BRIMONIDINA TIMOL EG 1FL 5ML

8,94 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: TIMOLOLO MALEATO/BRIMONIDINA TARTRATO
  • ATC: S01ED51
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 12/01/2021

Riduzione della pressione intraoculare (PIO) in pazienti con glaucoma cronico ad angolo aperto o con ipertensione oculare, che non rispondono sufficientemente ai beta-bloccanti per uso topico.
Un ml di soluzione contiene: 2,0 mg di brimonidina tartrato, equivalenti a 1,3 mg di brimonidina. 5,0 mg di timololo pari a 6,8 mg di timololo maleato. Eccipiente(i) con effetto noto Ogni ml contiene 0,05 mg di benzalconio cloruro e 10,58 mg di fosfati. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Malattie da iperreattività delle vie aeree, inclusa asma bronchiale in atto o pregressa, broncopneumopatia cronica ostruttiva grave.
• Bradicardia sinusale, sindrome del nodo del seno, blocco seno-atriale, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado non controllato con un pacemaker, insufficienza cardiaca manifesta, shock cardiogeno.
• Impiego nei neonati e nei bambini (di età inferiore ai 2 anni) (vedere paragrafo 4.8).
• Pazienti in trattamento con inibitori delle monoaminossidasi (MAO).
• Pazienti che assumono antidepressivi che agiscono sulla trasmissione noradrenergica (es.
antidepressivi triciclici e mianserina).

Posologia

Per evitare la contaminazione dell’occhio o del collirio, la punta del contagocce non deve venire a contatto con alcuna superficie.
Posologia Dosaggio raccomandato negli adulti (inclusi i pazienti anziani) La dose raccomandata è una goccia di brimonidina/timololo nell'occhio/negli occhi da trattare, due volte al giorno, circa ogni 12 ore.
Qualora fosse necessario l'impiego di più di un prodotto oftalmico topico, i farmaci devono essere somministrati ad un intervallo di almeno 5 minuti l'uno dall'altro.
Come per tutti i colliri, per ridurre il possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale al canto mediale (occlusione del puntino lacrimale) o di chiudere le palpebre per due minuti.
Ciò deve essere effettuato subito dopo l’instillazione di ogni singola goccia.
Ciò potrebbe comportare una riduzione degli effetti indesiderati sistemici e un aumento dell'attività locale.
Uso in caso di compromissione della funzione renale ed epatica Brimonidina/timololo non è stato studiato nei pazienti con ridotta funzione epatica o renale.
È quindi necessario procedere con cautela nel trattamento di questi pazienti.
Popolazione pediatrica: BRIMONIDINA E TIMOLOLO EG è controindicato nei neonati e nei bambini (di età inferiore ai 2 anni) (vedere paragrafi 4.3, 4.4.
4.8 e 4.9).
La sicurezza e l'efficacia di brimonidina/timololo nei bambini e negli adolescenti (dai 2 ai 17 anni di età) non sono state dimostrate e, quindi, l'uso nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.8).

