COLUMVI EV 1FL 10MG 10ML
5.957,94 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 16/03/2024
Columvi, in monoterapia, è indicato per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) recidivante o refrattario, dopo due o più linee di terapia sistemica.
Columvi 2,5 mg concentrato per soluzione per infusione Ogni flaconcino da 2,5 mL di concentrato contiene 2,5 mg di glofitamab ad una concentrazione di 1 mg/mL. Columvi 10 mg concentrato per soluzione per infusione Ogni flaconcino da 10 mL di concentrato contiene 10 mg di glofitamab ad una concentrazione di 1 mg/mL. Glofitamab è un anticorpo monoclonale bispecifico anti-CD20/anti-CD3, umanizzato, prodotto in cellule ovariche di criceto cinese (CHO) attraverso la tecnologia del DNA ricombinante. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, a obinutuzumab o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Per controindicazioni specifiche di obinutuzumab, consultare le relative informazioni prescrittive. Posologia
- Columvi deve essere somministrato solo sotto la supervisione di un operatore sanitario esperto nella diagnosi e nel trattamento di pazienti oncologici e che abbia accesso ad un adeguato supporto medico per la gestione di reazioni severe associate alla sindrome da rilascio di citochine (CRS).
Al 1° e 2° Ciclo, prima dell’infusione di Columvi, deve essere disponibile almeno 1 dose di tocilizumab da usare in caso di CRS.
È necessario assicurare la disponibilità di una ulteriore dose di tocilizumab entro 8 ore dall’utilizzo dalla dose precedente (vedere paragrafo 4.4).
Pretrattamento con obinutuzumab Nello studio NP30179, tutti i pazienti hanno ricevuto come pretrattamento il 1° Giorno del 1° Ciclo (7 giorni prima dell’inizio del trattamento con Columvi), una singola dose di obinutuzumab da 1000 mg per ridurre le cellule B sia circolanti che linfoidi (vedere Tabella 2, Dosi ritardate o saltate, e paragrafo 5.1).
Obinutuzumab è stato somministrato attraverso infusione endovenosa a 50 mg/h.
La velocità di infusione è stata gradualmente aumentata con incrementi di 50 mg/h ogni 30 minuti fino a un massimo di 400 mg/h.
Per tutti i dettagli su premedicazione, preparazione, somministrazione e gestione delle reazioni avverse di obinutuzumab, vedere le informazioni prescrittive di obinutuzumab.
Premedicazione e profilassi Profilassi per la sindrome da rilascio di citochine Columvi deve essere somministrato a pazienti ben idratati.
Nella Tabella 1 viene illustrata la premedicazione raccomandata per la CRS (vedere paragrafo 4.4).
Tabella 1.
Premedicazione prima dell’infusione di Columvi
¹ 20 mg di desametasone o 100 mg di prednisone/prednisolone o 80 mg di metilprednisolone.Ciclo di trattamento (Giorno) Pazienti che necessitano della premedicazione Premedicazione Somministrazione 1° Ciclo (8° Giorno, 15° Giorno); 2° Ciclo (1° Giorno); 3° Ciclo (1° Giorno) Tutti i pazienti Glucocorticoide per via endovenosa¹ Completata almeno 1 ora prima dell’infusione di Columvi Analgesico/antipiretico per via orale² Almeno 30 minuti prima dell’infusione di Columvi Antistaminico³ Tutte le infusioni successive Tutti i pazienti Analgesico/antipiretico per via orale² Almeno 30 minuti prima dell’infusione di Columvi Antistaminico³ Pazienti che hanno manifestato CRS con la dose precedente Glucocorticoide per via endovenosa1, 4 Completata almeno 1 ora prima dell’infusione di Columvi
² Per esempio 1 000 mg di paracetamolo.
³ Per esempio 50 mg di difenidramina.
4 Da somministrare in aggiunta alla premedicazione richiesta per tutti i pazienti.
Posologia La somministrazione di Columvi ha inizio con un regime posologico di incremento graduale della dose (step-up) (che ha lo scopo di ridurre il rischio di CRS), fino alla dose raccomandata di 30 mg.
Schema posologico di incremento graduale della dose (step-up) di Columvi Columvi deve essere somministrato attraverso infusione endovenosa secondo lo schema posologico di incremento graduale della dose (step-up), fino alla dose raccomandata di 30 mg (come mostrato nella Tabella 2), dopo il completamento del pretrattamento con obinutuzumab il 1° Giorno del 1° Ciclo.
Ogni ciclo ha una durata di 21 giorni.
Tabella 2.
