BRINZOLAMIDE TIM ZE COLL 1FL
8,86 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 14/07/2024
Riduzione della pressione intraoculare (PIO) in pazienti adulti con glaucoma ad angolo aperto o ipertensione oculare per i quali la monoterapia produce una riduzione della PIO insufficiente (vedere paragrafo 5.1).
Un ml di sospensione contiene 10 mg di brinzolamide e 5 mg di timololo (come timololo maleato). Eccipiente con effetti noti Un ml di sospensione contiene 0,1 mg di benzalconio cloruro. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • Ipersensibilità ad altri beta-bloccanti; • Ipersensibilità alle sulfonamidi (vedere paragrafo 4.4); • Malattia reattiva delle vie aeree, inclusi asma bronchiale e un'anamnesi di asma bronchiale, pneumopatia ostruttiva cronica grave; • Bradicardia sinusale, sindrome del seno malato, blocco seno-atriale, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado non controllato con pace-maker; • Insufficienza cardiaca manifesta o shock cardiogeno; • Rinite allergica grave; • Acidosi ipercloremica (vedere paragrafo 4.2); • Compromissione renale grave.
Posologia
- Posologia Uso negli adulti, inclusi gli anziani La dose è di una goccia di Brinzolamide e Timololo Zentiva nel sacco congiuntivale dello/gli occhio/i affetto/i due volte al giorno.
L’assorbimento sistemico viene ridotto occludendo il condotto naso lacrimale o abbassando la palpebra.
In questo modo si può ottenere la riduzione degli effetti indesiderati sistemici e l’aumento dell’attività locale (vedere paragrafo 4.4).
Se si salta una dose, proseguire il trattamento con la dose successiva come programmato.
La dose non dovrà essere superiore ad una goccia due volte al giorno per occhio affetto.
Quando Brinzolamide e Timololo Zentiva viene usato in sostituzione di un altro medicinale antiglaucoma, si deve interrompere la somministrazione dell’altro medicinale ed iniziare la terapia con Brinzolamide e Timololo Zentiva il giorno successivo.
Popolazioni speciali Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Brinzolamide e Timololo Zentiva nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Compromissione epatica e renale Non sono stati condotti studi con Brinzolamide e Timololo Zentiva o colliri contenenti timololo 5 mg/ml in pazienti con compromissione epatica o renale.
Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio in pazienti con compromissione epatica o in pazienti con compromissione renale.
Brinzolamide + timololo non è stato studiato in pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) o in pazienti con acidosi ipercloremica (vedere paragrafo 4.3).
Poiché la brinzolamide ed il suo metabolita principale sono escreti in modo predominante dal rene, Brinzolamide e Timololo Zentiva è controindicato in pazienti con compromissione renale grave (vedere paragrafo 4.3).
Brinzolamide e Timololo Zentiva deve essere usato con cautela in paziente con grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione Per uso oftalmico.
I pazienti devono essere informati di agitare bene il flacone prima dell’uso.
Dopo aver tolto il tappo, se l’anello di sicurezza si è allentato rimuoverlo prima di usare il prodotto.
Per impedire la contaminazione della punta del flacone contagocce e della sospensione, si deve porre attenzione a non toccare le palpebre, le aree circostanti o altre superfici con la punta contagocce del flacone.
Istruire i pazienti a conservare il flacone ben chiuso quando non lo si utilizza.
In caso di uso concomitante di più di un medicinale per uso oftalmico topico, i medicinali devono essere somministrati con un intervallo di almeno 5 minuti.
Gli unguenti oftalmici devono essere somministrati per ultimi. Avvertenze e precauzioni
- Effetti sistemici • La brinzolamide e il timololo vengono assorbiti per via sistemica.
A causa della componente beta-bloccante adrenergica del timololo, possono verificarsi gli stessi tipi di reazioni avverse cardiovascolari, polmonari ed altre reazioni indesiderate osservate con le sostanze beta-bloccanti adrenergiche somministrate per via sistemica.
L’incidenza di reazioni avverse sistemiche dopo somministrazione oftalmica topica è inferiore rispetto a quella rilevata dopo somministrazione sistemica.
