CITOVIRAX INFUS 1F 500MG

57,67 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: GANCICLOVIR SODICO
  • ATC: J05AB06
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 03/01/2007

Citovirax è indicato negli adulti e negli adolescenti di età ≥ 12 anni per: - il trattamento di pazienti immunocompromessi con malattia da citomegalovirus (CMV); - la prevenzione della malattia da CMV mediante terapia preventiva in pazienti con immunosoppressione indotta da farmaci (per esempio dopo trapianto di organo o chemioterapia oncologica). Citovirax è inoltre indicato dalla nascita per: - la prevenzione della malattia da CMV mediante profilassi universale in pazienti con immunosoppressione indotta da farmaci (per esempio dopo trapianto di organo o chemioterapia oncologica). Devono essere prese in considerazione le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antivirali.
Ogni flaconcino contiene 500 mg di ganciclovir (come ganciclovir sodio). Dopo ricostituzione con 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili, ogni ml contiene 50 mg di ganciclovir. Eccipiente(i) con effetti noti: circa 43 mg (2 mEq) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, a valganciclovir o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Allattamento (vedere paragrafo 4.6).

Posologia

Posologia Trattamento della malattia da CMV Adulti e popolazione pediatrica di età ≥ 12 anni con funzionalità renale normale: - Trattamento di induzione: 5 mg/kg somministrati mediante infusione endovenosa nell’arco di un’ora, ogni 12 ore per 14 - 21 giorni; - Trattamento di mantenimento: il trattamento di mantenimento può essere somministrato ai pazienti immunocompromessi a rischio di recidiva.
5 mg/kg somministrati mediante infusione endovenosa nell’arco di un’ora, una volta al giorno per 7 giorni a settimana o 6 mg/kg una volta al giorno per 5 giorni a settimana.
La durata del trattamento di mantenimento deve essere stabilita caso per caso.
Si deve fare riferimento alle linee guida terapeutiche locali; - Trattamento della progressione della malattia: è possibile sottoporre a ritrattamento con il regime terapeutico di induzione qualsiasi paziente che mostri progressione della malattia da CMV, sia in terapia di mantenimento o sottoposto a sospensione del trattamento con ganciclovir.
Popolazione pediatrica dalla nascita a < 12 anni di età: I dati pediatrici al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Prevenzione della malattia da CMV mediante terapia preventiva Adulti e popolazione pediatrica di età ≥ 12 anni con funzionalità renale normale: Terapia di induzione: 5 mg/kg somministrati mediante infusione endovenosa nell’arco di un’ora, ogni 12 ore per 7 - 14 giorni.
Terapia di mantenimento: 5 mg/kg somministrati mediante infusione endovenosa nell’arco di un’ora, una volta al giorno per 7 giorni a settimana o 6 mg/kg una volta al giorno per 5 giorni a settimana.
La durata della terapia di mantenimento si basa sul rischio di malattia da CMV.
Si deve fare riferimento alle linee guida terapeutiche locali.
Popolazione pediatrica dalla nascita a < 12 anni di età: I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Prevenzione della malattia da CMV mediante profilassi universale Adulti e popolazione pediatrica di età > 16 anni: 5 mg/kg somministrati mediante infusione endovenosa nell’arco di un’ora, una volta al giorno per 7 giorni a settimana o 6 mg/kg una volta al giorno per 5 giorni a settimana.
La durata si basa sul rischio di malattia da CMV.
Consultare le linee guida terapeutiche locali.
Popolazione pediatrica dalla nascita a ≤ 16 anni di età: La dose raccomandata di ganciclovir da somministrarsi una volta al giorno nell’arco di un’ora mediante infusione endovenosa, calcolata con l’ausilio delle seguenti equazioni, si basa sulla superficie corporea (BSA) ottenuta attraverso la formula di Mosteller e sulla clearance della creatinina ricavata con la formula di Schwartz (ClCrS).
La durata della profilassi universale dipende dal rischio di malattia da CMV e deve essere determinata su base individuale.
