CALQUENCE 56CPS 100MG

8.876,93 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ACALABRUTINIB
  • ATC: L01EL02
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/07/2022

Calquence in monoterapia o in associazione a obinutuzumab è indicato per il trattamento di pazienti adulti con leucemia linfocitica cronica (LLC) non trattata in precedenza. Calquence in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulti con leucemia linfocitica cronica (LLC) che hanno ricevuto almeno una precedente terapia.
Ogni capsula rigida contiene 100 mg di acalabrutinib. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Il trattamento con questo medicinale deve essere avviato e supervisionato da un medico con esperienza nell’uso di medicinali antitumorali.
Posologia La dose raccomandata di acalabrutinib è di 100 mg due volte al giorno (equivalente a una dose giornaliera totale di 200 mg).
Per le informazioni sulla dose raccomandata di obinutuzumab, consultare le informazioni sulla prescrizione di obinutuzumab.
L’intervallo di dose è di circa 12 ore.
Il trattamento con Calquence deve essere continuato fino a progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.
Aggiustamenti della dose Reazioni avverse Le modifiche alla dose raccomandata di Calquence per reazioni avverse di Grado ≥3 sono riportate nella Tabella 1.
Tabella 1.
Aggiustamenti della dose raccomandata per reazioni avverse*
Reazione avversa Comparsa di reazione avversa Modifica della dose (dose iniziale = 100 mg ogni 12 ore circa)
Trombocitopenia di Grado 3 con emorragia, Trombocitopenia di Grado 4 oppure Neutropenia di Grado 4 che dura più di 7 giorni Tossicità non ematologiche di Grado 3 o superiore Prima e seconda Interrompere Calquence Una volta che la tossicità si è risolta al Grado 1 o al basale, Calquence può essere ripreso a 100 mg circa ogni 12 ore
Terza Interrompere Calquence Una volta che la tossicità si è risolta al Grado 1 o al basale, Calquence può essere ripreso con una frequenza ridotta di 100 mg una volta al giorno
Quarta Sospendere Calquence
* Reazioni avverse classificate in base ai Criteri comuni di terminologia per gli eventi avversi (CTCAE) versione 4.03 del National Cancer Institute (NCI).
Interazioni Le raccomandazioni riguardo l’uso di Calquence con inibitori o induttori del CYP3A e gli agenti di riduzione dell’acidità gastrica sono forniti nella Tabella 2 (vedere paragrafo 4.5).
Tabella 2.
Uso con inibitori o induttori del CYP3A e agenti di riduzione dell’acidità gastrica
  Medicinale somministrato in concomitanza Uso raccomandato di Calquence
Inibitori del CYP3A Inibitore forte del CYP3A Evitare l’uso concomitante.
Se questi inibitori sono usati per un breve periodo (come gli antinfettivi, per un massimo di sette giorni), interrompere Calquence.
Inibitore moderato del CYP3A Nessun aggiustamento della dose.
Monitorare i pazienti attentamente per verificare la presenza di reazioni avverse in caso di assunzione di inibitori moderati del CYP3A.
Inibitore lieve del CYP3A Nessun aggiustamento della dose.
Induttori del CYP3A Induttore forte del CYP3A Evitare l’uso concomitante.
Agenti di riduzione dell’acidità gastrica Inibitori della pompa protonica Evitare l’uso concomitante.
Antagonisti del recettore H2 Prendere Calquence 2 ore prima (o 10 ore dopo) l’assunzione di un antagonista del recettore H2.
Antiacidi I medicinali devono essere assunti ad almeno 2 ore di distanza.
Dose dimenticata Se il paziente dimentica di assumere una dose di Calquence per più di 3 ore, il paziente deve essere istruito di assumere la dose successiva all’ora normalmente programmata.
Non deve essere assunta una dose doppia di Calquence per compensare la dose dimenticata.
Popolazioni speciali Anziani Non sono necessari aggiustamenti della dose nei pazienti anziani (età ≥65 anni) (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale Non è stato condotto alcuno studio specifico in pazienti con compromissione renale.
Pazienti con compromissione renale lieve o moderata sono stati trattati in studi clinici con Calquence.
Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata (clearance della creatinina superiore a 3O mL/min).