Per ridurre l’assorbimento sistemico vedere paragrafo 4.2.
• Poiché il medicinale è assorbito a livello sistemico, nei pazienti trattati con Brinzolamide e Timololo Zentiva si possono riscontrare reazioni di ipersensibilità segnalate con i derivati delle sulfonamidi, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson (Stevens-Johnson syndrome, SJS) e la necrolisi epidermica tossica (toxic epidermal necrolysis, TEN).
Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere avvisati circa i segni e i sintomi e devono essere monitorati attentamente per le reazioni cutanee.
Se si manifestano segni di reazioni gravi o di ipersensibilità, Brinzolamide e Timololo Zentiva deve essere interrotto immediatamente.
Patologie cardiache In pazienti con malattie cardiovascolari (per esempio cardiopatia coronarica, angina di Prinzmetal e insufficienza cardiaca) ed ipotensione, la terapia con i beta-bloccanti deve essere valutata criticamente e deve essere presa in considerazione la terapia con altri principi attivi.
In pazienti con malattie cardiovascolari devono essere monitorati segnali di peggioramento di tali malattie e reazioni indesiderate.
A causa dell’effetto negativo sul tempo di conduzione, i beta-bloccanti devono essere somministrati con cautela in pazienti con blocco cardiaco di primo grado.
Disturbi vascolari I pazienti con gravi alterazioni/disturbi circolatori periferici (per esempio gravi forme di malattia di Raynaud o di sindrome di Raynaud) devono essere trattati con cautela.
Ipertiroidismo I beta-bloccanti possono anche mascherare i segni dell’ipertiroidismo.
Debolezza muscolare È stato riportato che i medicinali beta-bloccanti adrenergici aumentano la debolezza muscolare correlata ad alcuni sintomi della miastenia (es.
diplopia, ptosi e debolezza generalizzata).
Patologie respiratorie Sono state riportate reazioni respiratorie, inclusa morte dovuta a broncospasmo in pazienti con asma, a seguito della somministrazione di alcuni beta-bloccanti oftalmici.
In pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica (COPD) da lieve a moderata Brinzolamide e Timololo Zentiva deve essere usato con cautela e solo se il beneficio potenziale supera il rischio potenziale.
Ipoglicemia/diabete I beta-bloccanti devono essere somministrati con cautela in pazienti soggetti ad ipoglicemia spontanea o in pazienti affetti da diabete labile, in quanto i beta-bloccanti possono mascherare i segni ed i sintomi dell’ipoglicemia acuta.
Disturbi dell’equilibrio acido/base Brinzolamide e Timololo Zentiva contiene brinzolamide, una sulfonamide.
Con la somministrazione per via topica possono verificarsi gli stessi tipi di reazioni avverse che sono attribuibili alle sulfonamidi.
Disturbi dell’equilibrio acido/base sono stati riportati con l’uso orale di inibitori dell’anidrasi carbonica.
Questo medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di compromissione renale a causa del possibile rischio di acidosi metabolica.
Sospendere l’uso di questo medicinale, se si osservano segni di reazioni gravi o di ipersensibilità.
Prontezza mentale Gli inibitori dell’anidrasi carbonica orali possono pregiudicare la capacità di svolgere compiti che richiedano prontezza mentale o coordinazione fisica.
Brinzolamide e Timololo Zentiva è assorbito a livello sistemico e quindi questo può accadere in seguito a somministrazione topica.
Reazioni anafilattiche Durante l’assunzione di beta-bloccanti, i pazienti con un’anamnesi di atopia o di reazione anafilattica grave ad una pluralità di allergeni possono essere più reattivi al contatto ripetuto con tali allergeni e possono non rispondere alle dosi usuali di adrenalina impiegate per il trattamento di reazioni anafilattiche.
Distacco di coroide È stato riportato distacco di coroide in seguito a somministrazione di terapia per la riduzione della produzione di umore acqueo (per esempio timololo, acetazolamide) dopo procedure filtranti.