Dose pediatrica (mg) = 3 x BSA x ClCrS (vedere di seguito la formula di Mosteller per la BSA e la formula di Schwartz per la clearance della creatinina).
Se la clearance della creatinina calcolata secondo la formula di Schwartz supera i 150 ml/min/1,73 m², nell’equazione occorrerà utilizzare un valore massimo di 150 ml/min/1,73 m²:
BSA secondo la formula di Mosteller (m2)= Altezza (cm) x Peso (kg)
3600
Clearance della creatinina secondo la formula di Schwartz (ml /min / 1,73m²) = k x Altezza (cm)
Creatinina sierica (mg/ dl)
dove k = 0,33 per i pazienti di età < 1 anno di basso peso alla nascita, 0,45 per i pazienti di età < 2 anni, 0,55 per i maschi di età compresa tra 2 e < 13 anni e le femmine di età compresa tra 2 e 16 anni, e 0,7 per i maschi di età compresa tra 13 e 16 anni.
Per i pazienti di età superiore a 16 anni, consultare il regime posologico indicato per gli adulti.
I valori di k forniti si basano sul metodo di Jaffe per la misurazione della creatinina sierica e, laddove vengano utilizzati metodi enzimatici, potrebbero richiedere una correzione.
Si raccomanda di riesaminare con cadenza regolare i livelli di creatinina sierica, l’altezza e il peso, modificando la dose ove appropriato.
Istruzioni particolari per il dosaggio Compromissione renale I pazienti pediatrici (dalla nascita a ≤ 16 anni di età) con compromissione renale, trattati con una dose di ganciclovir calcolata mediante l’algoritmo posologico “3 x BSA x ClCrS” non richiedono ulteriori modifiche del dosaggio in quanto la suddetta dose risulta già corretta per la clearance della creatinina.
Per i pazienti di età pari o superiore a 12 anni con compromissione renale, trattati secondo il regime in mg/kg di peso corporeo per la terapia preventiva e il trattamento della malattia da CMV, la dose di ganciclovir in mg/kg deve essere modificata in funzione della clearance della creatinina, come illustrato nella tabella seguente (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Modifiche della dose in pazienti con compromissione renale trattati secondo il regime posologico in mg/kg:
ClCr Dose di induzione Dose di mantenimento
>70 ml/min 5,0 mg/kg ogni 12 ore 5,0 mg/kg/giorno
50-69 ml/min 2,5 mg/kg ogni 12 ore 2,5 mg/kg/giorno
25-49 ml/min 2,5 mg/kg/giorno 1,25 mg/kg/giorno
10-24 ml/min 1,25 mg/kg/giorno 0,625 mg/kg/giorno
<10 ml/min 1,25 mg/kg 3 volte alla settimana dopo emodialisi 0,625 mg/kg 3 volte alla settimana dopo emodialisi
La clearance della creatinina stimata può essere calcolata a partire dalla creatinina sierica applicando la seguente formula: Per soggetti di sesso maschile: (140 - età [anni]) x (peso corporeo[kg]) / (72) x (0,011 x creatinina sierica [micromol/l]).
  Per soggetti di sesso femminile: 0,85 x valore per gli uomini In pazienti con compromissione renale si raccomanda l’aggiustamento della dose; pertanto, i livelli di creatinina sierica o di clearance della creatinina stimata devono essere monitorati.
Compromissione epatica La sicurezza e l’efficacia di Citovirax non sono state studiate in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
Severa leucopenia, neutropenia, anemia, trombocitopenia e pancitopenia Vedere paragrafo 4.4 prima di iniziare il trattamento.
Se durante la terapia con ganciclovir dovesse verificarsi una significativa riduzione della conta ematica, occorre valutare il trattamento con fattori di crescita ematopoietici e/o l’interruzione del trattamento (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Anziani Negli anziani non sono stati condotti studi sull’efficacia o sulla sicurezza di ganciclovir.
