CLODEOSTEN IM EV 6F100MG 3,3ML
14,70 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 03/02/2015
Osteolisi tumorali. Mieloma multiplo. Iperparatiroidismo primario. Prevenzione e trattamento dell’osteoporosi post menopausale.
CLODEOSTEN 100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile Ogni fiala contiene: Principio attivo: disodio clodronato tetraidrato mg 125 pari a disodio clodronato anidro mg 100. Per gli eccipienti, vedere 6.1
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o agli eccipienti.
Trattamenti concomitanti con altri bisfosfonati. Posologia
- Osteolisi tumorali.
Mieloma multiplo.
lperparatiroidismo primario: Lo schema posologico seguente deve essere considerato orientativo e può quindi essere adattato alle necessità del singolo paziente.
a) Fase di attacco: 200–300 mg/die in unica somministrazione per via endovenosa lenta per 3–8 giorni in relazione all’andamento dei parametri clinici e di laboratorio (calcemia, idrossiprolinuria, ecc.).
b) Fase di mantenimento: 100 mg/die per via intramuscolare per 2–3 settimane.
Tali cicli possono essere ripetuti ad intervalli variabili a seconda dell’evoluzione della malattia.
La valutazione periodica dei parametri di riassorbimento osseo può utilmente indirizzare i cicli terapeutici.
Prevenzione e trattamento dell’osteoporosi post menopausale La posologia in funzione del quadro clinico e dei valori mineralometrici può variare come di seguito riportato: Per via intramuscolare 100 mg/die ogni 7–14 giorni o per infusione endovenosa 200 mg ogni 3–4 settimane, per 1 anno o più a seconda delle condizioni del paziente.
Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l’osteoporosi.
La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali, in particolare dopo 5 o più anni d’uso.
Il clodronato è eliminato prevalentemente per via renale.
Pertanto, durante il trattamento con clodronato è necessario garantire un adeguato apporto di liquidi.
• Bambini La sicurezza e l’efficacia del farmaco in pazienti pediatrici non sono state stabilite.
• Anziani Non ci sono particolari raccomandazioni di dosaggio del farmaco per gli anziani.
Gli studi clinici effettuati hanno incluso pazienti con età superiore ai 65 anni e non sono stati riportati eventi avversi specifici per questo gruppo di età.
• Pazienti con insufficienza renale Si raccomanda di ridurre il dosaggio dell’infusione di clodronato come segue:
Si raccomanda che 300 mg di clodronato siano infusi prima dell’emodialisi, che la dose sia ridotta del 50% nei giorni liberi da dialisi, e di limitare lo schema di trattamento a 5 giorni.Grado di insufficienza renale: Creatinine Clearance, ml/min Riduzione del dosaggio, % 50–80 25 12–50 25–50 <12 50
È da notare che la dialisi peritoneale rimuove scarsamente il clodronato dalla circolazione. Avvertenze e precauzioni
- Durante il trattamento con clodronato deve essere mantenuto un adeguato introito di liquidi.
Questo è particolarmente importante quando la somministrazione di clodronato avviene per via endovenosa e in pazienti con ipercalcemia o insufficienza renale.
Prima e durante il trattamento deve essere monitorata la funzionalità renale mediante i livelli di creatinina, calcio e fosfato sierici.
Negli studi clinici si sono verificati aumenti asintomatici e reversibili delle transaminasi, senza modifiche degli altri test di funzionalità epatica.
Si consiglia il monitoraggio delle transaminasi (vedere anche paragrafo 4.8).
Poiché il farmaco è eliminato prevalentemente per via renale, il clodronato deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo "Posologia e modo di somministrazione").
In tali casi l’uso del clodronato andrà effettuato solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio e monitorando frequentemente gli indici di funzionalità renale.
La somministrazione endovenosa di dosi notevolmente superiori a quelle raccomandate può causare grave danno renale, specialmente se la velocità di infusione è troppo alta.Nella fase iniziale del trattamento oncologico e comunque nelle forme più gravi, è consigliabile somministrare il prodotto in NaCl 0,9% o in soluzione glucosata al 5%, per via endovenosa, mediante perfusione lenta (2–3 ore).
L’osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (osteomielite inclusa), è stata riportata in pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bisfosfonati somministrati sia per via endovenosa che per via orale.
Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi.
L’osteonecrosi della mandibola e/o mascella è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bisfosfonati orali.
Prima di iniziare il trattamento con i bisfosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (come cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive.
Durante il trattamento, questi pazienti devono evitare procedure dentarie invasive.
Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione.
Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l’interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola e/o mascella.
Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio.
Clodeosten contiene sodio e pertanto questo deve essere tenuto in considerazione nei pazienti sottoposti a dieta controllata di sodio.
È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l’uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie di lungo termine.
Tra i possibili fattori di rischio dell’osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l’uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma.
L’eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell’orecchio, tra cui infezioni croniche dell’orecchio.
Fratture atipiche del femore Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi.
Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea.
Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa.
Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale.
E’ stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture.
Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.
Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore.
TENERE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI Interazioni
- È controindicato l’uso concomitante con altri bisfosfonati.
L’uso contemporaneo del clodronato con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), più spesso con diclofenac, è stato associato a disfunzione renale.
A causa dell’aumentato rischio d’ipocalcemia, deve essere usata cautela in caso di somministrazione contemporanea di clodronato con aminoglicosidi.
È stato riportato che l’uso concomitante di estramustina fosfato con clodronato aumenta la concentrazione sierica di estramustina fosfato fino ad un massimo dell’80%.
Il clodronato forma complessi con cationi bivalenti scarsamente solubili in acqua.
Pertanto, il clodronato non deve essere somministrato endovena con soluzioni contenenti cationi bivalenti (ad es.: soluzione di Ringer). Effetti indesiderati
- La reazione più comunemente riportata è la diarrea, che usualmente è lieve ed è più frequente con i dosaggi più alti.
Queste reazioni avverse possono manifestarsi sia col trattamento orale sia con quello endovenoso, sebbene possa differire la loro frequenza.
Esperienza post–marketing • Patologie dell’occhio Durante l’esperienza post–marketing con clodronato sono stati riportati casi di uveite.Classificazione sistemica organica Comune ≥ 1/100, < 1/10 Raro ≥ 1/10.000, < 1/1.000 Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipocalcemia asintomatica Ipocalcemia sintomatica.
Aumento del paratormone sierico associato con ridotto calcio sierico.
Aumento della fosfatasi alcalina sierica *Patologie gastrointestinali Diarrea** Nausea** Vomito** Patologie epatobiliari Aumento delle transaminasi, usualmente entro il range di normalità. Aumento delle transaminasi due volte superiore al range di normalità, senza altre anomalie della funzionalità epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Reazioni d’ipersensibilità che si manifestano come reazioni cutanee * In pazienti con metastasi, possono anche essere dovute al coinvolgimento epatico o osseo.
** Usualmente lieviViene usato il più appropriato termine MedDRA per descrivere una reazione, i suoi sinonimi e le condizioni correlate.
Le seguenti reazioni sono state riportate con altri bisfosfonati: congiuntivite, epislerite e sclerite.
La congiuntivite è stata riportata solo con un clodronato in un paziente in trattamento concomitante con un altro bisfosfonato.
Finora, episclerite e clerite non stati riportati con clodronato (reazione avversa di classe di bisfosfonati).
• Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Compromissione della funzione respiratoria nei pazienti con asma sensibile all’aspirina.
Reazioni di ipersensibilità che si manifestano come disturbi respiratori.
• Patologie renali e urinarie Insufficienza renale (aumento della creatinina sierica e proteinuria), grave danno renale specialmente dopo rapida infusione endovenosa di alte dosi di clodronato (per le istruzioni sulla posologia vedere paragrafo 4.2 "Pazienti con insufficienza renale").Singoli casi di insufficienza renale, raramente con esito fatale, sono stati riportati specialmente con l’uso concomitante di FANS, più spesso diclofenac.
• Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Sono stati riportati isolati casi di osteonecrosi della mandibola, primariamente in pazienti che erano stati precedentemente trattati con amino–bisfosfonati come zoledronato e pamidronato (vedere anche paragrafo 4.4).
In pazienti che assumono CLODEOSTEN è stato riportato grave dolore osseo, articolare e/o muscolare.
Tuttavia, tali segnalazioni sono state infrequenti e, negli studi randomizzati controllati con placebo, non appaiono differenze fra i pazienti trattati con placebo o con CLODEOSTEN.
L’esordio dei sintomi varia da giorni a diversi mesi dopo l’inizio della terapia con CLODEOSTEN.
Durante l’esperienza post–marketing sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara): Fratture femorali atipiche subtrocanteriche e diafisarie (reazione avversa della classe dei bisfosfonati).
Molto raro: osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa per la classe dei bisfosfonati).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili Gravidanza e allattamento
- Fertilità In studi su animali, il clodronato non causa danni fetali, ma grosse dosi riducono la fertilità maschile.
Non sono disponibili dati clinici sull’effetto del clodronato sulla fertilità dell’uomo.
Per l’uso di clodronato in gravidanza e durante l’allattamento, vedere i paragrafi "Gravidanza" e "Allattamento".
Gravidanza Sebbene negli animali il clodronato passa attraverso la barriera placentare, non è noto, nell’uomo, se esso passa nel feto.
Inoltre, non si conosce se nell’uomo il clodronato possa causare danno fetale o influenzare la funzione riproduttiva.
C’è solo una limitata quantità di dati sull’uso del clodronato nella donna in gravidanza.
CLODEOSTEN non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile non protette da una efficace terapia contraccettiva.
Allattamento Nell’uomo non è noto se il clodronato sia escreto nel latte materno.
Non può essere escluso un rischio per il lattante.
Pertanto, durante il trattamento con CLODEOSTEN, l’allattamento al seno deve essere interrotto. Conservazione
- Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.