ELETRIPTAN TEVA 6CPR RIV 40MG
18,57 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 12/03/2016
Eletriptan Teva è indicato nei pazienti adulti per il trattamento acuto della fase cefalalgica degli attacchi emicranici, con o senza aura.
Eletriptan Teva 40 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 40 mg di eletriptan (come eletriptan bromidrato). Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film contiene 46 mg di lattosio, 0,24 mg di giallo tramonto FCF Lacca di alluminio e meno di 1 mmol di sodio (23 mg). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Eletriptan è controindicato in pazienti con: • ipersensibilità ad eletriptan bromidrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• grave compromissione epatica o renale.
• ipertensione da moderata a grave o ipertensione lieve non trattata.
• coronaropatia documentata, inclusa la cardiopatia ischemica (angina pectoris, precedente infarto del miocardio o ischemia silente documentata).
Pazienti con vasospasmo coronarico (angina di Prinzmetal), sintomi oggettivi o soggettivi di cardiopatia ischemica.
• aritmie significative o insufficienza cardiaca.
• vasculopatia periferica.
• precedente episodio di accidente cerebrovascolare (CVA) o attacco ischemico transitorio (TIA).
• somministrazione di ergotamina, o derivati dell’ergotamina (inclusa metisergide), nelle 24 ore che precedono o seguono il trattamento con eletriptan (vedere paragrafo 4.5).
• somministrazione concomitante di altri agonisti dei recettori 5-HT1 ed eletriptan. Posologia
- Posologia Le compresse di Eletriptan Teva devono essere assunte il più presto possibile dopo l’inizio dell’attacco di emicrania, ma sono efficaci anche se assunte in una fase più tardiva.
Non è stato dimostrato che Eletriptan Teva prevenga l’attacco emicranico se assunto durante la fase dell’aura, pertanto deve essere assunto solo durante la fase cefalalgica degli attacchi emicranici.
Le compresse di Eletriptan Teva non devono essere utilizzate per la profilassi.
Adulti (età 18-65 anni) La dose iniziale raccomandata è di 40 mg.
In caso di ricomparsa della cefalea entro 24 ore: Una seconda dose di Eletriptan Teva dello stesso dosaggio si è rivelata efficace nel trattamento delle recidive, qualora l’attacco emicranico si ripresenti entro 24 ore dalla risposta iniziale.
Se è necessaria una seconda dose, questa non deve essere assunta nelle 2 ore successive all’assunzione della dose iniziale.
In caso di mancata risposta: Se un paziente non riscontra un miglioramento della cefalea entro 2 ore dall’assunzione della prima dose di Eletriptan Teva, non deve assumere una seconda dose per lo stesso attacco poiché, l’efficacia di una seconda dose in questi casi non è stata adeguatamente stabilita dagli studi clinici.
Gli studi clinici mostrano che i pazienti che non rispondono al trattamento di un attacco emicranico possono, comunque, rispondere al trattamento di un attacco successivo.
I pazienti che non ottengono una risposta soddisfacente dopo avere provato un dosaggio da 40 mg (ad es.
buona tollerabilità e mancata risposta in 2 attacchi su 3) possono essere trattati in modo soddisfacente con la dose da 80 mg (2 compresse da 40 mg) nel trattamento di attacchi successivi (vedere paragrafo 5.1).
Non deve essere assunta una seconda dose da 80 mg nell’arco di 24 ore.
La dose massima giornaliera non deve superare 80 mg (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti anziani La sicurezza e l’efficacia di eletriptan in pazienti di età superiore ai 65 anni non sono state valutate in modo sistematico a causa dell’esiguo numero di questi pazienti negli studi clinici.
Pertanto, l’uso di eletriptan in pazienti anziani non è raccomandato.
Popolazione pediatrica Adolescenti (età 12-17 anni) L’efficacia di eletriptan nei pazienti adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni non è stata stabilita.
I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Pazienti pediatrici (età 6-11 anni) La sicurezza e l’efficacia di eletriptan in pazienti pediatrici di età compresa tra 6 e 11 anni non sono state stabilite.
I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Pazienti con compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica di grado lieve o moderato non è necessario un aggiustamento della posologia.
Poiché eletriptan non è stato studiato in pazienti con grave compromissione epatica, il medicinale è controindicato in questi pazienti.
