BIKADER 28CPR RIV 50MG
29,83 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 04/05/2011
Trattamento del carcinoma prostatico avanzato in associazione a terapia con analogo dell’ormone di liberazione dell’ormone luteinizzante (LHRH) o castrazione chirurgica.
Ogni compressa contiene 50 mg di bicalutamide. Eccipiente con effetti noti Ogni compressa contiene 60,44 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- La bicalutamide è controindicata nei soggetti di sesso femminile e nei bambini (vedere paragrafo 4.6).
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
È controindicata la somministrazione concomitante di terfenadina, astemizolo o cisapride con bicalutamide (vedere paragrafo 4.5). Posologia
- Posologia Maschi adulti, compresi gli anziani: 50 mg (una compressa) da assumere per via orale una volta al giorno.
Popolazione pediatrica La bicalutamide non è indicata nei bambini o negli adolescenti.
Compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale, non è necessario procedere ad alcun aggiustamento del dosaggio.
Non c'è esperienza con l'uso di bicalutamide in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml / min) (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica lieve, non è necessario procedere ad alcun aggiustamento del dosaggio.
Un maggior accumulo può verificarsi in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere paragrafo 4.4).
Sebbene non vi sia alcuna esperienza, in teoria, si può considerare una dose di 1 compressa a giorni alterni.
Modo di somministrazione Le compresse devono essere deglutite intere con del liquido.
Il trattamento con bicalutamide deve essere iniziato almeno 3 giorni prima di cominciare il trattamento con un analogo LHRH, o contemporaneamente alla castrazione chirurgica. Avvertenze e precauzioni
- Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione diretta di uno specialista.
La bicalutamide viene ampiamente metabolizzata a livello epatico.
Dati indicano che la sua eliminazione può risultare più lenta in soggetti con insufficienza epatica grave, il che può comportare un maggiore accumulo di bicalutamide.
La bicalutamide deve quindi essere utilizzata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave.
Vista la possibilità di alterazioni della funzione epatica, è consigliabile effettuare controlli periodici sulla funzione del fegato.
La maggior parte delle alterazioni si verifica nei primi 6 mesi di terapia con bicalutamide.
Raramente con la bicalutamide sono state osservate alterazioni epatiche gravi e insufficienza epatica e sono stati riportati esiti fatali (vedere paragrafo 4.8).
La terapia con bicalutamide deve essere interrotta se tali alterazioni hanno carattere di gravità.
In maschi che ricevevano gli agonisti LHRH è stata osservata una riduzione della tolleranza al glucosio.
Questa riduzione si può manifestare come diabete o come perdita del controllo glicemico nei soggetti con diabete preesistente.
Nei pazienti che ricevono la bicalutamide in combinazione con gli agonisti LHRH è opportuno monitorare il glucosio nel sangue.
È stato dimostrato che la bicalutamide inibisce il citocromo P450 (CYP 3A4): pertanto, la somministrazione concomitante di farmaci metabolizzati prevalentemente dal CYP 3A4 deve essere effettuata con cautela (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT.
Nei pazienti con una storia di prolungamento dell’intervallo QT o con fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che possono prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), prima di iniziare il trattamento con bicalutamide i medici devono valutare il rapporto rischio-beneficio inclusa la possibilità di Torsioni di punta.
La terapia antiandrogena può causare cambiamenti morfologici degli spermatozoi.
Nonostante non sia stato valutato l’effetto di bicalutamide sulla morfologia dello sperma e non siano stati segnalati questi cambiamenti nei pazienti trattati con bicalutamide, i pazienti e/o i loro partner devono effettuare un’adeguata contraccezione durante e nei 130 giorni successivi al termine della terapia con bicalutamide (vedere paragrafo 4.6).
È stato segnalato un potenziamento degli effetti anticoagulanti dei cumarinici nei pazienti che ricevono in concomitanza la terapia con bicalutamide, che può portare ad un incremento del Tempo di Protrombina (PT) e del Rapporto Internazionale Normalizzato (INR).
Alcuni casi sono stato associati al rischio di sanguinamento.
È raccomandato un rigoroso monitoraggio della PT/INR e deve essere presa in considerazione una modifica della dose di anticoagualante (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Non c’è evidenza di alcuna forma di interazione farmacodinamica o farmacocinetica tra bicalutamide e analoghi LHRH.Studi in vitro hanno dimostrato che l’enantiomero R della bicalutamide è un inibitore del CYP 3A4 con effetti inibitori più deboli sull’attività del CYP 2C9, 2C19 e 2D6.
Sebbene gli studi clinici che hanno impiegato antipirina come marcatore dell'attività del citocromo P450 (CYP) non abbiano evidenziato alcuna potenziale interazione con la bicalutamide, la l’esposizione media (AUC) del midazolam ha avuto un incremento fino all'80%, in seguito alla somministrazione concomitante di bicalutamide per 28 giorni.
Per i farmaci caratterizzati da un indice terapeutico ristretto, tale incremento può essere rilevante: pertanto, la co-somministrazione di bicalutamide con composti quali terfenadina, astemizolo e cisapride è controindicata (vedere paragrafo 4.3) e la co-somministrazione di bicalutamide con composti quali ciclosporina e bloccanti del canale del calcio deve essere effettuata con cautela.
