ELLEPALMIRON OS 100ML 5MG/ML
52,80 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 11/05/2016
Terapia sostitutiva di mantenimento nella dipendenza da oppioidi negli adulti, in associazione con un adeguato supporto medico, sociale e psicosociale.
Un millilitro di soluzione orale contiene 5 mg di levometadone cloridrato. Eccipiente(i) con effetti noti: un millilitro di soluzione orale contiene 1.5 mg di metile paraidrossibenzoato (E218). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Somministrazione contemporanea di inibitori delle MAO o entro 2 settimane dall’interruzione del trattamento con essi.
- Durante il trattamento con levometadone, non devono essere somministrati antagonisti narcotici o altri agonisti/antagonisti (per es.
pentazocina e buprenorfina), eccetto di trattamento da sovradosaggio.
- Depressione respiratoria.
- Patologie ostruttive delle vie aeree.
- Pazienti dipendenti da sostanze non-oppioidi.
- Bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni (vedere paragrafo 4.4). Posologia
- Il levometadone deve essere prescritto preferibilmente in centri di trattamento specializzati, come parte di un trattamento integrato per la terapia sostitutiva nella dipendenza da oppioidi negli adulti, comprendente assistenza medica, sociale e psicologica.
Questo prodotto è solo per uso orale e non deve essere iniettato.
Posologia.
Adulti.
La dose è stabilita sulla base della comparsa dei sintomi di astinenza e deve essere aggiustata per ciascun paziente in relazione alla situazione individuale e alla percezione soggettiva.
Come norma generale, una volta definito il dosaggio, si deve avere come scopo la minima dose di mantenimento.
Al fine di prevenire un sovradosaggio, il primo giorno, al mattino sono assunti 15-20 mg della dose iniziale di levometadone cloridrato (corrispondenti a 3-4 ml di soluzione).
A seconda dell’effetto soggettivo e oggettivo, alla sera del primo giorno è somministrata in aggiunta una dose di 10-25 mg di levometadone cloridrato (corrispondenti a 2-5 ml di soluzione).
Nei pazienti con una soglia di tolleranza bassa o non nota (per esempio a seguito di uscita da strutture penitenziarie), la dose iniziale non deve eccedere 15 mg di levometadone cloridrato (3 ml di soluzione).
Dopo 1-6 giorni, la dose iniziale è somministrata una volta al giorno, al mattino.
Il passaggio alla singola dose giornaliera al mattino è di norma effettuato gradualmente con 5 mg di levometadone cloridrato (1 ml di soluzione).
In caso di insufficiente efficacia (comparsa di sintomi di astinenza), il medico può incrementare la dose di 5-10 mg di levometadone cloridrato (1-2 ml di soluzione), al giorno.
La dose di mantenimento è normalmente raggiunta entro 1-6 giorni e può arrivare fino a 60 mg di levometadone cloridrato (12 ml di soluzione).
In casi eccezionali, si può considerare una dose più alta.
Una dose maggiore di 50-60 mg di levometadone cloridrato può essere somministrata soltanto in casi eccezionali di provata necessità dopo avere escluso con certezza l’uso concomitante di altre sostanze narcotiche.
Nota.
Come conseguenza di interazioni e/o induzione enzimatica causate da altri medicinali (vedere paragrafo 4.5), la dose giornaliera di levometadone, se necessario, può essere incrementata.
Per questa ragione, si devono monitorare attentamente eventuali sintomi di astinenza anche in pazienti in trattamento stabile e, se necessario, la dose deve essere ulteriormente aggiustata.
Il levometadone è approssimativamente due volte più attivo del metadone racemo.
Esistono evidenze che il metabolismo del levometadone aumenta a seguito della somministrazione di metadone racemo, così da alterarne il rapporto specialmente nel passaggio da miscela racemica a levometadone.
Di conseguenza, in tali casi, il regime posologico deve essere adattato con attenzione su base individuale (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti anziani.
Si raccomanda di ridurre la dose in pazienti anziani.
Pazienti con compromissioni renali o epatiche o in cattive condizioni generali.
Si raccomanda di ridurre la dose in pazienti con compromissione renale o gravi patologie epatiche croniche o in cattive condizioni generali.
Popolazione pediatrica.
La sicurezza e l’efficacia del levometadone in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni non sono state stabilite.
Ellepalmiron è controindicato in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione.
Ellepalmiron è per solo uso orale.
La dose prescritta è normalmente diluita con acqua o succo di frutta (per es.
succo di arancia, sciroppo di lampone).
