CILOSTAZOLO EG 56CPR 100MG
57,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/02/2023
CILOSTAZOLO EG è indicato per aumentare la distanza massima percorsa a piedi senza dolore in pazienti con claudicatio intermittens, senza dolore a riposo e senza necrosi dei tessuti periferici (arteriopatia periferica - classe Fontaine II). CILOSTAZOLO EG deve essere usato come trattamento secondario in pazienti in cui le modificazioni dello stile di vita (compreso smettere di fumare e programmi di esercizio fisico (sorvegliati)) ed altri opportuni interventi non siano riusciti a migliorare sufficientemente i sintomi della loro claudicatio intermittens.
Una compressa contiene 100 mg di cilostazolo. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Grave compromissione renale: clearance della creatinina ≤ 25 ml/min • Compromissione epatica moderata o grave • Insufficienza cardiaca congestizia • Gravidanza • Pazienti con accertata predisposizione emorragica (per esempio ulcerazione peptica attiva, recente ictus emorragico (negli ultimi 6 mesi), retinopatia diabetica proliferativa, ipertensione scarsamente controllata) • Pazienti con anamnesi di tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare o di ectopie ventricolari multifocali, trattate adeguatamente o meno, e in pazienti con prolungamento dell’intervallo QTc • Pazienti con anamnesi di grave tachiaritmia • Pazienti trattati contemporaneamente con due o più antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti supplementari (ad esempio acido acetilsalicilico, clopidogrel, eparina, warfarin, acenocumarolo, dabigatran, rivaroxaban o apixaban) • Pazienti con angina pectoris instabile, infarto del miocardio negli ultimi 6 mesi o sottoposti a intervento coronarico negli ultimi 6 mesi. Posologia
- Posologia.
La dose raccomandata di cilostazolo è di 100 mg due volte al giorno.
Il cilostazolo deve essere assunto 30 minuti prima della colazione e della cena.
L’assunzione di cilostazolo insieme al cibo ha evidenziato un aumento delle concentrazioni plasmatiche massime (Cmax) di cilostazolo, che possono essere associate ad un aumento dell’incidenza di effetti indesiderati.
Il trattamento con cilostazolo deve essere iniziato da medici esperti nel trattamento della claudicatio intermittens (vedere anche paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione: Il medico deve rivalutare il paziente dopo 3 mesi di trattamento prendendo in considerazione la sospensione del cilostazolo se l’effetto osservato è inadeguato o se i sintomi non sono migliorati.
I pazienti in terapia con cilostazolo devono mantenere le modifiche apportate allo stile di vita (smettere di fumare e svolgimento di attività fisica) e gli interventi farmacologici (ad esempio terapia ipolipemizzante e antiaggregante piastrinica) per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.
Il cilostazolo non è un sostituto di tali terapie farmacologiche.
La riduzione della dose a 50 mg due volte al giorno è raccomandata nei pazienti che ricevono farmaci forti inibitori del CYP3A4, come taluni macrolidi, antifungini azolici, inibitori delle proteasi, oppure farmaci che inibiscono marcatamente il CYP2C19, come omeprazolo (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Popolazioni speciali. Anziani: Non vi sono particolari requisiti posologici per gli anziani.
Compromissione della funzionalità renale: Non è necessario aggiustare la dose in pazienti con clearance della creatinina > 25 ml/min.
Il cilostazolo è controindicato nei pazienti con clearance della creatinina ≤ 25 ml/min.
Compromissione della funzionalità epatica: Non è necessario aggiustare la dose in pazienti con malattia epatica di grado lieve.
Non ci sono dati disponibili in pazienti con compromissione della funzionalità epatica moderata o grave.
Poiché il cilostazolo è metabolizzato estesamente dagli enzimi epatici, è controindicato nei pazienti con compromissione epatica moderata o grave.
Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono state stabilite. Avvertenze e precauzioni
- L’opportunità del trattamento con cilostazolo deve essere attentamente considerata assieme ad altre opzioni terapeutiche, come la rivascolarizzazione.
In base al suo meccanismo d’azione, il cilostazolo può indurre tachicardia, palpitazioni, tachiaritmia e/o ipotensione.
L’aumento della frequenza cardiaca associato con il cilostazolo va da 5 a 7 battiti al minuto circa; di conseguenza, nei pazienti a rischio questo può indurre angina pectoris.
I pazienti possibilmente a maggior rischio di eventi avversi cardiaci gravi per via dell’aumentata frequenza cardiaca, per esempio pazienti con coronaropatia stabile, devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con cilostazolo, mentre l’uso del cilostazolo è controindicato in pazienti con angina pectoris instabile, o con infarto del miocardio/intervento coronarico negli ultimi 6 mesi, oppure con storia di grave tachiaritmia (vedere paragrafo 4.3).
Si deve prestare attenzione al momento di prescrivere il cilostazolo a pazienti con ectopia atriale o ventricolare e a pazienti con fibrillazione o flutter atriale.
I pazienti devono essere informati della necessità di riferire qualsiasi episodio emorragico o di facile comparsa di ecchimosi nel corso della terapia.
L'assunzione di cilostazolo deve essere interrotta in caso di emorragia retinica.
Per ulteriori informazioni in merito ai rischi emorragici, vedere paragrafi 4.3 e 4.5.
A causa dell'effetto inibitorio del cilostazolo sull'aggregazione piastrinica, è possibile che si verifichi un aumentato rischio emorragico in concomitanza con procedure chirurgiche (compresi interventi invasivi minori, come l’estrazione dentaria).
Se un paziente deve sottoporsi ad un intervento chirurgico elettivo e non è necessario un effetto antiaggregante piastrinico, la somministrazione di cilostazolo deve essere interrotta 5 giorni prima dell’intervento.
Vi sono state segnalazioni rare o molto rare di anomalie ematologiche, incluse trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, pancitopenia e anemia aplastica (vedere paragrafo 4.8).
Gran parte dei pazienti è guarita a seguito dell’interruzione di cilostazolo.
Tuttavia, alcuni casi di pancitopenia e di anemia aplastica hanno avuto esito fatale.
Oltre a segnalare gli episodi emorragici e di facile comparsa di ecchimosi, i pazienti devono essere informati della necessità di riferire tempestivamente qualunque altro segno che possa suggerire l'esordio precoce di discrasia ematica, come piressia e mal di gola.
Un esame emocromocitometrico completo deve essere eseguito nei casi di sospetta infezione, o in presenza di altre evidenze cliniche di discrasia ematica.
Il trattamento con cilostazolo deve essere interrotto tempestivamente se insorgono prove cliniche o di laboratorio di anomalie ematologiche.
Nel caso di pazienti in terapia con forti inibitori del CYP3A4 o del CYP2C19, i livelli di cilostazolo nel plasma hanno evidenziato un aumento.
In tali casi si raccomanda una dose di cilostazolo pari a 50 mg due volte al giorno (per ulteriori informazioni, vedere paragrafo 4.5).
È necessaria cautela nella co-somministrazione del cilostazolo e qualunque altro agente con potenziale effetto ipotensivo, per via della possibilità di effetti ipotensivi additivi con una tachicardia riflessa.
Vedere anche paragrafo 4.8.
Deve essere prestata attenzione alla co-somministrazione di cilostazolo e qualunque altro antiaggregante piastrinico.
Vedere paragrafi 4.3 e 4.5. Interazioni
- Antiaggreganti piastrinici.
Cilostazolo è un inibitore della fosfodiesterasi (PDE) III con attività antiaggregante piastrinica.
In uno studio clinico su soggetti sani, la somministrazione di cilostazolo 150 mg due volte al giorno per cinque giorni non ha portato al prolungamento del tempo di sanguinamento.
Acido acetilsalicilico (ASA).
