ELREXFIO SC 1FL 1,1ML 40MG/ML

4.807,65 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ELRANATAMAB
  • ATC: L01F
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 03/09/2024

ELREXFIO in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario, che abbiano ricevuto almeno tre terapie precedenti, tra cui un agente immunomodulante, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e abbiano dimostrato progressione della malattia con l’ultima terapia.
ELREXFIO 40 mg/mL soluzione iniettabile Un flaconcino contiene 44 mg di elranatamab in 1,1 mL (40 mg/mL). ELREXFIO 40 mg/mL soluzione iniettabile Un flaconcino contiene 76 mg di elranatamab in 1,9 mL (40 mg/mL). Elranatamab è un anticorpo bispecifico IgG2 kappa derivato da due anticorpi monoclonali (mAbs). Elranatamab è prodotto utilizzando due linee cellulari ricombinanti ovariche di criceto cinese (CHO). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Il trattamento deve essere avviato e supervisionato da medici esperti nel trattamento del mieloma multiplo.
ELREXFIO deve essere somministrato tramite iniezione sottocutanea da un operatore sanitario e da personale medico adeguatamente formato e con disponibilità di attrezzature mediche adeguate a gestire le reazioni gravi, inclusa la sindrome da rilascio di citochine (CRS) e la sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS) (vedere paragrafo 4.4).
Prima di iniziare il trattamento, deve essere eseguito un emocromo completo.
Deve essere esclusa qualsiasi possibilità di infezioni attive e/o gravidanza in donne in età fertile (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
Posologia Schema posologico raccomandato Le dosi raccomandate sono dosi ad incremento graduale di 12 mg il giorno 1 e 32 mg il giorno 4, seguite dalla dose piena di 76 mg a settimana dalla settimana 2 alla settimana 24 (vedere Tabella 1).
Per i pazienti che hanno ricevuto almeno 24 settimane di trattamento e che hanno mostrato una risposta, l’intervallo posologico dovrebbe passare a un regime di ogni due settimane.
ELREXFIO deve essere somministrato secondo lo schema posologico incrementale illustrato nella Tabella 1 per ridurre l’incidenza e la gravità di CRS e ICANS.
A causa del rischio di CRS e ICANS, i pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi nelle 48 ore successive alla somministrazione di ciascuna delle 2 dosi incrementali e devono essere istruiti a rimanere in prossimità di una struttura sanitaria (vedere paragrafo 4.4).
Tabella 1.
Schema posologico di ELREXFIO
Schema posologico Settimana/giorno Dose
Dosaggio incrementalea,b Settimana 1: giorno 1 Dose incrementale 1 12 mg
Settimana 1: giorno 4 Dose incrementale 2 32 mg
Dosaggio settimanalea,c,d Settimana 2-24: giorno 1 Dose piena 76 mg una volta alla settimana
Dosaggio ogni 2 settimaned,e Dalla Settimana 25 in poi: giorno 1 Dose piena 76 mg una volta ogni due settimane
a.
Devono essere somministrati medicinali di premedicazione prima delle prime tre dosi di ELREXFIO.
b.
Tra la dose incrementale 1 (12 mg) e la dose incrementale 2 (32 mg) devono trascorrere almeno 2 giorni.
c.
Tra la dose incrementale 2 (32 mg) e la prima dose piena (76 mg) devono trascorrere almeno 3 giorni.
d.
Tra le dosi devono trascorrere almeno 6 giorni.
e.
Per i pazienti che hanno ottenuto una risposta.
Nota: vedere la Tabella 5 per le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con ELREXFIO dopo un ritardo nella somministrazione della dose.
Medicinali di premedicazione consigliati Al fine di ridurre il rischio di CRS, i seguenti medicinali di premedicazione devono essere somministrati circa 1 ora prima delle prime tre dosi di ELREXFIO, che comprende la dose incrementale 1, la dose incrementale 2 e la prima dose piena come descritto nella Tabella 1 (vedere paragrafo 4.4): • paracetamolo 500 mg (o principio attivo equivalente) per via orale; • desametasone 20 mg (o principio attivo equivalente) per via orale o endovenosa; • difenidramina 25 mg (o principio attivo equivalente) per via orale.
Si deve considerare di ricorrere a medicinali antimicrobici a scopo profilattico e ad antivirali secondo le linee guida locali (vedere paragrafo 4.4).
Modifiche della dose in base alla tossicità Non sono raccomandate riduzioni della dose di ELREXFIO.
Ritardi nella somministrazione della dose possono essere necessari per gestire le tossicità (vedere paragrafo 4.4).
