DEFERIPRONE DOC 50CPR 1000MG

144,29 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: DEFERIPRONE
  • ATC: V03AC02
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 08/12/2020

La monoterapia con DEFERIPRONE DOC è indicata nel trattamento dell’accumulo di ferro nei pazienti affetti da talassemia maggiore quando l’attuale terapia chelante è controindicata o non adeguata. DEFERIPRONE DOC in associazione con un altro chelante (vedere paragrafo 4.4) è indicato nei pazienti affetti da talassemia maggiore quando la monoterapia con un chelante del ferro è inefficace, o quando la prevenzione o il trattamento delle conseguenze potenzialmente fatali del sovraccarico di ferro (principalmente sovraccarico cardiaco) giustifica la correzione rapida o intensiva (vedere paragrafo 4.2).
DEFERIPRONE DOC 500 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 500 mg di deferiprone. DEFERIPRONE DOC 1000 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 1000 mg di deferiprone. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Storia di episodi ricorrenti di neutropenia.
- Precedenti di agranulocitosi.
- Gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
- Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
- A causa del meccanismo sconosciuto della neutropenia indotta da deferiprone, i pazienti non devono assumere medicinali noti per essere associati a neutropenia, o in grado di causare agranulocitosi (vedere paragrafo 4.5).

Posologia

La terapia con deferiprone deve essere iniziata e proseguita da un medico esperto nel trattamento di pazienti talassemici.
Posologia Deferiprone viene comunemente somministrato per via orale a dosi di 25 mg/kg di peso corporeo, tre volte al giorno, per una dose quotidiana totale di 75 mg/kg di peso corporeo.
La posologia per kg di peso corporeo va calcolata arrotondando alla mezza compressa.
Consultare le tabelle sotto riportate per la posologia raccomandata in base al peso corporeo, a incrementi di 10 kg.
Per ottenere una dose di circa 75 mg/kg/die, usare il numero di compresse consigliate nelle seguenti tabelle in base al peso corporeo del paziente.
Le tabelle elencano pesi corporei ad incrementi di 10 kg.
Tabella posologica per DEFERIPRONE DOC 500 mg compresse rivestite con film
Peso corporeo (kg) Dose giornaliera totale (mg) Dose (mg, tre volte/die) Numero di compresse (tre volte/die)
20 1500 500 1,0
30 2250 750 1,5
40 3000 1000 2,0
50 3750 1250 2,5
60 4500 1500 3,0
70 5250 1750 3,5
80 6000 2000 4,0
90 6750 2250 4,5
Tabella posologica per DEFERIPRONE DOC 1000 mg compresse rivestite con film
Peso corporeo (kg) Dose giornaliera totale (mg) Numero di compresse* da 1000 mg
Mattina Mezzogiorno Sera
20 1500 0,5 0,5 0,5
30 2250 1,0 0,5 1,0
40 3000 1,0 1,0 1,0
50 3750 1,5 1,0 1,5
60 4500 1,5 1,5 1,5
70 5250 2,0 1,5 2,0
80 6000 2,0 2,0 2,0
90 6750 2,5 2,0 2,5
*numero di compresse arrotondato alla mezza compressa più vicina Dosi giornaliere totali di oltre 100 mg/kg di peso corporeo non sono raccomandate a causa del rischio potenzialmente aumentato di reazioni avverse (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 4.9).
Regolazione del dosaggio L’effetto di DEFERIPRONE DOC nella riduzione dei livelli di ferro nell’organismo è direttamente proporzionale al dosaggio e al livello di sovraccarico di ferro.
Dopo aver iniziato la terapia con DEFERIPRONE DOC, si consiglia di monitorare ogni due - tre mesi le concentrazioni di ferritina nel siero o di altri indicatori del carico di ferro nell’organismo, al fine di valutare l’efficacia a lungo termine del regime di chelazione nel controllo del carico di ferro nell’organismo.
Il dosaggio deve essere regolato in base alla risposta e agli obiettivi terapeutici di ciascun paziente (mantenimento o riduzione del carico di ferro nell’organismo).
Se la ferritina nel siero scende al di sotto di 500 mcg/l, prendere in considerazione la sospensione della terapia.
