed agenti nefrotossici non possa essere evitato, si deve controllare settimanalmente la funzione renale.
Dopo l’inizio della somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) multipli o a dosi elevate, sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta in pazienti infetti da HIV1 trattati con tenofovir disoproxil che presentavano fattori di rischio di disfunzioni renale.
Se emtricitabina e tenofovir disoproxil viene somministrato congiuntamente a un FANS, si deve controllare in modo adeguato la funzione renale.
In pazienti infetti da HIV-1 che ricevevano tenofovir disoproxil in associazione a un inibitore della proteasi boosterato con ritonavir o cobicistat è stato segnalato un rischio più elevato di danno renale.
In questi pazienti è richiesto un controllo accurato della funzione renale (vedere paragrafo 4.5).
In pazienti infetti da HIV-1 con fattori di rischio renali, la co-somministrazione di tenofovir disoproxil con un inibitore della proteasi boosterato deve essere valutata con attenzioneEmtricitabina e tenofovir disoproxil non deve essere somministrato contemporaneamente ad altri medicinali contenenti emtricitabina, tenofovir disoproxil, tenofovir alafenamide o altri analoghi della citidina, come lamivudina (vedere paragrafo 4.5).
Emtricitabina e tenofovir disoproxil non deve essere somministrato contemporaneamente ad adefovir dipivoxil.
Uso con ledipasvir e sofosbuvir o sofosbuvir e velpatasvir La co-somministrazione di tenofovir disoproxil con ledipasvir/sofosbuvir o sofosbuvir/velpatasvir ha dimostrato di aumentare le concentrazioni plasmatiche di tenofovir, specialmente se utilizzato in combinazione con un regime per HIV contenente tenofovir disoproxil e un potenziatore farmacocinetico (ritonavir o cobicistat).
Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil nell’ambito della cosomministrazione con ledipasvir/sofosbuvir o sofosbuvir/velpatasvir e potenziatore farmacocinetico.
Devono essere considerati i potenziali rischi e benefici associati alla somministrazione contemporanea, in particolare nei pazienti ad aumentato rischio di disfunzione renale.
I pazienti trattati con ledipasvir/sofosbuvir o sofosbuvir/velpatasvir contemporaneamente a tenofovir disoproxil somministrati insieme ad un inibitore della proteasi dell’HIV potenziato devono essere monitorati per reazioni avverse correlate al tenofovir disoproxil.Co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina:La co-somministrazione non è raccomandata perché causa un aumento del 40-60% dell’esposizione sistemica a didanosina, che può aumentare il rischio di reazioni avverse correlate a didanosina (vedere paragrafo 4.5).
Raramente sono stati riportati casi di pancreatite e acidosi lattica, talvolta fatali.
La co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina a una dose di 400 mg al giorno è stata associata a una riduzione significativa del numero di cellule CD4, forse a causa di un’interazione intracellulare che aumenta la didanosina fosforilata (cioè attiva).
Un dosaggio ridotto di 250 mg di didanosina co-somministrato con tenofovir disoproxil è stato associato a tassi elevati di fallimento virologico in diverse associazioni testate.
Triplice terapia nucleosidica Sono stati segnalati tassi elevati di fallimento virologico ed emergenza di resistenze in fase precoce in pazienti infetti da HIV-1 quando tenofovir disoproxil è stato associato a lamivudina e abacavir oltre che a lamivudina e didanosina assunte una volta al giorno.
Tra lamivudina ed emtricitabina vi è una stretta somiglianza strutturale, così come tra la farmacocinetica e la farmacodinamica di questi due agenti.
Quindi, gli stessi problemi si possono osservare se emtricitabina e tenofovir disoproxil è somministrato con un terzo analogo nucleosidico.
Anziani Emtricitabina e tenofovir disoproxil non è stato studiato in soggetti di età superiore a 65 anni.
Nei soggetti di età superiore a 65 anni, la ridotta funzionalità renale è più probabile, pertanto la somministrazione di emtricitabina e tenofovir disoproxil alle persone anziane deve essere effettuata con cautela.
Eccipienti Emtricitabina e Tenofovir disoproxil Dr.
Reddy’s contiene lattosio monoidrato.
Di conseguenza, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi, o con malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.
Poiché emtricitabina e tenofovir disoproxil contiene emtricitabina e tenofovir disoproxil, qualsiasi interazione che sia stata osservata con questi principi attivi può anche verificarsi con emtricitabina e tenofovir disoproxil.
Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.
La farmacocinetica dello steady state di emtricitabina e di tenofovir non è stata modificata dalla somministrazione contemporanea rispetto ai singoli farmaci dosati singolarmente.
Studi in vitro e di farmacocinetica clinica hanno dimostrato che il potenziale d’interazioni mediate da CYP450 fra emtricitabina e tenofovir disoproxil ed altri medicinali è basso.
Terapie concomitanti non raccomandate Emtricitabina e tenofovir disoproxil non deve essere somministrato in concomitanza con altri medicinali contenenti emtricitabina, tenofovir disoproxil, tenofovir alafenamide o altri analoghi della citidina, come lamivudina (vedere paragrafo 4.4).
Emtricitabina e tenofovir disoproxil non deve essere somministrato in concomitanza con adefovir dipivoxil.
Didanosina: La co-somministrazione di emtricitabina e tenofovir disoproxil e didanosina non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4 e Tabella 2).
Medicinali eliminati per via renale: Dal momento che emtricitabina e tenofovir vengono principalmente eliminati dai reni, la cosomministrazione di emtricitabina e tenofovir disoproxil con medicinali che riducono la funzionalità renale o competono per la secrezione tubulare attiva (es.
cidofovir) può incrementare le concentrazioni sieriche di emtricitabina, tenofovir e/o di altri medicinali co-somministrati.
L’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil deve essere evitato con l’uso concomitante o recente di medicinali nefrotossici.
Alcuni esempi includono, ma non si limitano a: aminoglicosidi, amfotericina B, foscarnet, ganciclovir, pentamidina, vancomicina, cidofovir o interleukina-2 (vedere paragrafo 4.4).
Altre interazioni Le interazioni tra emtricitabina e tenofovir disoproxil o il suo singolo componente/i suoi singoli componenti e altri medicinali sono riportate nella seguente Tabella 2 (l’aumento è indicato come “↑”, la diminuzione come “↓”,nessuna variazione come “↔”, due volte al giorno come “b.i.d.”, una volta al giorno come “q.d.”).
Quando disponibili, gli intervalli di confidenza 90% sono riportati tra parentesi.
Tabella 2: Interazioni tra emtricitabina e tenofovir disoproxil o il suo singolo componente/i suoi singoli conponenti e altri medicinali
Medicinali per area terapeutica Effetti sui livelli del farmaco Variazione percentuale media di AUC, Cmax, Cmin con un intervallo di confidenza del 90% se disponibile (meccanismo) Raccomandazione relative alla somministrazione congiunta (emtricitabina 200 mg, tenofovir disoproxil 245 mg)
ANTI-INFETTIVI
Antiretrovirali
Inibitori delle proteasi
Atazanavir/Ritonavir/Tenofovir disoproxil (300 mg q.d./100 mg q.d./245mg q.d.) Atazanavir: Non è raccomandato l’aggiustamento della dose.
L’aumento dell’esposizione a tenofovir può potenziare gli eventi avversi associati a tenofovir, incluse patologie renali.
La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↓ 25% (da↓ 42 a ↓ 3)
Cmax: ↓ 28% (da ↓ 50 a ↑ 5)
Cmin: ↓ 26% (da ↓ 46 a ↑ 10)
Tenofovir:
AUC: ↑37%
Cmax: ↑ 34%
Cmin: ↑ 29%
Atazanavir/Ritonavir/Emtricitabina Interazione non studiata.
Darunavir/Ritonavir/Tenofovir disoproxil (300 mg q.d./100 mg q.d.
/245 mg q.d.)
Darunavir: Non è raccomandato l’aggiustamento della dose.
L’aumento dell’esposizione a tenofovir può potenziare gli eventi avversi associati a tenofovir, incluse patologie renali.
La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 22%
Cmin: ↑ 37%
Darunavir/Ritonavir/Emtricitabina Interazione non studiata.
Lopinavir/Ritonavir/Tenofovir disoproxil (400 mg b.i.d./100 mg b.i.d/245 mg q.d.) Lopinavir/Ritonavir: Non è raccomandato l’aggiustamento della dose.
L’aumento dell’esposizione a tenofovir può potenziare gli eventi avversi associati a tenofovir, incluse patologie renali.
La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 32% (da ↑ 25 a ↑ 38)
Cmax: ↔
Cmin: ↑ 51% (da ↑ 37 a ↑ 66)
Lopinavir/Ritonavir/Emtricitabina Interazione non studiata.
