CLARITROMICINA HEX 14CPR 500MG
8,01 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 26/05/2018
CLARITROMICINA HEXAL 250 mg e 500 mg compresse rivestite con film è indicata negli adulti e adolescenti di 12 anni e più nel trattamento delle seguenti infezioni batteriche, causate da patogeni sensibili alla claritromicina (vedere paragrafi 4.4 e 5.1): • Esacerbazione acuta batterica di bronchiti croniche; • Polmonite da lieve a moderata acquisita in comunità; • Sinusiti batteriche acute; • Faringiti batteriche; • Infezioni della pelle e dei tessuti molli di gravità da lieve a moderata, come follicoli, cellulite e erisipela. Nei pazienti affetti da ulcera associata a Helicobacter pylori Claritromicina Hexal 250/500 mg compresse rivestite con film è inoltre indicata nell’eradicazione dell’Helicobacter pylori quando somministrata in associazione ad appropriati regimi terapeutici antibatterici e a farmaci anti-ulcera (vedere paragrafo 4.2). Devono essere inoltre prese in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato di farmaci antibatterici.
Ogni compressa rivestita con film contiene 250 mg di claritromicina. Eccipienti con effetto noto: Ciascuna compressa rivestita con film contiene 6,8 mg di lattosio e 0,13 mmol (3,06 mg) di sodio. Ogni compressa rivestita con film contiene 500 mg di claritromicina. Eccipienti con effetto noto: Ciascuna compressa rivestita con film contiene 10,3 mg di lattosio e 0,27 mmol (6,12 mg) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- La claritromicina è controindicata nei pazienti con ipersensibilità accertata al principio attivo claritromicina, ad altri macrolidi antibiotici o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
L’assunzione concomitante di claritromicina e di uno qualsiasi dei seguenti principi attivi è controindicata: astemizolo, cisapride, domperidone, pimozide e terfenadina poiché tale assunzione simultanea potrebbe provocare prolungamento dell’intervallo QT e aritmie cardiache, incluse tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4.e 4.5).
La somministrazione concomitante con ticagrelor e ranolazina è controindicata.
La somministrazione concomitante di claritromicina ed alcaloidi dell’ ergot (es.
ergotamina o diidroergotamina) è controindicata, poiché può causare ergotismo (vedere paragrafo 4.5).
Claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con anamnesi di prolungamento dell’intervallo QT (prolungamento dell’intervallo QT congenito o acquisito e documentato) o di aritmia cardiaca ventricolare, comprese le torsioni di punta (vedere i paragrafi 4.4 e 4.5).
Claritromicina non deve essere usata in concomitanza con gli inibitori dell’HMG-CoA reduttasi (statine) lovastatina o simvastatina, che sono ampiamente metabolizzate dal CYP3A4 (lovastatina o simvastatina), a causa di un aumentato rischio di miopatia, inclusa rabdomiolisi (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).
La co-somministrazione di claritromicina e lomitapide è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
Claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con disturbi elettrolitici (ipopotassiemia o ipomagnesiemia, a causa del rischio di prolungamento dell’intervallo QT).
Claritromicina non deve essere usata nei pazienti che soffrono di grave insufficienza epatica in combinazione con compromissione della funzionalità renale.
Come con altri forti inibitori del CYP3A4, claritromicina non deve essere usata in pazienti che assumono colchicina.
La somministrazione concomitante di claritromicina e midazolam per via orale è controindicata (vedere paragrafo 4.5). Posologia
- La dose raccomandata di claritromicina dipende dalle condizioni cliniche del paziente e deve comunque essere stabilita dal medico.
Adulti e adolescenti (12 anni e più) La dose abituale è pari a 250 mg due volte al giorno.
Nei casi di infezioni gravi il dosaggio può essere aumentato fino a 500 mg due volte al giorno.
Bambini più giovani di 12 anni L’uso di claritromicina compresse rivestite con film non è raccomandato per i bambini di età inferiore ai 12 anni.
Uso di claritromicina nelle sospensioni pediatriche Studi clinici sono stati condotti usando claritromicina sospensione pediatrica in bambini dai 6 mesi ai 12 anni di età.
Per i bambini di peso superiore ai 30 kg, si può somministrare il dosaggio per gli adulti e adolescenti.
Anziani : Come per gli adulti.
Eradicazione dell’Helicobacter pylori negli adulti Nei pazienti affetti da ulcera gastrica duodenale causata da Helicobacter pylori, la claritromicina può essere somministrata alla dose di 500 mg due volte al giorno nella fase di eradicazione della malattia in associazione con amoxicillina 1000 mg due volte al giorno e omeprazolo 20 mg due volte al giorno.
Posologia nei pazienti con compromissione renale Generalmente non sono necessari aggiustamenti di dose, salvo casi di pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min).
In pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina < 30 ml/min, la dose di claritromicina deve essere ridotta della metà, ossia 250 mg una volta al giorno oppure 250 mg due volte al giorno nel caso di infezioni più gravi.
In tali pazienti la somministrazione non deve essere proseguita oltre i 14 giorni.
Pazienti con insufficienza epatica Si deve prestare cautela quando si somministra claritromicina in pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Durata della terapia La durata della terapia con claritromicina dipende dalle condizioni cliniche del paziente e deve essere comunque stabilita dal medico.
• La durata abituale del trattamento è di 6-14 giorni; • Il trattamento deve essere continuato almeno per due giorni dopo la scomparsa dei sintomi; • Nelle infezioni da Streptococcus pyogenes (streptococco del gruppo A beta-emolitico) la durata del trattamento deve essere di almeno 10 giorni; • La terapia combinata per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori, per es.