Regolazioni del dosaggio quando usato con altri chelanti del ferro Nei pazienti per i quali la monoterapia non è adeguata, è possibile usare DEFERIPRONE DOC con deferossamina alla dose standard (75 mg/kg/die) ma non si devono eccedere 100 mg/kg/die.
Nel caso di scompenso cardiaco indotto dal ferro, DEFERIPRONE DOC alla dose di 75-100 mg/kg/die deve essere aggiunto alla terapia con deferossamina.
Consultare le informazioni sul prodotto per la deferossamina.
L’uso concomitante di chelanti del ferro non è raccomandato nei pazienti la cui ferritina sierica scenda al di sotto di 500 mcg/l per il rischio di una eccessiva eliminazione del ferro.
Popolazione pediatrica I dati a disposizione sull’uso del deferiprone nei bambini tra 6 e 10 anni d’età sono limitati e non sono disponibili dati sull’uso del deferiprone nei bambini di età inferiore a 6 anni.
Compromissione renale Non è richiesto un adeguamento della dose in pazienti con compromissione renale lieve, moderata o severa (vedere paragrafo 5.2).
La sicurezza e la farmacocinetica di deferiprone in pazienti con malattia renale allo stadio terminale non sono note.
Compromissione epatica Non è richiesto un adeguamento della dose in pazienti con compromissione epatica lieve, moderata o severa (vedere paragrafo 5.2).
La sicurezza e la farmacocinetica di deferiprone in pazienti con compromissione epatica severa non sono note.
Modo di somministrazione Uso orale.

Avvertenze e precauzioni

Neutropenia/Agranulocitosi È stato dimostrato che deferiprone causa neutropenia, inclusa l’agranulocitosi (vedere paragrafo 4.8 “Descrizione di reazioni avverse selezionate”).
La conta assoluta dei neutrofili (ANC) del paziente deve essere monitorata settimanalmente durante il primo anno di terapia.
Nei pazienti che non hanno interrotto il trattamento con DEFERIPRONE DOC nel primo anno di terapia per diminuzione della conta dei neutrofili, la frequenza del monitoraggio dell’ANC può essere estesa fino all’intervallo di trasfusione del sangue (ogni 2-4 settimane) dopo un anno di terapia con deferiprone.
L’opportunità di passare dal monitoraggio settimanale dell’ANC al monitoraggio concomitante alle sedute trasfusionali dopo 12 mesi di terapia con DEFERIPRONE DOC deve essere valutata sulla base dei casi individuali e del parere del medico in merito al grado di comprensione del paziente riguardo alle misure di riduzione del rischio necessarie durante la terapia (v.
paragrafo 4.4 sotto).
Negli studi clinici, il monitoraggio settimanale della conta dei neutrofili si è dimostrato efficace nell’individuare casi di neutropenia ed agranulocitosi.
L’agranulocitosi e la neutropenia si risolvono generalmente con l’interruzione di DEFERIPRONE DOC, tuttavia sono stati segnalati casi di decesso per agranulocitosi.
Se il paziente sviluppa un’infezione durante il trattamento con deferiprone, interrompere immediatamente la terapia e ottenere subito un ANC.
La conta dei neutrofili dovrà quindi essere monitorata più frequentemente.
I pazienti devono essere informati della necessità di contattare il medico se manifestano qualsiasi sintomo indicativo di infezione (quale febbre, mal di gola e sintomi simili all’influenza).
In caso di infezione, interrompere immediatamente il trattamento con deferiprone.
Di seguito si illustra il trattamento suggerito per i casi di neutropenia.
Si raccomanda di creare un protocollo di gestione simile prima di iniziare a trattare un paziente con deferiprone.
Il trattamento con deferiprone non deve essere iniziato nei pazienti neutropenici.
Il rischio di agranulocitosi e di neutropenia è superiore se i valori baseline ANC sono inferiori a 1,5x109/l.
Per eventi di neutropenia (ANC < 1,5x109/l e > 0,5x109/l): Dare istruzioni al paziente affinché interrompa immediatamente il deferiprone e qualsiasi altro medicinale che possa causare neutropenia.