Vedere le Tabelle 2 e 3 per le azioni raccomandate per la gestione delle reazioni avverse di CRS e ICANS, rispettivamente.
Vedere la Tabella 4 per le azioni raccomandate per la gestione di altre reazioni avverse.
Sindrome da rilascio di citochine (CRS) La CRS deve essere indentificata in base al quadro clinico (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti devono essere valutati e trattati per altre cause di febbre, ipossia e ipotensione.
La terapia di supporto per la CRS (inclusi, ma non solo, agenti antipiretici, somministrazione di liquidi per via endovenosa, agenti vasopressori, inibitori dell’IL-6 o dei recettori dell’IL-6, ossigeno supplementare, ecc.) deve essere somministrata secondo necessità.
Si deve valutare l’esecuzione di esami di laboratorio per monitorare segni di coagulazione intravascolare disseminata (CID), i parametri ematologici, nonché la funzionalità polmonare, cardiaca, renale ed epatica.
Tabella 2.
Raccomandazioni per la gestione della CRS
Gradoa Sintomi presenti Azioni
Grado 1 Temperatura ≥ 38 °Cb • Sospendere il trattamento fino a risoluzione della CRS.c
• Fornire una terapia di supporto.
Grado 2 Temperatura ≥ 38 °C con: • Sospendere il trattamento fino a risoluzione della CRS.c
• ipotensione sensibile ai liquidi e che non richiede agenti vasopressori e/o
• Fornire una terapia di supporto.
• necessità di ossigeno con cannula nasale a basso flussod o a flusso libero • Monitorare quotidianamente i pazienti per le 48 ore seguenti la successiva dose di ELREXFIO.
Istruire i pazienti a rimanere in prossimità di una struttura sanitaria.
Grado 3 (Primo episodio) Temperatura ≥ 38 °C con: • Sospendere il trattamento fino a risoluzione della CRS.c
• ipotensione che richiede un agente vasopressore con o senza vasopressina e/o • Fornire una terapia di supporto, che può includere anche la terapia intensiva.
• Somministrare i medicinali di premedicazione prima della successiva dose di ELREXFIO.
Monitorare quotidianamente i pazienti per le 48 ore seguenti la successiva dose di ELREXFIO.
Istruire i pazienti a rimanere in prossimità di una struttura sanitaria.
• necessità di ossigeno con cannula nasale ad alto flussod, maschera facciale, maschera non rebreather o maschera di Venturi
Grado 3 (recidiva) Temperatura ≥ 38 °C con: • Interrompere definitivamente la terapia
• ipotensione che richiede un agente vasopressore con o senza vasopressina e/o • Fornire una terapia di supporto, che può includere la terapia intensiva.
• necessità di ossigeno con cannula nasale ad alto flussod, maschera facciale, maschera non rebreather o maschera di Venturi
Grado 4 Temperatura ≥ 38 °C con: • Interrompere definitivamente la terapia.
• ipotensione che richiede più agenti vasopressori (escluso vasopressina) e/o • Fornire una terapia di supporto, che può includere la terapia intensiva.
• necessità di ossigeno a pressione positiva (ad es.
pressione positiva continua delle vie aeree [CPAP], pressione positiva bilivello delle vie aeree [BiPAP], intubazione e ventilazione meccanica)
a.
Sulla base della classificazione della CRS dell’American society for transplantation and cellular therapy (ASTCT) del 2019.
b.
Attribuita a CRS.
La febbre può non essere sempre presente in concomitanza con ipotensione o ipossia, poiché può essere mascherata dall’azione di trattamenti come antipiretici o dalla terapia anticitochinica.
c.
Vedere la Tabella 5 per le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con ELREXFIO dopo un ritardo nella somministrazione della dose.
d.
La cannula nasale a basso flusso ha una portata ≤ 6 L/min, mentre la cannula nasale ad alto flusso ha una portata > 6 L/min.
Tossicità neurologiche, inclusa ICANS Devono essere escluse altre cause dei sintomi neurologici.
I pazienti devono essere prontamente valutati e trattati in base alla gravità.
Deve essere fornita una terapia di supporto, che può includere la terapia intensiva, per le tossicità neurologiche gravi o potenzialmente letali.
I pazienti che hanno manifestato ICANS di Grado 2 o superiore con la dose precedente di ELREXFIO devono essere informati di rimanere in prossimità di una struttura sanitaria e monitorati quotidianamente per segni e sintomi per 48 ore dopo la dose successiva.
Tabella 3.