È necessario mantenere l’idratazione e monitorare periodicamente i livelli di creatinina nel siero.
Calquence deve essere somministrato ai pazienti con compromissione renale severa (clearance della creatinina <30 mL/min) solo se il beneficio supera il rischio e questi pazienti devono essere monitorati attentamente per verificare la presenza di segni di tossicità.
Non vi sono dati relativi a pazienti con compromissione renale severa o a pazienti in dialisi (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (Child-Pugh A, Child-Pugh B o bilirubina totale tra 1,5-3 volte il limite superiore della norma [ULN] e qualsiasi valore di AST).
Tuttavia, i pazienti con compromissione epatica moderata devono essere attentamente monitorati per verificare la presenza di segni di tossicità.
Si raccomanda di non utilizzare Calquence in pazienti con compromissione epatica severa (Child-Pugh C o bilirubina totale >3 volte l’ULN e qualsiasi valore di AST) (vedere paragrafo 5.2).
Cardiopatia severa I pazienti con malattia cardiovascolare severa sono stati esclusi dagli studi clinici su Calquence.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Calquence nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Calquence è per uso orale.
Le capsule devono essere deglutite intere con acqua all’incirca alla stessa ora ogni giorno, con o senza cibo (vedere paragrafo 4.5).
Le capsule non devono essere masticate, disciolte o aperte in quanto ciò potrebbe influenzare l’assorbimento del medicinale nell’organismo.

Avvertenze e precauzioni

Emorragia Eventi emorragici maggiori, tra cui emorragia a carico del sistema nervoso centrale ed emorragia gastrointestinale, alcuni con esito fatale, si sono manifestati in pazienti con neoplasie ematologiche, trattati con Calquence in monoterapia e in associazione a obinutuzumab.
Questi eventi si sono manifestati in pazienti con e senza trombocitopenia.
Nel complesso, gli eventi di sanguinamento sono stati eventi meno severi e hanno incluso lividi e petecchie (vedere paragrafo 4.8).
Il meccanismo degli eventi di sanguinamento non è ben compreso.
I pazienti trattati con agenti antitrombotici potrebbero essere esposti a un rischio maggiore di emorragia.
Usare cautela con gli agenti antitrombotici e prendere in considerazione un monitoraggio aggiuntivo per verificare la presenza di segni di sanguinamento qualora l’uso concomitante dovesse rendersi clinicamente necessario.
Warfarine o altri antagonisti della vitamina K non devono essere somministrati contemporaneamente a Calquence.
Prendere in considerazione il rapporto rischio-beneficio derivante dalla sospensione di Calquence per almeno 3 giorni pre- e post-intervento chirurgico.
Infezioni Infezioni gravi (batteriche, virali o micotiche), compresi eventi fatali, si sono manifestate in pazienti con neoplasie ematologiche trattati con Calquence in monoterapia e in associazione a obinutuzumab.
Queste infezioni si sono manifestate prevalentemente in assenza di neutropenia di Grado 3 o 4, con infezione neutropenica riferita nell’1,9% di tutti i pazienti.
Si sono manifestate infezioni dovute alla riattivazione del virus dell’epatite B (HBV) e al virus dell’herpes zoster (HSV), ad aspergillosi e a leucoencefalopatia multifocale progressiva (LMP) (vedere paragrafo 4.8).
Riattivazione virale Sono stati segnalati casi di riattivazione dell’epatite B in pazienti trattati con Calquence.
La sierologia dell’epatite B (HBV) deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con Calquence.
Se i pazienti presentano una sierologia positiva per l’epatite B, prima dell’inizio del trattamento deve essere consultato un epatologo e il paziente deve essere monitorato e gestito secondo gli standard medici locali per prevenire la riattivazione dell’epatite B.
Sono stati segnalati casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva (LMP), anche fatali, in seguito all’uso di Calquence nel contesto di una terapia immunosoppressiva precedente o concomitante.
I medici devono prendere in considerazione la LMP nella diagnosi differenziale in pazienti con segni o sintomi neurologici, cognitivi o comportamentali nuovi o in peggioramento.
Se si sospetta la presenza di LMP, devono essere effettuate le opportune valutazioni diagnostiche e il trattamento con Calquence deve essere sospeso fino all’esclusione della LMP.
