BIMZELX SC 2PEN 1ML 160MG/ML

3.574,76 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: BIMEKIZUMAB
  • ATC: L04AC21
  • Descrizione tipo ricetta: RRL - LIMITATIVA RIPETIBILE
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 17/11/2022

Psoriasi a placche Bimzelx è indicato per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa in pazienti adulti candidati alla terapia sistemica. Artrite psoriasica Bimzelx, in monoterapia o in associazione con metotressato, è indicato per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva negli adulti che hanno avuto una risposta inadeguata o che sono risultati intolleranti a uno o più farmaci antireumatici modificanti la malattia (disease-modifying antirheumatic drugs, DMARDs). Spondiloartrite assiale Spondiloartrite assiale non radiografica (non-radiographic axial SpondyloArthritis, nr-axSpA) Bimzelx è indicato per il trattamento di adulti affetti da spondiloartrite assiale non radiografica attiva con segni oggettivi di infiammazione, rilevati tramite livelli elevati di proteina C-reattiva (C-Reactive Protein, CRP) e/o tramite risonanza magnetica (RM), che hanno risposto in maniera inadeguata o sono intolleranti ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Spondilite anchilosante (SA, spondiloartrite assiale radiografica) Bimzelx è indicato per il trattamento di adulti affetti da spondilite anchilosante attiva che hanno risposto in maniera inadeguata o sono intolleranti alla terapia convenzionale. Idrosadenite suppurativa (HS) Bimzelx è indicato per il trattamento dell’idrosadenite suppurativa [hidradenitis suppurativa, HS] attiva da moderata a severa (acne inversa) in pazienti adulti con una risposta inadeguata alla terapia sistemica convenzionale per l’HS (vedere paragrafo 5.1).
Bimzelx 160 mg soluzione iniettabile in siringa preriempita Ogni siringa preriempita contiene 160 mg di bimekizumab in 1 mL di soluzione. Bimzelx 320 mg soluzione iniettabile in siringa preriempita Ogni siringa preriempita contiene 320 mg di bimekizumab in 2 mL di soluzione. Bimzelx 160 mg soluzione iniettabile in penna preriempitaOgni penna preriempita contiene 160 mg di bimekizumab in 1 mL di soluzione. Bimzelx 320 mg soluzione iniettabile in penna preriempitaOgni penna preriempita contiene 320 mg di bimekizumab in 2 mL di soluzione. Bimekizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato IgG1, prodotto in una linea cellulare ovarica di criceto cinese (CHO) geneticamente modificata mediante tecnologia del DNA ricombinante. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Infezioni attive clinicamente rilevanti (ad esempio tubercolosi attiva, vedere paragrafo 4.4).

Posologia

Bimzelx deve essere usato sotto la guida e la supervisione di un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento delle condizioni per cui Bimzelx è indicato.
Posologia Psoriasi a placche La dose raccomandata per pazienti adulti con psoriasi a placche è di 320 mg (somministrata mediante 2 iniezioni sottocutanee da 160 mg oppure 1 iniezione sottocutanea da 320 mg) alle settimane 0, 4, 8, 12, 16 e successivamente ogni 8 settimane.
Artrite psoriasica La dose raccomandata per i pazienti adulti con artrite psoriasica attiva è di 160 mg (somministrati mediante 1 iniezione sottocutanea da 160 mg) ogni 4 settimane.
Per i pazienti affetti da artrite psoriasica con psoriasi a placche coesistente da moderata a severa, la dose raccomandata è la stessa della psoriasi a placche [320 mg (somministrati mediante 2 iniezioni sottocutanee da 160 mg oppure 1 iniezione sottocutanea da 320 mg) alle settimane 0, 4, 8, 12, 16 e, successivamente, ogni 8 settimane].
Dopo 16 settimane, si raccomanda di valutare regolarmente l'efficacia e, se non si riesce a mantenere una risposta clinica sufficiente nelle articolazioni, si può prendere in considerazione il passaggio a 160 mg ogni 4 settimane.
