BRINTIDOX COLL 1FL5ML 10MG+5MG

8,86 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: BRINZOLAMIDE/TIMOLOLO MALEATO
  • ATC: S01ED51
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 02/09/2020

Riduzione della pressione intraoculare (PIO) in pazienti adulti con glaucoma ad angolo aperto o ipertensione oculare per i quali la monoterapia produce una riduzione della PIO insufficiente (vedere paragrafo 5.1).
Un ml di sospensione contiene 10 mg di brinzolamide e timololo maleato corrispondente a 5 mg di timololo. Eccipiente con effetti noti: Un ml di sospensione contiene 0,10 mg di benzalconio cloruro. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Ipersensibilità ad altri beta-bloccanti.
• Ipersensibilità alle sulfonamidi (vedere paragrafo 4.4.).
• Malattia reattiva delle vie aeree, inclusi asma bronchiale e un'anamnesi di asma bronchiale, pneumopatia ostruttiva cronica grave.
• Bradicardia sinusale, sindrome del seno malato, blocco seno-atriale, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado non controllato con pace-maker.
Insufficienza cardiaca manifesta o shock cardiogeno.
• Rinite allergica grave.
• Acidosi ipercloremica (vedere paragrafo 4.2).
• Compromissione renale grave.

Posologia

Posologia.
Uso negli adulti, inclusi gli anziani: La dose è di una goccia di BRINTIDOX nel sacco congiuntivale dello/gli occhio/i affetto/i due volte al giorno.
L’assorbimento sistemico viene ridotto occludendo il condotto naso lacrimale o abbassando la palpebra.
In questo modo si può ottenere la riduzione degli effetti indesiderati sistemici e l’aumento dell’attività locale (vedere paragrafo 4.4).
Se si salta una dose, proseguire il trattamento con la dose successiva come programmato.
La dose non dovrà essere superiore ad una goccia due volte al giorno per occhio affetto.
Quando BRINTIDOX viene usato in sostituzione di un altro medicinale antiglaucoma, si deve interrompere la somministrazione dell’altro medicinale ed iniziare la terapia con BRINTIDOX il giorno successivo.
Popolazioni speciali .
Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di BRINTIDOX nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Compromissione epatica e renale: Non sono stati condotti studi con BRINTIDOX o colliri contenenti timololo 5 mg/ml in pazienti con compromissione epatica o renale.
Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio in pazienti con compromissione epatica o in pazienti con compromissione renale.
BRINTIDOX non è stato studiato in pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) o in pazienti con acidosi ipercloremica (vedere paragrafo 4.3).
Poiché la brinzolamide ed il suo metabolita principale sono escreti in modo predominante dal rene, BRINTIDOX è controindicato in pazienti con compromissione renale grave (vedere paragrafo 4.3).
BRINTIDOX deve essere usato con cautela in paziente con grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione: Per uso oftalmico.
I pazienti devono essere informati di agitare bene il flacone prima dell’uso.
Dopo aver tolto il tappo, se l’anello di sicurezza si è allentato rimuoverlo prima di usare il prodotto.
Per impedire la contaminazione della punta del flacone contagocce e della sospensione, si deve porre attenzione a non toccare le palpebre, le aree circostanti o altre superfici con la punta contagocce del flacone.
Istruire i pazienti a conservare il flacone ben chiuso quando non lo si utilizza.
In caso di uso concomitante di più di un medicinale per uso oftalmico topico, i medicinali devono essere somministrati con un intervallo di almeno 5 minuti.
Gli unguenti oftalmici devono essere somministrati per ultimi.

Avvertenze e precauzioni

Effetti sistemici: • La brinzolamide e il timololo vengono assorbiti per via sistemica.
A causa della componente beta- bloccante adrenergica del timololo, possono verificarsi gli stessi tipi di reazioni avverse cardiovascolari, polmonari ed altre reazioni indesiderate osservate con le sostanze beta-bloccanti adrenergiche somministrate per via sistemica.
