BORTEZOMIB EG EV SC 1FL 3,5MG

1.277,98 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: BORTEZOMIB ESTERE BORONICO DEL MANNITOLO
  • ATC: L01XG01
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 27/04/2019

BORTEZOMIB EG in monoterapia o in associazione con doxorubicina liposomiale pegilata o desametasone è indicato per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo in progressione che abbiano già ricevuto almeno una precedente linea di trattamento e che siano già stati sottoposti o non siano candidabili a trapianto di cellule staminali ematopoietiche. BORTEZOMIB EG in associazione con melfalan e prednisone è indicato per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo precedentemente non trattati non eleggibili a chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche.BORTEZOMIB EG in associazione con desametasone o con desametasone e talidomide è indicato per il trattamento di induzione di pazienti adulti con mieloma multiplo precedentemente non trattati eleggibili a chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche. BORTEZOMIB EG in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone è indicato per il trattamento di pazienti adulti con linfoma a cellule mantellari precedentemente non trattati non candidabili a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Ogni flaconcino contiene 1,4 ml di soluzione iniettabile contenente 3,5 mg di bortezomib (come estere boronico del mannitolo). La soluzione iniettabile per uso sottocutaneo non deve essere diluita. 1 ml di soluzione per uso sottocutaneo contiene 2,5 mg di bortezomib. La soluzione iniettabile per uso endovenoso deve essere diluita. Dopo la diluizione 1 ml di soluzione per uso endovenoso contiene 1 mg di bortezomib. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, al boro o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Pneumopatia infiltrativa diffusa acuta e pericardiopatia.
Quando bortezomib viene somministrato in associazione ad altri medicinali, fare riferimento ai relativi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto per ulteriori controindicazioni.

Posologia

Il trattamento con BORTEZOMIB EG deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento dei pazienti con tumore, tuttavia BORTEZOMIB EG può essere somministrato da un operatore sanitario esperto nell’uso di agenti chemioterapici.
BORTEZOMIB EG deve essere ricostituito da un operatore sanitario (vedere paragrafo 6.6).
Posologia per il trattamento del mieloma multiplo in progressione (pazienti che hanno ricevuto almeno una precedente linea di trattamento) Monoterapia BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile è somministrato per via sottocutanea e, in seguito a diluizione, per via endovenosa alla dose raccomandata di 1,3 mg/m² dell’area della superficie corporea due volte la settimana per due settimane nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 21 giorni.
Questo periodo di 3 settimane viene considerato un ciclo di trattamento.
Si raccomanda che i pazienti ricevano la somministrazione di 2 cicli di bortezomib dopo la conferma dell’ottenimento di una risposta completa.
Ai pazienti che rispondono al trattamento ma che non raggiungono una remissione completa, si raccomanda la somministrazione di un totale di 8 cicli di bortezomib.
Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
Aggiustamenti della dose durante il trattamento e la sua ripresa in monoterapia La terapia con bortezomib deve essere sospesa all’insorgenza di qualsiasi effetto tossico non ematologico di Grado 3 o di qualsiasi effetto tossico ematologico di Grado 4, esclusa la neuropatia, come di seguito indicato (vedere anche paragrafo 4.4).
Una volta risolti i sintomi della tossicità, il trattamento con bortezomib può essere ripreso a un dosaggio inferiore del 25% (1,3 mg/m² ridotti a 1,0 mg/m²; 1,0 mg/m² ridotti a 0,7 mg/m²).
Nel caso in cui i sintomi della tossicità non si siano risolti, o nell’eventualità in cui si ripresentino a dosaggio ridotto, si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con bortezomib, a meno che i benefici della terapia non siano chiaramente superiori ai rischi.
Dolore neuropatico e/o neuropatia periferica I pazienti che manifestino dolore neuropatico e/o neuropatia periferica correlati alla somministrazione di bortezomib, devono essere gestiti in base a quanto riportato nella Tabella 1 (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti con neuropatia grave preesistente possono essere trattati con bortezomib solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.
Tabella 1: Modifiche della posologia raccomandata* in caso di neuropatia correlata alla somministrazione di bortezomib
Gravità della neuropatia Aggiustamento della posologia
Grado 1 (asintomatica; perdita dei riflessi tendinei profondi o parestesia) senza dolore o perdita di funzionalità. Nessuno
Grado 1 con dolore o Grado 2 (sintomi moderati; limitazione delle attività strumentali della vita quotidiana (ADL)**) Ridurre bortezomib a 1,0 mg/m² o Modificare lo schema posologico di bortezomib a 1,3 mg/m² una volta alla settimana.
Grado 2 con dolore o Grado 3 (gravi sintomi; limitazione dell’autonomia individuale per ADL***). Sospendere il trattamento con bortezomib fino alla risoluzione della sintomatologia.
Una volta risolti i sintomi della tossicità, riprendere la somministrazione di bortezomib riducendo la dose a 0,7 mg/m² in monosomministrazione settimanale.
Grado 4 (conseguenze pericolose per la vita; è indicato un intervento urgente) e/o grave neuropatia autonomica. Interrompere il trattamento con bortezomib.
* Basate sulle modifiche della posologia negli studi clinici di Fase II e III condotti sul mieloma multiplo e sull’esperienza post-marketing.
Classificazione basata sui “Criteri comuni di terminologia per gli eventi avversi v4.0” (CTCAE; National Cancer Institute, NCI).
** ADL (attività della vita quotidiana) strumentali: si riferisce alla preparazione dei pasti, spesa per generi alimentari o vestiti, uso del telefono, gestione del denaro, etc; ***Autonomia individuale per ADL: si riferisce a lavarsi, vestirsi e svestirsi, auto alimentarsi, usare la toilette, assumere medicinali e non essere costretti a letto.
Terapia in associazione con doxorubicina liposomiale pegilata BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile è somministrato per via sottocutanea e, in seguito a diluizione, per via endovenosa alla dose raccomandata di 1,3 mg/m² dell’area della superficie corporea due volte la settimana per due settimane nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 21 giorni.
Questo periodo di 3 settimane viene considerato un ciclo di trattamento.
Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
Doxorubicina liposomiale pegilata è somministrata alla dose di 30 mg/m² nel giorno 4 del ciclo di trattamento di bortezomib con una infusione endovenosa della durata di 1 ora dopo l’iniezione di bortezomib.
Possono essere somministrati fino a 8 cicli di questa terapia di associazione finché i pazienti non mostrano progressione e tollerano il trattamento.
I pazienti che raggiungono una risposta completa possono continuare il trattamento per almeno 2 cicli dopo la prima evidenza di risposta completa, anche se questo richiede un trattamento per più di 8 cicli.
I pazienti i cui livelli di paraproteina continuano a diminuire dopo gli 8 cicli possono proseguire la terapia fino a quando il trattamento è tollerato e continuano a mostrare una risposta.
Per ulteriori informazioni riguardanti doxorubicina liposomiale pegilata, fare riferimento al rispettivo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.
Associazione con desametasone BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile è somministrato per via sottocutanea e, in seguito a diluizione, per via endovenosa alla dose raccomandata di 1,3 mg/m² dell’area della superficie corporea due volte la settimana per due settimane nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 21 giorni.
Questo periodo di 3 settimane viene considerato un ciclo di trattamento.
Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
Desametasone è somministrato per via orale alla dose di 20 mg nei giorni 1, 2, 4, 5, 8, 9, 11 e 12 del ciclo di trattamento con bortezomib.
I pazienti che raggiungono una risposta o una stabilizzazione della malattia dopo 4 cicli di questa terapia di associazione possono continuare a ricevere la stessa associazione per un massimo di 4 cicli aggiuntivi.
Per ulteriori informazioni riguardanti desametasone, fare riferimento al rispettivo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.
Aggiustamento della dose per la terapia di associazione nei pazienti con mieloma multiplo in progressione.
Per gli aggiustamenti della dose di bortezomib nella terapia in associazione seguire le raccomandazioni sulle modifiche della posologia descritte sopra nel paragrafo relativo alla monoterapia.
Posologia per il trattamento del mieloma multiplo precedentemente non trattato in pazienti non candidabili a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Terapia in associazione con melfalan e prednisone BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile è somministrato per via sottocutanea e, in seguito a diluizione, anche per via endovenosa in associazione con melfalan orale e prednisone orale come indicato nella Tabella 2.
Un periodo di 6 settimane è considerato un ciclo di trattamento.
Nei cicli 1-4 bortezomib è somministrato 2 volte la settimana nei giorni 1, 4, 8, 11, 22, 25, 29 e 32.
Nei cicli 5-9 bortezomib è somministrato una volta la settimana nei giorni 1, 8, 22 e 29.
Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
Melfalan e prednisone devono essere entrambi somministrati oralmente nei giorni 1, 2, 3 e 4 della prima settimana di ogni ciclo di trattamento con bortezomib.
Sono somministrati 9 cicli di trattamento di questa terapia di associazione.