500 mg di claritromicina (due compresse da 250 mg o una compressa da 500 mg) due volte al giorno in associazione con amoxicillina 1000 mg due volte al giorno e omeprazolo 20 mg due volte al giorno, deve essere proseguita per 7 giorni.
Modo di somministrazione CLARITROMICINA HEXAL 250 mg e 500 mg compresse rivestite con film può essere assunta indipendentemente dai pasti (vedere paragrafo 5.2). Avvertenze e precauzioni
- Il medico non deve prescrivere claritromicina alle donne in gravidanza senza prima valutare con attenzione il rapporto rischi/benefici, in particolare durante i primi tre mesi di gravidanza (vedere il paragrafo 4.6).
Si consiglia cautela nei pazienti con grave insufficienza renale (vedere il paragrafo 4.2).
Claritromicina viene metabolizzata principalmente dal fegato, pertanto si deve prestare cautela nel somministrare l’antibiotico a pazienti con funzionalità epatica compromessa.
È altresì necessario prestare cautela anche quando si somministra claritromicina a pazienti con compromissione della funzionalità renale da moderata a grave.
Con l’uso di claritromicina sono stati riportati casi di disfunzione epatica, inclusi aumento degli enzimi epatici ed epatite epatocellulare e/o colestatica, con o senza ittero.
Questa disfunzione epatica può essere grave ed è solitamente reversibile.
Sono stati riportati casi di insufficienza epatica fatale (vedere il paragrafo 4.8).
Alcuni pazienti possono aver sofferto di una malattia epatica preesistente o aver assunto altri farmaci epatotossici.
È necessario consigliare ai pazienti di interrompere il trattamento e di contattare il medico se sviluppano segni e sintomi di patologie epatiche, come anoressia, ittero, urine scure, prurito o addome dolente.
Con quasi tutti gli agenti antibatterici, compresi i macrolidi, è stata riportata colite pseudomembranosa, la cui gravità può variare da lieve a potenzialmente letale.
Con l’uso di quasi tutti gli agenti antibatterici, compresa claritromicina, è stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravità può variare da una lieve diarrea a una colite fatale.
Il trattamento con gli agenti antibatterici altera la normale flora del colon, il che può provocare una proliferazione eccessiva di C.
difficile.
La CDAD deve essere presa in considerazione in tutti i pazienti che soffrono di diarrea in seguito all’uso di antibiotici.
È necessario effettuare una diligente anamnesi medica, poiché è stato segnalato che la CDAD può insorgere oltre due mesi dopo la somministrazione degli agenti antibatterici.
La sospensione della terapia con claritromicina deve pertanto essere considerata a prescindere dall’indicazione.
Devono essere eseguite analisi microbiologiche e deve essere iniziato un trattamento adeguato.
I farmaci che inibiscono la peristalsi devono essere evitati.
Vi sono state segnalazioni post-vendita di tossicità da colchicina nell’uso concomitante di claritromicina e colchicina, specialmente negli anziani, ed alcuni casi si sono rilevati in pazienti con insufficienza renale.
Sono stati riportati alcuni casi di morte in questo tipo di pazienti (vedere paragrafo 4.5).
La somministrazione concomitante di claritromicina e colchicina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
La somministrazione concomitante di claritromicina e triazolobenzodiazepine come il triazolam ed il midazolam endovenoso o buccale (oromucosale) richiede prudenza (vedere paragrafo 4.5).
Si richiede prudenza nella somministrazione concomitante di claritromicina con altri agenti ototossici, specialmente con gli amminoglicosidi.
Durante e dopo il trattamento deve essere effettuato il monitoraggio della funzione vestibolare ed uditiva.
Eventi cardiovascolari Nel trattamento con macrolidi, tra cui claritromicina, sono stati osservati ripolarizzazione cardiaca e intervallo QT prolungati, che impartiscono rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsione di punta (vedere il paragrafo 4.8).
Pertanto, poichè le seguenti situazioni possono portare a un aumento del rischio di aritmie ventricolari (compresi torsione di punta), la claritromicina deve essere usata con cautela nei seguenti pazienti: • Pazienti con malattia coronarica, insufficienza cardiaca grave, disturbi nella conduzione o bradicardia clinicamente rilevante; • Pazienti con alterazioni elettrolitiche.
La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con ipokaliemia o ipomagnesiemia (vedere il paragrafo 4.3); • Pazienti che assumono in concomitanza altri medicinali associati a un prolungamento dell’intervallo QT (vedere il paragrafo 4.5); • È controindicata la co-somministrazione di claritromicina con astemizolo, cisapride, pimozide e terfenadina (vedere il pragrafo 4.3); • La claritromicina non deve essere utilizzata nei pazienti con prolungamento dell’intervallo QT congenito o acquisito e documentato o con un’anamnesi di aritmia ventricolare (vedere il paragrafo 4.3).
Studi epidemiologici che valutavano il rischio di esiti cardiovascolari avversi con i macrolidi hanno mostrato risultati variabili.
Alcuni studi osservazionali hanno identificato un raro rischio a breve termine di aritmia, infarto miocardico e mortalità cardiovascolare associato ai macrolidi, tra cui la claritromicina.
Durante la prescrizione della claritromicina si devono bilanciare questi risultati con i benefici del trattamento.
Polmonite: in considerazione dell’emergente resistenza ai macrolidi di Streptococcus pneumoniae, è importante effettuare i test di sensibilità quando si prescrive claritromicina per la polmonite acquisita in comunità.
Nella polmonite acquisita in ospedale, claritromicina deve essere usata in combinazione con appropriati antibiotici aggiuntivi.
Infezioni della pelle e dei tessuti molli di gravità da lieve a moderata: nella maggior parte dei casi queste infezioni sono causate da Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes, entrambi i quali possono essere resistenti ai macrolidi, ed è pertanto importante effettuare i test di sensibilità.