Poiché l’avanzamento dell’età comporta una riduzione della funzionalità renale, ganciclovir deve essere somministrato a pazienti anziani sotto stretto controllo dello stato funzionale dei reni (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione Attenzione: ganciclovir deve essere somministrato mediante infusione endovenosa nell’arco di 1 ora a una concentrazione massima di 10 mg/ml.
La somministrazione mediante iniezione endovenosa rapida o in bolo deve essere evitata dato il possibile incremento di tossicità di ganciclovir dovuto al raggiungimento di livelli plasmatici troppo elevati.
La somministrazione mediante iniezione intramuscolare o sottocutanea deve essere evitata poiché può provocare severa irritazione tissutale a causa del pH elevato (≈11) delle soluzioni di ganciclovir (vedere paragrafo 4.8).
Non si devono superare il dosaggio, la frequenza e la velocità di infusione raccomandati.
Citovirax è una polvere per soluzione per infusione.
Dopo la ricostituzione, Citovirax si presenta come una soluzione incolore o di colore lievemente giallastro, praticamente priva di particelle visibili.
L’infusione deve essere somministrata in una vena con un flusso ematico sufficiente, preferibilmente utilizzando una cannula di plastica.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Precauzioni da prendere prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale: Poiché ganciclovir è ritenuto potenzialmente teratogeno e cancerogeno per l’uomo, è necessario esercitare cautela durante la sua manipolazione (vedere paragrafo 6.6).

Avvertenze e precauzioni

Ipersensibilità crociata Data la stretta somiglianza in termini di struttura chimica tra ganciclovir, aciclovir e penciclovir, è possibile che si sviluppi una reazione di ipersensibilità crociata a tali medicinali.
Si deve pertanto esercitare cautela quando si prescrive Citovirax a pazienti con ipersensibilità nota ad aciclovir o penciclovir (o ai relativi profarmaci, rispettivamente valaciclovir o famciclovir).
Mutagenicità, teratogenicità, cancerogenicità, fertilità e contraccezione Prima di iniziare il trattamento col ganciclovir, i pazienti devono essere informati dei potenziali rischi per il feto.
Negli studi animali, ganciclovir è risultato essere mutageno, teratogeno e cancerogeno, e ha compromesso la fertilità.
Sulla base di studi clinici e non clinici, è probabile che ganciclovir causi l’inibizione temporanea o definitiva della spermatogenesi (vedere paragrafi 4.6, 4.8 e 5.3).
Ganciclovir deve essere pertanto considerato un potenziale agente teratogeno e cancerogeno per gli esseri umani, potenzialmente in grado di causare malformazioni congenite e neoplasie.
Le donne in età fertile devono quindi adottare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 30 giorni dopo la sua interruzione.
Gli uomini devono utilizzare contraccettivi di barriera durante il trattamento e per almeno 90 giorni dopo la sua interruzione, a meno che non vi sia l’assoluta certezza che la partner non sia a rischio di gravidanza (vedere paragrafi 4.6, 4.8 e 5.3).
L’uso di ganciclovir, soprattutto nella popolazione pediatrica, necessita di estrema cautela a causa della sua possibile cancerogenicità a lungo termine e della potenziale tossicità a livello riproduttivo.
I benefici del trattamento devono essere attentamente valutati caso per caso e devono chiaramente superare i relativi rischi (vedere paragrafo 4.2).
Fare riferimento alle linee guida terapeutiche.
Mielosoppressione Citovirax deve essere usato con cautela nei pazienti con emocitopenia preesistente o con anamnesi positiva per emocitopenia farmaco-correlata e nei pazienti sottoposti a radioterapia.
Nei pazienti trattati con ganciclovir sono state osservate severa leucopenia, neutropenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia e insufficienza midollare.