La soluzione contenuta nel flacone da 100 ml può essere misurata utilizzando la pipetta fornita.
La pipetta è montata sull’adattatore.
Il flacone con la pipetta attaccata è quindi capovolto in modo da aspirare nella pipetta la quantità di soluzione desiderata.
Prima di separare la pipetta dal flacone, questo deve essere riportato in posizione verticale per evitare la dispersione della soluzione.
Il flacone deve essere mantenuto nella sua posizione verticale anche nel caso in cui sia necessario rimettere nel flacone un eccesso di soluzione.
Dal flacone da 500 ml, la soluzione può essere prelevata per la dispensazione utilizzando, per esempio, un dispenser tarato disponibile in commercio. Avvertenze e precauzioni
- Un'attenta valutazione dell’indicazione e un monitoraggio medico speciale sono necessari in caso di: - Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6); - Ridotto livello di coscienza; - Uso concomitante di medicinali o sostanze che deprimono rispettivamente il sistema nervoso centrale e la respirazione; - Stati patologici in cui la depressione respiratoria deve essere evitata; - Disturbi del centro del respiro e della funzione respiratoria da moderati a gravi; - Aumentata pressione intracranica; - Ipotensione in caso di ipovolemia; - Ipertrofia prostatica con ritenzione urinaria; - Pancreatiti; - Disturbi biliari; - Malattie ostruttive e infiammatorie intestinali; - Feocromocitoma; - Ipotiroidismo; - Bradicardia; - Terapia con antiaritmici di classe I e III.
Polmoni e respirazione.
Il levometadone deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con: - Asma; - malattie polmonari croniche ostruttive; - cuore polmonare; - sostanziale riduzione della riserva respiratoria; - insufficienza respiratoria pre-esistente; - ipossia o ipercapnia.
In questi pazienti, anche le dosi terapeutiche usuali di narcotici possono ridurre la frequenza respiratoria, mentre in parallelo la resistenza respiratoria può aumentare il punto di apnea.
In pazienti particolarmente inclini a tali fenomeni atopici, si possono verificare esacerbazione di asma pre-esistente, rash cutaneo ed emocromo alterato (eosinofilia).
Pressione intracranica.
L’effetto dei narcotici che porta alla depressione respiratoria e la loro capacità di aumentare la pressione del liquido cerebrospinale, possono essere incrementati significativamente in caso di preesistente aumento della pressione intracranica.
Considerando il profilo terapeutico del levometadone come agonista µ, il principio attivo deve essere utilizzato con estrema cautela e solo se strettamente necessario per il trattamento di tali pazienti.
Rischio derivante dall’uso concomitante di medicinali sedativi quali benzodiazepine o medicinali correlati.
L’uso concomitante di Ellepalmiron e medicinali sedativi quali benzodiazepine o medicinali correlati ad esse, può causare, sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali le opzioni di un trattamento alternativo non sono possibili.
Se si decide di prescrivere Ellepalmiron in concomitanza a medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
I pazienti devono essere attentamente valutati per i segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione.
A tale riguardo, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e le persone che se ne prendono cura (dove applicabile) di prestare attenzione a questi sintomi (vedere sezione 4.5).
Rischio derivante dall’ uso concomitante di alcol.
L’uso concomitante di oppioidi, incluso il levometadone, e alcol, può provocare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
L’uso concomitante di alcol durante la terapia con levometadone deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5).
Disturbo da uso di oppioidi (abuso e dipendenza).
Il levometadone è un analgesico oppioide e crea una forte dipendenza.
Ha una lunga emivita e può quindi accumularsi.
Una singola dose in grado di alleviare i sintomi può, se ripetuta su base giornaliera, portare ad accumulo e, potenzialmente, al decesso.
L’uso di levometadone può causare dipendenza.
Come con altri oppioidi, in seguito a somministrazione ripetuta di levometadone possono svilupparsi tolleranza e dipendenza fisica e/o psicologica.
L’interruzione del trattamento dopo somministrazione ripetuta e/o in caso di dipendenza da oppioidi o l’uso di un antagonista oppioide causano la comparsa della sindrome di astinenza.
L’abuso o l’uso scorretto intenzionale di Ellepalmiron può causare un sovradosaggio e/o il decesso.
Il rischio di sviluppare il disturbo da uso di oppioidi è maggiore nei pazienti con anamnesi personale o familiare (genitori o fratelli) di disturbi da uso di sostanze (incluso il disturbo da uso di alcol), nei fumatori o nei pazienti con anamnesi personale di altri disturbi della salute mentale (ad es.
depressione maggiore, ansia e disturbi della personalità).