Si deve consigliare al paziente di limitare il contatto con altri individui per ridurre il rischio di infezione.
Ottenere una conta ematica completa (CBC), una conta dei globuli bianchi (WBC), corretta per la presenza di globuli rossi nucleati, una conta dei neutrofili ed una delle piastrine, immediatamente non appena l’evento viene diagnosticato, quindi ripetere quotidianamente.
Dopo il ripristino della conta dei granulociti neutrofili, si consiglia di effettuare ogni settimana una conta ematica completa, dei globuli bianchi, dei neutrofili e delle piastrine, per tre settimane consecutive, per accertarsi che il paziente si riprenda pienamente.
Se insorgesse qualsiasi sintomo di infezione in concomitanza con la neutropenia, eseguire le colture e le procedure diagnostiche del caso ed iniziare il regime terapeutico appropriato.
Per agranulocitosi (ANC < 0,5x109/l): Seguire le istruzioni fornite sopra e somministrare una terapia adeguata, quale ad esempio il fattore stimolante le colonie di granulociti, iniziando lo stesso giorno in cui viene identificato l’evento; somministrare quotidianamente finché non si risolve la condizione.
Provvedere all’isolamento protettivo e, se indicato clinicamente, ricoverare il paziente in ospedale.
Le informazioni disponibili sulla risomministrazione sono limitate.
Pertanto, in caso di neutropenia, si consiglia di non risomministrare il medicinale.
La risomministrazione è controindicata nel caso di agranulocitosi.
Cancerogenicità/mutagenicità Visti i risultati degli studi di genotossicità, non si può escludere il potenziale cancerogeno di deferiprone (vedere paragrafo 5.3).
Concentrazione plasmatica di Zn2+ Si consiglia di monitorare la concentrazione plasmatica di Zn2+, e in caso di carenza assicurare l’apporto supplementare.
Pazienti HIV-positivi o altri pazienti immunocompromessi Non sono disponibili dati sull’uso di deferiprone in pazienti HIV-positivi o in altri pazienti immunocompromessi.
Dato che deferiprone può essere associato a neutropenia ed agranulocitosi, non si deve iniziare la terapia in pazienti immunocompromessi a meno che i potenziali benefici superino i potenziali rischi.
Compromissione renale o epatica e fibrosi epatica Non vi sono dati disponibili sull’uso di deferiprone in pazienti con malattia renale allo stadio terminale o compromissione epatica severa (vedere paragrafo 5.2).
Si deve usare cautela nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale o disfunzione epatica severa.
Occorre monitorare la funzione renale ed epatica in questa popolazione di pazienti durante la terapia con deferiprone.
In caso di un aumento persistente della alanina aminotransferasi (ALT), si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con deferiprone.Nei pazienti talassemici, esiste un’associazione tra la fibrosi epatica ed il sovraccarico di ferro e/o l’epatite C.
Prestare attenzione particolare per accertare che la chelazione del ferro nei pazienti con epatite C sia ottimale.
Si consiglia di monitorare attentamente l’istologia epatica in questi pazienti.
Colorazione dell’urina Informare i pazienti che l’urina può subire una colorazione rossastro/marrone dovuta all’escrezione del complesso ferro-deferiprone.
Disturbi neurologici Sono stati osservati disturbi neurologici in bambini trattati per diversi anni con dosi superiori a 2,5 volte la dose massima raccomandata, ma tali effetti sono stati osservati anche con dosi standard di deferiprone.
Si ricorda ai medici prescrittori che l’impiego di dosi superiori a 100 mg/kg/die non è raccomandato.
L’utilizzo di deferiprone deve essere sospeso se si osservano disturbi neurologici (vedere paragrafi 4.8 e 4.9).
Uso in associazione con altri chelanti del ferro L’uso della terapia di associazione deve essere preso in considerazione a seconda del singolo caso.
La risposta alla terapia deve essere valutata periodicamente e il verificarsi di eventi avversi attentamente monitorato.
Decessi e situazioni potenzialmente fatali (causate dall'agranulocitosi) sono stati riportati con l'uso di deferiprone in associazione con deferossamina.