Avvertenze e precauzioni

Popolazione pediatrica Bambini di due anni e più di età, specialmente quelli in età compresa tra 2 e 7 anni e/o con peso ≤ 20 Kg, devono essere trattati con cautela ed attentamente monitorati a causa dell’alta incidenza e della gravità della sonnolenza.
La sicurezza e l'efficacia di brimonidina/timololo nei bambini e negli adolescenti (dai 2 ai 17 anni di età) non sono state dimostrate (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Negli studi clinici, alcuni pazienti hanno riportato reazioni di allergia oculare (congiuntive allergica e blefarite allergica) dopo il trattamento con brimonidina/timololo.
La congiuntivite allergica è stata riscontrata nel 5,2% dei pazienti.
Generalmente la comparsa della reazione si è verificata tra il 3° ed il 9° mese determinando un tasso complessivo di interruzione del 3,1%.
La blefarite allergica non è stata comunemente riportata (< 1%).
In caso di reazioni allergiche si deve interrompere l’uso di brimonidina/timololo.
Sono state riportate reazioni ritardate di ipersensibilità oculare a seguito di assunzione di soluzione oftalmica di brimonidina tartrato 0,2%, con alcune di queste segnalazioni associate ad un aumento della PIO.
Come altri agenti oftalmici per uso topico, brimonidina/timololo può essere assorbito a livello sistemico.
Non è stato osservato alcun incremento dell'assorbimento sistemico dei singoli principi attivi.
A causa della componente beta-adrenergica, il timololo, può verificarsi lo stesso tipo di reazioni avverse cardiovascolari, polmonari e altre reazioni avverse di quelle che si verificano con i beta-bloccanti sistemici.
L'incidenza di reazioni avverse sistemiche dopo la somministrazione di medicinali oftalmici per uso topico è inferiore rispetto a quella di reazioni conseguenti alla somministrazione sistemica.
Per ridurre l'assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
Patologie cardiache A seguito della somministrazione di timololo sono state riportate reazioni avverse cardiache e, raramente, il decesso in associazione a insufficienza cardiaca.
I pazienti con patologie cardiovascolari (per es.
coronaropatie, angina di Prinzmetal e insufficienza cardiaca) e in terapia ipotensiva con beta-bloccanti devono essere valutati criticamente e deve essere considerata la terapia con altri principi attivi.
I pazienti con malattie cardiovascolari devono essere monitorati per i segni di peggioramento di queste patologie e di reazioni avverse.
A causa del loro effetto negativo sul tempo di conduzione, i beta-bloccanti devono essere somministrati con cautela a pazienti con blocco cardiaco di primo grado.
Come nel caso dei beta-bloccanti sistemici, qualora fosse necessario interrompere il trattamento nei pazienti coronaropatici, lo si deve fare gradualmente per evitare i disturbi del ritmo, l'infarto del miocardio o la morte improvvisa.
Patologie vascolari I pazienti con disturbi/disordini circolatori periferici gravi (cioè forme avanzate del fenomeno di Raynaud o della sindrome di Raynaud) devono essere trattati con cautela.
Patologie respiratorie In seguito alla somministrazione di alcuni beta-bloccanti oftalmici sono state segnalate reazioni respiratorie, incluso il decesso per broncospasmo in pazienti asmatici.
Brimonidina/timololo deve essere usato con cautela, in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) lieve/moderata e solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio.
Ipoglicemia/diabete I beta-bloccanti devono essere somministrati con cautela nei pazienti soggetti a ipoglicemia spontanea o nei pazienti con diabete instabile, dal momento che i beta- bloccanti possono mascherare i segni e i sintomi dell’ipoglicemia acuta.
Ipertiroidismo I beta-bloccanti possono inoltre mascherare i segni di ipertiroidismo.
Brimonidina/timololo deve essere usato con cautela nei pazienti con acidosi metabolica e feocromocitoma non trattato.
Patologie corneali I beta-bloccanti oftalmici possono indurre secchezza degli occhi.
I pazienti con patologie corneali devono essere trattati con cautela.
Altri farmaci beta-bloccanti L'effetto sulla pressione intraoculare o gli effetti noti del beta-blocco sistemico possono essere potenziati quando il timololo viene somministrato a pazienti già in trattamento con un beta-bloccante sistemico.
La risposta di questi pazienti deve essere attentamente monitorata.
L'uso di due agenti topici beta-bloccanti adrenergici non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni anafilattiche Durante il trattamento con beta-bloccanti, i pazienti con anamnesi positiva di atopia o di grave reazione anafilattica causata da allergeni di varia natura, possono essere più responsivi allo stimolo ripetuto con tali allergeni e non rispondere alla dose di adrenalina impiegata abitualmente per il trattamento delle reazioni anafilattiche.