Per questi farmaci può essere indicata una riduzione della dose, in particolare se si manifestano reazioni avverse o se queste peggiorano.
Per quanto riguarda la ciclosporina, si raccomanda che le concentrazioni plasmatiche e le condizioni cliniche del paziente vengano mantenute sotto stretto controllo in seguito all'inizio o al termine della terapia con bicalutamide.
La somministrazione di bicalutamide con altri medicinali che possono inibire l'ossidazione del farmaco, per esempio cimetidina e ketoconazolo, deve essere effettuata con cautela.
In teoria, questo può provocare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide che, sempre in via teorica, può comportare un incremento degli effetti collaterali.
Studi in vitro hanno dimostrato che la bicalutamide può spiazzare l'anticoagulante cumarinico warfarin dai suoi siti di legame sulle proteine.
Sono stati segnalati effetti potenziati sul Tempo di Protrombina (PT) e Rapporto Internazionale Normalizzato (INR) quando co-somministrato con bicalutamide.
È pertanto raccomandato che, se la bicalutamide è somministrata in pazienti che ricevono in concomitanza anticoagulanti cumarinici, PT/INR siano attentamente monitorati e una modifica della dose sia presa in considerazione (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Poichè il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT, deve essere attentamente valutato l’uso concomitante di bicalutamide con medicinali noti per prolungare l’intervallo QT o con medicinali in grado di indurre Torsioni di punta come i medicinali antiaritmici di classe IA (ad esempio chinidina, disopiramide) o di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici, ecc (vedere paragrafo 4.4). Effetti indesiderati
- In questo paragrafo gli effetti indesiderati vengono definiti come segue: molto comuni (≥1/10); comuni (da ≥1/100 a <1/10); non comuni (da ≥1/1000 a <1/100); rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto rari (< 1/10.000), non noti (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1: Frequenza delle reazioni avverse
a È stato osservato in uno studio farmacoepidemiologico con LHRH agonisti e antiandrogeni utilizzati nel trattamento del carcinoma prostatico.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Evento Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comuni Anemia Disturbi del sistema immunitario Non comuni Ipersensibilità, angioedema e orticaria Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comuni Riduzione dell’appetito Disturbi psichiatrici Comuni Diminuzione della libido, depressione Patologie del sistema nervoso Molto comuni Vertigini Comuni Sonnolenza Patologie cardiache Comuni Infarto del miocardio (sono stati riportati esiti fatali)a, insufficienza cardiacaa Non noti Prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.5) Patologie vascolari Molto comuni Vampate Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comuni Malattia interstiziale polmonare b (sono stati riportati esiti fatali) Patologie gastrointestinali Molto comuni Dolore addominale, costipazione, nausea Comuni Dispepsia, flatulenza Patologie epatobiliari Comuni Epatotossicità, itterizia, ipertransaminasemia c Rari Insufficienza epatica d (sono stati riporati esiti fatali) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comuni Alopecia, irsutismo/ricrescita dei capelli, secchezza della pelle, prurito, eruzione cutanea Rari Reazione di fotosensibilità Patologie renali e urinarie Molto comuni Ematuria Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Molto comuni Ginecomastia e sensibilità mammaria e Comuni Disfunzione erettile Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comuni Astenia, edema Comuni Dolore al petto Esami diagnostici Comuni Aumento di peso
Il rischio sembrava aumentare quando bicalutamide 50 mg veniva usata in combinazione con agonisti LHRH, ma non aumentava il rischio quando bicalutamide 150 mg veniva usata in monoterapia per trattamento del carcinoma prostatico.
b Indicato come reazione avversa al farmaco a seguito della revisione dei dati post-commercializzazione.
La frequenza è stata determinata dalla incidenza di eventi avversi riportati come polmonite interstiziale nel periodo di trattamento randomizzato con 150 mg negli studi EPC.
c Le alterazioni epatiche raramente sono gravi e sono situazioni spesso transitorie, che si risolvono o migliorano con il proseguimento della terapia o dopo la cessazione della terapia.
d Indicato come una reazione avversa al farmaco a seguito di revisione dei dati post-commercializzazione.
La frequenza è stata determinata dalla incidenza di eventi avversi riportati come insufficienza epatica in pazienti che ricevono un trattamento in aperto nel gruppo trattato con bicalutamide 150 mg negli studi EPC.
e Questi effetti potrebbero ridursi in seguito a castrazione chirurgica concomitante.
Aumenti del PT/INR: i dati relativi all’interazione tra gli anticoagulanti cumarinici e bicalutamide sono stati segnalati nella sorveglianza post-marketing (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza La bicalutamide è controindicata nelle donne e non deve essere dato alle donne in gravidanza.
Allattamento La bicalutamide è controindicata nelle donne e non deve essere dato alle donne che allattano al seno.
Fertilità In studi animali è stata osservata una compromissione reversibile della fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3).
Si dovrebbe considerare un periodo di subinferitilità o infertilità nell’uomo. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.