Il trattamento non deve essere iniziato nel caso in cui la conta assoluta dei neutrofili sia inferiore a 500 cellule/mcl, la conta piastrinica sia inferiore a 25.000/mcl oppure il livello di emoglobina sia inferiore a 8 g/dl, (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Durante la terapia si raccomanda di effettuare il monitoraggio della conta completa delle cellule ematiche, piastrine comprese.
Nei pazienti con compromissione renale, nonché nei neonati e negli infanti (vedere paragrafo 4.8), può rendersi necessario un monitoraggio ematologico più frequente.
Durante i primi 14 giorni di somministrazione si raccomanda di eseguire la conta leucocitaria (preferibilmente con formula differenziale) ogni secondo giorno; nei pazienti che presentano bassi livelli di neutrofili (< 1000 neutrofili/mcl) al basale, che hanno sviluppato leucopenia nel corso della precedente terapia con altre sostanze mielotossiche o che presentano compromissione renale, questo monitoraggio deve essere effettuato quotidianamente.
Per i pazienti con severa leucopenia, neutropenia, anemia e/o trombocitopenia si raccomanda di utilizzare il trattamento con fattori di crescita ematopoietici e/o l’interruzione della terapia con ganciclovir (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Compromissione renale I pazienti con compromissione renale sono maggiormente esposti al rischio di tossicità (soprattutto ematologica).
È necessaria una riduzione della dose (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Uso con altri medicinali Nei pazienti in terapia con imipenem-cilastatina e ganciclovir sono state riferite crisi convulsive.
Ganciclovir non deve essere usato in concomitanza con imipenem-cilastatina, a meno che i potenziali benefici non superino i potenziali rischi (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti trattati con ganciclovir e didanosina, medicinali dal noto effetto mielosoppressore o che incidono sulla funzionalità renale devono essere monitorati attentamente per rilevare eventuali segni di tossicità additiva (vedere paragrafo 4.5).
Eccipienti Questo medicinale contiene 43 mg di sodio per flaconcino da 500 mg equivalente a 2% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Interazioni farmacocinetiche Probenecid Probenecid, somministrato unitamente a ganciclovir per via orale, ha determinato una riduzione statisticamente significativa della clearance renale di ganciclovir, con conseguente aumento clinicamente significativo dell’esposizione.
Il medesimo effetto è previsto anche con la somministrazione concomitante di ganciclovir e probenecid per via endovenosa.
Pertanto i pazienti che assumono contemporaneamente probenecid e Citovirax devono essere strettamente monitorati per rilevare un’eventuale tossicità da ganciclovir.
Didanosina Le concentrazioni plasmatiche di didanosina sono risultate costantemente aumentate quando è stato somministrato in concomitanza con ganciclovir.
Con dosi somministrate per via endovenosa comprese tra 5 e 10 mg/kg/giorno è stato osservato un aumento dell’AUC di didanosina del 38-67%.
Non si sono manifestati effetti clinicamente significativi sulle concentrazioni di ganciclovir.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per rilevare un’eventuale tossicità da didanosina (vedere paragrafo 4.4).
Altri antiretrovirali Gli isoenzimi del citocromo P450 non rivestono alcun ruolo nella farmacocinetica di ganciclovir.
Di conseguenza, non si prevedono interazioni farmacocinetiche con gli inibitori della proteasi e gli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI).
Interazioni farmacodinamiche Imipenem-cilastatina In pazienti trattati con ganciclovir in associazione a imipenem-cilastatina sono state riferite crisi convulsive.
Questi medicinali non devono essere usati in concomitanza, a meno che i potenziali benefici non superino i potenziali rischi (vedere paragrafo 4.4).
Zidovudina Sia zidovudina sia ganciclovir possono determinare l’insorgenza di neutropenia e anemia.
Durante la somministrazione concomitante di questi farmaci potrebbe manifestarsi un’interazione farmacodinamica.
Alcuni pazienti possono non tollerare la terapia concomitante a dosaggio pieno (vedere paragrafo 4.4).
Altre potenziali interazioni farmacologiche La tossicità può risultare incrementata quando ganciclovir è somministrato in concomitanza con altri farmaci notoriamente mielosoppressori o associati a compromissione renale.
