DASATINIB SAND 30CPR RIV 100MG

3.985,10 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: DASATINIB
  • ATC: L01EA02
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 30/03/2019

Dasatinib Sandoz è indicato per il trattamento di pazienti adulti con: • leucemia linfoblastica acuta (LLA) Ph+ con resistenza o intolleranza ad una precedente terapia.
Dasatinib Sandoz 20 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 20 mg di dasatinib Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film contiene 28 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 1 mg di sodio. Dasatinib Sandoz 50 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 50 mg di dasatinib Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film contiene 69 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 2 mg di sodio. Dasatinib Sandoz 70 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 70 mg di dasatinib Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film contiene 97 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 3 mg di sodio. Dasatinib Sandoz 80 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 80 mg di dasatinib Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film contiene 110 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 4 mg di sodio. Dasatinib Sandoz 100 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 100 mg di dasatinib Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film contiene 138 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 5 mg di sodio. Dasatinib Sandoz 140 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 140 mg di dasatinib Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film contiene 193 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 6 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

La terapia deve essere iniziata da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento di pazienti con leucemia.
Posologia La dose iniziale raccomandata per la LLA Ph+ in fase accelerata o in fase blasticalinfoide (fase avanzata) è di 140 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.4).
Durata del trattamento Negli studi clinici, il trattamento con dasatinib è stato continuato fino alla progressione della malattia o fino a quando non è stato più tollerato dal paziente.
L'effetto dell'interruzione del trattamento sull'andamento a lungo termine della malattia dopo il raggiungimento di una risposta citogenetica o molecolare [incluse una risposta citogenetica completa (CCyR), una risposta molecolare maggiore (MMR) e MR4.5] non è stato studiato.
Per ottenere la dose raccomandata, Dasatinib Sandoz è disponibile in compresse rivestite con film da 20 mg, 50 mg, 70 mg, 80 mg, 100 mg e 140 mg.
Si raccomanda l'incremento o la riduzione della dose sulla base della risposta e della tollerabilità del paziente.
Aumento della dose Negli studi clinici in pazienti affetti da LLA Ph+, l'aumento della dose a 180 mg una volta al giorno (LLA Ph+ in fase avanzata è stato permesso in caso di mancato ottenimento di una risposta ematologica o citogenetica alla dose iniziale raccomandata.
Adeguamento della dose in caso di reazioni avverse Mielosoppressione Negli studi clinici, la mielosoppressione è stata gestita con la sospensione, con la riduzione della dose o con l'interruzione della terapia.
Sono state effettuate trasfusioni di piastrine ed emazie quando appropriato.
Il fattore di crescita ematopoietico è stato utilizzato in pazienti con mielosoppressione resistente.
Le linee guida per le modifiche della dose sono riassunte nella Tabella 1.
Tabella 1: Adeguamento della dose per neutropenia e trombocitopenia
LLA Ph+ in fase accelerata e blastica (dose iniziale 140 mg una volta al giorno) ANC < 0,5 x 109/L e/o piastrine < 10 x 109/L 1.
Controllare se la citopenia è correlata alla leucemia (aspirato o biopsia midollare).
2.
Se la citopenia non è correlata alla leucemia, interrompere il trattamento fino a quando ANC ≥ 1,0 x 109/L e le piastrine ≥ 20 x 109/L e riprendere alla dose iniziale di partenza.
3.
Se si verifica di nuovo la citopenia, ripetere quanto descritto al punto1 e riprendere il trattamento alla dose ridotta di 100 mg una volta al giorno (secondo episodio) o di 80 mg una volta al giorno (terzo episodio).
4.
Se la citopenia è correlata alla leucemia, considerare un aumento della dose a 180 mg una volta al giorno.
ANC: conta assoluta dei neutrofili Reazioni avverse non ematologiche Se si verifica una reazione avversa moderata non ematologica, di grado 2, con dasatinib, il trattamento deve essere sospeso fino a quando non si risolve la reazione avversa o non si ritorna a una condizione basale.
Se questo è il primo episodio, il trattamento deve essere ripreso con la stessa dose e, se è una reazione avversa ricorrente, la dose deve essere ridotta.
Se si verifica una reazione avversa non ematologica grave, grado 3 o 4, con dasatinib il trattamento deve essere sospeso fino a quando non si risolve la reazione avversa.
In seguito, il trattamento può essere ripreso quando appropriato, con una dose ridotta, a seconda della gravità iniziale della reazione avversa.
In pazienti con LLA Ph+ in fase avanzata che hanno ricevuto 140 mg una volta al giorno, si raccomanda, se necessario, una riduzione della dose a 100 mg una volta al giorno con una ulteriore riduzione da 100 mg una volta al giorno a 50 mg una volta al giorno.
Versamento della pleura Se viene diagnosticato un versamento della pleura, il trattamento con dasatinib deve essere sospeso fino a quando il paziente è asintomatico o è ritornato alla condizione basale.
Se l'episodio non migliora entro una settimana circa, è necessario considerare un ciclo di diuretici o di corticosteroidi o ambedue contemporaneamente (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Dopo la risoluzione del primo episodio, deve essere valutata la reintroduzione di dasatinib allo stesso livello di dosaggio.
Dopo la risoluzione di un successivo episodio, dasatinib deve essere reintrodotto riducendo il dosaggio di un livello.
Dopo la risoluzione di un episodio grave (grado 3 o 4), il trattamento può essere adeguatamente ripreso con una dose ridotta in base alla gravità iniziale della reazione avversa.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di dasatinib nei bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni di età non state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili (vedere paragrafo 5.1).
Anziani In questi pazienti non sono state osservate differenze farmacocinetiche correlate all'età clinicamente rilevanti.
Non è necessaria una specifica raccomandazione di dose negli anziani.
Compromissione epatica Ai pazienti con compromissione epatica lieve, moderata o grave può essere somministrata la dose di partenza raccomandata.
Comunque, dasatinib deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Danno renale Non sono stati effettuati studi clinici con dasatinib in pazienti con funzione renale ridotta (dallo studio condotto in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi sono stati esclusi i pazienti con concentrazione della creatinina sierica > 3 volte il limite superiore del range normale e dagli studi condotti in pazienti con LMC in fase cronica con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib sono stati esclusi pazienti con concentrazione della creatinina sierica > 1,5 volte il limite superiore del range normale).
Poiché la clearance renale del dasatinib e dei suoi metaboliti è < 4%, non si prevede una diminuzione nella clearance corporea totale nei pazienti con insufficienza renale.
Modo di somministrazione Dasatinib Sandoz deve essere somministrato per via orale.
Le compresse rivestite con film non devono essere frantumate o divise per ridurre al minimo il rischio di esposizione cutanea; devono essere deglutite intere.
Dasatinib Sandoz può essere assunto con o senza cibo e sempre al mattino o alla sera.