La co-somministrazione a breve termine (≤ 4 giorni) di ASA e cilostazolo ha suggerito un aumento di 23-25% dell'inibizione dell'aggregazione piastrinica indotta da adenosina difosfato (ADP) ex vivo, rispetto al solo ASA.
Non sono emersi trend apparenti verso una maggiore frequenza di eventi avversi emorragici nei pazienti in terapia con cilostazolo e ASA, a confronto con i pazienti che assumevano placebo e dosi equivalenti di ASA.
Clopidogrel ed altri antiaggreganti piastrinici.
La somministrazione concomitante di cilostazolo e clopidogrel non ha avuto effetti su conta piastrinica, tempo di protrombina (PT) o tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT).
In tutti i soggetti sani dello studio si è avuto un prolungamento dei tempi di sanguinamento con il solo clopidogrel e la somministrazione concomitante con il cilostazolo non ha portato ad effetti aggiuntivi di rilievo sui tempi di sanguinamento.
Si consiglia cautela al momento di co-somministrare il cilostazolo e qualunque altro antiaggregante piastrinico.
L’opportunità di un monitoraggio periodico dei tempi di sanguinamento deve essere presa in considerazione.
Il trattamento con cilostazolo è controindicato nei pazienti in terapia con due o più antiaggreganti piastrinici/anticoagulanti supplementari (vedere paragrafo 4.3).
Una percentuale maggiore di emorragia è stata osservata con l’uso concomitante di clopidogrel, ASA e cilostazolo nello studio CASTLE.
Anticoagulanti orali come warfarin.
Nell’ambito di uno studio clinico con singola dose, non è stata osservata inibizione del metabolismo di warfarin né alcun effetto sui parametri di coagulazione (PT, aPTT, tempo di sanguinamento).
Tuttavia, si consiglia cautela per i pazienti che ricevono sia il cilostazolo che un anticoagulante, ed è necessario un frequente monitoraggio per ridurre il rischio emorragico.
Il trattamento con cilostazolo è controindicato nei pazienti in terapia con due o più antiaggreganti piastrinici/anticoagulanti supplementari (vedere paragrafo 4.3).
Inibitori degli enzimi del citocromo P-450 (CYP).
Cilostazolo è metabolizzato estesamente dagli enzimi del CYP, in particolare CYP3A4 e CYP2C19, e in misura minore CYP1A2.
Il metabolita deidro, la cui potenza è maggiore di 4 - 7 volte rispetto a quella di cilostazolo nell'inibire l'aggregazione piastrinica, sembra essere formato principalmente tramite il CYP3A4.
Il metabolita 4`-trans-idrossi, con potenza pari a un quinto di quella di cilostazolo, sembra essere formato prevalentemente tramite il CYP2C19.
Di conseguenza, i farmaci inibitori del CYP3A4 (ad esempio alcuni macrolidi, antifungini azolici, inibitori delle proteasi) o del CYP2C19 (come gli inibitori della pompa protonica [PPI]) accrescono l'attività farmacologica totale e possono potenziare gli effetti indesiderati di cilostazolo.
Di conseguenza, per pazienti che assumono contemporaneamente forti inibitori del CYP3A4 o del CYP2C19 la dose raccomandata è 50 mg due volte al giorno (vedere paragrafo 4.2).
La somministrazione di cilostazolo con eritromicina (un inibitore del CYP3A4) ha portato a un aumento del 72% nella AUC del cilostazolo, accompagnato da un aumento di 6% nella AUC del metabolita deidro e da un aumento del 119% della AUC del metabolita 4'-trans-idrossi.
In base alla AUC, la complessiva attività farmacologica di cilostazolo aumenta del 34% con la cosomministrazione con eritromicina.
Sulla base di tali dati, la dose raccomandata di cilostazolo è 50 mg due volte al giorno in presenza di eritromicina e di agenti analoghi (ad esempio claritromicina).