I pazienti dovranno essere monitorati per segni di comportamento di ricerca del farmaco (ad es.
richieste troppo precoci di nuove forniture).
Il monitoraggio include il riesame di oppioidi e farmaci psicoattivi concomitanti (come le benzodiazepine).
Per i pazienti con segni e sintomi di OUD, deve essere preso in considerazione un consulto con uno specialista in dipendenze.
Disturbi della respirazione correlati al sonno.
Gli oppioidi possono causare disturbi della respirazione correlati al sonno, tra cui apnea centrale nel sonno (CSA) e ipossiemia correlata al sonno.
L’uso di oppioidi aumenta il rischio di CSA in modo dose-dipendente.
Nei pazienti che presentano CSA, bisogna considerare la riduzione del dosaggio totale di oppioidi.
Consumo concomitante.
L’abuso di narcotici e droghe durante la terapia di sostituzione può condurre a situazioni di pericolo di vita e deve essere assolutamente evitato.
In aggiunta, campioni di urine devono essere regolarmente analizzati al fine di individuare un potenziale consumo concomitante di narcotici.
Riduzione degli ormoni sessuali e aumento della prolattina. L’uso prolungato di oppioidi può essere associato a una riduzione dei livelli degli ormoni sessuali e a un aumento della prolattina.
I sintomi includono diminuzione della libido, impotenza o amenorrea.
Ipoglicemia. È stata osservata ipoglicemia nel contesto del sovradosaggio o dell’aumento della dose di metadone (una miscela racemica di levometadone e destrometadone).
Durante l’aumento della dose si raccomanda il regolare monitoraggio della glicemia (vedere paragrafo 4.8 e paragrafo 4.9).
Pazienti ad alto rischio.
Estrema cautela deve essere presa nei seguenti casi: - Pazienti a rischio elevato.
Tentativi di suicidio con oppiacei, specialmente combinati con antidepressivi triciclici, alcool e altre sostanze che influenzano il sistema nervoso centrale, sono parte del quadro clinico della dipendenza.
Pertanto, una valutazione individuale e un programma di trattamento che include eventualmente un periodo di ospedalizzazione devono essere considerati per pazienti i quali, nonostante un intervento farmacoterapeutico appropriato, continuano con l’assunzione incontrollata di droghe e mostrano un persistente comportamento altamente dannoso.
- Condizioni addominali acute.
Come in generale con gli agonisti µ, l’uso di levometadone può mascherare la diagnosi o il decorso clinico di pazienti con disturbi addominali acuti.
Per questa ragione, pazienti con sintomi di addome acuto, che ricevono terapia sostitutiva devono essere attentamente monitorati fino a che non si è stabilita una esatta diagnosi.
- Pazienti con prolungamento noto o sospetto dell’intervallo QT o squilibrio elettrolitico, in particolare ipokaliemia/aritmie cardiache.
Durante il trattamento con agonisti del recettore degli oppioidi µ, deve essere preso in considerazione un prolungamento dell'intervallo QT e conseguentemente l'insorgenza di tachicardia ventricolare polimorfa (torsioni di punta).
In linea di principio, tutti i pazienti devono essere interrogati su precedenti malattie cardiache e sincope inspiegabile prima di iniziare la terapia.
Il paziente deve essere informato sulla possibilità di aritmia cardiaca.
Prima di iniziare il trattamento e dopo due settimane dall’inizio del trattamento si deve eseguire un ECG in modo da valutare e quantificare l’effetto del levometadone sull’intervallo QT.
Nello stesso modo, è consigliabile effettuare un ECG prima di aumentare la dose e un controllo ECG almeno annuale.
In caso di sincope inspiegabile, deve essere considerata la possibilità di una causa cardiaca.
In caso di modifica di farmaci aggiuntivi, deve essere considerata la possibilità di un’interazione che influisca sull’intervallo QT.
- Insufficienza surrenalica.
Il levometadone deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza surrenalica poiché gli oppioidi possono ridurre la produzione di cortisolo.
Gli oppioidi possono causare insufficienza surrenalica reversibile che richiede monitoraggio e terapia sostitutiva con glucocorticoidi.
I sintomi dell’insufficienza surrenalica possono includere nausea, vomito, inappetenza, affaticamento, debolezza, capogiri o ipotensione.
Ulteriori informazioni.