Avvertenze e precauzioni

Interazioni clinicamente rilevanti Dasatinib è un substrato ed un inibitore del citocromo P450 (CYP) 3A4.
Pertanto, c'è un potenziale rischio di interazione con altri medicinali somministrati contemporaneamente che sono metabolizzati principalmente da CYP3A4 o che ne modulano l'attività (vedere paragrafo 4.5).
L'uso concomitante di dasatinib e di medicinali o sostanze che inibiscono fortemente l'attività di CYP3A4 (per es.
ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, ritonavir, telitromicina, succo di pompelmo) può aumentare l'esposizione al dasatinib.
Pertanto, in pazienti che ricevono dasatinib non è raccomandata la somministrazione contemporanea di un potente inibitore del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5).
L'uso concomitante di dasatinib e di medicinali che inducono l'attività di CYP3A4 (per es.
desametasone, fenitoina, carbamazepina, rifampicina, fenobarbital o preparazioni a base di piante medicinali contenenti Hypericum perforatum, anche noto come erba di San Giovanni) può ridurre significativamente l'esposizione al dasatinib, aumentando potenzialmente il rischio di fallimento terapeutico.
Pertanto, in pazienti che ricevono dasatinib si deve scegliere la somministrazione contemporanea di medicinali alternativi con minore potenziale di induzione del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5).
L'uso concomitante di dasatinib e di un substrato di CYP3A4 può aumentare l'esposizione al substrato stesso.
Pertanto, si richiede cautela nel somministrare contemporaneamente dasatinib e substrati del CYP3A4 con ristretto indice terapeutico, quali astemizolo, terfenadina, cisapride, pimozide, chinidina, bepridil o alcaloidi della segale cornuta (ergotamina, diidroergotamina) (vedere paragrafo 4.5).
L'uso concomitante di dasatinib e di istamina-2 (H2) antagonisti (per es.
famotidina), di inibitori della pompa protonica (per es.
omeprazolo) o di alluminio idrossido/magnesio idrossido può ridurre l'esposizione al dasatinib.
Quindi, H2 antagonisti e inibitori della pompa protonica non sono raccomandati e i prodotti contenenti alluminio idrossido/magnesio idrossido devono essere somministrati fino a 2 ore prima o 2 ore dopo la somministrazione di dasatinib (vedere paragrafo 4.5).
Popolazioni speciali Sulla base dei risultati di uno studio di farmacocinetica a dose singola, pazienti con insufficienza epatica lieve, moderata o grave possono ricevere la dose di partenza raccomandata (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
A causa dei limiti di questo studio clinico, si raccomanda cautela nel somministrare dasatinib a pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 4.2).
Reazioni avverse importanti Mielosoppressione Il trattamento con dasatinib è associato ad anemia, neutropenia e trombocitopenia.
Il verificarsi di questi eventi è più precoce e frequente in pazienti con LMC in fase avanzata o con LLA Ph+ piuttosto che in pazienti con LMC in fase cronica.
Nei pazienti con LMC in fase avanzata o LLA Ph+, si deve effettuare ogni settimana un emocromo completo per i primi 2 mesi ed in seguito ogni mese o secondo le indicazioni cliniche.
La mielosoppressione è generalmente reversibile e di solito è gestita interrompendo temporaneamente dasatinib o riducendone la dose (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Sanguinamento In pazienti con LMC in fase cronica (n=548), 5 pazienti (1%) che hanno ricevuto dasatinib hanno manifestato emorragia di grado 3 o 4.
Negli studi clinici in pazienti con LMC in fase avanzata che hanno ricevuto la dose raccomandata di dasatinib (n=304), si è verificata nell'1% dei pazienti grave emorragia del sistema nervoso centrale (SNC).
Un caso è stato fatale ed è stato associato a trombocitopenia di grado 4 secondo i Comuni Criteri di Tossicità (CTC).
Emorragia gastrointestinale di grado 3 o 4 si è verificata nel 6% dei pazienti con LMC in fase avanzata e generalmente ha richiesto l'interruzione del trattamento e trasfusioni.
Altre emorragie di grado 3 o 4 si sono verificate nel 2% dei pazienti con LMC in fase avanzata.
La maggior parte delle reazioni avverse correlate al sanguinamento in questi pazienti è stata tipicamente associata a trombocitopenia di grado 3 o 4 (vedere paragrafo 4.8).
Inoltre, le analisi delle piastrine in vitro ed in vivo suggeriscono che il trattamento con dasatinib influisce in modo reversibile sull'attivazione delle piastrine.
Si deve usare cautela nel caso in cui i pazienti devono assumere medicinali che inibiscono la funzione piastrinica o anticoagulanti.
Ritenzione di liquidi Dasatinib è associato a ritenzione di liquidi.
Nello studio clinico di Fase III in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi, dopo un follow-up minimo di 60 mesi è stata riportata ritenzione di liquidi di grado 3 o 4 in 13 pazienti (5%) nel gruppo di trattamento con dasatinib e in 2 pazienti (1%) nel gruppo di trattamento con imatinib (vedere paragrafo 4.8).
Fra tutti i pazienti con LMC in fase cronica trattati con dasatinib, si è verificata grave ritenzione di liquidi in 32 pazienti (6%) che hanno ricevuto dasatinib alla dose raccomandata (n=548).
Negli studi clinici in pazienti con LMC in fase avanzata che hanno ricevuto dasatinib alla dose raccomandata (n=304), è stata riportata ritenzione di liquidi di grado 3 o 4 nell'8% dei pazienti, inclusi versamento della pleura e pericardico di grado 3 o 4 riportati rispettivamente nel 7% e nell'1% dei pazienti.
In questi pazienti, edema polmonare di grado 3 o 4 e ipertensione polmonare sono stati riportati ognuno nell’1% dei pazienti.
Pazienti che presentano sintomi suggestivi di versamento della pleura come dispnea o tosse secca devono essere esaminati con radiografia del torace.
Un versamento della pleura di grado 3 o 4 può richiedere la toracocentesi e l'ossigenoterapia.
La ritenzione dei liquidi è stata solitamente gestita con misure di supporto, quali diuretici e brevi cicli di steroidi (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
I pazienti di età pari o superiore a 65 anni hanno maggiori probabilità rispetto ai pazienti più giovani di avere versamento della pleura, dispnea, tosse, versamento pericardico e insufficienza cardiaca congestizia e devono essere monitorati attentamente.
Ipertensione Arteriosa Polmonare (PAH) La PAH (ipertensione arteriosa polmonare pre-capillare confermata da cateterizzazione cardiaca destra) è stata riportata, in associazione al trattamento con dasatinib (vedere paragrafo 4.8).
In questi casi, la PAH è stata segnalata dopo l’inizio della terapia con dasatinib, anche dopo più di un anno di trattamento.
