BICALUTAMIDE IBI 28CPR RIV50MG
49,72 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 23/01/2011
Trattamento del carcinoma della prostata in fase avanzata in associazione alla terapia con l’analogo dell’ormone di rilascio dell’ormone luteinizzante (LHRH) o con la castrazione chirurgica.
Ogni compressa contiene 50 mg di bicalutamide. Eccipienti con effetto noto: Ogni compressa contiene 60.44 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Bicalutamide Ibigen è controindicata nei soggetti di sesso femminile e nei bambini (vedere paragrafo 4.6).
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
È controindicata la somministrazione concomitante di bicalutamide con terfenadina, astemizolo o cisapride (vedere paragrafo 4.5). Posologia
- Posologia: Maschi adulti, compresi gli anziani.
il dosaggio è di una compressa da 50 mg da assumere per via orale una volta al giorno.
Il trattamento con Bicalutamide deve iniziare almeno 3 giorni prima di avviare la terapia con l’analogo LHRH o il giorno stesso dell’intervento di castrazione chirurgica.
Popolazioni speciali Danno renale: Per i pazienti affetti da danno renale, non è necessario procedere ad alcun aggiustamento del dosaggio.
Compromissione epatica: Per i pazienti affetti da compromissione epatica lieve, non è necessario procedere ad alcuna modifica del dosaggio.
Nei pazienti con compromissione epatica moderata o grave si può verificare un maggiore accumulo del medicinale (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica: Bicalutamide non è indicata nei bambini e negli adolescenti Modo di somministrazione: Le compresse devono essere ingerite intere con del liquido. Avvertenze e precauzioni
- L’inizio del trattamento deve essere sotto la diretta supervisione di uno specialista.
Bicalutamide è ampiamente metabolizzata nel fegato.
Dati indicano che bicalutamide può essere eliminata più lentamente nei pazienti con compromissione epatica grave e che ciò potrebbe comportare un maggiore accumulo di bicalutamide.
Bicalutamide deve quindi essere utilizzata con cautela nei pazienti con compromissione epatica da moderata a grave.
Per individuare eventuali alterazioni epatiche si deve considerare un esame periodico della funzionalità del fegato.
Solitamente la maggior parte delle alterazioni avviene nei primi 6 mesi di terapia con bicalutamide.
In rari casi sono stati osservati gravi alterazioni epatiche e insufficienza epatica con bicalutamide e sono stati segnalati esiti fatali (vedere paragrafo 4.8).
In caso di alterazioni gravi, interrompere la terapia con bicalutamide.
È stata osservata una riduzione di tolleranza al glucosio in maschi che assumevano agonisti LHRH.
Ciò può manifestarsi come diabete o perdita del controllo glicemico in pazienti con diabete preesistente.
Pertanto bisogna monitorare la glicemia nei pazienti che ricevono bicalutamide in combinazione con agonisti LHRH.
È stato dimostrato che bicalutamide inibisce il citocromo P450 (CYP 3A4), perciò bisogna fare attenzione nel caso di somministrazione concomitante di farmaci metabolizzati principalmente dal CYP 3A4, (vedere paragrafo 4.3 e 4.5).
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l'intervallo QT.
In pazienti con una storia o fattori di rischio per il prolungamento dell'intervallo QT e in pazienti che ricevono un trattamento concomitante con farmaci che possono prolungare l'intervallo QT (vedere la sezione 4.5), i medici devono valutare il rapporto rischio/beneficio, compresa la possibilità di torsione di punta prima di iniziare la terapia con bicalutamide. Interazioni
- Non ci sono evidenze di alcuna interazione di tipo farmacodinamico o farmacocinetico tra bicalutamide e gli analoghi LHRH.
Studi in vitro hanno mostrato che l’enantiomero-R di bicalutamide è un inibitore del CYP 3A4 dotato di effetti inibitori minori sull’attività del CYP 2C9, 2C19 e 2D6.
Sebbene studi clinici, in cui è stata usata antipirina come marcatore dell’attività del citocromo P450 (CYP), non hanno mostrato una potenziale interazione del farmaco con bicalutamide, l’esposizione media al midazolam (AUC) era aumentata fino all’80%, dopo somministrazione concomitante di bicalutamide per 28 giorni.
Per i farmaci con indice terapeutico ristretto questo incremento potrebbe essere rilevante.