Anestesia chirurgica La preparazioni oftalmologiche beta-bloccanti possono bloccare gli effetti sistemici beta-agonisti per esempio dell’adrenalina.
L’anestesiologo deve essere informato quando il paziente sta assumendo timololo.
Terapia concomitante L’effetto sulla pressione intra-oculare o gli effetti sistemici noti dei beta-bloccanti possono essere potenziati quando il timololo viene somministrato a pazienti che ricevono già un agente beta-bloccante sistemico.
La risposta di tali pazienti deve essere attentamente monitorata.
L’uso topico di due agenti beta-bloccanti adrenergici o di due inibitori dell’anidrasi carbonica non è raccomandato (v.
paragrafo 4.5).
In pazienti in terapia con Brinzolamide e Timololo Zentiva e un inibitore dell’anidrasi carbonica per via orale potrebbero manifestarsi effetti additivi sugli effetti sistemici noti degli inibitori dell’anidrasi carbonica.
La somministrazione concomitante di Brinzolamide e Timololo Zentiva e inibitori dell’anidrasi carbonica per via orale non è stata studiata e non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Effetti oculari Esiste una esperienza limitata con Brinzolamide e Timololo Zentiva nel trattamento di pazienti con glaucoma pseudoesfoliativo o pigmentario.
Si deve prestare attenzione nel trattare questi pazienti ed è raccomandato monitorare strettamente la PIO.
Brinzolamide e Timololo Zentiva non è stato studiato in pazienti con glaucoma ad angolo stretto e il suo utilizzo non è raccomandato in questi pazienti.
I beta-bloccanti oftalmici possono causare secchezza degli occhi.
I pazienti con malattia corneale devono essere trattati con cautela.
Il possibile ruolo della brinzolamide sulla funzione dell’endotelio corneale di pazienti con cornee compromesse (in particolare in pazienti con bassa conta cellulare endoteliale) non è stato studiato.
Non sono stati studiati in modo specifico pazienti portatori di lenti a contatto e, in questi pazienti, è raccomandato un attento monitoraggio durante l’uso di brinzolamide, poiché gli inibitori dell’anidrasi carbonica possono alterare l’idratazione corneale.
Questo può portare a scompenso corneale ed edema e l’uso di lenti a contatto potrebbe aumentare i rischi per la cornea.
Si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti con cornee compromesse, così come i pazienti con diabete mellito o distrofie corneali.
Brinzolamide e Timololo Zentiva può essere usato mentre si usano lenti a contatto sotto stretta osservazione (vedere sotto “Benzalconio cloruro”) Benzalconio cloruro Brinzolamide e Timololo Zentiva contiene benzalconio cloruro che può causare irritazione oculare e di cui è nota l’azione di scolorimento delle lenti a contatto morbide.
Il contatto con lenti a contatto morbide deve essere evitato.
I pazienti devono essere informati di togliere le lenti a contatto prima dell'applicazione di Brinzolamide e Timololo Zentiva e di attendere 15 minuti dopo l’instillazione della dose prima di reinserirle.
È stato inoltre riportato che il benzalconio cloruro causa cheratopatia puntata e/o cheratopatia tossica ulcerativa.
È richiesto un attento monitoraggio in caso di uso frequente o prolungato.
Compromissione epatica Brinzolamide e Timololo Zentiva deve essere usato con cautela in pazienti con grave compromissione epatica. Interazioni
- Non sono stati effettuati studi di interazione tra farmaci con Brinzolamide e Timololo Zentiva.
Brinzolamide e Timololo Zentiva contiene brinzolamide, un inibitore dell’anidrasi carbonica e, sebbene somministrato per via topica, viene assorbito a livello sistemico.
Disturbi dell’equilibrio acido/base sono stati riportati con l’uso orale di inibitori dell’anidrasi carbonica.
La possibilità di interazione deve essere considerata in pazienti in terapia con Brinzolamide e Timololo Zentiva.
Esiste la possibilità di un effetto additivo sugli effetti sistemici noti della inibizione della anidrasi carbonica in pazienti trattati con inibitori orali dell’anidrasi carbonica e colliri contenenti brinzolamide.