Si raccomanda una riduzione della dose nei pazienti anziani e nei pazienti con disturbi renali, gravi disturbi epatici cronici o cattive condizioni generali (vedere paragrafo 4.2).
Quando si usa levometadone, è importante considerare che il levometadone è circa due volte più attivo del metadone racemo (vedere anche paragrafo 4.2).
L'uso di Ellepalmiron da parte di individui senza tolleranza agli oppiacei è pericoloso per la vita e può portare alla morte per arresto respiratorio.
Per questo motivo è obbligatorio conservare il farmaco correttamente e, soprattutto, lontano dalla portata dei bambini.
Ellepalmiron è solamente per uso orale.
L’abuso per somministrazione endovenosa di Ellepalmiron può avere effetti indesiderati gravi come sepsi, flebiti o embolie polmonari.
L'uso di Ellepalmiron nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non è raccomandato a causa della mancanza di dati clinici sull'efficacia e sulla sicurezza (vedere anche paragrafo 4.3).
L’uso di Ellepalmiron può portare a risultati positivi nei test anti-doping.
Inoltre, l’uso di Ellepalmiron come sostanza dopante può compromettere gravemente la salute del soggetto.
Ellepalmiron contiene metile paraidrossibenzoato come eccipiente, che può causare reazioni allergiche (anche ritardate). Interazioni
- Gli effetti del levometadone possono essere influenzati da interazioni sia farmacodinamiche che farmacocinetiche.
A seconda dell’evidenza clinica, possono essere necessari aggiustamenti della dose di levometadone e/o dei medicinali usati in concomitanza nel caso delle interazioni descritte nella sezione seguente.Le seguenti combinazioni sono controindicate (vedere paragrafo 4.3).
- In caso di terapia con inibitori delle MAO entro 14 giorni prima dell’uso di oppioidi (petidina), sono stati riportati effetti sul sistema nervoso centrale, sulla respirazione e sulla circolazione associati con sintomi depressivi o eccitatori, tali da compromettere la vita.
Tali reazioni non possono essere escluse con l’uso del levometadone.
- In pazienti dipendenti da eroina o in pazienti in terapia di sostituzione con metadone, Pentazocina e Buprenorfina possono causare fenomeni di astinenza (vedere anche paragrafo 4.3).
La Buprenorfina non deve essere somministrata prima di 20 ore dall’interruzione di Ellepalmiron.
In caso di uso concomitante di levometadone con altri prodotti o sostanze medicinali, le seguenti interazioni devono essere considerate.
Un aumento dell’effetto depressivo sul sistema nervoso centrale e della depressione respiratoria può essere osservato nel caso di uso combinato di medicinali o altre sostanze quali: - Analgesici ad azione centrale (anche altri oppioidi); - Alcol (vedere paragrafo 4.4); - Derivati fenotiazinici; - Barbiturici e altri farmaci ipnotici e narcotici rispettivamente; - Antidepressivi triciclici; - Medicinali sedativi quali benzodiazepine o medicinali ad esse correlati: l’uso concomitante di oppioidi con medicinali quali le benzodiazepine o correlati ad esse aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC.
La dose e la durata del trattamento combinato devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).
Gli effetti del levometadone possono essere potenziati da antiipertensivi quali: - Reserpina; - Clonidina; - Urapidil; - Prazosina.
Un aumento della concentrazione plasmatica di levometadone e un prolungamento degli effetti può intervenire con medicinali e sostanze che inibiscono il metabolismo enzimatico del levometadone nel fegato (sistema del citocromo P450) quali: - Cimetidina; - Antimicotici (ad es.
itraconazolo, ketoconazolo, voriconazolo, fluconazolo); - Antibiotici macrolidi; - Antiaritmici; - Contraccettivi; - Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina [SSRI], come sertralina, fluvoxamina, fluoxetina e paroxetina; - Ciprofloxacina.
Nell'uomo, il levometadone è N-demetilato tramite vari isoenzimi CYP, comprendenti principalmente CYP3A4, CYP2B6, CYP2C19 e CYP2D6.
I farmaci e le sostanze che potenziano il metabolismo enzimatico del levometadone nel fegato (induttori enzimatici) possono rispettivamente diminuire la concentrazione plasmatica del levometadone e abbreviare la durata dell'azione.
Questi includono: - Carbamazepina; - Fenobarbital; - Fenitoina; - Rifampicina; - Flunitrazepam; - Erba di San Giovanni; - Spironolattone; - Acido fusidico; - Efavirenz; - Nevirapina; - Nelfinavir; - Ritonavir; - Amprenavir.
