DECUSTER 90CPS 0,5MG
18,86 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 04/12/2019
Trattamento dei sintomi da moderati a gravi dell’iperplasia prostatica benigna (IPB). Riduzione del rischio di ritenzione urinaria acuta e dell’intervento chirurgico in pazienti con sintomi da moderati a gravi dell’iperplasia prostatica benigna. Per informazioni sugli effetti del trattamento e sulle popolazioni analizzate durante gli studi clinici vedere paragrafo 5.1.
Ogni capsula contiene 0,5 mg di dutasteride. Eccipiente con effetto noto: ogni capsula contiene tracce di lecitina (può contenere olio di soia) (E322) e 299,46 mg di glicole propilenico monocaprilato. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Decuster è controindicato in: - pazienti con ipersensibilità al principio attivo, ad altri inibitori della 5-alfa reduttasi, alla soia, alle arachidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - donne, bambini ed adolescenti (vedere paragrafo 4.6); - pazienti con grave compromissione epatica.
Questo medicinale contiene lecitina (può contenere olio di soia).
Se è allergico alle arachidi o alla soia non usi questo medicinale. Posologia
- Decuster può essere somministrato da solo o in combinazione con l’alfa bloccante tamsulosina (0,4 mg) (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1).
Posologia.
Adulti (inclusi gli anziani): Il dosaggio raccomandato di Decuster è una capsula (0,5 mg) al giorno per via orale.
Le capsule devono essere deglutite intere e non devono essere masticate o aperte poiché il contatto con il contenuto della capsula può provocare un’irritazione della mucosa orofaringea.
Le capsule possono essere assunte con o senza cibo.
Sebbene sia possibile osservare un precoce miglioramento, possono essere richiesti fino a 6 mesi prima di ottenere una risposta al trattamento.
Non è richiesto aggiustamento della dose negli anziani.
Danno renale.
L’effetto del danno renale sulla farmacocinetica della dutasteride non è stato studiato.
Non è previsto aggiustamento della dose in pazienti con danno renale (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica: L’effetto della compromissione epatica sulla farmacocinetica della dutasteride non è stato studiato pertanto si deve usare attenzione in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
L’uso della dutasteride è controindicato in pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.3). Avvertenze e precauzioni
- La terapia di combinazione deve essere prescritta dopo un’attenta considerazione del rischio beneficio a causa del potenziale aumento del rischio di eventi avversi (inclusa l’insufficienza cardiaca) e dopo la considerazione di opzioni terapeutiche alternative incluse le monoterapie (vedere paragrafo 4.2).
Eventi avversi cardiovascolari: In due studi clinici di 4 anni, l’incidenza di insufficienza cardiaca (un termine composito degli eventi segnalati, principalmente insufficienza cardiaca e insufficienza cardiaca congestizia) è stata superiore tra i soggetti trattati con la combinazione di dutasteride e un alfa bloccante soprattutto tamsulosina, rispetto a quella riscontrata tra i soggetti non trattati con l’associazione.
In questi due studi l’incidenza di insufficienza cardiaca è stata bassa (≤1%) e variabile tra gli studi.
Comunque, l’incidenza di insufficienza cardiaca in questi trial era inferiore in tutti i gruppi attivamente trattati rispetto ai gruppi placebo, e altri dati disponibili per dutasteride o alfa-bloccanti non supportano una conclusione sull'aumento dei rischi cardiovascolari (vedere paragrafo 5.1).
Effetti sull’antigene specifico prostatico (PSA) e la rilevazione del cancro alla prostata: Nei pazienti deve essere eseguita un’esplorazione rettale come pure altre valutazioni per il cancro alla prostata prima di iniziare il trattamento con dutasteride e in seguito periodicamente.
La concentrazione sierica dell’antigene specifico prostatico (PSA) è un importante componente per rilevare la presenza di un cancro alla prostata.
Dutasteride determina una diminuzione della concentrazione media dei livelli sierici di PSA di circa il 50% dopo 6 mesi di trattamento.
I pazienti in trattamento con dutasteride devono avere una nuova valutazione del PSA basale stabilita dopo 6 mesi di trattamento con dutasteride.
In seguito si raccomanda di controllare i valori di PSA regolarmente.
Qualsiasi aumento confermato rispetto al livello più basso di PSA durante il trattamento con dutasteride può segnalare la presenza di cancro alla prostata (in particolare cancro di grado elevato) o la mancata compliance alla terapia con dutasteride e deve essere attentamente valutato, anche se tali valori sono ancora all’interno dell'intervallo normale per gli uomini che non assumono un inibitore della 5a reduttasi (vedere paragrafo 5.1).