La somministrazione concomitante di colliri contenenti brinzolamide ed inibitori orali della anidrasi carbonica non è raccomandata.
Gli isoenzimi del citocromo P-450 responsabili del metabolismo della brinzolamide includono CYP3A4 (il principale), CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8 e CYP2C9.
Si prevede che gli inibitori di CYP3A4 come chetoconazolo, itraconazolo, clotrimazolo, ritonavir e troleandomicina possano inibire il metabolismo della brinzolamide attraverso CYP3A4.
È necessario prestare attenzione se si usano contemporaneamente gli inibitori CYP3A4.
Tuttavia, dato che l’eliminazione avviene principalmente per la via renale, l’accumulo di brinzolamide è poco probabile.
La brinzolamide non è un inibitore degli isoenzimi del citocromo P-450.
Potrebbero manifestarsi effetti additivi quali ipotensione e/o bradicardia marcata nei casi in cui un beta-bloccante in soluzione oftalmica venga somministrato in concomitanza con calcio-antagonisti orali, agenti beta-bloccanti adrenergici, antiaritmici (incluso amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpaticomimetici, guanetidina.
I beta-bloccanti possono ridurre la risposta alla adrenalina usata per il trattamento di reazioni anafilattiche.
Si deve prestare particolare attenzione in pazienti con una storia di atopia o anafilassi (vedere paragrafo 4.4).
La reazione ipertensiva all’improvvisa sospensione di clonidina può essere potenziata quando si assumono agenti beta-bloccanti.
Si raccomanda cautela nell’uso concomitante di questo medicinale con la clonidina.
Durante il trattamento combinato con gli inibitori CYP2D6 (ad es.
chinidina, fluoxetina, paroxetina) e il timololo è stato riportato un potenziamento del beta-blocco sistemico (ad es., riduzione della frequenza cardiaca, depressione).
Si raccomanda cautela.
I beta-bloccanti possono potenziare l’effetto ipoglicemico degli agenti antidiabetici.
I beta-bloccanti possono mascherare segni e sintomi di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Occasionalmente è stata riportata midriasi in seguito all’uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina). Effetti indesiderati
- Riepilogo del profilo di sicurezza Negli studi clinici, le reazioni avverse più comuni sono state visione offuscata, irritazione oculare e dolore oculare, che si sono verificate approssimativamente nel 2% fino al 7% dei pazienti.
Tabella delle reazioni averse Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante gli studi clinici e la sorveglianza post-marketing con Brinzolamide e Timololo Zentiva ed i singoli componenti brinzolamide e timololo.
Esse sono classificate in base alla seguente convenzione: molto comune (>1/10), comune (da >1/100 a <1/10), non comune (da >1/1 000 a <1/100), rara (da >1/10 000 a <1/1 000), molto rara (<1/10 000) o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
¹ reazioni avverse osservate per brinzolamide/timololo.Classificazione per sistemi e organi Termine Preferito MedDRA (v.