I pazienti devono essere valutati per segni e sintomi di patologie cardiopolmonari pre-esistenti all'inizio della terapia con dasatinib.
All'inizio del trattamento, in ogni paziente con sintomi di patologie cardiache deve essere eseguito un ecocardiogramma, che deve anche essere preso in considerazione nei pazienti con fattori di rischio per patologie cardiache o polmonari.
I pazienti che sviluppano dispnea e affaticamento dopo aver iniziato la terapia con dasatinib devono essere valutati per eziologie comuni, che includono versamento della pleura, edema polmonare, anemia o infiltrazione polmonare.
Secondo le raccomandazioni per la gestione delle reazioni avverse non ematologiche (vedere paragrafo 4.2), durante questa valutazione, la dose di dasatinib deve essere ridotta oppure la terapia deve essere interrotta.
La diagnosi di PAH deve essere presa in considerazione se non venisse trovata alcuna spiegazione, o se non ci fosse alcun miglioramento con la riduzione della dose o l’interruzione della terapia.
L’approccio diagnostico deve seguire le linee guida standard.
Se la diagnosi di PAH è confermata, dasatinib deve essere interrotto definitivamente.
Il follow-up deve essere eseguito secondo le linee guida standard.
Nei pazienti con PAH, trattati con dasatinib, sono stati osservati miglioramenti dei parametri emodinamici e di quelli clinici dopo l’interruzione della terapia con dasatinib.
Prolungamento dell'intervallo QT I dati in vitro suggeriscono che dasatinib ha il potenziale di prolungare la ripolarizzazione cardiaca ventricolare (intervallo QT) (vedere paragrafo 5.3).
Nello Studio di Fase III condotto in 258 pazienti trattati con dasatinib e 258 pazienti trattati con imatinib, affetti da LMC in fase cronica di nuova diagnosi, con un follow-up minimo di 60 mesi,1 paziente (< 1%) in ogni gruppo ha riportato il prolungamento dell'intervallo QT come reazione avversa.
Le variazioni mediane nel QTcF dal basale sono state di 3,0 msec nei pazienti trattati con dasatinib in confronto agli 8,2 msec nei pazienti trattati con imatinib.
Un paziente (< 1%) per ciascun gruppo ha avuto un QTcF > 500 msec.
In 865 pazienti con leucemia, trattati con dasatinib in studi clinici di Fase II, i cambiamenti medi rispetto al basale dell'intervallo QTc, utilizzando il metodo Fridericia (QTcF), sono stati di 4-6 msec; il limite superiore dell'intervallo di confidenza al 95% per tutti i cambiamenti medi rispetto al basale è stato < 7 msec (vedere paragrafo 4.8).
Dei 2.182 pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib che avevano ricevuto dasatinib in studi clinici, 15 (1%) hanno riportato il prolungamento del QTc come reazione avversa.
Ventuno di questi pazienti (1%) hanno sperimentato un QTcF > 500 msec.
Dasatinib deve essere somministrato con cautela in pazienti che hanno o possono sviluppare un prolungamento dell'intervallo QTc.
Tra questi sono inclusi i pazienti con ipopotassiemia o ipomagnesiemia, pazienti con sindrome congenita del QT lungo, pazienti in terapia con medicinali antiaritmici o altri medicinali che portano al prolungamento del QT e in terapia con alte dosi cumulative di antraciclina.
L'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia devono essere corrette prima della assunzione di dasatinib.
Reazioni avverse cardiache Dasatinib è stato studiato in uno studio clinico randomizzato in 519 pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi, che includeva pazienti con precedente cardiopatia.
In pazienti che assumevano dasatinib sono state riportate reazioni avverse cardiache di insufficienza cardiaca congestizia/disfunzione cardiaca, versamento pericardico, aritmie, palpitazioni, QT prolungato e infarto miocardico (anche fatale).
Le reazioni avverse cardiache sono state più frequenti nei pazienti con fattori di rischio o storia di cardiopatia.
Pazienti con fattori di rischio (per es.: ipertensione, iperlipidemia, diabete) o storia di cardiopatia (per es.: precedente intervento percutaneo coronarico, coronaropatia documentata) devono essere monitorati attentamente per segni clinici o sintomi collegati a disfunzione cardiaca come dolore al petto, respiro corto e diaforesi.
Se si sviluppano tali segni o sintomi clinici, si consiglia ai medici di interrompere la somministrazione di dasatinib e di considerare la necessità di un trattamento alternativo specifico per la LMC.
Dopo risoluzione, si deve effettuare una valutazione funzionale prima di riprendere il trattamento con dasatinib.
Dasatinib può essere somministrato nuovamente con la dose originale per reazioni avverse da lievi a moderate (≤ grado 2) e ripreso a dosi ridotte per reazioni avverse gravi (≥ grado 3) (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti che continuano il trattamento devono essere monitorati periodicamente.
Non sono stati inclusi negli studi clinici pazienti con disturbi cardiovascolari significativi o non sotto controllo.
Riattivazione di epatite B La riattivazione di epatite B nei pazienti che sono portatori cronici di questo virus si è verificata dopo che questi pazienti hanno ricevuto gli inibitori della tirosina-chinasi BCR-ABL.
Alcuni casi hanno portato a insufficienza epatica acuta o epatite fulminante portando al trapianto del fegato o a un esito fatale.
I pazienti devono essere testati per l’infezione da HBV prima di cominciare il trattamento con dasatinib.
Gli esperti delle malattie epatiche e del trattamento dell’epatite B devono essere consultati prima che il trattamento venga iniziato in pazienti con sierologia positiva all’epatite B (inclusi quelli con malattia attiva) e per pazienti che risultano positivi all’infezione da HBV durante il trattamento.
I portatori di HBV che richiedono il trattamento con dasatinib devono essere monitorati attentamente per segni e sintomi dell’infezione attiva da HBV per tutto il corso della terapia e per alcuni mesi dopo la fine della terapia (vedere paragrafo 4.8).
Lattosio Questo medicinale contiene 138 mg di lattosio monoidrato in una dose giornaliera da 100 mg.
193 mg di lattosio monoidrato in una dose giornaliera da 140 mg.
Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale Questo medicinale contiene meno di 1mmoli di sodio (23 mg) per dose, cioè è essenzialmente senza sodio.

Interazioni

Sostanze attive che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di dasatinib Gli studi in vitro indicano che dasatinib è un substrato del CYP3A4.
L'uso concomitante di dasatinib e medicinali o sostanze che inibiscono fortemente il CYP3A4 (per esempio: ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, ritonavir, telitromicina, succo di pompelmo) può aumentare l'esposizione a dasatinib.
Pertanto, in pazienti che assumono dasatinib non è raccomandata la somministrazione sistemica di un potente inibitore del CYP3A4.
A concentrazioni clinicamente rilevanti, sulla base di sperimentazioni in vitro, il legame alle proteine plasmatiche di dasatinib è approssimativamente del 96%.