In caso di dubbi, è necessario rivolgersi a un neurologo e prendere in considerazione misure diagnostiche appropriate per la LMP, tra cui la RMI, preferibilmente con mezzo di contrasto, il test del liquido cerebrospinale (LCS) per il DNA virale del virus JC e la ripetizione delle valutazioni neurologiche.
Prendere in considerazione la profilassi secondo lo standard di cura nei pazienti che sono a maggior rischio di infezioni opportunistiche.
Monitorare i pazienti per verificare la presenza di segni e sintomi di infezione e trattare come medicalmente appropriato.
Citopenie Citopenie di Grado 3 o 4 emergenti dal trattamento, tra cui neutropenia, anemia e trombocitopenia, si sono manifestate in pazienti con neoplasie ematologiche trattati con Calquence in monoterapia e in associazione a obinutuzumab.
Monitorare l’emocromo completo quando clinicamente indicato (vedere paragrafo 4.8).
Seconda malignità primitiva Seconde malignità primitive, tra cui i tumori della pelle e quelli non cutanei, si sono manifestate in pazienti con neoplasie ematologiche, trattati con Calquence in monoterapia e in associazione a obinutuzumab.
Sono stati comunemente riportati tumori della pelle.
Monitorare i pazienti per verificare la comparsa di tumori della pelle e consigliare una protezione in caso di esposizione al sole (vedere paragrafo 4.8).
Fibrillazione atriale Fibrillazione/flutter atriale si è manifestata/o in pazienti con neoplasie ematologiche trattati con Calquence in monoterapia e in associazione a obinutuzumab.
Monitorare per verificare la presenza di sintomi (ad es., palpitazioni, capogiro, sincope, dolore toracico, dispnea) di fibrillazione atriale e di flutter atriale ed effettuare un ECG quando clinicamente indicato (vedere paragrafi 4.5 e 4.2).
Nei pazienti che sviluppano fibrillazione atriale durante la terapia con Calquence, deve essere effettuata una valutazione approfondita del rischio di malattia tromboembolica.
Nei pazienti ad alto rischio di malattia tromboembolica si deve prendere in considerazione un trattamento strettamente controllato con anticoagulanti e opzioni terapeutiche alternative a Calquence.
Altri medicinali La co-somministrazione di forti inibitori del CYP3A con Calquence potrebbe portare ad un aumento dell’esposizione ad acalabrutinib e, di conseguenza, ad un maggiore rischio di tossicità.
Al contrario, la co-somministrazione di induttori del CYP3A potrebbe determinare un’esposizione inferiore ad acalabrutinib e, conseguentemente, un rischio di mancanza di efficacia.
L’uso concomitante di forti inibitori CYP3A deve essere evitato.
Se questi inibitori sono utilizzati per un breve periodo (come anti infettivi per un massimo di 7 giorni) il trattamento con Calquence deve essere interrotto.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per verificare la presenza di segni di tossicità nel caso sia necessario usare un moderato inibitore del CYP3A (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
L’uso concomitante di un forte induttore del CYP3A4 deve essere evitato a causa del rischio di mancanza di efficacia.
Calquence contiene sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Acalabrutinib e il suo metabolita attivo sono metabolizzati principalmente dall’enzima 3A4 del citocromo P450 (CYP3A4) ed entrambe le sostanze sono substrati della proteina P-gp e della proteina di resistenza al cancro della mammella (BCRP).
Sostanze attive che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di acalabrutinib Inibitori del CYP3A/P-gp La somministrazione concomitante con un forte inibitore del CYP3A/P-gp (itraconazolo 200 mg una volta al giorno per 5 giorni) ha aumentato la Cmax e l’AUC di acalabrutinib rispettivamente di 3,9 volte e 5,0 volte nei soggetti sani (N=17).
L’uso concomitante di forti inibitori del CYP3A/P-gp deve essere evitato.
Se sono utilizzati forti inibitori del CYP3A/P-gp per un breve periodo (ad es., ketoconazolo, conivaptan, claritromicina, indinavir, itraconazolo, ritonavir, telaprevir, posaconazolo, voriconazolo), il trattamento con Calquence deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.2).