Pazienti con danno renale Poichè gli effetti di eletriptan sulla pressione arteriosa aumentano in presenza di un danno renale (vedere paragrafo 4.4.), si raccomanda l’impiego di una dose iniziale da 20 mg in pazienti con danno renale lieve o moderato.
La dose massima giornaliera non deve superare 40 mg.
Eletriptan è controindicato in pazienti con grave danno renale.
Modo di somministrazione Le compresse devono essere ingerite intere con acqua. Avvertenze e precauzioni
- Questo medicinale contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene anche il colorante giallo tramonto FCF Lacca di alluminio che può causare reazioni allergiche.Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Eletriptan non deve essere impiegato insieme ad inibitori potenti del CYP3A4, ad es.
ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, josamicina, ed agli inibitori delle proteasi (ritonavir, indinavir e nelfinavir).
Eletriptan deve essere utilizzato solo quando sia stata stabilita una diagnosi certa di emicrania.
Eletriptan non è indicato per il trattamento dell’emicrania emiplegica, oftalmoplegica o basilare.
Eletriptan non deve essere somministrato per il trattamento delle cefalee “atipiche”, ovvero delle cefalee che possono essere correlate a condizioni mediche potenzialmente gravi (ictus, rottura di aneurisma) nelle quali la vasocostrizione cerebrale può essere pericolosa.
L’eletriptan può essere associato ad alcuni sintomi transitori, inclusi dolore al torace e senso di costrizione al torace, che possono essere intensi e possono interessare la gola (vedere paragrafo 4.8).
Quando si pensa che questi sintomi siano indicativi di una cardiopatia ischemica, non devono essere assunte altre dosi e deve essere effettuata una valutazione appropriata.
Pazienti con insufficienza cardiaca Eletriptan non deve essere somministrato, senza previo accertamento, in pazienti in cui è probabile la presenza di una patologia cardiaca non diagnosticata o in pazienti a rischio di coronaropatie (CAD) (ad es.
pazienti con ipertensione, diabete, fumatori o soggetti che fanno uso di una terapia sostitutiva a base di nicotina, uomini di età superiore ai 40 anni, donne in post-menopausa e pazienti con una storia familiare significativa di CAD).
Gli accertamenti cardiaci possono non identificare tutti i pazienti che presentano malattie cardiache e, in casi molto rari, quando sono stati somministrati gli agonisti dei recettori 5-HT1 si sono verificati eventi cardiaci gravi in pazienti che non avevano una malattia cardiaca di base.
Eletriptan non deve essere somministrato ai pazienti con coronaropatia accertata (vedere paragrafo 4.3).
L’impiego degli agonisti dei recettori 5-HT1 è stato associato a vasospasmo coronarico.
In seguito all’uso degli agonisti dei recettori 5-HT1 sono stati segnalati rari casi di ischemia miocardica o infarto del miocardio.
Gli effetti indesiderati possono essere più comuni quando i triptani vengono assunti in concomitanza a preparati di erboristeria contenenti l’erba di S.
Giovanni (Hypericum perforatum).
Nell’ambito dei dosaggi terapeutici utilizzati negli studi clinici, sono stati osservati aumenti lievi e transitori della pressione arteriosa con dosi di eletriptan pari o superiori a 60 mg.
Tuttavia, nell’ambito degli studi clinici questi aumenti non sono stati associati a sequele cliniche pressorie.
L’effetto è stato molto più pronunciato in soggetti con compromissione renale e negli anziani.
Nei soggetti con compromissione renale, l’intervallo di aumenti massimi medi nella pressione sistolica è stato di 14-17 mmHg (normale 3 mmHg) e per la pressione diastolica di 14-21 mmHg (normale 4 mmHg).
Nei soggetti anziani, l’aumento massimo medio nella pressione sistolica è stato di 23 mmHg rispetto a 13 mmHg negli adulti giovani (placebo 8 mmHg).
Nella fase successiva alla commercializzazione del medicinale sono stati segnalati aumenti della pressione anche in pazienti trattati con dosi di eletriptan da 20 mg e 40 mg ed in pazienti che non presentavano un danno renale e in pazienti non anziani.
Cefalea da uso eccessivo di medicinali (MOH) L’uso prolungato di qualsiasi antidolorifico per il trattamento della cefalea può peggiorare i sintomi.
Se si sospetta o si verifica questa condizione, si deve ricorrere al parere del medico, e il trattamento deve essere interrotto.