NRTI
Didanosina/Tenofovir disoproxil La co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina ha comportato un aumento pari a 40-60% dell’esposizione sistemica a didanosina che può aumentare il rischio di reazioni avverse correlate alla didanosina.
Raramente sono state riportate pancreatite e acidosi lattica, talvolta fatali.
La cosomministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina alla dose giornaliera di 400 mg è stata associata ad un decremento significativo delle conta delle cellule CD4, possibilmente dovuto ad un’interazione intracellulare che incrementa i livelli di disanosina fosforilata (attiva).
La riduzione a 250 mg della dose di didanosina cosomministrata con tenofovir disoproxil è stata associata ad un’alta percentuale di fallimenti virologici nell’ambito di molte combinazioni testate per il trattamento dell’infezione da HIV-1.
Non è raccomandata la somministrazione contemporanea di emtricitabina/tenofovir disoproxil e didanosina (vedere paragrafo 4.4).
Didanosina/Emtricitabina Interazione non studiata.
Lamivudina/Tenofovir disoproxil Lamivudina: Lamivudina e Emtricitabina /Tenofovir disoproxil non devono essere somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.4).
AUC:↓ 3% (da ↓ 8 a ↑ 15)
Cmax: ↓ 24% (da ↓ 44 a ↓12)
Cmin: NC
Tenofovir:
AUC:↓ 4% (da ↓ 15 a ↑8)
Cmax: ↑102% (da ↓ 96 a ↑ 108)
Cmin: NC
Efavirenz/Tenofovir disoproxil Efavirenz: Non è necessario alcun aggiustamento della dose di efavirenz.
AUC:↓ 4% (da ↓ 7 a ↓ 1)
Cmax: ↓ 4% (da ↓ 9 a ↑ 2)
Cmin: NC
Tenofovir:
AUC:↓ 1% (da ↓ 8 a ↑ 6)
Cmax: ↑7% (da ↓ 6 a ↑ 22)
Cmin: NC
ANTI-INFETTIVI
Agenti antivirali del virus dell’epatite B virus (HBV)
Adefovir dipivoxil/Tenofovir disoproxil Adefovir dipivoxil: Adefovir dipivoxil e Emtricitabina/Tenofovir disoproxil non devono essere somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.4).
AUC:↓ 11% (da ↓ 14 a ↓ 7)
Cmax: ↓ 7% (da ↓ 13 a ↓0)
Cmin: NC
Tenofovir:
AUC:↓ 2% (da ↓ 5 a ↑0)
Cmax: ↓ 1% (da ↓ 7 a ↑ 6)
Cmin: NC
Agenti antivirali del virus dell’epatite C virus (HCV)
Ledipasvir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Atazanavir/Ritonavir (300 mg q.d./100 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.)¹ Ledipasvir: L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir derivanti dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, ledipasvir/sofosbuvir e atazanavir/ritonavir possono aumentare le reazioni avverse legate a tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con ledipasvir/sofosbuvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es.
ritonavir o cobicistat).
L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente, se non sono disponibili altre alternative (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↑ 96% (da ↑ 74 a ↑ 121)
Cmax: ↑ 68% (da ↑ 54 a ↑ 84)
Cmin: ↑ 118% (da ↑ 91 a ↑ 150)
Sofosbuvir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
GS-331007 ²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↑ 42% (da ↑ 34 a ↑ 49)
Atazanavir:
AUC: ↔
Cmax ↔
Cmin: ↑ 63% (da ↑ 45 a ↑ 84)
Ritonavir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↑ 45% (da ↑ 27 a ↑ 64)
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↔
Cmax: ↑ 47% (da ↑ 37 a ↑ 58)
Cmin: ↑ 47% (da ↑ 38 a ↑ 57)
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Darunavir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Ritonavir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↑ 48% (da ↑ 34 a ↑ 63)
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 50% (da ↑ 42 a ↑ 59)
Cmax: ↑ 64% (da ↑ 54 a ↑ 74)
Cmin: ↑ 59% (da ↑ 49 a ↑ 70)
Ledipasvir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Darunavir/Ritonavir (800 mg q.d./100 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.)¹ Ledipasvir: L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir derivanti dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, ledipasvir/sofosbuvir e darunavir/ritonavir possono aumentare le reazioni avverse legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
La sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con ledipasvir/sofosbuvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es.
ritonavir o cobicistat).