Spondiloartrite assiale (nr-axSpA e SA) La dose raccomandata per pazienti adulti con spondiloartrite assiale è 160 mg (somministrati mediante 1 iniezione sottocutanea da 160 mg) ogni 4 settimane.
Idrosadenite suppurativa La dose raccomandata per pazienti adulti con idrosadenite suppurativa è 320 mg (somministrati mediante 2 iniezioni sottocutanee da 160 mg oppure 1 iniezione sottocutanea da 320 mg) ogni 2 settimane fino alla settimana 16 e, successivamente, ogni 4 settimane.
Per le indicazioni di cui sopra, si deve prendere in considerazione la possibilità di interrompere il trattamento nei pazienti che non hanno mostrato alcun miglioramento dopo le 16 settimane di trattamento.
Popolazioni speciali Pazienti sovrappeso con psoriasi a placche Per alcuni pazienti con psoriasi a placche (compresa l’artrite psoriasica con psoriasi da moderata a severa coesistente) e un peso corporeo ≥120 kg che non hanno raggiunto la clearance cutanea completa alla settimana 16, 320 mg ogni 4 settimane dopo la settimana 16 possono migliorare ulteriormente la risposta al trattamento (vedere paragrafo 5.1).
Anziani (età ≥ 65 anni) Non è richiesto alcun adeguamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica o renale Bimekizumab non è stato studiato in queste popolazioni di pazienti.
In base alla farmacocinetica gli aggiustamenti della dose non sono considerati necessari (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di bimekizumab nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Questo medicinale è somministrato mediante iniezione sottocutanea.
Una dose da 320 mg può essere somministrata mediante 2 iniezioni sottocutanee da 160 mg oppure 1 iniezione sottocutanea da 320 mg.
Le aree idonee per l’iniezione includono la coscia, l’addome e la parte superiore del braccio.
I siti di iniezione devono essere alternati e le iniezioni non dovranno essere somministrate in aree della cute che presentano placche della psoriasi o in aree in cui la cute è sensibile, livida, eritematosa o ispessita.
La somministrazione nella parte superiore del braccio può essere effettuata solo da un operatore sanitario o da un’altra persona.
La siringa preriempita o penna preriempita non deve essere agitata.
Dopo aver ricevuto adeguate istruzioni sulla tecnica di iniezione sottocutanea, i pazienti possono somministrarsi Bimzelx da soli con una siringa preriempita o una penna preriempita, se il medico lo ritiene opportuno, e con controlli medici periodici, secondo necessità.
I pazienti devono essere istruiti a iniettarsi l’intera quantità di Bimzelx secondo le istruzioni per l’uso riportate nel foglio illustrativo.

Avvertenze e precauzioni

Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Infezioni Bimekizumab può aumentare il rischio di infezioni, come infezioni delle vie respiratorie superiori e candidiasi orale (vedere paragrafo 4.8).
È necessario usare cautela quando si prende in considerazione l’uso di bimekizumab in pazienti con un’infezione cronica o con anamnesi di infezione ricorrente.
Il trattamento con bimekizumab non deve essere avviato nei pazienti con qualsiasi tipo di infezione attiva clinicamente importante fino alla risoluzione dell’infezione o al suo adeguato trattamento (vedere paragrafo 4.3).
I pazienti in trattamento con bimekizumab devono essere istruiti a chiedere un parere medico se manifestano segni o sintomi che suggeriscono un’infezione.
Se un paziente sviluppa un’infezione, deve essere attentamente monitorato.
Se l’infezione diventa grave o non risponde alla terapia standard, il trattamento deve essere interrotto fino alla risoluzione dell’infezione.
Valutazione pre-trattamento per la tubercolosi (TBC) Prima di iniziare il trattamento con bimekizumab, i pazienti devono essere valutati per infezione da TBC.