Eventualmente, questo può causare sintomi di astinenza.
Metamizolo: La somministrazione concomitante di levometadone con metamizolo, che è un induttore degli enzimi metabolizzanti che includono il CYP2B6 e il CYP3A4, può causare una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di levometadone con una potenziale diminuzione dell'efficacia clinica.
Pertanto, si consiglia cautela quando metamizolo e levometadone vengono somministrati contemporaneamente; la risposta clinica e/o i livelli del farmaco devono essere monitorati in modo appropriato.
Farmaci serotoninergici: può verificarsi sindrome serotoninergica in caso di somministrazione concomitante di metadone (una miscela racemica di levometadone e destrometadone) e petidina, inibitori della monoammino ossidasi (MAO) e agenti serotoninergici come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (ISRS), gli inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (IRSN) e gli antidepressivi triciclici (ADT).
I sintomi della sindrome serotoninergica possono includere alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali.
Cannabidiolo: la somministrazione concomitante di cannabidiolo può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di metadone.
In caso di uso concomitante di levometadone con altri medicinali o sostanze metabolizzate dagli enzimi epatici o che possono influenzare il legame proteico (il levometadone si lega principalmente all'alfa-glicoproteina acida e all'albumina, vedere paragrafo 5.2) nonché dopo sospensione di questi medicinali o sostanze, si raccomanda un attento monitoraggio dei pazienti per sintomi clinici di sovradosaggio, sottodosaggio o sintomi di astinenza e un appropriato aggiustamento della dose.
L’uso concomitante di oppioidi e gabapentinoidi (gabapentin e pregabalin) aumenta il rischio di sovradosaggio di oppioidi, depressione respiratoria e decesso.
Sono state riportate concentrazioni plasmatiche ridotte (didanosina e stavudina) o aumentate (zidovudina) di medicinali antiretrovirali se usati in concomitanza con levometadone, mentre la concentrazione plasmatica di levometadone e rimasta invariata.
Per questi pazienti è richiesto uno stretto monitoraggio per un’adeguata risposta clinica o segni di tossicità. Effetti indesiderati
- All’inizio del trattamento si manifestano, spesso, sintomi di astinenza da oppioidi come ansietà, anoressia, movimenti rapidi e non coordinati, crampi intestinali, depressione, diarrea, vomito, febbre, alternanza di brividi e vampate di calore, sbadigli, pelle d’oca, perdita di peso, tachicardia, rinorrea, starnuti, miosi, irritabilità, sonnolenza, dolore diffuso, debolezza, sudorazione eccessiva, aumento della lacrimazione, nausea, irrequietezza, crampi addominali e tremore.
La frequenza degli effetti avversi è classificata come segue: Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non comune (≥ 1/1000, < 1/100); Rara (≥ 1/10.000, < 1/1000); Molto rara (< 1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.Classificazione per sistemi e organi (MedDRA) Frequenza Evento avverso Disturbi del metabolismo e della nutrizione Da non comune a comune Perdita di appetito. Non nota Ipoglicemia. Disturbi psichiatrici Non nota Dipendenza. Patologie del sistema nervoso Da non comune a comune Vertigini, sedazione, confusione, disorientamento, cefalee, insonnia, irrequietezza, riduzione della libido e/o potenza, euforia, disforia. Patologie dell'occhio Da non comune a comune Disturbi della vista. Patologie cardiache Da non comune a comune Palpitazioni, bradicardia. Da rara a molto rara Aritmie cardiache (sincopi), arresto cardiaco. Patologie vascolari Da rara a molto rara Ipotensione ortostatica, diminuita funzione circolatoria, shock, stillicidio ematico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Da non comune a comune Depressione respiratoria. Da rara a molto rara Arresto respiratorio. Non nota Sindrome di apnea centrale nel sonno Patologie gastrointestinali Da non comune a comune Vomito, nausea, secchezza delle fauci, costipazione. Patologie epatobiliari Da non comune a comune Spasmo delle vie biliari. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Da non comune a comune Orticaria e altri tipi di rash cutanei, prurito. Patologie renali e urinarie Da non comune a comune Ritenzione urinaria, difficoltà alla minzione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Da non comune a comune Sudorazione eccessiva, svenimento, debolezza, edema. Da rara a molto rara Arrossamento.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza.
L'uso del levometadone durante la gravidanza deve essere strettamente indicato e accompagnato da un adeguato monitoraggio preferibilmente in un centro medico specializzato.