Tabella 2: Schema della posologia raccomandata di bortezomib in associazione con melfalan e prednisone Bortezomib bisettimanale (Cicli 1-4)
Settimana 1 2 3 4 5 6
Bo (1,3 mg/m²) Giorno 1 - - Giorno 4 Giorno 8 Giorno 11 Periodo di riposo Giorno 22 Giorno 25 Giorno 29 Giorno 32 Periodo di riposo
M (9 mg/m²) P (60 mg/m²) Giorno 1 Giorno 2 Giorno 3 Giorno 4 - - Periodo di riposo - - - - Periodo di riposo
Bortezomib monosettimanale (Cicli 5-9)
Settimana 1 2 3 4 5 6
Bo (1,3 mg/m²) Giorno 1 - - - Giorno 8 Periodo di riposo Giorno 22 Giorno 29 Periodo di riposo
M (9 mg/m²) P (60 mg/m²) Giorno 1 Giorno 2 Giorno 3 Giorno 4 - Periodo di riposo - - Periodo di riposo
Bo=Bortezomib; M=melfalan; P=prednisone Aggiustamenti della dose durante il trattamento e la sua ripresa in associazione con melfalan e prednisone Prima di iniziare un nuovo ciclo di terapia: • la conta piastrinica deve essere ≥ 70 x 109/l e la conta assoluta dei neutrofili deve essere ≥ 1,0 x 109/l • Le tossicità non ematologiche devono essersi ridotte al Grado 1 o al basale Tabella 3: Variazioni della posologia durante i cicli successivi della terapia con bortezomib in associazione con melfalan e prednisone
Tossicità Aggiustamento o posticipo della posologia
Tossicità ematologica durante un ciclo • In caso di prolungata neutropenia o trombocitopenia di Grado 4 o di trombocitopenia con sanguinamento osservata nel ciclo precedente Valutare la riduzione del 25% della dose di melfalan al ciclo successivo
• In caso di conta piastrinica ≤ 30 x 109/l o di ANC ≤ 0,75 x 109/l nel giorno di somministrazione di bortezomib (diverso dal giorno 1) La terapia con bortezomib deve essere sospesa.
• Nel caso in cui siano state saltate diverse dosi di bortezomib in un ciclo (≥ 3 dosi durante il trattamento bisettimanale o ≥ 2 dosi durante il trattamento monosettimanale) Ridurre di un livello la dose di bortezomib (da 1,3 mg/m² a 1 mg/m², o da 1 mg/m² a 0,7 mg/m²)
Tossicità non ematologiche di Grado ≥ 3 La terapia con bortezomib deve essere sospesa fino a quando i sintomi della tossicità non si siano risolti al Grado 1 o al basale.
Quindi è possibile riprendere il trattamento con bortezomib alla dose ridotta di un livello (da 1,3 mg/m² a 1 mg/m², o da 1 mg/m² a 0,7 mg/m²).
In caso di dolore neuropatico e/o neuropatia periferica correlati a bortezomib, mantenere e/o modificare la dose di bortezomib come indicato nella Tabella 1.
Per ulteriori informazioni riguardanti melfalan e prednisone, fare riferimento ai rispettivi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto.
Posologia per il trattamento del mieloma multiplo precedentemente non trattato in pazienti candidabili al trapianto di cellule staminali ematopoietiche (terapia di induzione).
Terapia in associazione a desametasone BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile è somministrato per via sottocutanea e, in seguito a diluizione, per via endovenosa alla dose raccomandata di 1,3 mg/m² dell’area della superficie corporea due volte la settimana per due settimane nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 21 giorni.
Questo periodo di 3 settimane viene considerato un ciclo di trattamento.
Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
Desametasone è somministrato per via orale alla dose di 40 mg nei giorni 1, 2, 3, 4, 8, 9, 10 e 11 del ciclo di trattamento con bortezomib.
Sono somministrati 4 cicli di trattamento di questa terapia di associazione.
Terapia in associazione a desametasone e talidomide BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile è somministrato per via sottocutanea e, in seguito a diluizione, per via endovenosa alla dose raccomandata di 1,3 mg/m² dell’area della superficie corporea due volte la settimana per due settimane nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 28 giorni.
Questo periodo di 4 settimane viene considerato un ciclo di trattamento.
Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
Desametasone è somministrato per via orale alla dose di 40 mg nei giorni 1, 2, 3, 4, 8, 9, 10, e 11 del ciclo di trattamento con bortezomib.
Talidomide è somministrata per via orale alla dose giornaliera di 50 mg nei giorni 1-14; se tollerata, la dose è aumentata a 100 mg nei giorni 15-28 e successivamente può essere ulteriormente aumentata fino a 200 mg al giorno dal ciclo 2 (vedere Tabella 4).
Sono somministrati 4 cicli di trattamento di questa terapia di associazione.
Ai pazienti che raggiungono almeno una risposta parziale, si raccomanda la somministrazione di 2 cicli aggiuntivi di trattamento.
Tabella 4: Posologia della terapia in associazione con bortezomib per il trattamento del mieloma multiplo precedentemente non trattato in pazienti candidabili al trapianto di cellule staminali ematopoietiche
Bo + Dx Cicli da 1 a 4
Settimana 1 2 3
Bo (1.3 mg/m²) Giorno 1, 4 Giorno 8, 11 Periodo di riposo
Dx 40 mg Giorno 1, 2, 3, 4 Giorno 8, 9, 10, 11 -
Bo + Dx + T Ciclo 1
Settimana 1 2 3 4
Bo (1.3 mg/m²) Giorno 1, 4 Giorno 8, 11 Periodo di riposo Periodo di riposo
T 50 mg Giornaliero Giornaliero - -
T 100 mg a - - Giornaliero Giornaliero
Dx 40 mg Giorno 1, 2, 3, 4 Giorno 8, 9, 10, 11 - -
Cicli da 2 a 4 b
Bo (1.3 mg/m²) Giorno 1, 4 Giorno 8, 11 Periodo di riposo Periodo di riposo
T 200 mg a Giornaliero Giornaliero Giornaliero Giornaliero
Dx 40 mg Giorno 1, 2, 3, 4 Giorno 8, 9, 10, 11 - -
Bo = bortezomib; Dx = desametasone; T = talidomide a La dose di talidomide è aumentata a 100 mg a partire dalla settimana 3 del Ciclo 1 solo se sono tollerati i 50 mg, e a 200 mg dal Ciclo 2 in poi se sono tollerati 100 mg b Possono essere somministrati fino a 6 cicli nei pazienti che hanno raggiunto almeno una risposta parziale dopo 4 cicli Aggiustamento della dose per i pazienti candidabili al trapianto Per l’aggiustamento della dose di bortezomib, devono essere seguite le linee guida per la modifica della dose descritte per la monoterapia.
In aggiunta, quando bortezomib è somministrato in associazione a altri chemioterapici, in caso di tossicità è necessario prendere in considerazione una appropriata riduzione della dose per questi medicinali in accordo alle raccomandazioni riportate nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.
Posologia per i pazienti con linfoma a cellule mantellari (MCL) precedentemente non trattati Terapia di associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (BoR-CAP) BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile è somministrato per via sottocutanea e, in seguito a diluizione, per via endovenosa alla dose raccomandata di 1,3 mg/m² dell’area della superficie corporea due volte la settimana per due settimane nei giorni 1, 4, 8 e 11, seguito da un periodo di riposo di 10 giorni nei giorni 12-21.
Questo periodo di 3 settimane è considerato un ciclo di trattamento.
Sono raccomandati 6 cicli di trattamento con questa terapia di associazione., sebbene ai pazienti con una prima risposta documentata al ciclo 6, possano essere somministrati 2 cicli aggiuntivi di trattamento con bortezomib.
Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
I seguenti medicinali sono somministrati come infusione endovenosa nel giorno 1 di ogni ciclo di trattamento di 3 settimane con bortezomib: rituximab alla dose di 375 mg/m², ciclofosfamide alla dose di 750 mg/m² e doxorubicina alla dose di 50 mg/m².
Prednisone è somministrato per via orale alla dose di 100 mg/m² nei giorni 1, 2, 3, 4 e 5 di ogni ciclo di trattamento con bortezomib.
Aggiustamento della dose durante il trattamento di pazienti con MCL precedentemente non trattato Prima di iniziare un nuovo ciclo di terapia: • La conta delle piastrine deve essere ≥ 100.000 cell/mcl e la conta assoluta dei neutrofili (ANC) deve essere ≥ 1.500 cell/mcl • La conta delle piastrine deve essere ≥ 75.000 cell/mcl nei pazienti con infiltrazione del midollo osseo o sequestro splenico • L’emoglobina deve essere ≥ 8 g/dl • Le tossicità non ematologiche devono essersi ridotte al Grado 1 o al basale.
Il trattamento con bortezomib deve essere sospeso all’insorgenza di qualsiasi tossicità non ematologica correlata a bortezomib di Grado ≥ 3 (escludendo la neuropatia) o tossicità ematologiche di Grado ≥ 3 (vedere anche paragrafo 4.4).
Per l’aggiustamento della dose vedere Tabella 5, riportata di sotto.
In caso di tossicità ematologica possono essere somministrati fattori di crescita granulocitari in accordo alla pratica standard locale.
In caso di ripetuti ritardi nella somministrazione dei cicli di terapia deve essere preso in considerazione l’uso preventivo dei fattori di crescita granulocitari.