Nei casi in cui non possono essere utilizzati antibiotici beta-lattamici (per esempio nelle allergie), i farmaci di prima scelta potrebbero essere altri antibiotici, per esempio clindamicina.
Attualmente si ritiene che i macrolidi svolgano un ruolo solo in alcune infezioni della pelle e dei tessuti molli, come quelle causate da Corynebacterium minutissimum (eritrasma), acne vulgaris ed erisipela, e nelle situazioni in cui il trattamento con penicilline non può essere utilizzato.
Nel caso di reazioni di ipersensibilità gravi e acute, come anafilassi, reazioni avverse cutanee severe (SCAR) (ad esempio, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica ed reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)), la terapia con claritromicina deve essere immediatamente interrotta e deve essere avviato urgentemente un trattamento adeguato.
Claritromicina deve essere usata con cautela se viene somministrata in concomitanza con farmaci che inducono l’enzima citocromo CYP3A4 (vedere il paragrafo 4.5).
Inibitori dell’HMG-CoA reduttasi (statine): l'uso concomitante di claritromicina con lovastatina o simvastatina è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Deve essere usata cautela quando si prescrive claritromicina con altre statine.
È stata riportata rabdomiolisi nei pazienti trattati con claritromicina e statine.
I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di miopatia.
In situazioni in cui non è possibile evitare l'uso concomitante di claritromicina con le statine, si consiglia di prescrivere la dose più bassa registrata di statina.
L'uso di una statina che non dipende dal metabolismo del CYP3A (ad es.
fluvastatina) può essere considerato (vedere paragrafo 4.5).
Ipoglicemizzanti orali/insulina: l’uso concomitante di claritromicina e di ipoglicemizzanti orali (come sulfoniluree) e/o insulina può provocare una significativa ipoglicemia.
Si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia (vedere paragrafo 4.5).
Anticoagulanti orali: quando claritromicina viene somministrata in associazione a warfarin vi è il rischio di emorragie gravi e di aumenti significativi dell’International Normalized Ratio (INR) e del tempo di protrombina (vedere il paragrafo 4.5).
Si deve usare cautela quando la claritromicina viene co-somministrata con anticoagulanti orali ad azione diretta come dabigatran, rivaroxaban e apixaban, in particolare nei pazienti ad alto rischio di sabguinamento (vedere paragrafo 4.5).
Quando i pazienti ricevono contemporaneamente claritromicina e anticoagulanti orali, l’INR e il tempo di protrombina devono essere monitorati di frequente.
L’uso di qualsiasi terapia antimicrobica, come quella con claritromicina, per trattare l’infezione da H.
pylori può causare la selezione di microrganismi resistenti ai farmaci.
Come con altri antibiotici, l’uso a lungo termine può provocare colonizzazione, con un aumento del numero di batteri e funghi non sensibili.
Se si verificano superinfezioni, si deve avviare una terapia appropriata.
È necessario prestare cautela anche alla possibilità di resistenza crociata tra claritromicina e altri medicinali macrolidi, oltre a lincomicina e clindamicina.
Claritromicina Hexal 250/500 mg compresse rivestite con film contiene lattosio e sodio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- L’uso dei seguenti farmaci è strettamente controindicato, a causa del potenziale per gravi effetti di interazione tra farmaci: Atemizolo, cisapride, domperidone, pimozide, e terfenadina Nei pazienti trattati con claritromicina e cisapride in concomitanza sono stati riportati livelli elevati di cisapride.
Questo può causare un prolungamento dell’intervallo QT e aritmie cardiache, comprese tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e “torsioni di punta”.
Effetti simili sono stati osservati nei pazienti che assumevano claritromicina e pimozide in concomitanza (vedere il paragrafo 4.3).
È stato segnalato che i macrolidi modificano il metabolismo di terfenadina, con un conseguente aumento dei livelli di terfenadina, il quale è stato occasionalmente associato ad aritmie cardiache, quali prolungamento dell’intervallo QT, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta (vedere il paragrafo 4.3).
In uno studio condotto su 14 volontari sani la somministrazione concomitante di claritromicina e terfenadina ha provocato un aumento di due/tre volte del livello sierico del metabolita acido di terfenadina e un prolungamento dell’intervallo QT, che non hanno provocato alcun effetto rilevabile clinicamente.
Effetti simili sono stati osservati con la somministrazione concomitante di astemizolo e altri macrolidi.
Ergotamina/diidroergotamina Le segnalazioni post-marketing indicano che la co-somministrazione di claritromicina ed ergotamina o diidroergotamina è stata associata a ergotismo, caratterizzato da vasospasmo, e a ischemia delle estremità e di altri tessuti, compreso il sistema nervoso centrale.
La somministrazione concomitante di claritromicina e questi medicinali è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Midazolam orale Quando il midazolam è stato somministrato in concomitanza alla claritromicina in compresse (500 mg due volte al giorno), l’AUC del midazolam è risultata aumentata di 7 volte in seguito alla somministrazione di midazolam per via orale.
La somministrazione concomitante di midazolam orale e claritromicina è controindicata (vedere patragrafo 4.3).
Inibitori HMG-CoA reduttasi (statine) L’uso concomitante di claritromicina con lovastatina e simvastatina è controindicato (vedere paragrafo 4.3) poiché queste statine sono ampiamente metabolizzate dal CYP3A4.
Il trattamento concomitante con claritromicina aumenta la loro concentrazione plasmatica, che aumenta il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi.
Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi in pazienti che assumono claritromicina in concomitanza con queste statine.
Se il trattamento con claritromicina non può essere evitato, la terapia con lovastatina o simvastatina deve essere sospesa nel corso del trattamento.
