BICALUTAMIDE EG 28CPR RIV 50MG
29,83 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 23/04/2011
Carcinoma della prostata in stadio avanzato Trattamento del carcinoma della prostata in stadio avanzato in associazione a terapia con analoghi dell’ormone di liberazione dell'ormone luteinizzante (LHRH) oppure a castrazione chirurgica (dose giornaliera 50 mg di bicalutamide). Carcinoma della prostata localmente avanzato La bicalutamide (alla dose giornaliera di 150 mg) è indicata sia da sola sia come trattamento adiuvante alla prostatectomia radicale o alla radioterapia in pazienti con carcinoma della prostata localmente avanzato in cui il rischio di progressione della malattia è alto (vedere paragrafo 5.1).
1 compressa rivestita con film contiene 50 mg di bicalutamide. Eccipiente con effetto noto Ogni compressa contiene 60 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Bicalutamide è controindicata nelle donne e nei bambini (vedere paragrafo 4.6).
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Bicalutamide è controindicata in pazienti con anamnesi di tossicità epatica associata all’assunzione di bicalutamide.
La somministrazione concomitante di terfenadina, astemizolo o cisapride e bicalutamide è controindicata (vedere paragrafo 4.5). Posologia
- Posologia Adulti di sesso maschile, comprese le persone anziane Carcinoma della prostata in stadio avanzato Una compressa da 50 mg una volta al giorno.
Il trattamento con bicalutamide deve essere iniziato almeno 3 giorni prima di avviare il trattamento con un analogo LHRH oppure contemporaneamente alla castrazione chirurgica.
Carcinoma della prostata localmente avanzato Tre compresse da 50 mg (150 mg) una volta al giorno.
Devono essere presi 150 mg di bicalutamide continuativamente per almeno 2 anni oppure fino alla comparsa di segni di progressione della malattia.
Bambini e adolescenti La bicalutamide non è indicata nei bambini e negli adolescenti.
Danno renale Nei pazienti con danno renale non è richiesto alcun aggiustamento di dosaggio.
Non vi è esperienza con l’uso di bicalutamide nei pazienti la cui funzione renale è gravemente compromessa (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica Non è necessario modificare il dosaggio in pazienti con compromissione epatica lieve.
Si potrebbe verificare un aumentato accumulo di farmaco nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione Via di somministrazione: per via orale.
Le compresse devono essere ingerite intere con del liquido. Avvertenze e precauzioni
- Il trattamento deve essere avviato sotto la diretta supervisione di uno specialista e in seguito i pazienti devono essere regolarmente monitorati.
La bicalutamide è ampiamente metabolizzata nel fegato.
I dati clinici indicano che la sua eliminazione può risultare rallentata nei soggetti con insufficienza epatica grave; si potrebbe pertanto verificare un aumentato accumulo di bicalutamide.
La somministrazione di bicalutamide nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave deve pertanto avvenire con cautela.
In seguito all'uso di bicalutamide sono stati raramente osservati gravi danni epatici e insufficienza epatica e sono stati riportati esiti fatali (vedere paragrafo 4.8).
In caso di alterazioni gravi la terapia con bicalutamide deve essere interrotta.
Al fine di individuare possibili alterazioni epatiche bisogna garantire controlli periodici della funzionalità epatica.
Ci si attende che la maggior parte delle alterazioni si manifesti entro i primi 6 mesi della terapia a base di bicalutamide.
Si è osservata una riduzione della tolleranza al glucosio in uomini in trattamento con agonisti dell’LHRH.
Ciò si può manifestare sotto forma di diabete o di perdita del controllo glicemico in pazienti con diabete mellito pre-esistente.
Si deve perciò prendere in considerazione il monitoraggio della glicemia nei pazienti in trattamento con bicalutamide in associazione ad agonisti dell’LHRH.
La bicalutamide è un inibitore del citocromo P450 (CYP 3A4), si raccomanda pertanto cautela quando somministrata in concomitanza a farmaci metabolizzati prevalentemente dal CYP 3A4 (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Poiché non vi è esperienza con l’uso di bicalutamide nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min), la bicalutamide deve essere somministrata con cautela a questi pazienti.
Nei pazienti cardiopatici è raccomandato un controllo periodico della funzionalità cardiaca.
La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l'intervallo QT.
Nei pazienti con storia di o fattori di rischio per il prolungamento dell'intervallo QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che possono prolungare l'intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), prima di iniziare il trattamento con bicalutamide i medici devono valutare il rapporto rischio-beneficio tra cui la possibilità di torsioni di punta.
Eccipienti Il medicinale contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Non vi è evidenza di interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche tra bicalutamide e analoghi LHRH.
Negli studi in vitro è stato dimostrato che l’enantiomero R della bicalutamide è un inibitore del CYP3A4 ed ha minori effetti inibitori sull’attività di CYP2C9, 2C19 e 2D6.
Sebbene gli studi clinici che hanno impiegato antipirina come marcatore dell'attività del citocromo P450 (CYP) non abbiano evidenziato alcuna potenziale interazione con la bicalutamide, la concentrazione media (AUC) del midazolam ha avuto un incremento fino all'80%, in seguito alla somministrazione concomitante di bicalutamide per 28 giorni.
Per i farmaci caratterizzati da un indice terapeutico ristretto, tale incremento potrebbe essere rilevante.
Pertanto, l’uso concomitante di terfenadina, astemizolo e cisapride è controindicato (vedere paragrafo 4.3) e la co-somministrazione di bicalutamide con composti quali ciclosporina e bloccanti del canale del calcio deve essere effettuata con cautela.