Quando clinicamente appropriato, deve essere presa in considerazione la trasfusione di piastrine per il trattamento della trombocitopenia.
Tabella 5: Aggiustamento della dose durante il trattamento di pazienti con MCL precedentemente non trattati
Tossicità Aggiustamento o posticipo della posologia
Tossicità ematologica
Neutropenia di Grado ≥ 3 con febbre, neutropenia di Grado 4 di durata superiore ai 7 giorni, una conta piastrinica < 10.000 cell/mcl La terapia con bortezomib deve essere sospesa per un massimo di 2 settimane fino a quando il paziente abbia una ANC ≥ 750 cell/mcl e una conta piastrinica ≥ 25.000 cell/mcl.
• Se dopo la sospensione di bortezomib la tossicità non si è risolta, come definito sopra, il trattamento con bortezomib deve essere interrotto.
• Se la tossicità si risolve e ad es.
il paziente ha una ANC ≥ 750 cell/mcl e una conta piastrinica ≥ 25.000 cell/mcl, bortezomib può essere ripreso alla dose ridotta di un livello (da 1,3 mg/m² a 1 mg/m² o da 1 mg/m² a 0,7 mg/m²).
• In caso di conta piastrinica < 25.000 cell/mcl o ANC < 750 cell/mcl nel giorno di somministrazione di bortezomib (diverso dal giorno 1 di ogni ciclo) Sospendere la somministrazione di bortezomib
Tossicità non ematologiche di Grado ≥ 3 considerate correlate a bortezomib Sospendere la somministrazione di bortezomib fino alla riduzione dei sintomi di tossicità al Grado 2 o inferiore.
Quindi è possibile riprendere il trattamento con bortezomib alla dose ridotta di un livello (da 1,3 mg/m² a 1 mg/m², o da 1 mg/m² a 0,7 mg/m²).
Per il dolore neuropatico correlato a bortezomib e/o la neuropatia periferica, mantenere e/o modificare bortezomib come indicato nella Tabella 1.
Inoltre, quando bortezomib è somministrato in associazione a altri chemioterapici, deve essere presa in considerazione un’appropriata riduzione della dose di questi medicinali nel caso di tossicità, in accordo alle raccomandazioni riportate nel rispettivo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.
Popolazioni speciali Anziani Non esistono prove cliniche che suggeriscano la necessità di un aggiustamento della dose in pazienti al di sopra dei 65 anni di età con mieloma multiplo o con linfoma a cellule mantellari.
Non ci sono studi sull’uso di bortezomib nei pazienti anziani con mieloma multiplo precedentemente non trattato che sono candidabili a chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Pertanto, in questa popolazione non può essere fatta nessuna raccomandazione sulla dose.
In uno studio nei pazienti con linfoma a cellule mantellari precedentemente non trattato, il 42,9% e 10,4% dei pazienti esposti a bortezomib erano in un intervallo di 65-74 anni e ≥ 75 anni di età, rispettivamente.
Nei pazienti con età ≥ 75 anni, entrambi i regimi, bortezomib in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (BpR-CAP) e rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone (R-CHOP), sono risultati meno tollerati (vedere paragrafo 4.8).
Compromissione epatica I pazienti con compromissione epatica di grado lieve non richiedono alcun aggiustamento della dose e devono essere trattati con il dosaggio raccomandato.
I pazienti con compromissione epatica di grado moderato o grave devono iniziare il trattamento con bortezomib alla dose ridotta di 0,7 mg/m² per iniezione durante il primo ciclo di trattamento, e un successivo incremento della dose a 1,0 mg/m² oppure una ulteriore riduzione della dose a 0,5 mg/m² possono essere presi in considerazione sulla base della tolleranza del paziente (vedere Tabella 6 e paragrafi 4.4 e 5.2).
Tabella 6: Modifiche raccomandate della posologia iniziale di bortezomib per i pazienti con compromissione epatica
Gravità della compromissione epatica Livelli di bilirubina Livelli di SGOT (AST) Aggiustamento della posologia iniziale
Lieve ≤ 1.0 x LSN > LSN Nessuno
> 1.0 x - 1.5 x LSN Qualsiasi Nessuno
Moderata > 1.5 x - 3 x LSN Qualsiasi Ridurre bortezomib a 0,7 mg/m² nel primo ciclo di trattamento.
Nei cicli successivi considerare un incremento della dose a 1,0 mg/m² o una ulteriore riduzione della dose a 0,5 mg/m² sulla base della tolleranza del paziente.
Grave > 3 x LSN Qualsiasi
Abbreviazioni: SGOT = transaminasi glutammico-ossalacetica sierica; AST = aspartato aminotransferasi; LSN = limite superiore dell’intervallo di normalità.
* Basata sulla classificazione NCI Organ Dysfunction Working Group per categorizzare la compromissione epatica (lieve, moderata, grave).
Compromissione renale La farmacocinetica di bortezomib non subisce alterazioni in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (Clearance della creatinina [CrCL] > 20 ml/min/1,73 m²); perciò non sono necessari aggiustamenti della dose in questi pazienti.
Non è noto se la farmacocinetica di bortezomib subisca alterazioni in pazienti con compromissione renale di grado grave non in dialisi (CrCL< 20 ml/min/1.73 m²).
Poiché la dialisi potrebbe ridurre le concentrazioni di bortezomib, bortezomib deve essere somministrato dopo la seduta dialitica (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di bortezomib in pazienti al di sotto dei 18 anni di età non sono state stabilite (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1 ma non può essere definita nessuna raccomandazione riguardante la posologia.
Modo di somministrazione BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile è utilizzabile per somministrazione per via sottocutanea e, in seguito a diluizione, per via endovenosa.
Bortezomib non deve essere somministrato per altre vie.
La somministrazione intratecale ha portato alla morte del paziente.
Iniezione endovenosa BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile deve essere innanzitutto diluito a 1 mg/ml (vedere paragrafo 6) e, in seguito a diluizione, somministrato per via endovenosa in bolo della durata di 3-5 secondi, mediante un catetere endovenoso periferico o centrale, il tutto seguito da un lavaggio con una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%).
Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
Iniezione sottocutanea BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile viene somministrato per via sottocutanea nelle cosce (destra o sinistra) o nell’addome (destro o sinistro).
La soluzione deve essere iniettata sottocute con un angolo di 45-90°.
I siti di iniezione devono essere cambiati a rotazione nelle successive iniezioni.
Se si manifestano delle reazioni nel sito di iniezione dopo la somministrazione sottocutanea di bortezomib, può essere somministrata una soluzione meno concentrata di bortezomib (1 mg/ml invece di 2,5 mg/ml) per via sottocutanea o è raccomandato il passaggio alla somministrazione per via endovenosa.
Quando bortezomib è somministrato in associazione a altri medicinali, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di questi medicinali per le istruzioni relative alla somministrazione.

Avvertenze e precauzioni

Quando bortezomib viene somministrato in associazione ad altri medicinali, deve essere consultato il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di questi altri medicinali, prima dell’inizio del trattamento con bortezomib.
Quando viene somministrata talidomide è necessario prestare particolare attenzione al test di gravidanza e ai requisiti di prevenzione (vedere paragrafo 4.6).
Somministrazione intratecale Si sono verificati casi di decesso in seguito alla somministrazione intratecale involontaria di bortezomib.
BORTEZOMIB EG 2,5 mg soluzione iniettabile è destinato per l’uso endovenoso o sottocutaneo.
Bortezomib non deve essere somministrato per via intratecale.
Tossicità gastrointestinale Gli effetti tossici gastrointestinali, compresa nausea, diarrea, vomito e stitichezza, sono molto comuni durante il trattamento con bortezomib.
Occasionalmente sono stati segnalati casi di ileo (vedere paragrafo 4.8).
Pertanto i pazienti che manifestino costipazione devono essere monitorati attentamente.
Tossicità ematologica Il trattamento con bortezomib è molto spesso associato a effetti tossici ematologici (trombocitopenia, neutropenia e anemia).
Negli studi condotti in pazienti con mieloma multiplo recidivato trattati con bortezomib e nei pazienti con MCL precedentemente non trattato, trattati con bortezomib in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (BoR-CAP), una delle tossicità ematologiche più comuni è stata trombocitopenia transitoria.
Le piastrine sono risultate al livello più basso al Giorno 11 di ogni ciclo di trattamento con bortezomib e si sono ristabilite ai livelli del basale solitamente al ciclo successivo.
Non vi è stata evidenza di trombocitopenia cumulativa.
Il nadir del valore medio delle piastrine è stato pari a circa il 40% del valore basale negli studi sul mieloma multiplo con bortezomib impiegato come monoterapia e del 50% nello studio sul MCL.
In pazienti con mieloma avanzato la gravità della trombocitopenia era correlata ai valori piastrinici precedenti al trattamento: per valori piastrinici al basale < 75.000/mcl, il 90% dei 21 pazienti ha raggiunto una conta piastrinica ≤ 25.000/mcl durante lo studio, incluso un 14% di pazienti che ha raggiunto valori < 10.000/mcl; al contrario, per valori piastrinici al basale > 75.000/mcl, solo il 14% dei 309 pazienti ha mostrato una conta piastrinica ≤ 25.000/mcl durante lo studio.