Schema posologico di incremento graduale della dose (step-up) di Columvi, in monoterapia, per pazienti con DLBCL recidivante o refrattario
¹ Vedere sopra “Pretrattamento con obinutuzumab”.Ciclo di trattamento, Giorno Dose di Columvi Durata dell’infusione 1° Ciclo (Pretrattamento e incremento graduale della dose (step-up) 1° Giorno Pretrattamento con obinutuzumab¹ 8° Giorno 2,5 mg 4 ore² 15° Giorno 10 mg 2° Ciclo 1° Giorno 30 mg Dal 3° al 12° Ciclo 1° Giorno 30 mg 2 ore³
² Nei pazienti che manifestano CRS con la dose precedente di Columvi, la durata dell’infusione può essere estesa fino a 8 ore (vedere paragrafo 4.4).
³ A discrezione del medico curante, se l’infusione precedente è stata ben tollerata.
Se il paziente ha manifestato CRS con una precedente dose, la durata dell’infusione deve essere mantenuta a 4 ore.
Monitoraggio del paziente • Tutti i pazienti devono essere monitorati durante l’infusione per identificare la comparsa di segni e sintomi di potenziale CRS, e per almeno 10 ore dopo il completamento dell’infusione della prima dose di Columvi (2,5 mg l’8° Giorno del 1° Ciclo) (vedere paragrafo 4.8).
• I pazienti che con l’infusione precedente hanno manifestato CRS di grado ≥ 2, devono essere monitorati dopo il completamento dell’infusione (vedere Tabella 3 nel paragrafo 4.2).
Tutti i pazienti devono essere informati su rischio, segni e sintomi di CRS, e avvisati di contattare immediatamente l’operatore sanitario qualora manifestassero segni e sintomi di CRS (vedere paragrafo 4.4).
Durata del trattamento Il trattamento con Columvi è raccomandato per un massimo di 12 cicli o fino alla progressione della malattia o all’insorgenza di una inaccettabile tossicità.
Ogni ciclo ha una durata di 21 giorni.
Dosi ritardate o saltate Durante lo schema posologico di incremento graduale della dose (step-up / somministrazione settimanale): • dopo il pretrattamento con obinutuzumab, se la dose di Columvi da 2,5 mg viene ritardata di oltre 1 settimana, ripetere il pretrattamento con obinutuzumab; • dopo la dose di Columvi da 2,5 mg o 10 mg, se il trattamento con Columvi non viene somministrato per 2-6 settimane, ripetere l’ultima dose tollerata di Columvi e riprendere lo schema posologico di incremento graduale della dose (step-up) programmato; • dopo la dose di Columvi da 2,5 mg o 10 mg, se il trattamento con Columvi non viene somministrato per più di 6 settimane, bisogna ripetere il pretrattamento con obinutuzumab e lo schema posologico di incremento graduale della dose (step-up) di Columvi (vedere 1° Ciclo, nella Tabella 2).
Dopo il 2° Ciclo (dose da 30 mg): • se il trattamento con Columvi non viene somministrato, tra un ciclo e l’altro, per più di 6 settimane, ripetere il pretrattamento con obinutuzumab e lo schema posologico di incremento graduale della dose (step-up) di Columvi (vedere 1° Ciclo, nella Tabella 2), e quindi riprendere il ciclo di trattamento programmato (dose da 30 mg).
Modifiche della dose Non si raccomandano riduzioni della dose di Columvi.
Gestione della sindrome da rilascio di citochine La CRS deve essere identificata sulla base del quadro clinico (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
I pazienti devono essere sottoposti a una valutazione per altre cause di febbre, ipossia e ipotensione, quali infezioni o sepsi.
In caso di sospetta CRS, questa deve essere gestita secondo le raccomandazioni per la gestione della CRS del ConsensusGrading dell’American Society of Transplantation and Cellular Therapy (ASTCT), come da Tabella 3.
Tabella 3.