Raccomandazioni per la gestione della ICANS
Gradoa Sintomi presentib Azioni 
Grado 1 Punteggio ICE 7-9c • Sospendere il trattamento fino a risoluzione della ICANS.e 
o ridotto livello di coscienzad: risveglio spontaneo 
• Monitorare i sintomi neurologici e prendere in considerazione di rivolgersi a un neurologo per una valutazione più approfondita e consigli specifici per la gestione. 
• Valutare l’uso di medicinali anticonvulsivanti non sedativi (ad es.
levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
 
Grado 2 Punteggio ICE 3-6c • Sospendere il trattamento fino a risoluzione della ICANS.e 
o ridotto livello di coscienzad: si sveglia al suono della voce. 
• Somministrare desametasonef 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare l’uso di desametasone fino alla risoluzione al Grado 1 o inferiore, quindi diminuire gradualmente.
 
• Monitorare i sintomi neurologici e prendere in considerazione di rivolgersi a un neurologo e altri specialisti per una valutazione più approfondita e consigli specifici per la gestione. 
• Valutare l’uso di medicinali anticonvulsivanti non sedativi (ad es.
levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
 
• Monitorare quotidianamente i pazienti per le 48 ore seguenti la successiva dose di ELREXFIO.
Istruire i pazienti a rimanere in prossimità di una struttura sanitaria.
 
Grado 3 (Primo episodio) Punteggio ICE 0-2c • Sospendere il trattamento fino a risoluzione della ICANS.e 
o ridotto livello di coscienzad: si sveglia solo con stimoli tattili 
o crisi convulsived dei seguenti tipi: • Somministrare desametasonef 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare l’uso didesametasone fino alla risoluzione al Grado 1 o inferiore, quindi diminuire gradualmente.
 
• qualsiasi crisi convulsiva clinica, focale o generalizzata, che si risolve rapidamente oppure 
• crisi non convulsive all’elettroencefalogramma (EEG) che si risolvono con un intervento • Monitorare i sintomi neurologici e prendere in considerazione di rivolgersi a un neurologo e altri specialisti per una valutazione più approfondita e consigli specifici per la gestione. 
o aumento della pressione intracranica: edema focale/localizzato al neuroimagingd 
• Valutare l’uso di medicinali anticonvulsivanti non sedativi (ad es.
levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
 
• Fornire una terapia di supporto, che può includere la terapia intensiva. 
• Monitorare quotidianamente i pazienti per le 48 ore seguenti la successiva dose di ELREXFIO.
Istruire i pazienti a rimanere in prossimità di una struttura sanitaria.
 
Grado 3 (recidiva) Punteggio ICE 0-2c • Interrompere definitivamente il trattamento 
o ridotto livello di coscienzad: si sveglia solo con stimoli tattili 
• Somministrare desametasonef 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare l’uso di desametasone fino alla risoluzione al Grado 1 o inferiore, quindi diminuire gradualmente.
 
o crisi convulsived dei seguenti tipi: 
• qualsiasi crisi convulsiva clinica, focale o generalizzata, che si risolve rapidamente oppure 
• crisi non convulsive in base all’elettroencefalogramma (EEG) che si risolvono con un intervento 
• Monitorare i sintomi neurologici e prendere in considerazione di rivolgersi a un neurologo e altri specialisti per una valutazione più approfondita e consigli specifici per la gestione. 
o aumento della pressione intracranica: edema focale/localizzato al neuroimagingd 
• Valutare l’uso di medicinali anticonvulsivanti non sedativi (ad es.
levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
 
• Fornire una terapia di supporto, che può includere la terapia intensiva. 
Grado 4 Punteggio ICE 0c • Interrompere definitivamente il trattamento. 
oppure ridotto livello di coscienzad: 
• paziente non risvegliabile o che richiede stimoli tattili vigorosi o ripetitivi per svegliarsi oppure • Somministrare desametasonef 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare l’uso di desametasone fino alla risoluzione al Grado 1 o inferiore, quindi diminuire gradualmente.
 
• stupore o coma 
o crisi convulsived dei seguenti tipi: • In alternativa, prendere in considerazione la somministrazione di metilprednisolone 1 000 mg al giorno per via endovenosa per 3 giorni. 
• crisi convulsive prolungate potenzialmente letali (oltre 5 minuti) oppure 
• crisi convulsive cliniche o elettriche ripetitive senza ritorno al valore basale fra l’una e l’altra • Monitorare i sintomi neurologici e prendere in considerazione di 
oppure esiti motorid: rivolgersi a un neurologo e altri specialisti per una valutazione più approfondita e consigli specifici per la gestione. 
