BICALUTAMIDE TEC 28CPR RIV150M
124,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 11/11/2016
Bicalutamide TecniGen 150 mg è usato da solo o come adiuvante alla prostatectomia radicale o alla radioterapia in pazienti affetti da carcinoma della prostata localmente avanzato ad alto rischio di progressione della malattia (vedere sezione 5.1).
Ogni compressa contiene 150 mg di bicalutamide. Eccipiente con effetto noto: Ogni compressa contiene 186.75 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Bicalutamide TecniGen 150 mg è controindicato nelle donne e nei bambini (vedere paragrafo 4.6).
Bicalutamide TecniGen 150 mg non deve essere somministrato ai pazienti che hanno mostrato reazioni d’ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 La co-somministrazione di terfenadina, astemizolo o cisapride con Bicalutamide TecniGen è controindicata (vedere paragrafo 4.5). Posologia
- Posologia Adulti di sesso maschile compresi gli anziani: La dose è di una compressa da 150 mg da prendere oralmente una volta al giorno.
Bicalutamide TecniGen deve essere assunto continuativamente per almeno 2 anni o fino alla progressione della malattia.
Popolazioni speciali Compromissione renale Non sono necessarie modifiche della dose in pazienti con compromissione renale.
Compromissione epatica Non sono necessarie modifiche del dosaggio in pazienti con compromissione epatica lieve.
Un aumentato accumulo può verificarsi in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica È controindicato l’uso di Bicalutamide TecniGen nei bambini (vedere paragrafo 4.3) Avvertenze e precauzioni
- L’inizio del trattamento deve avvenire sotto la diretta supervisione di uno specialista.
La bicalutamide è ampiamente metabolizzata nel fegato.
I dati clinici suggeriscono che la sua eliminazione può essere rallentata in soggetti con grave compromissione epatica, e questo può dare luogo a un maggior accumulo di bicalutamide.
Pertanto, Bicalutamide TecniGen 150 mg deve essere impiegata con cautela in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave.
Si raccomanda di monitorare periodicamente la funzione epatica a causa della possibile insorgenza di alterazioni epatiche.
La maggioranza di queste alterazioni dovrebbe manifestarsi entro i primi 6 mesi di terapia con bicalutamide.
Con bicalutamide 150 mg sono state osservate raramente gravi alterazioni epatiche ed insufficienza epatica e sono stati segnalati esiti fatali (vedere paragrafo 4.8).
La terapia con Bicalutamide TecniGen 150 mg deve essere interrotta se le alterazioni sono gravi.
Per quei pazienti che presentano una obiettiva progressione della malattia unitamente a elevati livelli di PSA, va considerata l’opportunità di una cessazione della terapia con Bicalutamide Tecnigen.
È stato dimostrato che la bicalutamide inibisce il citocromo P450 (CYP 3A4); pertanto, deve essere usata cautela quando è co-somministrata con farmaci metabolizzati prevalentemente dal CYP 3A4 (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
In rari casi, sono state riportate reazioni di fotosensibilità in pazienti in trattamento con bicalutamide 150 mg.
Ai pazienti si consiglia di evitare l’esposizione alla luce solare eccessiva e ai raggi UV e l’utilizzo di creme solari mentre sono in trattamento con Bicalutamide Tecnigen 150 mg.
Nei casi in cui la reazione fotosensibile diventa più persistente e /o grave è necessario iniziare un trattamento sintomatico appropriato.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l'intervallo QT.
Nei pazienti con fattori di rischio per il prolungamento del QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che possono prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), prima di iniziare il trattamento con Bicalutamide TecniGen i medici devono valutare il rapporto rischio-beneficio inclusa la possibilità di Torsioni di punta. Interazioni
- Studi in vitro hanno mostrato che l’R-bicalutamide è un inibitore del CYP 3A4, con minori effetti inibitori sull’attività di CYP 2C9, 2C19 e 2D6.
Sebbene gli studi clinici che hanno utilizzato antipirina come marcatore di attività del citocromo P450 (CYP) non abbiano mostrato alcuna evidenza di potenziale interazione con bicalutamide, l'esposizione media al midazolam (AUC) è aumentata fino all'80%, dopo la somministrazione concomitante di bicalutamide per 28 giorni.
Per i medicinali con un indice terapeutico basso, un simile aumento può essere rilevante.
Perciò, l’uso concomitante di terfenadina, astemizolo e cisapride è controindicato (vedere paragrafo 4.3) e deve essere usata cautela quando si somministra bicalutamide in concomitanza a composti quali la ciclosporina e i bloccanti dei canali del calcio.
Per questi medicinali può essere richiesta una riduzione della dose, particolarmente se vi è evidenza di un effetto aumentato o di effetti indesiderati.
Per la ciclosporina, si raccomanda di monitorare attentamente le concentrazioni plasmatiche e la condizione clinica dopo l’inizio o la cessazione della terapia con bicalutamide.
