DURLEVATEC 3CER 35MCG/H

17,60 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: BUPRENORFINA
  • ATC: N02AE01
  • Descrizione tipo ricetta:
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 15/06/2017

Trattamento del dolore oncologico di intensità da moderata a severa e del dolore severo che non risponde agli analgesici non oppioidi. Durlevatec non è indicato nel trattamento del dolore acuto.
Durlevatec 35 microgrammi/ora, cerotto transdermico: Ogni cerotto transdermico contiene 20 mg di buprenorfina su una superficie di 25 cm² che rilascia 35 microgrammi di buprenorfina per ora Durlevatec 52,5 microgrammi/ora, cerotto transdermico: Ogni cerotto transdermico contiene 30 mg di buprenorfina su una superficie di 37,5 cm² che rilascia 52,5 microgrammi di buprenorfina per ora Durlevatec 70 microgrammi/ora, cerotto transdermico: Ogni cerotto transdermico contiene 40 mg di buprenorfina su una superficie di 50 cm² che rilascia 70 microgrammi di buprenorfina per ora Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 • pazienti dipendenti da oppioidi e nel trattamento dell’astinenza da narcotici; • affezioni in cui centro respiratorio e funzionalità respiratoria siano gravemente compromessi o che possano diventarlo; • pazienti che assumano o abbiano assunto MAO-inibitori nelle ultime due settimane (vedere paragrafo 4.5); • pazienti affetti da miastenia gravis; • pazienti affetti da delirium tremens