Bimekizumab non deve essere somministrato in pazienti con TBC attiva (vedere paragrafo 4.3).
I pazienti in trattamento con bimekizumab devono essere monitorati per l’insorgenza di segni e sintomi di TBC attiva.
Deve essere presa in considerazione una terapia anti-TBC prima di iniziare bimekizumab nei pazienti con anamnesi pregressa di TBC latente o attiva nei quali non è possibile confermare un adeguato piano di trattamento.
Malattia infiammatoria intestinale Sono stati segnalati nuovi casi o esacerbazioni di malattia infiammatoria intestinale con bimekizumab (vedere paragrafo 4.8).
Bimekizumab non è raccomandato in pazienti con malattia infiammatoria intestinale.
Se un paziente sviluppa segni e sintomi di malattia infiammatoria intestinale o manifesta un’esacerbazione di malattia infiammatoria intestinale preesistente, bimekizumab deve essere sospeso e deve essere iniziata una gestione medica appropriata.
Ipersensibilità Con gli inibitori di IL-17 sono state osservate gravi reazioni di ipersensibilità, comprese reazioni anafilattiche.
Se si verifica una grave reazione di ipersensibilità, la somministrazione di bimekizumab deve essere interrotta immediatamente e deve essere iniziata una terapia appropriata.
Vaccinazioni Prima di iniziare la terapia con bimekizumab, deve essere considerato il completamento di tutte le opportune vaccinazioni per tutte le fasce di età, secondo le attuali linee guida vaccinali.
I vaccini vivi non devono essere somministrati nei pazienti trattati con bimekizumab.
I pazienti trattati con bimekizumab possono ricevere vaccinazioni con virus inattivati o non vivi.
Individui sani che hanno ricevuto una singola dose di 320 mg di bimekizumab due settimane prima della vaccinazione con un vaccino antinfluenzale stagionale inattivato presentavano risposte anticorpali simili rispetto ai soggetti che non avevano ricevuto bimekizumab prima della vaccinazione.
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione.
Non vi è alcuna evidenza diretta del ruolo di IL-17A o IL-17F nella regolazione degli enzimi del CYP450.
La formazione di alcuni enzimi del CYP450 è soppressa dall’aumento dei livelli di alcune citochine durante un’infiammazione cronica.
Pertanto i trattamenti antinfiammatori, come quello con bimekizumab, inibitore di IL-17A e IL-17F, possono risultare nella normalizzazione dei livelli di CYP450 con relativa minore esposizione a medicinali metabolizzati da CYP450.
Di conseguenza non può essere escluso un effetto clinicamente rilevante sui substrati del CYP450 con un indice terapeutico ristretto, nei quali la dose è aggiustata su base individuale (ad esempio warfarina).
All’inizio della terapia con bimekizumab in pazienti trattati con questi tipi di medicinali, deve essere preso in considerazione il monitoraggio terapeutico.
Le analisi dei dati farmacocinetici (PK) di popolazione hanno indicato che la somministrazione concomitante di farmaci antireumatici convenzionali modificanti la malattia (conventional disease modifying antirheumatic drug, cDMARD), incluso il metotressato, o una precedente esposizione ai farmaci biologici non hanno alcun impatto clinicamente rilevante sulla clearance di bimekizumab.
I vaccini vivi non devono essere somministrati in concomitanza con bimekizumab (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza sono state infezioni delle vie respiratorie superiori (14,5%, 14,6%, 16,3%, 8,8% rispettivamente nella psoriasi a placche, nell’artrite psoriasica, nella spondiloartrite assiale (axSpA) e nell’idrosadenite suppurativa) e la candidiasi orale (7,3%, 2,3%, 3,7%, 5,6% rispettivamente nella PSO, PsA, axSpA e HS).