Nei pazienti con MCL (studio LYM-3002), si è avuta una più alta incidenza (56,7% versus 5,8%) di trombocitopenia di Grado ≥ 3 nel gruppo di trattamento con bortezomib (BoR-CAP) rispetto al gruppo non trattato con bortezomib (rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone [R-CHOP]).
I due gruppi di trattamento sono risultati simili sia per quanto riguarda l’incidenza complessiva di eventi di sanguinamento di tutti i gradi (6,3% nel gruppo Bor-CAP e 5,0% nel gruppo R-CHOP) sia per gli eventi di sanguinamento di Grado 3 e maggiore (BoR-CAP: 4 pazienti [1,7%]; R-CHOP: 3 pazienti [1,2%]).
Nel gruppo BoR-CAP, il 22,5% dei pazienti ha ricevuto una trasfusione di piastrine rispetto al 2,9% dei pazienti nel gruppo R-CHOP.
In associazione al trattamento con bortezomib sono stati riportati emorragia gastrointestinale e intracerebrale.
Pertanto, i livelli piastrinici devono essere monitorati prima della somministrazione di ogni dose di bortezomib.
La terapia con bortezomib deve essere sospesa quando la conta piastrinica raggiunge valori < 25.000/mcl o, in caso di associazione con melfalan e prednisone, quando la conta piastrinica raggiunga valori ≤ 30.000/mcl (vedere paragrafo 4.2).
Il beneficio potenziale del trattamento deve essere accuratamente valutato rispetto ai rischi, particolarmente in caso di trombocitopenia da moderata a grave e in presenza di fattori di rischio emorragico.
L’emocromo completo, con i conteggi differenziali e con inclusa la conta piastrinica, deve essere frequentemente monitorato nel corso del trattamento con bortezomib.
Quando clinicamente appropriato, deve essere presa in considerazione la trasfusione di piastrine (vedere paragrafo 4.2).
Nei pazienti con MCL senza evidenza di neutropenia cumulativa, è stata osservata neutropenia transitoria reversibile tra i cicli di trattamento.
I neutrofili sono risultati al livello più basso al Giorno 11 di ogni ciclo di trattamento con bortezomib e solitamente sono ritornati ai valori basali nel ciclo successivo.
Nello studio LYM-3002, il supporto con fattori di crescita è stato impiegato nel 78% dei pazienti nel braccio BoR-CAP e nel 61% dei pazienti nel braccio R-CHOP.
Poiché i pazienti con neutropenia sono esposti ad un maggior rischio di infezioni, questi devono essere monitorati per segni e sintomi di infezione e trattati tempestivamente.
In caso di tossicità ematologica possono essere somministrati fattori di crescita granulocitari in accordo alla pratica standard locale.
In caso di ripetuti ritardi nella somministrazione dei cicli di terapia deve essere preso in considerazione l’uso preventivo dei fattori di crescita granulocitari (vedere paragrafo 4.2).
Riattivazione del virus Herpes zoster Nei pazienti in trattamento con bortezomib è raccomandata la somministrazione della profilassi antivirale.
Nello studio di Fase III condotto in pazienti affetti da mieloma multiplo precedentemente non trattato, l’incidenza complessiva della riattivazione dell’herpes zoster è risultata più comune nei pazienti trattati con Bortezomib+Melfalan+Prednisone rispetto ai pazienti trattati con Melfalan+Prednisone (rispettivamente 14% contro 4%).
Nei pazienti con MCL (studio LYM-3002), l’incidenza dell’infezione da herpes zoster è stata del 6,7% nel braccio BoR-CAP e del 1,2% nel braccio R-CHOP (vedere paragrafo 4.8).
Riattivazione e infezione da virus dell’epatite B (HBV) Quando rituximab è usato in associazione con bortezomib, nei pazienti a rischio di infezione da HBV deve essere sempre eseguito uno screening per l’HBV prima dell’inizio del trattamento.
I portatori di epatite B e i pazienti con una storia di epatite B devono essere monitorati attentamente per segni clinici e di laboratorio di infezione attiva da HBV durante e dopo il trattamento di rituximab in associazione con bortezomib.
Deve essere considerata una profilassi antivirale.
Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di rituximab.
Leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) Nei pazienti trattati con bortezomib sono stati riportati casi molto rari, con causalità non nota, di infezione da virus di John Cunningham (JC) risultanti in PML e morte.
I pazienti con diagnosi di PML avevano assunto terapia immunosoppressiva in precedenza o la stavano assumendo in concomitanza.
La maggior parte dei casi di PML sono stati diagnosticati entro 12 mesi dalla assunzione della prima dose di bortezomib.
I pazienti devono essere monitorati a intervalli regolari per rilevare ogni sintomo o segno neurologico nuovo o in peggioramento che possa indicare PML tra le diagnosi differenziali dei problemi del sistema nervoso centrale.
Qualora si sospetti diagnosi di PML, i pazienti devono essere indirizzati a un medico specializzato nella gestione della PML e devono essere attuate misure diagnostiche appropriate per la PML.
In caso di diagnosi confermata di PML il trattamento con bortezomib deve essere interrotto.
Neuropatia periferica Il trattamento con bortezomib è molto spesso associato a neuropatia periferica, principalmente sensoriale.
Tuttavia, sono stati riportati casi di grave neuropatia motoria con o senza neuropatia sensoriale periferica.
L’incidenza di neuropatia periferica aumenta nella fase iniziale del trattamento e raggiunge il picco al ciclo 5.
Si consiglia di monitorare attentamente i pazienti per individuare i sintomi della neuropatia quali sensazione di bruciore, iperestesia, ipoestesia, parestesia, malessere, dolore neuropatico o debolezza.
Nello studio clinico di Fase III di confronto di bortezomib somministrato per via endovenosa verso la via sottocutanea, l’incidenza di eventi di neuropatia periferica di Grado ≥ 2 era del 24% nel gruppo della somministrazione sottocutanea e 41% nel gruppo della iniezione endovenosa (p = 0,0124).
Si è verificata neuropatia periferica di Grado ≥ 3 nel 6% dei pazienti del gruppo di trattamento per via sottocutanea rispetto al 16% del gruppo in trattamento per via endovenosa (p = 0,0264).
L’incidenza di tutti i gradi di neuropatia periferica con bortezomib somministrato per via endovenosa è stata più bassa nei precedenti studi in cui bortezomib veniva somministrato per via endovenosa rispetto allo studio MMY-3021.
I pazienti che presentano insorgenza o peggioramento della neuropatia periferica devono essere sottoposti a valutazione neurologica e può essere richiesta una modifica della dose o dello schema terapeutico o della via di somministrazione sottocutanea (vedere paragrafo 4.2).
La neuropatia è stata gestita con terapie di supporto o di altra natura.
Deve essere preso in considerazione un monitoraggio precoce e regolare per i sintomi della neuropatia correlata al trattamento con una valutazione neurologica nei pazienti che ricevono bortezomib in associazione a medicinali che notoriamente sono associati a neuropatia (es.
talidomide) e deve essere presa in considerazione una appropriata riduzione della dose o l’interruzione del trattamento.
Oltre alla neuropatia periferica, è possibile che la neuropatia del sistema autonomo contribuisca all’insorgenza di alcune reazioni avverse, quali ipotensione posturale e grave stitichezza da ileo.
Sono ancora limitate le informazioni disponibili sulla neuropatia autonomica e sul suo contributo a tali effetti indesiderati.
Crisi convulsive Non comunemente crisi convulsive sono stati riportati in pazienti senza precedenti di convulsioni o epilessia.
È richiesta particolare cura in caso di trattamento di pazienti a rischio di convulsioni.
Ipotensione Il trattamento con bortezomib è comunemente associato a ipotensione ortostatica/posturale.
La maggior parte delle reazioni avverse sono di grado da lieve a moderato e sono state osservate durante il trattamento.
I pazienti che hanno sperimentato ipotensione ortostatica con bortezomib (iniettato per via endovenosa), non avevano riferito precedenti episodi di ipotensione ortostatica prima del trattamento.
Nella maggior parte dei pazienti è stato necessario somministrare una terapia per il trattamento dell’ipotensione ortostatica.
Una minoranza di pazienti con ipotensione ortostatica ha manifestato episodi di sincope.
L’ipotensione ortostatica/posturale non è stata correlata in acuto all’infusione in bolo di bortezomib.
Il meccanismo di questo evento è sconosciuto, benché una componente possa essere determinata dalla neuropatia del sistema autonomo.
La neuropatia del sistema autonomo può essere correlata a bortezomib oppure è possibile che il farmaco possa aggravare una condizione preesistente, come la neuropatia diabetica o amiloidotica.
Deve essere utilizzata la massima cautela nel trattamento di pazienti con anamnesi positiva per sincope in terapia con farmaci noti per la loro correlazione con l’ipotensione, o di pazienti che evidenziano una disidratazione generata da diarrea o vomito ricorrenti.
L’ipotensione ortostatica/posturale può essere trattata con l’aggiustamento del dosaggio dei farmaci antipertensivi, la reidratazione o la somministrazione di mineralcorticosteroidi e/o farmaci simpaticomimetici.