L’incidenza di reazioni avverse sistemiche dopo somministrazione oftalmica topica è inferiore rispetto a quella rilevata dopo somministrazione sistemica.
Per ridurre l’assorbimento sistemico vedere paragrafo 4.2.
• Nei pazienti trattati con BRINTIDOX si possono riscontrare reazioni di ipersensibilità comuni a tutti i derivati delle sulfonamidi, poiché il medicinale è assorbito a livello sistemico.
Patologie Cardiache: In pazienti con malattie cardiovascolari (per esempio cardiopatia coronarica, angina di Prinzmetal e insufficienza cardiaca) ed ipotensione, la terapia con i beta-bloccanti deve essere valutata criticamente e deve essere presa in considerazione la terapia con altri principi attivi.
In pazienti con malattie cardiovascolari devono essere monitorati segnali di peggioramento di tali malattie e reazioni indesiderate.
A causa dell’effetto negativo sul tempo di conduzione, i beta-bloccanti devono essere somministrati con cautela in pazienti con blocco cardiaco di primo grado.
Disturbi vascolari: I pazienti con gravi alterazioni/disturbi circolatori periferici (per esempio gravi forme di malattia di Raynaud o di sindrome di Raynaud) devono essere trattati con cautela.
Ipertiroidismo: I beta-bloccanti possono anche mascherare i segni dell’ipertiroidismo.
Debolezza muscolare: È stato riportato che i medicinali beta-bloccanti adrenergici aumentano la debolezza muscolare correlata ad alcuni sintomi della miastenia (es.
diplopia, ptosi e debolezza generalizzata).
Patologie respiratorie: Sono state riportate reazioni respiratorie, inclusa morte dovuta a broncospasmo in pazienti con asma, a seguito della somministrazione di alcuni beta-bloccanti oftalmici.
In pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica da lieve a moderata (COPD) BRINTIDOX deve essere usato con cautela e solo se il beneficio potenziale supera il rischio potenziale.
Ipoglicemia/diabete: I beta-bloccanti devono essere somministrati con cautela in pazienti soggetti ad ipoglicemia spontanea o in pazienti affetti da diabete labile, in quanto i beta-bloccanti possono mascherare i segni ed i sintomi dell’ipoglicemia acuta.
Disturbi dell’equilibrio acido/base: BRINTIDOX contiene brinzolamide, una sulfonamide.
Con la somministrazione per via topica possono verificarsi gli stessi tipi di reazioni avverse che sono attribuibili alle sulfonamidi.
Disturbi dell’equilibrio acido/base sono stati riportati con l’uso orale di inibitori dell’anidrasi carbonica.
Questo medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di compromissione renale a causa del possibile rischio di acidosi metabolica.
Sospendere l’uso di questo medicinale, se si osservano segni di reazioni gravi o di ipersensibilità.Prontezza mentale: Gli inibitori dell’anidrasi carbonica orali possono pregiudicare la capacità di svolgere compiti che richiedano prontezza mentale o coordinazione fisica.
BRINTIDOX è assorbito a livello sistemico e quindi questo può accadere in seguito a somministrazione topica.
Reazioni anafilattiche: Durante l’assunzione di beta-bloccanti, i pazienti con un’anamnesi di atopia o di reazione anafilattica grave ad una pluralità di allergeni possono essere più reattivi al contatto ripetuto con tali allergeni e possono non rispondere alle dosi usuali di adrenalina impiegate per il trattamento di reazioni anafilattiche.
Distacco di coroide: È stato riportato distacco di coroide in seguito a somministrazione di terapia per la riduzione della produzione di umore acqueo (per esempio timololo, acetazolamide) dopo procedure filtranti.
Anestesia chirurgica: Le preparazioni oftalmologiche beta-bloccanti possono bloccare gli effetti sistemici beta-agonisti per esempio dell’adrenalina.
L’anestesiologo deve essere informato quando il paziente sta assumendo timololo.
