BEZALIP 30CPR RIV 400MG RP

7,66 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: BEZAFIBRATO
  • ATC: C10AB02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine: No Il farmaco non contiene glutine
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 07/02/2010

Bezalip è indicato in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. esercizio fisico, riduzione ponderale) per: - Trattamento dell’ipertrigliceridemia grave con o senza bassi livelli di colesterolo HDL; - Iperlipidemia mista, quando una statina è controindicata o non tollerata.
1 compressa contiene: bezafibrato mg 400. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Il bezafibrato non deve essere somministrato in caso di: - ipersensibilità al principio attivo bezafibrato o ad altri fibrati o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - affezioni epatiche (con l’eccezione della steatosi epatica che è frequentemente associata all’ipertrigliceridemia); - patologie a carico della colecisti con o senza colelitiasi, poiché un possibile coinvolgimento del fegato non può essere escluso; - pazienti con insufficienza renale che presentano dei livelli di creatinina sierica > 1,5 mg/100 ml (> 135 mcmol/l) o clearance della creatinina < 60 ml/min e pazienti sottoposti a dialisi; - concomitante trattamento con inibitori della HMG CoA riduttasi (statine) in pazienti con fattori predisponenti ad una miopatia (ridotta funzionalità renale, gravi infezioni, traumi, interventi chirurgici o alterazioni del bilancio ormonale o elettrolitico) (vedere paragrafo 4.5); - accertate reazioni fotoallergiche o fototossiche ai fibrati; - gravidanza ed allattamento (vedere paragrafo 4.6).

Posologia

Posologia: 1 compressa al giorno da assumere al mattino o alla sera al momento del pasto, Il trattamento con bezafibrato è normalmente una terapia a lungo termine.
Pazienti con sensibilità gastrica: Il bezafibrato deve essere somministrato con cautela in pazienti con sensibilità gastrica (vedere 4.4).
Pazienti con ridotta funzionalità renale: Bezalip 400 mg è controindicato in pazienti con ridotta funzionalità renale (creatinina sierica > 1,5 mg/100 ml o clearance della creatinina < 60 ml/min) (vedere paragrafo 4.3).
La clearance della creatinina è il parametro più attendibile (specialmente nel paziente anziano).
Nei pazienti dializzati l’uso di bezafibrato è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
In caso di ipoalbuminemia, ad esempio pazienti con sindrome nefrosica, o in caso di insufficienza renale, con livelli di creatinina sierica > 1,5 mg/100 ml (>135 micromoli/L), o con clearance della creatinina < 60 ml/min, il trattamento con Bezalip 400 mg a rilascio prolungato deve essere sostituito con Bezalip 200 mg adattando la posologia sulla base dei livelli di creatininemia e/o clearance della creatinina.
La funzionalità renale deve essere controllata con regolarità (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti anziani: La funzionalità renale viene fisiologicamente ridotta dall’età.
Il trattamento con bezafibrato dovrebbe quindi essere valutato sulla base dei valori della creatinina sierica e della clearance della creatinina.
Bezalip 400 mg non dovrebbe essere utilizzato negli anziani poiché la clearance della creatinina dopo i 70 anni di età è normalmente più bassa di 60 ml/min.
Popolazione pediatrica: L’uso del bezafibrato nei bambini deve essere considerato con particolare cautela dato che l’esperienza clinica è limitata.
Non è possibile fornire un’indicazione posologica precisa per i bambini.
Modo di somministrazione La compressa di Bezalip deve essere ingerita intera con una sufficiente quantità di liquido.