Deve essere usata cautela nel prescrivere claritromicina con le statine.
In situazioni in cui non è possibile evitare l'uso concomitante di claritromicina con le statine, si consiglia di prescrivere la dose più bassa registrata di statina.
L’uso di una statina che non dipende dal metabolismo del CYP3A (es.
fluvastatina) può essere considerato.
I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di miopatia.
La co-somministrazione di claritromicina con lomitapide è controindicata a causa del potenziale aumento marcato delle transaminasi (vedere paragrafo 4.3).
Effetti di altri medicinali sulla claritromicina I farmaci induttori del CYP3A (come rifampicina, fenitoina, carbamazepina, fenobarbital, erba di San Giovanni) possono indurre il metabolismo di claritromicina.
Questo può determinare livelli sub-terapeutici di claritromicina, con conseguente riduzione dell’efficacia.
Inoltre può essere necessario monitorare i livelli plasmatici dell’induttore del CYP3A, che potrebbe risultare aumentato a causa dell’inibizione del CYP3A da parte di claritromicina (vedere anche le informazioni medicinali relative all’inibitore del CYP3A4 somministrato).
La somministrazione concomitante di rifabutina e claritromicina ha determinato un aumento dei livelli sierici di rifabutina e una diminuzione di quelli di claritromicina, oltre a un aumento del rischio di uveite.
È noto o si sospetta che i seguenti principi attivi possono alterare le concentrazioni circolanti di claritromicina; può essere necessario aggiustare la dose di claritromicina o prendere in considerazione trattamenti alternativi.
Efavirenz, nevirapina, rifampicina, rifabutina e rifapentina I potenti induttori del sistema metabolico del citocromo P450, come efavirenz, nevirapina, rifampicina, rifabutina e rifapentina, possono accelerare il metabolismo di claritromicina e ridurre quindi i livelli plasmatici di claritromicina, aumentando al contempo quelli di 14-OH-claritromicina, anch’esso un metabolita microbiologicamente attivo.
Poiché le attività microbiologiche di claritromicina e di 14-OH-claritromicina sono differenti per i diversi batteri, l’effetto terapeutico desiderato può essere compromesso durante la somministrazione concomitante di claritromicina e di induttori degli enzimi.Etravirina L'esposizione a claritromicina è diminuita da etravirina, tuttavia, le concentrazioni del metabolita attivo, 14-OH-claritromicina, sono aumentate.
Poiché 14-OH-claritromicina ha ridotto l'attività contro Mycobacterium avium complex (MAC), l'attività complessiva contro questo patogeno può essere alterata; quindi devono essere considerate terapie alternative alla claritromicina per il trattamento di MAC.
Fluconazolo La somministrazione concomitante di fluconazolo 200 mg/die e claritromicina 500 mg due volte al giorno a 21 volontari sani ha determinato aumenti rispettivamente del 33% e del 18% delle concentrazioni minime medie di claritromicina allo steady state (Cmin) e dell’area sotto la curva (AUC).
Le concentrazioni allo steady state del metabolita attivo 14-OH-claritromicina non sono state influenzate in modo significativo dalla somministrazione concomitante di fluconazolo.
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di claritromicina.
Ritonavir Uno studio farmacocinetico ha dimostrato che la somministrazione concomitante di ritonavir 200 mg ogni 8 ore e claritromicina 500 mg ogni 12 ore ha determinato una marcata inibizione del metabolismo di claritromicina.
Con la somministrazione concomitante di ritonavir, la Cmax di claritromicina è aumentata del 31%, la Cmin è aumentata del 182% e l’AUC è aumentata del 77%.
È stata notata un’inibizione pressoché completa della formazione di 14-OH-claritromicina.
A causa dell’ampia finestra terapeutica di claritromicina, non dovrebbe essere necessario effettuare alcuna riduzione del dosaggio nei pazienti con funzionalità renale normale.
Tuttavia, nei pazienti con compromissione renale devono essere considerati i seguenti aggiustamenti posologici: per i pazienti con CLCR 30-60 ml/min la dose di claritromicina deve essere ridotta del 50%; per i pazienti con CLCR <30 ml/min la dose di claritromicina deve essere ridotta del 75%.
Dosi di claritromicina superiori a 1 g/die non devono essere somministrate in concomitanza con ritonavir.
Nei pazienti con funzionalità renale ridotta devono essere considerati aggiustamenti di dosaggio analoghi quando ritonavir viene utilizzato come potenziatore farmacocinetico con altri inibitori della proteasi dell’HIV, inclusi atazanavir e saquinavir (vedere sotto, al paragrafo Interazioni farmacologiche bi-direzionali).
Effetto di claritromicina su altri medicinali Interazioni basate sul CYP3A La somministrazione concomitante di claritromicina, nota per inibire il CYP3A, e di un farmaco metabolizzato principalmente dal CYP3A può essere associata ad aumenti delle concentrazioni del medicinale, che potrebbero aumentare o prolungare i suoi effetti terapeutici e quelli avversi.
L'uso di claritromicina è controindicato nei pazienti che assumono i substrati del CYP3A, astemizolo cisapride, domperidone, pimozide e terfenadina a causa del rischio di prolungamento dell'intervallo QT e aritmie cardiache, tra cui tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’utilizzo di claritromicina è anche controindicato con gli alcaloidi dell'ergot, midazolam orale, inibitori della HMG CoA reduttasi, metabolizzati principalmente da CYP3A4 (ad esempio lovastatina e simvastatina), colchicina, ticagrelor e ranolazina (vedere paragrafo 4.3).