La terapia di associazione con deferossamina non è raccomandata quando la monoterapia con un chelante è adeguata o la ferritina sierica scende al di sotto di 500 mcg/l.
Sull’uso di deferiprone associato a deferasirox sono disponibili dati limitati e occorre prestare cautela quando si considera l'uso di tale associazione.

Interazioni

A causa del meccanismo sconosciuto della neutropenia indotta da deferiprone, i pazienti non devono assumere medicinali noti per essere associati a neutropenia, o in grado di causare agranulocitosi (vedere paragrafo 4.3).
Visto che deferiprone si lega ai cationi metallici, esiste il rischio di interazioni tra deferiprone e medicinali contenenti composti cationici trivalenti, quali gli antiacidi a base di alluminio.
Pertanto, si sconsiglia l’assunzione concomitante di antiacidi a base di alluminio e deferiprone.
La sicurezza dell’uso concomitante di deferiprone e vitamina C non è stata studiata formalmente.
Sulla base dell’interazione avversa riportata che può insorgere tra deferossamina e la vitamina C, si deve prestare cautela quando si somministrano contemporaneamente deferiprone e vitamina C.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequentemente segnalate nel corso della terapia con deferiprone nei trial clinici sono: nausea, vomito, dolore addominale e cromaturia; questi sintomi sono stati riportati da più del 10% dei pazienti.
La reazione avversa più grave riportata con l’utilizzo del deferiprone nei trial clinici è stata l’agranulocitosi, definita come una conta assoluta dei neutrofili inferiore a 0,5x109/l; tale reazione è stata osservata in circa l% dei pazienti.
In circa il 5% dei pazienti sono stati riportati episodi meno gravi di neutropenia.
Tabella delle reazioni avverse Frequenza degli effetti indesiderati: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico  Neutropenia, Agranulocitosi 
Disturbi del sistema immunitario   Reazioni di ipersensibilità
Disturbi del metabolismo e della nutrizione  Aumento di appetito 
Patologie del sistema nervoso  Mal di testa 
Patologie gastrointestinali Nausea, Dolore addominale, Vomito Diarrea 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Rash, Orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  Artralgia 
Patologie renali e urinarie Cromaturia  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  Affaticamento 
Esami diagnostici  Aumento degli enzimi epatici 
Descrizione di reazioni avverse selezionate La reazione avversa più grave riferita negli studi clinici su deferiprone è l’agranulocitosi (neutrofili <0,5x109/l), con un’incidenza dello 1,1% (0,6 casi su 100 pazienti-anni di trattamento) (vedere paragrafo 4.4).
I dati combinati degli studi clinici su pazienti con sovraccarico di ferro a livello sistemico dimostrano che il 63% degli episodi di agranulocitosi si sono verificati nei primi sei mesi di trattamento, il 74% entro il primo anno e il 26% dopo un anno di terapia.
Il tempo mediano di insorgenza del primo episodio di agranulocitosi è stato di 190 giorni (in un intervallo compreso tra 22 giorni e 17,6 anni) e la durata mediana è stata di 10 giorni negli studi clinici.
Esito letale è stato osservato nell’8,3% degli episodi di agranulocitosi segnalati negli studi clinici e nell’esperienza post- commercializzazione.
L’incidenza osservata della forma meno severa di neutropenia (neutrofili <1,5x109/l) è 4,9% (2,5 casi su 100 pazienti-anni).
Questa percentuale va considerata nel contesto della elevata incidenza di base della neutropenia nei pazienti talassemici, specialmente in quelli con ipersplenismo.
Sono stati riferiti episodi generalmente leggeri e transitori di diarrea nei pazienti trattati con deferiprone.
Gli effetti gastrointestinali sono più frequenti all’inizio della terapia e nella maggior parte dei pazienti si risolvono entro qualche settimana senza sospendere il trattamento.
In alcuni pazienti può essere consigliabile ridurre la dose di deferiprone e quindi ri-aumentarla gradualmente fino a raggiungere la dose originale.
Eventi di artropatia, che variano da dolore lieve in una o più articolazioni fino ad artrite severa con effusione e disabilità significativa, sono anche stati riferiti in pazienti trattati con deferiprone.