Ai pazienti deve essere suggerito di consultare il medico nel caso in cui si manifestino capogiri, sensazione di testa leggera o brevi episodi di svenimento.
Sindrome di encefalopatia posteriore reversibile (PRES) Sono stati riportati casi di PRES in pazienti in trattamento con bortezomib.
La PRES è una rara forma neurologica caratterizzata da evoluzione rapida, spesso reversibile che può manifestarsi con convulsioni, ipertensione, mal di testa, letargia, confusione mentale, cecità e altre alterazioni visive e neurologiche.
La diagnosi è confermata da immagini radiologiche delle strutture cerebrali, preferibilmente ottenute con Risonanza Magnetica Nucleare (RMN).
In pazienti che sviluppano PRES la terapia con bortezomib deve essere interrotta.
Insufficienza cardiaca L’insorgenza acuta o l’aggravamento dell’insufficienza cardiaca congestizia, e/o lo sviluppo di riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra sono stati osservati durante il trattamento con bortezomib.
La ritenzione idrica potrebbe essere un fattore predisponente per segni e sintomi di insufficienza cardiaca.
I pazienti con insufficienza cardiaca o con fattori di rischio per la stessa, devono essere attentamente controllati.
Indagini elettrocardiografiche Negli studi clinici sono stati osservati casi isolati di prolungamento dell’intervallo QT, la cui causalità non è stata stabilita.
Disturbi polmonari Sono stati riportati rari casi di pneumopatia infiltrativa diffusa acuta a eziologia sconosciuta, quali polmoniti, polmoniti interstiziali, infiltrazione polmonare e sindrome acuta da distress respiratorio (ARDS), nei pazienti in trattamento con bortezomib (vedere paragrafo 4.8).
Alcuni di questi episodi sono stati fatali.
Si raccomanda l’esecuzione di una radiografia toracica prima del trattamento come riferimento basale per potenziali alterazioni polmonari successive al trattamento.
In caso di insorgenza o peggioramento di sintomi polmonari (es.
tosse, dispnea), si deve procedere ad una tempestiva valutazione diagnostica del paziente e conseguente appropriato trattamento.
Il rapporto rischio/beneficio deve essere considerato prima di continuare la terapia con bortezomib.
Durante uno studio clinico, due pazienti su due in trattamento con citarabina ad alte dosi (2 g/m² al giorno) in infusione continua di 24 ore in associazione con daunorubicina e bortezomib per il trattamento della leucemia mieloide acuta recidivata sono deceduti a causa di ARDS nella fase iniziale della terapia e lo studio è stato interrotto.
Questo specifico regime terapeutico di associazione con citarabina ad alte dosi (2 g/m² al giorno) in infusione continua di 24 ore non è quindi raccomandato.
Compromissione renale Le complicanze a livello renale sono frequenti nei pazienti affetti da mieloma multiplo.
I pazienti con insufficienza renale devono essere attentamente monitorati (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).Compromissione epatica Bortezomib viene metabolizzato dagli enzimi epatici.
Nei pazienti affetti da insufficienza epatica di grado moderato o grave l’esposizione a bortezomib aumenta; tali pazienti devono essere trattati con un dosaggio ridotto di bortezomib e devono venire attentamente monitorati per osservare l’eventuale insorgenza di fenomeni di tossicità (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Reazioni epatiche Rari casi di insufficienza epatica sono stati riportati in pazienti in trattamento con bortezomib, concomitanti terapie farmacologiche e con gravi malattie pre-esistenti.
Sono state riportate altre reazioni epatiche quali incremento degli enzimi epatici, iperbilirubinemia ed epatite.
Tali alterazioni possono essere reversibili dopo interruzione del trattamento con bortezomib (vedere paragrafo 4.8).
Sindrome da lisi tumorale Poiché bortezomib è una sostanza citotossica ed è quindi in grado di distruggere rapidamente le plasmacellule maligne e le cellule del MCL, è possibile osservare complicanze da sindrome da lisi tumorale.
I pazienti a rischio di sviluppo della sindrome da lisi tumorale, sono quelli che hanno evidenziato una elevata massa tumorale prima dell’inizio del trattamento.
È necessario monitorare attentamente questi pazienti e prendere le dovute precauzioni.
Somministrazione concomitante di altri farmaci I pazienti in trattamento concomitante con bortezomib e potenti inibitori del CYP3A4 devono essere attentamente monitorati.
Deve essere prestata particolare attenzione in caso di co-somministrazione di bortezomib e substrati del CYP3A4 o del CYP2C19 (vedere paragrafo 4.5).
In pazienti in trattamento con ipoglicemizzanti orali deve essere confermata la normale funzionalità epatica e devono essere trattati con cautela (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni potenzialmente immuno-complesso mediate Potenziali reazioni correlate agli immunocomplessi, come la malattia da siero, poliartrite con rash e glomerulonefrite proliferativa, sono state riportate occasionalmente.
È necessario interrompere la somministrazione di bortezomib in caso di eventi gravi.
BORTEZOMIB EG contiene sodio Questo farmaco contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, è quindi essenzialmente “privo di sodio”.

Interazioni

Studi in vitro indicano che bortezomib è un debole inibitore degli isoenzimi (CYP) 1A2, 2C9, 2C19, 2D6 e 3A4 del citocromo P450.Dato il limitato contributo (7%) dell’isoenzima CYP2D6 al metabolismo di bortezomib, si ritiene che tale fenotipo a bassa attività metabolizzante non incida sulla disponibilità complessiva di bortezomib.
Uno studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 12 pazienti, per verificare l’effetto del ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) ha mostrato un aumento medio dell’AUC di bortezomib del 35% (IC 90% [1,0321,772)].
Pertanto, i pazienti in trattamento concomitante con bortezomib e potenti inibitori del CYP3A4 (ad esempio ketoconazolo, ritonavir) devono essere attentamente monitorati.
In uno studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 17 pazienti, per verificare l’effetto dell’omeprazolo, un potente inibitore del CYP2C19, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) non si è evidenziato un effetto significativo sulla farmacocinetica di bortezomib.
Uno studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 6 pazienti, per verificare l’effetto della rifampicina, un potente induttore di CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) ha mostrato una riduzione media dell’AUC di bortezomib del 45%.
Pertanto, non è raccomandato l’uso concomitante di bortezomib con potenti induttori del CYP3A4 (ad esempio rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed erba di san Giovanni), perché l’efficacia può essere ridotta.
Nello stesso studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, sui dati provenienti da 7 pazienti, per verificare l’effetto del desametasone, un debole induttore del CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) non si è evidenziato un effetto significativo sulla farmacocinetica di bortezomib.
Uno studio d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 21 pazienti, per valutare l’effetto di melfalan-prednisone sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa), ha mostrato un incremento medio dell’AUC di bortezomib del 17%.
Questo non è stato considerato clinicamente rilevante.
Nel corso degli studi clinici, è stata segnalata non comunemente ipoglicemia e comunemente iperglicemia nei pazienti diabetici in terapia con farmaci ipoglicemizzanti orali.
I pazienti in terapia con antidiabetici orali in trattamento con bortezomib, possono richiedere un attento monitoraggio della glicemia e un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse gravi non comunemente riportate durante il trattamento con bortezomib includono insufficienza cardiaca, sindrome da lisi tumorale, ipertensione polmonare, sindrome di encefalopatia posteriore reversibile, pneumopatia infiltrativa diffusa acuta e raramente neuropatia autonomica.
Le reazioni avverse più comunemente riportate durante il trattamento con bortezomib sono nausea, diarrea, costipazione, vomito, affaticamento, piressia, trombocitopenia, anemia, neutropenia, neuropatia periferica (inclusa quella sensoriale), mal di testa, parestesia, riduzione dell’appetito, dispnea, rash, herpes zoster e mialgia.
Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Mieloma multiplo Gli effetti indesiderati riportati in Tabella 7 sono quelli considerati dagli sperimentatori con una possibile o probabile relazione causale con bortezomib.
Queste reazioni avverse sono basate su un insieme di dati integrati di 5.476 pazienti di cui 3.996 trattati con 1,3 mg/m² di bortezomib e inclusi nella Tabella 7.
Bortezomib è stato somministrato complessivamente in 3.974 pazienti per il trattamento del mieloma multiplo.
Le reazioni avverse sono elencate qui di seguito per classificazione per sistemi e organi e per gruppi di frequenza.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (non può essere stimata in base ai dati disponibili).
Entro ciascun gruppo di frequenze, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.
La Tabella 7 è stata generata usando la versione 14.1 di MedDRA.
Sono state anche riportate le reazioni avverse derivanti da segnalazioni post-marketing non osservate durante gli studi clinici.