Posologia

Posologia Pazienti di età superiore a 18 anni Il dosaggio deve essere adattato alle condizioni del singolo paziente (intensità del dolore, sofferenza, risposta individuale).
Si deve utilizzare il dosaggio più basso possibile in grado di garantire un adeguato sollievo dal dolore.
Per fornire una terapia adeguata alle condizioni del paziente sono disponibili cerotti transdermici con tre diversi dosaggi: Durlevatec 35 microgrammi/ora, Durlevatec 52,5 microgrammi/ora e Durlevatec 70 microgrammi/ora.
Scelta della dose iniziale I pazienti che in precedenza non hanno ricevuto analgesici, devono iniziare con il cerotto transdermico a dosaggio inferiore (buprenorfina 35 microgrammi/ora).
Anche i pazienti che in precedenza hanno utilizzato un analgesico del gradino I della scala OMS (non oppioide) o del gradino II (oppioide debole), devono iniziare con buprenorfina 35 microgrammi/ora.
Secondo le raccomandazioni dell’OMS, è possibile continuare a somministrare un analgesico non oppioide in funzione delle condizioni mediche generali del paziente.
Quando si passa da un analgesico del gradino III (oppioide forte) a Durlevatec e si sceglie il dosaggio iniziale del cerotto transdermico, si deve tenere conto della natura del medicinale precedente, della via di somministrazione e della dose media giornaliera, al fine di evitare che il dolore si ripresenti.
In generale è consigliabile titolare la dose a livello individuale, partendo dal cerotto transdermico a dosaggio minore (buprenorfina 35 microgrammi/ora).
L’esperienza clinica ha mostrato che i pazienti trattati in precedenza con un oppioide forte con un elevato dosaggio giornaliero (corrispondente a circa 120 mg di morfina orale), possono iniziare la terapia con il cerotto transdermico a dosaggio immediatamente superiore (vedere anche paragrafo 5.1).
Per consentire l’adattamento individuale del dosaggio in un adeguato periodo di tempo, durante l’adattamento della dose, devono essere disponibili sufficienti analgesici supplementari a rilascio immediato.
Il dosaggio necessario di Durlevatec cerotti transdermici deve essere adattato alle necessità individuali del paziente e controllato ad intervalli regolari.
Dopo l’applicazione del primo cerotto transdermico di buprenorfina, le concentrazioni sieriche di buprenorfina aumentano lentamente sia nei pazienti trattati in precedenza con analgesici, sia in quelli che non hanno ricevuto analgesici.
Inizialmente è pertanto improbabile che l’effetto si manifesti rapidamente.
Di conseguenza, si deve effettuare una prima valutazione dell’effetto analgesico soltanto dopo 24 ore.
Il farmaco analgesico utilizzato in precedenza (con l’eccezione degli oppioidi transdermici), deve essere somministrato allo stesso dosaggio durante le prime 12 ore successive al passaggio a Durlevatec, e nelle successive 12 ore, se necessario, dovranno essere disponibili appropriati medicinali di salvataggio.
Titolazione della dose e terapia di mantenimento Il cerotto transdermico di Durlevatec deve essere sostituito al massimo dopo 96 ore (4 giorni).
Per praticità d’uso, il cerotto transdermico può essere cambiato due volte a settimana ad intervalli regolari, per es., sempre il lunedì mattina e il giovedì sera.
La dose deve essere titolata individualmente fino ad ottenere l’efficacia analgesica.
Qualora l’analgesia risulti insufficiente, alla fine del periodo iniziale di applicazione, la dose può essere aumentata, o attraverso l’applicazione di più di un cerotto transdermico dello stesso dosaggio, oppure passando al cerotto transdermico a dosaggio immediatamente superiore.
Non applicare più di 2 cerotti transdermici contemporaneamente, indipendentemente dal dosaggio utilizzato.
Prima di applicare il successivo dosaggio di buprenorfina, si deve tenere conto della quantità di farmaci oppioidi somministrati in aggiunta al precedente cerotto transdermico, cioè la quantità totale di oppioidi necessaria, adeguando di conseguenza il dosaggio.
I pazienti che necessitano di un analgesico supplementare (es., per il dolore lancinante) durante la terapia di mantenimento ed in aggiunta al cerotto transdermico, possono assumere, ad es., una o due compresse sublinguali da 0,2 mg di buprenorfina ogni 24 h.
Se è necessaria l’aggiunta regolare di 0,4 - 0,6 mg di buprenorfina per via sublinguale, si deve usare il dosaggio successivo.
Durata della somministrazione Durlevatec non deve essere somministrato in alcun caso per un periodo di tempo più lungo di quello strettamente necessario.
Se, in considerazione della natura e della gravità della malattia, risultasse necessario utilizzare buprenorfina per una prolungata terapia del dolore, si devono eseguire controlli accurati e regolari (se necessario con interruzioni del trattamento), per stabilire se ed in quale misura sia necessario proseguire la terapia.
Interruzione di Durlevatec Dopo la rimozione del cerotto transdermico, le concentrazioni seriche di buprenorfina diminuiscono gradualmente e, pertanto, l’effetto analgesico viene mantenuto per un certo periodo di tempo.
Ciò va tenuto in considerazione quando la terapia con Durlevatec deve essere seguita da altri oppioidi.
Come regola generale, non si deve somministrare un altro oppioide nelle 24 ore successive alla rimozione di Durlevatec.
Al momento, sono disponibili soltanto informazioni limitate circa la dose iniziale di altri oppioidi somministrati dopo l’interruzione della somministrazione di buprenorfina cerotti transdermici.
Popolazioni speciali Anziani Per i soggetti anziani, non è richiesto alcun adattamento del dosaggio di buprenorfina.
Compromissione renale Dal momento che la farmacocinetica di buprenorfina non risulta alterata in corso di insufficienza renale, il farmaco può essere utilizzato anche in pazienti con insufficienza renale, inclusi i pazienti sottoposti a dialisi.
Compromissione epatica Buprenorfina viene metabolizzata nel fegato.
In pazienti con funzionalità epatica compromessa, l’intensità e la durata della sua azione possono risultare alterate.
Pertanto, i pazienti con insufficienza epatica devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con buprenorfina cerotti transdermici.
Popolazione pediatrica Dato che buprenorfina cerotti transdermici non è stato studiato in pazienti di età inferiore a 18 anni, l’uso di Durlevatec va evitato in pazienti di età inferiore a tale limite.
Modo di somministrazione Uso transdermico Il cerotto transdermico deve essere applicato sulla pelle non irritata, pulita e su una superficie piana e priva di peli, ma non sulle zone della pelle che presentino cicatrici estese.
Le zone preferibili della parte superiore del corpo sono: parte superiore del dorso e zona sotto-clavicolare del torace.
L’eventuale peluria deve essere tagliata con un paio di forbici (e non rasata).
Se fosse necessario detergere il punto di applicazione, ciò deve essere fatto con acqua.
Non si devono usare sapone o altri detergenti.
Si devono evitare preparati per applicazione cutanea che possono influire sull’adesione del cerotto transdermico alla zona scelta per l’applicazione del cerotto.
La pelle deve essere completamente asciutta prima di applicare il cerotto.
Il cerotto transdermico deve essere applicato immediatamente dopo averlo tolto dalla bustina.
Dopo avere tolto il rivestimento protettivo, si deve premere saldamente con il palmo della mano il cerotto transdermico in posizione, per circa 30 secondi.
Il cerotto transdermico non si staccherà durante il bagno, la doccia o il nuoto.
Il cerotto transdermico deve essere portato ininterrottamente fino a 4 giorni.
Dopo rimozione di un cerotto transdermico, un nuovo cerotto transdermico deve essere applicato in una zona diversa dalla precedente.
Prima di applicare un nuovo cerotto transdermico sulla stessa area cutanea, deve trascorrere almeno una settimana.

