CANDESARTAN AURO 28CPR 8MG
5,83 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 26/02/2017
Candesartan Aurobindo è indicato per il: • Trattamento dell’ipertensione primaria negli adulti; • Trattamento dell’ipertensione nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 6 anni ed inferiore a 18 anni; • Trattamento di pazienti adulti con insufficienza cardiaca e alterata funzione sistolica ventricolare sinistra (frazione di eiezione ventricolare sinistra ≤ 40%) quando gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori) non sono tollerati o come terapia aggiuntiva agli ACE-inibitori in pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, nonstante la terapia ottimale, quando gli agonisti del recettore dei mineralcorticoidi non sono tollerati (vedere paragrafi 4.2, 4.4, 4.5 e 5.1).
Ogni compressa contiene 8 mg di candesartan cilexetil. Ogni compressa contiene 16 mg di candesartan cilexetil. Ogni compressa contiene 32 mg di candesartan cilexetil. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 133,95 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 125,60 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 251,20 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
Grave compromissione epatica e/o colestasi.
Bambini di età inferiore a 1 anno (vedere paragrafo 5.3).L’uso concomitante di Candesartan Aurobindo con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m² ) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Posologia
- Dosaggio nell’ipertensione La dose iniziale raccomandata e la dose abituale di mantenimento di Candesartan Aurobindo è di 8 mg una volta al giorno.
La maggior parte dell’effetto antipertensivo si ottiene entro 4 settimane.
In alcuni pazienti in cui la pressione arteriosa non è adeguatamente controllata, la dose può essere aumentata fino a 16 mg una volta al giorno e fino ad un massimo di 32 mg una volta al giorno.
La terapia deve essere adattata in base alla risposta pressoria.
Candesartan Aurobindo può anche essere somministrato con altri agenti antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
L’aggiunta di idroclorotiazide ha mostrato un effetto anti-ipertensivo aggiuntivo con varie dosi di candesartan cilexetil.
Anziani Nessun aggiustamento iniziale del dosaggio è necessario nei pazienti anziani.
Pazienti con deplezione del volume intravascolare Nei pazienti a rischio di ipotensione, quali i pazienti con possibile deplezione del volume, si può considerare una dose iniziale di 4 mg (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale Nei pazienti con alterata funzionalità renale, inclusi i pazienti in emodialisi, la dose iniziale è di 4 mg.
La dose deve essere titolata in base alla risposta.
L’esperienza nei pazienti con insufficienza renale molto grave o allo stadio terminale (Clcreatinina < 15 ml/min) è limitata (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica In pazienti con alterata funzionalità epatica di grado lieve e moderato si raccomanda una dose iniziale di 4 mg una volta al giorno.
La dose può essere adattata in base alla risposta.
Candesartan cilexetil è controindicato in pazienti con alterata funzionalità epatica grave e/o colestasi (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Pazienti di razza nera L’effetto antipertensivo di candesartan è meno evidente nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di razza non nera.
Pertanto, un incremento dei dosaggi di Candesartan cilexetil e l’aggiunta di una terapia concomitante possono essere più frequentemente necessari per il controllo della pressione arteriosa nei pazienti di razza nera rispetto a quelli di razza non nera (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica Bambini e adolescenti di età compresa tra 6 anni ed inferiore ai 18 anni: La dose iniziale raccomandata è di 4 mg una volta al giorno.
• Per pazienti con peso < 50 kg: in pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata, la dose può essere aumentata ad un massimo di 8 mg una volta al giorno.
• Per pazienti con peso ≥ 50 kg: in pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata, la dose può essere aumentata ad un massimo di 8 mg una volta al giorno e poi a 16 mg una volta al giorno se necessario (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti pediatrici non sono state studiate dosi superiori a 32 mg.
Gran parte dell’effetto antipertensivo viene raggiunto entro 4 settimane.
Per i bambini con possibile deplezione del volume intravascolare (ad es.
pazienti trattati con diuretici, in particolare quelli con funzione renale compromessa), il trattamento con Candesartan Aurobindo deve essere iniziato sotto stretto controllo medico e deve essere considerata una dose inziale più bassa rispetto alla dose iniziale generale (vedere paragrafo 4.4).