La co-somministrazione di ketoconazolo (un inibitore del CYP3A4) con cilostazolo ha portato a un aumento del 117% della AUC del cilostazolo, accompagnato da una riduzione del 15% della AUC per il metabolita deidro, e un aumento del 87% della AUC del metabolita 4'-trans-idrossi.
In base alla AUC, la complessiva attività farmacologica di cilostazolo aumenta del 35% con la co-somministrazione con ketoconazolo.
Sulla base di tali dati, la dose raccomandata di cilostazolo è 50 mg due volte al giorno in presenza di ketoconazolo e agenti analoghi (ad esempio itraconazolo).
La somministrazione di cilostazolo con diltiazem (un debole inibitore del CYP3A4) ha portato a un aumento del 44% nella AUC del cilostazolo, accompagnato da un aumento del 4% della AUC del metabolita deidro e da un aumento del 43% della AUC del metabolita 4'-trans-idrossi.
In base alla AUC, la complessiva attività farmacologica del cilostazolo aumenta del 19% con la cosomministrazione con diltiazem.
Sulla base di tali dati, non è necessario alcun aggiustamento della dose.
La somministrazione di una singola dose di 100 mg di cilostazolo con 240 ml di succo di pompelmo (un inibitore del CYP3A4 intestinale) non ha avuto effetti di rilievo sulla farmacocinetica del cilostazolo.
Sulla base di tali dati, non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Un effetto rilevante dal punto di vista clinico su cilostazolo è comunque possibile con quantità maggiori di succo di pompelmo.
La somministrazione di cilostazolo con omeprazolo (un inibitore del CYP2C19) ha aumentato del 22% la AUC del cilostazolo, con un aumento del 68% della AUC del metabolita deidro, e una riduzione del 36% della AUC del metabolita 4'-trans-idrossi.
In base alla AUC, la complessiva attività farmacologica aumenta del 47% con la co-somministrazione con omeprazolo.
Sulla base di tali dati, la dose raccomandata di cilostazolo è 50 mg due volte al giorno in presenza di omeprazolo.
Substrati degli enzimi del citocromo P-450. È stato dimostrato che il cilostazolo aumenta la AUC della lovastatina (un substrato sensibile per il CYP3A4) e il suo acido beta-idrossi nella misura del 70%.
Si consiglia cautela nel co-somministrare il cilostazolo con substrati del CYP3A4 con indice terapeutico basso (come cisapride, alofantrina, pimozide, derivati dell’ergot).
Si raccomanda attenzione nella co-somministrazione con statine metabolizzate dal CYP3A4, per esempio simvastatina, atorvastatina e lovastatina.
Induttori degli enzimi del citocromo P-450.
Non è stato valutato l'effetto degli induttori del CYP3A4 e del CYP2C19 (come carbamazepina, fenitoina, rifampicina ed erba di san Giovanni) sulla farmacocinetica di cilostazolo.
L'effetto antiaggregante piastrinico può venire teoricamente alterato e deve essere attentamente monitorato in caso di co-somministrazione di cilostazolo e di induttori del CYP3A4 e CYP2C19.
Negli studi clinici, il fumo di sigaretta (che induce il CYP1A2) ha ridotto del 18% le concentrazioni plasmatiche di cilostazolo.
Altre potenziali interazioni.
È necessaria cautela nella co-somministrazione del cilostazolo e qualunque altro agente con potenziale effetto ipotensivo, per via della possibilità di effetti ipotensivi additivi con una tachicardia riflessa. Effetti indesiderati
- Le reazioni avverse osservate più comunemente negli studi clinici sono state cefalea (in > 30%), diarrea e feci anomale (ciascuna in > 15%).
Tali reazioni sono state solitamente di intensità da lieve a moderata e talvolta sono state alleviate riducendo la dose.
Le reazioni avverse osservate negli studi clinici e in seguito alla commercializzazione del farmaco sono riportate nella tabella che segue.