Grading della CRS dell’ASTCT e linee guida di gestione della CRS
¹ Criteri del Consensus Grading dell’ASTCT (Lee 2019).Grado¹ Gestione della CRS Per la successiva infusione programmata di Columvi Grado 1 - Febbre ≥ 38 °C Se la CRS si manifesta durante l’infusione: • Prima della successiva infusione, accertarsi che i sintomi si siano risolti da almeno 72 ore • interrompere l’infusione e trattare i sintomi • quando si risolvono i sintomi, riprendere l’infusione a una velocità inferiore • se i sintomi si ripresentano, interrompere l’infusione corrente • Prendere in considerazione una velocità di infusione inferiore² Se la CRS si sviluppa dopo l’infusione: • trattare i sintomi Se la CRS dura più di 48 ore dopo la gestione sintomatica: • prendere in considerazione l’uso di corticosteroidi³ • prendere in considerazione l’uso di tocilizumab4 Grado 2 - Febbre ≥ 38 °C e/o ipotensione che non necessita di vasopressori e/o ipossia che necessita di ossigeno a basso flusso somministrato attraverso cannula nasale o sistema blow-by Se la CRS si manifesta durante l’infusione: • Prima della successiva infusione, accertarsi che i sintomi si siano risolti da almeno 72 ore, • sospendere l’infusione corrente e trattare i sintomi • somministrare corticosteroidi³ • prendere in considerazione l’uso tocilizumab4 • Prendere in considerazione una velocità di infusione inferiore² Se la CRS si manifesta dopo l’infusione: • Monitorare i pazienti dopo l’infusione5, 6 • trattare i sintomi • somministrare corticosteroidi³ • prendere in considerazione l’uso tocilizumab4 Per il grado 2: uso di tocilizumab Non superare 3 dosi di tocilizumab nell’arco di 6 settimane. Se in precedenza non è stato utilizzato tocilizumab o se è stata usata 1 dose di tocilizumab nelle ultime 6 settimane: • somministrare la prima dose di tocilizumab4 • se non si registra un miglioramento entro 8 ore, somministrare la seconda dose di tocilizumab4 • dopo 2 dosi di tocilizumab, prendere in considerazione una terapia anti-citochine e/o una terapia immunosoppressiva alternativa Se sono state usate 2 dosi di tocilizumab nelle ultime 6 settimane: • somministrare solo una dose di tocilizumab4 • se non si registra un miglioramento entro 8 ore, prendere in considerazione una terapia anti-citochine e/o una terapia immunosoppressiva alternativa Grado 3 - Febbre ≥ 38 °C e/o ipotensione che necessita di un vasopressore (con o senza vasopressina) e/o ipossia che necessita di ossigeno ad alto flusso somministrato mediante cannula nasale, maschera facciale, maschera non-rebreather o maschera di Venturi Se la CRS si manifesta durante l’infusione: • Prima della successiva infusione, accertarsi che i sintomi si siano risolti da almeno 72 ore • sospendere l’infusione corrente e trattare i sintomi • Prendere in considerazione una velocità di infusione inferiore² • somministrare corticosteroidi³ • somministrare tocilizumab4 Se la CRS si manifesta dopo l’infusione: • trattare i sintomi • somministrare corticosteroidi³ • Monitorare i pazienti dopo l’infusione5, 6 • somministrare tocilizumab4 • Se all’infusione successiva si ripresenta CRS di grado ≥ 3, interrompere immediatamente l’infusione e interrompere definitivamente la terapia con Columvi Grado 4 - Febbre ≥ 38 °C e/o ipotensione che necessita di più vasopressori (esclusa vasopressina) e/o ipossia che necessita di ossigeno somministrato con pressione positiva (per es., ventilazione a pressione positiva continua [Continuous Positive Airway Pressure, CPAP], ventilazione a pressione positiva [Bilevel Positive Airway Pressure, BiPAP], intubazione e ventilazione meccanica) Se la CRS si sviluppa durante o dopo l’infusione: • interrompere definitivamente la terapia con Columvi e trattare i sintomi • somministrare corticosteroidi³ • somministrare tocilizumab4 Per il grado 3 e il grado 4: uso di tocilizumab Non superare 3 dosi di tocilizumab in un periodo di 6 settimane. Se in precedenza non è stato utilizzato tocilizumab o se è stata usata 1 dose di tocilizumab nelle ultime 6 settimane: • somministrare la prima dose di tocilizumab4 • se non si registra un miglioramento entro 8 ore o in caso di rapida progressione della CRS, somministrare la seconda dose di tocilizumab4 • dopo 2 dosi di tocilizumab, prendere in considerazione una terapia anti-citochine e/o una terapia immunosoppressiva alternativa Se sono state usate 2 dosi di tocilizumab nelle ultime 6 settimane: • somministrare solo una dose di tocilizumab4 • se non si registra un miglioramento entro 8 ore o in caso di rapida progressione della CRS, prendere in considerazione una terapia anti-citochine e/o immunosoppressiva alternativa
² La durata dell’infusione può essere prolungata fino a 8 ore, secondo quanto appropriato per quel ciclo (vedere Tabella 2).
³ Corticosteroidi (per es., 10 mg di desametasone per via endovenosa, 100 mg di prednisolone per via endovenosa, 1-2 mg/kg di metilprednisolone per via endovenosa al giorno o equivalente).
4 Tocilizumab 8 mg/kg per via endovenosa (non superare 800 mg), come somministrato nello studio NP30179.
5 Nello studio NP30179, dopo la dose di Columvi da 10 mg il 15° Giorno del 1° Ciclo, si è manifestata CRS di grado ≥ 2 nel 5,2% dei pazienti, con un tempo mediano dall’inizio dell’infusione all’insorgenza, di 26,2 ore (intervallo: 6,7-144,2 ore).