Candesartan Aurobindo non è stato studiato nei bambini con velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 30 ml/min/1.73m² (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti pediatrici di razza nera L’effetto antipertensivo di candesartan è meno evidente nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di razza non nera (vedere paragrafo 5.1).
Bambini di età inferiore a 1 anno fino a <6 anni • La sicurezza e l’efficacia nei bambini di età da 1 a < 6 anni non è stata stabilita.
I dati attualmente disponibili sono descritti nel paragrafo 5.1 ma non possono essere fatte raccomandazioni sulla posologia.
• Candesartan Aurobindo è controinidcato in bambini di età inferiore a 1 anno (vedere paragrafo 4.3).
Dosaggio nell’insufficienza cardiaca La dose usuale iniziale raccomandata di candesartan cilexetil è 4 mg una volta al giorno.
La titolazione fino alla dose target di 32 mg una volta al giorno (dose massima) o fino alla dose più elevata tollerata è effettuata raddoppiando la dose ad intervalli di almeno 2 settimane (vedere paragrafo 4.4).
La valutazione di pazienti con insufficienza cardiaca deve sempre prevedere il monitoraggio della funzione renale, inclusa la creatininemia e la potassiemia.
Candesartan Aurobindo può essere somministrato con altre terapie per l’insufficienza cardiaca, tra cui ACE-inibitori, betabloccanti, diuretici e digitalici o un’associazione di questi medicinali.
Candesartan Aurobindo può essere somministrato contemporaneamente a un ACE-inibitore in pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, nonostante la terapia standard ottimale per l’insufficienza cardiaca quando gli antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi non sono tollerati.
L’associazione di un ACE-inibitore, un diuretico risparmiatore di potassio e Candesartan Aurobindo non è raccomandata e deve essere presa in considerazione soltanto dopo aver valutato con attenzione i potenziali rischi e benefici (vedere i paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1).
Popolazioni speciali di pazienti Nei pazienti anziani o nei pazienti con deplezione del volume intravascolare, alterata funzionalità renale o alterata funzionalità epatica da lieve a moderata non è necessario alcun aggiustamento iniziale del dosaggio.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Candesartan cilexetil nei bambini dalla nascita ai 18 anni non sono state accertate nel trattamento dell’insufficienza cardiaca.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Uso orale.
Candesartan cilexetil deve essere somministrato una volta al giorno indipendentemente dall’assunzione di cibo.
La biodisponibilità di candesartan non è influenzata dal cibo. Avvertenze e precauzioni
- Compromissione della funzionalità renale Come con altri agenti che inibiscono il sistema renina-angiotensina-aldosterone, è possibile prevedere modifiche della funzione renale in pazienti suscettibili trattati con Candesartan cilexetil.
Si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici del potassio e della creatinina, quando Candesartan cilexetil viene usato in pazienti ipertesi con alterata funzionalità renale.
Esiste una limitata esperienza nei pazienti con alterata funzionalità renale molto grave o allo stadio terminale (Clcreatinina < 15 ml/min).
In questi pazienti Candesartan cilexetil deve essere attentamente titolato attraverso il monitoraggio della pressione arteriosa.
La valutazione dei pazienti con insufficienza cardiaca deve includere accertamenti periodici della funzione renale, in particolare nei pazienti anziani di età uguale o superiore a 75 anni, e nei pazienti con alterata funzionalità renale.
Durante la titolazione della dose di Candesartan cilexetil, si raccomanda di monitorare le concentrazioni sieriche di creatinina e potassio.
Gli studi clinici nell’insufficienza cardiaca non hanno incluso pazienti con concentrazioni sieriche di creatinina > di 265 mcmol/l (> 3 mg/dl).
Popolazione pediatrica, inclusi pazienti pediatrici con compromissione renale Candesartan Aurobindo non è stato studiato nei bambini con velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 30 ml/min/1,73 m² (vedere paragrafo 4.2).