Non sono stati effettuati studi per valutare l'interazione del dasatinib con gli altri medicinali che si legano alle proteine.
La capacità di sostituzione e la sua rilevanza clinica non sono note.
Sostanze attive che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di dasatinib Quando dasatinib è stato somministrato dopo 8 somministrazioni giornaliere serali con 600 mg di rifampicina, un potente induttore del CYP3A4, l'AUC del dasatinib è stata ridotta dell'82%.
Altri medicinali induttori dell'attività del CYP3A4 (per esempio: desametasone, fenitoina, carbamazepina, fenobarbital o preparazioni a base di piante medicinali contenenti Hypericum perforatum, anche nota come Erba di San Giovanni) possono anche aumentare il metabolismo e ridurre le concentrazioni plasmatiche di dasatinib.
Pertanto, l'uso concomitante di potenti induttori del CYP3A4 con dasatinib non è raccomandato.
In pazienti nei quali sia indicato un trattamento con rifampicina o altri induttori del CYP3A4, devono essere usati medicinali alternativi con minore potenziale di induzione enzimatica.
Istamina-2 (H2) antagonisti ed inibitori della pompa protonica La soppressione a lungo termine della secrezione gastrica acida da parte degli H2 antagonisti o degli inibitori della pompa protonica (per esempio: famotidina e omeprazolo) verosimilmente riduce l'esposizione al dasatinib.
In uno studio clinico a dose singola in volontari sani, la somministrazione di famotidina 10 ore prima di una singola dose di dasatinib ha ridotto del 61% l'esposizione a dasatinib.
In uno studio su 14 soggetti sani, la somministrazione di una dose singola di 100 mg di dasatinib 22 ore dopo l'assunzione per 4 giorni di una dose da 40 mg di omeprazolo ha ridotto, allo steady state, l'AUC del dasatinib del 43% e la Cmax del dasatinib del 42%.
Nei pazienti in terapia con dasatinib si deve prendere in considerazione l'uso di antiacidi al posto degli H2 antagonisti o degli inibitori della pompa protonica (vedere paragrafo 4.4).
Antiacidi Dati non-clinici dimostrano che la solubilità di dasatinib dipende dal pH.
In soggetti sani, l'uso concomitante di antiacidi contenenti alluminio idrossido/magnesio idrossido con dasatinib ha ridotto l'AUC di una dose singola di dasatinib del 55% e la Cmax del 58%.
Tuttavia, quando gli antiacidi sono stati somministrati 2 ore prima di una singola dose di dasatinib non sono state osservate modifiche rilevanti nella concentrazione o nell'esposizione di dasatinib.
Perciò gli antiacidi possono essere somministrati fino a 2 ore prima o 2 ore dopo dasatinib (vedere paragrafo 4.4).
Sostanze attive la cui concentrazione plasmatica può essere alterata da dasatinib L'uso concomitante di dasatinib e di un substrato del CYP3A4 può aumentare l'esposizione al substrato stesso.
In uno studio su soggetti sani, una dose singola di 100 mg di dasatinib ha aumentato l'AUC e la Cmax di esposizione alla simvastatina, un noto substrato del CYP3A4, rispettivamente del 20 e del 37%.
Non può essere escluso che l'effetto sia maggiore a seguito di dosi multiple di dasatinib.
Pertanto, i substrati del CYP3A4 noti per avere un ristretto indice terapeutico (per esempio: astemizolo, terfenadina, cisapride, pimozide, chinidina, bepridil o alcaloidi della segale cornuta [ergotamina, diidroergotamina]) devono essere somministrati con cautela in pazienti che assumono dasatinib (vedere paragrafo 4.4).
I dati in vitro indicano un rischio potenziale di interazione con i substrati del CYP2C8, come i glitazoni.

Effetti indesiderati

Sommario del profilo di sicurezza I dati sottoelencati riflettono l'esposizione a dasatinib in 2.712 pazienti in studi clinici, inclusi 324 pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi e 2.388 pazienti con LMC o LLA Ph+ resistenti o intolleranti a imatinib.
La durata mediana della terapia in 2.712 pazienti trattati con dasatinib è stata 19,2 mesi (range 0-93,2 mesi).
Nello studio di Fase III in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi con un follow-up minimo di 5 anni, la durata mediana della terapia è stata approssimativamente di 60 mesi sia per dasatinib (range 0,03-72,7 mesi) sia per imatinib (range 0,3-74,6 mesi).
La durata mediana della terapia nei 1.618 pazienti tutti con LMC in fase cronica è stata di 29 mesi (range 0-92,9 mesi).
In 1.094 pazienti con LMC in fase avanzata o LLA Ph+, la durata mediana del trattamento per i pazienti è stata di 6,2 mesi (range 0-9,32 mesi).
Dei 2.712 pazienti trattati, il 18% aveva un'età ≥ 65 anni, mentre il 5% aveva un'età ≥ 75 anni.
La maggioranza dei pazienti trattati con dasatinib ha sperimentato in un qualunque momento reazioni avverse.
In tutta la popolazione dei 2.712 pazienti trattati con dasatinib, 520 pazienti (19%) hanno presentato reazioni avverse che hanno portato all'interruzione del trattamento.
La maggior parte delle reazioni sono state di grado da lieve a moderato.
Nello Studio di Fase III in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi, con un follow-up minimo di 12 mesi, il trattamento è stato interrotto a causa delle reazioni avverse nel 5% dei pazienti trattati con dasatinib e nel 4% dei pazienti trattati con imatinib.
Dopo un follow-up minimo di 60 mesi le percentuali di interruzione cumulative sono state del 14% e del 7%, rispettivamente.Tra i 1.618 pazienti con LMC in fase cronica trattati con dasatinib, reazioni avverse che hanno portato all'interruzione sono state riportate in 329 (20,3%) pazienti, e tra i 1.094 pazienti con malattia in fase avanzata trattati con dasatinib, in 191 (17,5%) pazienti sono state riportate reazioni avverse che hanno portato all'interruzione del trattamento.
La maggior parte dei pazienti con LMC in fase cronica intolleranti ad imatinib sono stati in grado di tollerare il trattamento con dasatinib.
Negli studi clinici su LMC in fase cronica con 24 mesi di followup, 10 dei 215 pazienti intolleranti ad imatinib hanno avuto lo stesso grado 3 o 4 di tossicità non ematologica sia con dasatinib sia con la precedente terapia con imatinib; 8 dei suddetti 10 pazienti sono stati gestiti con la riduzione delle dosi e sono stati in grado di continuare il trattamento con dasatinib.