6 Nello studio NP30179, dopo la dose di Columvi da 30 mg il 1° Giorno del 2° Ciclo, si è manifestata CRS di grado ≥ 2 in un paziente (0,8%), con un tempo all’insorgenza dall’inizio dell’infusione, di 15,0 ore.Popolazioni speciali Anziani Non è necessario alcun adeguamento della dose in pazienti di età uguale o superiore a 65 anni (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica In pazienti con compromissione epatica lieve (bilirubina totale da > limite superiore della norma [ULN] a ≤ 1,5 volte l’ULN o aspartato aminotransferasi [AST] > ULN), non è necessario alcun adeguamento della dose.
Columvi non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica moderata o severa (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale In pazienti con compromissione renale lieve o moderata (clearance della creatinina [CrCL] da 30 a < 90 mL/min), non è necessario alcun adeguamento della dose.
Columvi non è stato studiato in pazienti con compromissione renale severa (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica In bambini di età inferiore a 18 anni, la sicurezza e l’efficacia di Columvi non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Columvi è solo per uso endovenoso.
Prima della somministrazione endovenosa, Columvi deve essere diluito da un operatore sanitario in condizioni di asepsi.
Deve essere somministrato attraverso infusione endovenosa mediante una linea di infusione dedicata.
Columvi non deve essere somministrato in bolo o push endovenoso.
Per istruzioni sulla diluizione di Columvi prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Avvertenze e precauzioni
- Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Malattia CD20-negativa Sono disponibili dati limitati su pazienti con DLBCL CD20-negativo trattati con Columvi ed è possibile che i pazienti con DLBCL CD20-negativo possano avere un minore beneficio rispetto ai pazienti con DLBCL CD20-positivo.
In pazienti con DLBCL CD20-negativo devono essere considerati i potenziali rischi e benefici associati al trattamento con Columvi.
Sindrome da rilascio di citochine Nei pazienti trattati con Columvi è stata segnalata CRS, comprese reazioni potenzialmente letali (vedere paragrafo 4.8).
Le manifestazioni più comuni della CRS sono state piressia, tachicardia, ipotensione, brividi e ipossia.
Le reazioni correlate a infusione potrebbero essere clinicamente indistinguibili dalle manifestazioni della CRS.
La maggior parte degli eventi di CRS si è manifestata dopo la prima dose di Columvi.
In concomitanza a CRS, dopo l’uso di Columvi sono state segnalate prove di funzionalità epatica aumentate (AST e alanina aminotransferasi [ALT] > 3 volte l’ULN e/o bilirubina totale > 2 volte l’ULN) (vedere paragrafo 4.8).
Nello studio NP30179 i pazienti sono stati pretrattati con obinutuzumab 7 giorni prima dell’inizio della terapia con Columvi, e i pazienti devono essere premedicati con un antipiretico, un antistaminico e un glucocorticoide (vedere paragrafo 4.2).
Prima dell’infusione di Columvi, al 1° e 2° Ciclo deve essere disponibile almeno 1 dose di tocilizumab da usare in caso di CRS.
È necessario garantire l’accesso a una dose aggiuntiva di tocilizumab entro 8 ore dall’utilizzo dalla dose precedente.
I pazienti devono essere monitorati durante tutte le infusioni di Columvi e per almeno 10 ore dopo il completamento della prima infusione.
Per le informazioni complete sul monitoraggio, vedere paragrafo 4.2.
Ai pazienti deve essere indicato di rivolgersi immediatamente a un medico, qualora in qualsiasi momento si manifestassero segni o sintomi di CRS (vedere Scheda per il paziente di seguito).
I pazienti devono essere sottoposti a una valutazione per la ricerca di altre cause di febbre, ipossia e ipotensione, quali infezioni o sepsi.
La CRS deve essere gestita sulla base della presentazione clinica del paziente e secondo le linee guida di gestione della CRS riportate nella Tabella 3 (paragrafo 4.2).
Scheda per il paziente Il prescrittore deve informare il paziente del rischio di CRS e dei relativi segni e sintomi.
Ai pazienti deve essere indicato di rivolgersi immediatamente a un medico se manifestano segni e sintomi di CRS, e deve essere consegnata una Scheda per il paziente, specificando che è necessario portarla sempre con sé.
Questa scheda descrive i sintomi di CRS che, se si manifestano, devono indurre il paziente a rivolgersi immediatamente a un medico.
Interazione con i substrati del CYP450 Il rilascio iniziale di citochine associato all'inizio del trattamento con Columvi potrebbe sopprimere gli enzimi CYP450 e portare a fluttuazioni delle concentrazioni dei medicinali somministrati in concomitanza.