È necessaria cautela se la claritromicina è co-somministrata con altri farmaci noti per essere substrati dell'enzima CYP3A, specialmente se il substrato del CYP3A ha un ristretto margine di sicurezza (ad es.
carbamazepina) e / o il substrato è ampiamente metabolizzato da questo enzima.
Possono essere presi in considerazione aggiustamenti del dosaggio e, quando possibile, le concentrazioni sieriche dei farmaci metabolizzati principalmente dal CYP3A devono essere attentamente monitorate nei pazienti che ricevono contemporaneamente claritromicina.
I farmaci o le classi di farmaci noti o sospettati di essere metabolizzati dallo stesso isoenzima CYP3A includono (ma questo elenco non è completo) alprazolam, carbamazepina, cilostazolo, ciclosporina, disopiramide, ibrutinib, metilprednisolone, midazolam (per via endovenosa), omeprazolo, anticoagulanti orali (ad esempio warfarin, rivaroxaban, apixaban), antipsicotici atipici (ad esempio quetiapina), chinidina, rifabutina, sildenafil, sirolimus, tacrolimus, triazolam e vinblastina.
I farmaci che interagiscono con meccanismi simili attraverso altri isoenzimi nell’ambito del sistema del citocromo P450 comprendono fenitoina, teofillina e valproato.
Anticoagulanti orali ad azione diretta (DOAC) Il DOAC dabigatran è un substrato del trasportatore di efflusso P-gp.
Rivaroxaban e apixaban sono metabolizzati attraverso il CYP3A4 e sono anche substrati della P-gp.
Si deve usare cautela quando la claritromicina è co-somministrata con questi agenti, in particolare a pazienti ad alto rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.4).
Antiaritmici Ci sono state segnalazioni post-marketing di torsioni di punta, le quali si verificano con l’uso concomitante di claritromicina e chinidina o disopiramide.
Durante la co-somministrazione di claritromicina con questi farmaci l’elettrocardiogramma deve essere monitorato per il prolungamento dell’intervallo QT.
In corso di terapia con claritromicina i livelli sierici di chinidina e disopiramide devono essere monitorati.
Ci sono state segnalazioni post-marketing di ipoglicemia con la somministrazione concomitante di claritromicina e disopiramide.
Pertanto, i livelli di glucosio nel sangue devono essere monitorati durante la somministrazione concomitante di claritromicina e disopiramide.
Ipoglicemizzanti orali/insulina Con alcuni farmaci ipoglicemizzanti come nateglinide, e repaglinide, può essere coinvolta l’inibizione del CYP3A da parte dell'enzima claritromicina e può causare ipoglicemia quando usati in concomitanza.
Si raccomanda un attento monitoraggio del glucosio.
Omeprazolo Claritromicina (500 mg ogni 8 ore) è stata somministrata in combinazione con omeprazolo (40 mg/die) in soggetti adulti sani.
A causa della somministrazione concomitante di claritromicina, le concentrazioni plasmatiche allo steady state di omeprazolo sono aumentate (Cmax, AUC0-24 e t1/2 aumentati rispettivamente del 30, dell’89 e del 34%).
Il valore medio nelle 24 ore del pH gastrico è stato 5,2 quando omeprazolo è stato somministrato da solo e 5,7 quando omeprazolo è stato co-somministrato con claritromicina.
Sildenafil, tadalafil e vardenafil Ciascuno di questi inibitori della fosfodiesterasi viene metabolizzato, almeno in parte, dal CYP3A e il CYP3A può essere inibito dalla somministrazione concomitante di claritromicina.
La co-somministrazione di claritromicina con sildenafil, tadalafil o vardenafil provocherebbe probabilmente un aumento dell’esposizione all’inibitore della fosfodiesterasi.
Quando questi farmaci vengono co-somministrati con claritromicina deve essere considerata una riduzione dei dosaggi di sildenafil, tadalafil e vardenafil.
Teofillina, carbamazepina I risultati degli studi clinici indicano che vi è stato un aumento modesto ma statisticamente significativo (p ≤0,05) dei livelli circolanti di teofillina o di carbamazepina quando uno di questi due farmaci è stato somministrato in concomitanza con claritromicina.
Può essere necessario prendere in considerazione la riduzione della dose.
Tolterodina La via principale del metabolismo di tolterodina è tramite l’isoforma 2D6 del citocromo P450 (CYP2D6).
Tuttavia, in un sottogruppo della popolazione priva del CYP2D6, la via individuata del metabolismo è attraverso il CYP3A.
In questo sottogruppo di popolazione l’inibizione del CYP3A determina concentrazioni sieriche di tolterodina significativamente più elevate.
In presenza di inibitori del CYP3A, come claritromicina nella popolazione di scarsi metabolizzatori del CYP2D6, può essere necessaria una riduzione del dosaggio di tolterodina.
Triazolobenzodiazepine (per esempio alprazolam, midazolam, triazolam) Quando midazolam è stato co-somministrato con claritromicina compresse (500 mg due volte al giorno), l’AUC di midazolam è aumentata di 2,7 volte dopo la somministrazione endovenosa di midazolam e di 7 volte dopo la somministrazione orale.
La somministrazione concomitante di midazolam per via orale e claritromicina deve essere evitata.
Se midazolam per via endovenosa viene co-somministrato con claritromicina, il paziente deve essere attentamente monitorato, per permettere un aggiustamento della dose.
La somministrazione del principio attivo midazolam per via oromucosale, che può oltrepassare l’eliminazione pre-sistemica del farmaco, darà presumibilmente origine ad un'interazione simile a quella osservata dopo la somministrazione di midazolam per via endovenosa piuttosto che per via orale.
Le stesse precauzioni devono valere anche per altre benzodiazepine che vengono metabolizzate dal CYP3A, compresi triazolam e alprazolam.