L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente, se non sono disponibili altre alternative (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Sofosbuvir:
AUC: ↓ 27% (da ↓ 35 a ↓ 18)
Cmax: ↓ 37% (da ↓ 48 a ↓ 25)
GS-331007 ²:
Ledipasvir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Efavirenz/Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (600 mg/200 mg/245 mg q.d.) Ledipasvir: Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose.
L’aumentata esposizione a tenofovir può potenziare le reazioni avverse associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
La funzione renale deve essere attentamente monitorata (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↓ 34% (da ↓ 41 a ↓ 25)
Cmax: ↓ 34% (da ↓ 41 a ↑ 25)
Cmin: ↓ 34% (da ↓ 43 a ↑ 24)
Sofosbuvir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
GS-331007 ²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Efavirenz:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 98% (da ↑ 77 a ↑ 123)
Cmax: ↑ 79% (da ↑ 56 a ↑ 104)
Cmin: ↑ 163% (da ↑ 137 a ↑ 197)
Ledipasvir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Emtricitabina/Rilpivirina/ Tenofovir disoproxil (200 mg/25 mg/245 mg q.d.) Ledipasvir: Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose.
L’aumentata esposizione a tenofovir può potenziare le reazioni avverse associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Sofosbuvir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
GS-331007 ²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Rilpivirina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 40% (da ↑ 31 a ↑ 50)
Cmax: ↔
Cmin: ↑ 91% (da ↑ 74 a ↑ 110)
Ledispavir/Sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + Dolutegravir (50 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) Sofosbuvir: Non è necessario alcun aggiustamento della dose.
L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni avverse associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
La funzionalità renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↔
Cmax: ↔
GS-331007 ²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Ledispavir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Dolutegravir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 65% (da ↑ 59 a ↑ 45)
Cmax: ↑ 61% (da ↑ 51 a ↑ 72)
Cmin: ↑ 115% (da ↑ 105 a ↑ 126)
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Atazanavir/Ritonavir (300 mg q.d./100 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir Disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) Sofosbuvir; L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir derivanti dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, sofosbuvir/velpatasvir e atazanavir/ritonavir possono aumentare le reazioni avverse legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con sofosbuvir/velpatasvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es.
ritonavir o cobicistat).
L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↔
Cmax: ↔
GS-331007 ²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↑ 42% (da ↑ 37 a ↑ 49)
Velpatasvir:
AUC: ↑ 142% (da ↑ 123 a ↑ 164)
Cmax: ↑ 55% (da ↑ 41 a ↑ 71)
Cmin: ↑ 301% (da ↑ 257 a ↑ 350)
Atazanavir:;
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↑ 39% (da ↑ 20 a ↑ 61)
Ritonavir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↑ 29% (da ↑ 15 a ↑ 44)
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↔
Cmax: ↑ 55% (da ↑ 43 a ↑ 68)
Cmin: ↑ 39% (da ↑ 31 a ↑ 48)
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Darunavir/Ritonavir (800 mg q.d./100 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) Sofosbuvir: L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir derivanti dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, sofosbuvir/velpatasvir e darunavir/ritonavir possono aumentare le reazioni avverse legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con sofosbuvir/velpatasvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es.
ritonavir o cobicistat).
L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↓ 28% (da ↓ 34 a ↓ 20)
Cmax: ↓ 38% (da ↓ 46 a ↓ 29)
GS-331007²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Velpatasvir:
AUC: ↔
Cmax: ↓ 24% (da ↓ 35 a ↓ 11)
Cmin: ↔
Darunavir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Ritonavir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 39% (da ↑ 33 a ↑ 44)
Cmax: ↑ 55% (da ↑ 45 a ↑ 66)
Cmin: ↑ 52% (da ↑ 45 a ↑ 59)
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Lopinavir/Ritonavir (800 mg/200 mg q.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) Sofosbuvir: L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir derivanti dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, sofosbuvir/velpatasvir e lopinavir/ritonavir possono aumentare le reazioni avverse legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
Non è stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con sofosbuvir/velpatasvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es.
ritonavir o cobicistat).