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse degli studi clinici e delle segnalazioni post-marketing (Tabella 1) sono riportate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1 000, < 1/100), raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Un totale di 5 862 pazienti è stato trattato con bimekizumab in studi clinici in cieco e in aperto nella psoriasi a placche (plaque psoriasis, PSO), nell’artrite psoriasica (psoriatic arthritis, PsA), nella spondiloartrite assiale (nr-axSpA e SA) e nell’idrosadenite suppurativa (HS), per un totale di 11 468,6 paziente/anni di esposizione.
Di questi, oltre 4 660 pazienti sono stati esposti a bimekizumab per almeno un anno.
Nel complesso, il profilo di sicurezza di bimekizumab è coerente per tutte le indicazioni.
Tabella 1.
Elenco delle reazioni avverse
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Infezioni ed infestazioni Molto comune Infezioni delle vie respiratorie superiori
Comune Candidiasi orale, Infezioni da Tinea, Infezioni dell’orecchio, Infezioni da Herpes simplex, Candidiasi orofaringea, Gastroenterite, Follicolite, Infezione micotica vulvovaginale (compresa candidiasi vulvovaginale)
Non comune Candidiasi cutanea e delle mucose (inclusa candidiasi esofagea), Congiuntivite
Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune Neutropenia
Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea
Patologie gastrointestinali Non comune Malattia infiammatoria intestinale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione cutanea, dermatite ed eczema, Acne
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Reazioni in sede di iniezionea, Stanchezza
a) includono: eritema, reazione, edema, dolore, gonfiore in sede di iniezione, ematoma.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Infezioni Nel periodo di controllo con placebo degli studi clinici di Fase III sulla psoriasi a placche, sono state segnalate infezioni nel 36,0% dei pazienti trattati con bimekizumab per un massimo di 16 settimane rispetto al 22,5% dei pazienti trattati con placebo.
Infezioni gravi si sono verificate nello 0,3% dei pazienti trattati con bimekizumab e nello 0% di quelli trattati con placebo.La maggioranza delle infezioni è consistita in infezioni delle vie respiratorie superiori non gravi, da lievi a moderate, come nasofaringiti.
Sono state osservate percentuali più elevate di candidiasi orale e orofaringea nei pazienti trattati con bimekizumab, coerentemente con il meccanismo di azione (rispettivamente 7,3% e 1,2% in confronto allo 0% dei pazienti trattati con placebo).
Più del 98% dei casi era non grave, di entità lieve o moderata e non ha richiesto l'interruzione del trattamento.
È stata riportata un’incidenza leggermente maggiore di candidiasi orale nei pazienti di peso corporeo < 70 kg (8,5% rispetto a 7,0% nei pazienti di peso corporeo ≥ 70 kg).
Durante l’intero periodo di trattamento degli studi di Fase III sulla psoriasi a placche, sono state osservate infezioni nel 63,2% dei pazienti trattati con bimekizumab (120,4 per 100 anni-paziente).
Infezioni gravi sono state segnalate nell’1,5% dei pazienti trattati con bimekizumab (1,6 per 100 anni-paziente) (vedere paragrafo 4.4).
I tassi di infezione osservati negli studi clinici di Fase III su PsA e axSpA (nr-axSpA e SA) sono stati simili a quelli osservati nella psoriasi a placche, fatta eccezione per i tassi di candidiasi orale e orofaringea nei pazienti trattati con bimekizumab, che sono risultati inferiori, rispettivamente, al 2,3% e 0% nella PsA e al 3,7% e 0,3% nella axSpA rispetto allo 0% con placebo.
I tassi di infezione osservati negli studi clinici di Fase III sulla HS sono stati simili a quelli osservati in altre indicazioni.
Nel periodo di controllo con placebo, i tassi di candidiasi orale e orofaringea nei pazienti trattati con bimekizumab sono stati rispettivamente del 7,1% e dello 0%, rispetto allo 0% osservato nel gruppo placebo.
Neutropenia In studi clinici di Fase III sulla psoriasi a placche è stata osservata l’insorgenza di neutropenia nei pazienti trattati con bimekizumab.