Deve essere usata cautela quando si prescrive bicalutamide con altri medicinali che possono inibire l’ossidazione del medicinale, ad esempio cimetidina e ketoconazolo.
In teoria ciò potrebbe dar luogo ad aumentate concentrazioni plasmatiche di bicalutamide che in teoria possonoo causare maggiori effetti indesiderati.
Studi in vitro hanno mostrato che bicalutamide può spiazzare l’anticoagulante cumarinico warfarin dai suoi siti di legame alle proteine.
Pertanto, qualora il trattamento con bicalutamide venga iniziato in pazienti che stanno assumendo anticoagulanti cumarinici, si raccomanda di controllare attentamente il tempo di protombina.
Poiché il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT, deve essere attentamente valutato l’uso concomitante di bicalutamide con medicinali noti per prolungare l’intervallo QT o con medicinali in grado di indurre Torsioni di punta come i medicinali antiaritmici di classe IA (ad esempio chinidina, disopiramide) o di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifl oxacina, antipsicotici, ecc (vedere paragrafo 4.4).Popolazione pediatrica Gli studi di interazione sono stati condotti soltanto negli adulti. Effetti indesiderati
- In questo paragrafo gli effetti indesiderati sono definiti come segue: Molto comune: ≥ 1/10 Comune: ≥ 1/100 e < 1/10 Non comune: ≥ 1/1.000 e < 1/100 Raro: ≥ 1/10.000 e < 1/1.000 Molto raro: < 1/10.000 Non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Tabella 1: Frequenza delle reazioni avverse
¹ Le modificazioni epatiche sono di rado severe e sono risultate frequentemente transitorie, scomparendo o migliorando con il proseguimento della terapia o dopo la cessazione della terapia.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione Patologie del sistema emolinfopoietico Comune Anemia Disturbi del sistema immunitario Non comune Ipersensibilità, angioedema e orticaria Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Diminuzione dell'appetito Disturbi psichiatrici Comune Diminuzione della libido, depressione Patologie del sistema nervoso Comune Capogiri, sonnolenza Patologie cardiache Non nota* Prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.5) Patologie vascolari Comune Vampate di calore Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune Malattia interstiziale polmonare5 (sono stati segnalati esiti fatali) Patologie gastrointestinali Comune Dolore addominale, costipazione, nausea, dispepsia, flatulenza Patologie epatobiliari Comune Epatotossicità, ittero, ipertransaminasemia¹ Raro Insufficienza epatica4 (sono stati segnalati esiti fatali). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Eruzione cutanea Comune Alopecia, irsutismo/ricrescita dei capelli, secchezza cutanea³, prurito Raro Reazione di fotosensibilità Patologie renali e urinarie Comune Ematuria Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Molto comune Ginecomastia e tensione mammaria² Comune Disfunzione erettile Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Astenia Comune Dolore toracico, edema Esami diagnostici Comune Aumento di peso
²Nella maggior parte dei pazienti che assumono bicalutamide 150 mg in monoterapia si verifica ginecomastia e/o dolore mammario.
Negli studi clinici questi sintomi sono considerati essere gravi fino al 5% dei pazienti.
La ginecomastia può non risolversi spontaneamente a seguito d'interruzione della terapia, particolarmente dopo un trattamento prolungato.
³A causa del codice convenzionale utilizzato negli studi EPC, l'evento avverso ‘secchezza cutanea’ è stato codificato all'interno della codifica COSTART “eruzione cutanea“.
Nessuna frequenza distinta può pertanto essere determinante per il dosaggio di bicalutamide 150 mg, tuttavia è stata assunta la stessa frequenza di bicalutamide 50 mg.
4Elencata come reazione avversa al farmaco a seguito della revisione di dati di post-commercializzazione.
La frequenza è stata determinata in base all'incidenza dei casi di insufficienza epatica riportati in pazienti in trattamento con bicalutamide 150 mg nel braccio in aperto degli studi EPC.
5Elencata come reazione avversa al farmaco a seguito della revisione di dati di post-commercializzazione.
La frequenza è stata determinata in base all'incidenza dei casi di polmonite interstiziale riportati in pazienti nel periodo di trattamento randomizzato negli studi EPC con bicalutamide 150 mg.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospettareazione-avversa. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Bicalutamide TecniGen è controindicata nelle donne e non deve essere somministrato in gravidanza Allattamento Bicalutamide TecniGen è controindicato durante l’allattamento con latte materno.
Fertilità Negli studi condotti su animali è stato osservato una diminuzione della fertilità maschile reversibile (vedere paragrafo 5.3).
Una diminuzione della fertilità o l’infertilità devono essere presi in considerazione negli uomini. Conservazione
- Non conservare al di sopra di 30°C se confezionato in blister PVC/PVDC/Alluminio.
Non richiede alcuna particolare condizione di conservazione se confezionato in blister OPA/Alluminio/PVC/Alluminio.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.