L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↓ 29% (da ↓ 36 a ↓ 22)
Cmax: ↓ 41% (da ↓ 51 a ↓ 29)
GS-331007²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Velpatasvir:
AUC: ↔
Cmax: ↓ 30% (da ↓ 41 a ↓ 17)
Cmin: ↑ 63% (da ↑ 43 a ↑ 85)
Lopinavir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Ritonavir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↔
Cmax: ↑ 42% (da ↑ 27 a ↑ 57)
Cmin: ↔
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Raltegravir (400 mg b.i.d.) + Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.) Sofosbuvir: Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose.
L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni avverse associate a tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
La funzionalità renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4)
AUC: ↔
Cmax: ↔
GS-331007²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Velpatasvir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Raltegravir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↓ 21% (da ↓ 58 a ↑ 48)
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 40% (da ↑ 34 a ↑ 45)
Cmax: ↑ 46% (da ↑ 39 a ↑ 54)
Cmin: ↑ 70% (da ↑ 61 a ↑ 79)
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Efavirenz/Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (600 mg/200 mg/245 mg q.d.) Sofosbuvir: Si prevede che la cosomministrazione di sofosbuvir/velpatasvir ed efavirenz diminuisca le concentrazioni plasmatiche di velpatasvir.
La cosomministrazione di sofosbuvir/velpatasvir con regimi contenenti efavirenz non è raccomandata.
AUC: ↔
Cmax: ↑ 38% (da ↑ 14 a ↑ 67)
GS-331007²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Velpatasvir:
AUC: ↓ 53% (da ↓ 61 a ↓ 43)
Cmax: ↓ 47% (da ↓ 57 a ↓ 36)
Cmin: ↓ 57% (da ↓ 64 a ↓ 48)
Efavirenz:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 81% (da ↑ 68 a ↑ 94)
Cmax: ↑ 77% (da ↑ 53 a ↑ 104)
Cmin: ↑ 121% (da ↑ 100 a ↑ 143)
Sofosbuvir/Velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + Emtricitabina/Rilpivirina/Tenofovir disoproxil (200 mg/25 mg/245 mg q.d.) Sofosbuvir: Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose.
L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni avverse associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali.
La funzionalità renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4).
AUC: ↔
Cmax: ↔
GS-331007²:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Velpatasvir:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Rilpivirina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↑ 40% (da ↑ 34 a ↑ 46)
Cmax: ↑ 44% (da ↑ 33 a ↑ 55)
Cmin: ↑ 84% (da ↑ 76 a ↑ 92)
Sofosbuvir (400 mg q.d.) + Efavirenz/Emtricitabina/Tenofovir disoproxil (600 mg/200 mg/245 mg q.d.) Sofosbuvir: 
AUC: ↔
Cmax: ↓ 19% (da ↓ 40 a ↑ 10)
GS-331007²:
AUC: ↔
Cmax: ↓ 23% (da ↓ 30 a ↑ 16)
Efavirenz:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Emtricitabina:
AUC: ↔
Cmax: ↔
Cmin: ↔
Tenofovir:
AUC: ↔
Cmax: ↑ 25% (da ↑ 8 a ↑ 45)
Cmin: ↔
Ribavirina/Tenofovir disoproxil Ribavirina: Non è necessario alcun aggiustamento della dose di ribavirina.
AUC: ↑ 26% (↑ 20 to ↑ 32)
Cmax: ↓ 5% (↓ 11 to ↑ 1)
Cmin: NC
Agenti antivirali dell’herpes virus
Famciclovir/Emtricitabina Famciclovir: Non è necessario alcun aggiustamento della dose di famciclovir
AUC: ↓ 9% (↓ 16 to↓ 1)
Cmax: ↓ 7% (↓ 22 to ↑ 11)
Cmin: NC
Emtricitabina:
AUC: ↓ 7% (↓ 13 to ↓ 1)
Cmax: ↓ 11% (↓ 20 to ↑ 1)
Cmin: NC
Antimicobatterici
Rifampicina/Tenofovir disoproxil Tenofovir: Non è necessario alcun aggiustamento della dose
AUC: ↓ 12% (↓ 16 to ↓ 8)
Cmax: ↓ 16% (↓ 22 to ↓ 10)
Cmin: ↓ 15% (↓ 12 to ↓ 9)
CONTRACCETTIVI ORALI
Norgestimato/Etinil estradiolo/Tenofovir disoproxil Norgestimato: Non è necessario alcun aggiustamento della dose di norgestimato/etinil estradiolo
AUC: ↓ 4% (↓ 32 to ↑ 34)
Cmax: ↓ 5% (↓ 27 to ↑ 24)
Cmin: NC
Etinil estradiolo:
AUC: ↓ 4% (↓ 9 to ↑0)
Cmax: ↓ 6% (↓ 13 to ↑0)
Cmin: ↓ 2% (↓ 9 to ↓ 6)
IMMUNOSOPPRESSORI
Tacrolimus/Tenofovir disoproxil/Emtricitabina Tacrolimus: Non è necessario alcun aggiustamento della dose di tacrolimus.