Questi includono agenti anti- infettivi (quali dapsone, pentamidina, flucitosina, amfotericina B, trimetoprim/sulfametoxazolo), immunosoppressori (per esempio ciclosporina, tacrolimus, micofenolato mofetile), agenti antineoplastici (per esempio vincristina, vinblastina, doxorubicina e idrossiurea), nucleosidi (compresi zidovudina, stavudina e didanosina) e analoghi nucleotidici (inclusi tenofovir e adefovir).
Pertanto, l’impiego concomitante di questi farmaci con ganciclovir deve essere preso in considerazione soltanto nel caso in cui i potenziali benefici superino i rischi (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi di interazione soltanto negli adulti.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Poiché valganciclovir è un profarmaco di ganciclovir, è probabile che le reazioni avverse associate a valganciclovir si verifichino anche con ganciclovir.
Sebbene ganciclovir per via orale non sia più disponibile, le reazioni avverse segnalate con il suo utilizzo si possono manifestare anche in pazienti trattati con ganciclovir per via endovenosa.
La tabella delle reazioni avverse al farmaco (ADR) comprende pertanto sia quelle riferite con ganciclovir per via orale/endovenosa sia quelle segnalate con valganciclovir.
Nei pazienti trattati con ganciclovir/valganciclovir le reazioni avverse più gravi e frequenti sono state quelle ematologiche con neutropenia, anemia e trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4).
Altre reazioni avverse sono riportate nella tabella di seguito.
La frequenza indicata nella tabella delle reazioni avverse deriva da una popolazione aggregata di pazienti con HIV (n = 1704) sottoposti a terapia di mantenimento con ganciclovir o valganciclovir.
Fanno eccezione agranulocitosi, granulocitopenia e reazione anafilattica, la cui frequenza è ricavata dall’esperienza post-marketing.
Le reazioni avverse sono riportate in base alla classificazione MedDRA per sistemi e organi.
Le categorie di frequenza sono definite secondo la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000) e molto raro (< 1/10.000).
Il profilo globale di sicurezza di ganciclovir/valganciclovir è consistente nelle popolazioni con HIV e sottoposte a trapianto, eccetto per quanto concerne il distacco della retina, segnalato soltanto nei pazienti con HIV affetti da retinite da CMV.
Sussistono tuttavia alcune differenze nella frequenza di determinate reazioni.
Ganciclovir per via endovenosa è associato a un minor rischio di diarrea rispetto a valganciclovir per via orale.
Nei pazienti con HIV vengono segnalate con maggiore frequenza piressia, infezioni da candida, depressione, neutropenia severa (ANC < 500/mcl) e reazioni cutanee.
Nei pazienti sottoposti a trapianto d’organo viene invece segnalata più frequentemente disfunzione renale ed epatica.