Non ci sono dati da studi prospettici riguardanti l'uso del levometadone nelle donne in gravidanza.
Gli studi epidemiologici sul rischio di malformazioni nei bambini esposti al metadone in utero sono contraddittori e non tengono conto dei vari bias.
Non è stata finora stabilita una relazione causale tra l'uso di metadone in gravidanza e il rischio di malformazioni congenite.
Gli studi preclinici hanno mostrato segni di tossicità riproduttiva associata all'uso di metadone (vedere paragrafo 5.3).
Adeguata terapia sostitutiva e prevenzione dei sintomi di astinenza durante la gravidanza devono essere garantite al fine di ridurre al minimo i danni al feto.
La riduzione della dose o la sospensione del medicinale durante la gravidanza devono essere sempre effettuate sotto stretto controllo medico della donna incinta e dopo un’attenta valutazione di tutti i rischi.
A causa della possibile induzione enzimatica durante la gravidanza (sulla base dei dati clinici di farmacocinetica del metadone), un aumento del dosaggio può essere necessario in alcune donne in gravidanza se si manifestano sintomi di astinenza.
Nell’interesse del feto, può essere consigliabile suddividere la dose giornaliera al fine di evitare picchi nelle concentrazioni plasmatiche e per compensare la degradazione accelerata del levometadone, prevenendo così i sintomi di astinenza.
Il levometadone attraversa la barriera placentare e può portare a depressione respiratoria nel neonato se usato prima o durante il parto.
Circa il 60-80% dei neonati richiede un trattamento ospedaliero a causa della sindrome da astinenza neonatale.
La sospensione del trattamento nel neonato deve essere effettuata presso un'adeguata unità di terapia intensiva pediatrica, in quanto il trattamento con Ellepalmiron può portare a tolleranza e dipendenza del feto, nonché a sintomi di astinenza nel neonato che necessitano di essere trattati.
L'aggiustamento della dose (specialmente la riduzione della dose) può essere necessario entro 1-2 settimane dopo la nascita.
I bambini di madri in terapia sostitutiva con metadone mostrano un peso alla nascita relativamente inferiore e una circonferenza cranica inferiore rispetto ai bambini non esposti a droghe.
Inoltre, nei bambini con esposizione prenatale al metadone è stata osservata una maggiore incidenza di otite media, riscontri neurologici con disturbi dell'udito, ritardo mentale e motorio dello sviluppo e anomalie oculari.
Si suppone esista una relazione con un aumento della SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante).
Allattamento.
Il levometadone è escreto nel latte materno a bassi livelli.
Effetti secondari tra cui depressione respiratoria e riduzione dello stato di coscienza che possono essere fatali sono stati segnalati in neonati esposti al metadone (miscela racemica di levometadone e destrometadone) attraverso il latte materno.
Sono stati identificati fattori contribuenti, tra cui l’uso concomitante di medicinali con effetto depressivo sul sistema nervoso centrale, fattori genetici e sovradosaggio.
Nel caso del levometadone, la decisione di raccomandare l’allattamento deve tenere conto delle raccomandazioni di un medico specialista e si deve considerare se la donna sta assumendo una dose di mantenimento stabile di levometadone, oltre all’eventuale uso continuato di sostanze illegali.
Se si considera l’allattamento, la dose di levometadone deve essere la più bassa possibile.
I medici prescrittori devono consigliare alle donne che allattano di controllare che il neonato non manifesti sedazione e difficoltà respiratorie, e di rivolgersi immediatamente a un medico qualora si verifichino tali situazioni.
Sebbene la quantità di levometadone escreta nel latte materno non sia sufficiente a sopprimere completamente i sintomi di astinenza nei neonati allattati al seno, può attenuare la severità della sindrome da astinenza neonatale.
Se è necessario interrompere l’allattamento, tale interruzione deve avvenire gradualmente, in quanto un brusco svezzamento potrebbe aumentare i sintomi da astinenza del neonato.
Fertilità.
Il levometadone non sembra compromettere la fertilità femminile umana.
Studi condotti su uomini durante il trattamento di mantenimento con metadone hanno dimostrato che il metadone riduce i livelli di testosterone nel siero e diminuisce marcatamente il volume dell'eiaculato e la motilità degli spermatozoi.
La conta degli spermatozoi di uomini trattati con metadone erano il doppio di quelli dei controlli.
Tuttavia, questo riflette la mancanza di diluizione da parte del liquido seminale. Conservazione
- Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.