Terapia concomitante: L’effetto sulla pressione intra-oculare o gli effetti sistemici noti dei beta-bloccanti possono essere potenziati quando il timololo viene somministrato a pazienti che ricevono già un agente beta-bloccante sistemico.
La risposta di tali pazienti deve essere attentamente monitorata.
L’uso topico di due agenti beta-bloccanti adrenergici o di due inibitori dell’anidrasi carbonica non è raccomandato (v.paragrafo 4.5).
In pazienti in terapia con BRINTIDOX e un inibitore dell’anidrasi carbonica per via orale potrebbero manifestarsi effetti additivi sugli effetti sistemici noti degli inibitori dell’anidrasi carbonica.
La somministrazione concomitante di BRINTIDOX e inibitori dell’anidrasi carbonica per via orale non è stata studiata e non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Effetti oculari: Esiste una esperienza limitata con BRINTIDOX nel trattamento di pazienti con glaucoma pseudoesfoliativo o pigmentario.
Si deve prestare attenzione nel trattare questi pazienti ed è raccomandato monitorare strettamente la PIO.
BRINTIDOX non è stato studiato in pazienti con glaucoma ad angolo stretto e il suo utilizzo non è raccomandato in questi pazienti.
I beta-bloccanti oftalmici possono causare secchezza degli occhi.
I pazienti con malattia corneale devono essere trattati con cautela.
Il possibile ruolo della brinzolamide sulla funzione dell’endotelio corneale di pazienti con cornee compromesse (in particolare in pazienti con bassa conta cellulare endoteliale) non è stato studiato.
Non sono stati studiati in modo specifico pazienti portatori di lenti a contatto e, in questi pazienti, è raccomandato un attento monitoraggio durante l’uso di brinzolamide, poiché gli inibitori dell’anidrasi carbonica possono alterare l’idratazione corneale.
Questo può portare a scompenso corneale ed edema e l’uso di lenti a contatto potrebbe aumentare i rischi per la cornea.
Si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti con cornee compromesse, così come i pazienti con diabete mellito o distrofie corneali.
BRINTIDOX può essere usato mentre si usano lenti a contatto sotto stretta osservazione (vedere sotto “Benzalconio cloruro”).
Benzalconio cloruro: BRINTIDOX contiene benzalconio cloruro.
È stato riportato che il benzalconio cloruro causa irritazione agli occhi, sintomi di secchezza oculare e può influire sul film lacrimale e sulla superficie corneale.
Deve essere usato con cautela in pazienti con secchezza oculare e in pazienti in cui la cornea potrebbe essere compromessa.
In caso di uso prolungato, i pazienti devono essere monitorati.
È nota l’azione di scolorimento delle lenti a contatto morbide.
Il contatto con lenti a contatto morbide deve essere evitato.
I pazienti devono essere informati di togliere le lenti a contatto prima dell'applicazione di BRINTIDOX e di attendere 15 minuti dopo l’instillazione della dose prima di reinserirle.
È stato inoltre riportato che il benzalconio cloruro causa cheratopatia puntata e/o cheratopatia tossica ulcerativa.
È richiesto un attento monitoraggio in caso di uso frequente o prolungato.
Compromissione epatica: BRINTIDOX deve essere usato con cautela in pazienti con grave compromissione epatica.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione tra farmaci con BRINTIDOX.
BRINTIDOX contiene brinzolamide, un inibitore dell’anidrasi carbonica e, sebbene somministrato per via topica, viene assorbito a livello sistemico.
Disturbi dell’equilibrio acido/base sono stati riportati con l’uso orale di inibitori dell’anidrasi carbonica.
La possibilità di interazione deve essere considerata in pazienti in terapia con BRINTIDOX.
Esiste la possibilità di un effetto additivo sugli effetti sistemici noti della inibizione della anidrasi carbonica in pazienti trattati con inibitori orali dell’anidrasi carbonica e colliri contenenti brinzolamide.