Avvertenze e precauzioni

Buprenorfina deve essere solamente usata con particolare cautela nell’intossicazione alcolica acuta, nei disturbi convulsivi, nei pazienti con traumatismi del capo, shock, riduzione del livello di coscienza di origine incerta, aumento della pressione intracranica senza possibilità di ventilazione.
Buprenorfina, occasionalmente, provoca depressione respiratoria.
Si deve pertanto adottare cautela durante il trattamento di pazienti con funzione respiratoria compromessa o di pazienti che assumono farmaci che possono provocare depressione respiratoria.
Rischio dall'uso concomitante di medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati: L'uso concomitante di buprenorfina e di medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di questi medicinali sedativi dovrebbe essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili trattamenti terapeutici alternativi.
Se viene presa la decisione di prescrivere buprenorfina in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
I pazienti devono essere monitorati attentamente in caso di segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione.
A tale riguardo, è fortemente raccomandato informare i pazienti e coloro che se ne prendono cura di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Buprenorfina presenta una più bassa capacità di indurre dipendenza rispetto agli agonisti oppioidi puri.
In studi condotti con buprenorfina su volontari sani e pazienti, non sono state osservate crisi di astinenza.
Tuttavia, dopo un uso prolungato di buprenorfina non è possibile escludere del tutto sintomi di astinenza simili a quelli che si manifestano durante l’astinenza dagli oppiacei (vedere paragrafo 4.8).
Tali sintomi comprendono: agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e disturbi gastrointestinali.
Nei pazienti che abusano di oppioidi, la sostituzione con buprenorfina può prevenire i sintomi di astinenza.
Ciò ha portato in alcuni casi ad un abuso di buprenorfina; si deve, quindi, adottare cautela quando il prodotto viene prescritto a pazienti sospettati di avere problemi di abuso di droghe.
Buprenorfina viene metabolizzata nel fegato.
In pazienti con patologie epatiche, l’intensità e la durata dell’effetto possono risultare alterate.
Pertanto, tali pazienti devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con buprenorfina.
Pazienti con febbre/esposizione a sorgenti esterne di calore Febbre ed esposizione al calore possono aumentare la permeabilità della cute.
In questi casi, durante il trattamento con buprenorfina, si potrebbe verificare, teoricamente, un aumento delle concentrazioni sieriche di buprenorfina.
Pertanto, durante il trattamento con il cerotto transdermico, si deve prestare attenzione all’aumento della possibilità di reazioni da oppioidi in pazienti febbricitanti, o che presentino un aumento della temperatura cutanea dovuto ad altre cause.
Il cerotto transdermico non deve essere esposto a calore eccessivo (ad es., sauna, radiazione infrarossa).

Interazioni

A seguito della somministrazione di MAO-inibitori nei 14 giorni precedenti la somministrazione dell’oppioide petidina, sono state osservate pericolose interazioni per la vita del paziente a livello del sistema nervoso centrale e della funzionalità respiratoria e cardiovascolare.
Non può essere esclusa la stessa tipologia di interazioni tra MAO-inibitori e buprenorfina (vedere paragrafo 4.3).
Gli effetti sul sistema nervoso centrale possono risultare intensificati quando buprenorfina viene somministrato insieme ad altri oppioidi, anestetici, ipnotici, sedativi (vedere anche il paragrafo sotto), antidepressivi, neurolettici e, in generale, a medicinali che deprimono la respirazione e il sistema nervoso centrale.
Questo vale anche per gli alcolici.
Medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati: L'uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo additivo del SNC.
La dose e la durata dell'uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).
La contemporanea somministrazione con inibitori o induttori del citocromo CYP3A4 può potenziare (inibitori) o ridurre (induttori) l’efficacia di buprenorfina.