Le frequenze corrispondono a: Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥ 1/100 - < 1/10) Non comune (≥ 1/1.000 - < 1/100) Raro (≥ 1/10.000 - < 1/1.000) Molto raro (< 1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Le frequenze delle reazioni osservate nel periodo successivo all'immissione in commercio sono considerate non note (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
È stato osservato un aumento della frequenza di palpitazioni e di edema periferico somministrando cilostazolo contemporaneamente con altri vasodilatatori che causano tachicardia riflessa, come i calcioantagonisti derivati dalla diidropiridina.Patologie del sistema emolinfopoietico Comune Ecchimosi Non comune Anemia Raro Prolungamento del tempo di sanguinamento, trombocitopenia Non nota Tendenza al sanguinamento, trombocitopenia, granulocitopenia, agranulocitosi, leucopenia, pancitopenia, anemia aplastica Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazione allergica Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Edema (periferico, facciale), anoressia Non comune Iperglicemia, diabete mellito Disturbi psichiatrici Non comune Ansia Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea Comune Capogiri Non comune Insonnia, sogni anomali Non nota Paresi, ipoestesia Patologie dell’occhio Non nota Congiuntivite Patologie dell’orecchio e del labirinto Non nota Tinnito Patologie cardiache Comune Palpitazioni, tachicardia, angina pectoris, aritmia, extrasistoli ventricolare Non comune Infarto del miocardio, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca congestizia, tachicardia sopraventricolare, tachicardia ventricolare, sincope Patologie vascolari Non comune Emorragia oculare, epistassi, emorragia gastrointestinale, emorragia non specificata, ipotensione ortostatica Non nota Vampate di calore, ipertensione, ipotensione, emorragia cerebrale, emorragia polmonare, emorragia muscolare, emorragia del tratto respiratorio, emorragia sottocutanea Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Rinite, faringite Non comune Dispnea, polmonite, tosse Non nota Polmonite interstiziale Patologie gastrointestinali Molto comune Diarrea, feci anomale Comune Nausea e vomito, dispepsia, flatulenza, dolore addominale Non comune Gastrite Patologie epatobiliari Non nota Epatite, anomalie della funzione epatica, ittero Patologie della cute e del tessutosottocutaneo Comune Eruzione cutanea, prurito Non nota Eczema, eruzioni cutanee, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, orticaria Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune Mialgia Patologie renali e urinarie Raro Insufficienza renale, compromissione renale Non nota Ematuria, pollachiuria Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Dolore toracico, astenia Non comune Brividi, malessere Non nota Piressia, dolore Esami diagnostici Non nota Aumento dei livelli di acido urico, aumento dell'azotemia, aumento della creatinina ematica
Il solo evento avverso che ha portato all'interruzione della terapia in ≥ 3% dei pazienti trattati con cilostazolo è stata la cefalea.
Altre cause frequenti di interruzione includevano palpitazioni e diarrea (ciascuna in 1,1%).
Di per sé cilostazolo può comportare un aumentato rischio emorragico, a sua volta potenziato dalla cosomministrazione di qualunque altro agente caratterizzato da tale effetto.
Il rischio di emorragia intraoculare può essere superiore nei pazienti diabetici.
Un aumento della frequenza di diarrea e palpitazioni è stato riscontrato in pazienti di età superiore a 70 anni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di cilostazolo in donne in gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
CILOSTAZOLO EG non deve essere usato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento: L'escrezione di cilostazolo nel latte materno è stata osservata in studi sugli animali.
L'escrezione di cilostazolo nel latte materno umano non è nota.
A causa del potenziale effetto dannoso per il neonato allattato con latte materno da una madre in trattamento, l'uso di CILOSTAZOLO EG non è raccomandato durante l'allattamento.
Fertilità: Cilostazolo ha compromesso in modo reversibile la fertilità nei topi femmina ma non in altre specie animali (vedere paragrafo 5.3).
La significatività clinica non è nota. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.