La co-somministrazione con inibitori moderati del CYP3A (400 mg di fluconazolo come dose singola o 200 mg di isavuconazolo come dose ripetuta per 5 giorni) in soggetti sani ha aumentato la Cmax e l'AUC di acalabrutinib da 1,4 volte a 2 volte mentre la Cmax e l'AUC del metabolita attivo ACP-5862 sono diminuite da 0,65 volte a 0,88 volte rispetto a quando acalabrutinib è stato somministrato da solo.
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose in associazione con inibitori moderati del CYP3A.
Monitorare attentamente i pazienti per le reazioni avverse (vedere paragrafo 4.2).
Sostanze attive che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di acalabrutinib Induttori del CYP3A La somministrazione concomitante di un forte induttore del CYP3A (600 mg di rifampicina una volta al giorno per 9 giorni) ha ridotto la Cmax e l’AUC di acalabrutinib rispettivamente del 68% e del 77% nei soggetti sani (N=24).
L’uso concomitante di forti induttori di attività del CYP3A (ad esempio, fenitoina, rifampicina, carbamazepina) deve essere evitato.
Il trattamento concomitante con erba di S.
Giovanni, che potrebbe ridurre in modo imprevedibile le concentrazioni plasmatiche di acalabrutinib, deve essere evitato.
Medicinali riduttori dell’acidità gastrica La solubilità di acalabrutinib diminuisce con l’aumentare del pH.
La somministrazione concomitante di acalabrutinib con un antiacido (1 g di carbonato di calcio) ha ridotto l’AUC di acalabrutinib del 53% nei soggetti sani.
La somministrazione concomitante con un inibitore della pompa protonica (40 mg di omeprazolo per 5 giorni) ha ridotto l’AUC di acalabrutinib del 43%.
Qualora sia necessario il trattamento con un agente di riduzione dell’acidità, prendere in considerazione l’utilizzo di un antiacido (ad es., carbonato di calcio) o di un antagonista del recettore H2 (ad es., ranitidina o famotidina).
Per l’uso con gli antiacidi, l’intervallo tra l’assunzione dei medicinali deve essere di almeno 2 ore (vedere paragrafo 4.2).
Per gli antagonisti del recettore H2, Calquence deve essere assunto 2 ore prima (o 10 ore dopo) l’assunzione di un antagonista del recettore H2.
A causa dell’effetto duraturo degli inibitori della pompa protonica, la separazione delle dosi con gli inibitori della pompa protonica potrebbe non eliminare l’interazione con Calquence e pertanto l’uso concomitante deve essere evitato (vedere paragrafo 4.2).
Principi attivi le cui concentrazioni plasmatiche possono essere alterate da Calquence Substrati del CYP3A Sulla base dei dati in vitro, non si può escludere che acalabrutinib sia un inibitore del CYP3A4 a livello intestinale e possa aumentare l’esposizione dei substrati del CYP3A4 sensibili al metabolismo intestinale del CYP3A.
Si deve prestare attenzione se si somministra acalabrutinib in concomitanza con i substrati del CYP3A4 con uno stretto intervallo terapeutico, somministrati per via orale (ad es., ciclosporina, ergotamina, pimozide).
Effetto di acalabrutinib sui substrati del CYP1A2 Gli studi in vitro indicano che acalabrutinib induce il CYP1A2.
La somministrazione concomitante di acalabrutinib con i substrati del CYP1A2 (ad es., teofillina, caffeina) può ridurre la loro esposizione.
Effetti di acalabrutinib e del suo metabolita attivo, ACP-5862, sui sistemi di trasporto del medicinale Acalabrutinib può aumentare l’esposizione ai substrati della BCRP somministrati in concomitanza (ad es., metotrexato) mediante inibizione della BCRP intestinale (vedere paragrafo 5.2).
Per ridurre al minimo il potenziale di interazione nel tratto gastrointestinale (GI), i substrati della BCRP a stretto intervallo terapeutico per via orale, come il metotrexato, devono essere assunti almeno 6 ore prima o dopo l’assunzione di acalabrutinib.
ACP-5862 può aumentare l’esposizione ai substrati co-somministrati di MATE1 (ad es., metformina) mediante l’inibizione di MATE1 (vedere paragrafo 5.2).