Per le benzodiazepine la cui eliminazione non dipende dal CYP3A (temazepam, nitrazepam, lorazepam), è improbabile che si verifichi un’interazione clinicamente importante con claritromicina.
In seguito all’uso concomitante di claritromicina e triazolam ci sono state segnalazioni post-marketing di interazioni farmacologiche e di effetti a carico del sistema nervoso centrale (come sonnolenza e confusione).
Si suggerisce di monitorare il paziente per un aumento degli effetti farmacologici a carico del SNC.
Altre interazioni farmacologiche Aminoglicosidi Si consiglia cautela per quanto riguarda la somministrazione concomitante di claritromicina con altri farmaci ototossici, in particolare con aminoglicosidi (vedere paragrafo 4.4).
Colchicina Colchicina è un substrato sia per il CYP3A sia per il trasportatore di efflusso P-glicoproteina (Pgp).
Claritromicina e altri macrolidi sono noti per inibire il CYP3A e la Pgp.
Quando claritromicina e colchicina vengono somministrate contemporaneamente, l’inibizione della Pgp e/o del CYP3A da parte di claritromicina può provocare una maggiore esposizione a colchicina (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4).
Digossina Si ritiene che digossina sia un substrato per il trasportatore di efflusso P-glicoproteina (Pgp).
Claritromicina è nota per inibire la Pgp.
Quando claritromicina e digossina vengono somministrate in concomitanza, l’inibizione della Pgp da parte di claritromicina può provocare una maggiore esposizione a digossina.
Anche nell’esperienza post-marketing sono state segnalate concentrazioni sieriche elevate di digossina nei pazienti trattati con claritromicina e digossina in concomitanza.
Alcuni pazienti hanno presentato sintomi clinici compatibili con la tossicità da digossina, incluse aritmie potenzialmente fatali.
Quando i pazienti sono in trattamento simultaneo con digossina e claritromicina le concentrazioni sieriche di digossina devono essere attentamente monitorate.
Zidovudina La somministrazione orale simultanea di claritromicina compresse e zidovudina a pazienti adulti con infezione da HIV può determinare una diminuzione delle concentrazioni di zidovudina allo steady state.
Poiché claritromicina sembra interferire con l’assorbimento di zidovudina somministrata contemporaneamente per via orale, questa interazione può essere evitata ripartendo le dosi di claritromicina e zidovudina per consentire un intervallo di 4 ore tra ogni somministrazione.
Questa interazione non sembra verificarsi nei pazienti pediatrici con infezione da HIV che prendono claritromicina sospensione con zidovudina o dideossinosina.
Questa interazione è improbabile quando claritromicina viene somministrata per infusione endovenosa.
Fenitoina e valproato Ci sono state segnalazioni spontanee o pubblicate di interazioni degli inibitori del CYP3A, compresa claritromicina, con farmaci che non si ritenevano essere metabolizzati dal CYP3A (per esempio fenitoina e valproato).
Si raccomanda di determinare i livelli sierici di tali farmaci, quando questi vengono somministrati in concomitanza con claritromicina.
Sono stati segnalati aumenti dei livelli sierici.
Interazioni farmacologiche bi-direzionali Atazanavir Sia claritromicina sia atazanavir sono substrati e inibitori del CYP3A e vi sono prove di un’interazione farmacologica bi-direzionale.
La co-somministrazione di claritromicina (500 mg due volte al giorno) con atazanavir (400 mg una volta al giorno) ha determinato un aumento di 2 volte dell’esposizione a claritromicina e una diminuzione del 70% dell’esposizione a 14-OH-claritromicina, con un incremento del 28% dell’AUC di atazanavir.
A causa dell’ampia finestra terapeutica di claritromicina, non dovrebbe essere necessaria alcuna riduzione del dosaggio nei pazienti con funzionalità renale normale.
Per i pazienti con funzionalità renale moderatamente compromessa (clearance della creatinina 30-60 ml/min), la dose di claritromicina deve essere ridotta del 50%.
Per i pazienti con clearance della creatinina <30 ml/min, la dose di claritromicina deve essere ridotta del 75%, utilizzando una formulazione adeguata di claritromicina.
Dosi di claritromicina superiori a 1000 mg al giorno non devono essere co-somministrate con inibitori della proteasi.
Calcio-antagonisti Si consiglia cautela riguardo la somministrazione concomitante di claritromicina e bloccanti dei canali del calcio metabolizzati dal CYP3A4 (per esempio, verapamil, amlodipina, diltiazem) a causa del rischio di ipotensione.
Le concentrazioni plasmatiche di claritromicina così come dei bloccanti dei canali del calcio possono aumentare a causa dell'interazione.
Ipotensione, bradiaritmie e acidosi lattica sono state osservate in pazienti che hanno assunto in concomitanza claritromicina e verapamil.
Itraconazolo Sia claritromicina sia itraconazolo sono substrati e inibitori del CYP3A, il che determina un’interazione farmacologica bi-direzionale.
Claritromicina può aumentare i livelli plasmatici di itraconazolo, mentre itraconazolo può aumentare i livelli plasmatici di claritromicina.
I pazienti che assumono contemporaneamente itraconazolo e claritromicina devono essere attentamente monitorati per segni o sintomi di un aumento o di un prolungamento degli effetti farmacologici.
Saquinavir Sia claritromicina sia saquinavir sono substrati e inibitori del CYP3A e vi sono prove di un’interazione farmacologica bi-direzionale.
La somministrazione concomitante di claritromicina (500 mg due volte al giorno) e saquinavir (capsule di gelatina morbida, 1200 mg tre volte al giorno) a 12 volontari sani ha determinato valori allo steady state della Cmax e dell’AUC di saquinavir superiori del 177 e del 187% a quelli osservati con saquinavir da solo.