Nel caso in cui si manifestino attacchi di cefalea frequenti o giornalieri, nonostante (o a causa de) l’uso regolare di medicinali per il trattamento della cefalea, si deve presumere che i pazienti abbiano sviluppato cefalea da uso eccessivo di medicinali (MOH).
Sindrome serotoninergica In seguito alla somministrazione concomitante di triptani e di medicinali inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) o inibitori del reuptake di serotonina e noradrenalina (SNRI) sono stati segnalati episodi di sindrome serotoninergica (inclusi stati di alterazione mentale, instabilità autonomica ed anormalità neuromuscolari).
Tali reazioni possono essere gravi.
Quando l’uso concomitante di eletriptan e di un SSRI o SNRI è clinicamente giustificato, si consiglia un appropriato monitoraggio del paziente, in particolare all’inizio del trattamento, in caso di aumenti di dose, o in casi di somministrazione di un’ulteriore medicinale con attività serotoninergica (vedere paragrafo 4.5). Interazioni
- Effetto di altri medicinali su eletriptan Negli studi clinici pivotali condotti con eletriptan non è stata riportata evidenza di interazione con betabloccanti, antidepressivi triciclici, inibitori selettivi del reuptake della serotonina e flunarizina, ma non sono disponibili dati di studi di interazione specifici con questi medicinali (ad eccezione del propranololo, vedi di seguito).
L’analisi farmacocinetica di popolazione, sulla base dei dati raccolti dagli studi clinici, ha suggerito che è improbabile che i seguenti medicinali possano modificare le proprietà farmacocinetiche di eletriptan (beta-bloccanti, antidepressivi triciclici, inibitori selettivi del reuptake della serotonina, terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni, contraccettivi orali contenenti estrogeni e calcio-antagonisti).
Eletriptan non è un substrato per le MAO.
Pertanto, non si prevedono interazioni tra eletriptan e gli inibitori delle MAO.
Per questo motivo non sono stati condotti studi specifici di interazione.
Negli studi clinici con propranololo (160 mg), verapamil (480 mg) e fluconazolo (100 mg) la Cmax di eletriptan è aumentata rispettivamente di 1.1 volte, 2.2 volte e 1.4 volte.
L’AUC di eletriptan è aumentata rispettivamente di 1.3, 2.7 e 2.0 volte.
Questi effetti non sono considerati clinicamente significativi poichè non si è verificato un aumento della pressione arteriosa o degli eventi indesiderati rispetto alla sola somministrazione di eletriptan.
Negli studi clinici con eritromicina (1000 mg) e ketoconazolo (400 mg), inibitori specifici e potenti del CYP3A4, sono stati osservati aumenti significativi della Cmax (2 e 2.7 volte) e della AUC (3.6 e 5.9 volte) di eletriptan.
Questo aumento dell’esposizione è stato associato ad un incremento del t1/2 di eletriptan da 4.6 a 7.1 ore in seguito a somministrazione con eritromicina e da 4.8 a 8.3 ore dopo somministrazione con ketoconazolo (vedere paragrafo 5.2).
Pertanto, eletriptan non deve essere impiegato insieme ad inibitori potenti del CYP3A4, ad es.
ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, josamicina ed agli inibitori delle proteasi (ritonavir, indinavir e nelfinavir).
Negli studi clinici con somministrazione per via orale (caffeina/ergotamina) 1 e 2 ore dopo eletriptan, sono stati osservati incrementi della pressione arteriosa di lieve entità, seppure additivi; tali incrementi sono prevedibili in base alla farmacologia dei due farmaci.
Si raccomanda, pertanto, di non assumere farmaci contenenti ergotamina o ergotamino-simili (ad es.
diidroergotamina) nelle 24 ore successive alla somministrazione di eletriptan.
Similmente, devono passare almeno 24 ore tra la somministrazione di un preparato contenente ergotamina prima della somministrazione di eletriptan.
Effetti di eletriptan su altri medicinali Non vi è alcuna evidenza in vitro o in vivo che le dosi terapeutiche di eletriptan (e le concentrazioni ad esse associate) possano determinare un’inibizione o un’induzione degli enzimi del citocromo P450, incluso il CYP3A4, preposti al metabolismo dei farmaci.
Si ritiene pertanto improbabile che eletriptan causi reazioni clinicamente significative di interazione farmacologica mediate da questi enzimi.