La somministrazione concomitante di colliri contenenti brinzolamide ed inibitori orali della anidrasi carbonica non è raccomandata.
Gli isoenzimi del citocromo P-450 responsabili del metabolismo della brinzolamide includono CYP3A4 (il principale), CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8 e CYP2C9.
Si prevede che gli inibitori di CYP3A4 come chetoconazolo, itraconazolo, clotrimazolo, ritonavir e troleandomicina possano inibire il metabolismo della brinzolamide attraverso CYP3A4.
È necessario prestare attenzione se si usano contemporaneamente gli inibitori CYP3A4.
Tuttavia, dato che l’eliminazione avviene principalmente per la via renale, l’accumulo di brinzolamide è poco probabile.
La brinzolamide non è un inibitore degli isoenzimi del citocromo P-450.
Potrebbero manifestarsi effetti additivi quali ipotensione e/o bradicardia marcata nei casi in cui un beta-bloccante in soluzione oftalmica venga somministrato in concomitanza con calcio-antagonisti orali, agenti beta-bloccanti adrenergici, antiaritmici (incluso amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpaticomimetici, guanetidina.
I beta-bloccanti possono ridurre la risposta alla adrenalina usata per il trattamento di reazioni anafilattiche.
Si deve prestare particolare attenzione in pazienti con una storia di atopia o anafilassi (vedere paragrafo 4.4).
La reazione ipertensiva all’improvvisa sospensione di clonidina può essere potenziata quando si assumono agenti beta-bloccanti.
Si raccomanda cautela nell’uso concomitante di questo medicinale con la clonidina.
Durante il trattamento combinato con gli inibitori CYP2D6 (ad es.
chinidina, fluoxetina, paroxetina) e il timololo è stato riportato un potenziamento del beta-blocco sistemico (ad es., riduzione della frequenza cardiaca, depressione).
Si raccomanda cautela.
I beta-bloccanti possono potenziare l’effetto ipoglicemico degli agenti antidiabetici.
I beta-bloccanti possono mascherare segni e sintomi di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Occasionalmente è stata riportata midriasi in seguito all’uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina).

Effetti indesiderati

Riepilogo del profilo di sicurezza: Negli studi clinici, le reazioni avverse più comuni sono state visione offuscata, irritazione oculare e dolore oculare, che si sono verificate approssimativamente nel 2% fino al 7% dei pazienti.
Tabella delle reazioni avverse: Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante gli studi clinici e la sorveglianza post- marketing con BRINTIDOX ed i singoli componenti brinzolamide e timololo.
Esse sono classificate in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1.000 a <1/100), rara (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto rara (<1/10.000) o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi Termine Preferito MedDRA (v.
¹8.0)
Infezioni ed infestazioni Non nota: nasofaringite³, faringite³, sinusite³, rinite³
Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune: conta leucocitaria diminuita¹
Non nota: conta eritrocitaria diminuita³, cloruro ematico aumentato³
Disturbi del sistema immunitario Non nota: anafilassi², shock anafilattico¹, reazioni allergiche sistemiche che includono angioedema², rash localizzato e generalizzato², ipersensibilità¹, orticaria², prurito²
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non nota: ipoglicemia²
Disturbi psichiatrici Rara: insonnia¹
Non nota: depressione¹, perdita di memoria², apatia³, umore depresso³, calo della libido³, incubi2,3, nervosismo³ allucinazione*
Patologie del sistema nervoso Comune: disgeusia¹
Non nota: ischemia cerebrale², accidente cerebrovascolare², sincope², aumento di segni e sintomi della miastenia grave², sonnolenza³, disfunzione motoria³, amnesia³, compromissione della memoria³, parestesia2,3, tremore³, ipoestesia³, ageusia³, capogiro¹, cefalea¹
Patologie dell’occhio Comune: cheratite puntata¹, visione offuscata¹, dolore oculare¹, irritazione oculare¹