AUC: ↑ 4% (↓ 3 to ↑ 11)
Cmax: ↑3% (↓ 3 to ↑ 9)
Cmin: NC
Emtricitabina:
AUC: ↓5% (↓9 to ↓1)
Cmax: ↓11% (↓ 17 to ↓ 5)
Cmin: NC
Tenofovir:
AUC: ↑6% (↓1 to ↑ 13)
Cmax: ↑13% (↑1 to ↑27)
Cmin: NC
ANALGESICI NARCOTICI
Metadone/Tenofovir disoproxil Metadone: Non è necessario alcun aggiustamento della dose di metadone
AUC: ↑5% (↓2 to ↑ 13)
Cmax: ↑5% (↓ 3 to ↑ 14)
Cmin: NC
NC = non calcolato 1 Dati generati da somministrazione simultanea con ledipasvir/sofosbuvir.
Una somministrazione separata (a 12 ore di distanza) ha fornito risultati simili.
² Il principale metabolita circolante di sofosbuvir.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Infezione da HIV-1: In uno studio clinico in aperto, randomizzato negli adulti (GS-01-934, vedere paragrafo 5.1), le reazioni più frequentemente riportate, considerate possibilmente o probabilmente correlate ad emtricitabina e/o tenofovir disoproxil sono state nausea (12%) e diarrea (7%).
In questo studio, il profilo di sicurezza di emtricitabina e tenofovir disoproxil è risultato essere coerente a quello precedentemente sperimentato con gli stessi agenti somministrati singolarmente con altri antiretrovirali Profilassi pre-esposizione: Non sono state identificate nuove reazioni avverse a emtricitabina e tenofovir disoproxil nei due studi randomizzati controllati verso placebo (iPrEx, Partners PrEP) in cui 2.830 adulti non infetti da HIV-1 hanno ricevuto emtricitabina e tenofovir disoproxil una volta al giorno come profilassi pre-esposizione.
I pazienti sono stati seguiti per una mediana, rispettivamente, di 71 settimane e 87 settimane.
La reazione avversa più frequentemente segnalata nel gruppo emtricitabina e tenofovir disoproxil nello studio iPrEx è stata la cefalea (1%).
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse in pazienti infetti da HIV-1 da studi clinici e dall’esperienza post-marketing, considerate perlomeno possibilmente correlate al trattamento con i componenti di emtricitabina e tenofovir disoproxil, sono di seguito elencate nella Tabella 3, suddivise per classificazione per organi e sistemi e per frequenza.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1000, < 1/100) o raro (≥ 1/10.000, < 1/1000).
Tabella 3: Tabella delle reazioni avverse associate ai singoli componenti di emtricitabina e tenofovir disoproxil sulla base degli studi clinici e dell’esperienza post-marketing
Frequenza Emtricitabina Tenofovir disoproxil
Patologie del sistema emolinfopoitico:
Comune: neutropenia 
Non comune: anemia² 
Disturbi del sistema immunitario:
Comune: reazione allergica 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Molto comune:  ipofosfatemia¹
Comune: iperglicemia, ipertrigliceridemia 
Non comune:  ipokaliemia¹
Raro:  acidosi lattica
Disturbi psichiatrici:
Comune: insonnia, incubi 
Patologie del sistema nervoso:
Molto comune: cefalea capogiri
Comune: capogiri cefalea
Patologie gastrointestinali:
Molto comune: diarrea, nausea diarrea, vomito, nausea
Comune: aumento dell’amilasi inclusa elevata amilasi pancreatica, aumento della lipasi sierica, vomito, dolore addominale, dispepsia dolore addominale, distensione addominale, flatulenza
Non comune:  pancreatite
Patologie epatobiliari:
Comune: aumento dell’aspartato aminotransferasi nel siero (AST) e/o aumento dell’alanina aminotransferasi nel siero (ALT), iperbilirubinemia aumento delle transaminasi
Raro:  steatosi epatica, epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Molto comune:  eruzione cutanea
Comune: eruzione cutanea vescicolobollosa, eruzione cutanea pustolosa, eruzione cutanea maculopapulosa, eruzione cutanea, prurito, orticaria, alterazione del colore della pelle (iperpigmentazione)² 
Non comune: angioedema³ 
Raro:  angioedema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Molto comune: creatinchinasi elevata 
Non comune:  rabdomiolisi ¹, debolezza muscolare ¹
Raro:  osteomalacia (che si è manifestata come dolore osseo e raramente ha contribuito a fratture) 1, 3, miopatia ¹
Patologie renali e urinarie:
Non comune:  creatinina aumentata, proteinuria, tubulopatia renale prossimale inclusa la sindrome di Fanconi
Raro:  insufficienza renale (acuta e cronica), necrosi tubulare acuta, nefrite (inclusa nefrite interstiziale)³, diabete insipido nefrogenico
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Molto comune:  astenia
Comune: dolore, astenia 
¹ Questa reazione avversa può comparire come conseguenza di una tubulopatia renale prossimale.