I pazienti che assumono medicinali concomitanti con predisposizione dipendente da MATE1 (ad es., metformina) devono essere monitorati per verificare la presenza di segni di modificata tollerabilità a seguito di una maggiore esposizione al medicinale concomitante mentre ricevono Calquence.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Dei 1040 pazienti trattati con Calquence in monoterapia, le reazioni avverse al farmaco (ADR) più comuni (≥20%) di qualsiasi grado segnalate nei pazienti sono state: infezione (66,7%), cefalea (37,8%), diarrea (36,7%), lividura (34,1%), dolore muscoloscheletrico (33,1%), nausea (21,7%), stanchezza (21,3%), tosse (21%) ed eruzione cutanea (20,3%).
Le reazioni avverse da farmaco più comunemente segnalate (≥5%) di Grado ≥3 sono state: infezione (17,6%), leucopenia (14,3%), neutropenia (14,2%) e anemia (7,8%).
Dei 223 pazienti trattati con Calquence in terapia di associazione, le ADR più comuni (≥20%) di qualsiasi grado segnalate nei pazienti sono state: infezione (74%), dolore muscoloscheletrico (44,8%), diarrea (43,9%), mal di testa (43%), leucopenia (31,8%), neutropenia (31,8%), tosse (30,5%), affaticamento (30,5%), artralgia (26,9%), nausea (26,9%), capogiri (23,8%) e stipsi (20,2%).
Le reazioni avverse da farmaco più comunemente segnalate (≥5%) di Grado ≥3 sono state: leucopenia (30%), neutropenia (30%), infezione (21,5%), trombocitopenia (9%) e anemia (5,8%).
Tabella delle reazioni avverse Negli studi clinici con pazienti che ricevono Calquence come trattamento per neoplasie ematologiche sono state identificate le reazioni avverse al farmaco indicate di seguito.
La durata mediana del trattamento con Calquence nell’insieme dei dati raccolti è stata di 26,2 mesi.
Le reazioni avverse ai farmaci sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.
All’interno di ogni classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse al farmaco sono ordinate per frequenza, con le reazioni più frequenti indicate per prime.
Inoltre, per ogni ADR viene definita la corrispondente categoria di frequenza come: molto comune (≥1/10); comune (>1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascun raggruppamento di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di severità decrescente.
Tabella 3.
Reazioni avverse al farmaco* di pazienti con neoplasie ematologiche trattati con acalabrutinib in monoterapia (n=1040)
SOC secondo MedDRA Termine MedDRA Frequenza complessiva (tutti i gradi CTCAE) Frequenza dei Gradi CTCAE ≥3
Infezioni ed infestazioni Infezione delle vie respiratorie superiori Molto comune (22%) 0,8%
Sinusite Molto comune (10,7%) 0,3%
Polmonite Comune (8,7%) 5,1%
Infezione del tratto urinario Comune (8,5%) 1,5%
Nasofaringite Comune (7,4%) 0%
Bronchite Comune (7,6%) 0,3%
Infezioni da herpes virus Comune (5,9%) 0,7%
Infezioni da aspergillus Non comune (0,5%) 0,4%
Riattivazione di epatite B Non comune (0,1%) 0,1%
Tumori benigni, maligni e non specificati Seconda malignità primitiva Molto comune (12,2%) 4,1%
Neoplasia maligna cutanea non melanoma Comune (6,6%) 0,5%
Seconda malignità primitiva, ad esclusione di quella cutanea non melanoma Comune (6,5%) 3,8%
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia Molto comune (15,7%) 14,2%
Anemia Molto comune (13,8%) 7,8%
Trombocitopenia Comune (8,9%) 4,8%
Linfocitosi Non comune (0,3%) 0,2%
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Sindrome da lisi tumorale± Non comune (0,5%) 0,4%
Patologie del sistema nervoso Cefalea Molto comune (37,8%) 1,1%
Capogiro Molto comune (13,4%) 0,2%
Patologie cardiache Fibrillazione/flutter atriale Comune (4,4%) 1,3%
Patologie vascolari Lividura Molto comune (34,1%) 0%
Contusione Molto comune (21,7%) 0%
Petecchie Molto comune (10,7%) 0%
Ecchimosi Comune (6,3%) 0%
Emorragia/ematoma Molto comune (12,6%) 1,8%
Emorragia gastrointestinale Comune (2,3%) 0,6%
Emorragia intracranica Comune (1%) 0,5%