Effetti indesiderati

Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate in studi clinici dopo somministrazione di buprenorfina cerotti transdermici e nel corso della farmacovigilanza successiva alla immissione in commercio.
La loro frequenza viene definita così: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1,000) Molto raro (<1/10,000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Le reazioni avverse sistemiche più comunemente segnalate sono state nausea e vomito.
Le reazioni avverse locali più comunemente segnalate sono state eritema e prurito.
Tabella delle reazioni avverse
Classe sistema organo Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro
Disturbi del sistema immunitario     Gravi reazioni allergiche*
Disturbi del metabolismo e della nutrizione    Perdita dell’appetito 
Disturbi psichiatrici   Confusione, Disturbi del sonno, Irrequietezza Effetti psicoticomimetici (ad es., allucinazioni, ansia, incubi), Riduzione della libido Dipendenza, sbalzi di umore
Patologie del sistema nervoso  Capogiri, Cefalea Sedazione, Sonnolenza Riduzione della capacità di concentrazione, Disturbi del linguaggio, Intorpidimento, squilibrio, Parestesia (ad es., pizzicore o sensazione di bruciore cutaneo) Fascicolazioni muscolari, Parageusia
Patologie dell’occhio    Disturbi visivi, Visione annebbiata, Edema palpebrale Miosi
Patologie dell’orecchio e del labirinto     Dolore all’orecchio
Patologie vascolari   Patologie vascolari (quali ipotensione o, raramente, anche collasso circolatorio) Vampate di calore 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Dispnea  Depressione respiratoria Iperventilazione, Singhiozzo
Patologie gastrointestinali Nausea Vomito, stitichezza Secchezza della bocca Pirosi Conati di vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema, Prurito Esantema, Sudorazione Eruzione cutanea Orticaria Pustole, Vescicole
Patologie renali ed urinarie   Ritenzione urinaria disturbi della minzione  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella    Riduzione dell’erezione 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  Edema, Stanchezza Affaticamento Sintomi da astinenza*, Reazioni alla sede di somministrazione Dolore toracico
* vedere informazioni aggiuntive sotto In alcuni casi sono comparse reazioni allergiche ritardate con evidenti segni di infiammazione.
In tali casi il trattamento con buprenorfina deve essere interrotto.
Buprenorfina ha un basso rischio di dipendenza.
Dopo interruzione di buprenorfina, sono improbabili sintomi da astinenza.
Ciò dipende dalla molto lenta dissociazione di buprenorfina dai recettori degli oppiacei e dalla graduale riduzione delle concentrazioni sieriche di buprenorfina (di solito nelle 30 ore successive alla rimozione dell’ultimo cerotto transdermico).
Tuttavia, dopo l’uso di buprenorfina per un lungo periodo, non è possibile escludere totalmente la comparsa di sintomi da astinenza, simili a quelli che si manifestano a seguito di interruzione degli oppiacei.
Questi sintomi comprendono: agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremori e disturbi gastrointestinali.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Sono disponibili dati limitati sull’uso di buprenorfina cerotti transdermici nelle donne in gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il potenziale rischio per l’uomo non è noto.
Verso la fine della gravidanza, dosi elevate di buprenorfina possono indurre depressione respiratoria nel neonato anche dopo un breve periodo di somministrazione.
La somministrazione prolungata di buprenorfina durante gli ultimi tre mesi di gravidanza può provocare nel neonato sindrome da astinenza.
Durlevatec è, pertanto, controindicato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non fanno uso di un efficace metodo contraccettivo.
Allattamento Buprenorfina viene escreta nel latte umano.
Nei ratti, buprenorfina inibisce la lattazione.
Durlevatec non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità Non sono disponibili dati relativi agli effetti di buprenorfina sulla fertilità nell’uomo.
Non è noto alcun effetto di buprenorfina sulla fertilità negli animali (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.