¹8.0)Infezioni ed infestazioni Non nota: nasofaringite³, faringite³, sinusite³, rinite³ Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune: conta leucocitaria diminuita¹ Non nota: conta eritrocitaria diminuita³, cloruro ematico aumentato³ Disturbi del sistema immunitario Non nota: anafilassi², shock anafilattico¹, reazioni allergiche sistemiche che includono angioedema², rash localizzato e generalizzato², ipersensibilità¹, orticaria², prurito² Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non nota: ipoglicemia² Disturbi psichiatrici Rara: insonnia¹ Non nota: allucinazioni², depressione¹, perdita di memoria², apatia³, umore depresso³, calo della libido³, incubi2,3, nervosismo³ Patologie del sistema nervoso Comune: disgeusia¹ Non nota: ischemia cerebrale², accidente cerebrovascolare², sincope², aumento di segni e sintomi della miastenia grave², sonnolenza³, disfunzione motoria³, amnesia³, compromissione della memoria³, parestesia2,3, tremore³, ipoestesia³, ageusia³, capogiro¹, cefalea¹ Patologie dell’occhio Comune: cheratite puntata¹, visione offuscata¹, dolore oculare¹, irritazione oculare¹ Non comune: cheratite1,2,3, occhio secco¹, colorazione corneale¹, secrezione oculare¹, prurito oculare¹, sensazione di corpo estraneo negli occhi¹, iperemia oculare¹, iperemia congiuntivale¹ Rara: erosione corneale¹, flare della camera anteriore¹, fotofobia¹, aumento della lacrimazione¹, iperemia della sclera¹, eritema della palpebra¹, formazione di croste sul margine palpebrale¹ Non nota: rapporto fovea/disco del nervo ottico aumentato³, distacco di coroide a seguito di chirurgia filtrante² (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego), cheratopatia³, difetto epiteliale della cornea³, patologia dell’epitelio corneale³, aumento della pressione incraoculare³, deposito oculare³, colorazione della cornea³, edema corneale³, diminuita sensibilità della cornea², congiuntivite³, meibomite³, diplopia2,3, abbagliamento³, fotopsia³, ridotta acuità visiva³, compromissione della vista¹, pterigio³, fastidio oculare³, cheratocongiuntivite secca³, ipoestesia dell’occhio³, pigmentazione della sclera³, cisti sottocongiuntivale³, disturbo visivo³, gonfiore oculare³, allergia oculare³, madarosi³, disturbo palpebrale³, edema palpebrale¹, ptosi² Patologie dell’orecchio e del labirinto Non nota: vertigini³, tinnito³ Patologie cardiache Comune: diminuzione della frequenza cardiaca¹ Non nota: arresto cardiaco², insufficienza cardiaca², insufficienza cardiaca congestizia², blocco atrioventricolare², sofferenza cardio-respiratoria³, angina pectoris³, bradicardia2,3, frequenza cardiaca irregolare³, aritmia2,3, palpitazioni2,3, tachicardia³, frequenza cardiaca aumentata³, dolore al petto², edema² Patologie vascolari Non comune: pressione arteriosa ridotta¹ Non nota: ipotensione², ipertensione³, pressione arteriosa aumentata¹, fenomeno di Raynaud², mani e piedi freddi² Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune: tosse¹ Rara: dolore orofaringeo¹, rinorrea¹ Non nota: broncospasmo² (prevalentemente in pazienti con preesistente malattia broncospastica), dispnea¹, asma³, epistassi¹, iperreattività bronchiale³, irritazione della gola³, congestione nasale³, congestione del tratto respiratorio superiore³, perdita retronasale³, starnuto³, secchezza nasale³ Patologie gastrointestinali Non nota: vomito2,3, dolore addominale superiore¹, dolore addominale², diarrea¹, bocca secca¹, nausea¹, esofagite³, dispepsia2,3, fastidio addominale³, fastidio allo stomaco³, defecazioni frequenti³, patologia gastrointestinale³, ipoestesia orale³, parestesia orale³, flatulenza³ Patologie epatobiliari Non nota: test di funzione epatica anormale³ Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non nota: sindrome di Stevens-Johnson (SJS)/necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedere paragrafo 4.4), orticaria³, eruzione maculo-papulosa³, prurito generalizzato³, tensione della cute³, dermatite³, alopecia¹, eruzione cutanea psoriasiforme o esacerbazione della psoriasi², rash¹, eritema¹ Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota: mialgia¹, spasmi muscolari³, artralgia³, dolore alla schiena³, dolore alle estremità³ Patologie renali e urinarie Non comune: ematuria¹ Non nota: dolore renale³, pollachiuria³ Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non nota: disfunzione erettile³, disfunzione sessuale², calo della libido² Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune: malessere1,3 Non nota: dolore al petto¹, dolore³, affaticamento¹, astenia2,3, fastidio al petto³, sentirsi nervoso³, irritabilità³, edema periferico³, residuo di farmaco³ Esami diagnostici Non comune: aumento del potassio nel sangue¹, latticodeidrogenasi ematica aumentata¹
² reazioni avverse addizionali osservate con timololo in monoterapia.