Distacco della coroide È stato riportato il distacco della coroide con la somministrazione di terapie che riducono la produzione di umor acqueo (es.
timololo, acetazolamide) dopo procedure di chirurgia filtrante.
Anestesia chirurgica Le preparazioni oftalmiche a base di β-bloccanti possono bloccare gli effetti sistemici dei β-agonisti, per esempio dell'adrenalina.
L'anestesista deve essere informato se il paziente sta assumendo timololo.
Il trattamento con timololo è stato associato a pronunciata ipotensione nei pazienti con grave compromissione della funzione renale che si sottopongono a dialisi.
Brimonidina/timololo non è stato studiato nei pazienti affetti da glaucoma ad angolo chiuso.
Eccipienti Benzalconio cloruro può essere assorbito dalle lenti a contatto morbide e può portare al cambiamento del loro colore.
Tolga le lenti a contatto prima di usare questo medicinale e aspetti 15 minuti prima di riapplicarle.
Benzalconio cloruro può anche causare irritazione agli occhi specialmente se ha l’occhio secco o disturbi alla cornea.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione con la combinazione fissa di brimonidina e timololo.
Sebbene non siano stati condotti studi specifici relativi alle interazioni con brimonidina/timololo, bisogna tuttavia tenere presente la possibilità di effetti additivi o di potenziamento quando somministrato in associazione a sostanze che deprimono il SNC (alcol, barbiturici, oppiacei, sedativi o anestetici).
La somministrazione contemporanea di soluzioni oftalmiche di beta-bloccanti e bloccanti orali dei canali del calcio, agenti bloccanti beta-adrenergici, antiaritmici (incluso amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpaticomimetici o guanetidina può comportare effetti additivi, quali ipotensione e/o bradicardia marcata.
Inoltre, sono stati segnalati casi molto rari (< 1 su 10.000) di ipotensione in seguito alla somministrazione di brimonidina.
Perciò si consiglia cautela nell'impiego di brimonidina/timololo insieme agli antipertensivi sistemici.
Occasionalmente è stata riportata midriasi risultante dall’uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina).
I beta-bloccanti possono potenziare l'effetto ipoglicemizzante degli antidiabetici.
I beta-bloccanti possono mascherare segni e sintomi di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Durante l'assunzione dei beta-bloccanti può essere potenziata la reazione ipertensiva causata dalla sospensione improvvisa della clonidina.
Durante il trattamento contemporaneo con inibitori di CYP2D6 (es.
chinidina, fluoxetina, paroxetina) e timololo, è stato segnalato il potenziamento del blocco sistemico dei recettori beta (es.
riduzione della frequenza cardiaca, depressione).
L’uso di un beta-bloccante in concomitanza con farmaci anestetici può attenuare la tachicardia compensativa ed aumentare il rischio di ipotensione (vedere paragrafo 4.4); pertanto, l’anestesista deve essere informato se il paziente è in trattamento con brimonidina/timololo.
Si raccomanda cautela in caso di trattamento con brimonidina/timololo insieme a mezzi di contrasto a base di iodio o con lidocaina somministrata per via endovenosa.
La cimetidina, l’idralazina e l’alcol possono aumentare le concentrazioni plasmatiche del timololo.
Non sono disponibili dati sul livello di catecolamine in circolazione dopo somministrazione di brimonidina/timololo.
Si raccomanda tuttavia cautela nei pazienti che assumono farmaci che possono alterare il metabolismo e la captazione delle amine circolanti (es.
clorpromazina, metilfenidato, reserpina).
Si raccomanda inoltre di fare attenzione in caso di inizio (o variazione di dosaggio) di un trattamento concomitante con farmaci sistemici (indipendentemente dalla forma farmaceutica) che possono interagire con gli agonisti alfa-adrenergici o interferire con la loro attività, ovvero gli agonisti o gli antagonisti dei recettori adrenergici (es.
isoprenalina, prazosina).
Anche se non sono stati condotti studi specifici sulle interazioni farmacologiche di brimonidina/timololo, va tenuto conto della possibilità teorica di un effetto additivo di riduzione della PIO con prostamidi, prostaglandine, inibitori dell'anidrasi carbonica e pilocarpine.
La somministrazione di brimonidina è controindicata in pazienti già in terapia con inibitori delle monoamino ossidasi (MAO) e in pazienti in terapia con antidepressivi che hanno un effetto sulla trasmissione noradrenergica (es.
antidepressivi triciclici e mianserina) (vedere paragrafo 4.3).
I pazienti che sono stati in terapia con gli inibitori delle MAO devono aspettare 14 giorni dopo l’interruzione prima di cominciare il trattamento con brimonidina/timololo.