Sulla base di un follow-up minimo di 12 mesi, le reazioni avverse riportate più frequentemente nei pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi trattati con dasatinib sono state ritenzione di liquidi (incluso il versamento pleurico) (19%), diarrea (17%), cefalea (12%), rash (11%), dolore muscoloscheletrico (11%), nausea (8%), affaticamento (8%), mialgia (6%), vomito (5%) e infiammazione muscolare (4%).
Dopo un follow-up minimo di 60 mesi le percentuali cumulative di rash (14%), dolore muscoloscheletrico (14%), cefalea (13%), affaticamento (11%), nausea (10%), mialgia (7%), vomito (5%) e infiammazione dei muscoli o spasmi (5%) sono aumentate del ≤3%.
Le percentuali cumulative di ritenzione di liquidi e diarrea sono state del 39% e 22%, rispettivamente.
Le reazioni avverse riportate più frequentemente nei pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib trattati con dasatinib sono state ritenzione di liquidi (incluso il versamento pleurico), diarrea, cefalea, nausea, rush cutaneo, dispnea, episodi emorragici, affaticamento, dolore muscoloscheletrico, infezione, vomito, tosse, dolore addominale e piressia.
Nel 5% dei pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib trattati con dasatinib è stata riportata neutropenia febbrile correlata al farmaco.
Negli studi clinici con pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib, è stato raccomandato di interrompere il trattamento con imatinib almeno 7 giorni prima di iniziare il trattamento con dasatinib.
Riassunto delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse, escludendo le anomalie da laboratorio, sono state riportate in pazienti trattati con dasatinib negli studi clinici e durante l'esperienza post-marketing ( Tabella 2 ).
Queste reazioni sono elencate secondo classificazione per sistemi e organi e frequenza.
Le frequenze sono classificate: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati post-marketing disponibili).
All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 2: Sommario delle reazioni avverse
Infezioni ed infestazioni
Molto comune infezione (tra cui batterica, virale, fungina e non-specificata)
Comune polmonite (inclusa batterica, virale e fungina), infezione/infiammazione delle prime vie respiratorie, infezione da herpes virus (incluso citomegalovirus-CMV), enterocolite, sepsi (inclusi casi non comuni con esiti fatali)
Non nota riattivazione della epatite B
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune mielosoppressione (incluse anemia, neutropenia, trombocitopenia)
Comune neutropenia febbrile
Non comune linfadenopatia, linfocitopenia
Raro aplasia pura delle cellule della serie rossa
Disturbi del sistema immunitario
Non comune ipersensibilità (incluso eritema nodoso)
Patologie endocrine
Non comune ipotiroidismo
Raro ipertiroidismo, tiroidite
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comune disturbi dell'appetitoa, iperuricemia
Non comune sindrome da lisi tumorale, disidratazione, ipoalbuminemia, ipercolesterolemia
Raro diabete mellito
Disturbi psichiatrici
Comune depressione, insonnia
Non comune ansia, stato confusionale, labilità affettiva, calo della libido
Patologie del sistema nervoso
Molto comune cefalea
Comune neuropatia (inclusa neuropatia periferica), capogiro, disgeusia, sonnolenza
Non comune sanguinamento del SNC*b, sincope, tremore, amnesia, disturbo dell'equilibrio
Raro ictus, attacco ischemico transitorio, convulsioni, neurite ottica, paralisi del VII nervo, demenza, atassia
Patologie dell'occhio
Comune alterazioni della vista (inclusi disturbi della vista, visione offuscata ed acuità visiva ridotta), secchezza oculare
Non comune compromissione della visione, congiuntivite, fotofobia, lacrimazione aumentata
Patologie dell'orecchio e del labirinto
Comune tinnito
Non comune perdita dell'udito, vertigine
Patologie cardiache
Comune insufficienza cardiaca congestizia/disfunzione cardiaca*c, versamento pericardico*, aritmia (inclusa tachicardia), palpitazioni
Non comune infarto del miocardio (anche con esito fatale)*, prolungamento del QT all'elettrocardiogramma*, pericardite, aritmia ventricolare (inclusa tachicardia ventricolare), angina pectoris, cardiomegalia, onda T dell'elettrocardiogramma anormale, troponina aumentata
Raro cuore polmonare, miocardite, sindrome coronarica acuta, arresto cardiaco, intervallo PR dell'elettrocardiogramma prolungato, malattia coronarica, pleuropericardite
Non nota fibrillazione atriale/flutter atriale
Patologie vascolari
Molto comune emorragia*d
Comune ipertensione, vampate
Non comune ipotensione, tromboflebite
Raro trombosi venosa profonda, embolia, livedo reticularis
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto comune versamento pleurico*, dispnea
Comune edema polmonare*, ipertensione polmonare*, infiltrazione polmonare, polmonite, tosse
Non comune ipertensione arteriosa polmonare, broncospasmo, asma
Raro embolia polmonare e infarto polmonare, sindrome da stress respiratorio acuto
Non nota malattia polmonare interstiziale
Patologie gastrointestinali
Molto comune diarrea, vomito, nausea, dolore addominale
Comune sanguinamento gastrointestinale*, colite (inclusa colite neutropenica), gastrite, infiammazione delle mucose (incluse mucositi/stomatiti), dispepsia, gonfiore addominale, costipazione, alterazione del tessuto molle orale
Non comune pancreatite (inclusa pancretatite acuta), ulcera del tratto gastroenterico superiore, esofagite, ascite*, ragade anale, disfagia, malattia da reflusso gastroesofageo
Raro gastroenteropatia protidodisperdente, ileo paralitico, fistola anale
Non nota emorragia gastrointestinale fatale*
Patologie epatobiliari
Non comune epatite, colecistite, colestasi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto comune rash cutaneoe
Comune alopecia, dermatite (incluso eczema), prurito, acne, secchezza cutanea, orticaria, iperidrosi
Non comune dermatosi neutrofila, reazioni di fotosensibilità, alterazione della pigmentazione, pannicolite, ulcera cutanea, eruzioni bollose, alterazioni ungueali, sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, patologia dei peli e dei capelli
Raro vasculite leucocitoclastica, fibrosi della cute
Non nota Sindrome di Stevens-Johnsonf
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Molto comune dolore muscoloscheletrico
Comune artralgia, mialgia, debolezza muscolare, rigidità muscoloscheletrica, spasmo muscolare
Non comune rabdomiolisi, osteonecrosi, infiammazione muscolare, tendinite, artrite
Patologie renali e urinarie
Non comune danno renale (inclusa insufficienza nella funzione renale), pollachiuria, proteinuria
Non nota sindrome nefrotica
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
Raro aborto
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Non comune ginecomastia, disturbo mestruale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune edema perifericog, affaticamento, piressia, edema della facciah
Comune astenia, dolore, dolore toracico, edema generalizzato*i, brividi
Non comune malessere, altro edema superficialej
Raro alterazione dell'andatura
Esami diagnostici
Comune diminuzione di peso, aumento di peso
Non comune aumento della creatinin fosfochinasi ematica, gamma-glutamiltransferasi aumentata
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Comune contusione
a Include appetito ridotto, sazietà precoce, appetito aumentato.