Avvertenze e precauzioni

L’osservanza della dieta e delle altre misure che migliorano i disturbi del metabolismo lipidico come l’attività fisica, la perdita di peso e un adeguato trattamento degli altri disturbi metabolici (per esempio diabete, gotta) è della massima importanza.
La risposta del paziente alla terapia deve essere controllata a intervalli regolari e il trattamento deve essere interrotto qualora non si ottenga una risposta adeguata entro 3 o 4 mesi.
Un aumento delle transaminasi è stato osservato in forma generalmente transitoria in alcuni pazienti.
Allo stato attuale delle conoscenze, questo sembra giustificare: - un controllo sistematico delle transaminasi ogni 3 mesi per i primi 12 mesi di trattamento; - un’interruzione del trattamento in caso di aumento di AST e ALT oltre 3 volte il limite massimo.
È raccomandabile effettuare un controllo periodico dei valori di transaminasi, fosfatasi alcalina, lattato deidrogenasi, bilirubina e CK.
I valori di CPK dovrebbero essere altresì controllati in caso di dolore muscolare.
Il trattamento con bezafibrato deve essere interrotto nel caso in cui persista un qualsiasi valore anormale.
Periodiche determinazioni dei parametri ematici sono raccomandate nei primi 12 mesi di trattamento con bezafibrato.
Il trattamento va sospeso in caso di anemia, leucopenia, trombocitopenia.
Dal momento che gli estrogeni possono determinare un aumento plasmatico dei livelli dei trigliceridi, la prescrizione di bezafibrato nelle pazienti che assumono estrogeni o contraccettivi a base di estrogeni deve essere valutata in modo critico a livello individuale.
Nei pazienti con ipoalbuminemia, per esempio in presenza di sindrome nefrosica, e nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, il trattamento con le compresse a rilascio prolungato deve essere sostituito dalle compresse a rilascio immediato a dosaggio ridotto e la funzionalità renale deve essere controllata con regolarità.
Nei pazienti con compromissione renale in atto è possibile che si sviluppi un’insufficienza renale acuta qualora non vengano seguite scrupolosamente le indicazioni posologiche in base alla creatininemia o alla clearance della creatinina rilevate.
Possono verificarsi debolezza muscolare, mialgia e crampi muscolari, spesso accompagnati da un considerevole incremento della creatininchinasi (CK).
In casi isolati è stato osservato un danno muscolare grave (rabdomiolisi).
Nella maggior parte dei casi questa sindrome è stata la conseguenza di un sovradosaggio o di un uso inadeguato di bezafibrato a rilascio prolungato, il più delle volte in presenza di una compromissione della funzionalità renale.
In caso di mialgia diffusa, sensibilità muscolare dolorosa, aumento dei valori di CPK di origine muscolare (5 volte superiore al normale) rabdomiolisi (specialmente in pazienti con compromissione renale) il trattamento deve essere immediatamente interrotto.
A causa del rischio di rabdomiolisi, la somministrazione del bezafibrato in concomitanza con gli inibitori della HMG CoA reduttasi deve essere limitata a casi eccezionali, nei quali sia strettamente indicata.
I pazienti trattati con la terapia combinata devono essere accuratamente informati circa i sintomi della miopatia e tenuti sotto stretto controllo.
Ai primi segni di miopatia si deve sospendere immediatamente la terapia di associazione.
Il bezafibrato modifica la composizione della bile.
Sono stati segnalati casi isolati di colelitiasi.
Nel caso in cui si presentino sintomi e segni correlati alla colelitiasi, si devono effettuare procedure diagnostiche adeguate (vedere paragrafo 4.8).
Occasionalmente è stato segnalato lo sviluppo di calcoli biliari.
Non è chiaro se il trattamento a lungo termine con bezafibrato incrementi la formazione dei calcoli biliari, come è stato osservato con altri farmaci con meccanismo d’azione simile, o se calcoli biliari preesistenti aumentino di volume durante il trattamento con bezafibrato.
Non è possibile escludere la colelitiasi come possibile effetto collaterale della terapia con bezafibrato e quindi, nel caso in cui si presentino sintomi e segni correlati alla colelitiasi, si devono effettuare procedure diagnostiche adeguate (vedere paragrafo 4.8).
Quando si somministra il bezafibrato in associazione a resine a scambio anionico (per esempio la colestiramina), i due farmaci devono essere assunti ad almeno 2 ore di distanza (vedere paragrafo 4.5).
Bezalip 400 mg contiene lattosio e non è quindi adatto in soggetti con rare condizioni ereditarie di intolleranza al galattosio, con carenza di Lapp lattasi o con malassorbimento di glucosio-galattosio.
Avvertenze su alcuni eccipienti: Bezalip 400 mg compresse a rilascio prolungato contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè è essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Quando il bezafibrato viene utilizzato contemporaneamente ad altri farmaci o sostanze si deve tenere conto delle seguenti interazioni: - il bezafibrato può incrementare l’attività degli anticoagulanti di tipo cumarinico.
Di conseguenza, all’inizio del trattamento con bezafibrato si deve ridurre del 30-50% la dose dell’anticoagulante, che va poi aggiustata in base ai parametri della coagulazione.
- il bezafibrato può aumentare l’attività delle sulfaniluree e dell’insulina a causa di una migliore utilizzazione del glucosio, con una simultanea riduzione del bisogno di insulina.
- in casi isolati, in pazienti sottoposti a trapianto d’organo che assumevano un trattamento immunosoppressivo concomitante al bezafibrato, è stata segnalata una compromissione, pronunciata anche se reversibile, della funzionalità renale (accompagnata da un corrispondente aumento del livello della creatininemia).
Pertanto in questi pazienti è necessario un attento monitoraggio della funzionalità renale e, in caso di variazioni significative dei parametri di laboratorio, se necessario si deve sospendere il bezafibrato.
- Quando il bezafibrato viene utilizzato in concomitanza con le resine a scambio anionico (per esempio la colestiramina) si deve assicurare un intervallo di almeno 2 ore tra le somministrazioni dei due farmaci a causa della compromissione dell’assorbimento del bezafibrato.
- Insieme al bezafibrato non si devono somministrare la perexilina idrogeno maleato o gli inibitori delle MAO (potenzialmente epatotossici).
- È possibile un’interazione tra gli inibitori dell’HMG-CoA reduttasi (statine) e i fibrati che può essere di natura e intensità variabili a seconda dei farmaci somministrati.
L’interazione di tipo farmacodinamico tra queste due classi di farmaci può aumentare il rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
- In caso di uso concomitante con colchicina, vi è un aumentato rischio di effetti indesiderati muscolari, in particolare rabdomiolisi.
I pazienti dovrebbero essere strettamente monitorati, soprattutto all’inizio di tale associazione.
- I contraccettivi orali possono contrastare l’attività dei fibrati nelle pazienti con dislipidemia.
- Alle donne che iniziano una terapia contraccettiva orale durante il trattamento con fibrati è raccomandato il monitoraggio dei lipidi sierici per 3-6 mesi.