Effetti indesiderati

Sulla base di dati clinici a 12 mesi, le reazioni avverse al farmaco (ADR) segnalate con maggiore frequenza sono state l'iperemia congiuntivale (nel 15% circa dei pazienti) e la sensazione di bruciore all'occhio (nell'11% circa dei pazienti).
Nella maggior parte di questi casi gli effetti sono stati di lieve entità, con percentuali di sospensione limitate, rispettivamente, al 3,4% e allo 0,5%.
Durante gli studi clinici con brimonidina/timololo sono state segnalate le seguenti reazioni avverse al farmaco: Patologie dell’occhio. Molto comune (≥ 1/10): iperemia congiuntivale, bruciore.
Comune (≥ 1/100 - < 1/10): sensazione di puntura nell'occhio, congiuntivite allergica, erosione corneale, cheratite puntata superficiale, prurito oculare, follicolosi congiuntivale, disturbi della vista, blefarite, epifora, secchezza oculare, secrezione oculare, dolore all'occhio, irritazione oculare, sensazione di corpo estraneo.
Non comune (≥ 1/1000 - < 1/100): riduzione dell'acuità visiva, edema congiuntivale, congiuntivite follicolare, blefarite allergica, congiuntivite, mosche volanti, astenopia, fotofobia, ipertrofia papillare, dolore palpebrale, pallore congiuntivale, edema corneale, infiltrati corneali, distacco del vitreo.
Disturbi psichiatrici .
Comune (≥ 1/100 - < 1/10): depressione.
Patologie del sistema nervoso. Comune (≥ 1/100 - < 1/10): sonnolenza, cefalea.
Non comune (≥ 1/1000 - < 1/100): capogiri, sincope.
Patologie cardiache. Non comune (≥ 1/1000 - < 1/100): insufficienza cardiaca congestizia, palpitazioni.
Patologie vascolari. Comune (≥ 1/100 - < 1/10): ipertensione.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune (≥ 1/1000 - < 1/100): rinite, secchezza nasale. Patologie gastrointestinali. Comune (≥ 1/100 - < 1/10): secchezza del cavo orale.
Non comune (≥ 1/1000 - < 1/100): alterazione del senso del gusto, nausea, diarrea.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune (≥ 1/100 - < 1/10): edema palpebrale, prurito palpebrale, eritema palpebrale.
Non comune (≥ 1/1000 - < 1/100): dermatite allergica da contatto.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune (≥ 1/100 - < 1/10): astenia.
A partire dalla commercializzazione di brimonidina/timololo, sono state segnalate le seguenti reazioni avverse: Patologie dell’occhio. Non nota: offuscamento della visione.
Patologie cardiache. Non nota: aritmia, bradicardia, tachicardia.
Patologie vascolari .
Non nota: ipotensione.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo .Non nota: eritema facciale.
Altri eventi avversi sono stati osservati con uno dei componenti e possono quindi verificarsi anche con brimonidina/timololo: Brimonidina Patologie dell’occhio: irite, iridociclite (uveite anteriore), miosi.
Disturbi psichiatrici: i nsonnia.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche : sintomi a carico delle alte vie respiratorie, dispnea.
Patologie gastrointestinali : sintomi gastrointestinali.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: r eazioni allergiche di tipo sistemico.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni cutanee incluso eritema, edema facciale, prurito, eruzione cutanea e vasodilatazione.
Nei casi in cui la brimonidina sia stata utilizzata nell’ambito del trattamento medico del glaucoma congenito, sono stati segnalati, nei neonati e nei bambini (di età inferiore ai 2 anni) trattati con brimonidina, sintomi di sovradosaggio da brimonidina, come perdita dello stato di coscienza, letargia, sonnolenza, ipotensione, ipotonia, bradicardia, ipotermia, cianosi, pallore, depressione respiratoria ed apnea (vedere paragrafo 4.3).
In bambini di due anni e più di età, specialmente quelli in età compresa tra 2 e 7 anni e/o con peso ≤ 20 Kg (vedere paragrafo 4.4) è stata riportata un’alta incidenza e gravità della sonnolenza.
Timololo Come altri medicinali oftalmici per uso topico, brimonidina/timololo (brimonidina tartrato/timololo) viene assorbito nella circolazione sistemica.
L’assorbimento del timololo può causare effetti indesiderati simili a quelli osservati con i beta-bloccanti sistemici.