³ reazioni avverse addizionali osservate con brinzolamide in monoterapia.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate La disgeusia (sapore amaro o insolito in bocca in seguito all’instillazione) è risultata una reazione avversa manifestatasi con frequenza a livello sistemico associata all’uso di Brinzolamide e Timololo Zentiva durante gli studi clinici.
Ciò è probabilmente dovuto al passaggio del collirio nel nasofaringe attraverso il canale nasolacrimale ed è attribuibile alla brinzolamide.
L’occlusione nasolacrimale o la leggera chiusura della palpebra dopo l’instillazione può aiutare a ridurre il verificarsi di questo effetto (vedere paragrafo 4.2).
Brinzolamide e Timololo Zentiva contiene brinzolamide, una sulfonamide inibitore dell’anidrasi carbonica con assorbimento sistemico.
Effetti gastrointestinali, sul sistema nervoso, ematologici, renali e metabolici sono generalmente associati agli inibitori sistemici dell’anidrasi carbonica.
Lo stesso tipo di reazioni avverse attribuibili agli inibitori orali dell’anidrasi carbonica sono possibili con la somministrazione topica.
Il timololo viene assorbito nella circolazione sistemica.
Questo può causare reazioni avverse simili a quelle rilevate con medicinali beta-bloccanti sistemici.
Le reazioni indesiderate elencate includono reazioni riscontrate nella classe dei beta-bloccanti oftalmici.
Ulteriori reazioni indesiderate associate all’uso dei singoli componenti che potrebbero verificarsi con Brinzolamide e Timololo Zentiva sono incluse nella tabella riportata sopra L’incidenza di reazioni avverse sistemiche dopo somministrazione oftalmica topica è inferiore rispetto a quella rilevata dopo la somministrazione sistemica.
Per ridurre l’assorbimento sistemico vedere paragrafo 4.2.
Popolazione pediatrica L’uso di Brinzolamide e Timololo Zentiva non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non ci sono dati adeguati relativi all’uso oftalmico di brinzolamide e timololo nelle donne in gravidanza.
Studi condotti sugli animali con brinzolamide hanno mostrato tossicità riproduttiva in seguito a somministrazione per via sistemica, vedere paragrafo 5.3.
Brinzolamide e Timololo Zentiva non deve essere usato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessità.
Per ridurre l’assorbimento sistemico vedere paragrafo 4.2.
Studi epidemiologici non hanno evidenziato effetti malformativi ma mostrano un rischio di ritardo nella crescita intra-uterina quando i beta-bloccanti sono somministrati per via orale.
In aggiunta, quando i beta-bloccanti sono stati somministrati fino al momento del parto, nei neonati sono stati osservati segni e sintomi degli effetti dei beta-bloccanti (per esempio bradicardia, ipotensione, distress respiratorio e ipoglicemia).
Se Brinzolamide e Timololo Zentiva è somministrato fino al momento del parto, il neonato deve essere attentamente monitorato nei primi giorni di vita.
Allattamento Non è noto se la brinzolamide per via oftalmica sia escreta nel latte materno umano.
Studi condotti sugli animali hanno mostrato escrezione di brinzolamide nel latte materno in seguito a somministrazione per via orale, vedere paragrafo 5.3.
I beta-bloccanti vengono escreti nel latte materno.
Tuttavia, alle dosi terapeutiche di somministrazione del timololo in collirio, è improbabile che nel latte materno siano presenti quantità sufficienti a produrre i sintomi clinici dei beta-bloccanti nel bambino.
Per ridurre l’assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
Un rischio per i lattanti non può comunque essere escluso.
La decisione di sospendere l’allattamento o la terapia con Brinzolamide e Timololo Zentiva va presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino ed il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Non sono stati eseguiti studi atti a valutare l’effetto della somministrazione oculare topica di Brinzolamide e Timololo Zentiva sulla fertilità umana.
I dati preclinici non evidenziano alcun effetto di brinzolamide o timololo sulla fertilità maschile o femminile dopo somministrazione orale.
Non ci si attende effetti sulla fertilità maschile o femminile con l’uso di Brinzolamide e Timololo Zentiva. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.