I valori dell’AUC e della Cmax di claritromicina sono stati superiori di circa il 40% a quelli osservati con claritromicina da sola.
Non è necessario alcun aggiustamento della dose quando i due farmaci vengono co-somministrati alle dosi/formulazioni studiate per un tempo limitato.
Le osservazioni provenienti dagli studi di interazione farmacologica che hanno usato formulazioni con capsule di gelatina morbida possono non essere rappresentative degli effetti osservati con saquinavir capsule di gelatina rigida.
Le osservazioni provenienti dagli studi di interazione farmacologica effettuati con saquinavir da solo possono non essere rappresentative degli effetti osservati con la terapia saquinavir/ritonavir.
Quando saquinavir viene somministrato in concomitanza con ritonavir, è necessario tenere in considerazione i potenziali effetti di ritonavir su claritromicina. Effetti indesiderati
- a.
Sintesi del profilo di sicurezza Le più frequenti e comuni reazioni avverse correlate alla terapia con claritromicina sia per gli adulti sia per le popolazioni pediatriche sono dolore addominale, diarrea, nausea, vomito e perversione del gusto.
Queste reazioni avverse sono generalmente di lieve intensità e sono coerenti con il profilo di sicurezza noto degli antibiotici macrolidi (vedere punto b.
del paragrafo 4.8).
Durante gli studi clinici non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nell’incidenza di queste reazioni avverse gastrointestinali tra le popolazioni di pazienti con e senza infezioni da micobatteri preesistenti.
b.
Tabulato riassuntivo delle reazioni avverse La seguente tabella elenca le reazioni avverse segnalate nel corso degli studi clinici e durante l’esperienza post-marketing con claritromicina compresse a rilascio immediato, in granuli per sospensione orale, polvere per soluzione iniettabile, compresse a rilascio prolungato e compresse a rilascio modificato.
Le reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate a claritromicina sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e secondo la frequenza, sulla base della seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100) e non nota (reazioni avverse provenienti dall’esperienza post-marketing; la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Nell’ambito di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse vengono riportate in ordine decrescente di gravità, quando è stato possibile valutare la gravità.
¹ Reazioni avverse riportate solo per la polvere per soluzione per formulazione iniettabile.Classificazione per sistemi e organi Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1000, <1/100 Non nota*: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili Infezioni e infestazioni Cellulite¹, candidosi, gastroenterite², infezioni³, infezione vaginale Colite pseudomembranosa, erisipela Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia, neutropenia4, trombocitemia³, eosinofilia4 Agranulocitosi, trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario5 Reazione anafilattoide¹, ipersensibilità Reazione anafilattica, angioedema Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia, diminuzione dell’appetito Disturbi psichiatrici Insonnia Ansia, nervosismo³ Disturbo psicotico, stato confusionale5, depersonalizzazione, depressione, disorientamento, allucinazioni, sogni anomali, mania Patologie del sistema nervoso Disgeusia, cefalea Perdita di coscienza¹, discinesia¹, capogiro, sonnolenza6, tremore Convulsione, ageusia, parosmia, anosmia, parestesia Patologie dell’occhio Compromissione visiva, visione offuscata Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigine, compromissione dell’udito, tinnito Sordità Patologie cardiache Arresto cardiaco¹, fibrillazione atriale¹, intervallo QT dell’elettrocardiogramma prolungato7, extrasistoli¹, palpitazioni Torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare Patologie vascolari Vasodilatazione¹ Emorragia Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Asma¹, epistassi², embolia polmonare¹ Patologie gastrointestinali Diarrea, vomito, dispepsia, nausea, dolore addominale Esofagite¹, malattia da reflusso gastroesofageo², gastrite, proctalgia², stomatite, glossite, distensione addominale4, costipazione, bocca secca, eruttazione, flatulenza Pancreatite acuta, scolorimento della lingua, scolorimento dei denti Patologie epatobiliari Alterazione dei test di funzionalità epatica Colestasi4, epatite4, aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento della gamma-glutamiltransferasi4 Insufficienza epatica, ittero epatocellulare Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash, iperidrosi Dermatite bollosa¹, prurito, orticaria, rash maculo-papulare³ Reazoni avverse cutanee gravi (SCAR) (es.
pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP)), Sindrome di Stevens-Johnson5, necrolisi epidermica tossica5, rash da farmaco, con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), acnePatologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Spasmi muscolari³, rigidità muscoloscheletrica¹, mialgia² Rabdomiolisi2, 6, miopatia Patologie renali e urinarie Aumento della creatinina plasmatica¹, aumento dell’urea plasmatica¹ Insufficienza renale, nefrite interstiziale Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Flebite nel sito di iniezione¹ Dolore nel sito di iniezione¹, infiammazione nel sito di iniezione¹ Malessere4, piressia³, astenia, dolore toracico4, brividi4, affaticamento4 Esami diagnostici Rapporto albumina/ globulina anormale¹, aumento della fosfatasi alcalina plasmatica4, aumento della lattato deidrogenasi plasmatica4 Aumento dell’International Normalised Ratio, tempo di protrombina prolungato, urine di colore anormale
² Reazioni avverse riportate solo per la formulazione compresse a rilascio prolungato.
³ Reazioni avverse riportate solo per la formulazione granuli per sospensione orale.
4 Reazioni avverse riportate solo per la formulazione compresse a rilascio immediato.
5,6 Vedere.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate.
* Poiché queste reazioni sono segnalate volontariamente da una popolazione di grandezza indefinita, non è sempre possibile fare una stima reale della frequenza o stabilire un rapporto causa-effetto con l'esposizione del medicinale.