Le artropatie lievi sono generalmente transitorie.
In alcuni pazienti sottoposti a deferiprone è stato riportato un aumento del livello degli enzimi epatici nel siero.
Nella maggior parte di questi casi, l’aumento era asintomatico e transitorio, e i livelli sono ritornati ai valori iniziali senza dover sospendere il trattamento o ridurre la dose di deferiprone (vedere paragrafo 4.4).
Alcuni pazienti hanno manifestato una progressione della fibrosi associata ad un aumento del sovraccarico di ferro o epatite C.
In una minoranza di pazienti, l’assunzione di deferiprone è stata associata a bassi livelli plasmatici di zinco.
I livelli si sono normalizzati con l’assunzione orale di zinco.
Sono stati osservati disturbi neurologici (quali sintomi cerebellari, diplopia, nistagmo laterale, rallentamento psicomotorio, movimenti delle mani e ipotonia assiale) in bambini ai quali era stata intenzionalmente prescritta per diversi anni una dose superiore a 2,5 volte la dose massima raccomandata di 100 mg/kg/die.
Dopo la commercializzazione sono stati segnalati episodi di ipotonia, instabilità, incapacità di camminare e ipertonia con incapacità di movimento degli arti nei bambini cui era stato somministrato deferiprone alle dosi standard.
I disturbi neurologici sono regrediti progressivamente dopo l’interruzione del deferiprone (vedere paragrafi 4.4 e 4.9).
Il profilo di sicurezza della terapia di associazione (deferiprone e deferossamina) osservato nei trial clinici, nell'esperienza successiva alla commercializzazione o nei lavori pubblicati in letteratura era coerente con quello caratterizzato per la monoterapia.
I dati provenienti dal database di sicurezza raggruppato dei trial clinici (1343 pazienti-anni di esposizione alla monoterapia con deferiprone e 244 pazienti-anni di esposizione alla terapia con deferiprone e deferossamina) hanno mostrato differenze statisticamente significative (p<0,05) nell'incidenza di reazioni avverse basate sulla Classificazione per sistemi e organi per “Patologie cardiache", "Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo” e "Patologie renali e urinarie".
Le incidenze di “Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo” e "Patologie renali e urinarie" sono state inferiori durante la terapia di associazione rispetto alla monoterapia, mentre l'incidenza di “Patologie cardiache" è stata superiore durante la terapia di associazione rispetto alla monoterapia.
La percentuale superiore di “Patologie cardiache" riportate durante la terapia di associazione rispetto alla monoterapia era possibilmente dovuta all'incidenza superiore di patologie cardiache preesistenti nei pazienti che avevano ricevuto la terapia di associazione.
Si raccomanda l'attento monitoraggio degli eventi cardiaci nei pazienti sottoposti a terapia di associazione (vedere paragrafo 4.4).
Le incidenze di reazioni avverse riscontrate in 18 bambini e 97 adulti trattati con la terapia di associazione non erano significativamente diverse tra i due gruppi di età eccetto nell'incidenza di artropatia (11,1% nei bambini vs.
nessuna negli adulti, p=0,02).
La valutazione della percentuale di reazioni per 100 pazienti-anni di esposizione ha mostrato che soltanto la percentuale di casi di diarrea era significativamente superiore nei bambini (11,1) rispetto agli adulti (2,0, p=0,01).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non sono disponibili informazioni adeguate sull’uso di deferiprone nelle donne in gravidanza.
Gli studi condotti su animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale nell’uomo non è noto.
Alle donne in età fertile deve essere consigliato di evitare la gravidanza, a causa delle proprietà clastogene e teratogene del medicinale.
Queste donne devono essere informate sulla necessità di usare misure contraccettive e di sospendere immediatamente deferiprone se intraprendono o pianificano la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento Non è noto se deferiprone venga escreto nel latte umano.
Non sono stati condotti studi riproduttivi prenatali e postnatali su animali.
Le madri che allattano non devono assumere deferiprone.
Se il trattamento è inevitabile, l’allattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità Non sono noti effetti sulla fertilità o sul primo sviluppo embrionale negli animali (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.