Nell’interpretazione di un valore di PSA per un paziente che assume dutasteride, devono essere valutati per il confronto i valori di PSA precedenti.
Il trattamento con dutasteride non interferisce con l’uso del PSA come strumento per supportare la diagnosi di un cancro alla prostata dopo che un nuovo valore basale è stato stabilito (vedere paragrafo 5.1).
I livelli sierici totali di PSA tornano al valore di base entro 6 mesi dall’interruzione del trattamento.
Il rapporto tra frazione libera e PSA totale rimane costante anche sotto l’effetto di dutasteride.
Se il medico sceglie di usare la percentuale libera di PSA per diagnosticare il cancro alla prostata in uomini trattati con dutasteride, non è necessario nessun aggiustamento dei valori.
Cancro alla prostata e tumori di grado elevato: Lo studio REDUCE, uno studio di 4 anni, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo ha valutato gli effetti di dutasteride 0,5 mg al giorno in confronto al placebo in pazienti ad elevato rischio di cancro alla prostata (comprendente uomini di età compresa tra 50 e 75 anni con livelli di PSA compresi tra 2,5 e10 ng/ml e con una biopsia alla prostata negativa 6 mesi prima dell’arruolamento nello studio.
I risultati di questo studio hanno rivelato un’incidenza maggiore di cancro alla prostata con punteggio Gleason 8-10 negli uomini trattati con dutasteride (n=29, 0,9%) rispetto a quelli trattati con placebo (n=19, 0.6%).
La relazione tra dutasteride e cancro alla prostata Gleason 8-10 non è chiara.
Pertanto, gli uomini che assumono Dutasteride Accord devono essere regolarmente valutati per il cancro alla prostata (vedere paragrafo 5.1).
Capsule non integre: La dutasteride viene assorbita attraverso la pelle, pertanto donne, bambini ed adolescenti devono evitare il contatto con capsule non integre (vedere paragrafo 4.6).
In caso di contatto con capsule non integre, l’area interessata deve essere immediatamente lavata con acqua e sapone.
Compromissione epatica: La dutasteride non è stata studiata in pazienti con malattie epatiche.
Si deve prestare attenzione nella somministrazione di dutasteride a pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2).
Neoplasia alla mammella: Ci sono state segnalazioni rare di cancro alla mammella maschile riportate negli uomini trattati con dutasteride negli studi clinici e durante il periodo successivo alla commercializzazione.
Tuttavia, gli studi epidemiologici non hanno mostrato alcun aumento del rischio di sviluppo di cancro alla mammella maschile con l'uso di inibitori della 5-alfa reduttasi (vedere paragrafo 5.1).
I medici devono istruire i loro pazienti a segnalare tempestivamente qualsiasi variazione del tessuto della mammella come noduli o secrezione del capezzolo.
Questo medicinale contiene 299,46 mg di glicole propilenico monocaprilato in ciascuna capsula. Interazioni
- Vedere paragrafo 4.4 per informazioni sulla diminuzione dei livelli sierici di PSA durante il trattamento con dutasteride e per indicazioni per rilevare la presenza di un cancro alla prostata.Effetti degli altri farmaci sulla farmacocinetica della dutasteride.
Uso concomitante di inibitori del CYP3A4 e/o inibitori della glicoproteina P: La dutasteride è eliminata principalmente tramite metabolismo.
Studi in vitro indicano che questo metabolismo è catalizzato da CYP3A4 e CYP3A5.
Non sono stati effettuati studi formali di interazione con potenti inibitori del CYP3A4.
Tuttavia, nel corso di uno studio di farmacocinetica, in un piccolo numero di pazienti trattati contemporaneamente con verapamil o diltiazem (moderati inibitori del CYP3A4 ed inibitori della glicoproteina P) le concentrazioni sieriche di dutasteride risultavano mediamente aumentate da 1,6 a 1,8 volte in confronto agli altri pazienti.
L’associazione a lungo termine della dutasteride con farmaci che sono potenti inibitori dell’enzima CYP3A4 (es.
ritonavir, indinavir, nefazodone, itraconazolo, chetoconazolo somministrati oralmente) può aumentare le concentrazioni sieriche di dutasteride.
Non è probabile che si verifichi una ulteriore inibizione della 5-alfa reduttasi in seguito all’aumentata esposizione a dutasteride.
Tuttavia una riduzione nella frequenza di dosaggio della dutasteride può essere presa in considerazione se si osservano effetti collaterali.
Si deve considerare che in caso di inibizione enzimatica, la lunga emivita può essere ulteriormente prolungata e possono essere necessari più di 6 mesi di terapia concomitante prima di raggiungere un nuovo stato stazionario.
La farmacocinetica della dutasteride non è influenzata dalla somministrazione di 12 g di colestiramina un’ora dopo della somministrazione di una singola dose di 5 mg di dutasteride.