• debolezza motoria focale profonda come emiparesi o paraparesi 
• Valutare l’uso di medicinali anticonvulsivanti non sedativi (ad es.
levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
 
oppure aumento della pressione intracranica/edema cerebraled, con segni/sintomi come: 
• Fornire una terapia di supporto, che può includere la terapia intensiva. 
• edema cerebrale diffuso al 
• neuroimaging oppure 
• postura decerebrata o decorticata oppure 
• paralisi del VI nervo cranico oppure 
• papilledema oppure 
• triade di Cushing 
Acronimi: Encefalopatia associata alle cellule effettrici immunitarie (ICE, Immune Effector Cell-Associated Encephalopathy).
a.
Sulla base della classificazione della ICANS dell’American society for transplantation and cellular therapy (ASTCT) del 2019.
b.
La gestione è determinata sulla base del sintomo più grave non attribuibile a nessun’altra causa.
c.
Se il paziente è risvegliabile e in grado di eseguire la valutazione dell’ICE, valutare le capacità seguenti: Orientamento (capacità di orientarsi relativamente ad anno, mese, città, ospedale = 4 punti); Denominazione (capacità di nominare 3 oggetti, ad es.
indica l’orologio, la penna, il pulsante = 3 punti); Eseguire i comandi (ad es.
“mostra 2 dita” o “chiudi gli occhi e tira fuori la lingua” = 1 punto); Scrittura (capacità di scrivere una frase tipo = 1 punto); Attenzione (capacità di contare a ritroso da 100 per multipli di dieci = 1 punto).
Se il paziente non è risvegliabile e non è in grado di eseguire la valutazione ICE (ICANS Grado 4) = 0 punti.
d.
Non attribuibile a nessun’altra causa.
e.
Vedere la Tabella 5 per le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con ELREXFIO dopo un ritardo nella somministrazione della dose.
f.
Tutti i riferimenti alla somministrazione di desametasone si riferiscono a desametasone o medicinali equivalenti.
Tabella 4.
Azioni raccomandate per altre reazioni avverse
Reazioni avverse Gravità Azioni
Reazioni avverse ematologiche (vedere paragrafo 4.8) Conta assoluta dei neutrofili inferiore a 0,5 x 109/L • Sospendere il trattamento fino a quando la conta assoluta dei neutrofili non è pari o superiore a 0,5 x 109/L.b
Neutropenia febbrile • Sospendere il trattamento fino a quando la conta assoluta dei neutrofili non è pari o superiore a 1 x 109/L e la febbre non si risolve.b
Emoglobina inferiore a 8 g/dL • Sospendere il trattamento fino a quando l’emoglobina non è pari o superiore a 8 g/dL.b
Conta piastrinica inferiore a 25 000/mcL • Sospendere il trattamento fino a quando la conta piastrinica non è pari o superiore a 25 000/mcL e non vi è alcuna evidenza di sanguinamento.b
Conta piastrinica compresa tra 25 000/mcL e 50 000/mcL con sanguinamento
Altre* reazioni avverse non ematologichea (vedere paragrafo 4.8) Grado 3 o 4 • Sospendere il trattamento fino al recupero al Grado 1 o inferiore o al basale.b
• In assenza di recupero, interrompere definitivamente la somministrazione.
a.
Sulla base alla versione 5.0 dei Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi del National Cancer Institute (NCI-CTCAE).
b.
Vedere la Tabella 5 per le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con ELREXFIO dopo un ritardo nella somministrazione della dose (vedere paragrafo 4.2).
* Diverse da CRS e ICANS.
Ripresa del trattamento con ELREXFIO dopo un ritardo nella somministrazione della dose Se si ritarda la somministrazione di una dose, la terapia deve essere ripresa in base alle raccomandazioni illustrate nella Tabella 5 e la terapia deve seguire lo schema posologico (vedere Tabella 1).
Devono essere somministrati medicinali di premedicazione come indicato nella Tabella 5.
Tabella 5.
Raccomandazioni per la ripresa della terapia con ELREXFIO dopo un ritardo nella somministrazione della dose
Ultima dose somministrata Durata del ritardo dall’ultima dose somministrata Azione
Dose incrementale 1 (12 mg) Massimo 2 settimane (≤ 14 giorni) Riprendere alla dose incrementale 2 (32 mg).a Se tollerata, aumentare a 76 mg dopo 4 giorni.