Ipertensione Comune (7,6%) 3,5%
Epistassi Comune (7%) 0,3%
Patologie gastrointestinali Diarrea Molto comune (36,7%) 2,6%
Nausea Molto comune (21,7%) 1,2%
Stipsi Molto comune (14,5%) 0,1%
Vomito Molto comune (13,3%) 0,9%
Dolore addominale Molto comune (12,5%) 1%
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Molto comune (20,3%) 0,6%
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore muscoloscheletrico Molto comune (33,1%) 1,5%
Artralgia Molto comune (19,1%) 0,7%
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Stanchezza Molto comune (21,3%) 1,7%
Astenia Comune (5,3%) 0,8%
Esami diagnostici (esiti basati sui risultati dei test) Emoglobina diminuita§ Molto comune (42,6%) 10,1%
Conta assoluta dei neutrofili diminuita§ Molto comune (41,8%) 20,7%
piastrine diminuite§ Molto comune (31,1%) 6,9%
*In base della versione 4.03 dei Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi del National Cancer Institute (NCI-CTCAE).
Include il termine ADR multiplo.
±Un caso di sindrome da lisi tumorale indotta da farmaci è stato osservato nel braccio acalabrutinib nello studio ASCEND.
§Indica l’incidenza degli esiti di laboratorio, non degli eventi avversi segnalati.
¶Presentato come valori di grado CTCAE.
Tabella 4.
Reazioni avverse al farmaco
* di pazienti con neoplasie ematologiche trattati con acalabrutinib in terapia di associazione (n=223)
SOC secondo MedDRA Termine MedDRA Frequenza complessiva (tutti i gradi CTCAE) Frequenza dei Gradi CTCAE ≥3
Infezioni ed infestazioni Infezione delle vie respiratorie superiori Molto comune (31,4%) 1,8%
Sinusite Molto comune (15,2%) 0,4%
Nasofaringite Molto comune (13,5%) 0,4%
Infezione del tratto urinario Molto comune (13%) 0,9%
Polmonite Molto comune (10,8%) 5,4%
Bronchite Comune (9,9%) 0%
Infezioni da herpes virus Comune (6,7%) 1,3%
Leucoencefalopatia multifocale progressiva Non comune (0,4%) 0,4%
Riattivazione di epatite B Non comune (0,9%) 0,1%
Infezioni da Aspergillus Molto raro (0%) 0%
Tumori benigni, maligni e non specificati Seconda malignità primitiva Molto comune (13%) 4,0%
Neoplasia maligna cutanea non melanoma Comune (7,6%) 0,4%
Seconda malignità primitiva, ad esclusione di quella cutanea non melanoma Comune (6,3%) 3,6%
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia Molto comune (31,8%) 30%
Trombocitopenia Molto comune (13,9%) 9%
Anemia Molto comune (11,7%) 5,8%
Linfocitosi Non comune (0,4%) 0,4%
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Sindrome da lisi tumorale± Non comune (1,8%) 1,3%
Patologie del sistema nervoso Cefalea Molto comune (43%) 0,9%
Capogiro Molto comune (23,8%) 0%
Patologie cardiache Fibrillazione/flutter atriale Comune (3,1%) 0,9%
Patologie vascolari Lividura Molto comune (38,6%) 0%
Contusione Molto comune (27,4%) 0%
Petecchie Molto comune (11,2%) 0%
Ecchimosi Comune (3,1%) 0%
Emorragia/ematoma Molto comune (17,5%) 1,3%
Emorragia gastrointestinale Comune (3,6%) 0,9%
Emorragia intracranica Non comune (0,9%) 0%
Ipertensione Molto comune (13,5%) 3,6%
Epistassi Comune (8,5%) 0%
Patologie gastrointestinali Diarrea Molto comune (43,9%) 4,5%
Nausea Molto comune (26,9%) 0%
Stipsi Molto comune (20,2%) 0%
Vomito Molto comune (19,3%) 0,9%
Dolore addominale Molto comune (14,8%) 1,3%
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Molto comune (30,9%) 1,8%
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore muscoloscheletrico Molto comune (44,8%) 2,2%
Artralgia Molto comune (26,9%) 1,3%
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Stanchezza Molto comune (30,5%) 1,8%
Astenia Comune (7,6%) 0,4%
Esami diagnostici (esiti basati sui risultati dei test) Conta assoluta dei neutrofili diminuita § Molto comune (57,4%) 35%
Piastrine diminuite § Molto comune (46,2%) 10,8%
Emoglobina diminuita § Molto comune (43,9%) 9%
*In base della versione 4.03 dei Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi del National Cancer Institute (NCI-CTCAE).