Si stima che l'esposizione del paziente sia superiore ad un miliardo di giorni di trattamento del paziente per claritromicina.
c.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate Flebite nel sito di iniezione, dolore nel sito di iniezione, dolore nella vena del sito di iniezione e infiammazione nel sito di iniezione sono specifici per la formulazione endovenosa di claritromicina.
In alcune segnalazioni di rabdomiolisi, claritromicina era stata somministrata in concomitanza con statine, fibrati, colchicina o allopurinolo (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4).
Con l’uso concomitante di claritromicina e triazolam ci sono state segnalazioni post-marketing di interazioni farmacologiche e di effetti a carico del sistema nervoso centrale (per esempio sonnolenza e confusione).
Si suggerisce di monitorare il paziente per un aumento degli effetti farmacologici a carico del SNC (vedere il paragrafo 4.5).
Ci sono state rare segnalazioni di residui di claritromicina compresse a rilascio prolungato rinvenuti nelle feci; molti di questi casi si sono verificati in pazienti con patologie anatomiche (comprese ileostomia o colostomia) o patologie funzionali gastrointestinali con diminuzione dei tempi di transito gastrointestinale.
In diverse segnalazioni i residui delle compresse sono stati rinvenuti in un contesto di diarrea.
Si raccomanda che i pazienti che sperimentano la presenza di residui di compresse nelle feci e che non accusano alcun miglioramento della loro condizione siano trasferiti a una formulazione diversa di claritromicina (per esempio la sospensione) o a un altro antibiotico.
Popolazione speciale: Reazioni avverse nei pazienti immunocompromessi (vedere il sottoparagrafo e).
d.
Popolazione pediatrica Sono stati condotti studi clinici con claritromicina sospensione pediatrica in bambini da 6 mesi a 12 anni di età.
I bambini sotto i 12 anni devono usare claritromicina sospensione pediatrica.
Non ci sono dati sufficienti per raccomandare un regime di dosaggio della formulazione endovenosa di claritromicina nei pazienti con meno di 18 anni di età.
Si prevede che la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini siano gli stessi degli adulti.
e.
Altre popolazioni speciali Pazienti immunocompromessi Nei pazienti affetti da AIDS e negli altri pazienti immunocompromessi trattati con dosi più elevate di claritromicina per lunghi periodi di tempo per le infezioni da micobatteri, spesso è stato difficile distinguere gli eventi avversi possibilmente associati alla somministrazione di claritromicina dai segni basali del virus dell’immunodeficienza umana (HIV) o di malattie intercorrenti.
Nei pazienti adulti, le reazioni avverse riportate più frequentemente sperimentate dai pazienti trattati con dosi totali giornaliere di 1000 mg e 2000 mg di claritromicina sono state: nausea, vomito, perversione del gusto, dolore addominale, diarrea, eruzioni cutanee, flatulenza, cefalea, costipazione, disturbi dell’udito, aumenti della transaminasi glutammico-ossalacetica (SGOT) e della transaminasi glutammico-piruvica (SGPT).
Ulteriori eventi a bassa frequenza hanno compreso dispnea, insonnia e bocca secca.
Le incidenze sono state comparabili nei pazienti trattati con 1000 mg e in quelli trattati con 2000 mg, ma in genere sono state circa 3-4 volte più frequenti nei pazienti che ricevevano dosi totali giornaliere di 4000 mg di claritromicina.
In questi pazienti immunocompromessi le valutazioni dei parametri di laboratorio sono state effettuate analizzando i valori superiori o inferiori ai livelli gravemente anormali (cioè oltre i valori massimi o minimi) per ciascuno specifico test.
Sulla base di tali criteri, il 2-3% circa dei pazienti che avevano ricevuto 1000 mg o 2000 mg di claritromicina al giorno ha presentato livelli anormali gravemente elevati di SGOT e SGPT e livelli anormalmente bassi nella conta dei globuli bianchi e nella conta piastrinica.
Una percentuale inferiore di pazienti in questi due gruppi di dosaggio ha sperimentato anche livelli ematici elevati di azoto ureico.
Nei pazienti che avevano ricevuto 4000 mg al giorno è stata osservata un’incidenza leggermente superiore dei valori anormali per tutti i parametri, a eccezione della conta dei globuli bianchi.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza La sicurezza di claritromicina per l’utilizzo durante la gravidanza non è stata stabilita.
Sulla base dei risultati variabili ottenuti da studi su animali e dall’esperienza nell’uomo, la possibilità di effetti avversi sullo sviluppo embrio-fetale non può essere esclusa.
Alcuni studi osservazionali che hanno valutato l'esposizione alla claritromicina durante il primo e il secondo trimestre hanno riportato un aumento del rischio di aborto spontaneo rispetto all'assenza di uso di antibiotici o all’uso di altri antibiotici durante lo stesso periodo.
Gli studi epidemiologici disponibili sul rischio di gravi malformazioni congenite con l'uso di macrolidi, compresa la claritromicina durante la gravidanza forniscono risultati contrastanti.
Pertanto l’uso durante la gravidanza non è consigliato, senza aver prima valutato con attenzione il rapporto rischio/beneficio.
Allattamento La sicurezza di claritromicina per l’utilizzo durante l’allattamento dei neonati non è stata stabilita.
La claritromicina viene escreta nel latte materno in piccole quantità.
È stato stimato che un neonato allattato esclusivamente al seno riceverebbe circa l'1,7% della dose materna di claritromicina aggiustata per il peso.
Fertilità Non sono disponibili dati sull'effetto della claritromicina sulla fertilità nell’ uomo.
Nel ratto, gli studi di fertilità non hanno mostrato alcuna evidenza di effetti nocivi. Conservazione
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Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.