Terapia concomitante con ACE-inibitori nell’insufficienza cardiaca Il rischio di reazioni avverse, in particolare ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta), può aumentare quando Candesartan Aurobindo viene assunto in associazione con un ACE-inibitore.
Anche la tripla associazione di un ACE-inibitore, un antagonista del recettore dei mineralcorticoidi e candesartan non è raccomandata.
L’uso di queste associazioni deve essere effettuato sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Emodialisi Durante la dialisi la pressione arteriosa può essere particolarmente sensibile al blocco del recettore AT1 come risultato del ridotto volume plasmatico e dell’attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone.
Pertanto Candesartan cilexetil deve essere attentamente dosato attraverso il monitoraggio della pressione arteriosa nei pazienti in emodialisi.
Stenosi dell’arteria renale Prodotti medicinali che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, inclusi gli antagonisti dei recettori dell’Angiotensina II (AIIRA), possono aumentare l’azotemia e la creatininemia in pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria renale in presenza di rene unico.
Trapianto renale Esiste un’evidenza clinica limitata circa l’uso di candesartan in pazienti che sono stati sottoposti a trapianto renale.
Ipotensione Durante il trattamento con Candesartan cilexetil può verificarsi ipotensione in pazienti con insufficienza cardiaca.
Ciò si può verificare anche in pazienti ipertesi con deplezione del volume intravascolare come per esempio quelli che assumono diuretici a dosi elevate.
Si deve usare cautela quando si inizia la terapia e si deve cercare di correggere l’ipovolemia.
Per i bambini con possibile deplezione del volume intravascolare (ad es.
pazienti trattati con diuretici, in particolare quelli con funzione renale compromessa), il trattamento con Candesartan Aurobindo deve essere iniziato sotto stretto controllo medico e deve essere considerata una dose inziale più bassa (vedere paragrafo 4.2).
Anestesia ed interventi chirurgici Durante l’anestesia e gli interventi chirurgici in pazienti trattati con antagonisti dell’Angiotensina II, può verificarsi ipotensione dovuta al blocco del sistema renina-angiotensina.
Molto raramente l’ipotensione può essere così grave da giustificare l’impiego di liquidi per via endovenosa e/o sostanze vasopressorie.
Stenosi aortica e mitralica (cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva) Come con altri vasodilatatori, è indicata speciale cautela in pazienti con stenosi aortica o mitralica emodinamicamente rilevante, o cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Iperaldosteronismo primario Pazienti con iperaldosteronismo primario non rispondono generalmente a prodotti medicinali antipertensivi che agiscono inibendo il sistema renina-angiotensina-aldosterone.
Pertanto l’uso di Candesartan cilexetil non è raccomandato in questa popolazione.
Iperpotassiemia L’uso concomitante di Candesartan cilexetil con diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri prodotti medicinali che possono aumentare la potassiemia (come l’eparina, co-trimossazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo) può causare l’aumento sierico di potassio in pazienti ipertesi.
Il monitoraggio dei livelli sierici di potassio deve essere effettuato laddove appropriato.
In pazienti con insufficienza cardiaca trattati con Candesartan cilexetil, si può manifestare iperpotassiemia.
Si raccomanda il monitoraggio periodico dei livelli sierici di potassio.
La combinazione di un ACE inibitore, di un diuretico risparmiatore di potassio (es.
spironolattone) e di Candesartan cilexetil non è raccomandata e deve essere considerata solo dopo attenta valutazione dei potenziali benefici e rischi.
Aspetti generali In pazienti il cui tono vascolare e la funzione renale dipendono in modo predominante dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (per esempio pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o con malattia renale di base compresa la stenosi dell’arteria renale), il trattamento con altri prodotti medicinali che agiscono su questo sistema è stato associato ad ipotensione acuta, azotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta.
La possibilità di simili effetti non può essere esclusa con l’uso di AIIRA.
Come con altri farmaci antipertensivi, l’eccessiva diminuzione della pressione arteriosa in pazienti con cardiopatia ischemica o malattia ischemica cerebrovascolare può comportare l’insorgenza di infarto miocardico o di ictus.