Effetti indesiderati

Il profilo di sicurezza complessivo del bezafibrato si basa sui dati clinici e sull’esperienza successiva alla commercializzazione.
Nei 48 studi clinici sono stati arruolati complessivamente 3581 pazienti.
Gli effetti collaterali osservati durante lo sviluppo clinico e il successivo utilizzo nella pratica clinica sono costituiti principalmente da sintomi a carico del tratto gastrointestinale di solito transitori e che raramente hanno portato alla sospensione del farmaco.
La miopatia (rabdomiolisi) è stata osservata principalmente quando non è stata attuata la riduzione posologica nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.
Si ritiene che nessuno degli effetti collaterali incida sulla sicurezza a lungo termine, dal momento che essi si sono verificati di solito entro i primi mesi di trattamento e sono stati di natura transitoria o sono scomparsi alla sospensione del farmaco.
La tabella che segue riporta la frequenza delle reazioni avverse al farmaco secondo la classificazione MedDRA per sistemi, organi e classi.
Frequenza delle segnalazioni: Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000 e <1/100), Raro (≥1/10.000 e <1/1.000), Molto raro (<1/10.000).
Sistemi, organi e classi Comune Non comune Raro Molto raro
Patologie del sistema emolinfopoietico    pancitopenia, trombocitopenia, leucopenia, eosinofilia, anemia, agranulocitosi
Patologie cardiovascolari    alterazioni del ritmo cardiaco
Disturbi del sistema immunitario  reazioni di ipersensibilità che includono reazioni anafilattiche  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione riduzione dell’appetito   
Disturbi psichiatrici   depressione, insonnia 
Patologie del sistema nervoso  vertigini, cefalea, sonnolenza neuropatia periferica, parestesia 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche    malattia polmonare interstiziale
Patologie gastrointestinali nausea distensione addominale, dolori addominali, costipazione, diarrea, dispepsia, vomito pancreatite 
Patologie epatobiliari  colestasi, epatomegalia, colelitiasi  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  prurito, orticaria, alopecia, rash, reazione di fotosensibilità  porpora trombocitopenica, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  debolezza muscolare, mialgia, crampi muscolari, artralgia  rabdomiolisi
Patologie renali e urinarie  disuria, oliguria, ematuria, proteinuria, insufficienza renale acuta  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella  impotenza, disfunzione erettile NAS, alterazioni della libido  
Esami diagnostici  aumento della creatinina fosfochinasi ematica, aumento della creatinina ematica, aumento della fosfatasi alcalina, aumento delle transaminasi (ALT, AST), aumento dell’azotemia, riduzione dell’emoglobina, aumento del numero delle piastrine, riduzione del numero dei globuli bianchi, riduzione dell’ematocrito, riduzione della fosfatasi alcalina ematica, aumento della gamma-glutamil transferasi, riduzione della gamma-glutamil transferasi  
Anomalie nei dati di laboratorio.
Le seguenti anomalie nei dati di laboratorio sono state osservate nel corso degli studi clinici e sono state anche segnalate in seguito alla commercializzazione: Riduzione della fosfatasi alcalina (non comune); Riduzione della gamma glutamil transferasi (non comune).
La riduzione della gamma glutamil transferasi e, in parallelo, della fosfatasi alcalina può essere utilizzata come indicatore della compliance del paziente Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Ci sono dati limitati sull’utilizzo del bezafibrato nelle donne in gravidanza.
Studi condotti su animali non indicano effetti dannosi di tipo diretto o indiretto riguardo alla tossicità riproduttiva.
Come misura precauzionale il bezafibrato è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna speciale precauzione per la conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.