Inibitori Selettivi del Reuptake della Serotonina (SSRI)/ Inibitori del Reuptake di Serotonina e Noradrenalina (SNRI) e Sindrome Serotoninergica: In alcuni pazienti sono stati segnalati sintomi compatibili con la sindrome serotoninergica (inclusi stati di alterazione mentale, instabilità autonomica ed anormalità neuromuscolari) in seguito all’uso di inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) o inibitori del reuptake di serotonina e noradrenalina (SNRI) e di triptani (vedere paragrafo 4.4). Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Eletriptan è stato somministrato, negli studi clinici ad oltre 5000 soggetti che hanno assunto una o due dosi da 20 mg, 40 mg o 80 mg di eletriptan.
Le reazioni avverse più comuni sono state astenia, sonnolenza, nausea e capogiri.
Negli studi clinici randomizzati condotti con dosi da 20 mg, 40 mg e 80 mg è stata osservata una correlazione tra l’incidenza degli eventi avversi e l’aumento della dose.
Elenco delle reazioni avverse in formato tabulare Le seguenti reazioni avverse (con un’incidenza ≥ 1% e maggiore del placebo) sono state segnalate nel corso di studi clinici in pazienti trattati alle dosi terapeutiche.
Gli eventi sono suddivisi per frequenza: comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000):
Gli eventi avversi riscontrati comunemente con eletriptan sono quelli tipici già riportati per la classe degli agonisti dei recettori 5-HT1.Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Raro Infezioni e infestazioni: faringite e rinite Infezioni delle vie respiratorie Patologie del sistema emolinfopoietico: linfoadenopatia Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia Disturbi psichiatrici: alterazione del pensiero, agitazione, confusione, depersonalizzazione, euforia, depressione e insonnia Instabilità emotiva Patologie del sistema nervoso: sonnolenza, cefalea, capogiri, formicolio o sensazione anormale, ipertonia, ipoestesia e miastenia Tremore, iperestesia, atassia, ipocinesia, disturbi del linguaggio, stupore e alterazione del gusto Patologie dell’occhio: Alterazione della vista, dolore oculare, fotofobia e lacrimazione congiuntivite Patologie dell’orecchio e del labirinto: vertigini Otalgia, tinnito Patologie cardiache: palpitazioni e tachicardia bradicardia Patologie vascolari: vampate di calore Disturbi vascolari periferici shock Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche: senso di costrizione alla gola Dispnea, disturbi respiratori e sbadigli Asma e alterazione della voce Patologie gastrointestinali: dolore addominale, nausea, secchezza delle fauci e dispepsia Diarrea e glossite Stipsi, esofagite, edema della lingua ed eruttazione Patologie epatobiliari: Iperbilirubinemia e incremento delle AST Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: sudorazione Eruzione cutanea e prurito Alterazioni della cute e orticaria Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa: dolore alla schiena, mialgia Artralgia, artrosi e dolore osseo Artrite, miopatia e spasmi muscolari Patologie renali e urinarie: frequenza della minzione aumentata, patologie del tratto urinario e poliuria Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: Dolore al seno e menorragia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: sensazione di calore, astenia, sintomi toracici (dolore, senso di costrizione, pressione) brividi e dolore Malessere, edema facciale, sete, edema e edema periferico
Nella fase successiva alla commercializzazione del prodotto sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: Disturbi del sistema immunitario: reazioni allergiche, alcune delle quali possono essere gravi, incluso angioedema.
Patologie del sistema nervoso: sindrome serotoninergica, rari casi di sincope, accidenti cerebrovascolari Patologie vascolari: ipertensione Patologie cardiache: ischemia miocardica o infarto, arteriospasmo coronarico Patologie gastrointestinali: come per altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D sono stati riportati rari casi di colite ischemica, vomito.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: Non sono disponibili dati clinici sull’impiego di eletriptan in gravidanza.
Gli studi sugli animali non evidenziano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale.
Eletriptan deve essere utilizzato in gravidanza solo se strettamente necessario.
Allattamento: Eletriptan viene escreto nel latte materno.
In uno studio condotto su 8 donne trattate con una singola dose da 80 mg, la quantità media totale di eletriptan riscontrata nel latte materno nell’arco delle 24 ore è stata dello 0.02% della dose.
Ciò nonostante, è necessaria cautela quando si prende in considerazione la somministrazione di eletriptan nelle donne che allattano.
L’esposizione del bambino può essere ridotta al minimo evitando l’allattamento nelle 24 ore successive all’assunzione del farmaco. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.