All'inizio della terapia con Columvi, i pazienti trattati con substrati del CYP450 con un indice terapeutico ristretto dovranno essere monitorati poiché le fluttuazioni della concentrazione dei medicinali concomitanti possono portare a tossicità, perdita di effetto o eventi avversi (vedere paragrafo 4.5).
Infezioni gravi Nei pazienti trattati con Columvi si sono manifestate infezioni gravi (quali sepsi e polmonite) (vedere paragrafo 4.8).
Columvi non deve essere somministrato a pazienti con infezione attiva.
È necessario prestare cautela quando si prende in considerazione l’uso di Columvi in pazienti con anamnesi di infezione cronica o ricorrente, con condizioni di base che potrebbero predisporli allo sviluppo di infezioni, o sottoposti a precedente e significativo trattamento immunosoppressivo.
I pazienti devono essere monitorati prima e durante il trattamento con Columvi per identificare la comparsa di possibili infezioni batteriche, fungine e virali nuove o riattivate, e devono essere trattati adeguatamente.
In presenza di un’infezione attiva, la terapia con Columvi deve essere temporaneamente sospesa fino a quando l’infezione non si sia risolta.
Ai pazienti deve essere indicato di rivolgersi a un medico se si manifestano segni o sintomi indicativi di un’infezione.
Durante il trattamento con Columvi è stata segnalata neutropenia febbrile.
I pazienti con neutropenia febbrile devono essere sottoposti a una valutazione per ricercare eventuali infezioni e devono essere trattati tempestivamente.
Tumour flare Nei pazienti trattati con Columvi è stato segnalato tumour flare (vedere paragrafo 4.8).
Le manifestazioni includevano dolore localizzato e tumefazione.
In linea con il meccanismo d’azione di Columvi, dopo la somministrazione di Columvi, il tumour flare è, verosimilmente, dovuto all’afflusso di cellule T nelle sedi tumorali e può simulare la progressione della malattia.
Il tumour flare non implica un fallimento del trattamento, né rappresenta la progressione del tumore.
Per il tumour flare non sono stati identificati fattori di rischio specifici.
Tuttavia, nei pazienti con grossa massa tumorale (bulky) localizzata nelle immediate vicinanze delle vie aeree e/o di un organo vitale, sussiste un maggior rischio di compromissione e morbilità a causa dell’effetto di massa secondario a tumour flare.
Nei pazienti trattati con Columvi e gestiti secondo indicazione clinica, si raccomanda il monitoraggio e la valutazione del tumour flare nelle sedi anatomiche critiche.
Per trattare il tumour flare devono essere presi in considerazione corticosteroidi e analgesici.
Sindrome da lisi tumorale Nei pazienti trattati con Columvi è stata segnalata sindrome da lisi tumorale (Tumour lysis syndrome, TLS) (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti con elevato carico tumorale, tumori a rapida proliferazione, disfunzione renale o disidratazione, sono maggiormente esposti al rischio di sindrome da lisi tumorale.I pazienti a rischio devono essere strettamente monitorati attraverso adeguati esami clinici e di laboratorio per la valutazione dello stato elettrolitico, l’idratazione e la funzionalità renale.
Prima del pretrattamento con obinutuzumab, e prima dell’infusione di Columvi, è necessario prendere in considerazione opportune misure di profilassi con anti-iperuricemici (per es., allopurinolo o rasburicase) e un’idratazione adeguata.
La gestione della TLS può includere idratazione aggressiva, correzione di anormalità elettrolitiche, terapia anti-iperuricemica e terapie di supporto.
Immunizzazione La sicurezza della immunizzazione con vaccini vivi durante o dopo la terapia con Columvi non è stata studiata.
Durante la terapia con Columvi, l’immunizzazione con vaccini vivi non è raccomandata. Interazioni
- Non sono stati condotti studi d’interazione.
Non si prevedono interazioni con Columvi per mezzo degli enzimi del citocromo P450, altri enzimi metabolizzanti o trasportatori.
Il rilascio iniziale di citochine associato all’avvio del trattamento con Columvi, potrebbe sopprimere gli enzimi del CYP450.
In pazienti trattati in concomitanza con substrati del CYP450 con un ristretto indice terapeutico (per es., warfarin, ciclosporina), il massimo rischio di interazione farmaco-farmaco si osserva durante il periodo di una settimana dopo ciascuna delle prime 2 dosi di Columvi (ossia l’8° e il 15° Giorno del 1° Ciclo).
I pazienti trattati con substrati del CYP450 con un ristretto indice terapeutico, all’inizio della terapia con Columvi, devono essere monitorati. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni (≥ 20%) sono state sindrome da rilascio di citochine, neutropenia, anemia, trombocitopenia ed eruzione cutanea.