Più di 2 settimane (> 14 giorni) Riprendere lo schema posologico incrementale alla dose incrementale 1 (12 mg).a
Dose incrementale 2 (32 mg) Massimo 2 settimane (≤ 14 giorni) Riprendere a 76 mg.
a
Da oltre 2 settimane a massimo 4 settimane (15 giorni e ≤ 28 giorni) Riprendere alla dose incrementale 2 (32 mg).a Se tollerata, aumentare a 76 mg dopo 1 settimana.
Più di 4 settimane (> 28 giorni) Riprendere lo schema posologico incrementale alla dose incrementale 1 (12 mg).a
Qualsiasi dose piena (76 mg) Massimo 6 settimane (≤ 42 giorni) Riprendere a 76 mg.
Da oltre 6 settimane a massimo 12 settimane (da 43 giorni a ≤ 84 giorni) Riprendere alla dose incrementale 2 (32 mg).a Se tollerata, aumentare a 76 mg dopo 1 settimana.
Più di 12 settimane (> 84 giorni) Riprendere lo schema posologico incrementale alla dose incrementale 1 (12 mg).a
a.
Somministrare i medicinali di premedicazione prima della dose di ELREXFIO.
Durata del trattamento Il trattamento deve essere continuato fino a progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.
Dosi dimenticate Se si dimentica una dose, la dose deve essere somministrata il prima possibile e lo schema posologico deve essere aggiustato per mantenere l’intervallo posologico appropriato secondo necessità (vedere Tabella 1).
Popolazioni particolari Anziani Non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Compromissione renale Non si raccomanda alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (velocità di filtrazione glomerulare [eGFR] > 30 mL/min/1,73 m²).
Sono disponibili dati limitati in pazienti con compromissione renale grave, vedere paragrafo 5.2.
Compromissione epatica Non sono necessari aggiustamenti della dose per compromissione epatica lieve (bilirubina totale da > 1 a 1,5 volte il limite superiore della norma [ULN] e a prescindere dai valori di aspartato aminotransferasi [AST], oppure bilirubina totale ≤ ULN e AST > ULN, vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di ELREXFIO nella popolazione pediatrica per il trattamento del mieloma multiplo.
Modo di somministrazione ELREXFIO è indicato solo per l’iniezione sottocutanea e deve essere somministrato da un operatore sanitario.
La dose richiesta deve essere iniettata nel tessuto sottocutaneo dell’addome (sede di iniezione preferita).
In alternativa, può essere iniettato nel tessuto sottocutaneo della coscia.
ELREXFIO non deve essere iniettato in aree in cui la pelle è arrossata, contusa, dolente, dura o in aree in cui sono presenti cicatrici.
Per le istruzioni sulla manipolazione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Sindrome da rilascio di citochine (CRS) La CRS, incluse reazioni potenzialmente letali o fatali, può manifestarsi nei pazienti trattati con ELREXFIO.
I segni e i sintomi clinici della CRS possono includere, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, febbre, ipossia, brividi, ipotensione, tachicardia, cefalea e valori elevati di enzimi epatici (vedere paragrafo 4.8).
Al fine di ridurre il rischio di CRS, la terapia deve essere iniziata secondo lo schema posologico incrementale e i pazienti, quindi, devono essere monitorati dopo la somministrazione di ELREXFIO.
Al fine di ridurre il rischio di CRS, devono essere somministrati medicinali di premedicazione prima delle prime tre dosi (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere invitati a rivolgersi urgentemente a un medico qualora dovessero manifestarsi segni o sintomi di CRS.
Al primo segno di CRS, ELREXFIO deve essere sospeso e i pazienti devono essere immediatamente valutati per l’ospedalizzazione.
La CRS deve essere gestita secondo le raccomandazioni del paragrafo 4.2 e deve essere presa in considerazione un’ulteriore gestione secondo le linee guida locali.
La terapia di supporto per la CRS (inclusi, ma solo, agenti antipiretici, somministrazioni di liquidi per via endovenosa, agenti vasopressori, inibitori del recettore IL-6 o di IL-6, ossigeno supplementare, ecc.) deve essere somministrata secondo necessità.
Devono essere presi in considerazione test di laboratorio per monitorare la coagulazione intravascolare disseminata (CID), i parametri ematologici, nonché la funzionalità polmonare, cardiaca, renale ed epatica.
Tossicità neurologiche, tra cui ICANS In seguito al trattamento con ELREXFIO possono verificarsi tossicità neurologiche gravi o potenzialmente fatali, tra cui ICANS (vedere paragrafo 4.8).
Nel corso del trattamento, i pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi (ad es., diminuzione del livello di coscienza, convulsioni e/o debolezza motoria) di tossicità neurologiche.