Effetti della dutasteride sulla farmacocinetica di altri farmaci: La dutasteride non ha effetti sulla farmacocinetica del warfarin o della digossina.
Ciò indica che la dutasteride non inibisce/induce il CYP2C9 o il trasportatore glicoproteina P.
Studi di interazione in vitro indicano che la dutasteride non inibisce gli enzimi CYP1A2, CYP2D6, CYP2C9, CYP2C19 o CYP3A4 Durante un piccolo studio (N=24) della durata di 2 settimane su maschi volontari sani, dutasteride (0,5 mg al giorno) non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica della tamsulosina o della terazosina.
Non ci sono state nemmeno indicazioni di interazioni farmacodinamiche in questo studio. Effetti indesiderati
- Dutasteride in monoterapia: Circa il 19% dei 2.167 pazienti trattati con dutasteride durante gli studi clinici della durata di 2 anni, di fase III, controllati con placebo hanno manifestato reazioni avverse durante il primo anno di trattamento.
La maggioranza degli eventi sono stati da lievi a moderati e si sono manifestati a carico del sistema riproduttivo.
Non si è evidenziato alcun cambiamento nel profilo degli eventi avversi nell’estensione degli studi in aperto di ulteriori 2 anni.
La seguente tabella mostra le reazioni avverse rilevate dagli studi clinici controllati e dall’esperienza successiva all’immissione in commercio.
Gli eventi avversi riportati dagli studi clinici sono eventi giudicati dallo sperimentatore come correlati al farmaco (con un’incidenza maggiore o uguale all’1%) riportati con un’incidenza maggiore nei pazienti trattati con dutasteride rispetto a quelli trattati con placebo durante il primo anno di trattamento.
Gli eventi avversi provenienti dall’esperienza successiva all’immissione in commercio sono stati identificati dalle segnalazioni spontanee successive all’immissione in commercio; pertanto l’incidenza reale non è nota: Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); Raro (≥1/10.000, < 1 /1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (non può essere stimata in base ai dati disponibili).
*Gli eventi avversi sessuali sono associati al trattamento con dutasteride (compresa la monoterapia e l’associazione con tamsulosina).Classificazione sistemica organica Reazioni avverse Incidenza dai dati degli studi clinici Incidenza durante il 1° anno di trattamento (n=2167) Incidenza durante il 2° anno di trattamento (n=1744) Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Impotenza* 6,0% 1,7% Libido alterata (diminuita)* 3,7% 0,6% Disturbi dell’eiaculazione * ^ 1,8% 0,5% Disturbi della mammella + 1,3% 1,3% Disturbi del sistema immunitario Reazioni allergiche che includono rash, prurito, orticaria, edema localizzato e angioedema Incidenza stimata dai dati successivi all’immissione in commercio Non nota Disturbi psichiatrici Depressione Non nota Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia (soprattutto perdita di peli dal corpo), ipertricosi Non comune Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Dolore testicolare e gonfiore Non nota
Questi eventi avversi posono persistere dopo la sospensione del trattamento.
Il ruolo della dutasteride in questa persistenza non è noto.
^ Inclusa diminuzione del volume del seme.
+ inclusi dolorabilità mammaria e aumento del volume mammario.
Dutasteride in combinazione con l’alfa bloccante tamsulosina: I dati provenienti dallo studio CombAT a 4 anni che confrontava la dutasteride 0,5 mg (n=1623) e la tamsulosina 0,4 mg (n=1611) una volta al giorno da sole e in combinazione (n=1610) hanno dimostrato che l’incidenza degli eventi avversi, giudicati dallo sperimentatore correlati al farmaco, durante il primo, il secondo, il terzo e il quarto anno di trattamento, è stata rispettivamente del 22%, 6%, 4% e 2 % con la terapia di combinazione dutasteride/tamsulosina, del 15%, 6%, 3% e 2% con dutasteride in monoterapia e 13%, 5%, 2% e 2% con tamsulosina in monoterapia.
La maggior incidenza di eventi avversi nel gruppo in terapia di combinazione nel primo anno di trattamento era dovuta ad una maggior incidenza di disturbi a livello riproduttivo, specificamente disturbi dell’eiaculazione, osservati in questo gruppo.