In assenza di tale condizione non viene considerata correlata a tenofovir disoproxil.² Nei pazienti pediatrici si è osservata comunemente anemia e molto comunemente alterazioni del colore cutaneo (aumento della pigmentazione) quando trattati con emtricitabina ³ Questa reazione avversa è stata identificata tramite sorveglianza post-marketing ma non è stata osservata, per emtricitabina, durante gli studi clinici randomizzati controllati negli adulti o nella popolazione pediatrica HIV o, per tenofovir disoproxil, negli studi clinici randomizzati, controllati o nei programmi di accesso allargato.
La frequenza è stata valutata mediante un calcolo statistico basato sul numero totale di pazienti esposti ad emtricitabina durante gli studi clinici randomizzati controllati (n = 1.563) o tenofovir disoproxil durante gli studi clinici randomizzati controllati e i programmi di accesso allargato (n = 7.319) Danno renale: Poiché emtricitabina e tenofovir disoproxil può causare un danno renale, si raccomanda il monitoraggio della funzione renale (vedere paragrafo 4.4).
La tubulopatia renale prossimale si è generalmente risolta o è migliorata in seguito a interruzione del trattamento con tenofovir disoproxil.
In alcuni pazienti infetti da HIV-1, tuttavia, la riduzione della clearance della creatinina non si è risolta completamente malgrado l’interruzione del trattamento con tenofovir disoproxil.
Nei pazienti a rischio di danno renale (come i pazienti con fattori di rischio renali al basale, malattia da HIV in stato avanzato o i pazienti che assumono contemporaneamente medicinali nefrotossici) è più probabile che il ripristino della funzione renale sia incompleto malgrado l’interruzione del trattamento con tenofovir disoproxil (vedere paragrafo 4.4).
Interazioni con didanosina: La co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina non è raccomandata in quanto determina un aumento del 40-60% dell’esposizione sistemica a didanosina e può comportare l’aumento del rischio di reazioni avverse didanosina-correlate (vedere paragrafo 4.5).
Raramente sono state riportate pancreatite e acidosi lattica, talvolta fatali.
Parametri metabolici: Durante la terapia antiretrovirale il peso e i livelli ematici dei lipidi e del glucosio possono aumentare (vedere paragrafo 4.4).
Sindrome da riattivazione immunitaria: In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento dell’inizio della CART, può insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali.
Sono stati riportati anche disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves e l’epatite autoimmune); tuttavia il tempo di insorgenza registrato è più variabile e questi eventi possono verificarsi anche molti mesi dopo l’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Osteonecrosi: Casi di osteonecrosi sono stati riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla CART.
La frequenza di tali casi è sconosciuta (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica La valutazione delle reazioni avverse correlate a emtricitabina si basa sull’esperienza in tre studi pediatrici (n = 169) in cui pazienti pediatrici infetti da HIV non precedentemente trattati (n = 123) e precedentemente trattati (n = 46) di età compresa tra 4 mesi e 18 anni sono stati trattati con emtricitabina in associazione con altri agenti antiretrovirali.
In aggiunta alle reazioni avverse riportate negli adulti, anemia (9,5%) e alterazione del colorito cutaneo (31,8%) si sono verificate più frequentemente negli studi clinici nei pazienti pediatrici che negli adulti (vedere paragrafo 4.8 Tabella delle reazioni avverse).