Non comune: cheratite¹, ², ³, occhio secco¹, colorazione vitale della cornea presente¹, secrezione oculare¹, prurito oculare¹, sensazione di corpo estraneo negli occhi¹, iperemia oculare¹, iperemia congiuntivale¹
Rara: erosione corneale¹, flare della camera anteriore¹, fotofobia¹, aumento della lacrimazione¹, iperemia della sclera¹, eritema della palpebra¹, formazione di croste sul margine palpebrale¹
Non nota: rapporto fovea/disco del nervo ottico aumentato³, distacco di coroide a seguito di chirurgia filtrante² (vedere paragrafo 4.4), cheratopatia³, difetto epiteliale della cornea³, patologia dell’epitelio corneale³, aumento della pressione incraoculare³, deposito oculare³, colorazione della cornea³, edema corneale³, diminuita sensibilità della cornea², congiuntivite³, meibomite³, diplopia², ³, abbagliamento³, fotopsia³, ridotta acuità visiva³, compromissione della vista¹, pterigio³, fastidio oculare³, cheratocongiuntivite secca³, ipoestesia dell’occhio³, pigmentazione della sclera³, cisti sottocongiuntivale³, disturbo visivo³, gonfiore oculare³, allergia oculare³, madarosi³, disturbo palpebrale³, edema palpebrale¹, ptosi²
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non nota: vertigini³, tinnito³
Patologie cardiache Comune: diminuzione della frequenza cardiaca¹
Non nota: arresto cardiaco², insufficienza cardiaca², insufficienza cardiaca congestizia², blocco atrioventricolare², sofferenza cardio- respiratoria³, angina pectoris³, bradicardia2,3, frequenza cardiaca irregolare³, aritmia2,3, palpitazioni2,3, tachicardia³, frequenza cardiaca aumentata³, dolore al petto², edema²
Patologie vascolari Non comune: pressione arteriosa ridotta¹
Non nota: ipotensione², ipertensione³, pressione arteriosa aumentata¹, fenomeno di Raynaud², mani e piedi freddi²
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune: tosse¹
Rara: dolore orofaringeo¹, rinorrea¹
Non nota: broncospasmo² (prevalentemente in pazienti con preesistente malattia broncospastica), dispnea¹, asma³, epistassi¹, iperreattività bronchiale³, irritazione della gola³, congestione nasale³, congestione del tratto respiratorio superiore³, perdita retronasale³, starnuto³, secchezza nasale³
Patologie gastrointestinali Non nota: vomito2,3, dolore addominale superiore¹, dolore addominale², diarrea¹, bocca secca¹, nausea¹, esofagite³, dispepsia2,3, fastidio addominale³, fastidio allo stomaco³, evacuazioni frequenti³, patologia gastrointestinale³, ipoestesia orale³, parestesia orale³, flatulenza³
Patologie epatobiliari Non nota: test di funzione epatica anormale³
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non nota: orticaria³, eruzione maculo-papulosa³, prurito generalizzato³, tensione della cute³, dermatite³, alopecia¹, eruzione cutanea psoriasiforme o esacerbazione della psoriasi², rash¹, eritema¹
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota: mialgia¹ spasmi muscolari³, artralgia³, dolore alla, schiena³, dolore alle estremità³
Patologie renali e urinarie Non comune: ematuria¹
Non nota: dolore ai reni³, pollachiuria³
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non nota: disfunzione erettile³, disfunzione sessuale², calo della libido²
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune: malessere1,3
Non nota: dolore al petto¹, dolore³, affaticamento¹, astenia2,3, fastidio al petto³, sentirsi nervoso³, irritabilità³, edema periferico³, residuo di farmaco³
Esami diagnostici Non comune: aumento del potassio nel sangue¹, latticodeidrogenasi ematica aumentata¹
1 reazioni avverse osservate per brinzolamide e timololo 2 reazioni avverse addizionali osservate con timolol in monoterapia 3 reazioni avverse addizionali osservate con brinzolamide in monoterapia * reazioni avverse osservate con timololo Descrizione delle reazioni avverse selezionate: La disgeusia (sapore amaro o insolito in bocca in seguito all’instillazione) è risultata una reazione avversa manifestatasi con frequenza a livello sistemico associata all’uso di BRINTIDOX durante gli studi clinici.