b Include emorragia del sistema nervoso centrale, ematoma cerebrale, emorragia cerebrale, ematoma extradurale, emorragia intracranica, ictus, emorragia subaracnoide, ematoma subdurale ed emorragia subdurale.
c Include peptide natriuretico cerebrale aumentato, disfunzione ventricolare, disfunzione del ventricolo sinistro, disfunzione del ventricolo destro, insufficienza cardiaca, insufficienza cardiaca acuta, insufficienza cardiaca cronica,insufficienza cardiaca congestizia, cardiomiopatia, cardiomiopatia congestizia, disfunzione diastolica, diminuzione della frazione di eiezione ed insufficienza ventricolare, insufficienza ventricolare sinistra, insufficienza ventricolare destra, e ipocinesia ventricolare.
d Esclude sanguinamento gastrointestinale e sanguinamento del SNC; queste reazioni avverse sono riportate rispettivamente sotto patologie gastrointestinali e patologie del sistema nervoso della classificazione per sistemi e organi.
e Include eruzione da farmaco, eritema, eritema multiforme, eritrosi, rash esfoliativo, eritema generalizzato, rash genitale,rash cutaneo, milia (cisti miliari), miliaria, psoriasi pustulosa, rash, rash eritematoso, rash follicolare, rash generalizzato, rash maculare, rash maculo-papulare, rash papulare, rash pruriginoso, rash pustuloso, rash vescicolare, esfoliazionecutanea, irritazione cutanea, eruzione cutanea tossica, orticaria vescicolare ed eruzione vasculitica.
f Casi isolati di Sindrome di Stevens-Johnson sono stati riportati durante l'esperienza post-marketing.
Non è stato possibile determinare se queste reazioni avverse mucocutanee fossero direttamente correlate a Dasatinib Sandoz o a trattamenti concomitanti.
g edema gravitazionale, edema localizzato, edema periferico.
h edema congiuntivale, edema oculare, tumefazione degli occhi, edema delle palpebre, edema della faccia, edema delle labbra, edema maculare, edema della bocca, edema orbitale, edema periorbitale, tumefazione del viso.
i sovraccarico di liquidi, ritenzione di liquidi, edema gastrointestinale, edema generalizzato, edema, edema da cardiopatia,versamento perirenale, edema postprocedurale, edema viscerale.
j gonfiore genitale, edema in sede di incisione, edema genitale, edema del pene, tumefazione del pene, edema dello scroto, tumefazione della cute, edema del testicolo, tumefazione vulvovaginale.
* Per ulteriori dettagli, vedere il paragrafo "Descrizione di reazioni avverse selezionate" Descrizione di reazioni avverse selezionate Mielosoppressione Il trattamento con dasatinib è associato ad anemia, neutropenia e trombocitopenia.
Il verificarsi di tali eventi è più precoce e frequente in pazienti con LMC in fase avanzata o con LLA Ph+ che in pazienti con LMC in fase cronica (vedere paragrafo 4.4).
Sanguinamento Gli eventi di sanguinamento correlati al farmaco, che vanno dalle petecchie e le epistassi all'emorragia gastrointestinale di grado 3 o 4 e sanguinamento del SNC, sono stati riportati in pazienti in terapia con dasatinib (vedere paragrafo 4.4).
Ritenzione di liquidi Varie reazioni avverse, come versamento pleurico, ascite, edema polmonare e versamento pericardico con o senza edema superficiale, possono essere complessivamente descritte come "ritenzione di liquidi".
Nello studio condotto in pazienti affetti da LMC in fase cronica di nuova diagnosi, dopo un follow-up minimo di 60 mesi, eventi di ritenzione di liquidi correlati a dasatinib hanno incluso versamento della pleura (28%), edema superficiale (14%), ipertensione polmonare (5%), edema generalizzato (4%) e versamento pericardico (4%).
Insufficienza cardiaca congestizia/disfunzione cardiaca ed edema polmonare sono stati riportati in < 2% dei pazienti.
La percentuale cumulativa di versamento della pleura correlato a dasatinib (tutti i gradi) è stata nel tempo del 10% a 12 mesi, del 14% a 24 mesi, del 19% a 36 mesi, del 24% a 48 mesi e del 28% a 60 mesi.
Un totale di 46 pazienti trattati con dasatinib hanno avuto ricorrenti versamenti della pleura.
Diciassette pazienti hanno avuto 2 eventi separati, 6 hanno avuto 3 eventi, 18 hanno avuto da 4 a 8 eventi e 5 hanno avuto > 8 episodi di versamenti della pleura.
Il tempo mediano di insorgenza del primo versamento della pleura di grado 1 o 2 correlato a dasatinib è stato di 114 settimane (range: da 4 a 299 settimane).
Meno del 10% dei pazienti con versamento della pleura ha manifestato versamenti della pleura gravi (grado 3 o 4) correlati a dasatinib.
Il tempo mediano della prima insorgenza di versamento della pleura correlato a dasatinib di grado ≥ 3 è stato di 175 settimane (range: da 114 a 274 settimane).
La durata mediana di versamento della pleura correlata a dasatinib (tutti i gradi) è stata di 283 giorni (∼40 settimane).
Il versamento della pleura è generalmente reversibile e gestito interrompendo il trattamento con dasatinib e usando diuretici o altri appropriati trattamenti di supporto (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Tra i pazienti con versamento della pleura farmaco-correlato trattati con dasatinib (n=73), in 45 (62%) è stato necessario interrompere la somministrazione e in 30 (41%) ridurre la dose.
Inoltre, 34 (47%) hanno assunto diuretici, 23 (32%) hanno ricevuto corticosteroidi, e 20 (27%) hanno assunto sia corticosteroidi che diuretici.
Nove (12%) pazienti sono stati sottoposti a toracentesi terapeutica.
Il 6% dei pazienti trattati con dasatinib ha interrotto il trattamento a causa di un versamento della pleura farmaco-correlato.
Il versamento della pleura non ha compromesso la capacità dei pazienti di ottenere una risposta alla terapia.
Tra i pazienti con versamento della pleura trattati con dasatinib, il 96% ha raggiunto una cCCyR, l'82% ha raggiunto una MMR e il 50% ha raggiunto una MR4.5 nonostante le interruzioni o gli aggiustamenti della dose.
Vedere paragrafo 4.4 per ulteriori informazioni sui pazienti con LMC in fase cronica e LMC in fase avanzata o LLA Ph+.
Ipertensione Arteriosa Polmonare (PAH) La PAH (ipertensione arteriosa polmonare pre-capillare confermata da cateterizzazione cardiaca destra) è stata riportata in associazione all'esposizione a dasatinib.