†Include il termine ADR multiplo.
±Un caso di sindrome da lisi tumorale indotta da farmaci è stato osservato nel braccio acalabrutinib nello studio ASCEND.
§Indica l’incidenza degli esiti di laboratorio, non degli eventi avversi segnalati.
¶Presentato come valori di grado CTCAE.
     
Descrizione di reazioni avverse selezionate Interruzione permanente e riduzione della dose a causa delle reazioni avverse Dei 1.040 pazienti trattati con Calquence in monoterapia, l’interruzione permanente dovuta a reazioni avverse è stata segnalata nel 9,3% dei pazienti.
Tra le reazioni avverse principali figuravano polmonite, trombocitopenia e diarrea.
Le riduzioni della dose dovute a reazioni avverse sono state segnalate nel 4,2% dei pazienti.
Tra le reazioni avverse principali figuravano la riattivazione di epatite B, sepsi e diarrea.
Dei 223 pazienti trattati con Calquence in associazione, l’interruzione permanente dovuta a reazioni avverse è stata segnalata nel 10,8% dei pazienti.
Tra le reazioni avverse principali figuravano polmonite, trombocitopenia e diarrea.
Le riduzioni della dose dovute a reazioni avverse sono state segnalate nel 6,7% dei pazienti.
Tra le reazioni avverse principali figuravano neutropenia, diarrea e vomito.
Anziani Dei 1.040 pazienti arruolati negli studi clinici di Calquence in monoterapia, il 41% aveva un’età compresa tra i 65 e i 75 anni e il 22% aveva un’età pari o superiore ai 75 anni.
Non sono state osservate differenze clinicamente significative in termini di sicurezza o efficacia tra i pazienti di età ≥65 anni e più giovani.
Dei 223 pazienti arruolati negli studi clinici di Calquence in terapia di associazione con obinutuzumab, il 47% aveva un’età compresa tra i 65 e i 75 anni e il 26% aveva un’età pari o superiore ai 75 anni.
Non sono state osservate differenze clinicamente significative in termini di sicurezza o efficacia tra i pazienti di età ≥65 anni e più giovani.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile Le donne in età fertile devono essere informate della necessità di evitare il concepimento di un figlio mentre ricevono Calquence.
Gravidanza I dati relativi all’uso di acalabrutinib in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
Sulla base dei risultati di studi sugli animali, potrebbe esserci un rischio per il feto a causa dell'esposizione ad acalabrutinib durante la gravidanza.
È stata osservata distocia (travaglio difficile o prolungato) nel ratto e la somministrazione a conigli gravidi è stata associata a una ridotta crescita fetale (vedere paragrafo 5.3).
Calquence non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna non richiedano un trattamento con acalabrutinib.
Allattamento Non è noto se acalabrutinib sia escreto nel latte materno.
Non esistono dati sull’effetto di acalabrutinib sul neonato allattato al seno o sulla produzione di latte.
Acalabrutinib e il suo metabolita attivo erano presenti nel latte delle femmine di ratto in allattamento.
Il rischio per i neonati allattati al seno non può essere escluso.
Si consiglia alle madri che allattano di non allattare durante il trattamento con Calquence e nei 2 giorni successivi all’assunzione dell’ultima dose.
Fertilità Non esistono dati relativi all’effetto di Calquence sulla fertilità umana.
In uno studio non clinico con acalabrutinib condotto su ratti di sesso maschile e femminile non sono stati osservati effetti avversi sui parametri della fertilità (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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