Le reazioni avverse gravi più comuni segnalate nel ≥ 2% dei pazienti sono state sindrome da rilascio di citochine (22,1%), sepsi (4,1%), COVID-19 (3,4%), tumour flare (3,4%), polmonite da COVID-19 (2,8%), neutropenia febbrile (2,1%), neutropenia (2,1%) e versamento della pleura (2,1%).
Il 5,5% dei pazienti ha interrotto definitivamente la terapia con Columvi a causa di una reazione avversa.
Le reazioni avverse più comuni che hanno comportato l’interruzione definitiva della terapia con Columvi sono state COVID-19 (1,4%) e neutropenia (1,4%).
Tabella delle reazioni avverse Nella Tabella 4 sono riportate le reazioni avverse che, nello studio NP30179, si sono manifestate in pazienti con DLBCL recidivante o refrattario, trattati con Columvi in monoterapia (n = 145).
I pazienti sono stati sottoposti a una mediana di 5 cicli di trattamento con Columvi (intervallo: 1-13 cicli).
Le reazioni avverse sono riportate in funzione della classificazione per sistemi e organi secondo il Medical Dictionary for Regulatory Activities (MedDRA) e delle categorie di frequenza.
Sono state usate le seguenti categorie di frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1 000, < 1/100), raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000).
All’interno di ogni classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 4.
Reazioni avverse segnalate in pazienti con DLBCL recidivante o refrattario, trattati con Columvi in monoterapia
* Sono state segnalate reazioni di grado 5.Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Tutti i gradi Grado 3-4 Infezioni ed infestazioni Infezioni virali¹ Molto comune Comune* Infezioni batteriche² Comune Comune Infezioni delle vie respiratorie superiori³ Comune Molto raro** Sepsi4 Comune Comune* Infezioni delle vie respiratorie inferiori5 Comune Molto raro** Infezione polmonare Comune Non comune Infezione delle vie urinarie6 Comune Non comune Infezioni fungine7 Comune Molto raro** Tumori benigni, maligni e non specificati (incl.
cisti e polipi)Tumour flare Molto comune Comune Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia Molto comune Molto comune Anemia Molto comune Comune Trombocitopenia Molto comune Comune Linfopenia Comune Comune Neutropenia febbrile8 Comune Comune Disturbi del sistema immunitario Sindrome da rilascio di citochine9 Molto comune Comune Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipofosfatemia Molto comune Comune Ipomagnesiemia Molto comune Molto raro** Ipocalcemia Molto comune Molto raro** Ipokaliemia Molto comune Non comune Iponatremia Comune Comune Sindrome da lisi tumorale Comune Comune Disturbi psichiatrici Stato confusionale Comune Molto raro** Patologie del sistema nervoso Cefalea Molto comune Molto raro** Sonnolenza Comune Non comune Tremore Comune Molto raro** Mielite10 Non comune Non comune Patologie gastrointestinali Stipsi Molto comune Molto raro** Diarrea Molto comune Molto raro** Nausea Molto comune Molto raro** Emorragia gastrointestinale11 Comune Comune Vomito Comune Molto raro** Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea12 Molto comune Comune Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia Molto comune Molto raro** Esami diagnostici Alanina aminotransferasi aumentata Comune Comune Aspartato aminotransferasi aumentata Comune Comune Fosfatasi alcalina ematica aumentata Comune Comune Gamma-glutamiltransferasi aumentata Comune Comune Bilirubina ematica aumentata Comune Non comune Enzima epatico aumentato Comune Comune
Vedere infezioni gravi in Descrizione di reazioni avverse selezionate.
** Non sono stati segnalati eventi di Grado 3-4.
¹ Include COVID-19, polmonite da COVID-19, herpes zoster, influenza e herpes zoster oftalmico.
² Include infezione di dispositivo vascolare, infezione batterica, infezione da Campylobacter, infezione batterica delle vie biliari, infezione batterica delle vie urinarie, infezione da Clostridium difficile, infezione da Escherichia e peritonite.
³ Include infezione delle vie respiratorie superiori, sinusite, nasofaringite, sinusite cronica e rinite.