Ciò é probabilmente dovuto al passaggio del collirio nel nasofaringe attraverso il canale nasolacrimale ed è attribuibile alla brinzolamide.
L’occlusione nasolacrimale o la leggera chiusura della palpebra dopo l’instillazione può aiutare a ridurre il verificarsi di questo effetto (vedere paragrafo 4.2).
BRINTIDOX contiene brinzolamide, una sulfonamide inibitore dell’anidrasi carbonica con assorbimento sistemico.
Effetti gastrointestinali, sul sistema nervoso, ematologici, renali e metabolici sono generalmente associati agli inibitori sistemici dell’anidrasi carbonica.
Lo stesso tipo di reazioni avverse attribuibili agli inibitori orali dell’anidrasi carbonica sono possibili con la somministrazione topica.
Il timololo viene assorbito nella circolazione sistemica.
Questo può causare reazioni avverse simili a quelle rilevate con medicinali beta-bloccanti sistemici.
Le reazioni indesiderate elencate includono reazioni riscontrate nella classe dei beta-bloccanti oftalmici.
Ulteriori reazioni indesiderate associate all’uso dei singoli componenti che potrebbero verificarsi con BRINTIDOX sono incluse nella tabella riportata sopra L’incidenza di reazioni avverse sistemiche dopo somministrazione oftalmica topica è inferiore rispetto a quella rilevata dopo la somministrazione sistemica.
Per ridurre l’assorbimento sistemico vedere paragrafo 4.2.
Popolazione pediatrica: L’uso di BRINTIDOX non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: Non ci sono dati adeguati relativi all’uso oftalmico di brinzolamide e timololo nelle donne in gravidanza.
Studi condotti sugli animali con brinzolamide hanno mostrato tossicità riproduttiva in seguito a somministrazione per via sistemica, vedere paragrafo 5.3.
BRINTIDOX non deve essere usato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessità.
Per ridurre l’assorbimento sistemico vedere paragrafo 4.2.
Studi epidemiologici non hanno evidenziato effetti malformativi ma mostrano un rischio di ritardo nella crescita intra-uterina quando i beta-bloccanti sono somministrati per via orale.
In aggiunta, quando i beta-bloccanti sono stati somministrati fino al momento del parto, nei neonati sono stati osservati segni e sintomi degli effetti dei beta-bloccanti (per esempio bradicardia, ipotensione, distress respiratorio e ipoglicemia).
Se BRINTIDOX è somministrato fino al momento del parto, il neonato deve essere attentamente monitorato nei primi giorni di vita.
Allattamento: Non è noto se la brinzolamide per via oftalmica sia escreta nel latte materno umano.
Studi condotti sugli animali hanno mostrato escrezione di brinzolamide nel latte materno in seguito a somministrazione per via orale, vedere paragrafo 5.3.
I beta-bloccanti vengono escreti nel latte materno.
Tuttavia, alle dosi terapeutiche di somministrazione del timololo in collirio, è improbabile che nel latte materno siano presenti quantità sufficienti a produrre i sintomi clinici dei beta-bloccanti nel bambino.
Per ridurre l’assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
Un rischio per i lattanti non può comunque essere escluso.
La decisione di sospendere l’allattamento o la terapia con BRINTIDOX va presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino ed il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità: Non sono stati eseguiti studi atti a valutare l’effetto della somministrazione oculare topica di brinzolamide e timololo sulla fertilità umana.
I dati preclinici non evidenziano alcun effetto di brinzolamide o timololo sulla fertilità maschile o femminile dopo somministrazione orale.
Non ci si attende effetti sulla fertilità maschile o femminile con l’uso di brinzolamide/timololo.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.