L’effetto antipertensivo di candesartan può essere potenziato da altri medicinali con proprietà ipotensive, se prescritti come antipertensivi o per altre indicazioni.
Gravidanza La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Nelle pazienti post-menarca la possibilità di una gravidanza deve essere valutata su base regolare.
Devono essere fornite informazioni e intraprese azioni adeguate per prevenire il rischio di esposizione durante una gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Lattosio Questo medicinale contiene lattosio monoidrato.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o sindrome da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Interazioni
- I composti che sono stati sperimentati negli studi di farmacocinetica clinica includono idroclorotiazide, warfarin, digossina, contraccettivi orali (etinilestradiolo/levonorgestrel), glibenclamide, nifedipina ed enalapril.
Non sono state identificate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti con altri prodotti medicinali.
L’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, di integratori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio o di altri prodotti medicinali (ad es.
eparina) può aumentare la potassiemia.
Se appropriato, può essere preso in considerazione il monitoraggio della potassiemia (vedere paragrafo 4.4).
Durante la somministrazione concomitante di litio con ACE-inibitori sono stati riportati aumenti reversibili nelle concentrazioni sieriche di litio e reazioni tossiche.
Un effetto simile può verificarsi con gli AIIRA.
L’uso di candesartan con il litio non è raccomandato.
Se la combinazione risulta necessaria, è raccomandato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio.
Quando gli AIIRA sono somministrati simultaneamente con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (per es.
inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico (> 3 g/die) e FANS non selettivi), si può verificare un’attenuazione dell’effetto antipertensivo.
Come con gli ACE-inibitori, l’uso concomitante di AIIRA e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico, specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale.
La combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all’inizio della terapia concomitante e da allora in poi periodicamente.
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Popolazione pediatrica Gli studi d’interazione sono stati eseguiti solo negli adulti. Effetti indesiderati
- Trattamento dell’ipertensione Negli studi clinici controllati le reazioni avverse sono state lievi e transitorie.
L’incidenza totale degli eventi avversi non ha mostrato alcuna correlazione con la dose o l’età.
La sospensione del trattamento dovuta ad eventi avversi è stata simile con candesartan cilexetil (3,1%) e placebo (3,2%).
Da un’analisi complessiva dei dati ottenuti da studi clinici su pazienti ipertesi, le reazioni avverse con candesartan cilexetil sono state definite sulla base dell’incidenza di eventi avversi con candesartan cilexetil almeno dell’1% più alta rispetto all’incidenza osservata con placebo.
Sulla base di questa definizione, le reazioni avverse più comunemente riportate sono state capogiro/vertigini, cefalea e infezioni respiratorie.
La tabella sottostante presenta le reazioni avverse riportate da studi clinici e dall’esperienza postmarketing.
Le frequenze usate nelle tabelle per tutto il paragrafo 4.8 sono: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a < 1/10), non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100), raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000) e molto raro (< 1/10.000).
Esami di laboratorio In genere non ci sono state influenze clinicamente rilevanti di Candesartan cilexetil sui parametri di laboratorio routinari.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetto indesiderato Infezioni ed infestazioni Comune Infezione respiratoria Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto raro Iperpotassiemia, iponatriemia Patologie del sistema nervoso Comune Capogiro/vertigini, cefalea Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto raro Tosse Patologie gastrointestinali Molto raro Nausea Non nota Diarrea Patologie epatobiliari Molto raro Aumento degli enzimi epatici, alterata funzionalità epatica o epatite Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto raro Angioedema, rash cutaneo, orticaria, prurito Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto raro Dolore alla schiena, artralgia, mialgia Patologie renali ed urinarie Molto raro Ridotta funzionalità renale, inclusa insufficienza renale in pazienti suscettibili (vedere paragrafo 4.4)
Come per altri inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone, sono state osservate lievi diminuzioni dell’emoglobina.
Di solito non è necessario alcun monitoraggio routinario degli esami di laboratorio nei pazienti trattati con Candesartan cilexetil.
Comunque, in pazienti con alterata funzionalità renale, si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici del potassio e della creatinina.