La valutazione delle reazioni avverse correlate a tenofovir disoproxil si basa su due studi clinici randomizzati (Studi GS-US-104-0321 e GS-US-104-0352) in 184 pazienti pediatrici infetti da HIV-1 (di età compresa tra 2 e 18 anni) sottoposti a trattamento con tenofovir disoproxil (n = 93) o placebo/farmaco attivo di confronto (n = 91) in associazione con altri agenti antiretrovirali per 48 settimane (vedere paragrafo 5.1).
Le reazioni avverse osservate nei pazienti pediatrici sottoposti a trattamento con tenofovir disoproxil sono state coerenti con quelle osservate negli studi clinici di tenofovir disoproxil negli adulti (vedere paragrafo 4.8 Tabella delle reazioni avverse e 5.1).
Sono state segnalate riduzioni nella BMD nei pazienti pediatrici.
Negli adolescenti infetti da HIV1 (di età compresa tra 12 e 18 anni) gli Z-score della BMD osservati nei soggetti trattati con tenofovir disoproxil sono risultati inferiori a quelli osservati nei soggetti trattati con placebo.
Nei bambini infetti da HIV-1 (di età compresa tra 2 e 15 anni) gli Z-score della BMD osservati nei soggetti passati a tenofovir disoproxil sono risultati inferiori a quelli osservati nei soggetti rimasti nel loro regime a base di stavudina o zidovudina (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Nello studio GS-US-104-0352, 89 pazienti pediatrici con un’età mediana di 7 anni (intervallo da 2 a 15 anni) sono stati esposti a tenofovir disoproxil per un periodo mediano di 313 settimane.
Quattro degli 89 pazienti hanno sospeso il trattamento a causa di reazioni avverse compatibili con una tubulopatia renale prossimale.
In sette pazienti si sono riscontrati valori stimati di velocità di filtrazione glomerulare (GFR) tra 70 e 90 mL/min/1,73 m².
Tra questi, due pazienti hanno manifestato un declino clinicamente significativo nella GFR stimata durante la terapia, migliorato dopo sospensione di tenofovir disoproxil.
Altre popolazioni speciali Soggetti con compromissione renale: Dal momento che tenofovir disoproxil può causare tossicità renale, si raccomanda il monitoraggio stretto della funzione renale negli adulti con compromissione renale trattati con emtricitabina e tenofovir disoproxil (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.2).
L’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil non è raccomandato in pazienti pediatrici con compromissione renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Pazienti co-infetti HIV/HBV o HCV: Il profilo delle reazioni avverse di emtricitabina e tenofovir disoproxil in un numero limitato di pazienti infetti da HIV nello studio GS-01-934 e coinfetti con HBV (n=13) o HCV (n=26) è risultato simile a quello osservato in pazienti infetti da HIV senza co-infezione da HBV.
Tuttavia, come prevedibile in questa popolazione di pazienti, l’innalzamento di AST e ALT si è verificato più frequentemente che nella popolazione generale infetta da HIV.
Esacerbazioni dell’epatite dopo interruzione del trattamento: Nei pazienti infetti da HBV, dopo interruzione del trattamento, sono comparse evidenze cliniche e di laboratorio di esacerbazioni dell’epatite (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Un moderato numero di dati in donne in gravidanza (tra 300 e 1000 gravidanze esposte) indica che non vi sono malformazioni o tossicità fetale/neonatale associate a emtricitabina e tenofovir disoproxil.
Gli studi sugli animali condotti con emtricitabina e tenofovir disoproxil non mostrano una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto, se necessario, l’uso di emtricitabina e tenofovir disoproxil durante la gravidanza può essere considerato.
Allattamento È stato dimostrato che emtricitabina e tenofovir sono escreti nel latte materno.
Esistono informazioni insufficienti relative agli effetti di emtricitabina e tenofovir su neonati/lattanti.
Pertanto Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil Dr.
Reddy’s non deve essere usato durante l’allattamento.
Come regola generale, si raccomanda che le donne infette da HIV non allattino i propri neonati, in nessuna circostanza, per evitare la trasmissione del virus HIV al neonato.
Fertilità Non sono disponibili dati sull’effetto di emtricitabina e tenofovir disoproxil negli esseri umani.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi di emtricitabina o tenofovir disoproxil sulla fertilità.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
Tenere il flacone ben chiuso.
Non rimuovere il dissecante presente in un piccolo contenitore di plastica stampata posto tra le compresse.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

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