I seguenti eventi avversi, giudicati dallo sperimentatore correlati al farmaco sono stati riportati con un’incidenza maggiore o uguale all’1% durante il primo anno di trattamento nello studio CombAT; l’incidenza di tali eventi durante i quattro anni di trattamento è mostrata nella tabella sottostante:
a Combinazione = dutasteride 0,5 mg una volta al giorno più tamsulosina 0,4 mg una volta al giorno.Classificazione sistemica organica Reazioni avverse Incidenza durante il periodo di trattamento 1°anno 2°anno 3°anno 4°anno Combinazionea(n) (n=1610) (n=1428) (n=1283) (n=1200) Dutasteride (n=1623) (n=1464) (n=1325) (n=1200) Tamsulosina (n=1611) (n=1468) (n=1281) (n=1112) Patologie del sistema nervoso Capogiri Combinazionea 1,4% 0,1% <0,1% 0,2% Dutasteride 0,7% 0,1% <0,1% <0,1% Tamsulosina 1,3% 0,4% <0,1% 0% Patologie cardiache Insufficienza cardiaca (termine compositob) Combinazionea 0,2% 0,4% 0,2% 0,2% Dutasteride <0,1% 0,1% <0,1% 0% Tamsulosina 0,1% <0,1% 0,4% 0,2% Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella, disturbi psichiatrici, esami diagnostici Impotenzac Combinazionea 6,3% 1,8% 0,9% 0,4% Dutasteride 5,1% 1,6% 0,6% 0,3% Tamsulosina 3,3% 1,0% 0,6% 1,1% Libido alterata (diminuita) c Combinazionea 5,3% 0,8% 0,2% 0% Dutasteride 3,8% 1,0% 0,2% 0% Tamsulosina 2,5% 0,7% 0,2% <0,1% Disturbi dell’eiaculazionec^ Combinazionea 9,0% 1,0% 0,5% <0,1% Dutasteride 1,5% 0,5% 0,2% 0,3% Tamsulosina 2,7% 0,5% 0,2% 0,3% Disturbi mammarid Combinazionea 2,1% 0,8% 0,9% 0,6% Dutasteride 1,7% 1,2% 0,5% 0,7% Tamsulosina 0,8% 0,4% 0,2% 0%
a Insufficienza cardiaca come termine composito composto da insufficienza cardiaca congestizia, insufficienza cardiaca, insufficienza ventricolare sinistra, insufficienza cardiaca acuta, shock cardiogeno, insufficienza ventricolare sinistra acuta, insufficienza ventricolare destra, insufficienza ventricolare destra acuta, insufficienza ventricolare, insufficienza cardiopolmonare, cardiomiopatia congestizia.
c Questi eventi avversi sessuali sono associati al trattamento con dutasteride (inclusa la monoterapia e la combinazione con tamsulosina).
Questi eventi avversi possono persistere dopo la sospensione del trattamento.
Il ruolo della dutasteride in questa persistenza è sconosciuta.
^ Inclusa diminuzione del volume del seme.
d Sono inclusi dolenzia e ingrossamento della mammella.
Altri dati: Lo studio REDUCE ha rivelato una maggiore incidenza di cancro alla prostata di punteggio Gleason 8-10 in uomini trattati con dutasteride rispetto al placebo (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Non è stato stabilito se l'effetto della dutasteride nel ridurre il volume della prostata o fattori correlati allo studio, abbiano influenzato i risultati di questo studio.
Quanto segue è stato riportato negli studi clinici e nell’impiego successivo alla commercializzazione: cancro della mammella maschile (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- L’uso di dutasteride è controindicato nelle donne.
Gravidanza: Come altri inibitori della 5-alfa reduttasi, la dutasteride inibisce la conversione del testosterone a diidrotestosterone e può, se somministrata ad una gestante, inibire lo sviluppo dei genitali esterni nel caso di un feto di sesso maschile (vedere paragrafo 4.4).
Nel liquido seminale di soggetti che assumevano 0,5 mg al giorno di dutasteride sono state trovate piccole quantità di dutasteride.
Non è noto se un feto di sesso maschile possa subire effetti negativi nel caso che la madre sia esposta al liquido seminale di un paziente in trattamento con dutasteride (il rischio è maggiore durante le prime 16 settimane di gravidanza).
Come con tutti gli inibitori della 5-alfa reduttasi, quando la “partner” del paziente è in gravidanza o può diventarlo, si raccomanda che il paziente eviti l’esposizione della propria “partner” al liquido seminale tramite l’uso di un profilattico.
Per informazioni sui dati preclinici vedere paragrafo 5.3.
Allattamento: Non è noto se la dutasteride venga escreta nel latte umano.
Fertilità: È stato riportato che la dutasteride interferisce sulle caratteristiche del seme (riduzione nella conta spermatica, nel volume del seme e nella motilità spermatica) nel soggetto sano (vedere paragrafo 5.1).
Non si può escludere la possibilità di una riduzione della fertilità maschile. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore ai 30° C.
Conservare il blister nella sua scatola di cartone al fine di proteggerlo dalla luce.
Cerca farmaci per nome:
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.