Popolazione pediatrica La sicurezza di candesartan cilexetil è stata monitorata in 255 bambini e adolescenti ipertesi di età compresa tra 6 ed inferiore ai 18 anni, durante uno studio di efficacia clinica di 4 settimane e uno studio in “open label” di 1 anno (vedere paragrafo 5.1).
In quasi tutte le diverse classi di sistema e organo, la frequenza degli eventi avversi nei bambini erano nell’intervallo comune/non comune.
Mentre la natura e la gravità degli eventi avversi è simile a quella degli adulti (vedere la tabella in alto), la frequenza di tutti gli eventi avversi è superiore nei bambini e negli adolescenti, in particolare: • Cefalea, capogiri ed infezioni delle vie respiratorie superiori, sono “molto comuni” (ovvero ≥1/10) nei bambini e comuni (da ≥ 1/100 fino a < 1/10) negli adulti.
• La tosse è “molto comune” (ovvero ≥1/100, <1/10) nei bambini e “molto rara” (<1/10.000) negli adulti.
• L’eruzione cutanea è “comune” (ovvero da ≥1/100 fino a <1/10) nei bambini e “molto rara” (<1/10.000) negli adulti.
• Iperkaliemia, iponatriemia e funzione epatica anormale sono non comuni (da ≥ 1/1.000 fino a <1/100) nei bambini e molto rare (< 1/10.000) negli adulti.
• Aritmia sinusale, nasofaringite, piressia sono “comuni” (ovvero da ≥1/100 fino a <1/10) e il dolore orofaringeo è “molto comune” (ovvero ≥1/10) nei bambini; ma non sono stati segnalati negli adulti.
Si tratta tuttavia di malattie infantili diffuse e di natura transitoria.
Il profilo globale di sicurezza per candesartan cilexetil nei pazienti pediatrici non differisce in maniera significativa dal profilo di sicurezza negli adulti.
Trattamento dell’insufficienza cardiaca Il profilo degli eventi avversi di Candesartan cilexetil osservato nei pazienti adulti con insufficienza cardiaca è stato coerente con la farmacologia del farmaco e lo stato di salute dei pazienti.
Nel programma clinico CHARM, che ha confrontato Candesartan cilexetil a dosaggi fino a 32 mg (n = 3.803) con placebo (n=3.796), il 21,0% del gruppo trattato con candesartan cilexetil ed il 16,1% del gruppo trattato con placebo ha interrotto il trattamento a causa di eventi avversi.
Le reazioni avverse più comunemente riportate sono state iperpotassiemia, ipotensione, alterata funzionalità renale.
Questi eventi sono stati più comuni nei pazienti di età superiore ai 70 anni, diabetici o soggetti che avevano ricevuto altri medicinali che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone, in particolare un ACE inibitore e/o spironolattone.
La tabella sottostante presenta le reazioni avverse riportate da studi clinici e dall’esperienza postmarketing.
Esami di laboratorio Iperpotassiemia ed alterata funzionalità renale sono comuni in pazienti trattati con Candesartan cilexetil per l’indicazione relativa all’insufficienza cardiaca.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetto indesiderato Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Iperpotassiemia Molto raro Iponatriemia Patologie del sistema nervoso Molto raro Capogiro, cefalea Patologie vascolari Comune Ipotensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto raro Tosse Patologie gastrointestinali Molto raro Nausea Non nota Diarrea Patologie epatobiliari Molto raro Aumento degli enzimi epatici, alterata funzionalità epatica o epatite Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto raro Angioedema, rash cutaneo, orticaria, prurito Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto raro Mal di schiena, artralgia, mialgia Patologie renali e urinarie Comune Ridotta funzionalità renale, inclusa insufficienza renale in pazienti suscettibili (vedere paragrafo 4.4)
Si raccomanda un periodico monitoraggio delle concentrazioni sieriche di creatinina e di potassio (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza L’uso degli Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L’uso degli AIIRA è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che l’esposizione ad AIIRA nella donna durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Candesartan cilexetil durante l’allattamento, Candesartan cilexetil non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri. Conservazione
- Conservare a temperatura inferiore ai 30 °C.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.