Tabella 7: Reazioni avverse in pazienti con mieloma multiplo trattati con bortezomib in monoterapia o in associazione
Classificazione sistemico organica Incidenza Reazione avversa
Infezioni ed infestazioni Comune Herpes zoster (include disseminato e oftalmico), Polmonite *, Herpes simplex *, Infezione micotica *,
Non comune Infezione*, Infezione batterica ^, Infezione virale *, Sepsi (incluso shock settico) *, Broncopolmonite, Infezione da herpes virus *, Meningoencefalite erpetica #, Batteriemia (inclusa stafilococcica), Orzaiolo, Influenza, Cellulite, Infezioni associate al catetere, Infezione cutanea *, Infezione all’orecchio *, Infezione da Stafilococco, Infezione ai denti *
Raro Meningite (inclusa meningite batterica), Infezione da virus di Epstein-Barr, Herpes genitale, Tonsillite, Mastoidite, Sindrome da affaticamento post-virale
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Raro Tumori maligni, Leucemia plasmocitaria, Carcinoma cellulare renale, Massa, Micosi fungoide, Tumori benigni *
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Trombocitopenia *, Neutropenia *, Anemia *
Comune Leucopenia*, Linfopenia *
Non comune Pancitopenia *, Neutropenia febbrile, Coagulopatia *, Leucocitosi *, Linfoadenopatia, Anemia emolitica *
Raro Coagulazione intravascolare disseminata, Trombocitosi *, Sindrome da iperviscosità, Patologia delle piastrine NOS, Porpora trombocitopenica, Patologia del sangue NOS, Diatesi emorragica, Infiltrazione linfocitica
Disturbi del sistema immunitario Non comune Angioedema *, Ipersensibilità *
Raro Shock anafilattico, Amiloidosi, Reazione immuno-complesso mediata di tipo III
Patologie endocrine Non comune Sindrome di Cushing *, Ipertiroidismo *, Sindrome da secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico (SIADH)
Raro Ipotiroidismo
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Diminuzione dell’appetito
Comune Disidratazione, Ipokaliemia *, Iponatremia *, Alterazione dei livelli di glucosio nel sangue *, Ipocalcemia *, Alterazione enzimatica *
Non comune Sindrome da lisi tumorale, Mancato accrescimento *, Ipomagnesiemia *, Ipofosfatemia *, Iperkaliemia *, Ipercalcemia *, Ipernatremia *, Livelli anormali di acido urico *, Diabete mellito *, Ritenzione idrica
Raro Ipermagnesiemia *, Acidosi, Squilibrio elettrolitico *, Sovraccarico di fluidi, Ipocloremia *, Ipovolemia, Ipercloremia *, Iperfosfatemia *, Disturbi metabolici, Carenza del complesso di vitamina B, Carenza di vitamina B12, Gotta, Aumento dell’appetito, Intolleranza all’alcol
Disturbi psichiatrici Comune Disordini e disturbi dell’umore *, Ansia *, Disordini e disturbi del sonno *
Non comune Disturbi mentali *, Allucinazioni *, Disturbo psicotico *, Stato confusionale *, Irrequietezza
Raro Ideazione suicidaria *, Disturbo dell’adattamento, Delirio, Riduzione della libido
Patologie del sistema nervoso Molto comune Neuropatie *, Neuropatia sensoriale periferica, Disestesia *, Neuralgia *
Comune Neuropatia motoria *, Perdita di coscienza (incluso sincope), Capogiri *, Disgeusia *, Letargia, Mal di testa *
Non comune Tremore, Neuropatia periferica sensomotoria, Discinesia *, Disturbi della coordinazione cerebellare e dell’equilibrio*, Perdita di memoria (esclusa demenza) *, Encefalopatia *, Sindrome di encefalopatia posteriore reversibile #, Neurotossicità, Disturbi convulsivi *, Neuralgia post erpetica, Disturbi della parola *, Sindrome delle gambe senza riposo, Emicrania, Sciatalgia, Disturbo dell’attenzione, Riflessi alterati *, Parosmia
Raro Emorragia cerebrale *, Emorragia intracranica (inclusa emorragia subaracnoidea) *, Edema cerebrale, Attacco ischemico transitorio, Coma, Squilibrio del sistema nervoso autonomo, Neuropatia autonomica, Paralisi dei nervi cranici *, Paralisi *, Paresi *, Presincope, Sindrome del tronco cerebrale, Disturbi cerebrovascolari, Lesione della radice nervosa, Iperattività psicomotoria, Compressione del midollo spinale, Disturbo cognitivo NOS, Disfunzione motoria, Disturbi del sistema nervoso NOS, Radicoliti, Perdita di saliva, Ipotonia
Patologie dell’occhio Comune Gonfiore oculare *, Visione alterata *, Congiuntivite *
Non comune Emorragia oculare *, Infezione delle palpebre *, Infiammazione dell’occhio *, Diplopia, Secchezza oculare *, Irritazione oculare *, Dolore oculare, Aumento della lacrimazione, Secrezioni oculari
Raro Lesione della cornea *, Esoftalmo, Retinite, Scotoma, Disturbi dell’occhio (incluse le palpebre), NOS, Dacrioadenite acquisita, Fotofobia, Fotopsia, Neuropatia ottica #, Diversi gradi di disabilità visiva (fino alla cecità) *
Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune Vertigini *
Non comune Disacusia (incluso tinnito) *, Compromissione dell’udito (fino ed inclusa sordità), Fastidio all’orecchio *
Raro Emorragia all’orecchio, Neuronite vestibolare, Disturbi dell’orecchio NOS
Patologie cardiache Non comune Tamponamento cardiaco *, Arresto cardio-polmonare *, Fibrillazione cardiaca (inclusa fibrillazione atriale), Insufficienza cardiaca (inclusa insufficienza ventricolare destra e sinistra) ^, Aritmia *, Tachicardia *, Palpitazioni, Angina pectoris, Pericardite (incluso versamento pericardico) *, Cardiomiopatia *, Disfunzione ventricolare *, Bradicardia
Raro Flutter atriale, Infarto del miocardio *, Blocco atrioventricolare *, Disturbi cardiovascolari (incluso shock cardiogeno), Torsione di punta, Angina instabile, Disturbi alle valvole cardiache *, Insufficienza coronarica arteriosa, Arresto sinusale
Patologie vascolari Comune Ipotensione *, Ipotensione ortostatica, Ipertensione *
Non comune Accidente cerebrovascolare *, Trombosi venosa profonda *, Emorragia *, Tromboflebite (inclusa tromboflebite superficiale), Collasso circolatorio (incluso shock ipovolemico), Flebite, Vampate *, Ematoma (incluso ematoma perirenale) *, Scarsa circolazione periferica *, Vasculite, Iperemia (inclusa iperemia oculare) *
Raro Embolia periferica, Linfoedema, Pallore, Eritromelalgia, Vasodilatazione, Alterazione del colore delle vene, Insufficienza venosa
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dispnea *, Epistassi, Infezioni delle vie respiratorie superiori/inferiori *, Tosse *
Non comune Embolia polmonare, Versamento pleurico, Edema polmonare (incluso edema acuto), Emorragia alveolare polmonare *, Broncospasmo, Malattia polmonare cronica ostruttiva *, Ipossiemia *, Congestione del tratto respiratorio *, Ipossia, Pleurite *, Singhiozzo, Rinorrea, Disfonia, Dispnea sibilante
Raro Insufficienza respiratoria, Sindrome da distress respiratorio acuto, Apnea, Pneumotorace, Atelettasia, Ipertensione polmonare, Emottisi, Iperventilazione, Ortopnea, Polmonite, Alcalosi respiratoria, Tachipnea, Fibrosi polmonare, Disturbi bronchiali *, Ipocapnia *, Malattia interstiziale polmonare, Infiltrazione polmonare, Tensione della gola, Gola secca, Aumento delle secrezioni delle vie aeree superiori, Irritazione della gola, Sindrome della tosse delle vie respiratorie superiori
Patologie gastrointestinali Molto comune Sintomi di nausea e vomito *, Diarrea *, Stitichezza
Comune Emorragia gastrointestinale (incluso mucosale) *, Dispepsia, Stomatite *, Distensione addominale, Dolore orofaringeo *, Dolore addominale (incluso dolore gastrointestinale e splenico), Disturbi del cavo orale *, Flatulenza
Non comune Pancreatite (inclusa pancreatite cronica) *, Ematemesi, Tumefazione delle labbra *, Ostruzione gastrointestinale (incluso ostruzione dell’intestino tenue, ileo) *, Disagio addominale, Ulcera al cavo orale *, Enterite *, Gastrite *, Sanguinamento gengivale, Malattia da reflusso gastroesofageo *, Colite (incluso colite da clostridium difficile) *, Colite ischemica #, Infiammazione gastrointestinale *, Disfagia, Sindrome del colon irritabile, Disturbi gastrointestinali NOS, Lingua biancastra, Disturbi della motilità gastrointestinale *, Disturbi delle ghiandole salivari *
Raro Pancreatite acuta, Peritonite *, Edema della lingua *, Ascite, Esofagite, Cheilite, Incontinenza fecale, Atonia dello sfintere anale, Fecaloma *, Ulcerazione o perforazione gastrointestinale *, Ipertrofia gengivale, Megacolon, Perdite rettali, Vesciche orofaringee *, Dolore alle labbra, Periodontite, Ragade anale, Modifica delle abitudini intestinali, Proctalgia, Modificazione delle feci
Patologie epatobiliari Comune Alterazione dei livelli enzimatici epatici *
Non comune Epatotossicità (incluso disturbo epatico), Epatite *, Colestasi
Raro Insufficienza epatica, Epatomegalia, Sindrome di Budd-Chiari, Epatite da citomegalovirus, Emorragia epatica, Colelitiasi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione cutanea *, Prurito *, Eritema, Cute secca
Non comune Eritema multiforme, Orticaria, Dermatosi febbrile neutrofilica acuta, Eruzione cutanea tossica, Necrolisi epidermale tossica *, Sindrome di Stevens-Johnson *, Dermatite *, Alterazione dei capelli *, Petecchie, Ecchimosi, Lesione cutanea, Porpora, Massa cutanea *, Psoriasi, Iperidrosi, Sudorazione notturna, Ulcera da decubito #, Acne *, Vesciche *, Alterazione della pigmentazione *