L’incidenza di reazioni avverse sistemiche dopo la somministrazione di medicinali oftalmici per uso topico è inferiore rispetto a quella di reazioni conseguenti alla somministrazione sistemica.
Per ridurre l’assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
Di seguito sono elencate altre reazioni avverse osservate con i beta-bloccanti oftalmici e che possono eventualmente manifestarsi anche con brimonidina/timololo: Disturbi del sistema immunitario. Reazioni allergiche sistemiche inclusi angioedema, orticaria, eruzione cutanea generalizzata, prurito, reazione anafilattica.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Ipoglicemia.
Disturbi psichiatrici. Insonnia, incubi, perdita della memoria.
Non nota: allucinazione Patologie del sistema nervoso. Accidente cerebrovascolare, ischemia cerebrale, peggioramento dei segni e dei sintomi della miastenia grave, parestesia.
Patologie dell’occhio. Cheratite, distacco della coroide in seguito a chirurgia filtrante (vedere paragrafo 4.4), ridotta sensibilità corneale, erosione corneale, ptosi, diplopia.
Patologie cardiache. Dolore toracico, edema, blocco atrioventricolare, arresto cardiaco, insufficienza cardiaca.
Patologie vascolari. Fenomeno di Raynaud, sensazione di freddo alle estremità. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Broncospasmo (prevalentemente in pazienti con preesistente malattia broncospastica), dispnea, tosse.
Patologie gastrointestinali. Dispepsia, dolore addominale, vomito.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Alopecia, eruzione psoriasiforme o esacerbazione della psoriasi, eruzione cutanea.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.
Mialgia.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Disfunzione sessuale, riduzione della libido.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Stanchezza.
Reazioni avverse segnalate con colliri contenenti fosfato Molto raramente, in pazienti con grave compromissione della cornea, sono stati segnalati casi di calcificazione corneale associata all’utilizzo di colliri contenenti fosfato.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non ci sono dati adeguati sull’uso dell’associazione fissa di brimonidina/timololo in donne in gravidanza.
Brimonidina/timolo non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario.
Per ridurre l'assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
Brimonidina tartrato Non vi sono dati adeguati sull’uso di brimonidina tartrato nelle donne gravide.
Studi condotti sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva ad alte dosi già tossiche per la madre (vedere paragrafo 5.3).
Non è noto il potenziale rischio nell’uomo.
Timololo Gli studi condotti sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva a dosi significativamente più elevate rispetto a quelle impiegate nella pratica clinica (vedere paragrafo 5.3).
Gli studi epidemiologici non hanno rivelato effetti di malformazione ma hanno mostrato un rischio di rallentamento della crescita intrauterina durante la somministrazione di beta-bloccanti per via orale.
Inoltre, nel neonato sono stati osservati segni e sintomi del blocco dei recettori beta (es.
bradicardia, ipotensione, distress respiratorio e ipoglicemia) quando i beta-bloccanti venivano somministrati alla madre fino al parto.
In caso di somministrazione di brimonidina/timololo in gravidanza fino al momento del parto, il neonato deve essere monitorato accuratamente durante i primi giorni di vita.
Allattamento Brimonidina tartrato Non è noto se la brimonidina sia escreta nel latte umano, ma è escreta nel latte dei ratti.
Timololo I beta-bloccanti vengono escreti nel latte umano.
Tuttavia, a dosi terapeutiche di timololo in collirio, è improbabile che nel latte materno siano presenti quantità sufficienti a produrre sintomi clinici del betablocco nel neonato.
Per ridurre l'assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
Brimonidina/timololo non deve essere usato dalle donne che allattano al seno.

Conservazione

Conservare il flacone nella confezione esterna per proteggere il medicinale dalla luce.
Non conservare a temperatura superiore a 25°C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.