In questi casi, la PAH è stata riportata dopo l'inizio della terapia con dasatinib, anche dopo più di un anno di trattamento.
I pazienti che hanno manifestato PAH durante il trattamento con dasatinib, spesso stavano assumendo medicinali concomitanti o avevano altre patologie oltre al tumore di base.
Nei pazienti con PAH trattati con dasatinib, sono stati osservati miglioramenti dei parametri emodinamici e di quelli clinici dopo l'interruzione della terapia con dasatinib.
Prolungamento del QT Nello studio di Fase III in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi, un paziente (< 1%) di quelli trattati con dasatinib ha avuto un QTcF > 500 msec dopo un follow-up minimo di 12 mesi (vedere paragrafo 4.4).
Dopo un follow-up minimo di 60 mesi non ci sono stati ulteriori pazienti con un QTcF > 500 msec.
In 5 studi clinici di Fase II in pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib, l'elettrocardiogramma è stato effettuato al basale e ripetuto durante i tempi prestabiliti e letto centralmente per 865 pazienti in terapia con dasatinib 70 mg due volte al giorno.
L'intervallo QT è stato corretto per la frequenza del battito cardiaco con il metodo Fridericia.
In ottava giornata, a tutte le valutazioni prestabilite, la valutazione media dal basale dell'intervallo QTcF è stata di 4-6 msec, con un limite superiore dell'intervallo di confidenza del 95% < 7 msec.
Dei 2.182 pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib che hanno ricevuto dasatinib studi clinici, il 15 (1%) ha riportato come reazione avversa un prolungamento del QTc.
Ventuno pazienti (1%) hanno sperimentato un QTcF > 500 msec (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni avverse cardiache Pazienti con fattori di rischio o storia di cardiopatia devono essere monitorati attentamente per segni o sintomi collegati a disfunzione cardiaca e devono essere valutati e trattati appropriatamente (vedere paragrafo 4.4).
Riattivazione della epatite B La riattivazione dell'epatite B è stata riportata in associazione con Bcr-Abl TKIs.
Alcuni casi hanno avuto come conseguenza insufficienza epatica acuta o epatite fulminante portando al trapianto del fegato o a un esito fatale (vedere paragrafo 4.4).
Nello Studio di fase III per la definizione della dose ottimale nei pazienti con LMC in fase cronica con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib (durata mediana del trattamento di 30 mesi), l'incidenza del versamento pleurico e dell'insufficienza cardiaca congestizia/disfunzione cardiaca è stata più bassa nei pazienti trattati con dasatinib 100 mg una volta al giorno che in quelli trattati con dasatinib 70 mg due volte al giorno.
Anche la mielosoppressione è stata riportata meno frequentemente nel gruppo trattato con 100 mg una volta al giorno (vedere sotto Anomalie nei test di laboratorio).
La durata mediana della terapia nel gruppo trattato con 100 mg una volta al giorno è stata di 37 mesi (range 1-91 mesi).
Le percentuali cumulative delle reazioni avverse selezionate che sono state riportate nella dose iniziale raccomandata di 100 mg una volta al giorno sono illustrate nella Tabella 3a.
Tabella 3a: Selezione di reazioni avverse riportate nello studio di fase 3 per la definizione della dose ottimale (LMC in fase cronica con intolleranza o resistenza ad imatinib)a
  Follow up minimo di 2 anni Follow up minimo di 5 anni Follow up minimo di 7 anni
  Tutti i gradi Grado3/4 Tutti i gradi Grado3/4 Tutti i gradi Grado3/4
Termine preferito Percentuale (%) di Pazienti
Diarrea 27 2 28 2 28 2
Ritenzione di liquidi 34 4 42 6 48 7
Edema Superficiale 18 0 21 0 220
Versamento della pleura 18 2 24 4 285
Edema generalizzato 3 0 4 0 40
Versamento pericardico 2 1 2 1 31
Ipertensione polmonare 0 0 0 0 21
Emoraggia 11 1 11 1 121
Sanguinamento gastrointestinale 2 1 2 1 21
a Risultati dello studio di fase 3 per la definizione della dose ottimale riportati nella popolazione (n=165) trattata con la dose iniziale raccomandata di 100 mg una volta al giorno.
Nello studio di fase III per la definizione della dose ottimale in pazienti con LMC in fase avanzata e LLA Ph+, la durata mediana del trattamento è stata di 14 mesi per LMC in fase accelerata, di 3 mesi per LMC in fase blastica mieloide, di 4 mesi per LMC in fase blastica linfoide e di 3 mesi per LLA Ph+.
Le reazioni avverse selezionate che sono state riportate nella dose iniziale raccomandata di 140 mg una volta al giorno sono illustrate nella Tabella 3b.
È stato anche studiato un regime di 70 mg due volte al giorno.
Il regime di 140 mg una volta al giorno ha mostrato un profilo di efficacia comparabile a quello di 70 mg due volte al giorno ma un profilo di sicurezza più favorevole.
Tabella 3b: Selezione di reazioni avverse riportate in uno studio di fase III per la definizione della dose ottimale: LMC in fase avanzata e LLA Ph+a
  140 mg una volta al giorno
  n = 304
  Tutti i gradi Grado 3/4
Termine preferito Percentuale (%) di Pazienti
Diarrea 28 3
Ritenzione di liquidi 33 7
Edema Superficiale 15 < 1
Versamento della pleura 20 6
Edema generalizzato 2 0
Insufficienza cardiaca congestizia/ disfunzione cardiacab 1 0
Versamento pericardico 2 1
Edema polmonare 1 1
Emoraggia 23 8
Sanguinamento gastrointestinale 8 6
a Risultati dello studio di fase 3 per la definizione della dose ottimale riportati nella popolazione (n=304) trattata con la dose iniziale raccomandata di 140 mg una volta al giorno ad un follow-up finale dello studio di 2 anni.
b Include disfunzione ventricolare, insufficienza cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, cardiomiopatia, cardiomiopatia congestizia, disfunzione diastolica, frazione di eiezione ridotta ed insufficienza ventricolare.
Anomalie nei test di laboratorio Ematologia Nello studio di Fase III su LMC in fase cronica di nuova diagnosi, sono state riportate dopo un followup minimo di 12 mesi le seguenti anomalie di laboratorio di grado 3 o 4 in pazienti trattati con dasatinib: neutropenia (21%), trombocitopenia (19%) e anemia (10%).
Dopo un follow-up minimo di 60 mesi, le percentuali cumulative di neutropenia, trombocitopenia ed anemia sono state del 29%, 22% e del 13%, rispettivamente.
Nei pazienti trattati con dasatinib con LMC in fase cronica di nuova diagnosi che hanno presentato mielosoppressione di grado 3 o 4, generalmente, il recupero si è verificato a seguito di brevi interruzioni e/o riduzioni della dose e l'interruzione permanente del trattamento si è avuta nell'1,6% dei pazienti dopo un follow-up minimo di 12 mesi.