Tabella delle reazioni avverse
ADR (Medical Dictionary for Regulatory Activities, MedDRA) Classificazione per sistemi e organi Categoria di frequenza
Infezioni e infestazioni :
Infezioni da candida, ivi compresa candidosi orale Molto comune
Infezione delle alte vie respiratorie
Sepsi Comune
Influenza
Infezione delle vie urinarie
Cellulite
Patologie del sistema emolinfopoietico :
Neutropenia Molto comune
Anemia
Trombocitopenia Comune
Leucopenia
Pancitopenia
Insufficienza midollare Non comune
Anemia aplastica Raro
Agranulocitosi*
Granulocitopenia*
Patologie del sistema immunitario :
Ipersensibilità Comune
Reazione anafilattica* Raro
Disturbi del metabolismo e della nutrizione :
Calo dell’appetito Molto comune
Perdita di peso Comune
Disturbi psichiatrici :
Depressione Comune
Stato confusionale
Ansia
Agitazione Non comune
Disturbo psicotico
Pensieri anomali
Allucinazioni
Patologie del sistema nervoso :
Mal di testa Molto comune
Insonnia Comune
Neuropatia periferica
Capogiri
Parestesia
Ipoestesia
Crisi convulsive
Disgeusia (alterazione del gusto)
Tremori Non comune
Patologie dell’occhio :
Compromissione della vista Comune
Distacco della retina
Mosche volanti (Miodesopsie)
Dolore oculare
Congiuntivite
Edema maculare
Patologie dell’orecchio e del labirinto :
Dolore alle orecchie Comune
Sordità Non comune
Patologie cardiache :
Aritmia Non comune
Patologie vascolari : 
Ipotensione Comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche :
Tosse Molto comune
Dispnea
Patologie gastrointestinali :
Diarrea Molto comune
Nausea
Vomito
Dolore addominale
Dispepsia Comune
Flatulenza
Dolore all’addome superiore
Costipazione
Ulcerazione della bocca
Disfagia
Distensione addominale
Pancreatite
Patologie epatobiliari :
Aumento dei livelli di fosfatasi alcalina ematica Comune
Alterazione della funzionalità epatica
Aumento dei livelli di aspartato aminotransferasi
Aumento dei livelli di alanina aminotransferasi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo :
Dermatite Molto comune
Sudorazione notturna Comune
Prurito
Rash
Alopecia
Cute secca Non comune
Orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo :
Mal di schiena Comune
Mialgia
Artralgia
Spasmi muscolari
Patologie renali e urinarie :
Compromissione renale Comune
Riduzione della clearance renale della creatinina
Aumento dei livelli di creatinina ematica
Insufficienza renale Non comune
Ematuria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella :
Infertilità maschile Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione :
Piressia Molto comune
Affaticamento
Reazione in corrispondenza della sede di iniezione Comune
Dolore
Brividi
Malessere
Astenia
Dolore toracico Non comune
* Le categorie di frequenza di queste reazioni avverse provengono dall’esperienza successiva all’immissione in commercio, mentre tutte le altre si basano sulla frequenza registrata nell’ambito delle sperimentazioni cliniche. Descrizione di reazioni avverse selezionate Neutropenia Non è possibile prevedere il rischio di neutropenia in base al numero dei neutrofili prima del trattamento.
Solitamente, la neutropenia insorge durante la prima o la seconda settimana del trattamento di induzione e dopo la somministrazione di una dose cumulativa ≤ 200 mg/kg.
Di norma, la conta cellulare rientra nei valori normali 2-5 giorni dopo la sospensione del farmaco o la riduzione della dose (vedere paragrafo 4.4).
Neutropenia severa Neutropenia severa è stata riportata più frequentemente nei pazienti HIV (14%) che ricevono terapia di mantenimento con valganciclovir, ganciclovir orale o intravenoso (n = 1704) rispetto ai pazienti con trapianto di organi che ricevono valganciclovir o ganciclovir orale.
Nei pazienti che hanno ricevuto valganciclovir o ganciclovir orale fino al giorno 100 dopo il trapianto, l'incidenza di neutropenia severa è stata rispettivamente del 5% e del 3%, mentre nei pazienti che hanno ricevuto valganciclovir fino al giorno 200 dopo il trapianto l'incidenza di neutropenia severa è stata del 10%.
Trombocitopenia I pazienti con basse conte piastriniche (< 100.000/mcl) al basale presentano un aumento del rischio di sviluppare trombocitopenia.
I pazienti con immunosoppressione iatrogena, a causa del trattamento con immunosoppressori, sono esposti a un rischio più elevato di sviluppare trombocitopenia rispetto ai pazienti affetti da AIDS (vedere paragrafo 4.4).
La trombocitopenia severa può essere associata a un sanguinamento potenzialmente letale.
Crisi convulsive Nei pazienti in terapia con imipenem-cilastatina e ganciclovir sono state riferite crisi convulsive (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Distacco della retina Questa reazione avversa è stata segnalata soltanto in studi condotti su pazienti con HIV trattati con Citovirax per retinite da CMV.