Così come, è controindicato l’uso concomitante di terfenadina, astemizolo e cisapride (vedere paragrafo 4.3), e si deve fare attenzione in caso di somministrazione contemporanea di bicalutamide con composti come ciclosporina e bloccanti del canale del calcio.
Per questi farmaci può essere necessario ridurre il dosaggio, soprattutto se si manifesta un effetto potenziato o avverso del farmaco.
Per la ciclosporina, si consiglia un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche e delle condizioni cliniche dopo l’inizio o la cessazione della terapia con bicalutamide.
Deve essere usata cautela nella prescrizione di bicalutamide a pazienti che assumono medicinali che inibiscono l’ossidazione dei farmaci, come cimetidina e ketoconazolo.
In teoria, potrebbe derivarne un incremento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide, con un aumento degli effetti indesiderati.
Studi in vitro hanno dimostrato che bicalutamide è in grado di spostare l’anticoagulante cumarinico, il warfarin, dal suo sito di legame con le proteine.
Si raccomanda quindi che quando si inizia a somministrare bicalutamide a pazienti già in trattamento con anticoagulanti cumarinici si deve eseguire un attento monitoraggio del tempo di protrombina.
Poiché la deprivazione androgenica può prolungare l'intervallo QT, deve essere valutato attentamente l'uso concomitante di bicalutamide con farmaci noti per la capacità di prolungare l'intervallo QT o farmaci in grado di indurre la torsione di punta come, ad esempio, i farmaci anti-aritmici di classe IA (quali chinidina, disopiramide) o di classe III (ad esempio, amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici e così via (vedere la sezione 4.4).
Popolazione pediatrica: Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. Effetti indesiderati
- In questo paragrafo gli effetti indesiderati sono definiti come segue.
Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tavola 1: Frequenza delle reazioni avverse
1 Solo in rari casi le alterazioni epatiche sono gravi, spesso transitorie, e si sono risolte o sono migliorate con il proseguimento o dopo la cessazione della terapia.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Evento Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Anemia Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazioni di ipersensibilità, angioedema e orticaria Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Diminuzione dell’appetito Disturbi psichiatrici Comune Diminuzione della libido, depressione Patologie del sistema nervoso Molto comune Vertigini, Comune Sonnolenza Patologie cardiache Comune Infarto del miocardio (sono stati segnalati esiti fatali)4, insufficienza cardiaca4 Non nota Prolungamento dell'intervallo QT (vedere le sezioni 4.4 e 4.5) Patologie vascolari Molto comune Vampate di calore Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune Malattia polmonare interstiziale5 (sono stati segnalati esiti fatali) Patologie gastrointestinali Molto comune Dolore addominale, costipazione, nausea Comune Dispepsia, flatulenza Patologie epatobiliari Comune Epatotossicità, ittero, ipertransaminasemia¹ Raro Insufficienza epatica² (sono stati segnalati esiti fatali) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Alopecia, irsutismo/ricrescita dei capelli, cute secca, eruzione cutanea Raro Reazioni di fotosensibilità Patologie renali e urinarie Molto comune Ematuria Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Molto comune Ginecomastia e dolorabilità mammaria³ Comune Disfunzione erettile Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Astenia, edema Comune Dolore toracico Esami diagnostici Comune Aumento di peso
² Riportato come una reazione avversa al farmaco a seguito di una revisione dei dati di post-commercializzazione.
La frequenza è stata determinata dall’incidenza di eventi avversi di insufficienza epatica riportata in pazienti trattati con Bicalutamide nel braccio in aperto degli studi EPC 150 mg.
³ Può essere ridotta dalla castrazione concomitante.4 Osservato in uno studio farmaco-epidemiologico con agonisti LHRH e antiandrogeni utilizzati nel trattamento del cancro alla prostata.
Il rischio sembrava essere aumentato quando Bicalutamide 50 mg è stata usata in combinazione con agonisti LHRH, ma non era evidente un aumentato rischio quando bicalutamide 150 mg è stata usata come monoterapia per trattare il cancro alla prostata.
5 Riportato come una reazione avversa al farmaco a seguito di una revisione dei dati di post-commercializzazione.
La frequenza è stata determinata dall’incidenza di eventi avversi di polmonite interstiziale riportati nel periodo di trattamento degli studi randomizzati EPC 150 mg.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. Gravidanza e allattamento
- Bicalutamide è controindicata nei soggetti di sesso femminile e non deve essere somministrata in donne in gravidanza o durante l’allattamento.
Conservazione
- Questo medicinale non richiede condizioni particolari di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.