Durante l’intero periodo di trattamento degli studi di Fase III, si è osservata neutropenia di grado 3/4 nell’1% dei pazienti trattati con bimekizumab.
La frequenza della neutropenia negli studi clinici su PsA, axSpA (nr-axSpA e SA) e HS è stata simile a quella osservata negli studi sulla psoriasi a placche.
La maggior parte dei casi di neutropenia è stata transitoria e non ha richiesto l’interruzione del trattamento.
Non sono stati segnalati casi di infezione grave associata a neutropenia.
Ipersensibilità Con gli inibitori di IL-17 sono state osservate gravi reazioni di ipersensibilità, comprese reazioni anafilattiche.
Immunogenicità Psoriasi a placche Circa il 45% dei pazienti affetti da psoriasi a placche trattati con bimekizumab fino a un massimo di 56 settimane alla dose raccomandata (320 mg ogni 4 settimane fino alla settimana 16 e successivamente 320 mg ogni 8 settimane) hanno sviluppato anticorpi anti-farmaco.
Dei pazienti che hanno sviluppato anticorpi anti-farmaco, circa il 34% (16% di tutti i pazienti trattati con bimekizumab) presentava anticorpi che sono stati classificati come neutralizzanti.
Artrite psoriasica Circa il 31% dei pazienti con artrite psoriasica, trattati con bimekizumab al regime di dosaggio raccomandato (160 mg ogni 4 settimane) per un massimo di 16 settimane, ha sviluppato anticorpi anti-farmaco.
Dei pazienti che hanno sviluppato anticorpi anti-farmaco, circa il 33% (10% di tutti i pazienti trattati con bimekizumab) presentava anticorpi classificati come neutralizzanti.
Alla settimana 52, circa il 47% dei pazienti con artrite psoriasica naïve al trattamento con farmaci biologici antireumatici modificanti la malattia (biologic disease-modifying anti-rheumatic drug, bDMARD) nello studio BE OPTIMAL, trattati con bimekizumab al regime di dosaggio raccomandato (160 mg ogni 4 settimane), presentava anticorpi anti-farmaco.
Dei pazienti che hanno sviluppato anticorpi anti-farmaco, circa il 38% (18% di tutti i pazienti dello studio BE OPTIMAL trattati con bimekizumab) presentava anticorpi classificati come neutralizzanti.
Spondiloartrite assiale (nr-axSpA e SA) Circa il 57% dei pazienti con nr-axSpA trattati con bimekizumab fino a un massimo di 52 settimane secondo il regime posologico raccomandato (160 mg ogni 4 settimane) ha sviluppato anticorpi anti-farmaco.
Dei pazienti che hanno sviluppato anticorpi anti-farmaco, circa il 44% (25% di tutti i pazienti trattati con bimekizumab) presentava anticorpi che sono stati classificati come neutralizzanti.
Circa il 44% dei pazienti con SA trattati con bimekizumab fino a un massimo di 52 settimane secondo il regime posologico raccomandato (160 mg ogni 4 settimane) ha sviluppato anticorpi anti-farmaco.
Dei pazienti che hanno sviluppato anticorpi anti-farmaco, circa il 44% (20% di tutti i pazienti trattati con bimekizumab) presentava anticorpi che sono stati classificati come neutralizzanti.
Idrosadenite suppurativa Circa il 59% dei pazienti con HS trattati con bimekizumab fino a un massimo di 48 settimane secondo il regime posologico raccomandato (320 mg ogni 2 settimane fino alla settimana 16 e, successivamente, 320 mg ogni 4 settimane) ha sviluppato anticorpi anti-farmaco.
Tra i pazienti che hanno sviluppato anticorpi anti-farmaco, circa il 63% (37% di tutti i pazienti trattati con bimekizumab) presentava anticorpi che sono stati classificati come neutralizzanti.