Reazioni in sede di iniezione Nei pazienti trattati con ganciclovir si verificano comunemente reazioni in sede di iniezione.
Per ridurre il rischio di irritazione tissutale locale, Citovirax deve essere somministrato in base alle raccomandazioni riportate nel paragrafo 4.2.
Popolazione pediatrica Sebbene non siano stati condotti studi formali di sicurezza su ganciclovir in bambini di età < 12 anni, in base all’esperienza con valganciclovir, un profarmaco di ganciclovir, il profilo di sicurezza del farmaco attivo risulta nel suo complesso simile tra pazienti pediatrici e pazienti adulti.
Sebbene la neutropenia insorga con maggiore frequenza nei pazienti pediatrici, in questa popolazione di soggetti non emerge alcuna correlazione tra neutropenia e reazioni avverse infettive.
Un maggior rischio di citopenia nei neonati e negli infanti richiede l’attento monitoraggio della conta ematica in queste fasce d’età (vedere paragrafo 4.4).
Per i neonati o infanti con HIV/AIDS o infezione da CMV congenita sintomatica trattati con valganciclovir o ganciclovir sono disponibili soltanto dati limitati; tuttavia, il profilo di sicurezza sembra essere coerente con il profilo di sicurezza noto per valganciclovir/ganciclovir.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Fertilità Uno studio clinico di piccole dimensioni condotto su pazienti che avevano subito un trapianto di rene, trattati per un massimo 200 giorni con Valcyte in profilassi per CMV, ha dimostrato un impatto di valganciclovir/ ganciclovir sulla spermatogenesi, riducendo la densità del liquido seminale e la motilità degli spermatozoi, misurati dopo completamento del trattamento.
Tali effetti sembrano essere reversibili circa 6 mesi dopo la sospensione di Valcyte, riportando la densità del liquido seminale e la motilità degli spermatozoi, a livelli comparabili a quelli dei pazienti non trattati nel braccio di controllo.
In studi animali, ganciclovir ha compromesso la fertilità in ambo i sessi di topo ed ha mostrato una inibizione della spermatogenesi ed una induzione di atrofia dei testicoli in topi, ratti e cani, a dosi considerate clinicamente rilevanti.
Sulla base di studi clinici e non-clinici, si ritiene probabile che questo medicinale possa causare un’inibizione, temporanea o permanente, della spermatogenesi umana (vedere paragrafi 4.4 e 5.3).
Gravidanza Non è stata determinata la sicurezza di ganciclovir nelle donne in stato di gravidanza.
Tuttavia, ganciclovir si diffonde rapidamente attraverso la placenta umana.
Negli studi animali, ganciclovir è stato associato a tossicità a livello della riproduzione e teratogenicità (vedere paragrafi 4.4 e 5.3).
Ganciclovir non deve pertanto essere usato nelle donne in stato di gravidanza a meno che le necessità cliniche terapeutiche della madre non superino il potenziale rischio teratogeno per il feto.
Contraccezione negli uomini e nelle donne A causa della possibile tossicità a livello della riproduzione e della potenziale teratogenicità, alle donne in età fertile deve essere raccomandato l’utilizzo di metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e per almeno 30 giorni dopo la sua interruzione.
I pazienti di sesso maschile devono utilizzare contraccettivi di barriera durante il trattamento con ganciclovir e per almeno 90 giorni dopo la sua interruzione, a meno che non vi sia l’assoluta certezza che la partner non sia a rischio di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 5.3).
Allattamento Non è noto se ganciclovir sia escreto nel latte materno, ma tale possibilità, così come le conseguenti reazioni avverse gravi che potrebbero determinarsi nei neonati allattati con latte materno, non possono essere escluse.
I dati ricavati dagli animali indicano che ganciclovir è escreto nel latte dei ratti in allattamento.
Durante il trattamento con ganciclovir, l’allattamento con latte materno deve pertanto essere interrotto (vedere paragrafo 4.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.