4 Include sepsi e shock settico.
5 Include infezione delle vie respiratorie inferiori e bronchite.
6 Include infezione delle vie urinarie e infezione delle vie urinarie da Escherichia.
7 Include candidiasi esofagea e candidiasi orale.
8 Include neutropenia febbrile e infezione neutropenica.
9 Sulla base del Consensus Grading dell’ASTCT (Lee 2019).
10 La mielite si è manifestata in concomitanza a CRS.
11 Include emorragia gastrointestinale, emorragia dell’intestino crasso ed emorragia gastrica.
12 Include eruzione cutanea, eruzione cutanea pruriginosa, eruzione cutanea maculo-papulare, dermatite, dermatite acneiforme, dermatite esfoliativa, eritema, eritema palmare, prurito ed eruzione cutanea eritematosa.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Sindrome da rilascio di citochine Nello studio NP30179 si è manifestata CRS di qualsiasi grado (secondo i criteri ASTCT) nel 67,6% dei pazienti; sono state segnalate CRS di grado 1 nel 50,3% dei pazienti, CRS di grado 2 nel 13,1% dei pazienti, CRS di grado 3 nel 2,8% dei pazienti e CRS di grado 4 nell’1,4% dei pazienti.
La CRS si è manifestata più di una volta nel 32,4% (47/145) dei pazienti; 36/47 pazienti hanno manifestato solo molteplici eventi di CRS di grado 1.
Non sono stati osservati casi fatali di CRS.
La CRS si è risolta in tutti i pazienti, eccetto uno.
Un paziente ha interrotto il trattamento a causa di CRS.
Nei pazienti con CRS, le manifestazioni più comuni della CRS includevano piressia (99,0%), tachicardia (25,5%), ipotensione (23,5%), brividi (14,3%) e ipossia (12,2%).
Gli eventi di grado 3 o superiori associati a CRS includevano ipotensione (3,1%), ipossia (3,1%), piressia (2,0%) e tachicardia (2,0%).
Dopo la prima dose di Columvi da 2,5 mg, l’8° Giorno del 1° Ciclo si è manifestata CRS di qualsiasi grado nel 54,5% dei pazienti, con un tempo mediano all’insorgenza (dall’inizio dell’infusione) di 12,6 ore (intervallo: 5,2-50,8 ore) e una durata mediana di 31,8 ore (intervallo: 0,5-316,7 ore); nel 33,3% dei pazienti dopo la dose da 10 mg il 15° Giorno del 1° Ciclo, con un tempo mediano all’insorgenza di 26,8 ore (intervallo: 6,7-125,0 ore) e una durata mediana di 16,5 ore (intervallo: 0,3-109,2 ore); nel 26,8% dei pazienti dopo la dose da 30 mg al 2° Ciclo, con un tempo mediano all’insorgenza di 28,2 ore (intervallo: 15,0-44,2 ore) e una durata mediana di 18,9 ore (intervallo: 1,0-180,5 ore).
È stata segnalata CRS nello 0,9% dei pazienti al 3° Ciclo e nel 2% dei pazienti dopo il 3° Ciclo.
Dopo la prima dose di Columvi (2,5 mg) si è manifestata CRS di grado ≥ 2 nel 12,4% dei pazienti, con un tempo mediano all’insorgenza di 9,7 ore (intervallo: 5,2-19,1 ore) e una durata mediana di 50,4 ore (intervallo: 6,5-316,7 ore).
Dopo la dose di Columvi da 10 mg il 15° Giorno del 1° Ciclo, l’incidenza di CRS di grado ≥ 2 si è ridotta al 5,2% dei pazienti, con un tempo mediano all’insorgenza di 26,2 ore (intervallo: 6,7-144,2 ore) e una durata mediana di 30,9 ore (intervallo: 3,7-227,2 ore).
Dopo la dose di Columvi da 30 mg il 1° Giorno del 2° Ciclo si è manifestata CRS di grado ≥ 2 in un paziente (0,8%), con un tempo all’insorgenza di 15,0 ore e una durata di 44,8 ore.
Dopo il 2° Ciclo non è stato segnalato alcun caso di CRS di grado ≥ 2.
Su 145 pazienti, 7 (4,8%) hanno registrato prove di funzionalità epatica aumentate (AST e ALT > 3 volte l’ULN e/o bilirubina totale > 2 volte l’ULN) segnalate in concomitanza con CRS (n = 6) o con la progressione della malattia (n = 1).
Tra i 25 pazienti che hanno manifestato CRS di grado ≥ 2 dopo Columvi, 22 (88,0%) hanno ricevuto tocilizumab, 15 (60,0%) hanno ricevuto corticosteroidi e 14 (56,0%) hanno ricevuto sia tocilizumab che corticosteroidi.
A 10 pazienti (40,0%) è stato somministrato ossigeno.
Tutti i 6 pazienti (24,0%) con CRS di grado 3 o 4 hanno ricevuto un unico vasopressore.
A seguito della somministrazione di Columvi, l’ospedalizzazione dovuta all’insorgenza di CRS è avvenuta nel 22,1% dei pazienti e la durata mediana del ricovero riportata è stata di 4 giorni (intervallo: 2-15 giorni).
Infezioni gravi Nello studio NP30179, sono state segnalate infezioni gravi nel 15,9% dei pazienti.