Raro Reazione cutanea, Infiltrazione linfocitica di Jessner, Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, Emorragia sottocutanea, Livedo reticularis, Ispessimento della cute, Papule, Reazioni di fotosensibilità, Seborrea, Sudori freddi, Disturbi della pelle NOS, Eritrosi, Ulcera della pelle, Alterazione delle unghie
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Dolore muscoloscheletrico *
Comune Spasmi muscolari *, Dolore agli arti, Debolezza muscolare
Non comune Contrazioni muscolari, Gonfiore alle articolazioni, Artrite *, Rigidità articolare, Miopatie *, Sensazione di pesantezza
Raro Rabdomiolisi, Sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare, Fistola, Versamento articolare, Dolore alla mascella, Patologia ossea, Infezioni e infiammazione del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo *, Ciste sinoviale
Patologie renali e urinarie Comune Compromissione renale *
Non comune Insufficienza renale acuta, Insufficienza renale cronica *, Infezioni delle vie urinarie *, Segni e sintomi alle vie urinarie *, Ematuria *, Ritenzione urinaria, Disturbi della minzione *, Proteinuria, Azotemia, Oliguria *, Pollachiuria
Raro Irritazione della vescica
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune Emorragia vaginale, Dolore genitale *, Disfunzione erettile
Raro Disturbi ai testicoli *, Prostatite, Patologia della mammella nella donna, Dolore all’epididimo, Epididimite, Dolore pelvico, Ulcera vulvare
Patologie congenite, familiari e genetiche Raro Aplasia, Malformazione gastrointestinale, Ittiosi
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Piressia *, Affaticamento, Astenia
Comune Edema (incluso edema periferico), Brividi, Dolore *, Malessere *
Non comune Peggioramento generale della salute fisica*, Edema al viso *, Reazioni al sito di iniezione *, Patologie della mucosa *, Dolore al torace, Disturbi dell’andatura, Sensazione di freddo, Stravaso *, Complicanze correlate al catetere *, Cambiamento della sensazione di sete *, Fastidio al torace, Sensazione di cambiamento della temperatura corporea *, Dolore al sito di iniezione *
Raro Morte (inclusa morte improvvisa), Insufficienza multiorgano, Emorragia al sito di iniezione *, Ernia (incluso iato) *, Compromissione del processo di cicatrizzazione *, Infiammazione, Flebite al sito di iniezione *, Dolorabilità, Ulcera, Irritabilità, Dolore toracico non cardiaco, Dolore nel sito del catetere, Sensazione di corpo estraneo
Esami diagnostici Comune Riduzione ponderale
Non comune Iperbilirubinemia *, Alterazione delle analisi delle proteine *, Aumento ponderale, Alterazione degli esami del sangue *, Aumento della proteina C-reattiva
Raro Livelli di gas nel sangue anormali *, Alterazione dell’elettrocardiogramma (incluso prolungamento dell’intervallo QT) *, Alterazione dell’INR (indice internazionale normalizzato) *, Diminuzione del pH gastrico, Aumento dell’aggregazione piastrinica, Aumento della troponina I, Identificazione del virus e sierologia *, Alterazione delle analisi delle urine *
Traumatismo, avvelenamento e complicanze da procedura Non comune Caduta, Contusione
Raro Reazione trasfusionale, Fratture *, Rigidità *, Lesioni facciali, Lesioni articolari *, Ustioni, Lacerazione, Dolore procedurale, Lesioni da radiazione *
Procedure mediche e chirurgiche Raro Attivazione macrofagica
NOS = non altrimenti specificato * Raggruppamento di più di un termine MedDRA # Reazione avversa post-marketing Linfoma a cellule mantellari (MCL) Il profilo di sicurezza di bortezomib in 240 pazienti con MCL trattati con bortezomib alla dose di 1,3 mg/m² in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (BoR -CAP) versus 242 pazienti trattati con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone [R-CHOP] è risultato abbastanza simile a quello osservato nei pazienti con mieloma multiplo, e le principali differenze sono descritte di seguito.
Le reazioni avverse al farmaco identificate associate all’uso della terapia di combinazione (BoR-CAP) sono state infezione da epatite B (< 1%) e ischemia del miocardio (1,3%).
La simile incidenza di questi eventi in entrambi i bracci, indica che queste reazioni avverse al farmaco non sono attribuibili al solo bortezomib.
Altre notevoli differenze osservate nella popolazione di pazienti con MCL rispetto ai pazienti con mieloma multiplo sono state una incidenza ≥ 5% più elevata di reazioni avverse ematologiche (neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, anemia, linfopenia), neuropatia sensoriale periferica, ipertensione, piressia, polmonite, stomatite e alterazioni dei capelli.
Le reazioni avverse al farmaco identificate con una incidenza ≥ 1%, con una incidenza simile o maggiore nel braccio BoR-CAP e con almeno una possibile o probabile correlazione causale con un componente del braccio BoR-CAP sono elencate nella Tabella 8 che segue.
Questa include anche le reazioni avverse al farmaco identificate nel braccio BoR-CAP considerate dagli sperimentatori aventi una possibile o probabile relazione causale con bortezomib sulla base dei dati storici provenienti dagli studi sul mieloma multiplo.
Le reazioni avverse sono elencate qui di seguito per classificazione per sistemi e organi e per gruppi di frequenza.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (non può essere stimata in base ai dati disponibili).
Entro ciascun gruppo di frequenze, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.
La Tabella 8 è stata generata usando la versione 16 di MedDRA.
Tabella 8 Reazioni avverse in pazienti con linfoma mantellare trattati con BoR-CAP
Classificazione per sistemi e organi Incidenza Reazione avversa
Infezioni ed infestazioni Molto comune Polmonite *
Comune Sepsi (incluso shock settico) *, Herpes zoster (include disseminato e oftalmico), Infezione da herpes virus *, Infezione batterica, Infezioni delle vie respiratorie superiori/inferiori *, Infezione micotica *, Herpes simplex *
Non comune Epatite B, Infezione *, Broncopolmonite
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Trombocitopenia *, Neutropenia febbrile, Neutropenia *, Leucopenia *, Anemia *, Linfopenia *
Non comune Pancitopenia *
Disturbi del sistema immunitario Comune Ipersensibilità *
Non comune Reazione anafilattica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Diminuzione dell’appetito
Comune Ipopotassiemia *, Alterazione dei livelli di glucosio nel sangue *, Iposodiemia *, Diabete mellito *, Ritenzione idrica
Non comune Sindrome da lisi tumorale
Disturbi psichiatrici Comune Disordini e disturbi del sonno *
Patologie del sistema nervoso Molto comune Neuropatia sensoriale periferica, Disestesia *, Neuralgia *
Comune Neuropatie *, Neuropatia motoria *, Perdita di coscienza (incluso sincope), Encefalopatia *, Neuropatia periferica sensomotoria, Capogiri *, Disgeusia *, Neuropatia autonomica
Non comune Squilibrio del sistema nervoso autonomo
Patologie dell’occhio Comune Visione alterata *
Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune Disacusia (incluso tinnito) *
Non comune Vertigini *, Compromissione dell’udito (fino ed inclusa sordità)
Patologie cardiache Comune Fibrillazione cardiaca (inclusa fibrillazione atriale), Aritmia *, Insufficienza cardiaca (inclusa insufficienza ventricolare destra e sinistra) *, Ischemia miocardica, Disfunzione ventricolare *
Non comune Disturbi cardiovascolari (incluso shock cardiogeno)
Patologie vascolari Comune Ipertensione*, Ipotensione *, Ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dispnea *, Tosse *, Singhiozzo
Non comune Sindrome acuta da distress respiratorio, Embolia polmonare, Polmonite, Ipertensione polmonare, Edema polmonare (incluso edema acuto)
Patologie gastrointestinali Molto comune Sintomi di nausea e vomito *, Diarrea *, Stomatite *, Stitichezza
Comune Emorragia gastrointestinale (incluso mucosale) *, Distensione addominale, Dispepsia, Dolore orofaringeo *, Gastrite *, Ulcera al cavo orale *, Disagio addominale, Disfagia, Infiammazione gastrointestinale *, Dolore addominale (incluso dolore gastrointestinale e splenico) *, Disturbi del cavo orale *
Non comune Colite (incluso colite da clostridium difficile) *
Patologie epatobiliari Comune Epatotossicità (incluso disturbo epatico)
Non comune Insufficienza epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Alterazione dei capelli *
Comune Prurito *, Dermatite *, Eruzione cutanea *
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Spasmi muscolari *, Dolore muscoloscheletrico *, Dolore agli arti
Patologie renali e urinarie Comune Infezioni delle vie urinarie *
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Piressia *, Affaticamento, Astenia
Comune Edema (incluso edema periferico), Brividi, Reazioni al sito di iniezione *, Malessere *
Esami diagnostici Comune Iperbilirubinemia *, Alterazione delle analisi delle proteine *, Riduzione ponderale, Aumento ponderale
* Raggruppamento di più di un termine MedDRA Descrizione delle reazioni avverse selezionate Riattivazione del virus Herpes zoster Mieloma multiplo La profilassi antivirale è stata adottata nel 26% dei pazienti per il braccio di trattamento Bo+M+P.