Per questi farmaci potrebbe essere indicata una riduzione della dose, in particolare se si manifestano reazioni avverse o se queste peggiorano.
Per quanto riguarda la ciclosporina, si raccomanda che le concentrazioni plasmatiche e le condizioni cliniche del paziente siano mantenute sotto stretto controllo in seguito all'inizio o al termine della terapia con bicalutamide.
È necessaria cautela quando la bicalutamide è somministrata a pazienti che ricevono farmaci che inibiscono i processi di ossidazione nel fegato, ad es.
cimetidina e ketoconazolo.
Ciò può portare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide e teoricamente un potenziamento degli effetti indesiderati.
Negli studi in vitro è stato dimostrato che la bicalutamide è in grado di spostare il warfarin, anticoagulante cumarinico, dal legame con le proteine.
Pertanto, qualora il trattamento con bicalutamide sia iniziato in pazienti che stanno già assumendo anticoagulanti cumarinici, si raccomanda di controllare attentamente il tempo di protrombina.
Poiché il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l'intervallo QT, deve essere attentamente valutato l'uso concomitante di bicalutamide con medicinali noti per prolungare l'intervallo QT o medicinali in grado di indurre Torsioni di punta come i medicinali antiaritmici di classe IA (ad esempio chinidina, disopiramide) o di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici, ecc.
(vedere paragrafo 4.4). Effetti indesiderati
- In questo paragrafo gli effetti indesiderati vengono definiti come segue: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico.
Molto comune: anemia; Molto raro: trombocitopenia.
Disturbi del sistema immunitario.
Non comune: reazioni di ipersensibilità, incluso edema angioneurotico e orticaria.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Comune: diabete mellito, riduzione dell’appetito; Non comune: iperglicemia, perdita di peso.
Disturbi psichiatrici.
Molto comune: diminuzione della libido; Comune: depressione.
Patologie del sistema nervoso.
Molto comune: capogiri; Comune: sonnolenza; Non comune: insonnia.
Patologie cardiache.
Comune: infarto del miocardio (sono stati segnali esiti fatali)6, insufficienza cardiaca 6; Molto raro: angina, disturbi della conduzione, tra cui prolungamenti degli intervalli PR e QT, aritmie e alterazioni aspecifiche dell’ECG.
Patologie vascolari.
Molto comune: vampate di calore.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.
Non comune: malattia polmonare interstiziale 4 (sono stati segnalati esiti fatali), dispnea.
Patologie gastrointestinali.
Molto comune: dolore addominale, stipsi, nausea; Comune: diarrea, dispepsia, flatulenza; Non comune: bocca secca; Raro: vomito.
Patologie epatobiliari.
Comune: alterazioni epatiche (innalzamento dei livelli di transaminasi, bilirubinemia, epatomegalia, colestasi ed ittero) [1] , epatotossicità; Raro: grave compromissione epatica, insufficienza epatica [2] ,5 (sono stati segnalati esiti fatali).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Comune: prurito, secchezza cutanea, rash, rash maculopapuloso, sudorazione, irsutismo/ricrescita dei capelli, alopecia; Raro: reazione di fotosensibilità.
Patologie renali e urinarie.
Molto raro: ematuria; Non comune: nicturia.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella.
Molto comune: disfunzione erettile, impotenza, tensione mammaria [3] [4] [5] , ginecomastia³.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Molto comune: astenia, edema (viso, estremità, tronco); Comune: dolori generalizzati, dolore alle pelvi, brividi, dolore toracico; Non comune: cefalea, dolore alla schiena, dolore al collo.
Esami diagnostici.
Comune: aumento ponderale; Non nota: prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
1 Le alterazioni epatiche sono raramente gravi e per lo più transitorie, risolvendosi o migliorando nel corso del trattamento o dopo la sua interruzione (vedere paragrafo 4.4).
² Insufficienza epatica si è manifestata molto raramente in pazienti trattati con bicalutamide, non è stata tuttavia stabilita in modo certo una relazione causale.
Si devono eseguire periodicamente test di funzionalità epatica (vedere anche paragrafo 4.4).
³ Può essere ridotta in caso di castrazione concomitante.
4 Elencata come reazione avversa al farmaco a seguito di revisione dei dati post-commercializzazione.
La frequenza è stata determinata sulla base dell’incidenza dei casi di polmonite interstiziale segnalati nel periodo di trattamento randomizzato nell’ambito degli studi EPC alla dose di 150 mg.
5 Elencata come reazione avversa al farmaco a seguito di revisione dei dati post-commercializzazione.
La frequenza è stata determinata sulla base dell’incidenza dei casi di insufficienza epatica osservati nei pazienti inseriti nel braccio di trattamento in aperto con bicalutamide nell’ambito degli studi EPC alla dose di 150 mg 6 Osservato nell’ambito di uno studio farmaco epidemiologico con agonisti dell’LHRH ed antiandrogeni utilizzati per il trattamento del tumore della prostata.
L’uso di bicalutamide 50 mg in combinazione con agonisti dell’LHRH ha comportato un aumento del rischio, non evidente invece quando bicalutamide 150 mg è stata usata in monoterapia per trattare il cancro alla prostata.
Inoltre negli studi clinici, durante il trattamento con bicalutamide più un analogo LHRH, è stata riportata insufficienza cardiaca (come una possibile reazione avversa da farmaco, secondo il giudizio dei medici investigatori, con una frequenza >1%).
Non vi è alcuna prova di un rapporto causale con il trattamento con farmaci.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- La bicalutamide è controindicata nei soggetti di sesso femminile e non deve essere somministrata a donne in stato di gravidanza oppure a madri che allattano.
Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.