In tutte le indicazioni, lo sviluppo di anticorpi anti-bimekizumab non ha avuto un’influenza clinicamente significativa sulla risposta clinica e non è stata definita una chiara associazione tra immunogenicità ed eventi avversi emergenti dal trattamento.
Pazienti anziani (età ≥ 65 anni) L’esposizione è limitata nei soggetti anziani.
I pazienti anziani possono avere maggiori probabilità di manifestare alcune reazioni avverse, come candidiasi orale, dermatite ed eczema, durante l’uso di bimekizumab.
Nel periodo di controllo con placebo degli studi clinici di Fase III nella psoriasi a placche, è stata osservata candidiasi orale nel 18,2% dei pazienti di età ≥ 65 anni rispetto al 6,3% di quelli di età < 65 anni, dermatite ed eczema nel 7,3% dei pazienti di età ≥ 65 anni rispetto al 2,8% di quelli di età < 65 anni.
Nel periodo di controllo con placebo degli studi clinici di Fase III nell’artrite psoriasica, è stata osservata candidiasi orale nell’7,0% dei pazienti di età ≥ 65 anni rispetto al 1,6% di quelli di età < 65 anni, dermatite ed eczema nel 1,2% dei pazienti di età ≥ 65 anni rispetto allo 2,0% di quelli di età < 65 anni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 17 settimane dopo il trattamento.
Gravidanza I dati relativi all’uso di bimekizumab in donne in gravidanza sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).
A scopo precauzionale, è preferibile evitare l’uso di Bimzelx durante la gravidanza.
Allattamento Non è noto se bimekizumab sia escreto nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con Bimzelx tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità L’effetto di bimekizumab sulla fertilità umana non è stato valutato.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Bimzelx 160 mg soluzione iniettabile in siringa preriempita Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
La siringa preriempita può essere conservata a temperatura ambiente (fino a 25 °C) per un singolo periodo massimo di 25 giorni, al riparo dalla luce.
Una volta rimossa dal frigorifero e conservata in queste condizioni, gettare dopo 25 giorni o entro la data di scadenza stampata sul contenitore, a seconda di quale evento si verifichi prima.
Sulla scatola di cartone è presente uno spazio per registrare la data di rimozione dal frigorifero.
Bimzelx 320 mg soluzione iniettabile in siringa preriempita Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
La siringa preriempita può essere conservata a temperatura ambiente (fino a 25 °C) per un singolo periodo massimo di 25 giorni, al riparo dalla luce.
Una volta rimossa dal frigorifero e conservata in queste condizioni, gettare dopo 25 giorni o entro la data di scadenza stampata sul contenitore, a seconda di quale evento si verifichi prima.
Sulla scatola di cartone è presente uno spazio per registrare la data di rimozione dal frigorifero.
Bimzelx 160 mg soluzione iniettabile in penna preriempitaConservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare.
Tenere la penna preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
La penna preriempita può essere conservata a temperatura ambiente (fino a 25 °C) per un singolo periodo massimo di 25 giorni, al riparo dalla luce.
Una volta rimossa dal frigorifero e conservata in queste condizioni, gettare dopo 25 giorni o entro la data di scadenza stampata sul contenitore, a seconda di quale evento si verifichi prima.
Sulla scatola di cartone è presente uno spazio per registrare la data di rimozione dal frigorifero.
Bimzelx 320 mg soluzione iniettabile in penna preriempitaConservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare.
Tenere la penna preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
La penna preriempita può essere conservata a temperatura ambiente (fino a 25 °C) per un singolo periodo massimo di 25 giorni, al riparo dalla luce.
Una volta rimossa dal frigorifero e conservata in queste condizioni, gettare dopo 25 giorni o entro la data di scadenza stampata sul contenitore, a seconda di quale evento si verifichi prima.
Sulla scatola di cartone è presente uno spazio per registrare la data di rimozione dal frigorifero.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.