I pazienti devono essere invitati a rivolgersi urgentemente a un medico qualora manifestino segni o sintomi di tossicità neurologica.
Al primo segno di tossicità neurologica, tra cui ICANS, ELREXFIO deve essere sospeso e deve essere presa in considerazione una valutazione neurologica.
La gestione generale della tossicità neurologica (ad es.
ICANS) è riassunta nella Tabella 3 (vedere paragrafo 4.2).
A causa del potenziale sviluppo di ICANS, i pazienti devono essere avvisati di non guidare o utilizzare macchinari pesanti o potenzialmente pericolosi mentre seguono lo schema posologico incrementale e per le 48 ore successive al completamento di ciascuna delle 2 dosi incrementali nonché in caso di nuova insorgenza di eventuali sintomi neurologici (vedere paragrafi 4.2 e 4.7).
Infezioni Nei pazienti trattati con ELREXFIO sono state segnalate infezioni gravi, potenzialmente letali o fatali (vedere paragrafo 4.8).
Durante la terapia con ELREXFIO si sono verificate infezioni virali nuove o riattivate, compresa l’infezione da Cytomegalovirus/la riattivazione dell’infezione da Cytomegalovirus (CMV).
Durante la terapia con ELREXFIO si è verificata anche leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML).
Il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con infezioni attive.
I pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di infezione prima e durante il trattamento con ELREXFIO e trattati adeguatamente.
ELREXFIO deve essere sospeso in base alla gravità dell’infezione come indicato nella Tabella 4 per altre reazioni avverse non ematologiche (vedere paragrafo 4.2).
La profilassi antimicrobica (per es., prevenzione della polmonite da Pneumocystis jirovecii) e antivirale (per es., prevenzione della riattivazione dell’herpes zoster) deve essere somministrata secondo le linee guida locali.
Neutropenia Nei pazienti trattati con ELREXFIO sono state segnalate neutropenia e neutropenia febbrile (vedere paragrafo 4.8).
L’emocromo completo deve essere monitorato al basale e periodicamente nel corso del trattamento.
Il trattamento con ELREXFIO deve essere sospeso come indicato nella Tabella 4 (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti con neutropenia devono essere monitorati per rilevare eventuali segni di infezione.
La terapia di supporto deve essere fornita secondo le linee guida locali.
Ipogammaglobulinemia Nei pazienti trattati con ELREXFIO è stata segnalata ipogammaglobulinemia (vedere paragrafo 4.8).
I livelli di immunoglobuline devono essere monitorati nel corso del trattamento.
Il trattamento con immunoglobuline per via sottocutanea o endovenosa (IVIG) deve essere preso in considerazione se i livelli di IgG scendono al di sotto di 400 mg/dL e i pazienti devono essere trattati secondo le linee guida istituzionali locali, comprese le precauzioni contro le infezioni e la profilassi antimicrobica.
Uso concomitante di vaccini virali vivi La sicurezza dell’immunizzazione con vaccini virali vivi durante o dopo il trattamento con ELREXFIO non è stata studiata.
La vaccinazione con vaccini contenenti virus vivi non è raccomandata nelle 4 settimane precedenti la prima dose, durante il trattamento e almeno 4 settimane dopo.
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione con ELREXFIO.
Il rilascio iniziale di citochine associato all’inizio di ELREXFIO può sopprimere gli enzimi del citocromo P450 (CYP).
Si prevede che il rischio più elevato di interazione si verifichi durante e fino a 14 giorni dopo lo schema posologico incrementale, nonché durante e fino a 14 giorni dopo l’insorgenza della CRS.
In questo lasso di tempo, la tossicità o le concentrazioni di medicinali e devono essere monitorate nei pazienti che ricevono in concomitanza substrati sensibili del CYP con un ristretto indice terapeutico (per es., ciclosporine, fenitoina, sirolimus e warfarin).
La dose del medicinale concomitante deve essere aggiustata secondo necessità.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequenti sono CRS (57,9%), anemia (54,1%), neutropenia (44,8%), affaticamento (44,3%), infezione delle vie respiratorie superiori (38,8%), reazione nella sede di iniezione (38,3%), diarrea (37,7%), polmonite (37,2%), trombocitopenia (36,1%), linfopenia (30,1%), riduzione dell’appetito (26,8%), piressia (27,3%), eruzione cutanea (26,2%), artralgia (25,1%), ipokaliemia (23,0%), nausea (21,3%) e secchezza cutanea (21,3%).