Le infezioni gravi più frequenti segnalate nel ≥ 2% dei pazienti sono state sepsi (4,1%), COVID-19 (3,4%) e polmonite da COVID-19 (2,8%).
Sono stati segnalati decessi correlati a infezione nel 4,8% dei pazienti (dovuti a sepsi, polmonite da COVID-19 e COVID-19).
Quattro pazienti (2,8%) hanno manifestato infezioni gravi in concomitanza con neutropenia di grado 3 o 4.
Neutropenia Sono state segnalate neutropenia (compresa conta dei neutrofili diminuita) nel 40,0% dei pazienti e neutropenia severa (di grado 3 o 4) nel 29,0% dei pazienti.
Il tempo mediano all’insorgenza del primo evento di neutropenia è stato di 29 giorni (intervallo: 1-203 giorni).
Nell’11,7% dei pazienti si è manifestata neutropenia prolungata (di durata superiore a 30 giorni).
La maggior parte dei pazienti con neutropenia (79,3%) è stata trattata con un fattore stimolante la crescita delle colonie granulocitarie (G-CSF).
Nel 3,4% dei pazienti è stata segnalata neutropenia febbrile.
Tumour flare Nell’11,7% dei pazienti è stato segnalato tumour flare, compresi tumour flare di grado 2 nel 4,8% dei pazienti e tumour flare di grado 3 nel 2,8% dei pazienti.
È stato osservato tumour flare che ha interessato i linfonodi della testa e del collo con presenza di dolore e con il coinvolgimento dei linfonodi del torace con sintomi di respiro corto dovuti allo sviluppo di versamento della pleura.
La maggior parte degli eventi di tumour flare (16/17) si è verificata durante il 1° Ciclo, mentre non è stato segnalato alcun evento di tumour flare dopo il 2° Ciclo.
Il tempo mediano all’insorgenza di tumour flare di qualsiasi grado è stato di 2 giorni (intervallo: 1-16 giorni), mentre la durata mediana è stata di 3,5 giorni (intervallo: 1-35 giorni).
Tra gli 11 pazienti che hanno manifestato tumour flare di grado ≥ 2, 2 (18,2%) hanno ricevuto analgesici, 6 (54,5%) hanno ricevuto corticosteroidi e analgesici, tra cui derivati della morfina, 1 (9,1%) ha ricevuto corticosteroidi e antiemetici, e 2 (18,2%) non hanno necessitato di trattamento.
Tutti gli eventi di tumour flare si sono risolti, tranne in un paziente con un evento di grado ≥ 2.
Nessun paziente ha interrotto il trattamento a causa di tumour flare.
Sindrome da lisi tumorale In 2 pazienti (1,4%) è stata segnalata TLS, in entrambi, i casi di grado 3 di severità.
Il tempo mediano all’insorgenza è stato di 2 giorni, mentre la durata mediana è stata di 4 giorni (intervallo: 3-5 giorni).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile/contraccezione Pazienti di sesso femminile in età fertile, durante il trattamento con Columvi, e per almeno 2 mesi dopo l’ultima dose di Columvi, devono usare metodi contraccettivi altamente efficaci.
Gravidanza Non esistono dati relativi all’uso di Columvi in donne in gravidanza.
Non sono stati condotti studi di tossicità riproduttiva sugli animali (vedere paragrafo 5.3).
Glofitamab è un’immunoglobulina G (IgG).
Notoriamente, le IgG attraversano la placenta.
Sulla base del meccanismo d’azione, è probabile che, quando viene somministrato a una donna in gravidanza, glofitamab causi, nel feto, deplezione delle cellule B.
Columvi non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usino misure contraccettive.
Pazienti di sesso femminile trattate con Columvi devono essere informate del potenziale danno al feto.
Alle pazienti deve essere indicato che, in caso di gravidanza, devono rivolgersi al medico curante.
Allattamento Non è noto se glofitamab sia escreto nel latte materno.
Non sono stati condotti studi per valutare l’impatto di glofitamab sulla produzione del latte o sulla sua presenza nel latte materno.
Come noto, le IgG umane sono presenti nel latte materno.
Il potenziale assorbimento di glofitamab e le potenziali reazioni avverse nel bambino allattato con latte materno sono sconosciuti.
Durante il trattamento con Columvi e per 2 mesi dopo l’ultima dose di Columvi, alle donne deve essere indicato di interrompere l’allattamento.
Fertilità Non sono disponibili dati sulla fertilità umana.
Non sono state effettuate valutazioni di fertilità sugli animali per esaminare l’effetto di glofitamab sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Conservare in frigorifero (2-8 °C).
Non congelare.
Conservare il flaconcino nell’imballaggio esterno per tenerlo al riparo dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.