Dopo un follow-up minimo di 60 mesi la percentuale cumulativa di interruzione permanente dovuta a mielosoppressione di grado 3 o 4 è stata del 2,3%.
Nei pazienti con LMC con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatinib, le citopenie (trombocitopenia, neutropenia ed anemia) sono state di riscontro comune.
Tuttavia, la comparsa di citopenie è risultata dipendere chiaramente anche dallo stadio della malattia.
La frequenza di anomalie di laboratorio di grado 3 e 4 è presentata nella Tabella 4.
Tabella 4: CTC di grado 3/4 anomalie ematologiche nei test di laboratorio in studi clinici in pazienti con resistenza o intolleranza alla precedente terapia con imatiniba
  Fase cronica(n= 165)b Fase accelerata(n= 157)c Fase BlasticaMieloide(n= 74)c Fase BlasticaLinfoide e LLAPh+(n= 168)c
Percentuale (%) dei pazienti
Parametri ematologici
Neutropenia 36 58 77 76
Trombocitopenia 23 63 78 74
Anaemia 13 47 74 44
a Risultati dello studio di fase 3 per la definizione della dose ottimale riportati ad un follow up dello studio di 2 anni.
b Risultati dello studio CA180-034 con la dose iniziale raccomandata di100 mg una volta al giorno.
c Risultati dello studio CA180-035 con la dose iniziale raccomandata di 140 mg una volta al giorno.
CTC Gradi: neutropenia (Grado 3 ≥ 0,5 - < 1,0 x 109/l, Grado 4 < 0,5 x 109/l); trombocitopenia (Grado 3 ≥ 25 - < 50 x 109/l, Grado 4 < 25 x 109/l); anemia (emoglobina Grado 3 ≥ 65 - < 80 g/l, Grado 4 < 65 g/l).
Nei pazienti trattati con 100 mg una volta al giorno, le citopenie cumulative di grado 3 o 4, a 2 ed a 5 anni, sono state simili: neutropenia (35% vs.
36%), trombocitopenia (23% vs.
24%) ed anemia (13% vs.
13%).
In pazienti che hanno presentato mielosoppressione di grado 3 o 4, generalmente si è avuto un recupero a seguito di brevi interruzioni e/o riduzioni della dose e l'interruzione permanente del trattamento si è avuta nel 5% dei pazienti.
La maggior parte dei pazienti ha continuato il trattamento senza ulteriori evidenze di mielosoppressione.
Biochimica Nello studio sulla LMC in fase cronica di nuova diagnosi, è stata riportata ipofosfatemia di grado 3 o 4 nel 4% dei pazienti trattati con dasatinib e sono stati riportati in ≤ 1% dei pazienti aumenti di grado 3 o 4 delle transaminasi, della creatinina e della bilirubina dopo un follow-up minimo di 12 mesi.
Dopo un follow-up minimo di 60 mesi, le percentuali cumulative di ipofosfatemia di grado 3 o 4 sono state del 7%, le percentuali di elevazioni di grado 3 o 4 di creatinina e bilirubina sono state dell'1% e le percentuali di elevazioni di grado 3 o 4 delle transaminasi sono rimaste 1%.
Non si sono verificate interruzioni della terapia con dasatinib a causa di tali parametri biochimici di laboratorio.
Follow-up di 2 anni Aumenti delle transaminasi o della bilirubina di grado 3 o 4 sono stati riportati nell'1% dei pazienti con LMC (resistenti o intolleranti a imatinib) in fase cronica ma con una aumentata frequenza dall'1 al 7% nei pazienti con LMC in fase avanzata e LLA Ph+.
È stata generalmente gestita con riduzioni o interruzioni delle dosi.
Nello studio di Fase III nella LMC in fase cronica per la definizione della dose ottimale, sono stati riportati aumenti di grado 3 e 4 delle transaminasi o della bilirubina nell'≤ 1% dei pazienti con incidenza similare più bassa nei quattro gruppi in trattamento.
Nello studio di fase III nella LMC in Fase avanzata e LLA Ph+ per la definizione della dose ottimale sono stati riportati aumenti di grado 3 e 4 delle transaminasi o della bilirubina dall'1% al 5% dei pazienti nei vari gruppi di trattamento.
Approssimativamente il 5% dei pazienti trattati con dasatinib con livelli normali al basale hanno sperimentato ipocalcemia transitoria di grado 3 o 4 ad un certo punto nel corso dello studio.
In genere, non c'è stata associazione tra la diminuzione del calcio e la comparsa di sintomi clinici.
I pazienti che hanno sviluppato ipocalcemia di grado 3 o 4 spesso hanno recuperato con la somministrazione di integratori orali di calcio.
Ipocalcemia, ipopotassiemia e ipofosfatemia di grado 3 o 4 sono stati riportati in pazienti affetti da LMC in tutte le fasi ma con una frequenza maggiore nella LMC in fase blastica mieloide o linfoide e nella LLA Ph+.
Aumenti della creatinina di grado 3 o 4 sono stati riportati in < 1% dei pazienti con LMC in fase cronica e sono stati riportati con una aumentata frequenza dall'1 al 4% dei pazienti con LMC in fase avanzata.
Altre popolazioni speciali Sebbene il profilo di sicurezza di dasatinib negli anziani sia simile a quello della popolazione più giovane, i pazienti dai 65 anni di età in poi hanno più probabilità di presentare reazioni avverse comunemente riportate come affaticamento, versamento della pleura, dispnea, tosse, emorragia del tratto gastrointestinale inferiore e disturbo dell'appetito e hanno più probabilità di manifestare reazioni avverse meno frequentemente riportate come distensione dell'addome, capogiro, versamento pericardico, insufficienza cardiaca congestizia e calo ponderale e devono essere monitorati attentamente (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalareuna-sospetta-rea zione-avversa.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile/contraccezione in uomini e donne Sia gli uomini sessualmente attivi che le donne in età fertile devono usare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento.
Gravidanza Sulla base dei dati sull’uomo, si ritiene che dasatinib possa causare malformazioni congenite inclusi difetti del tubo neurale ed effetti farmacologici tossici sul feto quando somministrato durante la gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Dasatinib Sandoz non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con dasatinib.
Se Dasatinib Sandoz è usato durante la gravidanza, la paziente deve essere informata del rischio potenziale per il feto.
Allattamento Ci sono informazioni insufficienti/limitate sull'escrezione del dasatinib nel latte materno umano o animale.
I dati fisico-chimici e farmacodinamico/tossicologici disponibili sul dasatinib indicano escrezione nel latte materno e non si può escludere un rischio per il bambino allattato al seno.
L'allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento con Dasatinib Sandoz.
Fertilità L'effetto di dasatinib sullo sperma non è noto (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.