Le reazioni avverse gravi sono polmonite (30,6%), sepsi (15,3%), CRS (12,6%), anemia (5,5%), infezione delle vie respiratorie superiori (4,9%), infezione delle vie urinarie (3,3%), neutropenia febbrile (2,7%), dispnea (2,2%) e piressia (2,2%).
Tabella delle reazioni avverse La Tabella 6 riassume le reazioni avverse segnalate in pazienti che hanno ricevuto ELREXFIO al regime posologico raccomandato (N=183 compresi 64 pazienti che avevano ricevuto una precedente terapia diretta contro BCMA con anticorpo farmaco-coniugato [ADC] o cellule T del recettore antigenico chimerico [CAR] [Coorte B di supporto]).
La durata media del trattamento era 4,1 mesi (intervallo: da 0,03 a 20,3).
I dati sulla sicurezza di ELREXFIO sono stati valutati anche nell’intera popolazione trattata (N = 265) senza che siano state identificate ulteriori reazioni avverse.
Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione MedDRA per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le categorie di frequenza sono definite come molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1 000, < 1/100), raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
In ogni gruppo di frequenza, ove pertinente, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.
Tabella 6.
Reazioni avverse in pazienti con mieloma multiplo trattati con ELREXFIO nello studio MagnetisMM-3 alla dose raccomandata
Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza (Tutti i gradi) N = 183
Qualsiasi grado (%) Grado 3 o 4 (%)
Infezioni ed infestazioni Infezione polmonarea Molto comune 37,2 24,6
Sepsib Molto comune 18,0 12,6
Infezione delle vie respiratorie superiori Molto comune 38,8 5,5
Infezione delle vie urinarie Molto comune 12,6 4,4
Infezione da Cytomegalovirus (CMV)cComune9,32,2
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia Molto comune 44,8 43,2
Anemia Molto comune 54,1 42,6
Trombocitopenia Molto comune 36,1 26,2
Linfopenia Molto comune 30,1 27,9
Leucopenia Molto comune 17,5 12,6
Neutropenia febbrile Comune 2,7 2,7
Disturbi del sistema immunitario Sindrome da rilascio di citochine Molto comune 57,9 0,5
Ipogammaglobulinemia Molto comune 14,2 2,7
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito Molto comune 26,8 1,1
Ipokaliemia Molto comune 23,0 8,7
Ipofosfatemia Comune 6,6 0,5
Patologie del sistema nervoso Neuropatia perifericad Molto comune 15,8 1,1
Cefalea Molto comune 19,1 0
Sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS) Comune 3,3 1,1
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Molto comune 19,1 4,9
Patologie gastrointestinali Diarrea Molto comune 37,7 1,1
Nausea Molto comune 21,3 0
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutaneae Molto comune 26,2 0
Cute secca Molto comune 21,3 0
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Molto comune 25,1 1,6
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Reazione nella sede di iniezione Molto comune 38,3 0
Piressia Molto comune 27,3 3,3
Affaticamento Molto comune 44,3 6,0
Esami diagnostici Aumento delle transaminasi Molto comune 16,9 5,5
a.
Per infezione polmonare si intende polmonite, polmonite da COVID-19, aspergillosi broncopolmonare, infezione batterica delle basse vie respiratorie, infezione virale delle basse vie respiratorie, polmonite da Pneumocystis jirovecii, polmonite da Adenovirus, polmonite batterica, polmonite da Cytomegalovirus, polmonite micotica, polmonite influenzale, polmonite da Pseudomonas, polmonite virale, polmonite atipica, polmonite da Coronavirus, polmonite da Haemophilus, polmonite pneumococcica, polmonite da virus respiratorio sinciziale.
b.
Per sepsi si intende sepsi, batteriemia, batteriemia correlata a dispositivo, sepsi correlata a dispositivo, batteriemia da Escherichia, sepsi da Escherichia, sepsi da Klebsiella, sepsi da Pseudomonas, shock settico, batteriemia stafilococcica, sepsi stafilococcica, sepsi streptococcica, urosepsi, batteriemia da Campylobacter.
c.
Per CMV si intende riattivazione di infezione da Cytomegalovirus, infezione da Cytomegalovirus, corioretinite da Cytomegalovirus, gastroenterite da Cytomegalovirus, viremia da Cytomegalovirus.
d.
Per neuropatia periferica si intende neuropatia sensitiva periferica, parestesia, neuropatia sensitivo-motoria periferica, disestesia, neuropatia periferica, neuropatia motoria periferica, sindrome di Guillain-Barré, ipoestesia, nevralgia, polineuropatia.
e.