L’incidenza di herpes zoster tra i pazienti del braccio Bo+M+P è stata del 17% per i pazienti che non avevano ricevuto profilassi antivirale, rispetto al 3% per i pazienti che avevano ricevuto tale profilassi.
Linfoma a cellule mantellari La profilassi antivirale è stata somministrata a 137 su 240 pazienti (57%) nel braccio BoR-CAP.
L’incidenza dell’herpes zoster tra i pazienti nel braccio BoR-CAP è stata del 10,7% per i pazienti ai quali non è stata somministrata la profilassi antivirale rispetto al 3,6% per i pazienti ai quali è stata somministrata la profilassi antivirale (vedere paragrafo 4.4).
Riattivazione e infezione da virus dell’epatite B (HBV) Linfoma a cellule mantellare L’infezione da HBV con esito fatale si è verificato nello 0,8% (n = 2) dei pazienti non trattati con bortezomib (rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone; R-CHOP) e nello 0,4% (n = 1) dei pazienti che hanno ricevuto bortezomib in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (BoR-CAP).
L’incidenza globale dell’infezione da epatite B è stata simile nei pazienti trattati con BoR-CAP o con R-CHOP (0,8% vs 1,2% rispettivamente).
Neuropatia periferica nei regimi in associazione Mieloma multiplo L’incidenza della neuropatia periferica nei regimi in associazione relativa agli studi clinici nei quali bortezomib è stato somministrato come trattamento di induzione in associazione a desametasone (studio IFM-2005-01), e a desametasone e talidomide (studio MMY-3010), è presentata nella tabella seguente: Tabella 9: Incidenza della neuropatia periferica durante il trattamento di induzione per grado di tossicità ed interruzione del trattamento a causa della neuropatia periferica
  IFM-2005-01 MMY-3010
  VDDx (n=239) BoDx (n=239) TDx (N=126) BoTDx (N=130)
Incidenza di NP (%)
NP di tutti i gradi 3 15 12 45
NP ≥ Grado 2 1 10 2 31
NP ≥ Grado 3 < 1 5 0 5
Interruzione a causa di NP (%) < 1 2 1 5
VDDx= vcincristina, doxorubicina, desmetasone; BoDx = bortezomib, desametasone; TDx = talidomide, betametasone; BoTDx = bortezomib, talidomide, desametasone; NP = Neuropatia periferica Nota: Neuropatia periferica include i termini: neuropatia periferica, neuropatia periferica motoria, neuropatia periferica sensoriale, e polineuropatia.
Linfoma a cellule mantellari Nello studio LYM-3002 nel quale bortezomib è stato somministrato con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (R-CAP), l’incidenza di neuropatia periferica nei regimi di associazione dello studio è presentata nella tabella seguente: Tabella 10: Incidenza della neuropatia periferica nello studio LYM-3002 per grado di tossicità ed interruzione del trattamento a causa della neuropatia periferica
  BoR- CAP (N=240) R-CHOP (N=242)
Incidenza di NP (%)  
NP di tutti i gradi 30 29
NP ≥ Grado 2 18 9
NP ≥ Grado 3 8 4
Interruzione a causa di NP (%) 2 < 1
BoR-CAP = bortezomib, rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone; R-CHOP = rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone; NP = Neuropatia periferica Neuropatia periferica include i termini: neuropatia periferica sensoriale, neuropatia periferica, neuropatia periferica motoria e neuropatia sensomotoria periferica.
Pazienti anziani con MCL. Il 42,9% e il 10,4% dei pazienti nel braccio BoR-CAP rientravano nell’intervallo 65-74 anni e ≥ 75 anni di età, rispettivamente.
Sebbene nei pazienti di età ≥ 75 anni, sia BoR-CAP sia R-CHOP 56 sono risultati meno tollerati, la percentuale degli effetti indesiderati gravi nel gruppo BoR-CAP è stato del 68%, rispetto al 42% nel gruppo R-CHOP.
Differenze rilevanti nel profilo di sicurezza di bortezomib in monoterapia somministrato per via sottocutanea rispetto alla via endovenosa I pazienti che nello studio di Fase III hanno ricevuto bortezomib per via sottocutanea paragonati a quelli trattati con la somministrazione endovenosa hanno mostrato un’incidenza complessiva delle reazioni avverse tossiche di grado ≥ 3 legate al trattamento più bassa del 13% e un‘incidenza di interruzione del trattamento con bortezomib più bassa del 5%.
Complessivamente l’incidenza di diarrea, dolore gastrointestinale e addominale, astenia, infezioni del tratto respiratorio superiore e neuropatie periferiche è risultata inferiore del 12%-15% nel gruppo con trattamento sottocutaneo rispetto al gruppo con trattamento endovenoso.
In aggiunta, l’incidenza di neuropatie periferiche di grado ≥ 3 è stata inferiore del 10% e il tasso di interruzione del trattamento a causa di neuropatie periferiche è stato inferiore dell’8% nel gruppo sottocutaneo rispetto al gruppo trattato per via endovenosa.
Il 6% dei pazienti ha avuto una reazione avversa locale alla somministrazione sottocutanea, che è stata nella maggior parte dei casi arrossamento.
I casi si sono risolti con una mediana di 6 giorni, ed è stato necessario ricorrere alla modifica del dosaggio per due pazienti.
Due di questi pazienti (1%) hanno avuto reazioni avverse gravi: un caso di prurito e un caso di rossore.
L’incidenza di decessi durante il trattamento era del 5% nel gruppo con trattamento sottocutaneo e del 7% nel gruppo con trattamento endovenoso.
L’incidenza di morte da “Progressione della malattia” era del 18% nel gruppo sottocutaneo e del 9% nel gruppo endovenoso.
Ritrattamento dei pazienti con mieloma multiplo recidivante In uno studio in cui il ritrattamento con bortezomib è stato somministrato a 130 pazienti con mieloma multiplo recidivante e che in precedenza avevano avuto una risposta, almeno parziale, al regime contenente bortezomib gli eventi avversi più comuni di tutti i gradi che si sono verificati in almeno il 25% dei pazienti sono stati: trombocitopenia (55%), neuropatia (40%), anemia (37%), diarrea (35%) e costipazione (28%).
Neuropatia periferica di tutti i gradi e neuropatia periferica di grado ≥ 3 sono stati osservati, rispettivamente, nel 40% e nel 8,5% dei pazienti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospettareazione-avversa.

Gravidanza e allattamento

Misure contraccettive negli uomini e nelle donne Uomini e donne in età fertile devono utilizzare adeguate misure contraccettive durante la somministrazione e nei 3 mesi successivi al trattamento.
Gravidanza Non sono disponibili dati clinici relativi all’esposizione a bortezomib durante la gravidanza.
Il potenziale teratogeno di bortezomib non è stato completamente studiato.
Negli studi preclinici, la somministrazione di bortezomib alle massime dosi tollerate dalla madre, non ha mostrato alcun effetto sullo sviluppo embriofetale nei ratti e nei conigli.
Non sono stati condotti studi sugli animali per determinare gli eventuali effetti sul parto e sullo sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3).
Bortezomib non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della paziente ne richiedano l’utilizzo.
Si deve informare la paziente dei rischi potenziali a carico del feto in caso di somministrazione di bortezomib in gravidanza, o se la paziente entrasse in stato di gravidanza durante il trattamento.
Talidomide è un noto agente teratogeno nell’uomo che induce gravi malformazioni congenite, pericolose per la vita.
Talidomide è controindicato durante la gravidanza e nelle donne potenzialmente fertili, a meno che non siano soddisfatte tutte le condizioni del programma di prevenzione della gravidanza di talidomide.
I pazienti che ricevono bortezomib in associazione a talidomide devono aderire al Programma di Prevenzione della Gravidanza di talidomide.
Fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di talidomide per informazioni aggiuntive.
Allattamento Non è noto se bortezomib venga escreto nel latte materno.
A causa delle potenziali reazioni avverse gravi di bortezomib sui neonati allattati al seno, l’allattamento al seno deve essere interrotto durante la terapia con bortezomib.
Fertilità Non sono stati condotti studi sulla fertilità con bortezomib (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Conservare in frigorifero ad una temperatura compresa tra 2°C e 8°C.
Conservare il flaconcino nel contenitore esterno per proteggerlo dalla luce.
Per quanto riguarda le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, fare riferimento al paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.