Per eruzione cutanea si intende dermatite esfoliativa, dermatite esfoliativa generalizzata, eritema, eritrodisestesia palmo-plantare, eruzione cutanea, esantema eritematoso, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea maculo-papulare, esantema pustoloso, esantema flessurale e intertriginoso simmetrico correlato a farmaco, epidermolisi.
Descrizione di alcune reazioni avverse Sindrome da rilascio di citochine (CRS) La CRS si è verificata nel 57,9% dei pazienti che hanno ricevuto ELREXFIO secondo lo schema posologico raccomandato, con CRS di Grado 1 nel 43,7%, Grado 2 nel 13,7% e Grado 3 nello 0,5% dei pazienti.
La maggior parte dei pazienti ha manifestato CRS dopo la prima dose incrementale (43,2%) o la seconda dose incrementale (19,1%), con il 7,1% dei pazienti che ha manifestato CRS dopo la prima dose piena e l’1,6% dei pazienti dopo una dose successiva.
Si è verificata CRS ricorrente nel 13,1% dei pazienti.
Il tempo mediano all’insorgenza della CRS è risultato di 2 giorni (intervallo: da 1 a 9) dopo la dose più recente, con una durata mediana di 2 giorni (intervallo: da 1 a 19 giorni).
Tra i pazienti che hanno sviluppato CRS, i sintomi associati includevano febbre (99,0%), ipotensione (21,0%) e ipossia (11,4%); inoltre, il 33% ha ricevuto tocilizumab (o siltuximab) e il 15,1% ha ricevuto corticosteroidi per il trattamento della CRS.
Sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS) Si è verificata ICANS nel 3,3% dei pazienti dopo il trattamento con ELREXFIO secondo lo schema posologico raccomandato, con ICANS di Grado 1 nello 0,5%, Grado 2 nell’1,6% e Grado 3 nell’1,1% dei pazienti.
La maggior parte dei pazienti ha manifestato ICANS dopo la prima dose incrementale (2,7%), 1 paziente (0,5%) ha manifestato ICANS dopo la seconda dose incrementale e 1 paziente (0,5%) ha manifestato ICANS dopo una dose successiva.
Si è verificata ICANS ricorrente nell’1,1% dei pazienti.
Il tempo mediano all’insorgenza è risultato di 3 giorni (intervallo: da 1 a 4) dopo la dose più recente con una durata mediana di 2 giorni (intervallo: da 1 a 18).
L’insorgenza di ICANS può essere concomitante alla CRS, manifestarsi dopo la risoluzione della CRS o in assenza di CRS.
I sintomi più frequenti di ICANS includevano una riduzione del livello di coscienza e punteggi ICE (Immune Effector Cell-Associated Encephalopathy) di Grado 1 o di Grado 2 (vedere tabella 3).
Tra i pazienti che hanno sviluppato ICANS, il 66,7% ha ricevuto corticosteroidi, il 33,3% ha ricevuto tocilizumab (o siltuximab), il 33,3% ha ricevuto levetiracetam e il 16,7% ha ricevuto anakinra per il trattamento di ICANS.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile/Misure contraccettive Prima di iniziare il trattamento con ELREXFIO, deve essere verificato lo stato di gravidanza delle donne in età fertile.
Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con ELREXFIO e per 6 mesi dopo l’ultima dose.
Gravidanza Non sono disponibili dati sull’uomo o sugli animali per la valutazione del rischio relativo all’uso di elranatamab in gravidanza.
È noto che l’immunoglobulina umana (IgG) attraversa la placenta dopo il primo trimestre di gravidanza.
Sulla base del meccanismo d’azione, elranatamab può provocare danni al feto se somministrato a una donna in gravidanza e, pertanto, l’uso di ELREXFIO non è raccomandato in gravidanza.
ELREXFIO è associato a ipogammaglobulinemia, pertanto, si deve prendere in considerazione la valutazione dei livelli di immunoglobuline nei neonati di madri trattate con ELREXFIO.
Allattamento Non è noto se elranatamab sia escreto nel latte materno umano o animale, se possa causare effetti sui neonati allattati al seno o sulla produzione di latte.
È noto che le IgG umane vengono escrete nel latte materno.
Il rischio per il bambino allattato al seno non può essere escluso e, pertanto, l’allattamento non è raccomandato durante il trattamento con ELREXFIO e per 6 mesi dopo l’ultima dose.
Fertilità Non sono disponibili dati sull’effetto di elranatamab sulla fertilità umana.
Gli effetti di elranatamab sulla fertilità maschile e femminile non sono stati valutati negli studi condotti su animali.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 °C-8 °C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.